sabato 25 settembre 2010

Meteo... e non solo

Sakineh:figlio a Ban Ki-Moon, salvala

 Il figlio di Sakineh, la donna condannata alla lapidazione in Iran, ha scritto una lettera a Ban Ki-moon, chiedendogli di 'salvarle la vita'. Lo scrive il Times.'La sentenza non e' stata annullata, e' solo stata rinviata e puo' essere eseguita in ogni momento', ha scritto Sajad Ghaderzade, chiedendo inoltre all'Onu di bandire la lapidazione in tutto il mondo. Secondo Sajad, il rispetto dei diritti umani in Iran sbandierato dalle autorita' di Teheran e' una 'assoluta menzogna'.


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si ride, si piange


















Annamaria... a lunedi

Le notizie segnalate da CATERINA

 E' polemica (GIUSTAMENTE)sulla scuola di guerra.
pedagogisti: niente armi in classe

 A scuola con l'elmetto??

Ben altre sono le priorità secondo i pedagogisti, che avvertono: la scuola non può prestarsi a esperimenti che non appaiono ispirati ai valori del dialogo come strumento di soluzione dei conflitti.

Il direttivo della Sird , la Società italiana di ricerca didattica, che raccoglie i docenti universitari dei settori della didattica e della ricerca educativa, riunito in occasione del Seminario nazionale sulla ricerca nelle Scuole di dottorato, condanna il progetto «Allenati per la vita», l'iniziativa della direzione scolastica regionale della Lombardia, con il sostegno dei ministeri dell'Istruzione e della Difesa, finalizzata ad allenare gli studenti familiarizzandoli all'uso delle armi. Un progetto contestato dall'opposizione che l'ha ribattezzato "scuola di guerra".

«Altre sono le priorità che emergono dalla ricerca educativa sulla scuola a partire dai livelli di competenza raggiunti dai nostri studenti, ai tassi di abbandono e di dispersione, ai problemi di integrazione e di bullismo, alla educazione alla cittadinanza, ai diritti umani e alla solidarietà e alla legalità. Per queste priorità assistiamo invece a una costante riduzione di risorse umane e finanziarie», dicono i pedagogisti della Sird.

«La scuola è un ambiente di importanza fondamentale e non può prestarsi a iniziative e esperimenti condotti senza un retroterra consolidato di competenze e di ricerca e che non appaiano ispirati dalle priorità e dai principi valoriali della Costituzione che propone il dialogo come strumento di soluzione dei conflitti».

Contro il protocollo «Allenati alla vita» si è espresso oggi anche Savino Pezzotta. Secondo il coordinatore regionale dell'Unione di Centro in Lombardia: «Allenati alla vita deve essere subito sospeso e il governatore lombardo, Roberto Formigoni, prenda una posizione chiara su questa vicenda».

Afferma Pezzotta in una nota: «Dopo Adro un altro vulnus verso la scuola in Lombardia, proprio nel momento in cui abbiamo bisogno di un'istruzione che dia strumenti conoscitivi adeguati alla complessità dei tempi che viviamo e che educhi alla solidarietà e all'amicizia».

Per l'ex sindacalista, «la scuola dovrebbe essere il luogo privilegiato di educazione alla pace, alla non violenza e all'amicizia, non all'uso delle armi e mi preoccupa constatare che nella cultura e nel
pensiero di certi ministri vi siano ancora cromosomi che richiamano a tempi della patria».

Conclude l'esponente centrista: «Ai ragazzi occorre far conoscere i principi che regolano le nostre forze armate, che sono di difesa e non offensivi e magari far scoprire loro l'opportunità del servizio civile, ma questo è pretendere troppo da un governo che ha ridotto le risorse».


Il ministero dell'Istruzione intanto ha rigettato, con una nota, le critichepiovute sul progetto: «Le polemiche nate dopo la firma del protocollo Allenati per la vita sono assolutamente infondate e finalizzate solo alla distorsione del progetto». Il protocollo, ricorda viale Trastevere, «non è stato firmato dai ministri Gelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. I ministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non erano presenti né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di centrosinistra».

Non c'è alcuna «polemica ridicola sulla esercitazioni militari a scuola». È quanto replica al Miur il senatore radicale Marco Perduca, che presentato un'interrogazione per chiedere, tra l'altro, ai ministeri Istruzione e Difesa di spiegare «il perchè si usi la divisa e di rendere noti i costi» dell'iniziativa «allenati alla vita», siglata in Lombardia dal Comando regionale militare e dall'Ufficio scolastico.

«Il fatto che i ministri non fossero presenti all'effettivo lancio dell'iniziativa non ne diminuisce il ruolo. Visto però - è detto in una nota - che le attività vengono svolte in divisa militare, abbigliamento non strettamente necessario nè per il tiro con l'arco, nè per quello con la carabina ad aria compressa nè tantomeno per conoscere, approfondire o praticare la conoscenza della Costituzione o proteggere e promuovere i diritti di cittadinanza, e tenuto presente che i corsi verranno tenuti da personale dell'Esercito in congedo e che necessiteranno di attrezzature non in dotazione ai plessi scolastici e che le stesse dovranno essere svolte, come si evince sempre dal summenzionato opuscolo, in luoghi debitamente attrezzati con la Senatrice Poretti abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare che chiede: 1) la lista aggiornata dei complessi scolastici che aderiscono al programma; 2) quanti siano gli studenti che hanno deciso di partecipare; 3) quali siano in criteri di selezione; 4) quanti siano a oggi gli istruttori militari in congedo coinvolti; 5) che tipo di rimborso spese venga loro corrisposto; 6) a quanto ammontino i costi generali dell'iniziativa».

Nella nota del ministero c'è anche una descrizione del progetto: «È un' attività sportiva complessa e articolata che ha come primo obiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo e di cooperare e l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della cultura militare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma del protocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazioni di volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazione delle attività.

«Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attività paragonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono a livello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione».


Annamaria ... a dopo

venerdì 24 settembre 2010

LA MORALI - di S. MIGLIORE

Si ppà leggi da morali
Nun ci fussi cchiù divietu
Pi ‘marita e ppi ‘mugghieri
Di circarisi l’amanti
Li buttani o i spasimanti.
Nun ci fussiru cchiù corna
E mancu cchiù curnuta,
nun ci fussi cchiù l’onuri
n’è piccatu originali.

Fu ppi Eva……dda buttana
(ca manciannusi dda mela
fici beccu a so maritu)
e ppi curpa du serpenti
ca nasceru a tutti i corna
e cca fogghia sutta a panza
n’ammucciammu la vrigogna.

E la Leggi Naturali,
ca Morali............ nni canciammu.

TRADUZIONE

LA MORALE
Se per la legge della Morale
non ci fosse più divieto
per i mariti e per le mogli
di cercarsi l'amante
le buttane o i spasimanti
non ci fossero più corna
e nemmeno più cornuti,
non ci fosse più l'onore
ne peccato originale.
e stato per Eva.... quella buttana
(che mangiandosi la mela
fece cornuto suo marito)
e per colpa del serpente
che nacquero a tutti le corna.
e con la foglia sotto la pancia
nascondemmo la vergogna.
E la Legge Naturale
con la MORALE.......... ci cambiammo.

TOTO'

Meteo... e non solo






si ride, si piange

 MUSICATERAPIA











Gloria Gaynor - I Love You Baby - un brano che trovo molto accattivante, piacevole e rilassante...



Gli antichi sono stati i primi che hanno notato un effetto benefico della musica sull’anima e sul corpo, tanto che si può affermare che la musicaterapia ha origini molto lontane eppure solo all’inizio del XX Sec. si è scoperto l’enorme beneficio della musica ad esempio sui bambini che li porta ad uno sviluppo maggiore e li rende più sani.


Al team di Gottfried Schlaug della Harvard Medical School di Boston si deve la scoperta che la musica è una linfa vitale e se la si ascolta e la si studia da bambini, può aiutare lo sviluppo del cervello. I bambini dovrebbero ascoltare melodie in un ritmo lento " Adagio " , "Andante " o nel caso di bimbi con angoscia " allegro " e " Allegro moderato”


Possiamo azzardare una definizione di musicaterapia: La musicaterapia è "l’uso della musica per favorire l’integrazione fisica, psicologica ed emotiva dell'individuo” e può essere applicata a tutte le fasce d’età. Tale definizione è dovuta al fatto che la musicaterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell'individuo in modo tale che il paziente o la paziente possano meglio realizzare l'integrazione interpersonale e di conseguenza possano migliorare la qualità della loro vita grazie ad un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico.
La musicaterapia è una forma di trattamento in cui il terapeuta, attraverso l’uso della musica stabilisce un’interazione con il paziente per scopi terapeutici determinati dalla patologia del paziente stesso.
La natura della musicaterapia amplifica l’approccio creativo nel lavoro con gli individui handicappati, infatti negli adulti la musicaterapia è praticata da decenni come adiuvante nel trattamento del Parkinson, dell'Alzheimer, ma anche nell'ansia e nella depressione "Solo negli ultimi due anni si è capito che la musicaterapia può aiutare a recuperare la perdita del linguaggio in pazienti con afasia conseguente a ictus cerebrale. I neurologi sono convinti che i pazienti affetti da Morbo di Parkinson o da ictus ottengono dei vantaggi con la musicaterapia perchè il cervello umano è naturalmente predisposto a rispondere agli stimoli derivati da una musica altamente ritmata.

Annamaria... a dopo

"LA MACCHINA DEL FANGO" DI BERLUSCONI

Ecco gli ultimi sviluppi della nota vicenda Berlusconi-Fini, in attesa della resa finale...


Ora, tra Berlusconi e Fini, tutto ritorna in alto mare. Come prima. Se è possibile, peggio di prima. Molto peggio. Va per aria la pace concordata per scrivere insieme una legge immunitaria costituzionale e quindi la road map che avrebbe consentito al governo di vivacchiare per lo meno fino ai primi mesi del 2012 quando il referendum confermativo avrebbe dovuto decidere il destino della legislatura. Che cosa è accaduto? Perché il presidente della Camera ha chiesto ai suoi "ambasciatori" Italo Bocchino e Giulia Bongiorno di chiudere ogni canale di comunicazione e trattativa con il ministro della Giustizia Alfano e l'avvocato del Cavaliere Ghedini? Quali evidenze hanno convinto Fini che quella trattativa politico-legislativa è una falsa trattativa, una trappola, soltanto un modo per temporeggiare in attesa che si concluda il character assassination; una parentesi tattica per dar modo agli "assassini politici" di concludere il lavoro sporco di demolizione di ogni affidabilità pubblica del co-fondatore del Popolo della Libertà? La risposta che si raccoglie negli ambienti vicini al presidente della Camera non è ambigua: "Fini ha qualche prova e la ragionevole certezza che le informazioni distruttive che ogni giorno vengono pubblicate da il Giornale e Libero, controllati dal presidente del Consiglio, sono fabbricate in un circuito che fa capo direttamente a Silvio Berlusconi".

Fini, nel pomeriggio di ieri, può dire ai suoi "ambasciatori" che quel che gli viene riferito, quel che gli viene mostrato, quel che ha accertato con indagini private non lascia spazio al dubbio. Gli uomini più esposti nell'aggressione riferiscono passo dopo passo del loro lavoro e delle loro mosse al Cavaliere. Che martedì, alla vigilia del titolo "Fini ha mentito, ecco le prove", ha incontrato Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti, i "sicari" del Giornale, e ieri Amedeo Laboccetta, il parlamentare del Pdl, vecchio esponente napoletano di An, capace di "muovere le cose" nei Caraibi grazie all'influenza di Francesco Corallo. Altro nome chiave - Francesco Corallo - di questa storia. Figlio di Gaetano, detto Tanino, latitante catanese legato al boss di Cosa Nostra Nitto Santapaola, Francesco Corallo è nei Caraibi "l'imperatore di Saint Maarten", dove gestisce con attività collegate a Santo Domingo alberghi, un giornale, quattro casinò con l'Atlantis World, multinazionale off-shore, partner dei nostri Monopoli di Stato nel business (complessivamente 4 miliardi di euro) delle slot machines ufficiali. Le mani che s'intravedono nella "macchina del fango" che muove contro Fini da mesi sono di Berlusconi, Feltri, Angelucci (editore di Libero), Laboccetta (Corallo), dicono senza cautela gli uomini del presidente della Camera.

"Non è più il tempo della prudenza. Abbiamo sufficienti informazioni per poter ricostruire che cosa è accaduto e per responsabilità di chi". Gli uomini di Fini hanno isolato otto questioni "decisive per capire" e Flavia Perina, direttora del Secolo d'Italia, le ha ordinate come se fossero domande. "È vero, come ha scritto Libero che c'è un rapporto personale tra l'ex primo ministro di Santa Lucia e Silvio Berlusconi che "deve far tremare Fini" (nell'isola di Santa Lucia è registrata la società proprietaria dell'appartamento di Montecarlo affittato dal cognato di Fini, ndr)? È vero, come ha scritto il Giornale il 17 settembre scorso che sono stati inviati a Santa Lucia agenti dei Servizi e della Guardia di finanza, e chi li ha mandati? È vero che a Santa Lucia ci sono, e da tempo, inviati della testata di Paolo Berlusconi, il Giornale e del mondadoriano Panorama? E' vero che la lettera di Rudolph Francis, con la dicitura "riservata e confidenziale" è stata fatta filtrare alla stampa estera attraverso un sito di Santo Domingo, località di residenza - guarda caso - di Luciano Gaucci? E' solo una coincidenza che Gaucci sia la "mina vagante" della stagione dei talk show, indicato negli scorsi giorni come possibile ospite eccellente di Matrix, l'Ultima Parola e persino Quelli che il calcio? Cosa significa l'ambigua nota in coda alla lettera di Francis "le nostre indagini restano in corso in una prospettiva di una determinazione finale"? E ancora, come è immaginabile che il ministro di un paradiso fiscale giudichi "pubblicità negativa" la segretezza delle società off-shore, posto che essa è il principale motivo per cui il suo Paese sta in piedi? Dice niente a nessuno il fatto che l'attuale editore di El National, Ramon Baez Figueroa, sia anche proprietario di diverse reti televisive come Telecanal e Supercanal?".

Gli otto dubbi retorici consentono di ricostruire il puzzle che, benché ancora monco, Gianfranco Fini ha sotto gli occhi. Indagini private gli hanno confermato che Giancarlo Tulliani non è il proprietario dell'appartamento di Montecarlo. Sospiro di sollievo: il giovane cognato avrebbe sempre potuto mentirgli ostinatamente, e fino ad oggi. Con la certezza dell'estraneità di Tulliani, Fini ha potuto sistemare meglio le altre tessere del mosaico. Si è chiesto: ma è ragionevole che un'isola (Santa Lucia) che vive con la leva della sua legislazione offshore si dia da fare per svelare i nomi dei proprietari di una società registrata in quel paradiso fiscale? Un non-sense. Epperò perché il ministro di Giustizia scrive che è Tulliani il proprietario delle sue società sospette? Ma è vero che questo ha scritto quel ministro? E' autentica quella lettera o su carta intestata (autentica) è stata sovrapposto un testo apocrifo?

La lettera se la sono rigirata a lungo tra le mani, ieri, Giulia Bongiorno e Italo Bocchino e hanno concluso che o la lettera è del tutto falsa o, anche se non lo è, non aggiunge nulla di nuovo a quel che si sa perché conferma che, secondo fonti monegasche, Giancarlo Tulliani è il "beneficiario dell'appartamento" che potrebbe voler dire soltanto che Tulliani è - bella scoperta, a questo punto - l'affittuario dell'immobile. Gianfranco Fini è apparso più interessato a ricostruire, con le informazioni che ha a disposizione, lungo quale canale e con quali protagonisti quella lettera manipolata si sia messa in movimento consapevole che il mandante dell'assassinio politico provochi la fuga di notizie rimanendo al di fuori della mischia. Dicono che sul tavolo intorno a cui Fini ha incontrato i suoi collaboratori sia rimasto a lungo un foglio, presto annotato con nomi, frecce, connessioni. Lo si può ricostruire così.

Uomini dei servizi segreti o della Guardia di finanza raggiungono Santa Lucia (la notizia è del Giornale). Devono soltanto sovrintendere che "le cose vadano nel verso giusto", che quel ministro di Giustizia dica quel che deve o fornisca le lettere con intestazione originale che necessitano. E' stato lo stesso Silvio Berlusconi a predisporre le cose potendo contare sul "rapporto personale tra l'ex ministro di Santa Lucia e il nostro presidente del Consiglio". Un legame (notizia di Libero) che "deve far tremare Fini". Bene, viene confezionato il falso. Ora deve arrivare in Italia senza l'impronta digitale del mandante. Bisogna seguire le frecce sul foglio dinanzi a Gianfranco Fini. Da Santa Lucia la lettera farlocca (o ambigua) arriva su un sito e poi nelle redazioni di due giornali di Santo Domingo. Da qui afferrata come per una pesca miracolosa dal sito Dagospia. Ora - gli uomini di Fini chiedono - chi ispira Dagospia? Credono di saperlo. Anzi, dicono di saperlo con certezza: "Dagospia, sostenuto dai finanziamenti di Eni ed Enel, è governato nelle informazioni più sensibili da Luigi Bisignani, il piduista, l'uomo delle nomine delicate, braccio destro operativo di Gianni Letta dal suo ufficio di piazza Mignanelli". Da Dagospia l'informazione manipolata slitterà sulle prime pagine di Giornale e Libero. Che potranno dire: abbiamo rilanciato soltanto una notizia pubblicata dalla stampa internazionale.

Una menzogna che tace e copre e manipola quanto ormai è chiaro a tutti da quanto fatto trapelare a proposito di Veronica Lario, Dino Boffo, Raimondo Mesiano, Piero Marrazzo e ancora prima di Piero Fassino. Il giornalismo, diventato tecnica sovietica di disinformazione, alterato in calunnia, non ha nulla a che fare con queste pratiche che non sono altro che un sistema di dominio, un dispositivo di potere. Uno stesso soggetto, Silvio Berlusconi, ordina la raccolta del fango, quando non lo costruisce. Dispone, per la bisogna, di risorse finanziarie illimitate; di direzioni e redazioni; di collaboratori e strutture private; di funzionari disinvolti nelle burocrazie della sicurezza, magari di "paesi amici e non alleati". Non ha bisogno di convincere nessuno a pubblicare quella robaccia. Se la pubblica da sé, sui suoi media, e ne dispone la priorità su quelli che influenza per posizione politica. È questa la "meccanica" che abbiano sotto gli occhi da più di un anno e bisogna scorgere - della "macchina" - la spaventosa pericolosità e l'assoluta anomalia che va oltre lo stupefacente e noto conflitto d'interessi. Quel che ci viene svelato in queste ore ancora una volta, con l'"assassinio" di Gianfranco Fini, è un sistema di dominio, una tecnica di intimidazione che minaccia l'indipendenza delle persone, l'autonomia del loro pensiero e delle loro parole. Il presidente della Camera sembra determinato a spezzare il gioco e, saltato il tavolo della non belligeranza, la partita appare soltanto all'inizio e sarà la partita finale. 

da La Repubblica.i

Annamaria... a dopo

giovedì 23 settembre 2010

Meteo... e non solo











si ride, si piange


 

 

Com'è bello tradirsi a Milano, grazie al social network

L'amore infedele ha le sue mete, almeno per gli utenti del sito pensato per i fedifraghi che hanno eletto New York come città più sicura per gli incontri clandestini. A pari merito Parigi e subito dopo il capoluogo lombardo

 

Al bando il romanticismo, per tradire il proprio partner la città più sicura è New York. Tra i suoi grattacieli gli amanti si sentono protetti. Idem per Parigi, a pari merito con la Grande Mela quanto a sicurezza. Ma per gli aspiranti infedeli nostrani non c'è bisogno di andare troppo lontano. Secondo i membri di Gleeden, il social network per gli incontri extraconiugali, Milano è la seconda scelta. Meta dei viaggi d'affari per i manager di tutto il mondo la città della Madunina ospita dunque con riservatezza chi vuole cedere alle tentazioni.

Il popolo dei fedifraghi ha scelto le grandi città dove è più facile passare inosservati piuttosto che il piccolo paese dove si conoscono tutti. Subito dopo Milano, al terzo posto ha eletto Barcellona e poi Bruxelles. La capitale italiana, invece, appare meno sicura agli amanti che temono di essere beccati. Roma, infatti, è solo quinta a pari merito con Marsiglia.

Sicurezza a parte, i mille utenti fedifraghi contattati dal social network che vogliono concedersi una fuga d'amore lontani da casa hanno scelto il romanticismo di Parigi (37%) poi Roma (28%), Amsterdam (19%), Barcellona (12%) e Londra (4%). (Apcom)



Annamaria... a dopo

mercoledì 22 settembre 2010

Meteo... e non solo

NON ABBANDONIAMO SAKINEH










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NONNO - ENIO , ben arrivato  in questo blog.



si ride, si piange

NUOVO LITIGIO IN SALA PARTO?

 Per non creare inutili allarmismi, in attesa di accertamenti, mi sembra sia realmente opportuno e responsabile abbassare i toni”. Così il  ministro della Salute, Ferruccio Fazio,  ha commentato la notizia, resa nota ieri, di una nuova lite in sala parto tra medici. “Mi sembra chiaro - ha aggiunto il ministro - che le preoccupazioni siano superate dagli eventi e ho letto le dichiarazioni dell’avvocato della coppia che di fatto nega che ci sia stato un litigio fra i medici”.
Nelle stesse ore, Silvio Viale, esponente radicale e ginecologo presso l’Ospedale S.Anna di Torino, chiede che il percorso parto venga normato in modo da evitare comportamenti divergenti dei medici sul territorio nazionale ed eventuali interventi dettati da vantaggi personali o aziendali: “Per evitare che i medici seguano le convenienze del momento occorre che ci siano linee guida e protocolli realistici, informazioni corrette e fondi regionali e nazionali adeguati per gli inevitabili eventi avversi”, ha dichiarato Viale. “Sfido quindi il ministero a dare i dati sulla mortalità materna e neonatale, sapendo che la mortalità reale è superiore, a seconda delle Regioni, da 2 a 7 volte rispetto a quella rilevata dalle statistiche ufficiali”. 
“Non si può dire un giorno che i cesarei sono troppi - ha proseguito - e poi accanirsi il giorno dopo perché non si sarebbe fatto un cesareo in più. Ci vuole un’assunzione di responsabilità della politica e dell’informazione che sappia fornire e collegare i dati senza strillare solo per convenienza”. 
Infine, “mi chiedo perché non ci si ponga l’obiettivo di uniformare il dato nazionale al 20-30%”, soprattutto alla luce dei dati sulla mortalità: “sono 15 le donne morte per gravidanza nel 2010 di cui i giornali hanno dato notizia, ma il loro numero reale è maggiore”.
Intanto da Messina giungono notizie sulle condizioni di salute del piccolo al centro della vicenda: "Il piccolo Giosuè sta meglio, non è più in coma farmacologico", ha riferito Ignazio Barberi, direttore dell'unità operativa di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina. "l bimbo - ha concluso - respira da solo, stiamo naturalmente continuando la terapia prevista. Sapremo dire qualcosa di più sulle sue condizioni nei prossimi giorni".
  da Quotidiano Sanità.it


























 Annamaria... a dopo

martedì 21 settembre 2010

CIAO SANDRA!

Dopo Raimondo(Vianello), oggi 21 settembre,  anche Sandra Mondaini ci ha lasciato.
Coppia nella vita e nello spettacolo per ben 50 anni.
Sapevamo tutto di loro.

Voglio ricordarli così :ironici alla loro maniera, specialmente Raimondo!


Scenetta in paradiso-
Raimondo vede arrivare Sandra :  Ma come sei già qua?..anche qui non mi dai tregua..non potevi aspettare ancora un pò..si stava cosi bene , porca miseria...

Sandra risponde: 5 mesi ti sono bastati!! ., da sola era" uffa che barba , uffa che noia!!! 


Annamaria... a dopo

METEO... e non solo













si ride, si piange





 Giadina, "pensami" di J. Iglesias, tutta per te!!!




Annamaria... a dopo

lunedì 20 settembre 2010

Meteo... e non solo








si ride, si piange

 Notizia segnalata da


Non riesce a pagare le rette della mensa scolastica ai suoi tre figli e così si incatena per protesta. È accaduto nel torinese, a Givoletto dove  un uomo si è incatenato davanti al municipio e ha annunciato di voler fare lo sciopero della fame e della sete.

Carmine Russo, 36 anni, operatore socio-sanitario sposato con tre figli, ha detto di non riuscire a sostenere l'esborso di 80 euro mensili per ognuno di loro. Ma a fare scattare in lui la protesta è stata, secondo il suo racconto, la risposta ricevuta da un consigliere comunale che gli ha dato un “consiglio”: «Mi ha detto - ha dichiarato - che esistono anche i preservativi. Sono un cattolico praticante, è una cosa che proprio non posso accettare da un rappresentante di un ente pubblico».

Russo ha chiesto l'intervento di un parlamentare affinché si sblocchi la situazione: «Voglio chiedergli - ha aggiunto - perché in Italia sono bloccate le politiche per la famiglia».

Repentina la risposta delle istituzioni con Carlo Giovanardi, sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia. Giovanardi ha chiamato personalmente Carmine Russo manifestando la «sua solidarietà a Russo per gli insulti ricevuti». Lo ha invitato a partecipare alla Conferenza Nazionale della Famiglia che si terrà a Milano tra l'8 e il 10 Novembre, spiegando che «è intenzione del Governo avviare una riforma fiscale a favore delle famiglie che tenga conto del numero e della composizione del nucleo famigliare e dei livelli reddituali».


 Pensano al lodo Alfano per le famiglie invece niente ma quando inizieranno a pensare agli italiani ? Ormai i tempi sono duri per tutti. I genitori di una volta avevano dai 5 ai 9 figli e i figli crescevano senza vizi. Ma quando mai ci potevamo permettere di mangiare un pezzetto di pane fuori orario!!! Capisco che oggi c'è il cellulare ( e quanto spendono i ragazzi in schede e non guadagnano!!!), internet, sky,scarpe firmate e tutto con tanto di firma. Ormai i meno poveri sono diventati poveri e non si vive più. Il problema è che si pagano troppe tasse che non si sa in che tasche finiscono ( all'insaputa del proprietario delle tasse). Diminuendo le tasse e, soprattutto, facendole pagare a tutti, ci sarebbe qualche soldo in più per tutti e per aiutare chi ha bisogno, ripeto chi ha veramente bisogno.


 



ricordando PINO -
La vita dei morti sta nella memoria dei vivi.
(Cicerone)


















Annamaria... a dopo 




 

domenica 19 settembre 2010

PERCHE' GLI UOMINI VANNO CON LE TRANS




Ripropongo un articolo che ha ricevuto e riceve ancora maggior riscontro nelle statistiche del blog ,pubblicato il 30-04-2010


Volevo saperne di più del perchè gli uomini sono sempre più attratti dalle trans e ho trovato quest'articolo che trovo esaustivo soprattutto per la chiarezza e precisione delle diverse fasi
                                                                           Efe Bal
Per pura curiosità o per provare un’esperienza nuova, le persone attratte da una notte trasgressiva sono in aumento. I clienti tipo non sono omosessuali, ma spesso si tratta di etero curiosi, alla ricerca di qualcosa di trasgressivo. In generale la scoperta del proibito nella vita sessuale attira un certo numero di adulti di oggi che, stanchi della normalità, si mettono in situazioni estreme per aumentare il livello di eccitazione.Un’esperienza estrema
Inizialmente oltre alla curiosità, c’è anche il timore e la paura di ciò che non si conosce. Le persone si misurano con quello che provano e ciò li sconvolge, non solo per la situazione in sé, ma anche per la reazione che ha il loro corpo. Questa paura è un’ulteriore, sottile, forma di piacere, che mano a mano che viene superata, porta a desiderare e sperimentare situazioni sempre più forti. All’inizio solitamente gli uomini chiedono alla trans un rapporto orale, che li tranquillizza perché in ogni caso esalta la mascolinità. Negli incontri successivi, aumentando la confidenza con il corpo della transessuale, e si lasciano coinvolgere al punto di chiedere la penetrazione (agita o subita).
Cosa cercano gli uomini
Alcuni uomini eterosessuali preferiscono le trans alle prostitute perché con le prime non rischiano coinvolgimenti affettivi che potrebbero mettere in crisi la vita coniugale. In più ciò che colpisce di una trans è il suo essere super donna attraverso la chirurgia e i farmaci, anche perché a causa delle cure femminilizzanti il pene delle trans è piuttosto ridotto. Ciò che eccita gli uomini, tuttavia, è legato più che alle dimensioni, al fatto di trovare nella stessa persona le caratteristiche sessuali femminili e maschili, ovvero il pene e il seno.
Il senso di colpa
Molto spesso gli uomini che hanno per la prima volta un’esperienza con una transessuale, ne escono con sensi di colpa dovuti al ricordo dell’eccitazione provata, e si domandano se sono “normali”. Il timore è quello di avere una sessualità perversa, che gli crea vergogna.
L’uomo, in ogni caso, dovrebbe evitare di rivelare alla propria compagna che frequenta trans perché per una donna è difficile accettare questo lato della sessualità. Se l’andare con prostitute donne può essere considerato “normale”, frequentare trans pone molti interrogativi ai quali difficilmente una donna si da risposte perché mancano elementi di riferimento.
 fonte: Psicologia stare bene con se stessi

Efe  Bal la trans più gettonata del momento (visione vietata ai minori)


un servizio del programma "le iene"








ANNAMARIA...a dopo