Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino,
ma in
noi stessi (W. Shakespeare)
Notte di San Lorenzo e delle
sue “lacrime” . . . notte di stelle
cadenti . . . una delle notti nelle quali le polveri cosmiche si infiammano
entrando nella nostra atmosfera, facendoci tenere lo sguardo fisso al cielo . .
. Ho
messo da parte le spiegazioni
scientifiche, lasciandomi catturare dall’attesa di carpire la traiettoria di
una “stella cadente” . . . E all’improvviso ancora quella emozione,
quella scia luminosa rapidissima che taglia il firmamento, a cui affido il
primo desiderio che scaturisce dalla mia anima . . . Spettacolare
ma in fondo romantica conclusione di una serata che, con un gruppo di amici, volevamo
che fosse una parentesi “culturale” in questa estate rovente, vissuta con il desiderio di ritrovarsi a
godere assieme di ogni occasione di relax.
Ma ora è il momento di
rendervi partecipi della bella esperienza vissuta . . .
Siamo a Maiori, nel cuore della costiera amalfitana, nell'area
teatrale e museale di Palazzo Mezzacapo, in un ampio spazio, attiguo agli
omonimi giardini, in pieno centro storico della cittadina cara a
Rossellini.
Proprio
qui, nel maggio scorso, si era inaugurato il Museo di Leonardo Da Vinci, dedicato al Genio universale di
Leonardo.
Unico nel suo genere in Italia Meridionale, offre ai visitatori
un'esperienza molto suggestiva, coniugando la percezione sensoriale e
la conoscenza del Genio, attraverso una piacevole immersione in un passato
di straordinaria attualità.
Leonardo, a distanza di tanti secoli, continua a stupire
per le sue capacità di scienziato, ingegnere, oltre che di artista d'eccezione
del Rinascimento italiano. Per
il maestro toscano, che aspirava a fare dell'arte una scienza e della scienza
un' arte, la “sapienza è la figliola della sperienza” . . . Ed
è proprio all' insegna di questa esperienza che, ricercato ed apprezzato in
molte corti europee, s'interessò anche di materie scientifiche, applicando le
sue conoscenze di meccanica ad opere di ingegneria civile e militare,
dedicandosi con passione a studi di anatomia, biologia, matematica e fisica. L’esposizione leonardesca denominata
- Le grandi macchine interattive - permette di ammirare le vere macchine
così come sono state progettate dal Genio fiorentino e conservate nei suoi codici,permettendo di
risalire ai progetti originari da lui disegnati.
L’allestimento è stato frutto di un imponente lavoro, eseguito con
particolare minuzia, per realizzare vere e proprie macchine, tutte funzionanti
e interattive, di grandi dimensioni.
Le macchine, che non si possono definire "modelli", sono
realizzate interamente in legno e questo ha richiesto l'impegno sia di
sofisticate tecnologie, sia di particolari abilità umane.
Nella
mostra, ben studiata e curata nei minimi particolari, l’interattività vera
è stata uno degli obiettivi per consentire un’intensa percezione sensoriale attraverso cui attivare meccanismi
emotivi e cognitivi.
Il fine era il funzionamento delle macchine e ciò ha reso necessaria l’esatta
ricognizione di tutti i componenti del sistema e il riconoscimento della sua
logica complessiva, obbligando alla ricerca della chiave
interpretativa dei procedimenti logico-mentali e degli aspetti
comportamentali di Leonardo in quanto, i suoi disegni sono quasi sempre di difficile
lettura.
I 30 modelli di macchine leonardesche, tutti funzionanti ed
interattivi, stupiscono il visitatore facendolo entrare nel mondo a volte
futuribile delle invenzioni dell' artista-scienziato. Le
meravigliose macchine sono suddivise in tre sezioni : quelle del fuoco, ad
acqua e volanti, insieme ad una
categoria a parte, cosiddetta dei "Meccanismi", che riguarda le
riproduzioni di alcuni disegni dedicati allo studio del movimento rotatorio.
Un
carro armato a forma di testuggine, munito di cannoni lungo tutta la sua
circonferenza, tratto da un disegno conservato al British Museum, fa parte di
alcune delle invenzioni militari delle "macchine del fuoco". Nei
progetti ad "acqua" prende forma, come descritto e raffigurato dallo
stesso Leonardo all' interno del "Codice Atlantico", un omino che
sopra dei galleggianti cammina sull' acqua, grazie a "baghe", cioè
otri di pelle gonfi d' aria, fissati sia ai piedi che alle estremità delle due
racchette impugnate con le mani. La
sezione dedicata agli esperimenti sulle possibilità dell' uomo di potersi
misurare con il volo, è quella che offre più curiosità e che permette di
ammirare alcune delle sue scoperte da considerarsi assolutamente
pionieristiche.
Il lavoro minuzioso ha portato, talvolta, a delle vere e proprie scoperte,
come nel caso della “Prova d’ala”, dell’aliante, della macchina volante
con sistema a “bicicletta” che, sfidando le leggi di gravità note al tempo di
Leonardo, rappresentano dei veri e propri modelli ante litteram.
Tutto ciò è stato reso possibile
dalla sinergia tra l’associazione “Il Genio di Leonardo” di Firenze l'associazione
"la Feluca" di Maiori e la Proloco di Minori. L’associazione
“Il Genio di Leonardo” cura e
promuove un museo itinerante negli Stati Uniti d’America, Cina, Slovacchia,
oltre ad aver allestimento nelle principali capitali europee, come Atene,
Ankara, Istanbul, Vienna, Roma. Tra gli obiettivi perseguiti, quello di estendere la
propria idea di come Leonardo debba essere presentato, mostrato e raccontato
nel mondo e ai ragazzi delle scuole, per concorrere
allo sviluppo di una cultura comune fondata sul concetto che l’uomo
si chiama uomo quando costruisce, crea, e produce cose utili al servizio
di tutti.
Arrivederci a presto da . . . Maria !