sabato 30 ottobre 2010

Relax...halloween

la danza delle streghe...ovviamente a tempo di G.Ponte


con i Simpsons e Betty musica e umorismo..per le piccole e "peperine" Beba e Naomi..

http://risorse.giovani.it/files/gallery/gif_varie/fantasy_horror_cinema_tv/paura/halloween/tn_homa255.gif

http://www.carloneworld.it/images/Halloween_Special/immagini_halloween/zucche.gif


http://digilander.libero.it/sissugrafica/emohalloween/3301169candyescena_11.gif

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http://www.clipart-fr.com/en/data/gif/halloween/animated_gif_halloween_167.gif

RIFLESSIONI POETICHE di S. MIGLIORE

Due preziose  riflessioni del nostro amico Totò


A VITA E' AMURI

A vita senza amuri
È comu a luna
Quannu a matina affaccia u suli
‘ccu tutta ‘dda luci
si perdi ‘nto celu
e resta ‘o scuru senza CALURI.


traduzione

LA VITA E' AMORE

La vita senza amore
e come la luna
quando la mattina sorge il sole
con tutta quella luce
si perde nel cielo.....
e resta al buio senza CALORE

http://digilander.libero.it/zenobia_rm/immagini/divisore%20blu%20glitter
seconda riflessione

PINSANNU A TIA

Cu voli beni
Sa dari amuri……………….
Cu sulu lu ricevi
Nun sa vuliri beni……………
Quanta virità
‘nta sti paroli
pinsannu a Tia……….

PENSANDO A TE

Chi vuole bene
Sa dare amore………………….
Chi solo lo riceve
Non sa volere bene……….
Quanta verità
In queste parole
Pensando a Te………..
TOTO'

Annamaria... a dopo

HO VISTO UN FILM ..."SOMEWHERE" - di MARIA

Cari amici lettori
questa settimana un film che ha ... RUGGITO a Venezia !
Ho visto un film… Somewhere


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbVBqnpltHCkthSQj6Vvu_OQSUjx7KSjcTRTlRP7pWPsBsLLRLELzNHt69NhcTgD154fMyxlEBivFTQiwWiwEx8nCJc1YBduip6kfachQSvogiFRY1M5ClSoOpdTiD1NTmq5PDZi8AwFlA/s1600/films.jpeg

Regia : Sofia Coppola

Interpreti : Benicio Del Toro, Michelle Monaghan, Elle Fanning, Stephen Dorff, Laura

Ramsey, Alden Ehrenreich, Chris Pontius, Laura Chiatti, Becky O’Donohue,

Simona Ventura, Susanna Musotto, Nino Frassica

Soggetto e Sceneggiatura : Sofia Coppola

Genere : Commedia, drammatico

Produzione : American Zoetrope U.S.A. 2010

Distribuzione : Medusa

Leone D’oro alla 67ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2010

http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRBPpvDa46OMERJuWfNTmlu0vHCW2yAwD9qLDz75Kr3VqB0DB4&t=1&usg=__iTH6R7v0sWWGb27slpm-jXDEPS4=

Il famoso attore Johnny Marco (Stephen Dorff), vive tra alcol, ragazze e fan, all’hotel Chateau Marmont di Hollywood. Prigioniero della sua stessa celebrità, Johnny ha perso il contatto con la realtà e le emozioni, ma poi, un giorno, nella sua vita ricompare l’11enne figlia Cleo (Elle Fanning), nata dal suo matrimonio fallito. In lei intravede l’ancora di salvataggio esistenziale al nulla in cui sprofonda.



Piace o …non piace…

☻ L’abissale senso di vuoto che si avverte fin dalla prima sequenza, fissato nel ripetitivo rombare di una costosa Ferrari che gira solitaria su un improbabile circuito, è l’indizio inequivocabile dell’esistenza dissoluta e priva di significato del protagonista. Pellicola imperfetta, che conferma solo la propensione della regista, figlia d’arte, a leggere e rappresentare drammi e miserie umane. Seppure con una linea narrativa sufficientemente costruita, la storia non riesce a risultare originale e profonda. Non è certo un film che rende giustizia al premio assegnatogli.

☺ Nel film, il sistema hollywoodiano viene lentamente destrutturato dal di dentro, mostrandone gli impressionanti vuoti celati da sfavillanti pieni. Sommesso e silenzioso, prende ritmo dall’accumularsi di situazioni all’apparenza inutili, ma che nel loro sommarsi creano lo spessore di una solitudine, piuttosto che di un isolamento. Sofia Coppola non cerca situazioni costruite ad arte in funzione del suspense; tutto si svolge nella massima serenità, con un linguaggio visuale portato agli estremi della comunicazione non verbale. La regista mostra con minimalismo contagioso la sincera bella storia dei disturbi affettivi tra padri e figli.

Buona visione da Maria

 


Annamaria... a dopo

venerdì 29 ottobre 2010

BUIO - di VICKY


Ti prego non lasciarmi al buio,
il non vederti mi spaventa,
accendi una candela per scorgere la tua ombra silenziosa.
Vorrei aprire la finestra del mio cuore ma mi spaventa il pensiero di non scorgere il sole.
quel sole che fino a pochi giorni fa ci riscaldava.
Forse restare al buio è meglio cosi non vedo il tuo viso duro e spietato,
quel viso tanto amato,
quel viso che tante volte ho accarezzato,
quel viso che mai come ora ho odiato.
Si meglio il buio
cosi non vedo le mie lacrime scendere lungo il viso.
ti ho amato e ti amo amore mio.

VICHY

Le notizie segnalate da CATERINA

Come al cinema, Silvio e le donne"
Ruby e bunga-bunga sulla stampa estera

 

 Come al cinema", scrive Libération. Del caso Ruby, delle rivelazioni della minorenne ai magistrati sui festini a casa di Silvio Berlusconi, bunga-bunga incluso, si occupa anche la stampa estera fra quotidiani e siti di informazione. "Silvio Berlusconi e le donne, capitolo secondo": in Francia, Rue 89 descrive il nuovo scandalo sessuale raccontato dalla ragazza, le serate a casa del premier e il rito sessuale "copiato" da Gheddafi. Sul sito francese si ripercorrono le frequentazioni del premier a partire da Noemi Letizia, il divorzio da Veronica Lario e le accuse della moglie a Berlusconi, "uomo malato che frequenta minori". E poi Patrizia d'Addario, per arrivare alla novità del bunga bunga: "Fino a ieri era sconosciuto alla maggioranza degli italiani, oggi si scopre che nel giro ristretto del premier vuol dire sesso anale di gruppo".


L'Italia intera si è svegliata chiedendosi cosa sia questo Bunga Bunga...Il significato di Bunga Bunga è solo uno e ci aiuta nella comprensione il Dizionario di linguaggio Urbano ed online dal 2004, ovvero ben prima che scoppiasse lo scandalo.
Il Bunga Bunga altro non sarebbe che la terribile punizione inferta da una tribù Africana a chi avesse violato il suo territorio.

Oggi il termine per l'Urban Dictionary (il dizionario online dei termini slang), significa "brutale stupro anale, inflitto come forma di punizione a chi oltrepassa i territori delle tribù". "Bunga", usato da solo senza ripetizione, vuol dire invece qualcosa di stupido.



 
L'inchiesta
Alla questura di Milano, nello stanzone del "Fotosegnalamento", c'è solo Ruby R., marocchina. Dire "solo" è un errore, perché Ruby è molto bella e non si può non guardarla. Se ne sta sulla soglia, accanto alla porta, e attende che i due agenti in camice bianco eseguano il loro lavoro, ma è come se occupasse l'intera stanza. E' il 27 maggio di quest'anno, è passata la mezzanotte e i poliziotti hanno già fatto una prova: la luce bianca, accecante, funziona alla perfezione. La procedura è rigorosa, nei casi in cui un minorenne straniero viene trovato senza documenti: finiti gli accertamenti sull'identità, se non ha una casa o una famiglia, sarà inviato, dopo aver informato la procura dei minori, in una comunità. È quel che gli agenti si preparano a fare, perché Ruby ha diciassette anni e sei mesi (è nata l'11 novembre del 1992) e all'indirizzo che ha dato, in via V., non ha risposto nessuno. Era anche prevedibile: ci abita un'amica che, dice Ruby, è una escort e se ne sta spesso in giro. All'improvviso, il silenzio dello stanzone si rompe. Una voce si alza nel corridoio. E, alquanto trafelata, appare una funzionaria. Chiudete tutto e mandatela via!, è il suo ordine categorico. Gli agenti sono stupiti. L'altra, la funzionaria, è costretta a ripetere: basta così, la lasciamo andare, fuori c'è chi l'aspetta!

Non è che le cose vanno sempre in questo modo, in una questura. La ragazza non ha i documenti. Per di più, il computer ha sputato la sua sentenza: l'anno prima Ruby si è allontanata  -  era il maggio del 2009  -  da una casa famiglia a Messina, dove vivono i suoi. Anche il motivo per cui è finita in questura non è una bazzecola: è accusata di un furto che vale i due stipendi mensili dei poliziotti.

Le cose sono andate così. Qualche sera prima, una ragazza che ama la discoteca, Caterina P., va in un locale con due amiche. Ballano sino a tardi. Quando lasciano il "privé", si ritrovano insieme a Ruby R. e tutt'e quattro s'arrangiano a casa di Caterina. La mattina dopo, mentre Ruby dorme come un sasso, o così sembra, le tre amiche vanno a fare colazione al bar sotto casa. Al rientro, Ruby non c'è più, e chi se ne importa. Ma mancano anche tremila euro da un cassetto e qualche gioiello. Caterina maledice se stessa. Non sa da dove sia piovuta quella ragazzina, non sa dove abita, non sa dove cercarla. Il caso l'aiuta. Il 27 maggio il sole è tramontato da un pezzo e Caterina passeggia in corso Buenos Aires, quando intravede Ruby in un centro benessere. Chiama subito il 113 e accusa la ladra. La volante Monforte è la più vicina e la centrale operativa la spedisce sul posto. Ruby viene presa e accompagnata al "Fotosegnalamento". Con una storia come questa, ancora tutta da chiarire, come si fa a lasciarla andare?

Gli agenti lo chiedono alla funzionaria. La funzionaria scuote il capo. Dice: di sopra (dove sono gli uffici del questore) c'è il macello, Pietro Ostuni (è il capo di gabinetto) ha già chiamato un paio di volte e vedete (il telefono squilla) ancora chiama. E' la presidenza del Consiglio da Roma. Dicono di lasciare andare subito la ragazza, pare che questa qui sia la nipote di Mubarak, non ci vogliono né fotografie, né relazioni di servizio. Tutti adesso guardano la ragazza. "E chi è Mubarak?", chiede un agente. Il presidente egiziano, spiega con pazienza la funzionaria. Che intanto risponde all'ennesima telefonata del capo di gabinetto, per poi dire: forza ragazzi, facciamo presto, Ostuni ha detto a Palazzo Chigi che la ragazza è già stata mandata via.

L'ultimo affaire o scandalo che investe Silvio Berlusconi nasce dunque tra il primo piano e il piano terra di via Fatebenefratelli 11, in una notte di fine maggio. Ha come protagonista una minorenne, senza documenti, accusata di furto. E come canovaccio ha una stravaganza: la ragazza viene liberata per l'energica pressione di Palazzo Chigi, che sostiene sia "la nipote di Hosni Mubarak". Che cosa c'entra la presidenza del Consiglio con una "ladra"? E perché qualcuno a nome del governo mente sulla sua identità? Quali sono stati gli argomenti che hanno convinto la questura di Milano a insabbiare un'identificazione, in ogni caso a fare un passo storto? Le anomalie di quella notte non finiscono, perché ora entra in scena un nuovo personaggio. Attende Ruby all'ingresso della questura.

E' Nicole Minetti e ha avuto il suo momento di notorietà quando, igienista dentale di Silvio Berlusconi, a 25 anni è stata candidata con successo al Consiglio regionale della Lombardia. Nicole sa del "fermo" di Ruby in tempo reale da un'amica comune. Fa un po' di telefonate, anche a Roma, e si precipita all'ufficio denunzie. Chiede di vedere la ragazza. Pretende di portarsela via. Dice che Ruby ha dei problemi e lei se ne sta occupando come una sorella maggiore, ma non riesce a superare il primo cortile della questura. Soltanto quando Palazzo Chigi chiamerà il capo di gabinetto, la situazione si farà fluida e il procuratore dei minori di turno, interpellato al telefono, autorizzerà l'affidamento di Ruby a Nicole e  -  ora sono quasi le tre del mattino del 28 maggio  -  le due amiche si possono finalmente allontanare.

Che cosa succede dopo lo spiegherà Ruby, ma in un interrogatorio che avviene due mesi più tardi: a luglio, quando l'affaire sminuzzato in questura si materializza. Prima al tribunale dei minori e, subito dopo, alla procura di Milano, dinanzi al pool per i reati sessuali. Una volta in strada Nicole, sostiene Ruby, chiama Silvio Berlusconi: è stato Silvio a dirle di correre in questura; è stato Silvio a raccomandarsi di tenerlo informato e di chiamare appena la cosa si fosse chiarita. Ora che è finita l'emergenza, Nicole spiega, ride alle carinerie del premier e poi passa il telefono direttamente a Ruby. Silvio mi dice così: non sei egiziana, non sei maggiorenne, ma io ti voglio bene lo stesso. Da allora non l'ho più visto, ma in questi mesi ci siamo sentiti ancora per telefono.

Ora bisogna spiegare quali sono i rapporti di Ruby con Silvio Berlusconi e non è facile, perché il loro legame viene ricostruito in un'indagine giudiziaria che deve chiarire (lo ha fatto finora soltanto parzialmente e in modo non esaustivo o definitivo) quando la giovanissima Ruby dice il vero e quando il falso. E' un'inchiesta (l'ipotesi di reato è favoreggiamento della prostituzione) in cui il premier non è indagato, anche se gli indagati ci sono e sono tre: Lele Mora, Nicole Minetti, Emilio Fede. Anzi, il premier potrebbe diventare addirittura parte lesa, perché prigioniero di un ricatto, vittima di una calunnia o addirittura perseguitato da un'estorsione.

Per evitare gli equivoci molesti disseminati in questi giorni, conviene dire subito che dinanzi ai pubblici ministeri Ruby esclude di aver fatto sesso con il capo del governo. Come confessa di aver mentito a Berlusconi: gli ho detto di avere ventiquattro anni e non diciassette. Nicole sapeva che ero minorenne e poi anche Lele, Lele Mora, lo ha saputo. Ruby però racconta delle sue tre visite ad Arcore, delle feste in villa e delle decine di giovani donne famose o prive di fama  -  molte escort  -  che vi partecipano. La minorenne fa entrare negli atti giudiziari un'espressione inedita, il "bunga bunga". Viene chiamata in questo modo l'abitudine del padrone di casa d'invitare alcune ospiti, le più disponibili, a un dopo-cena erotico. "Silvio (lo chiamo Silvio e non Papi come gli piacerebbe essere chiamato) mi disse che quella formula  -  "bunga bunga"  -  l'aveva copiata da Gheddafi: è un rito del suo harem africano".

Ruby è stata interrogata un paio di volte a luglio, è però in un interrogatorio in agosto che esplicitamente comincia a raccontare meglio i suoi rapporti con Berlusconi, Fede, Mora e Nicole Minetti. Conviene darle la parola. Sostiene Ruby che poco più di un anno fa  -  era ancora in Sicilia  -  conosce il direttore del Tg4. Emilio Fede è il presidente e il protagonista della giuria di un concorso di bellezza. Come già è accaduto nell'autunno del 2008 con Noemi Letizia, il giornalista, 79 anni, è amichevole e affettuoso con Ruby. Si dà da fare per il suo futuro, presentandole Lele Mora. Le dice che Lele l'avrebbe potuta aiutare, se avesse avuto voglia di lavorare nel mondo dello spettacolo. Non è che la minorenne rimugini più di tanto quest'idea che estenua e tormenta quante ragazzine senz'arte né parte. E' un'opportunità, non vuole perderla. Taglia la corda. Arriva a Milano. Cerca subito Lele.

Per cominciare, Mora la indirizza in un disco-bar etnico, ospitato in un sotterraneo sulla via per Linate. Ruby è una cubista. Dice: niente di trascendentale, anzi, la cosa più eccentrica che faccio è la danza del ventre, che ho imparato da mia madre. Dal quel cubo colorato, Milano è ancora più magnifica e scintillante. Manca tanto così alla trasformazione di Ruby R.. Ancora uno o due passi e la sua vita può farsi concretamente fortunatissima, soprattutto se c'è di mezzo il frenetico attivismo di Emilio Fede.


E' il 14 febbraio, giorno di San Valentino. Ruby ha 17 anni e novantacinque giorni. Arriva a Milano dalla povertà e dalle minestre della comunità. In quel giorno, dedicato agli innamorati, entra ad Arcore, a Villa San Martino: è un bel colpaccio, per chi a tutti gli effetti può essere definita una "scappata di casa". La minorenne la racconta, più o meno, così: mi chiama Emilio e, dice, ti porto fuori. Non so dove, non mi dice con chi o da chi. Passa a prendermi con un auto blu. Salgo, filiamo via scortati da un gazzella dei carabinieri verso Arcore. Non entriamo dal cancello principale, dove c'erano altri carabinieri, ma da un varco laterale. Vengo presentata a Silvio. E' molto cortese. Ci sono una ventina di ragazze e  -  uomini  -  soltanto loro due, Silvio ed Emilio.
(Ruby fa i nomi delle ospiti. C'è intero il catalogo del mondo femminile di Silvio Berlusconi: conduttrici televisive celebri o meno note, star in ascesa, qualcuna celeberrima, starlet in declino, qualche velina, più di una escort, due ministre, ragazze single e ragazze in apparenza fidanzatissime, e Repubblica non intende dar conto dei nomi).

A Ruby quel mondo da favola resta impresso, anche per un piccolo dettaglio davvero degno di Cenerentola. Cenammo, ricorda, ma non rimasi a dormire. Dopo cena, andai via. Alle due e mezza ero già a casa. Con un abito bianco e nero di Valentino, con cristalli Swarovski, me l'aveva regalato Silvio. La seconda volta, continua il racconto di Ruby, vado ad Arcore il mese successivo. Andai con una limousine sino a Milano due, da Emilio Fede, e da lì, con un'Audi, raggiungemmo Villa San Martino. Silvio mi dice subito che gli sarebbe piaciuto se fossi rimasta lì per la notte. Lele mi aveva anticipato che me lo avrebbe chiesto. Mi aveva anche rassicurato: non ti preoccupare, non avrai avance sessuali, nessuno ti metterà in imbarazzo. E così fu. Cenammo e dopo partecipai per la prima volta al "bunga bunga". (Questo "gioco", onomatopeico e al di là del senso del grottesco, viene descritto da Ruby agli esterrefatti pubblici ministeri milanesi con molta vivezza, addirittura con troppa concreta vivezza. Si diffonde nelle modalità del sexy e maschilista cerimoniale che è stato raccontato da Mu'ammar Gheddafi e importato tra le risate ad Arcore. Ruby indica che cosa si faceva e chi lo faceva  -  un lungo elenco di nomi celebrati e popolari, in televisione o in Parlamento).

Io, continua Ruby, ero la sola vestita. Guardavo mentre servivo da bere (un Sanbitter) a Silvio, l'unico uomo. Dopo, tutte fecero il bagno nella piscina coperta, io indossai pantaloncino e top bianchi che Silvio mi cercò, e mi immersi nella vasca dell'idromassaggio. La terza volta che andai ad Arcore fu per una cena, una cosa molto ma molto più tranquilla. Quando arrivai Silvio mi disse che mi avrebbe presentata come la nipote di Mubarak. A tavola c'erano  -  sostiene  -  Daniela Santanché, George Clooney, Elisabetta Canalis.


Dice il vero, Ruby? O mente? E' il rovello degli investigatori. Che hanno un quadro appena abbozzato sotto gli occhi: giovani donne, che Ruby definisce escort, sono contattate dal trio Lele, Emilio e Nicole per partecipare alle feste di Villa San Martino, dove qualche volta i party si concludono con riti sessuali che sono adeguatamente ricompensati dal capo del governo, con denaro contante o gioielli. Quanto è credibile il racconto di Ruby? Per venirne a capo, l'inchiesta deve innanzitutto dimostrare che la minorenne abbia davvero conosciuto Silvio Berlusconi e sia stata davvero ad Arcore. Ruby offre quel che le appaiono incontrovertibili conferme.
Mostra i gioielli avuti in regalo da Silvio Berlusconi: croci d'oro, collane, orecchini, orologi e orologi con brillanti (Rolex, Bulgari, Dolce&Gabbana, ma anche altri dozzinali con la scritta "Meno male che Silvio c'è" o con lo stemma del Milan), haute couture, un'auto tedesca. Ruby sostiene di aver ricevuto dal capo del governo più di 150mila euro (in contanti e in tre mesi) e soprattutto una promessa: Silvio assicurò che mi avrebbe comprato un centro benessere e mi invitò a dire in giro che ero la nipote di Mubarak. Così avrei potuto giustificare le risorse che non mi avrebbe fatto mancare.

Non c'è dubbio che ci sia un'incongruenza: nonostante la leggendaria generosità di Berlusconi, tanto denaro contante, tanti gioielli e promesse appaiono sproporzionati all'impegno di tre soli incontri. Ma qualche riscontro diretto alle parole di Ruby é stato afferrato. Il suo telefonino cellulare il 14 febbraio è "posizionato" nella "cella satellitare" di Arcore. Un paio di gioielli in suo possesso - è vero anche questo - sono stati acquistati da Silvio Berlusconi. Le indagini hanno accertato anche quanto rasentava l'incredibile: e cioè che le giovani donne ospiti di Villa San Martino, come alcuni degli indagati, usano, nei loro colloqui, l'espressione gergale e arcoriana del "bunga bunga".

Sono conferme ancora insufficienti? Il capo del governo e gli indagati sono a conoscenza dell'indagine fin da quella prima notte di maggio in questura e la monitorano passo passo. Il premier, descritto molto inquieto, ha affidato a Nicolò Ghedini la controffensiva. Da settimane accade questo. Una segretaria di Palazzo Chigi convoca le giovani ospiti del premier in un importante studio legale di via Visconti di Modrone per affrontare, con Ghedini, la questione delle "serate del presidente". Le ospiti di Villa San Martino non si sorprendono dell'invito, prendono nota con diligenza dell'ora e dell'indirizzo. Sono indagini difensive che, come è accaduto in altre occasioni  -  per il caso d'Addario, ad esempio  -  vorranno dimostrare che Silvio Berlusconi non ha nulla di cui vergognarsi; che quelle serate non hanno nulla di indecente o peccaminoso; che quella ragazza, la Ruby, è soltanto una matta o, forse peggio, una malandrina che sta ricattando il premier, magari delusa nel suo avido sogno di facile ricchezza.

Nonostante la sua contraddittoria provvisorietà, questa storia non ha solo a che fare con l'inchiesta giudiziaria, forse già compromessa da un'accorta fuga di notizie. Sembra più importante osservare ciò che si scorge di politicamente interessante: Berlusconi c'è "ricascato". E qui incrociamo una questione che non ha nulla a che fare con il giudizio morale (ognuno avrà il suo), ma con la responsabilità politica. Dopo la festa di Casoria e le rivelazioni degli incontri con Noemi Letizia allora minorenne, dopo la scoperta della cerchia di prosseneti che gli riempie palazzi e ville di donne a pagamento, come Patrizia D'Addario, questo nuovo progressivo disvelamento della vita disordinata del premier, e della sua fragilità privata, ripropone la debolezza del Cavaliere. Il tema interpella, oggi come ieri, la credibilità delle istituzioni. Il capo del governo è ritornato a uno stile di vita che rende vulnerabile la sua funzione pubblica. Le sue ossessioni personali possono esporlo a pressioni incontrollabili.

Qualsiasi ragazzina o giovane donna che ha frequentato i suoi palazzi e ville e osservato le sue abitudini può, se scontenta, aggredirlo con ricatti che il capo del governo è ormai palesemente incapace di prevedere. Dove finiscono o dove possono finire le informazioni e magari le registrazioni e le immagini in loro possesso (Ruby racconta che spesso "le ragazze" fotografavano con i telefonini gli interni di Villa San Martino)? Quante sono le ragazze che possono umiliare pubblicamente il capo del nostro governo? È responsabile esporre il presidente del Consiglio italiano in situazioni così vulnerabili e pericolose per la sicurezza dell'istituzione che rappresenta?


 


fonte -la Repubblica.it

Annamaria... a dopo

Meteo... e non solo





Una storia che ha dell'incredibile

In Francia bambino muore per sfuggire al diavolo


Tragedia familiare nel villaggio La Verriere, alla periferia di Parigi, dove una famiglia di 11 persone si è gettata dalla finestra di un appartamento al terzo piano per sfuggire da un uomo che avevano scambiato per un diavolo.
Il bilancio è stato di vari feriti, mentre un bambino di 4 mesi è morto dopo il ricovero in un ospedale di Parigi.
Tra i feriti, le forze dell'ordine hanno trovato un uomo di origine africana, completamente nudo con un coltello in mano.
Secondo la ricostruzione dei fatti, pare che l'uomo avesse sentito il bambino piangere e si fosse alzato per preparargli il biberon.
A quel punto, uno scambio d'identità: la moglie, vedendolo ha urlato "è il diavolo! è il diavolo!".
Panico totale.
Tutti gli occupanti dell'appartamento sono saltati dalla finestra per sfuggire al presunto demonio.
Gli investigatori non hanno trovato traccia di sostanze allucinogene nell'appartamento e nemmeno qualcosa che potesse far pensare a pratiche occulte.
L'intera faccenda è ancora da chiarire.
Fonte: "Le Parisien"


giovedì 28 ottobre 2010

NONNA ANNARELLA , LA PASIONARIA DE ROMA


Se la nominassero portavoce ufficiale di Bersani la sinistra aumenterebbe consensi ... meditate, sinistra di intellettuali astrusi.

Ve l’immaginate un’ottantaquattrenne pasionaria che tutti i giorni si piazza davanti a Montecitorio per dirne quattro ai politici italiani?
 Nonna Annarella esiste, ed ha più rabbia e più energia in corpo di trenta neo-ventenni messi insieme.
Sono in molti ad aver provato -negli ultimi giorni- a rubare qualche dichiarazione alla signora Annarella, qualcuno ci è riuscito, ed ora i video che la vedono protagonista impazzano su Facebook e Youtube, tanto che anche Striscia la Notizia ha dedicato un servizio alle gesta della nonnina badass.
La signora Annarella è romana de Roma, e già all’età di 12 anni si occupava di politica, accompagnando il padre nelle campagne a far propaganda anti-fascista.
Gli anni delle purghe -lei- non li ha dimenticati e, dopo aver tanto sofferto, dopo aver vissuto l’illusione di un risorgimento, ora non ci sta a star zitta in un angolo o a lamentarsi sottovoce di tutto quello che non va nel nostro paese.
Ecco perché -tutti i giorni- Annarella si apposta di fronte al parlamento nell’attesa di incontrare qualche politico a cui cantarne quattro, e ne ha incontrati davvero tanti nella sua lunga vita, qualcuno -a suo dire- addirittura si nasconde per non dover affrontare la sua ira.
Ora -al di là delle opinioni politiche espresse dalla signora Annarella che molti possono non condividere- la sua oratoria e la sua rabbia sono d’esempio per tutti, per gli indifferenti, ma -ancor di più- per i rassegnati, per quelli che credono che il sogno di un’Italia diversa sia impossibile da realizzare.
Provate a dirlo a lei! A lei che -ad ottantaquattro anni suonati- ancora si batte per avere una vita più dignitosa ed un mondo più giusto, un mondo che -forse- lei non farà in tempo a conoscere, ma per il quale sente di dover offrire il suo contributo.

da ciaoblog 

Caterina e Annamaria

Meteo... e non solo




si ride, si piange... uomini e donne








Carcere per chi maltratta gli animali

PREVISTE MULTE FINO A 30MILA EURO

 Chi uccide un animale va in carcere da quattro mesi a due anni (in luogo della reclusione da tre a diciotto mesi). Chi li maltratta rischia la reclusione va da 3 a 18 mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro: è quanto prevede la ratifica della convenzione Ue per la protezione degli animali da compagnia definitivamente approvata oggi dall’Aula della Camera. Il testo introduce anche la fattispecie penale del traffico illecito di animali da compagnia. La disposizione sanziona con la reclusione da 3 mesi a un anno, e con la multa da 3.000 a 15.000 euro chiunque, al fine di procurare a sè o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce in Italia animali da compagnia privi di certificazioni sanitarie e di sistemi di identificazione individuale (passaporto individuale, ove richiesto) ovvero, una volta introdotti nel territorio nazionale, li trasporta, cede o riceve.

La pena è aumentata se gli animali hanno un’età inferiore a 8 settimane o provengono da zone sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria. In caso di condanna viene prevista la confisca dell’animale, che sarà affidato alle associazioni di protezione, e la sospensione da tre mesi a tre anni dell’attività di trasporto, di commercio o di allevamento degli animali di chi ha cooperato al maltrattamento con, in caso di recidiva, l’interdizione dall’esercizio delle attività medesime. Questa previsione è riferita in particolare a chi importa dall’estero animali da combattimento.


Se il traffico illecito di animali da compagnia non integra gli estremi della fattispecie penale (ad esempio perchè la condotta non è reiterata nè svolta con attività organizzate), l’autore della condotta è soggetto alle seguenti sanzioni amministrative pecuniarie: - da 100 a 1.000 euro per ogni animale introdotto privo di sistemi di identificazione individuale; - da 500 a 1.000 euro per ogni animale introdotto in violazione della legge, salva la possibile regolarizzazione ovvero per chiunque trasporti, ceda o riceva animali introdotti illegalmente; - da 1.000 a 2.000 euro per ogni animale introdotto o trasportato di età inferiore a 8 settimane o proveniente da zone sottoposte a misure restrittive.


guardate questo video..un cane geniale recupera la palla al centro della piscina senza bagnarsi!!

 

ed ecco un cane parlante...





 http://www.galleria-gabryportal.com/albums/userpics/10001/buona_giornata2.gif
Annamaria... a dopo

 

mercoledì 27 ottobre 2010

METEO...e non solo
















 si ride, si piange


iniezione letale bloccata per farmaco straniero



Un giudice dell'Arizona ha sospeso l'esecuzione capitale di Jeffrey Landrigan, un condannato a morte per un omicidio. La sentenza era stata emezza ormai 20 anni fa, nel 1990, e per Landrigan stava per compiersi in queste ore.  Un giudice federale di Phoenix ha però accolto il ricorso dei legali dell'uomo, che hanno paventato davanti alla corte il "rischio di sofferenza" dopo l'iniezione della sostanza letale, il Thiopental.

Il motivo? L'unico laboratorio autorizzato a produrre la sostanza utilizzata per l'esecuizione della pena di morte era rimasto "a secco", aveva cioè finito le scorte del prodotto. La Corte alla quale inizialmente
gli avvocati del condannato a morte avevano presentato le loro rimostranze non aveva fornito troppe spiegazioni, limitandosi a spiegare che il farmaco che sarebbe stato utilizzato era stato comprato all'estero, importato.

A quel punto i legali hanno spiegato al giudice federale che, se il sodio della sostanza non avesse agito in modo consono, il loro assistito avrebbe rischiato seriamente di
morire soffocato tra atroci sofferenze. Il sodio svolge la funzione di rendere incosciente il condannato, precedentemente all'iniezione delle altre sostanze letali che "accompagnano" il detenuto alla morte.

Il giudice Roslyn Silver
, forse un po' a sorpresa, ha condiviso i dubbi dei legali di Landrigan ed ha conseguentemente accolto la richiesta di sospendere la pena capitale. Non è ancora stato chiarito dove lo Stato dell'Arizona abbia reperito il Thiopental, vale a dire da chi  l'abbia acquistato.

L'uomo 48enne sarebbe dovuto morire oggi; il giudice Silver ha bloccato l'esecuzione ieri, nel pomeriggio. Landrigan era stato condannato a morte nel 1990, per l'omicidio di
Chester Dyer, compiutosi a Phoenix. La vittima era stata strangolata e pugnalata.



 

 È meglio essere odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo



Annamaria... a dopo 

martedì 26 ottobre 2010

IL POMODORO PROTEGGE LA PROSTATA





Ricerche avanzate ci dicono che

Il pomodoro protegge la prostata e combatte il tumore.


La notizia arriva dal “Centro Scienze dell’Invecchiamento” dell’Università di Chieti, dove un gruppo di ricercatori ha studiato le proprietà del pomodoro scoprendo che «se viene cotto e mangiato con tanto di buccia e semi, riduce notevolmente lo sviluppo del cancro alla prostata a i fattori infiammatori coinvolti nel processo tumorale. In altre parole – ha aggiunto Manuela Iezzi, ricercatrice del centro abruzzese – nella sua interezza il pomodoro è molto più efficace dei singoli componenti (soprattutto il licopene) e di altri nutrienti come il tè verde, la soia o la melagrana». Novità davvero importanti, visto che il cancro alla prostata è la seconda forma tumorale più diffusa negli uomini (nei soli paesi occidentali si colloca addirittura al primo posto, davanti anche al cancro al polmone).
Per arrivare a simili conclusioni, recentemente pubblicate sulla rivista “Cancer Prevention Research”, gli scienziati dell’Università di Chieti (con la collaborazione di alcuni colleghi della Federico II di Napoli) hanno simulato gli stadi di un tumore della prostata su alcuni topi da laboratorio geneticamente manipolati. I roditori sono stati suddivisi in due gruppi. Il primo, nutrito con estratto di pomodori cotti della varietà “ciliegino”, ha mostrato miglioramenti incredibili: il numero dei topi sopravvissuti alla malattia è aumentato dall’11 al 67 per cento, negli altri il tumore è evoluto molto lentamente, i marcatori dell’infiammazione sono diminuiti mentre l’attività antiossidante è cresciuta. «L’indagine – ha spiegato la dottoressa Iezzi – ha dimostrato come non tutte le preparazioni e non tutte le qualità del pomodoro offrono gli stessi benefici in termini di chemioprevenzione. Ora naturalmente dovremo verificare la validità delle risposte ottenute sugli essere umani».


I broccoli possono curare, e forse addirittura prevenire, il tumore al colon.




La notizia arriva dalla South Dakota State University, negli Stati Uniti, dove un gruppo di ricercatori americani ha esaminato caratteristiche e peculiarità del Phenethylisothiocyanate (Peitc), un estratto di una pianta della famiglia della brassicaceae cui appartengono, oltre ai broccoli, anche cavolo, cavolfiore e crescione. «Abbiamo testato questa sostanza nei topi – ha spiegato il professor Moul Dey, responsabile dello studio – e ne abbiamo scoperto interessanti capacità curative. Il Peitc non solo allevia alcuni sintomi clinici della colite ulcerosa come diarrea e perdita di peso, ma attenua anche i danni nei tessuti e l’epitelio del colon».
Il legame tra la colite ulcerosa e il tumore del colon, del resto, è molto stretto. «Chi è affetto da una condizione infiammatoria cronica – ha proseguito il professor Dey – corre un rischio senz’altro maggiore di sviluppare la patologia cancerogena». Ecco perché i risultati della ricerca americana acquistano una particolare importanza: il Peitc non ha solo mostrato ottime potenzialità antinfiammatorie, ma si è rivelato una sostanza altamente tossica per le cellule cancerogene. «Il composto vegetale da noi analizzato è indiscutibilmente capace di alleviare i sintomi del tumore al colon. Forse potrebbe addirittura essere in grado di ritardare l’insorgenza della malattia nei pazienti affetti da colite ulcerosa. Per ora – ha concluso il professor Dey – dobbiamo però essere entusiasti dei risultati ottenuti su modello animale. Il prossimo anno approfondiremo la capacità di prevenzione del Peitc con ulteriori studi».

Maria , prossime ricette.. piatti a base di  broccoli e pomodoro!!

Annamaria... a dopo

COME SCOPRIRE LE BUGIE


 

               

Si comunica con la parola, ma si comunica anche…con il corpo
                                                                       ovvero
                                               la comunicazione  “non verbale”

David J. Lieberman  ha scritto:

“L’onestà è alla base di ogni rapporto, sia esso d’affari o personale. Essere consapevoli delle reali intenzioni di una persona è innegabilmente importante, spesso costituisce un risparmio di tempo, denaro, energie e dispiaceri. Conoscere le vere intenzioni di qualcuno vi darà il potere di controllare la situazione, o perlomeno farà sì che non ci si approfitti di voi.

Intendo dire che a volte o spesso non riusciamo a cogliere il vero significato di un messaggio, di una frase. Gli altri non sempre dicono quello che pensano; a volte gli altri pensano una cosa ma ne dicono un’altra. quindi, voglio aiutarvi nel farvi capire o intuire le vere intenzioni di chi vi sta di fronte.

In altre parole, ci sono delle tecniche particolari che vi aiuteranno a comprendere se chi vi parla, vi sta dicendo una bugia, una “fesseria”, vi sta mentendo, oppure vi sta prendendo per i fondelli.

Vi parlerò degli indizi offerti dal linguaggio del corpo…e ce ne sono veramente tanti; Lieberman ne individua ben 46.

REGOLA IMPORTANTE: cosa dovete fare se vi accorgete che qualcuno vi sta mentendo?

Ascoltate bene tutto quello che vi dice. Aspettate finché non avete le prove che vi occorrono e solo allora affrontate la persona e ditegli il fatto suo, cercate di usare le informazioni a vostro vantaggio.

Prima di passare in rassegna i 46 indizi, ritengo utile farvi un’elencazione di una molteplicità di “messaggi”.


SEGNALI DI TENSIONE

-         grattarsi le braccia, le gambe, torso ecc.;
-         pizzicarsi il volto, il collo;
-         tirarsi le labbra;
-         deglutire;
-         mordicchiarsi le unghie;
-         schiarirsi la voce, dare un colpo di tosse;
-         tormentarsi o tirarsi le dita di una mano,
-         sfregare un piede contro l’altro;
-         tirarsi la cravatta, mettere un dito nel colletto e simili;
-         aumento del battito cardiaco, accelerazione della respirazione, innalzamento della temperatura e altre variazioni neurovegetative.


SEGNALI DI GRADIMENTO

-         passarsi la lingua sulle labbra;
-         mordicchiarsi il labbro inferiore;
-         portare le labbra leggermente all’interno;
-         protendere le labbra;
-         appoggiare l’indice o altro vicino o sulle labbra;
-         passarsi una mano fra i capelli;
-         giocherellare con un anello (o un braccialetto, una collana, ecc.)
-         accavallare le gambe in direzione dell’interlocutore;
-         replicare la posizione o il gesto dell’interlocutore;
-         portare un oggetto verso di sé, specie se non personale, seduti a un tavolo;


SEGNALI DI APERTURA

-         levarsi la giacca, cappotto o soprabito senza variazioni della temperatura che lo giustifichino;
-         disincrociare le braccia e/o le gambe;
-         togliersi gli occhiali;


SEGNALI DI ATTENZIONE E DI INTERESSE

-         portare il busto in avanti;
-         sollevare un piede;
-         sospendere un’azione in corso (per es. fumare);
-         orientare una parte del corpo verso una direzione (o una persona) diversa da quella in cui si è impegnati a fare qualcosa;
-         aprire la bocca, dischiudendo le labbra;
-         dilatazione delle pupille;

Segnali che saranno trattati nei prossimi interventi:
-          SEGNALI DI RIFIUTO: FASTIDIO, STIZZA, PERPLESSITA’, DISPREZZO;
-          SEGNALI DI RIFIUTO: SFIDA O COMPETITIVITA’;
-          SEGNALI DI RIFUTO: AGGRESSIVITA’ REPRESSA



Nel frattempo, vi dò il primo indizio del mentire.  I 46 indizi sono tratti da  “SCOPRIRE LE BUGIE”– David J. Lieberman – Edizioni TEA

                                                       
                                                        INDIZIO 1
                                          Il linguaggio degli occhi

Occhi, braccia, mani, gambe  rivelano con i movimenti i nostri sentimenti, il nostro stato d’animo.
Un segnale classico del mentire è quanto il nostro interlocutore evita, in parte o del tutto, di guardarvi negli occhi. Chi vi sta raccontando una bugia farà di tutto per eludere il vostro sguardo. Inconsciamente questa persona, sentendosi colpevole, non vorrà incontrare il vostro sguardo, guarderà di lato o in basso.
Al contrario,  quando una persona è sincera o si sente offesa da una falsa accusa, istintivamente il suo sguardo è fisso, cioè inchioda.





 .
Come  Pinocchio  tutti diciamo bugie per vari motivi.
Chi sostiene di dire sempre la verita’ non e’ sincero.

Mentire è un’arte che si apprende a circa tre anni quando il bambino riesce ad immaginare quello che pensano le altre persone. Per la prima volta sceglie di dire una bugia per evitare la punizione. Durante l’adolescenza, invece, la bugia è utile per proteggere il senso di sé.
Nella coppia spesso succede che chi dice le bugie neghi anche di fronte all’evidenza. Solitamente la vittima della persona bugiarda si fida poco di sé ed e’ pronta a fidarsi del bugiardo. In questo caso l’unico modo per difendersi e ritrovare stima di se stessi è prendere le distanze. A volte mentire può essere una malattia. Se si perde totalmente il contatto con la realtà, si finisce per credere veramente alle menzogna che si raccontano e non si riesce più a fare a meno di dirle,In questo caso sono patologiche . 

Raccontare bugie é un comportamento che ci permette di recuperare una lontana esperienza avuta nella nostra infanzia quando le bugie servivano a farci crescere,sperimentare il mondo e costruire la nostra identita’.
I nostri genitori per primi ci hanno raccontato bugie  descrivendoci le cose semplicemente per farcele comprendere e hanno utilizzato metafore, esemplificazioni (es: mangi come un porcellino),o  parole per indicare  l’oggetto ( vuoi il brum brum  per indicare qualcosa da bere). 

Il bugiardo deve avere buona memoria. Quintiliano

VARI TIPI DI BUGIE



1 la bugia bianca (detta white lie in inglese) si dice per educazione e per non ferire la sensibilità altrui ( questa pettinatura ti sta bene,sei dimagrita…)

2 la bugia pedagogica si racconta ai bambini per gratificarli
3 La bugia utilitaristica :si prende una scusa per non portare a termine un impegno o un incarico
4 La bugia per farsi vedere al meglio dall’altra persona per apparire più interessanti o attraenti
5 La bugia protettiva e’ la bugia che si dice al partner  per non far scoprire un tradimento
6 L’omissione che non  è una vera e propria bugia .In questo caso  si nasconde la verita’ o una parte di essa.
7 la bugia a fin di bene per risparmiare un dispiacere ad un’altra persona .Chi dice questo tipo di bugie vuole controllare l’altra persona .La persona bugiarda a fin di bene ha  una scarsa fiducia dell’altra persona e delle sue capacita’  di affrontare la realtà anche se non e’ positiva (e’ una svalutazione dell’altro)
In realta’ chi dice le bugie a fin di bene lo fa per proteggere se stesso e perche’ in fondo  ha paura della reazione di chi ascolta, di rovinare un rapporto,di non riuscire a gestire le proprie emozioni e quelle dell’altra persona.
Le bugie fanno parte delle nostre strategie di sopravvivenza.A volte essere bugiardi con alcune persone ci permette di essere sinceri con altre.

Una scusa è peggiore e più terribile di una menzogna, perché la scusa è una bugia guardinga. Alexander Pope

Il PROBLEMA NON E’ MENTIRE O DIRE LA VERITA’  ma a chi dire la verita’ e a chi mentire:una scelta.

Nel nostro sistema sociale la verità è  un valore solo a livello teorico.
Essere leali non significa dire sempre la verità in ogni circostanza e a qualsiasi costo. Tenere qualche segreto è una prova di indipendenza e maturità: sono i bambini che raccontano tutto alla mamma.Gli adulti sanno anche tacere piuttosto che dire la verita’ in modo brutale con l’obiettivo di ferire l’altro.
Anche chi confessa un tradimento lo fa per liberarsi dei sensi di colpa e scaricarli sul partner.Se si tratta di sbandate e’ giusto ferire il partner?E qui non sto difendendo i tradimenti che sono la spia di un disagio…
La bugia, è un comportamento strategico solo se isolata.Dire continuamente bugie innesca un circolo perverso,una escalation: menzogne sempre più grandi, usate per coprire le precedenti, stress per la paura di venire scoperti,necessita’ di avere una ottima memoria per tenere la contabilita’ di tutte le bugie.Prima o poi la verita’ viene a galla e,come si dice,le bugie hanno le gambe corte.
A meno che  non si abbia a che fare con persone che "vogliono" credere alle menzogne e non vogliono vedere (le classiche fette di salame sugli occhi).In questo caso non sono piu’ bugie ma inganni verso se stessi(il famoso…raccontarsela per quieto vivere)

Quale vantaggio hanno i bugiardi? Che quando dicono la verità non sono creduti. Aristotele

 
ENZO - ANNAMARIA




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