CHE
TIPO SEI?
Enzo-Ducky
Enzo: Duck, in quanti siamo?
Ducky: Eh?
Enzo: Ti ho chiesto “in quanti siamo”.
Ducky: Cos’è, un gioco per bambini?
Ti
è venuta qualche idea balzana per un discorso serio?
Enzo: Diciamo che noi due ci
divertiamo con la cultura in modo gioviale e serio. Si tratta di psicologia
comportamentale e non è poco.
Ducky: Il discorso e’ veramente serio. E’ come
dire siamo buoni e cattivi nello stesso tempo?
“Si dice che ci sono più santi che nicchie. “Comunque, e’ giusto che se ne parli. Sempre cultura è.
Enzo: Questo lo ha scritto Balzac,
quasi due secoli fa. Ed è ancora questa l’impressione che si ha leggendo sui
social network i commenti dei tanti che puntano il dito contro l’immoralità
altrui, sicurissimi della propria integrità.
Ducky: Vero!
Enzo: Già, ma come siamo davvero,
buoni o cattivi? Per esempio, tu come sei. Intendo dire “tu”, che sei il mio
alter ego, come ti consideri? Buono o cattivo? Io sarei il Buono e tu il
cattivo.
Ducky: Prof, vorrei sapere cosa dice la scienza.
E spiega in senso lato i concetti per bene...e non fare il tifo solo per te.
Enzo: Ripeto, come siamo noi esseri
umani buoni o cattivi? Sembrerebbe facile rispondere. In realtà, giudicando gli
altri e noi stessi, e la distanza che ci separa dagli altri da un punto di
vista morale, siamo vittime di illusioni che gli studi di psicologia mettono
impietosamente in luce. Chiaro, Duck?
Come al solito non hai capito niente.
Ducky: Faresti meglio a non stuzzicarmi. Vai
avanti!
Enzo: Molte ricerche recenti circa la
domanda su cui da secoli si arrovellano i filosofi, e cioè a quale perno sia ancorato il nostro “vero io”, mostrano
che quasi tutti consideriamo le caratteristiche
morali l’essenza della natura di ognuno.
Ma
nello sguardo con cui valutiamo più o meno buona la natura degli altri si
riflette anche il nostro metro di giudizio. Ed e’ un errore di interpretazione. E non è l’unico errore di
prospettiva nel quale è possibile incappare. Gli studiosi dicono che quando
giudichiamo tendiamo a dividerli in categorie fisse, i “buoni” e i “cattivi”, i
“giusti” e gli “ingiusti”. Il professore Paolo Legrenzi dell’Università di
Venezia chiarisce: Tendiamo a pensare che “bontà” e “cattiveria” siano negli
altri tratti stabili e costanti, dipendenti dalla personalità, non
comportamenti che emergono a seconda della situazione.
Ducky: Insomma cataloghiamo le persone con
un’occhiata (100 millisecondi). Incontri un tipo o una tipa e devo subito
capire quali sono le sue intenzioni. E’ così, prof?
Enzo: Esattamente In uno sguardo,
valutiamo se uno sconosciuto è una brava persona o no. Ci serve per sapere se
dobbiamo fuggire. Pero’, A volte ci sbagliamo, prendiamo degli abbagli, in
psicologia si chiamano “errori
fondamentali di attribuzione” Lo stesso comportamento lo giudichiamo con
severità se riguarda gli altri. Quando si tratta della nostra persona ci
guardiamo con “lenti rosa”. Si chiama “BETTER THAN AVERAGE EFFECT”, ovvero
“effetto migliore della media”.
C’è
chi si giudica più intelligente o più bravo degli altri, ma la distanza
maggiore tra noi e il prossimo tendiamo a stabilirla circa le qualità morali:
quasi tutti ci pensiamo più giusti, più onesti, più affidabili della media
degli altri.
Ducky: Noi stessi veniamo per primi...insomma e’
come avere – come metro di giudizio – due binocoli: uno per la lontananza e uno
per la vicinanza.
Enzo: Hai proprio afferrato il
concetto. Per completezza veniamo ai tipi per niente raccomandabili…
Ducky: ...cioè agli uomini da niente, in lingua
napoletana omme e niente”
Enzo: Eh, Alter Ego, contegno….si
tratta di malvagi, pessimi cattivi che
appartengono alla Triade Oscura.
Ducky: Che roba è?
Enzo: C’è però un tipo di personalità
in cui si sommano le caratteristiche che il senso comune attribuisce ai malvagi
purosangue. Sono quelli della “triade oscura”, un intreccio di tratti noti
come:
-
machiavellismo
-
narcisismo
-
e psicopatia.
Tipi
freddi, con un alto concetto di sé e scarsissima considerazione degli altri, in
grado di manipolare e imbrogliare il prossimo con le più varie strategie, senza
provare alcun rimorso.
Secondo
alcune ricerche, questi tipi sono ben rappresentati tra i top-manager, dato che
di solito si tratta di persone intelligenti, a prima vista giudicate
affascinanti. Ma non c’è bisogno di cercare nel campo finanziario per trovare
“cattivi” di questa fatta. Persino i troll, cioè i disturbatori che provocano
su internet, avrebbero questo tipo di personalità: la loro attività sarebbe una
pura manifestazione di sadismo.
Ducky: Caro prof io sono felice di essere il tuo
Alter Ego sano, anche se alcune volte “dò i numeri”. Però ogni tanto ci sta
bene un sfogata, senza cattiveria.
Enzo: Duck, non mi resta che
assolverti.
Ducky: Grazie,
Alter Ego...troppo buono!!
Enzo (Vincenzo Liberale)
Fonte Focus