martedì 24 novembre 2009

PANINI E 30 EURO PER 10 ORE IN CANTIERE


Gli immigrati: siamo noi i nuovi schiavi

I lavoratori stranieri: «Non abbiamo alternative».
In venti a lezione di legalità e sicurezza

                  

ROMA (23 novembre) - Trenta euro e un panino: tanto viene offerto agli immigrati della Capitale per 10 ore in un cantiere. Una proposta che si sono sentiti rivolgere molte volte anche i venti lavoratori stranieri che questa mattina hanno partecipato alla lezione di legalità e sicurezza promossa dalla Provincia di Roma in collaborazione con l'Asl Roma E, l'Inail e il Comitato paritetico territoriale.


«La paga è di trenta euro, però ci sono anche i panini». Una delle contrattazioni è avvenuta alle 7 di stamani, proprio mentre gli operai, per lo più romeni e moldavi in attesa di un lavoro alla giornata presso un deposito a Tor di Quinto, stavano per salire sul pullman che li avrebbe condotti alla sede dell'Inail. Una macchina con due romeni si è fermata e ha fatto l'offerta: «Servono cinque persone per 10 ore in un cantiere qui vicino: la paga è di trenta euro, però ci sono anche i panini». Solo uno dei 20 reclutati si è lasciato convincere ed è salito a bordo, gli altri hanno declinato l'offerta. «Oggi ci danno 50 euro per partecipare a questa lezione e non ci è convenuto accettare il lavoro, anche se forse abbiamo perso un ingaggio più duraturo. In altre situazioni avremmo accettato, alla fine loro sono i caporali e noi i nuovi schiavi, non abbiamo alternative. Le persone che vengono a prenderci la mattina - ha raccontato Adrianu - spesso sono intermediari italiani o stranieri. Ci danno 30-40 euro alla giornata e loro ne prendono 80. Qui funziona così».


20 lavoratori stranieri a lezione di legalità sicurezza. L'iniziativa promossa dalla Provincia di Roma e partita questa mattina riguarda quegli operai che ogni mattina sono braccia per il caporalato senza scrupoli, e che oggi hanno avuto un'occasione di apprendere i loro diritti in materia di sicurezza e legalità. Alcuni sindacalisti romeni insieme al delegato alla Sicurezza sui luoghi di lavoro della della Provincia di Roma, Fabio Nobile, hanno reclutato gli immigrati su viale di Tor di Quinto per portarli nella vicina sede dell'Inail. Qui diversi operatori dell'Asl hanno tenuto una lezione di prevenzione degli infortuni, distribuendo un opuscolo tradotto in cinque lingue e gli strumenti basilari per un lavoro sicuro nei cantieri: scarpe antinfortunistiche, caschetto e fratino catarifrangente.


«La maggior parte di questi lavoratori ogni giorno viene sfruttato con stipendi da fame e spesso lavora in condizioni di assoluta insicurezza - ha detto Nobile - Questo progetto, che è già stato sperimentato a Guidonia e che si ripeterà anche nelle prossime settimane a Roma, vuole aiutarli concretamente ad autosalvaguardarsi e a renderli consapevoli dei loro diritti».


fonte : Il messaggero

1 commento:

  1. Una cosa vergognosa ma comprensibile. Chissà quanti guasti, in definitiva, ha portato la presenza di lavoratori di questo tipo sul mercato del lavoro ordinario, sia sul piano delle retribuzioni sia sul piano della stabilità. Se un lavoro può essere svolto a più basso prezzo o senza contratto i lavoratori precari vengono inevitabilmente preferiti.

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