Bresso: "Vado avanti da sola
Lottare è mio dovere" INTERVISTA DEL 4/5/2010 da "la Stampa"
Ci si interroga su che cosa farà l’ex presidente della Regione dopo che il Pd le ha voltato le spalle e sembra averla lasciata sola in quella che chiama battaglia in difesa di un diritto costituzionale. È il giorno dell’insediamento dell’Assemblea e l’ex presidente della Giunta, annunciando la sua opposizione costruttiva al centrodestra, spiega anche che andrà avanti e presenterà ricorso contro presunte «illegittimità» in alcune delle liste che hanno appoggiato Roberto Cota.
Onorevole Bresso, perché il Pd le ha voltato le spalle? «Il segretario regionale, Gianfranco Morgando, era informato ed era d’accordo. Se ha cambiato idea non è un problema mio perché la questione non riguarda il Pd ma il candidato alla presidenza e le formazioni che sono state danneggiate dalle liste tarocche».
Si riferisce all’Udc, ai Verdi? «Gli avvocati stanno preparando il ricorso ma le posso assicurare che secondo i legali quella che tecnicamente si chiama la prova di resistenza, cioè i voti che sono stati assegnati a liste che presentano irregolarità sono molti di più della differenza finale tra me e Cota e sono tali da compromettere l’esito del voto».
Esponenti del Pd le suggeriscono di rassegnarsi a fare l’opposizione. Non si sente isolata? «Il problema del partito democratico è che ci sono molti cacicchi che hanno preso tanti voti di preferenza e che adesso hanno legittimamente paura di tornare alle urne. Posso capirli ma credo che l’interesse collettivo del popolo del centrosinistra è di non rassegnarsi a lasciare il Piemonte in mano alla Lega. Dobbiamo combattere e io ho il diritto/dovere costituzionale di presentare ricorso in presenza di una grave situazione di irregolarità».
Lei da una parte e il Pd dall’altra. Secondo lei, se il ricorso venisse vinto sarebbe ancora Mercedes Bresso la candidata del centrosinistra? «Se il ricorso venisse accolto si aprono due strade. Una porta a nuove elezioni l’altra al ribaltamento del voto con l’assegnazione della vittoria al candidato e alla coalizione che sono state danneggiate».
Non ha risposto... «Questo è un problema del dopo ma credo che ad oggi nel Pd sono rimasta l’unica che è in grado di combattere e di non darsi per vinta. Abbiamo perso per novemila voti e tutti dimenticano il grande recupero che è stato fatto rispetto alle politiche. Io non ho problemi a fare opposizione ma non la farò mai in modo prono. Voglio combattere e credo che se nel centrosinistra si combattesse di più probabilmente si perderebbero meno elezioni».
Tra gli esponenti del Pd che l’hanno criticata c’è anche il vicepresidente del Consiglio, Roberto Placido. Il candidato democratico ha raccolto meno voti di quelli della minoranza. Lei l’ha votato? «Certo che sì. Placido ha svolto benissimo quel compito nella passata legislatura e lo farà bene anche in questa. Così come credo che il ruolo del consigliere Gariglio sarà prezioso per l’opposizione».
Onorevole Bresso perché ha deciso si fare un gruppo da sola? «Perché il nuovo regolamento del Consiglio regionale è più restrittivo per le opposizioni e la minoranza ha il dovere di tutelarsi».
Già ma così c’è un aumento dei costi a carico dei contribuenti... «La differenza è minima senza dimenticare che nella giunta guidata da Cota ci sono molti assessori esterni che ieri si sono dimessi dalla carica di consigliere. È ora di finirla con la demagogia a senso unico».
Onorevole Bresso, perché il Pd le ha voltato le spalle? «Il segretario regionale, Gianfranco Morgando, era informato ed era d’accordo. Se ha cambiato idea non è un problema mio perché la questione non riguarda il Pd ma il candidato alla presidenza e le formazioni che sono state danneggiate dalle liste tarocche».
Si riferisce all’Udc, ai Verdi? «Gli avvocati stanno preparando il ricorso ma le posso assicurare che secondo i legali quella che tecnicamente si chiama la prova di resistenza, cioè i voti che sono stati assegnati a liste che presentano irregolarità sono molti di più della differenza finale tra me e Cota e sono tali da compromettere l’esito del voto».
Esponenti del Pd le suggeriscono di rassegnarsi a fare l’opposizione. Non si sente isolata? «Il problema del partito democratico è che ci sono molti cacicchi che hanno preso tanti voti di preferenza e che adesso hanno legittimamente paura di tornare alle urne. Posso capirli ma credo che l’interesse collettivo del popolo del centrosinistra è di non rassegnarsi a lasciare il Piemonte in mano alla Lega. Dobbiamo combattere e io ho il diritto/dovere costituzionale di presentare ricorso in presenza di una grave situazione di irregolarità».
Lei da una parte e il Pd dall’altra. Secondo lei, se il ricorso venisse vinto sarebbe ancora Mercedes Bresso la candidata del centrosinistra? «Se il ricorso venisse accolto si aprono due strade. Una porta a nuove elezioni l’altra al ribaltamento del voto con l’assegnazione della vittoria al candidato e alla coalizione che sono state danneggiate».
Non ha risposto... «Questo è un problema del dopo ma credo che ad oggi nel Pd sono rimasta l’unica che è in grado di combattere e di non darsi per vinta. Abbiamo perso per novemila voti e tutti dimenticano il grande recupero che è stato fatto rispetto alle politiche. Io non ho problemi a fare opposizione ma non la farò mai in modo prono. Voglio combattere e credo che se nel centrosinistra si combattesse di più probabilmente si perderebbero meno elezioni».
Tra gli esponenti del Pd che l’hanno criticata c’è anche il vicepresidente del Consiglio, Roberto Placido. Il candidato democratico ha raccolto meno voti di quelli della minoranza. Lei l’ha votato? «Certo che sì. Placido ha svolto benissimo quel compito nella passata legislatura e lo farà bene anche in questa. Così come credo che il ruolo del consigliere Gariglio sarà prezioso per l’opposizione».
Onorevole Bresso perché ha deciso si fare un gruppo da sola? «Perché il nuovo regolamento del Consiglio regionale è più restrittivo per le opposizioni e la minoranza ha il dovere di tutelarsi».
Già ma così c’è un aumento dei costi a carico dei contribuenti... «La differenza è minima senza dimenticare che nella giunta guidata da Cota ci sono molti assessori esterni che ieri si sono dimessi dalla carica di consigliere. È ora di finirla con la demagogia a senso unico».
notizia di oggi
Bresso rinuncia al ricorso e va in Europa
Baratto infame» è stato definito, fin da quando è iniziata a circolare la notizia: Mercedes Bresso rinuncia al ricorso sul voto regionale, incassando il sostegno di Roberto Cota per la nomina al vertice del Comitato delle Regioni d'Europa, il parlamentino di Bruxelles.
Il ricorso, è storia nota, era nato sulla base di presunte irregolarità nella presentazione di alcune liste della coalizione di centro-destra che sostenevano Roberto Cota, il candidato leghista che ha vinto contro Bresso. Le "liste incriminate" erano la "Lista Pensionati" di Michele Giovine (su cui pende anche un'inchiesta penale) e la lista "Al centro con Scanderebech", appunto dell'ex UDC Deodato Scanderebech («il Signore delle Preferenze»).
Migliaia di voti che potrebbero ribaltare l'esito delle scorse elezioni, in cui i due candidati (e relative coalizioni) erano divisi da appena 9mila voti.
E ora questa mossa a sorpresa, o comunque sorprendente, come il ritiro della firma di Bresso dal ricorso che lei stessa aveva promosso e presentato appena perse le elezioni.
Il tutto coincidente – e difficilmente potrebbe apparire casuale – con la nomina in Europa alla presidenza del Comitato Regioni d'Europa (ruolo che già ricopriva quando era presidente del Piemonte) accanto a Roberto Cota (auto-nominato).
Per fare spazio a Bresso, inoltre, la Liguria aveva preventivamente rinunciato ad un suo rappresentante e le trattative della Lega Nord erano andate a toccare anche altre questioni, sempre di carattere regionale, come ad esempio la riconferma di Vasco Errani (presidente dell'Emilia-Romagna) al vertice della Conferenza Stato-Regioni.
La riconferma di Errani era stata inizialmente osteggiata da Berlusconi, ma inspiegabilmente sostenuta dal partito di Bossi.
Ma alla fine si è trovata, evidentemente, la squadra: Errani e Bresso riconfermati ed in cambio il ritiro del ricorso che avrebbe potuto far perdere alla Lega Nord il governo del Piemonte.
Con buona pace del PD (il partito di Bresso e di Errani), degli oppositori interni e dei fedelissimi, e di tutto il centrosinistra piemontese che si sentirà tradito, e che ha già tacciato Bresso di «opportunismo».
Per Roberto Cota, comunque, rimane una vittoria dimezzata: insieme a Bresso avevano fatto ricorso anche le liste della coalizione di centro-sinistra "Civica-Verdi" e UDC, che non intendono ritirarsi e il 4 giugno prossimo si presenteranno davanti al Tar, la cui sentenza arriverà nel mese di Luglio. Con Mercedes Bresso già in Europa.