venerdì 30 ottobre 2015

IN IRLANDA LE ORIGINI DI HALLOWEEN


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Domani, quando indosserete la maschera per Halloween, pensate all’ Irlanda celtica. Il travestirsi con costumi da brivido, ha infatti origine sull’isola, come tante altre tradizioni irlandesi legate alla festività che si sono poi diffuse in tutto il mondo. Fra queste, anche l’intaglio della zucca.



Nato all’origine come festival di fine estate e conosciuto spesso come Capodanno Celtico, il “Samhain”, segnava l’inizio delle lunghe notti invernali. Successivamente fu associato ai defunti e al mondo ultraterreno. I Celti usavano accendere falò per accogliere e guidare gli spiriti benigni ed indossare, invece, costumi e maschere, per allontanare gli spiriti del male.



Nell’antica Irlanda, le famose lanterne, chiamate “Jack-o-lanterns”, venivano intagliate nelle rape. L’intaglio delle lanterne, trae origine da una leggenda popolare che narra di un tiro mancino giocato da Stingy Jack al Diavolo. Come punizione, il Diavolo condanno’ Jack a vagare per l’eternità e, per illuminare il suo cammino, gli concesse un solo tizzone ardente, tratto dai fuochi eterni dell’Inferno e posto in una rapa.




La tradizione fu poi esportata da emigranti irlandesi negli Stati Uniti dove la rapa fu sostituita dalla zucca.




Anche il narrare storie di fantasmi è tradizionalmente irlandese ed ancora oggi, è pieno di castelli polverosi, cimiteri solitari, abbazie - piene di pipistrelli nei campanili e di scheletri nelle cripte- e perfino pub infestati da fantasmi, dove poter ascoltare tanti racconti.

Anche altre usanze, ormai diffuse in tutto il mondo, come l’”apple bobbing”, la visita a luoghi infestati da fantasmi ed il famoso “dolcetto o scherzetto” hanno origini irlandesi ed in effetti continuano ad essere diffuse e praticate sull’Isola di Smeraldo.


Probabilmente la storia di Halloween ha inizio nella Contea di Meath, avamposto storico del potere spirituale e politico. Gli Alti Re d’Irlanda dominavano dalla Hill of Tara, luogo di grande rilevanza paesaggistica della contea, ancor oggi disseminato di misteriosi menhir e rovine di epoca pre-cristiana. Newgrange, per esempio, è un monumentale sito sepolcrale di epoca pre-cristiana, risalente a 5000 anni fa. Designato World Heritage Site dall’Unesco, continua a richiamare e ad affascinare circa 200,000 visitatori all’anno.




Uno fra i principali centri spirituali della contea, era la vetta di Tlachtga (Hill of Ward), in prossimità dell’attuale città di Athboy. Ogni anno, il 31 ottobre tutti i fuochi del vecchio anno venivano spenti e sulla collina si accendeva il falò del capodanno di Samhain. Fiaccole di questo fuoco sacro venivano poi trasportate su altre sette colline, inclusa Tara e altrove, per illuminare l’intera regione.



Questo rito antico è stato recuperato e il 31 ottobre, all’imbrunire, una moderna rievocazione ha inizio con una fiaccolata che parte dall’Athboy’s Fair Green e raggiunge la vetta di Tlachtga.

L’accensione del fuoco sarà il fulcro degli Spiriti del Meath Festival che quest’anno travolgeranno la contea, nei festeggiamenti di Halloween, dal 17 ottobre al 2 novembre.


L’influenza di Halloween è presente in ogni città, ogni paese, ogni villaggio d’ Irlanda. E non appena la kermesse annuale di festival, sfilate e carnevali risveglierà l’entusiasmo (e i morti!) non ci sarà luogo al mondo più affascinante della terra in cui tutto ha avuto inizio.

irlanda.com




Annamaria

giovedì 29 ottobre 2015

IGNAZIO MARINO, "SOFT TARGET"?


................2-3000 persone che si mobilitano, spontaneamente, per reagire ad una palese ingiustizia non è cosa da poco in una città disincantata come Roma. Poi le 53.000 firme della petizione per non farlo dimettere e di questi tempi il fatto che dei comuni cittadini si organizzino spontaneamente per sostenere un politico è un fatto abbastanza eccezionale. Francesco Luna ,giornalista, attinge alla verità tramite un lungo e dettagliato articolo che riporto.





PERCHÉ IL SINDACO MARINO È SOTTO ATTACCO

Di Francesco Luna - giornalista- 29.09.2015


Perché sparano tutti contro il sindaco di Roma? Come mai da qualche mese a questa parte lo sport preferito di intere bande di editorialisti e twittaroli è prendere a pallate incatenate Ignazio Marino? Come mai a queste masse agitate ha fornito una sponda, assestando lui stesso fendenti micidiali, persino il “misericordioso” papa Francesco? Se provi a chiedere a qualcuno dei vessatori quotidiani di Marino, siano essi editorialisti o gestori di potenti siti internet, ti rispondono che la colpa è del sindaco, che non sa comunicare. Il che è abbastanza prevedibile: ogni aggressore giustifica le proprie azioni accusando la vittima: è lei che le botte “se le va a cercare”. Oppure indicano un cassonetto pieno o un autobus in ritardo e dicono: “Vedi? Marino se ne deve andare”.

In realtà i motivi dell’aggressione quotidiana contro Marino sono altri. Il motivo principale, quello che muove le grandi masse urlanti, è che picchiare Marino è facile. Marino è un “soft target”, uno che si può massacrare tranquillamente. Marino è la cuccagna dei vigliacchi da scrivania: lo possono sbertucciare sui giornali senza paura, perché nessuno telefonerà il giorno dopo per minacciare il loro editore. Anzi: saranno in molti a brandire i loro editoriali come scimitarre per chiedere la rimozione del sindaco. E i cittadini di Twitter, che dei giornali leggono solo i titoli si uniscono volentieri al pestaggio, così, perché lo fanno tutti.

Il secondo motivo per cui Marino si può picchiare è che si è fatto molti nemici. E ai vigliacchi piace far parte del branco, specie se del branco fanno parte personaggi non particolarmente belli a vedersi. Chi detesta Marino è per esempio l’ex sindaco Gianni Alemanno, quello che gli ha lasciato in eredità una città sull’orlo del collasso, quello che rimpinzò l’Atac, l’azienda comunale dei trasporti, di parenti e amici, portandola quasi alla bancarotta. Fra chi vorrebbe cacciare Marino ci sono poi i Casamonica, quelli del funerale coatto che ha sputtanato la città davanti al mondo, per colpa di gravi omissioni da parte delle forze dell’ordine, che sapevano e non fecero nulla. Le forze dell’ordine, sia detto per inciso, fanno capo al prefetto Franco Gabrielli, è lui il responsabile del disastro dei Casamonica, come ha del resto ammesso lui stesso. Ma Gabrielli non si tocca: lui i protettori ce li ha.

A proposito di “mondo di mezzo”, Marino è certamente visto come il fumo negli occhi dai mafiosi di Mafia Capitale. Da quando c’è lui, per i criminali gli affari vanno a rotoli. Non riescono più a piazzare nessuno dei loro in Campidoglio, non riescono a condizionare gli appalti, hanno grosse difficoltà ad entrare nelle stanze dei dirigenti comunali, come facevano un tempo, e a far capire chi è che comanda. Insomma: non comandano più e quelli sono personaggi con i quali è meglio non scherzare. Infatti a Marino, che aveva cominciato a fare il sindaco girando in bicicletta, da molti mesi è stata assegnata dal Ministero dell’Interno una scorta.

Fra gli altri nemici di Marino ci sono alcune fra le famiglie più potenti di Roma, come la famiglia Tredicine, quella che gestisce gli orribili camion bar che Marino ha fatto sgomberare dal Colosseo e da altre fra le più belle attrazioni turistiche di Roma. Mettersi contro questi signori, fra l’altro ampiamente rappresentati in Campidoglio, è un gesto di grande coraggio, che nessuno fra i predecessori di Marino aveva mai compiuto, a cominciare dai due recenti sindaci più famosi e acclamati: Veltroni e Rutelli. Adesso il Colosseo lo si può finalmente ammirare in tutto il suo splendore, non più impallato dai camion bar. Una gioia da assaporare magari dopo una passeggiata sull’ultimo tratto di via dei Fori Imperiali, restituita finalmente sempre di più al traffico pedonale (altra coraggiosa iniziativa che ha mandato su tutte le furie i commercianti e i residenti, molto potenti, della zona).

L’elenco dei nemici di Marino potrebbe continuare a lungo: ci sono le potenti famiglie di Ostia che avevano cementificato abusivamente il lungomare e che si sono trovate una mattina le ruspe mandate da Marino a restituire la spiaggia ai romani. O coloro che lucravano sulla discarica di Malagrotta, un orribile monumento all’inquinamento e al degrado, che Marino, dopo anni di sindaci indecisi, ha chiuso, raddoppiando allo stesso tempo la raccolta differenziata. O le potenti ditte abusive che infestavano la città con enormi cartelloni pubblicitari. Marino ha persino messo mano agli affitti degli alloggi comunali, rimettendo in discussione casi di gente che pagava poche decine di euro al mese per appartamenti in pieno centro e mettendo in vendita ben 600 appartamenti. E ha deciso di far lavorare di più i macchinisti della metro, costringendoli a “strisciare” il badge a inizio e fine turno, come nei paesi civili.

Contro Marino c’è poi ovviamente il PD romano, infiltrato da personaggi inquietanti e contingui alle opache pratiche del malaffare di Mafia Capitale e dunque sciolto da Matteo Renzi e commissariato con Matteo Orfini. Con la vittoria di Marino, i potentati del PD romano si erano già messi il tovagliolo ed erano pronti a sedersi a tavola. Ma il sindaco li ha sbattuti fuori, forte del mandato popolare diretto. Chi sperava di fare l’assessore si è dovuto accontentare di un seggio in consiglio comunale, chi sognava la poltrona di amministratore di una municipalizzata è rimasto a casa. Qualcun altro, nel frattempo, è finito in galera. Tutte persone con amicizie molto in alto, tutte persone che gliel’hanno giurata.

Fra i nemici più illustri di Marino c’è poi lui, il più potente di tutti: Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio non ama Marino, e non capiamo perché. Il sindaco di Roma è in realtà il più renziano dei primi cittadini. Da quando è stato eletto ha preso le sue decisioni senza guardare in faccia nessuno, ha sbaragliato i centri di potere, ha avviato politiche di lungo termine, ha preso decisioni impopolari. Ha “cambiato verso” e ne sta raccogliendo i frutti, se è vero che solo la scorsa settimana Fitch ha detto che finalmente, dopo tre anni, i conti di Roma stanno tornando in ordine. Ma a Renzi Marino non piace, e questo facilita ovviamente il compito dei picchiatori mediatici. Se l’imperatore mostra il pollice verso, i leoni (che in realtà sono conigli) possono partire all’attacco.

E veniamo all’ultimo dei nemici che Marino si è fatto, che poi è il più grosso: il Vaticano. E qui il piccolo sindaco di Roma si è messo contro un gigante contro il quale nessuno aveva mai osato mettersi. Come mai Marino è inviso a Papa Francesco? Qui Filadelfia non c’entra nulla. Marino è malvisto dalla Curia per la sua storia, passata e presente. Da politico, Marino si batté con coraggio a favore del referendum sulla procreazione medicalmente assistita eterologa. Pochi se lo ricordano, ma quella di Marino e altri fu una battaglia di civiltà osteggiata con forza dal Vaticano e purtroppo persa per il non raggiungimento del quorum al referendum del 2005.

Ma non finisce qui. Poco dopo il suo insediamento, Marino istituì il registro comunale per le unioni civili, accogliendo anche coppie dello stesso sesso, proprio mentre si concludeva in Vaticano il sinodo sulla famiglia. Un’iniziativa simbolica, che provocò anche aspri contrasti con l’attuale ministro dell’Interno, Alfano, ma che fu uno dei pochissimi riconoscimenti della dignità delle coppie gay. Non contento, Marino ha poi nel giugno scorso apertamente patrocinato il Gay Pride a Roma. Va ricordato in proposito che, nel 2000, l’allora sindaco Rutelli patrocinò dapprima il Gay Pride, ma fu costretto poco prima della giornata a ritirare il patrocinio. Marino non solo non ha ritirato il patrocinio, ma si è persino messo in testa al corteo, il 13 giugno scorso. E vedere quella fascia tricolore sfilare a pochi metri dal Cupolone insieme alle bandiere arcobaleno deve aver provocato più di un travaso di bile nelle segrete stanze del Vaticano e più di una preoccupazione per la “cattolicità” dell’imminente Giubileo.

Si arriva così alla trasferta di Filadelfia. I fatti sono noti: in giugno il sindaco di Filadelfia, Michael Nutter, e l’arcivescovo, Charles Chaput, volano a Roma per preparare la visita del Papa di settembre. Vogliono capire dagli esperti comunali come organizzarsi. Marino li riceve e Nutter lo invita a Filadelfia per una serie di iniziative in concomitanza con la visita del Papa. Marino annuncia la trasferta, specificando che i costi non saranno a carico dell’Amministrazione capitolina e che l’invito viene dal suo collega sindaco. Pochi giorni fa, come annunciato, Marino vola prima a New York, poi a Filadelfia, dove partecipa a diverse riunioni ed eventi, fra cui la messa del Papa in occasione del World Meeting of Families.

E siamo al redde rationem. Durante il viaggio di ritorno del Papa, a nome dei giornalisti italiani al seguito, il giornalista di SkyNews24, Stefano Maria Paci, gli rivolge una domanda molto scorretta. Eccola:

“Ci tolga una curiosità. Il sindaco Marino, sindaco di Roma, città del Giubileo, ha dichiarato che è venuto all’incontro conviviale delle famiglie, alla messa, perché è stato invitato da lei. Ci dice com’è andata?”.

Notate come il giornalista inserisca nella sua domanda al Papa una vera e propria menzogna, quando afferma: “Il sindaco Marino ha dichiarato che è stato invitato da lei”. Mai, in nessuna occasione, Marino ha detto di essere stato invitato dal Papa. Anzi: ha sempre specificato che l’invito a Filadelfia gli era stato rivolto dal sindaco di quella città. E’ abbastanza incredibile che giornalisti professionisti compiano una scorrettezza simile, fra l’altro rivolgendosi ad una delle persone più influenti della Terra. Il Papa non può ovviamente sapere cosa abbia detto o non detto Marino, ma non sembra dispiaciuto dalla domanda.  Ecco cosa risponde Papa Francesco in volo.

“Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro? Ho chiesto agli organizzatori e neanche loro lo hanno invitato. Chiaro? È venuto… lui si professa cattolico: è venuto spontaneamente”

Il colpo è micidiale e l’effetto politico che ne segue devastante. I siti internet (a parte La Stampa) mettono in rete solo la risposta del Papa, non la domanda, facendo credere surrettiziamente che la precisazione sia un’iniziativa di Bergoglio. Il video del Pontefice in aereo col microfono che dileggia Marino, in un colpo solo, fa contenti: i Casamonica, Gianni Alemanno, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, la famiglia Tredicine, la lobby dei commercianti dei Fori Imperiali, il PD romano commissariato e ciò che resta di Mafia Capitale. Si stappa lo champagne. Partono i tweet e partono le paginate sui siti, ma soprattutto si mettono in moto le tastiere dei picchiatori. Il Papa tiene fermo Marino e loro possono pestarlo a sangue: dài ché ci divertiamo. Si impaginano i pezzi dei vari Merlo, Tucci, per non parlare di Giordano e Tramontano. E’ una festa: la character assassination impazza. Tutti a scrivere che il Papa smentisce e sbugiarda Marino, quando è ovvio che il Papa non ha smentito nulla, perché Marino mai aveva detto di aver ricevuto inviti dal Papa. La replica di Marino viene nascosta in poche righe, nessuno la vede. La gogna è scattata, chi vuole può avvicinarsi a scagliare la sua pedata.

Pochissimi scelgono di ragionare con la propria testa. Fra questi, Massimo Gramellini, sulla Stampa, e Francesco Oggiano, su Vanity Fair. Intervengono per ristabilire la verità opinionisti noti come Stefano Menichini e Chiara Geloni. Ma le loro voci, per quanto forti, sono surclassate dalle grida sguaiate dei pecoroni da tastiera.

Il colpo è assestato, Oltretevere qualcuno forse sta brindando. O forse no, sta di fatto che il Papa è ormai ufficialmente collocato fra quanti vogliono togliere di mezzo il sindaco di Roma.

Resisterà Marino, sindaco da poco più di due anni, all’attacco concentrico dei suoi tanti nemici, con l’appoggio di fatto di chi a Roma regna da una ventina di secoli? Non lo so. So che questo sindaco è stato eletto con il 60% dei voti dei romani, che hanno diritto di vedere rispettato il proprio voto. So anche che Marino ha difetti, come tutti, ma nonostante la stampa e la tv facciano finta di non vedere, sta portando avanti riforme coraggiose e provvedimenti importanti e che la città, lasciata dalla destra in condizioni drammatiche, sta migliorando. Marino è un argine fragile all’arroganza e alla protervia di chi, da varie angolazioni, vorrebbe tornare a decidere cosa deve e non deve essere fatto a Roma, infischiandosene dei romani e di quello che essi stessi hanno scelto. Per questo Marino ha il dovere di resistere e andare avanti, se ce la fa. E chi se la sente ha il dovere di difenderlo.

da: francescoluna.com

Annamaria

martedì 27 ottobre 2015

UMORISMO...MA NON TROPPO: ITALIA VS GIAPPONE



Sembra una barzelletta ma è realtà...


Strategia manageriale per battere il Giappone



Una Societa’ Italiana ed una Giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini.
Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivo’ il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra.
Il Top management decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e istitui’ un Gruppo di Progetto per investigare il problema. Il Gruppo di Progetto scopri’ dopo molte analisi, che i giapponesi avevano sette uomini ai remi ed uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano. In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacita’ gestionale: ingaggio’ immediatamente una Societa’ di Consulenza per investigare la struttura della squadra italiana.
Dopo molti mesi di duro lavoro, gli Esperti giunsero ad una conclusione che nella squadra c’erano troppe persone a comandare e troppo poche a remare. Con il supporto del rapporto degli Esperti e l’avvallo del Gruppo di Progetto, fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra! Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi.
Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore: “DOBBIAMO AMPLIARE IL SUO AMBITO LAVORATIVO E DARGLI PIU’ RESPONSABILITA’….. “.

L’anno successivo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri!

La societa’ italiana licenzio’ in tronco il rematore a causa degli scarsi risultati e pago’ un bonus al Gruppo di Comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato. La Societa’ di Consulenza preparo’ una nuova analisi, dove si dimostro’ che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il MATERIALE usato doveva essere migliorato….
Al momento la Società Italiana e’ impegnata a progettare una nuova canoa…





E' stata istituita una Commissione speciale "Colore Canoa" ed un'altra "Nome Canoa" e due sottogruppi di lavoro per valutare i progressi delle due Commissioni. E intanto ci godiamo un spot pubblicitario con gnocche in bikini sedute sulla canoa che mangiano il gelato e sotto o sopra, lo slogan "Questa volta ce la faremo"


Annamaria

TAGLIA SULLA BADANTE TRUFFATRICE NELLA VALLE DELL'IRNO



Nel mese di luglio una cittadina salernitana che si firma "Annamaria" ha ha avuto l'idea di affiggere vari  manifesti-volantini su alcuni pali della luce e fusti di vecchi alberi, attraverso il quale invita a diffidare di tale Olga Ludmilla Kyrilova “definita serva russa”  rivolgendole una serie di epititi . "E’ una poco di buono, una prostituta.
-Io la maledico 24 ore su 24.
-Vi consiglio di non dare lavoro a questa donna.
-Questa signora avrà a breve problemi con la giustizia. Io sono una testa dura e andrò avanti fin quando non sarà fatta giustizia”. 
Annamaria riferisce che  la badante russa ha lavorato ad Antessano e Baronissi e inserisce anche dei riferimenti telefonici di un’amica affermando che Olga Kyrilova è una ruba mariti. “E’ un’imbrogliona e truffatrice e io lo dimostrerò”. La donna si dice disposta a dare una ricompensa a chiunque dia notizie sulla cittadina dell’est. Lasciando un numero di cellulare che pero' risulta inattivo.

Il Corriere del mezzogiorno ha fatto un giro nel paesino tappezzato di questi volantini , tipo farwest, e ha contattato anche lo sceriffo...pardon il sindaco , Gianfranco Valiante, che non sapeva nulla  : «Apprendo da voi questa storia, cosa dire, credo che sia un luogo comune che le badanti straniere rubano i mariti alle italiane». Valiante forse ha ragione perchè non solo rubano mariti ma anche fratelli, nipoti e figli.
Il  giornalista ha raccolto però questa informazione : l’Annamaria che schiuma veleno sarebbe la figlia di un anziano scomparso di recente. Dopo il funerale la donna ha scoperto che la badante cinquantenne ha prosciugato il padre di tutti i beni che aveva in casa , compreso ingenti somme di danaro. Quel volantino quindi sarebbe la vendetta postuma di una figlia e non di una moglie.
-Fonte Il Corriere del mezzogiorno-

Annamaria

domenica 25 ottobre 2015

ELDYANI : SPIETATI ACCUSATORI , LOGORROICI...



Mi giunge voce di gente che si lamenta della scarsa affluenza di utenti in eldy. E fino a qua io dico un bel "chissenefrega" ma cio' che infastidisce è sentire che ancora , ancora e ancora  a distanza di tanto tempo, qualcuno (idiota) colpevolizza , della decadenza di questo sito, la sottoscritta e....nientepopodimenoche...la carissima e dolcissima Mimma. Se vi sentite frustrati perchè emarginati, abbandonati dalla direzione e attaccati da nick sconosciuti nella chat , non è  accusando gente completamente estranea che risolvete questo vostro problema. Continuate il vostro percorso in questo sito magari riportandolo a livelli superiori ma lasciate da parte le persone oneste e corrette come me e soprattutto, Mimma.

Avrete ancora visibilità con i blog , i commenti e le vostre "interessantissime" chattate fino a quando con un klik vi oscureranno...Chi? Forse quella direzione che invocate da tempo (pur sapendo che finora  non vi ha filato di striscio). Una cosa di cui pecca questa "direzione" è il non coraggio di dirvi LA VERITA', ignorandovi completamente.
Verità che comunque bene o male tutti sapete ma che non volete accettare per non perdere visibilità perchè, parliamoci chiaro, quei pochi rimasti sono persone che non hanno nessuna dignità e pur sapendo come stanno effettivamente le cose preferiscono accusare persone innocenti per timore di essere sbattuti fuori da un luogo che... li rappresenta. Le persone intelligenti e corrette hanno abbandonato ma non per colpa di due utenti, bensì hanno capito e detto "no grazie!" Ma non vi vergognate di fare accuse infondate???
Riporto ,ancora una volta, quanto ha scritto ugo-es piu' volte ma che molti fingono di ignorare. 

Ugo Espana
a fare partire le denunce a eldy,son stato io, (messaggio su fb)


Ed è sempre di Ugo-es una nota scritta sulla pagina fb di eldy 

https://www.facebook.com/Imparo-Eldy-133102053412065/photos/


Ugo Espana
1 maggio 2012 alle ore 14:48
POSTO QUI LA RISPOSTA ALLA REDAZIONE ELDY, IN QUANTO NN E' CONSENTITO NELLE SUA RUBRIKA.Allka regione veneto, è registrata una ass.ne Eldy di VOLONTARIATO, avete scadenza il 24-04-2013, grazie alla legge D.lgs 460/97 art.10, siete onlus di diritto ma nn di fatto, in quanto svolgete attività commerciali, ma visto ke siete nel giusto, non si kapisce xkè nn pubblikiate lo statuto ed i nomi dei soci ke ne fanno parte. Mi invitate a parlare a visu-?????- ke bisogno avete? contano i fatti, pubblikate i dokumenti. Se il mio nome nn piace, anke se è il mio, vedrò di kambiarlo, magari mi faccio un klone, a voi molto graditi nella scala dei "CONTATTI"-grz x la risposta-

Ergo, FINITELA di fare accuse e nomi a vanvera. Finchè morte non vi separi da eldy, continuate la frequentazione del sito (è questo che  la "direzione" vuole, oltre voi e il perchè lo lascio immaginare alle persone intelligenti ) senza coinvolgere la gente per bene che non vuole piu' saperne da tempo di un sito... così male governato.  Basta ostinarvi a fare ancora il mio nome e quello di Mimma, che sicuramente avrebbe avuto piu' diritto di certa gente di usufruire di "quel che fu" eldy onlus. Sfruttatelo finchè potete ma basta lagnarvi e accusare, siete logorroici.


Annamaria

COACH DELLE ABITUDINI

Si chiama Intelligenza Emotiva ed è la capacità di relazionarsi con gli altri e con se stessi, "gestendo" le emozioni in modo efficace. Una delle competenze più importanti è la flessibilità mentale, cioè la capacità di non scoraggiarsi davanti ad un ostacolo e soprattutto di non intestardirsi continuando a fare sempre le stesse cose, anche se non si ottengono risultati. 
Una volta che non hai il risultato che vuoi, devi cercare dove non sei ancora andato, anche se non sai bene cosa troverai. E' una competenza difficile, perché siamo convinti di "sapere tutto" e che non c'è altro da scoprire, quando invece non è vero.
Mantieniti sempre flessibile con queste tre domande:
1) Quale scelta dovrei fare per superare subito il mio ostacolo?
2) Come ha superato l'ostacolo chi ha già raggiunto l'obiettivo che voglio raggiungere io?
3) Se avessi solo un'ora per decidere, poi non avrò più possibilità di provare, che scelta farei?




Annamaria