Da pochissimo abbiamo superato il D-Day dei cuori
languidi, il Natale degli innamorati, la Pasqua dei
sentimenti, il giorno degli amori eterni; che cosa se
non il 14 febbraio, San Valentino.
Non mi soffermerò sui pur evidenti ed ovvi colossali
giri economici che questa ricorrenza comporta tra
famosi cioccolatini, pupazzetti grandi e piccoli, fiori,
cenette e pizze e tutta una miriade infinite di regali
grandi e piccoli che gli innamorati si scambiano
insieme a baci e promesse eterne, orali e scritte (sms,
face book e quant’altro).
Quel che mi colpisce adesso in questa epoca del terzo
millennio, è il vedere come gli innamorati d’oggi e nella
fattispecie parlo di quelli più visibili e teneri, gli adolescenti,
fermo restando l’inflessibile ardore nel credere il proprio
sentimento il più profondo ed eterno di tutti, finiscono
poi in quello che è la pura e nuda realtà di un contesto
che è cambiato a trecento60 gradi; una società questa
dove il tempo ha mutato il comportamento, lo stato delle
cose ed il complesso di occasioni e circostanze, con le
lancette dello scorrere del tempo implacabile turbine che
tutto cambia e modifica. Il totale è posto innanzi a te, in
contrasto con i tuoi ancor vivi ricordi, ben sapendo che
in questa epoca il giorno degli innamorati (aldilà della
tua personale situazione sentimentale), lo osservi ormai
con il freddo, seppur affettuoso, confronto e parallelo in
flashback.
Ti rendi conto dell’abisso che il tempo ha scavato tra
generazioni, nei rapporti sentimentali tra adolescenti,
ovviamente al netto del più profondo sentimento d’amore
che rimane identico a quello dei padri e dei nonni.
Vedi sempre più i ragazzi vivere il rapporto di coppia non
più come fattore isolato, ma insieme al gruppo di amici;
le immancabili effusioni, romantiche ed immutabili, non
più timidamente nascoste, ma scambiate con ostentata
sicurezza e sfrontata indifferenza al cospetto di amici,
pubblico e presenti.
La ragazze di oggi sono tutte carine, sportive, ben curate,
timidamente attraenti; una quantità praticamente inesauribile
di gentil sesso tutte belle da vedersi, un po’ a dispetto dei
giovani pari età dell’altro sesso, generalmente di bell’aspetto
ma in proporzione
sempre un po’ più svogliatamente trasandati, come vecchia
consuetudine insegna …Quel che colpisce, a parte tutta
una infinita
diversità di educazione e culture frutto di epoche differenti,
è il vedere come (e parlo da maschietto) sia facile per un
ragazzo di oggi avere un approccio, una complicità, una
avventura, un amore o chiamatelo come vi pare, con una
pari età femminuccia.
E’ una vecchia storia di noi ormai cinquantenni , anche i
più latin-lovers, magnificare le nostre vecchie avventure
con un “fu una sudata” o “mamma mia che fatica” per
ricordare le difficoltà ed il continuo lavorio sotterraneo
che si doveva fare per arrivare all’atteso “ Ok …”
(tutto compreso), con le ore ed ore passate sotto le
scuole ad aspettare …Ed i telefonini che erano ancora
di lì a venire.
E le ragazze? …Alzi la mano e si faccia avanti chi
afferma il contrario quando affermo che allora otto su
dieci erano “Racchie”; sia ben chiaro che detta condizione
fisica era dovuto alla minore cultura della cura della
persona, dal cibo e dalla dieta, dallo sport ora diffusissimo,
ad una moda adesso sexy e dinamica, ai tanti prodotti di
cosmesi, al modo totalmente differente di vedere la vita
che hanno alfine modellato una nuova razza.
Fatto sta che nel fatidico 14 febbraio del tempo che fu per
strada vedevi solo poche coppiette (quasi tutte ufficialmente
dichiarate) con effusioni moderate nei modi e nei termini;
poi c’erano le tante ragazze modello Anastasia (la sorellastra
di Cenerentola), sole a fare annoiate le famose “vasche” su
e giù per il Corso principale; poi c’erano le poche carine che
potevano anche permettersi il lusso di rimanere a casa,
tanto potevano scegliere quando volevano tra un battaglione
di pretendenti.
Il resto dei maschietti? Ma si, a giocare a pallone in attesa
di tempi migliori. Adesso li vedi felici e sfrontati; hai forse
un pizzico di nostalgia ma sei contento per loro, per la loro
incosciente sicurezza ed ironia tipica dei sedici anni.
Gli auguri sempre ogni bene anche se solo tu sai che
“dovranno ancora mangiare tanto pane duro ”, e che quelle
coppie di felici fidanzatini per un semplice e realistico
immutabile calcolo delle possibilità, dall’esperienza
dei capelli grigi, sai benissimo che, quando ci sarà il
tempo del matrimonio o loro vita di coppia, bhe …, uno
di loro non sarà lo stesso di adesso …A noi non resta
che augurare un mondo di felicità; vorrei dedicare a
questi nostri ragazzi la splendida, immortale ed
indimenticabile icona letteraria del Leopardi,
fotografia eterna degli slanci giovanili e delle loro attese:
…"Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita è come
un giorno d’allegrezza pieno,
giorno chiaro e sereno
che precorre alla festa di
tua vita. Godi fanciullo mio,
stato soave, stagion lieta è
codesta. Altro dirti non vò,
ma la tua festa ch’anco tardi
a venir non ti sia grave.”
Cipriano