giovedì 21 agosto 2014

BUON COMPLEANNO A ME!!

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Oggi una grande donna compie 60 anni…IO!

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Due conti e si capisce che sono nata nel 1954 (ottima annata)
Lo stesso anno in cui nasce anche la televisione in Italia e lo stesso anno in cui viene scalato il K2 da una spedizione italiana; un periodo di grande fermento economico e sociale, solo qualche anno prima del boom economico e della nascita dei supermercati…

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Appiccicata al mio papa’

Voglio dedicare questo giorno innanzitutto a me stessa
e poi a tutti quelli che sono entrati nella mia
vita (anche virtuale) o che semplicemente ho trovato al mio fianco.

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La mia prima comunione

Non cadro’ nell’errore di parlare del mio passato perchè leggere il passato con gli occhi dell’oggi lo trovo sbagliato in quanto non valuto la mia vita dal punto di arrivo, cioè in base ai risultati dell’oggi.
Trovo che niente ha più valore di ciò che si fa nel momento in cui lo si fa. C’è una forte relazione tra il passato e il presente; se abbiamo un minimo di saggezza, l’esperienza ha un grande valore e ci guida a fare meglio ogni atto successivo. Ma non occorre scomodare il passato per finalizzare o giustificare.

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Il primo giorno di scuola

Io e il motorino
Io e il motorino








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Un carnevale( vestito cucito da mia mamma. )
Un carnevale( vestito cucito da mia mamma. )






La minigonna
La minigonna


Festa compleanno
Festa compleanno


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E ora veniamo a noi 60enni (ormai ci siamo, e’ passata la mezzanotte) Dicono che i 60 anni sono i nuovi 40 …sarà vero?

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Visto che le quarantenni hanno lasciato un posto vacante forse spetta a noi sessantenni occuparlo. Ci divertiamo a fare giochi sull’età, soprattutto perchè i cambiamenti della nostra società hanno trasformato col tempo il ruolo delle donne nei diversi stadi della vita.

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Sicuramente è vero che noi  donne che oggi abbiamo 60 anni ( per me è il primo giorno e mi ci devo abituare…)siamo lontane anni luce dalle sessantenni della generazione delle nostre madri,( beh… mia madre ha 81 anni e li porta benissimo.) Pero’ c’è poco da fare: 60 anni non sono 40! A 60 si è ancora piene di vita e belle. Se siamo donne realizzate ci sentiamo certamente più sicure di noi stesse, ma il tentativo di giocare a fare le quarantenni ci farebbe rischiare di renderci ridicole.

In primis stiamo attente all’abbigliamento, visto che il corpo fra i 40 e i 60 anni subisce una bella trasformazione e poi si passa allo stile di vita che, per quanto ricco e attivo (si viaggia, si esce, si fanno moltissime cose) non può essere come quello di una  quarantenne, rampante e pronta a combattere per la propria carriera. L’importante è saper portare con stile  i nostri 60 anni! 

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Gruppo di  giovani  donne  60enni…o quasi.
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Il mio biglietto di auguri….

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Annamaria… a dopo


martedì 19 agosto 2014

GIA' LETTI MA SEMPRE UTILI: DIPENDENZA DA CHAT E INTERNET


Questo argomento girando per la rete è molto sentito, perché sembra una stupidata pensare di essere dipendenti da una chat come si può esserlo per una droga, ma invece non è così. Il gioco d'azzardo ,per esempio, non ci costringe all'assunzione di nessun elemento oppiaceo nel nostro organismo, eppure c'è gente che non riesce a farne a meno, rovinando e spesso distruggendo la propria vita. Questo avviene per le sensazioni di rischio e l'adrenalina che da il gioco d'azzardo, il fine, la vincita diventa spesso in queste persone irrilevante. Per la chat c'è un discorso analogo. Ormai internet è diventata una tecnologia alla portata di tutti, semplice da usare e con molte possibilità di svago e attrattive. La persona in chat si sveste dei pregiudizi reali, delle difficoltà di socializzazione, della timidezza, non c'è quella difficoltà di relazione che si ha nel reale. Questa liberazione da vincoli reali, da anche sfogo alla fantasia, in chat puoi essere quello che vorresti essere, puoi avere quella popolarità che nella realtà ti manca. Donne poco affascinanti si ritrovano circondate da corteggiatori, persone che nel reale non hanno molte relazioni sociali si ritrovano improvvisamente pieni di amici. La chat da alla persona un luogo dove sa cosa fare, ha attività stimolanti che l'impegnano, può avere quel successo sociale che nella realtà non riesce a trovare. Le persone con problemi o che attraversano un periodo difficile della propria vita possono così cadere in un tunnel di alienazione pericolossissimo. Le ore passate in chat si moltiplicano, le attività della vita reale che prima si svolgevano vengono ridotte ed in certi casi completamente abbandonate. Improvvisamente la "vita virtuale", prende più spazio di quella reale. L'avatar prende il posto della persona, e più questa persone negano; più sono invischiate in questa vera e propria fissazione. Creandosi rapporti virtuali che spesso durano anni, creandosi "nemici".


In queste community nicchia, il filo tra realtà e illusione diventa così labile che le persone quasi non si rendono conto superando i limiti di un normale uso del prodotto.


Iniziano a intestardirsi su situazioni e cose senza senso, danno la possibilità a persone, che neanche conoscono, di condizionare la loro vita. Si entra in una spirale violenta e distruttiva. Paradossalmente più il personaggio virtuale che ci siamo creati ha successo, si crea relazioni sociali, "potere virtuale", più la vita reale va a farsi benedire.



Anche perché per mantenere queste vite inesistenti bisogna spendere ore al pc, quindi, sottrarre tempo alla vita reale. Si incomincia a non uscire più neanche di casa se non costretti, per lavoro o per necessità fisiologiche come il procurarsi da mangiare. Esiste gente che mangia davanti al pc, porta il pc in bagno (alcuni rideranno perché qualche volta è capitato un pò a tutti). Spesso si sceglie di non andare in un posto per non perdersi la digitazione, (una sorta di azzeccamento alla ogame dove i ragazzini non escono di casa per fleetare la flotta). Cose come mangiare un gelato diventano, se fatte fuori casa, delle inutili perdite di tempo.


Si arriva all'assurdo, pur di non staccarsi da una conversazione o da una digitazione si viene meno ai propri doveri. Ho conosciuto gente che, iniziato a digitare, perdeva appuntamenti o evitava di scendere il cane (povere bestie che poi urinavano per terra), perché presi da una chattata.




Poi ci sono quelli che sfogano la loro violenza in chat, il caso più allucinante sono i classici "bimbominkia" che devono vincere una discussione per dimostrare ai loro amichetti che sono superiori, questi individui hanno una percezione della room tipo arena con il pubblico. Arrivano ad offendere madri, padri, augurare malattie mortali e spesso sono ragazzi o persone adulte (caso più grave), che nella realtà non alzerebbero un dito contro un'altra persona. Spesso questi violenti di chat sono nella vita frustrati e sottomessi e sfogano nel virtuale, con il senso di impunità che esso fornisce, la loro incapacità di imporsi o di difendersi nel reale.


Molti poi sono quelli che si creano degli avatar con notizie personali gonfiate, guardie giurate che diventano poliziotti, diplomati in elettronica ingegneri informatici - millantare conoscenze e titoli in chat è una prassi diffusissima. Questo fingere di essere qualcosa che in realtà non si è porta molti rischi. I nostri sogni irrealizzati che si concretizzano virtualmente per finta (perché la realtà è sempre la realtà - puoi scappare quanto vuoi da te stesso ma ti raggiunge sempre), ci consegnano delle emozioni e delle scariche di adrenalina (dei momenti di onnipotenza specie se altri ci riempiono di complimenti e ci innalzano) che diventano peggio di una droga. Però l'appagamento momentaneo è come quello della droga agli inizi, poi diventa malessere, perché non è reale, ma artificio quindi ne hanno bisogno sempre di più. Per questo esagerano e si distruggono poco a poco. Poi ci si scontra con la realtà e questo confronto personaggio virtuale di successo, personaggio reale irrealizzato, porta a stati di ansia, depressione che spesso sfociano in violenza.



Come uscirne? Non è facile bisogna spesso cercare anche l'aiuto di esperti (psicologi) non è vergognoso o una sconfitta capire che si è in errore, è peggio passare per psicopatico pur di mantenere quella superiorità infantile di "io non ho un problema". Ne si esce diminuendo le ore di chat, o in casi gravi interrompendo in modo drastico. Spezzando la dipendenza psicologica con gli amici chattici e gli eventuali nemici, non possono farvi nulla non sono reali (sono persone fisiche certo - ma spesso maschere di cui non gli importa nulla di voi - molti amici virtuali sono pronti a dimenticarvi nel giro di poco e i nemici a crearsi nuovi nemici pur di continuare a farsi del male da soli).

Pensate a voi stessi stare male, non dormire, mangiare in modo sregolato, non uscire di casa se non costretti, non vivere non fa bene e lo sapete, perché la chat è frustrazione quando arriva a questi livelli. Pensate a voi stessi.

il rosicatore 

UNA TESTIMONIANZA PRESA DAL WEB

Salve..
sono in un gruppo chat da un anno quasi..
inizio a preoccuparmi veramente.. non riesco a farne a meno..
le spiego..
ho 24 anni.. la mia vita non mi da nulla, se non problemi, ansia, odio parlare con le persone fuori..
un anno fa mi son separata..
ho iniziato a chattare.. nella stessa chat in cui ero 7 anni fa..
solo che adesso.. non e' piu' semplice chat..
ho trovato persone.. che come me.. amano star li dentro..la nostra DIMORA..
non ho altri interessi.. lavoro 8 ore al giorno e anche durante le ore di lavoro chiamo qualche utente della chat per aver aggiornamenti..
siamo 20 moderatori ..
in una stanza che puo' ospitare 50 utenti
e' il gruppo piu' "popolare" del sito
e' "invidiato"..
e' il nostro angolo di mondo..
ha un nome anche carino.. piace alla gente.. ce ne prendiam cura ..cercando di mantenerlo un gruppo PULITO .. vogliamo solo l amicizia.. ovviamente nascono gli amori, le liti.. le discussioni.. ci conosciam quasi tutti.. ovviamente qualcuno e' solo di passaggio.. ma noi.. IO.. sto li.. mi fido di alcune persone.. sanno tutto di me, della mia vita..ed io della loro.. cosi passiam le giornate a scherzare, a cercare un sorriso, una parola di conforto.. e devo ammettere di aver anche pianto davanti al pc.. mi arrabbio, amo, voglio bene.. ma ..DAVANTI AD UN PC..
non mi sono costruita un personaggio.. sono semplicemente io.. li dentro.. e loro mi amano.. mi odiano.. mi criticano.. mi appoggiano..
adesso inizio ad aver paura.. non voglio farne a meno.. non voglio lasciarli.. voglio condividere con loro tutto..
solo..vorrei anche una vita REALE .. NORMALE ..
pensiamo di incontrarci tutti insieme .. per la prossima estate.. non so se sia un bene..
vorrei non aver il bisogno di star li dentro..ma mi rendo conto CHE NON POSSO FARNE A MENO..



Il consiglio dell'esperto

-D.ssa Veronica Turchetta-

I “gruppi di auto-aiuto on-line” sono stati uno dei primi metodi utilizzati, soprattutto in America, di fornire come supporto per superare il problema della rete-dipendenza.
Tale modalità di trattamento è paragonabile al trattamento di un tossicodipendente con la sua stessa droga e sembra non essere sempre efficace, se non esclusivamente come momento iniziale per condividere insieme la presenza di un problema da affrontare con decisione, ma lontano da un computer e da un modem.
Al contrario sono sempre più diffusi utili test e questionari on line di autovalutazione del proprio rapporto con la Rete, che possono rappresentare un punto di partenza per rendere consapevole il problema che spesso è vissuto a lungo in modo non disturbante.
Il passo successivo alla consapevolezza può essere un aiuto professionale individuale o una condivisione reale del problema con un gruppo omogeneo, anche attraverso delle riflessioni guidate sulla necessità di superare le eventuali insicurezze che possono essere alla radice del ricorso ad Internet per socializzare.
Infine, la prevenzione rimane un utile strumento per tutti, con speciale attenzione ad alcune regole  nell’utilizzo di Internet da parte di chi già è coinvolto in un disagio psicologico.
Pertanto, in quest’ultimo caso, occorre ricordare che:
-occorre limitare la quantità di tempo trascorso quotidianamente on line (non più di una o due ore), possibilmente non instaurando un’abitudine quotidiana che deve essere a tutti i costi rispettata
-la socializzazione reale non deve mai essere totalmente sostituita da quella virtuale
- è importante integrare le attività on line con simili attività reali (es. acquisti, svaghi o relazioni sociali), poiché in tal modo non si trasforma la Rete nello strumento privilegiato di relax, di evasione e di contatto con se stessi
- nel caso in cui si avverta una necessità coatta e incontrollabile di collegarsi ad Internet, occorre chiedere un aiuto competente.


Questo è per vostra informazione. Ritengo utile diffondere questo articolo per riflettere maggiormente sul nostro rapporto con le chat e internet in generale.Voi direte : da quale pulpito arriva la predica. Ma non è mai troppo tardi per ravvedersi.


Annamaria... a dopo



ENZO-DUCKY , FINE COLLABORAZIONE BLOG



DIRITTO DI REPLICA-
“SE QUESTO E’ GALANTUOMO” 



Enzo, ti dedico questa canzone come RINGRAZIAMENTO per i 5 anni di collaborazione…il maestro a cui Renato si riferisce è il maestro interiore, il dio dentro di te, il sè superiore. Gli antichi dicevano… conosci te stesso.







Forse sbaglio , forse no. Ma voglio rendere pubblica la e-mail e la motivazione che mi ha spinta ad interrompere la collaborazione con  una persona (Enzo ) che si riteneva amico e al quale  ho dato tanto spazio nei blog, con i suoi articoli. Mi ha deluso terribilmente. I fatti: sono rea, secondo lui, di aver dedicato una bella poesia ” Ti Amo” pubblicata il 9-08-2014  e da lui composta, alla persona che gli sta a fianco da una vita e che conosco ,seppur telefonicamente.Un uomo, un vero uomo che si dichiara filosofo, istruito,gentile,scrittore, poeta amorevole e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, non trascende in questo modo. Non pensavo mai e poi mai che questa mia iniziativa lo irritasse a tal punto da fargli scrivere le sciocchezze (offensive) che leggerete. Cio’ mi dimostra ,ancora una volta, la pochezza di certi uomini.  E nel caso di Enzo anche una forma di narcisismo esagerato oltre alle allusioni che mi scivolano , ovviamente, ma che sono parecchio sgradevoli.

FINE DI UN’AMICIZIA (a questo punto direi fasulla da parte sua) E DI COLLABORAZIONE AL BLOG. Anche se in ritardo devo convenire che aveva ragione Enrico Neri, gestore o ex gestore di eldy ,sulla sua posizione continua di escluderlo dalla chat…se a una donna che reputa amica scrive in questa maniera pungente , posso immaginare le libertà di espressione, in privato ,con signore sconosciute.

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Bè, mi aspettavo che entrassi nel merito. Nessun accenno al tuo sfascio coniugale. Che possa piacere o non piacere, non mi importa se le persone, O FORSE TU, ti fai delle idee sui servizi che vengo pubblicati nel Blog. Sei un pò testarda o smemorata o entrambe le cose. Ti avevo già informata, in passato, che le rassegne sono una serie di pezzi sullo stesso argomento. Lo anche spiegarlo a qualche lettrice sessuofobica. 
A proposito, sai che sei comica? Hai pubblicato LE POSIZIONI CHE FANNO DIMAGRIRE E TU…COME MAI NON SEI DIMAGRITA? NE VUOI SAPERE UN’ALTRA, (…) Per concludere: io dò l’impressione di pensare all’Eros e tu dai l’impressione di non pensarci affatto…col tempo l’auto-erotismo diventa l’unico modo per “rilassarsi”. Ce ne sono di “pezzi” nel Blog anche in quel senso.
Con te, normale amica, ho parlato sempre chiaro. Su su, non fare quella faccia..
L’amico Enzo.





PER ANNAMARIA MERLUZZI

CON OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE SOTTO LA TUA “MOTIVAZIONE”

Sinceramente,  non  avrei nessuna voglia di rispondere.  Come regola mi ripropongo di non dilungarmi.

PUNTO 1 – E’ apprezzabile il gesto di “inventare” la dedica alla persona come tu hai fatto. E’ stata una tua iniziativa, ma quando un lettore – e io ero più di un lettore – ti chiede una rettifica, questa va fatta senza indugio. (MI E’ STATO CHIESTO DA TE DI CANCELLARE LA DEDICA ,ORMAI LETTA DA VARI AMICI MATTINIERI CHE SEGUONO IL BLOG. IL SIGNIFICATO DI RETTIFICA E’ BEN DIVERSO DAL CANCELLARE.) Ma questo fatto non è stata la causa della metamorfosi nel  tuo comportamento. (LA CAUSA E’ STATA PROPRIO LA TUA POCO SIGNORILITA’ , MA SOPRATTUTTO LA TROPPA LIBERTA’ DI PENSIERO ASSOCIATA A  MALEDUCAZIONE. E NON E’ LA PRIMA VOLTA!) Hai commesso un errore fondamentale  avverso una annosa e cristallina amicizia. E io, come galantuomo in nome di una serietà e di una signorilità, evito di accennare, sempre in onore di un sano sentimento di  simpatica amicizia o anche di una amichevole simpatia.(APPUNTO PERCHE’ CRISTALLINA E PERCHE’ C’ERANO STATI GIA’ DEI PRECEDENTI, NON MI ASPETTAVO BATTUTE PUNGENTI NEL GRUPPO F.B E POI LA E-MAIL OFFENSIVA)   E veniamo alla tipologia dei pezzi:  in tanti anni sono stati “VALIDI” e all’improvviso non ti sono più piaciuti? In una qualsiasi redazione, se si verifica qualcosa di anomalo, se ne discute e bisogna arrivare ad una soluzione. (E QUANTE VOLTE NE ABBIAMO DISCUSSO ? QUANTE VOLTE TI HO CHIESTO DI NON SCLEROTIZZARTI SEMPRE E COMUNQUE IN ARTICOLI INERENTI AL SESSO?)

Ma tu, spesso hai ignorato miei suggerimenti peccando d’inesperienza, dovuta a presunzione e disinvoltura, io le definisco “cavalcate disinvolte”.   Hai detto che “un certo Enrico fece bene a bannarmi,  ma in proposito fino a ieri la pensavi diversamente( NEL TUO CASO  AVEVA VISTO GIUSTO LUI. E NON SONO FIERA DI DARGLI RAGIONE.) e ora…rompi la mia collaborazione e…non mi chiami più “capo”.  (QUESTA E’ PURA INVENZIONE ,”CAPO” L’ AVRO’ SCRITTO  QUALCHE VOLTA A MO’ DI BATTUTA. NEI BLOG NON CI SONO MAI STATI CAPI E CAPETTI , DEVO PENSARE CHE TALE TI RITENEVI SOLO TU NON COGLIENDO L’IRONIA DELLE MIE BATTUTE.) Con me Enrico e’ stato un incapace e…improvvisamente con te   fu ”uno capace”?

Un ultimo suggerimento (se ti va): circondati di amicizie più sane e più rispettabili, specialmente dal lato espressivo.( SU QUESTO PUNTO HAI RAGIONE, E’ QUELLO CHE STO FACENDO ANCHE CON TE, PER IL RESTO DEI MIEI AMICI ,VIRTUALI E NON SONO SOLO AFFARI MIEI. IO NON DICO A TE MA NEMMENO AD ALTRI CHI DEVONO FREQUENTARE)

Sono convinto che  conviene  stendere un velo pietoso  sulla  situazione. Giacché amo le citazioni, te ne offro una di Publilio Siro : Un’amicizia che finisce non era mai cominciata.”( SENZA SCOMODARE FILOSOFI O POETI, IN PAROLE POVERE, E’ UNA FRASE CHE HO SCRITTO ANCHE IO NELLA NOTA)

P.S.  Il ringraziamento per  la collaborazione passata? Questa mi mancava…formidabile…una perla!( IL RINGRAZIAMENTO PER LA COLLABORAZIONE LO RINNOVO ANCHE ORA.)

-DUCKY-