sabato 13 luglio 2013

IL RAPINATORE... TIMIDO

Milano: al ladro non basta l’incasso:
“Datemi i soldi e tutto il Viagra”



L’uomo ha fatto irruzione in una farmacia armato e a volto coperto.
Poi la fuga con 300 euro in contanti e 1000 in pastiglie blu
«Dammi i soldi e il Viagra». Questa è stata la richiesta di un bandito che questa sera, a Milano, ha rapinato una farmacia in via Compagnoni 9. L’uomo, fra i 30 e i 40 anni, ha fatto irruzione nella farmacia attorno alle 19.30 col volto coperto da un casco integrale e armato di pistola, con la quale ha minacciato la titolare e si è fatto consegnare l’incasso (circa 300 euro) e diverse scatole di Viagra, per un valore stimato in un migliaio di euro. Poi, ha portato la farmacista nel retro le ha ordinato di consegnargli i gioielli che indossava, ma la donna si è rifiutata e il rapinatore ha preferito scappare in sella a uno scooter guidato da un complice. 

ENZO
Fonte LA STAMPA

Sbagliate se pensate che lui è andato in  farmacia per “soldi”; nooh, cercava Viagra. Sapete che cos’è la D. E..? No? Ve lo spiego.
La “D” sta per disfunzione e la “E” sta per  erettile. In parole semplici un maschietto – soffre di Disfunzione Erettile quando il suo “organo”- ma non quello che suona – non riesce a superare la forza di gravità, non è  ancora chiaro?…il proprio “fratellino” non si “alza più come una volta.
Il rapinatore, molto probabilmente, si sarà detto:
“Vado in farmacia, per non far sapere che mi interessano le pastiglie di Viagra, rubo un po’ di soldi.”  E così ha fatto.  
Voi Lettori, che dite? La moglie si accorgerà della differenza del prima della rapina  e del …dopo?
Io sono convinto che Lei emetterà “grida” di gioia!

ENZO

CONTI CORRENTI “NUDI”


Il fisco vedrà tutto – Via ogni segreto: Ecco l’arma decisiva per stanare chi ogni anno sottrae ben 120 miliardi alle casse dello Stato.

Signori Lettori e Signore Lettrici, 
come Direttore tributario, pardon come ex direttore tributario, vi consiglio, nel vostro interesse,  di seguire  le informazioni che seguiranno e che riguardano il vostro “portafoglio”. Ho scovato un buon fascio di comunicazioni e che io vi espongo senza indugio. Prendete una sedia e accomodatevi…ma non sobbalzate nell’apprendere quanto esporrò, spero in modo semplice e chiaro.


1 - CHE COSA E’ CAMBIATO PER I CITTADINI (E I LORO SOLDI)?
A partire dal 24 giugno scorso, gli istituti bancari e tutti gli intermediari finanziari possono cominciare a trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati finanziari relativi ai loro clienti: informazioni sensibili che finiranno automaticamente al “cervellone” SID, il Sistema informatico gestito dalla SOGEI.

2 – A CHE COSA DOVREBBE SERVIRE?
Malgrado redditometro e raid delle Fiamme Gialle ( stati calmi, è la Guardia di Finanza) nei luoghi vip, la guerra all’evasione fiscale è tutt’altro che vinta.
Il 33% degli scontrini non è regolare e, solo quest’anno, sono stati scovati 3.504 nuovi evasori totali. Ora, con l’anagrafe dei conti correnti, il Fisco vuole recuperare i 120 miliardi (non lire, ma Euro) sottratti ogni anno alle sue casse.

3QUALI DATI FINISCONO SOTTO OSSERVAZIONE?
(State calmi, non vi agitate) Tutti i rapporti finanziari inclusi quelli postali:
-   conti correnti
-   depositi a risparmio
-   gestioni patrimoniali
-   fondi comuni
-   fondi pensione
-   cassette di sicurezza

“Solo il numero di accessi annuali”, spiegano all’Agenzia delle Entrate, “e non il contenuto. E’ una tessera di puzzle, assieme ad altre: come i saldi delle carte di credito o i dati sul possesso di titoli”.

4 – QUANTO SI GUARDA INDIETRO?
“I primi dati che confluiranno nel SID”, spiega l’Agenzia delle Entrate, “ sono quelli relativi all’anno 2011 (autocontrollo, prego) e saranno inviati dagli operatori finanziari entro il 31 ottobre. A seguire, saranno trasmessi entro il 31 marzo 2014  i dati 2012.  A regime, invece, gli operatori finanziari comunicheranno i dati relativi all’anno precedente entro il 20 aprile di ogni anno”.

5 – COME VIENE TUTELATA LA PRIVACY?
(Rilassatevi)  ”I contribuenti non hanno nulla da temere per la propria privacy”, fanno sapere dall’Agenzia delle Entrate. Il SID, garantisce la massima sicurezza dei dati, in linea con le indicazioni del Garante per la privacy. E’ un sistema automatizzato, “application to application”, che prevede un dialogo tra sistemi senza intervento umano.
Esclude la possibilità di accessi non autorizzati e garantisce la massima sicurezza di tutte le informazioni.

6 – CHE COSA SONO LE LISTE DEGLI “OSSERVATI SPECIALI?”
(Ora vi innervosite, purtroppo!) I dati raccolti dal cervellone (non singole operazioni, ma la consistenza iniziale e finale dei conti e la somma di tutti i movimenti) “saranno utilizzati per formare, a livello centrale, delle liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione”, spiegano dall’agenzia delle Entrate. Liste che, successivamente, “saranno poi inviate agli uffici competenti sul territorio per i relativi approfondimenti” consistenti in “pelo e contropelo.

7 – CHI RISCHIA DI FINIRE NELLE LISTE (pelo e contropelo?)
La definizione dei parametri che possono classificare i contribuenti come possibili evasori e farli finire nella “lista dei cattivi” è, ovviamente, il nodo cruciale della questione. Nel mirino ci sono gli scostamenti tra reddito dichiarato  e tenore di vita,  evidenziato dalle informazioni trasmesse al cervellone.  A decidere qual è la misura dell’incogruenza che accenderà i riflettori del Fisco sarà forse un provvedimento che arriverà dopo l’estate.

Per adesso, quel che si dice, è che il campanello d’allarme potrebbe suonare davanti a scostamenti nella misura del 20 per cento.

I Cittadini- contribuenti non avranno nulla da temere: quelli non contribuenti  sì,  avranno un affollamento di pensieri e…l’ansia influirà anche…a letto. Sapete come si dice a Napoli? “’O c… nun vole penzieri”. Tradotto con un eufemismo…”Il flauto non vuole penzieri”.

ENZO


(Fonte “Gente 09.07.13)

venerdì 12 luglio 2013

“COME GESTIRE LA SPAZZATURA…E LO STILE”



Caro Enzo, mi hai chiesto di pubblicare questo pezzo e lo faccio! Anche se, come sai , ero sfavorevole. Hai dato una considerazione sbagliata : Anatroccolo non ha riportato nessun pettegolezzo.  E’ anonimo, hai ragione e hai dato un tuo giudizio sugli anonimi che mi trova d’accordo.
 Ma, di quanto è stato riportato dalla chat ,non è stata modificata una virgola. E poi, permettimi di dirti ... da quale pulpito arriva la predica…a capelli come stai messo??? Mi sembra che anche tu ti sei preso "pe capille", al punto tale da essere stato "bannato" una, due, tre quattro e via numerando volte. Siamo tutti bravi a fare i predicozzi, alla celentano... agli altri . Forse dovremmo valutare maggiormente i nostri comportamenti prima di quelli altrui...ti pare?........ mi domando ...anatroccolo che fine avrà fatto??



                  (dialogo tra Enzo e Ducky)

ENZO Gemè, vieni un attimo qui.

DUCKY    Che c’è, Enzo?

ENZO Guarda che sta succedendo nel Blog. Leggi tutto e poi mi dirai….c’è da mettersi le mani nei capelli. Leggi leggi le diatribe BLOG-ELDY, io così le chiamerei.

DUCKY    …mi fai leggere, per favore! Però devi stare muto.
(e Duchy legge. Intanto, man mano che la lettura scorre, il suo viso diventa sempre più serio, poi le labbra si stringono in una smorfia)

ENZO Visto? Che ne dici?

DUCKY    Uno spettacolo indecoroso, ma come si fa a portare avanti e a perseverare in un battibecco da cortile. Mi vengono in mente certi scenari di quei film del neorealismo ambientate nei vicoli di Napoli.

ENZO …si ricordo….appena qualche donna faceva dell’ironia o mancava di riguardo all’indirizzo di un’altra donna, quasi subito si creava un contorno di gente varia che facevano da spettatrici, era un continuo contrapporsi di pettegolezzi poi il vocabolario di accresceva fino ad arrivare a insulti, insolenze, offese di vario tipo.

DUCKY Bravo, poi scoccava il momento del non ritorno…

ENZO In che senso?

DUCKY    …l’attacco alle chiome detto in parole popolari…le contendenti “se pigliavano pe capille”.  Le persone attorno si dividevano i due gruppi per l’una o per l’altra “vaiassa”: che spettacolo, fratello caro, e che linguaggio folcloristico.

ENZO Tu lo chiami folcloristico, io direi che erano dei veri preziosismi di volgarità.

DUCKY    Oh finalmente ho capito dove vuoi arrivare. Ecco perché mi hai fatto leggere l’ennesima schermaglia “neoorealistica”: uno spettacolo poco signorile, c’è da ambo le parti un livore nelle battute e una discutibile creanza nel trasmettere “scritti” (vedi Anatroccolo e altri) senza firma, che non meritano assolutamente di essere pubblicati. Gli anonimi non hanno il coraggio di quello che asseriscono ed essendo anonimi spesso buttano pietre e nascondono le mani, possono mentire, possono esagerare possono omettere certi fatti, possono esagerarli, possono dire verità senza dirle tutte intere.

ENZO Caspita, Duc, non ti credevo così perspicace e determinato: pane al pane e vino al vino. E poi dici sempre quello che pensi.

DUCKY    Grazie, ho preso da te. Comunque, spero che il pensiero espresso possa far riflettere i protagonisti delle  disdicevoli “sceneggiate” neorealistiche di quei film anni ’40-50 in bianco e nero, così buffi.

ENZO Insomma, è ora di smetterla…di esibirsi in cortile, di ricomporsi e di rispettare lo stile.

uèèèèèèèèèèèè donna Carmèèèèèèèèè.............


Annamaria... a dopo

giovedì 11 luglio 2013

VEDREMO UN FILM...

I cuori non saranno mai una cosa pratica                                                                                    
 finché non ne inventeranno di infrangibili.                                                                                            
Dal Film  ”Il Mago di Oz”





Poche pellicole in uscita questa settimana . . . che sia arrivata la vera estate che ci porta in giro fino a tarda notte per goderci l’aria fresca?                                                                                                                                
Ma se, come spero, avete voglia di cinema, niente paura, c’è sempre qualcosa che vi può soddisfare, da giovedì 11 luglio . . . chiaramente in buona compagnia !

Pacific Rim
     
                                                                                                      
Mostri giganti contro robot giganti.

Regia di Guillermo Del Toro. Con Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuchi, Charlie Day, Ron Perlman.                                                                                         Genere Fantascienza – U.S.A.  2013 -                                                                                                                                              
Quando una legione di creature mostruose, chiamate Kaiju, emerge dagli oceani, scoppia una guerra destinata a distruggere milioni di vite e consumare le risorse umane per tutti gli anni a venire. Per combattere i giganteschi Kaiju viene creata un'arma speciale: enormi robot, chiamati Jaeger, controllati simultaneamente da due piloti le cui menti sono collegate a una rete neurale. Ma anche i Jaeger sembrano impotenti di fronte alla ferocia degli instancabili Kaiju. Sull'orlo della sconfitta, le forze militari che difendono l'umanità non hanno altra scelta che rivolgersi a un duo di eroi male accoppiati: un ex pilota caduto in disgrazia e una ragazza recluta senza esperienza, che vengono chiamati a pilotare un leggendario quanto obsoleto Jaeger, una reliquia del passato. Insieme i due saranno l'ultimo bastione dell'umanità prima dell'apocalisse.

Parental Guidance
    
                                                                                                                           
Le assurdità dei genitori moderni viste da un nonno speciale

Regia di Andy Fickman. Con Billy Crystal, Bette Midler, Marisa Tomei, Tom Everett Scott, Bailee Madison.                                                                                                                                                          Genere Commedia, Ratings: Kids, produzione USA, 2013. Durata 105 minuti circa. Da giovedì 11 luglio 2013 al cinema.
Artie Decker, un uomo abituato ad esercitare la sua autorità, avrà pane per i suoi denti quando lui e sua moglie, la socievole e gentile Diane, accettano di badare ai loro tre nipoti nei giorni in cui i loro ambiziosi e iper organizzati genitori devono assentarsi da casa. Il mondo del 21° secolo si scontrerà inesorabilmente con i rigidi metodi della vecchia scuola, incarnati da Artie e Diane: ma, fra tanto amore e vecchi giochi ormai superati, tutti si renderanno conto che è proprio la capacità di adattamento e non l'attaccamento ai propri principi, il segreto per riuscire ad unire una famiglia.

Now You See Me - I maghi del crimine   
               
                                                                           
Maghi illusionisti e...ladruncoli

Regia di Louis Leterrier. Con Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Mélanie Laurent, Isla Fisher.                                                                                                                                         
Genere Thriller  -  USA, Francia, 2013  -   Durata 115 minuti circa.
I Quattro Cavalieri, un super-gruppo di maghi guidato dal carismatico Atlas, si esibiscono in un paio di spettacoli di magia di alta tecnologia e alto profilo, prima strabiliando il pubblico rapinando una banca di Parigi da Las Vegas, e poi smascherando un colletto bianco criminale e convogliando i suoi milioni sui conti bancari dei membri del pubblico, confondendo le autorità con i loro colpi grossi pianificati in modo intricato. L'agente speciale dell'FBI Dylan Hobbs è determinato a far pagare i maghi per i loro crimini - e a fermarli prima che portino a termine quella che promette di essere una rapina ancora più ardita.

Uomini di parola
  
                                                                                                                                                 
Commedia d'azione su una notte folle di due veterani del crimine

Regia di Fischer Stevens. Con Al Pacino, Christopher Walken, Alan Arkin, Julianna Margulies, Vanessa Ferlito.                                                                                                                                     
Genere Commedia - USA, 2013 -  Durata 95 minuti circa.
Una commedia d'azione che vede come protagonisti Al Pacino, Christopher Walken e Alan Arkin. Il film racconta la storia di due veterani del crimine che godono di una nottata di bagordi presso dei bordelli cittadini, rubano auto e fuggono dalla polizia. Ma uno dei due protagonisti ha un'ultima missione da portare a termine e cioè uccidere il suo compagno e poi sparire.

Viramundo
    
                                                                                                                                   
Un viaggio ai confini del mondo con l'immenso Gilberto Gil

Regia di Pierre-Yves Borgeaud.                                                                                                                                  
Genere Documentario -  Francia, Svizzera, 2013 - Durata 95 minuti circa.
Dopo decenni di successo internazionale, il maestro della musica brasiliana Gilberto Gil parte per un nuovo tour attravero il sud del mondo. Partendo dalla sua Bahia, si reca nella terra degli Aborigeni australiani e nelle periferie del Sud Africa per poi concludere il giro in Amazzonia. Gil continua la sua attività con la stessa passione con cui è diventato il primo uomo di colore ministro della cultura: promuovere la diversità culturale in un mondo globalizzato. Attraverso incontri e concerti svela la sua visione per un futuro pluralistico e interconnesso, fra grandi speranze e bella musica!

Oggetti smarriti   

                                                                                                                                   
Dimenticarsi di avere una figlia....

Regia di Giorgio Molteni. Con Roberto Farnesi, Chiara Gensini, Giorgia Wurth, Michelangelo Pulci, Francesca Faiella.                                                                                                                                                              
Genere Drammatico - Italia, 2010 -  Durata 83 minuti circa.
Guido è un quarantenne che pensa solo alle donne, alle auto, alla bella vita. Una sera, mentre si prepara a uscire con una nuova fiamma, la sua ex moglie, Silvia, gli piomba in casa e gli affida per la notte la figlia Arianna, 8 anni. Guido deve cancellare l'appuntamento galante e, forse per la prima volta nella sua vita, tentare di fare il padre. Con riluttanza prova a prendersi cura della piccola, ma senza successo. D'improvviso, mentre aiuta il padre a cercare un cacciavite smarrito, la bambina inspiegabilmente scompare.

Buona e fresca visione a tutti da . . . Maria !

martedì 9 luglio 2013

GIUSY VERSACE: LA RINASCITA DOPO IL DRAMMA

Non possiamo decidere il nostro destino. Ma possiamo decidere come affrontarlo.
Complimenti a Giusy per la sua forza ed il suo coraggio! Un esempio per TUTTI!




Passando per Enna davanti ad un pubblico di bambini, accorsi per la recita nella sala convegni dell’autodromo di Pergusa, Giusy Versace ha scatenato una tempesta di emozioni e le sue copie del libro, il cui ricavato andrà ad una onlus, sono state tutte vendute in pochi minuti. Il caffè letterario Alkenisa di Enna, senza un angolo libero, assiepato di sportivi, insegnanti, educatori, professionisti per ascoltare la toccante testimonianza di vita di Giusy Versace 36 anni, di Reggio Calabria.



“Ero con un auto a noleggio, giravo per lavoro e stavo andando da un cliente, dal quale non ci sono mai arrivata. Ho beccato un acquazzone improvviso. Ho cercato di tenere la macchina ma questa ha fatto acquaplaining e non sono riuscita a tenerla e, facendo zig zag, è andata a sbattere contro un guardrail. Questo ha ceduto, si è aperto e ha sfondato l’abitacolo come un apriscatole e mi ha tranciato entrambe le gambe. Oggi cammino grazie all’uso delle protesi”.



Il racconto continua, ma è proprio quest’ultima motivazione che ha portato a Enna la nipote del celebre stilista Gianni, in un’officina ortopedica all’avanguardia, la RO.GA, fondata dall’ennese Rosario Gagliano. In anni di silenzioso lavoro quest’azienda siciliana si è imposta nell’alta tecnologia sulle protesi al carbonio e non solo. 

Giusy si allena spesso al campo scuola di Enna Bassa, a pochi metri dal laboratorio ortopedico. Arriva, si siede in una panchina, appoggia le sue gambe di plastica che le evitano di stare in piedi o, peggio, sedersi a vita su una sedia a rotelle; indossa due esili stilo al carbonio, che assomigliano più ad un punto interrogativo sospeso in aria.

In pista vola, ci ricorda il tristemente famoso Pistorius, difficile starle accanto mentre corre, è campionessa italiana dei 200 e 100 metri, di quest’ultima specialità lo scorso anno ha battuto il record europeo, categoria T43, amputati bilaterali.

“La storia della mia nuova vita è racchiusa in un libro-scrigno, presentato a Enna dal giornalista Rai, Rino Realmuto, introdotto dal Sindaco, Paolo Garofalo. Sull’ultima di copertina campeggia la frase: “Non puoi decidere il tuo destino. Ma puoi decidere come affrontarlo”. Il ricavato Giuy lo destina all’associazione “Disabili no Limits” che, per statuto, ha come obiettivo quello di aiutare tutti quei disabili che non riescono a comprare le protesi al carbonio per correre.

Perché tutti hanno diritto a correre e provare l’ebrezza di avere le gambe anche se artificiali. E’ sicuramente una forma di rinforzo psicologico, di riabilitazione motoria. Se proviamo comunque a riflettere sul senso della vita, nessuno ha la garanzia di rimanere sano per tutta la vita: e allora come ci si sente dall’altra parte, dalla parte di chi è condannato su una sedia a rotelle e pensa che la vita arriva al capolinea?

Orgoglioso e commosso per quanto ha realizzato, Rosario Gagliano si fa aiutare nella promozione da giovani e professionisti della Rapidagraph, anch’essa un’eccellenza aziendale ennese. Pubblico incantato, al caffè letterario. Quasi tutti con il libro in mano a chiedere un autografo e una frase a Giusy, accolta come una vera stella. Sì, perché nessuno avrebbe mai immaginato tanti risultati così strepitosi.



“Il giorno dell’incidente – ci racconta – lo ricordo molto bene. Non ho perso i sensi, ho visto le gambe tagliate; ho fatto di tutto per uscire dalla macchina. Mi fermo su questo aspetto non per impressionarvi, ma per farvi capire quanto io davvero mi sono aggrappata alla vita. Quando si dice ‘aggrapparsi alla vita con i denti, le unghie’, ecco io posso dire di sapere cosa vuol dire. Io non volevo morire! Io non accettavo di morire lì in quel giorno, in quel momento senza gambe, senza rivedere la faccia di mio fratello, di mio padre. Per fortuna qualcuno ha ascoltato le mie preghiere e quando mi sono risvegliata in sala di rianimazione, ho ringraziato Dio di essere viva. Ho imparato a sopportare il dolore, quello più atroce, ed è una cosa che ti sfinisce, ti irrita, ti rende così nervosa a tal punto da trasformarti in persona cattiva. Ricoverata in un centro protesi ho conosciuto la sofferenza di tanti disabili e di pazienti focomelici senza braccia e gambe. Gente sola e triste. Oggi la mia vita è cambiata, ho creato una Onlus e sono volontaria dell’Unitalsi”.


“Ho imparato a correre per solidarietà – continua Giusy – non solo per me, ma soprattutto per chi non può farlo. Ho imparato la bellezza del dono e della condivisione. Ho imparato che aiutare il prossimo aiuta principalmente noi stessi. Ho imparato che la disabilità è solo negli occhi di chi guarda. Ho imparato che bisogna avere coraggio. Se non avessi rischiato di morire, se non avessi perso le gambe, forse ci avrei messo una intera vita a imparare tutte queste cose. E quante altre me ne sarei perse? Se avessi una bacchetta magica e un solo desiderio da esprimere, una cosa è certa, non tornerei mai indietro”.


175 pagine di bellezza, il suo libro, che si concludono con queste “perle”, che sono davvero un inno alla vita e un esempio da emulare e diffondere.
-LinkSicilia-

Annamaria... a dopo

CONSIGLI UTILI




ADDIO ALLE SMAGLIATURE

            Le smagliature sono strappi della cute dovuti alla rottura delle fibre elastiche. La causa principale sono i rapidi cambiamenti di peso e volume dovuti a gravidanze e diete che sottopongono a tensione la cute. Attenuarle fino quasi a farle scomparire oggi è possibile, grazie a metodiche che agiscono in profondità dove gli strappi di generano.


            Con la biodermogenesi indolore e non invasivo il trattamento si articola in più fasi nella stessa seduta. Nella prima fase si riduce lo spessore dello strato corneo per rendere meno evidenti i solchi della smagliature. Segue una fase di stimolazione elettrica per favorire la penetrazione di sostanze come l’acido ialuronico, l’elastina e la vitamina E e poi, con l’aiuto di un apparecchio che emette un particolare campo magnetico, si stimola il tessuto in modo da veicolare in profondità il nutrimento. Infine viene eseguito un massaggio linfodrenante.
            Un’altra metodica è il laser CO2 microablativo. Il raggio laser causa una micronecrosi del tessuto della smagliatura e una contrazione del derma che produce nuovo collagene ed elastina.
            Il trattamento è indolore.
            Un consiglio per prevenire la formazione delle smagliature: occorre evitare le diete drastiche e non eliminare nutrienti come la lisina (in legumi e carne), che mantiene elastica la struttura della pelle, né yogurt, frutta e verdura, che contengono vitamine, sali minerali e proteine che stimolano le cellule della pelle a rinnovarsi. Importanti sono anche gli acidi grassi presenti negli oli e nel pesce, che contribuiscono a dare elasticità e tono.

Passiamo a  qualche consiglio utile per la casa 



            Una pulizia ecologica del piano cottura: mettete a bagno le parti in metallo della macchina del gas in acqua calda e aceto, poi asciugatele bene. Passate quindi il piano cottura con sale e limone: il primo è leggermente abrasivo, il secondo agisce da sgrassatore.


            Conserviamo le carote in agrodolce: raschiate e lavate due chili di carote, tagliatele in lunghezza in quattro parti e poi riducetele in bastoncini di 4-5 cm. Portate a bollore un litro e ½ di aceto con un bicchiere di olio, 20 g di sale e 30 g di zucchero. Tuffate nella pentola le carote e, prima di scolarle servendovi di una schiumarola, attendere che riprenda il bollore. Fate raffreddare le carote disponendole su uno strofinaccio pulito quindi inseritele nei vasi di vetro fino ad almeno due cm sotto il bordo. Coprite le carote con il liquido di cottura, chiudete i vasi ermeticamente e riponeteli in un luogo fresco e al buio. Consumate le carote, ma non prima di un mese e ½.


            Una cura naturale è il pomodoro. Insostituibile in cucina, il pomodoro è anche un rimedio naturale per la cura di viso, corpo e capelli. Strofinato sulla pelle del viso ha un’azione tonificante e, grazie al contenuto di vitamina A e C, è efficace per contrastare l’acne. Fettine di pomodoro sulla pelle alleviano il fastidio provocato dalle scottature solari. Nel caso si desideri perdere peso, l’ideale è consumare pomodori crudi. Per una capigliatura più forte e luminosa e come antiforfora, applicate del succo di pomodoro sui capelli, preferibilmente umidi, quindi risciacquate. Se le punture di zanzare si manifestano con grossi ponfi, strofinatevi sopra una fetta di pomodoro.


            Nella stagione del barbecue tenete gli spiedini per 15 minuti nell’acqua, infilzatevi i pezzetti di carne, di pesce o di verdura e poneteli sulla griglia rovente. Eviterete così che il legno si annerisca, lasciando sulle pietanze il sapore di bruciato. Bagnate anche le foglie di alloro, salvia, mirto e rosmarino che utilizzerete per aromatizzare la carne: l’umidità impedirà loro di bruciarsi a contatto con la griglia.


            Il “mal bianco” detto anche muffa bianca è un fungo che si trasmette facilmente da una pianta all’altra, colpendo indifferentemente le piante da balcone e quelle da balcone succhiando la loro linfa. Ma come si cura questa malattia? Prima di tutto occorre allontanare la pianta malata dalle altre piante per evitare il contagio e poi procedere alla cura inserendo nella terra due o tre fiammiferi con la capocchia nella terra. Lo solfo si scoglie gradualmente ad ogni innaffiatura, viene assorbito attraverso le radici e, salendo fino alle foglie ed ai fiori con la linfa uccide il fungo.

            Annamaria2




lunedì 8 luglio 2013

Ragazza stuprata da clandestini scrive al Papa: “Perché vai a Lampedusa?”

In Occidente
 Pubblico la lettera aperta al Papa, scritta da una ragazza cattolica praticante stuprata da due cosiddetti ‘profughi’.

Ho inviata questa lettera ad alcuni giornali, nessuno l’ha pubblicata, purtroppo credo di capire il perché. Spero in qualcuno che abbia il coraggio di pubblicarla.

Due anni fa sono stata vittima di violenza, odio parlarne, ma quando sento politici come Boldrini dire che non esistono clandestini, e che sono tutti profughi, è come se venissi stuprata un’altra volta. Io li ho conosciuti i clandestini, una sera di Marzo del 2011, mentre tornavo a casa da lavoro. Quel giorno è come se fossi morta. Quando li trovarono, i carabinieri sgomenti mi spiegarono che erano in Italia con il permesso umanitario dopo essere sbarcati a Lampedusa.
Chi Le scrive Santità, è una giovane donna cattolica, che è sempre andata in chiesa, una donna che crede in Dio, ma che non crede più in chi, qui, lo rappresenta.

Lei l’otto di luglio andrà a Lampedusa, a testimoniare la sua solidarietà ‘agli ultimi’. Così ho letto che definite quei giovani uomini che pagano migliaia di euro per sbarcare in Italia: due di quelli che lei chiama ‘ultimi’ mi hanno violentata. Si sono portati via per sempre la mia gioia di vivere, piantando i chiodi della tristezza nel mio cuore. L’otto luglio, anche lei pianterà un altro chiodo nel mio cuore.

LETTERA FIRMATA


In oriente

Si chiamava Mariam, era una 15enne cristiana di Qusair, città del governatorato di Homs, 35 km a sud del capoluogo. La città, roccaforte dei cosiddetti ‘ribelli’ siriani, è stata riconquistata dalle truppe dell’esercito regolare agli inizi di giugno. Troppo tardi per Mariam.

La famiglia di Mariam era in città quando miliziani legati al gruppo jihadista – alleati degli Usa e dell’Europa – “Jabhat al-Nusra” l’hanno conquistata e occupata. Mentre la sua famiglia è riuscita a fuggire, Mariam è stata catturata e obbligata a un matrimonio islamico.
Nello stesso periodo era stata diffusa in Siria la ‘celeberrima’ fatwa emessa da Yasir al-Ajlawni – uno sheikh salafita di origine giordana, residente a Damasco – che dichiarava lecito per gli oppositori del regime di Bashar al-Assad lo stupro ai danni di “qualunque donna siriana non islamiche”. Quindi cosa di meglio di una ragazza cristiana?

Il comandate del battaglione “Jabhat al-Nusra” a Qusair ha preso Mariam, l’ha sposata e violentata. Poi l’ha ripudiata. Il giorno seguente la giovane è stata costretta a nozze islamiche con un altro militante. Anche questi l’ha violentata e poi ripudiata. La stessa dinamica si è ripetuta per 15 giorni, e Mariam è stata stuprata da 15 uomini diversi. Inutile dire che questo l’ha distrutta psicologicamente e nell’anima, fino a farla impazzire. Alla fine si è uccisa.

“Queste atrocità non sono raccontate da nessuna Commissione internazionale”, ha detto all’agenzia Fides due sacerdoti greco-cattolici, p. Issam e p. Elias da poco ritornati in città. I due stanno raccogliendo tutti i drammi e le atrocità commesse dagli alleati di Obama da numerose famiglie.

“Chi farà qualcosa per proteggere i civili, i più vulnerabili?”, chiedono sconsolati. Come riferito a Fides, i due hanno appena celebrato una santa Messa per consacrare nuovamente la chiesa cattolica di Sant’Elia a Qusair. La chiesa era stata saccheggiata e profanata dai terroristi islamici, ed era divenuta base logistica e residenziale per gruppi di ribelli.

Nel frattempo, il capo supremo del Cristianesimo è sbarcato  a Lampedusa per testimoniare la sua vicinanza ai clandestini somali ed eritrei. Islamici. Anche su di lui peserà il giudizio degli stupri che commetteranno in Italia. Lui che tace sulle atrocità commesse nel mondo islamico.

La speranza



Per molte donne c'è l'umiliazione e la violenza in cambio della speranza di una vita nuova. E' quello che sono costrette a subire le donne che dai paesi del Corno d'Africa di cui sono originarie, fuggono per approdare in Italia. Gli abusi vengono compiuti da trafficanti di esseri umani senza scrupoli,quelli che organizzano le traversate prima via terra, nel deserto del Sudan, poi nel Canale di Sicilia a bordo di imbarcazioni di fortuna. A Lampedusa negli ultimi due anni l'80% delle donne sbarcate sono state vittime di violenze sessuali e alcune volte sono anche rimaste incinte: «Una notte sono arrivati due uomini nella casa abbandonata al confine fra la Libia e la Tunisia in cui ci avevano fatto sistemare in attesa di partire per il mare. Eravamo una quarantina e queste persone, che indossavano una divisa, mi hanno preso e portata via con la forza. Sono stata condotta in una casa disabitata dove hanno iniziato a violentarmi». È il racconto che Blessing, una ragazza di 18 anni, eritrea, fa nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa. «Quando mi hanno liberata e sono tornata nel gruppo - spiega Blessing - sono stata accolta da altre due donne che mi hanno stretta fra le loro braccia e con l'espressione del volto mi hanno fatto capire che anche loro avevano subito la mia stessa sorte». Ed è per questo motivo che gran parte delle donne che arrivano sull'isola sono costrette a ricorrere alle visite mediche al poliambulatorio di Lampedusa, dove vengono riscontrate, anche su ragazze di 15 e 16 anni, violenze sessuali con lacerazioni evidenti.



Il lungo e faticoso viaggio per raggiungere la costa libica lo racconta anche Fatia, una diciassettenne somala, ennesima vittima di abusi. «Siamo partiti dal mio paese a piedi - ricorda la ragazza - eravamo un gruppo di cinquanta persone. Abbiamo attraversato il deserto del Sudan. E proprio qui, gli uomini che guidavano la spedizione, ci hanno chiesto di avere altre somme di denaro per proseguire il viaggio, che già avevamo pagato anticipatamente, altrimenti dicevano che ci avrebbero lasciato morire nel deserto. Alcuni di noi avevano da parte qualcosa e abbiamo pagato, altri non hanno potuto, e qualche donna che non aveva somme di denaro è stata violentata, pur di poter proseguire il viaggio». Le vittime di queste atrocità parlano di violenze di gruppo subite anche per giorni e giorni durante i tragitti o in attesa di essere imbarcate sulla prima «carretta» del mare. Nessuna di queste ragazze vuole però denunciare per paura di ritorsioni che possono subire i familiari rimasti nel paese d'origine. Quando queste donne non lo fanno, a volte sono i mariti che si rivolgono alle volontarie per chiedere aiuto. E in questi casi sono loro a raccontare le violenze avvenute sotto i loro occhi. 



Chiudo con una riflessione del Papa , riferita ai fedeli , durante la breve  visita di oggi a Lampedusa: 

La globalizzazione dell'indifferenza. La «cultura del benessere» ci rende «insensibili alle grida degli altri», ci fa vivere «in bolle di sapone», in una situazione «che porta all'indifferenza verso gli altri - per il Papa -, anzi porta alla globalizzazione dell'indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell'altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!» «Chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle? - ha chiesto il Papa parlando dell'aspetto dell'indifferenza - Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c'entro, saranno altri, non certo io».

ANCHE LA CHIESA FACCIA "MEA CULPA"



Annamaria... a dopo

COME CONTINUARE AD AMARLO


-   Cosa spinge una donna ad amare un uomo amabile ma detestabile, tenero ma rude, delizioso ma irritante, offensivo ma affettuoso, stabile ma distruttivo?
-   Come una valanga gli interrogativi precipitano nella mente di ogni Ciucciottina che ama un uomo “molto difficile”.

Nancy Good e i risultati sono stati molto lusinghieri.
Stavolta è il turno di Arianna Huffington, una giornalista e scrittrice greca naturalizzata statunitense, nota per aver fondato The Huffington Post, uno dei blog più letti ed influenti degli Stati Uniti.
Alla domanda “come continuare ad amare e tenersi l’uomo “difficile”, Arianna Huffington si è espressa nel modo e nei contenuti che ora seguiranno e che io ho il piacere di condividere.
Lei  si rivolge a tutte le donne quale che sia il rapporto con l’uomo che esse amano, ma soprattutto alle donne che sanno – che sanno amare – riuscendo nella immane impresa di “di sapersi tenere il loro uomo difficile”.
Fatta questa premessa, eccovi le convinzioni della scrittrice americana.
E' lei che parla!

“Quand’è che siamo diventate così fragili e abbiamo rinunciato alla nostra forza, al nostro slancio, alla nostra saggezza, arrivando a sottometterci e minare le persone che siamo per la semplice paura di rimanere sole, o di non aver accanto un mitologico compagno?
Cos’è che ci spaventa?
Cosa mai potrebbe accadere, se smettessimo di sforzarci di compiacere un uomo?
E’ evidente che abbiamo paura di essere rifiutate. E questa paura ci influenza anche quando le nostre relazioni sono sane e appaganti. Temiamo che prima o poi, pur essendo riuscite a compiacere il nostro uomo, verremo giudicate difettose e non all’altezza.
Lui scoprirà che semplicemente non siamo “abbastanza” – abbastanza belle, abbastanza sexy, abbastanza giovani – e verremo gettate tra gli scarti, in favore di un modello più giovane e desiderabile. Il che  può essere vero oppure no, ma che accada o meno avrà ben poco a che fare con tutto il tempo – anni, talvolta – che abbiamo impiegato preoccupandoci che potesse accadere.
Vi siete mai accorte che il fatto di preoccuparsi non impedisce alle cose di succedere? E che anzi, tante cose di cui ci preoccupiamo finiscono per non succedere mai? Come diceva Montaigne, “la mia vita è stata piena di terribili disgrazie, la maggior parte delle quali non si è mai verificata”.
Purtroppo, la paura di non essere all’altezza non diminuisce con l’accumularsi delle esperienze. Al contrario: invecchiando, cominciamo a preoccuparci che le rughe o l’allargarsi del girovita ci impediscano di tenerci accanto i nostri compagni.
La paura del rifiuto non si manifesta soltanto nel desiderio maniacale di compiacere, ma anche nel cinismo di facciata che porta, a rifiutare le relazioni in toto.
Il che è soltanto un espediente per nascondere la paura originale, quella di essere ferite e rifiutate. Che si stia vivendo una relazione o meno, la paura di rimanere sole può impedirci di ricevere amore.”
Ed è così che mi vengono in mente le parole- che sono  una verità – di Jules Michelet: Qual è lo scopo e la missione della donna? Primo, amare; secondo, amare uno solo; terzo amare sempre. Sempre, tanto, senza stancarsi mai.”  
Sappiate che il partner che vi ama non e’ esente da difetti – e neanche voi lo siete – ma se lo amate con pazienza e  spirito di sacrificio,  ve lo terrete  al 99 per cento per sempre: voi vi chiederete, ma perché  non al 100 per cento…perché quell’ 1  per cento è l’imponderabile, l’imprevisto, il caso. Ed ora, spero di farvi sorridere con un aforisma di Guillaume Bouchet:
“Ci sono molti modi per far parlare le donne, ma nessuno per farle tacere.”

Enzo

Caro Enzo,

chi è quella ciucciottina, me compresa, che non ha incontrato un uomo difficile nel corso della sua vita? Si puo' spiegare come amarli ma... 

L'incipit?

"Non è cattivo. Ma aspetta e spera che lui cambi... Devi cambiare tu il modo di amarlo."Poi, come se non bastasse : ma se lo amate con pazienza e  spirito di sacrificio,  ve lo terrete  al 99 per cento per sempre:

Basta questo ad infastidirmi. Non mi sento a mio agio con i verbi servili che implicano un obbligo di qualche tipo. 

Il modello di donna proposto è davvero avvilente: una donna che si accontenta di un uomo "difficile" e "continua ad amarlo", senza "provare a cambiarlo". Una donna che deve sopportare. 

Perché sacrificare il nostro benessere per amare un uomo complicato?

Senza contare che spesso gli uomini difficili lo sono soltanto con noi. La storia dell'uomo che ci tiene sulla corda per un anno senza volersi impegnare e dopo due mesi si sposa con un'altra è tristemente famosa, purtroppo. E che dire dell'uomo che non mostra mai i propri sentimenti e poi grida ai quattro venti quanto è innamorato della sua nuova donna?

Le giustificazioni ci sono sempre, soprattutto quelle create dal nostro cuore innamorato. "Ha avuto una vita difficile, è normale che non mi dica che mi ama"; tutti abbiamo avuto una vita difficile, nel nostro piccolo. E le disgrazie dell'infanzia non sono una scusa per comportarsi male con gli altri. "Il lavoro lo stressa, è normale che sia sempre arrabbiato"; che sia arrabbiato con noi o con il mondo, vogliamo davvero questa persona negativa al nostro fianco? Una persona che spende tempo ed energie ad arrabbiarsi quando invece potrebbe provare a risolvere i problemi? 


Cosa Fare con un uomo difficile


Sarebbe utile  che, quando ci capitano gli uomini complicati, sia meglio capire che ci fanno più male che bene, accettare che non sono fatti per noi, che non ci tengono abbastanza.  Se la nostra relazione ha più bassi che alti a causa di un uomo complicato forse è il momento di fermarsi a riflettere: una volta arrivata la consapevolezza è meglio lasciarseli alle spalle e guardare avanti pensando a noi stesse. Perchè è Semplice: 

non dovremmo "imparare" e "continuare" ad amare un uomo difficile.

Non dovremmo scoprire come sopravvivere ad una relazione con un uomo difficile.

Non dovremmo accontentarci di un uomo difficile.

Dovremmo eliminare dalla nostra vita tutti gli uomini difficili che ci fanno stare male.

Dovremmo abbandonare le brutte abitudini in amore.

Dovremmo pensare al nostro benessere, amarci di più, puntare sempre al meglio.


E alla fine il nostro uomo facile arriva sempre.

I Consigli funzionano Se...


...sei sposata con lui da 10 anni e non sai più dove sbattere la testa. Puoi usare questi consigli per rendere il tuo matrimonio più vivibile, e rimandare l'idea del divorzio. 

...lo ami e vuoi provare a salvare la relazione prima di un inevitabile disastro.

...ha molti pregi e il suo lato difficile non è poi così difficile.

...il tuo uomo difficile ti ama veramente ed è disposto a crescere e migliorarsi per stare con te serenamente. (Ma se un uomo ti ama veramente ed è disposto a cambiare probabilmente non è un uomo difficile).


 Annamaria...a dopo