La tradizione del “pesce d'aprile”, seguita in diversi paesi del mondo, consiste in uno scherzo da mettere in atto il 1º aprile. Lo scherzo può essere anche molto sofisticato e ha lo scopo di creare imbarazzo nelle vittime, in altri casi è solo un sistema per divertirsi fra amici.
Alcuni scherzi particolarmente riusciti sono:
- Alberi degli spaghetti: ancora la BBC fece nel 1957 un reportage riguardante la raccolta degli spaghetti in Svizzera. Ci furono spettatori che volevano comprarne.
- 1998. Il giornalista Franco Zanetti pubblica su rockol.it un articolo in cui annuncia l'uscita dell'ultimo album di Lucio Battisti, "L'Asola" (si legga "la sola", che in dialetto romano sta per "burla").
- La BBC preannuncia un documentario su una nuova razza di pinguini volanti (peccato che l'autore del documentario sia un ex membro del gruppo umoristico Monty Python)
- Google diffuse la notizia su un nuovo tipo di collegamento a Internet gratuito che consisteva nell'acquistare (senza peraltro inserire alcun link a una eventuale pagina d'acquisto) un kit comprensivo di un modem e di un cavo che andava inserito nel WC di casa. In questo modo il modem avrebbe ricevuto le onde necessarie al funzionamento di Internet.
- TG2: 2009 il noto telegiornale, nell'edizione delle ore 13, conferma un'indiscrezione, rivelatasi falsa, che vorrebbe il calciatore Antonio Cassano, della Sampdoria, convocato in nazionale per la partita di quella sera, Italia-Irlanda, finita 1-1. La notizia viene arricchita da un'infondata intervista telefonica all'imitatore Butinar e da un avvistamento del calciatore all'aeroporto di Bari.
Talvolta, e paradossalmente, alcuni pesci d'aprile si sono rivelati una bufala anticipatrice (quindi con un fondamento di verità) di qualcosa che si sarebbe poi verificato. Degno di menzione è quello, d'ambito tecnologico, organizzato verso la fine degli anni ottanta da una televisione britannica che in una trasmissione per ragazzi presentò uno speciale tipo di walkman (il Chippy, che richiamava alla mente le fish and chips care agli inglesi) in grado di contenere centinaia di canzoni grazie ad un microchip (e il gioco di parole è facilmente comprensibile). Una decina d'anni dopo fu ideato un oggetto ormai di uso comune, specie tra i più giovani: il lettore MP3.
1/04/2012 L’asteroide 2012 EG5 ha “scelto” proprio questo giorno per sfiorare la Terra.
L’ asteroide “pericoloso” è stato rilevato dal telescopio pan Starrs 1 delle Hawaii. Nessuno ne parla, come al solito, forse ci diranno qualcosa il giorno prima dell’evento: passerà ad una distanza pari a 0,6 distanze lunari, e la Luna dista dal nostro pianeta più o meno 384,000 chilometri. Rischio impatto, ma la cosa curiosa di questo evento è che sfiorerà, si spera di molto, ma molto, la Terra : un bel pesce d’aprile….. Riguardo le dimensioni dell’asteroide 2012 EG5, dovrebbe misurare tra i 38 e gli 85 metri. Il suo livello di pericolosità è 7 su 10.
Ma quest’anno il 1° aprile è dedicato alla ricorrenza delle Palme.
Trascorsa una settimana i cristiani celebrano la Pasqua e quindi, con la Domenica delle Palme. comincia la settimana santa in cui si ricordano la Passione di Gesù e la sua Resurrezione. La festività ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, come raccontato nel Vangelo secondo Giovanni. La folla, radunata dalle voci dell’arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente gli rendevano onore.
Da allora vengono attribuite virtù magiche e miracolose ai rami delle piante benedette, virtù capaci di allontanare gli incantesimi e gli spiriti maligni.
I rami benedetti vengono custoditi nelle case dei fedeli e sono presenti anche nelle processioni pasquali; tempo fa le palme assumevano un valore magico-religioso e per questo addobbavano animali e veicoli, collocati sulle testiere dei muli, sulle fiancate dei carretti e sugli alberi delle imbarcazioni perchè allontanassero malattie e calamità. Nel vangelo di Giovanni si narra che la popolazione abbia usato rami di palma che erano simbolo di trionfo, acclamazione e regalità.
L'utilizzo dei rami di ulivo sono stati introdotti nella tradizione popolare per la scarsità di piante di palma in Italia sostituite dall'ulivo che, secondo la tradizione è un simbolo di pace.
Nelle zone dove l'ulivo non viene coltivato, i rametti portati in chiesa per essere benedetti, vengono sostituiti da fiori e foglie intrecciate. Prima della industrializzazione, quando la campagna era ancora legata alla città, la gente si procurava dei bei rami d'olivo appena tagliato e se li faceva benedire durante la messa, poi si portava a casa i rametti d'ulivo, ne regalava ai parenti o agli amici che non avevano partecipato alla Messa delle Palme, e ne conservava il resto come simbolo di pace, appeso in casa.
In alcune regioni, si usava benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua con il rametto intinto nell'acqua.
In molte zone d'Italia, come Bordighera e Sanremo, con le foglie di palma intrecciate ed sbianchite vengono realizzati addobbi chiamati "Parmureli" che sostituiscono i rametti d'olivo (in quella zona sopravvive il palmeto più settentrionale d'Europa). Fino a qualche decennio fa nell'Italia contadina era tradizione bruciare un rametto d'olivo benedetto quando si avvicinava un temporale.
Questo avveniva all'aperto perchè il fumo che saliva al cielo ricordasse a Dio che eravamo in pace con lui e che perciò ci proteggesse dalla grandine.
Altra antica tradizione era la creazione con rametti di alloro di artistiche "palme" a forma di conocchia, sulle quali appendere castagne, fichi secchi, arance e nastrini di vario colore per i bambini.
I rami benedetti vengono custoditi nelle case dei fedeli e sono presenti anche nelle processioni pasquali; tempo fa le palme assumevano un valore magico-religioso e per questo addobbavano animali e veicoli, collocati sulle testiere dei muli, sulle fiancate dei carretti e sugli alberi delle imbarcazioni perchè allontanassero malattie e calamità. Nel vangelo di Giovanni si narra che la popolazione abbia usato rami di palma che erano simbolo di trionfo, acclamazione e regalità.
L'utilizzo dei rami di ulivo sono stati introdotti nella tradizione popolare per la scarsità di piante di palma in Italia sostituite dall'ulivo che, secondo la tradizione è un simbolo di pace.
Nelle zone dove l'ulivo non viene coltivato, i rametti portati in chiesa per essere benedetti, vengono sostituiti da fiori e foglie intrecciate. Prima della industrializzazione, quando la campagna era ancora legata alla città, la gente si procurava dei bei rami d'olivo appena tagliato e se li faceva benedire durante la messa, poi si portava a casa i rametti d'ulivo, ne regalava ai parenti o agli amici che non avevano partecipato alla Messa delle Palme, e ne conservava il resto come simbolo di pace, appeso in casa.
In alcune regioni, si usava benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua con il rametto intinto nell'acqua.
In molte zone d'Italia, come Bordighera e Sanremo, con le foglie di palma intrecciate ed sbianchite vengono realizzati addobbi chiamati "Parmureli" che sostituiscono i rametti d'olivo (in quella zona sopravvive il palmeto più settentrionale d'Europa). Fino a qualche decennio fa nell'Italia contadina era tradizione bruciare un rametto d'olivo benedetto quando si avvicinava un temporale.
Questo avveniva all'aperto perchè il fumo che saliva al cielo ricordasse a Dio che eravamo in pace con lui e che perciò ci proteggesse dalla grandine.
Altra antica tradizione era la creazione con rametti di alloro di artistiche "palme" a forma di conocchia, sulle quali appendere castagne, fichi secchi, arance e nastrini di vario colore per i bambini.
Nei 50 paesi italiani di origini albanese c'era, la sera del sabato prima della Domenica delle Palme, la tradizione di ricordare il miracolo fatto da Gesù, resuscitando Lazzaro che era morto da quattro giorni,
Gruppi di giovani si recavano di casa in casa per cantare l'inno popolari di augurio, la Kalimera di Lazzaro che ricordava che la resurrezione era stata promessa a tutti gli uomini.
Gruppi di giovani si recavano di casa in casa per cantare l'inno popolari di augurio, la Kalimera di Lazzaro che ricordava che la resurrezione era stata promessa a tutti gli uomini.
S'al piö sü l'ulíä, l'é 'n án da carastíä. S'al piö la stimána säntä, l'é 'n án d'abundänzä.
Se piove alla Domenica delle Palme è un anno di carestia. Se piove durante la settimana santa è un anno di abbondanza.
Se piove alla Domenica delle Palme è un anno di carestia. Se piove durante la settimana santa è un anno di abbondanza.
MARIA... a dopo