venerdì 31 maggio 2013

IN GIRO ME NE VO' PER LA CITTA'



Ecco un modo diverso per riscoprire Milano.



Nei weekend dal 31 maggio al 29 giugno 2013, Atm e Heineken, con l’aiuto degli operatori di Movimento Consumatori, esperti nel contatto con il pubblico, distribuiranno all’interno dei luoghi della movida milanese oltre 80.000 mappe, per far conoscere e promuovere sempre più i percorsi delle linee notturne degli autobus Atm che, nelle notti tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica, non si fermano mai. 

L’obiettivo è proprio quello di promuovere una mobilità cittadina più sostenibile, soprattutto tra i giovani, i veri protagonisti delle serate milanesi, garantendo allo stesso tempo un mezzo di ritorno sicuro ed efficiente.


Il progetto si chiama “Good Morning Milano”, perché idealmente è volto a far sì che il popolo della movida, dopo aver trascorso la nottata con gli amici ed essersi divertito in maniera responsabile, torni a casa con i mezzi pubblici anziché con il proprio. Le linee notturne di Atm a loro disposizione sono 15, per un totale di 282 corse e un potenziale di trasporto che supera le 25.000 persone. 



“Good Morning Milano”, testato con ottimi risultati a dicembre 2012 - oltre 18.000 mappe distribuite in due weekend - toccherà le aree della città in cui si vive di più la notte: Navigli, Sempione, corso Como, Colonne di San Lorenzo, Porta Romana e, oltre alle mappe, proporrà anche un’iniziativa fotografica incentrata sulla città: dal 31 maggio al 31 luglio, Atm e Heineken invitano il pubblico a fotografare la Milano by night e a inviare le foto a hello@goodmorningmilano.it. 



Sul sito www.goodmorningmilano.it verranno poi pubblicate giornalmente le immagini più belle scattate dal tramonto all’alba per le strade e i locali di Milano: atmosfere romantiche, situazioni curiose e divertenti, feste o eventi, tutto quello che possa meglio rappresentare lo spirito della città. Gli utenti avranno la possibilità di guardare la gallery delle foto selezionate e di commentare tutte le immagini caricate online.

Annamaria... a dopo

I TIPI TOSSICI


Nel caso in cui qualche persona si riconoscesse nominata intenzionalmente in quest'articolo di Enzo, ravvisando l'ipotesi di un danno d'immagine... con il disclaimer: "OGNI RIFERIMENTO A PERSONE E' PURAMENTE CASUALE" mi limito da ogni responsabilità. Però,  chi ha visto il film KUNG FU PANDA della dreamworks, imparerà che ..il caso non esiste... 

(Annamaria)



- come i pensieri tossici…
- come le parole tossiche…
esistono anche le “persone tossiche”


di Enzo


ENZO Sai, Duc, che l’umanità si divide in due categorie…

DUCKY    …brutto sogno? Il caffè non ti è piaciuto… sei passato davanti allo specchio, ti sei visto e…ti sei incazzato con te stesso…

ENZO Per una volta vuoi essere serio!?  Se mi fai incavolare, mi dici delle parole…tossiche!

DUCKY    Cos’è questa novità parole “tossiche”?

ENZO W. W. Dyer, mio padre spirituale ha scritto che ci sono parole che ci fanno stare male, ci innervosiscono, ci fanno arrabbiare, ci creano emozioni negative.

DUCKY    Sì, ricordo bene; il libro l’ho letto e riletto pure io.  E allora?

ENZO La tossicità sta nel veleno contenuto dalle parole, ma anche nei gesti delle persone, nel loro comportamento…come anche nel silenzio.

DUCKY    Capisco, ma dove vuoi arrivare?

ENZO Voglio dire che oltre al linguaggio verbale e a quello non verbale esistono anche “persone tossiche” che “sparano” parole come pallottole e sai chi sono?

DUCKY    …tipi mediocri, aggressivi, arroganti, invidiosi: quale che sia la loro categoria, contro questi soggetti anche bene educati, ben cresciuti e non sufficientemente “maturati” sotto l’aspetto psicofisico, bisogna difendersi in ogni modo.

ENZO Bravo, mi stai sorprendendo, Duc! Bè, sai… quando mi ci metto…!

ENZO E allora non dire stupidaggini e continua così. Sai come si dice…ama il prossimo tuo…

DUCKY    …col cacchio…oh scusa…bisogna amare quelli che meritano di essere amati.

ENZO Caspita, mi fai finire? Dicevo…ama il prossimo tuo ma con prudenza, perché alcuni individui possono avvelenarci la vita e  bisogna saperli riconoscere.

DUCKY    Giusto, conviene riconoscerli.

ENZO Ce n’è almeno uno in ogni gruppo, in ogni famiglia, in ogni compagnia…

DUCKY    ti leggo nel pensiero…e anche in ogni istituzione pubblica o privata e…lasciami indovinare…in ogni Onlus con chat o senza.

ENZO Detto col tuo tono…sì. La psicologa americana Lillian Glass, esperta nel linguaggio del corpo, li ha definiti “gente tossica”. Secondo lei i soggetti “tossici” si racchiudono in dieci categorie suggerendo per ciascuna le contromisure più adatte.

DUCKY    Totò direbbe “perbacco e anche perdinci”. Avanti tira fuori queste categorie.

ENZO Calma, l’argomento merita attenzione. Il primo è il “sociopatico”.

DUCKY    …non socio…patico, non è un socio psicopatico…

ENZO Mò te l’ho detto…niente battute e tu…

DUCKY    Mi è venuta così…voleva uscire…e io…

ENZO …e ti stringevi e non…la lasciavi uscire. Ma che mi fai dire!? Serio ora. È l’individuo più pericoloso, anche perché all’inizio fa un’ottima impressione. Vi dice determinate parole gradevoli, ma è senza scrupoli, incapace di assumersi responsabilità;  mente pur di raggiungere i suoi scopi: non lo preoccupano né i sentimenti né i diritti altrui e nemmeno il buon senso, visto che è capace di contraddirsi non appena gli fa comodo. Il sociopatico,  vanaglorioso cioè presuntuoso, borioso, ripete in continuazione la parola “io”, ma il modo migliore per riconoscerlo…

DUCKY    …appunto qual è?

ENZO E’ fissarlo negli occhi: lui non muove un muscolo, non esprime emozioni, anche perché non ne prova affatto.

DUCKY    Allora che si fa?

ENZO Una fuga immediata!

DUCKY    Un momento, scusa, hai detto che questo sociopatico non ha né sentimenti e non rispetta diritti altrui…sai chi mi ricorda? Un responsabile di una chat!

ENZO Ce ne sono tante…tieni presente che un tipo così lo si può incontrare in ogni ente o istituzione privata o pubblica.

DUCKY    La banda è formata da 10 “tossici”. Passiamo al n. 2.

ENZO Ed ecco il n. 2: l’Invidioso. La Glass ha scritto che l’invidioso rimugina senza interruzione su quello che gli altri hanno e lui no. Nella versione più estrema, il suo obbiettivo diventa quello di distruggere gli invidiati maltrattandoli e/o sminuendone ogni conquista.

DUCKY    Eppure mi compare nella mente un personaggio di una chat che magari invidia il tuo modo di approcciare una donna…

ENZO Un responsabile? Una specie di bigotto? Forse non ti sbagli…dal modo come si atteggia su argomenti che riguardano rapporti coppia. Lasciami completare il puzzle dell’invidioso. Questo tipo non riesce proprio a concepire che i successi altrui possano essere il risultato di sacrifici, fatiche e perseveranza e sparge veleno a piene mani sotto forma di pettegolezzi maligni, mormorii e critiche infondate.  Per lui, che si tiene in forma andando in palestra non è altro che un narcisista con il cervello vuotoSpesso chi ha buoni punteggi scolastici è il leccapiedi del professore, e così via. Ma, in fondo, chi soffre di più è proprio l’invidioso che desidera – e lui non possiede – quello che gli altri hanno.
Che dici, Duc, finiamo qui?

DUCKY    No, Gemè, sai com’è, questa psicologia americana mi sta diventando simpatica. Vai avanti, Enzo, chi è il prossimo individuo “tossico”?

ENZO E’ uno che ti piacerà tanto, scherzo…è uno dei peggiori: l’arrogante presuntuoso. Ce ne sono parecchi in giro, oltre che come responsabili anche come collaboratori.

DUCKY    Non tenermi sulle spine…dimmi, gemello sadico.

ENZO Quieto, Duc, non farti prendere dalle convulsioni. A questa categoria tossica – che sai bene dove mi sta – appartengono categorie di persone superbe, vanagloriose e pedanti…

DUCKY    pedanti… nel senso che meriterebbero di essere prese a pedate le fondo schiena…!

ENZO Questa mi piace…e sono convinte di essere sempre nel giusto e di fare inevitabilmente le scelte migliori. Hanno sempre la risposta pronta…

DUCKY    Ah questo no, non direi proprio…questo tipo di “tossico” non si prende mai la briga di rispondere a telefono.

ENZO Ssst!  Gli arroganti accolgono le opinioni altrui – tu diresti, e dei propri collaboratori – con supponenza. La loro frase tipica è: “Ne sei proprio sicuro?” Sono dei despoti intellettuali. Soltanto le loro opinioni sono importanti e ogni espediente è buono per mantenere viva l’attenzione altrui mentre pontificano. Sul piano lavorativo, ogni sforzo è buono per convincere gli altri di essere indispensabili. Stai attento a quello che dico, Duc. Questi arroganti-presuntuosi, incoraggiati dalle loro convinzioni, si fanno del male da soli: un certo grado di autostima è positivo e utile per fare carriera, ma oltre un certo livello rende ciechi ai propri errori, fino a quando non è troppo tardi.


DUCKY …questo vale non solo per dirigenti, gestori e responsabili ma anche per i tossici collaboratori. E permettimi di ripetere…”oltre un certo livello rende ciechi ai propri errori, fino a quando non è troppo tardi.”  Per oggi non ti chiamo “psicolabile”, sei un “pittore con la penna”.

ENZO Grazie, bontà tua!

DUCKY    Quali sono i prossimi tre individui “tossici”?

ENZO Il capo autoritario, il mediocre e il vittimista.

DUCKY    Sarò puntuale!

ENZO Saremo puntuali!

DUCKY    Enzo, sta tuonando …e siamo a maggio!

ENZO Vuol dire che “tuoneremo” anche noi!.


mercoledì 29 maggio 2013

VEDREMO UN FILM...



"Se c'e' una cosa che schifo sono gli uomini: quelle bestie pelose, piene di mani...".


Daphne (Jack Lemmon) in ‘A qualcuno piace caldo’




Ma per caso non me ne sono accorta e siamo già in autunno?
Ero pronta per il cambio di stagione, pronta a tirar fuori costumi e pareo, ciabattine e abiti leggeri, protezione solare e abbrozzanti . . .
E invece di nuovo golfini, scarpe da pioggia, calze . . . uffffffaaaaaaa!
Consoliamoci con qualche bella pellicola tra quelle che troveremo nelle sale da giovedì 30 maggio.



Slow Food Story                                                                                                                             

La parabola di un fenomeno mondiale nato da un’ispirata avventura di provincia.
Regia di Stefano Sardo. Con Carlo Petrini
Genere Documentario – Italia 2013 – Durata 74 minuti circa. 

Slow Food Story è la storia di una rivoluzione lenta. Una rivoluzione nata 25 anni fa per difendere il "diritto al piacere" e che ancora non dà cenno di volersi fermare. Una rivoluzione che ha un suo lìder maximo,Carlo Petrini, detto Carlìn, inventore di Slow Food e di Terra Madre, tutti sotto la bandiera di un cibo buono, pulito e giusto.

Una notte da leoni 3                                                                                                         

Regia di Todd Phillips. Con Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Ken Jeong, Heather Graham                                                                                                                                             
Genere Commedia – U.S.A. 2013 – Durata 100 minuti circa.
Terzo capitolo della serie comica più fortunata degli ultimi anni. I protagonisti sono, ancora una volta, Alan, Stu, Phil e Doug. I quattro amici questa volta non saranno alle prese con matrimoni e addii al celibato, ma saranno al centro di nuove avventure, in un viaggio on the road durante il quale ne combineranno, come sempre, di tutti i colori.

Solo Dio perdona – Only God Forviges

Regia di Nicolas Winding Refn. Con Ryan Gosling, Tristi Scott Thomas, Tom Burke, Vithaya Pansringarm, Yaya Ying.
Genere Thriller – Francia, Danimarca 2013 – Durata 90 minuti circa.
 
Membro di una potente famiglia criminale, Julian gestisce un club di pugilato in Thailandia, come copertura per il traffico di droga. Quando suo fratello maggiore Billy uccide brutalmente una prostituta, le autorità si rivolgono ad un poliziotto in pensione, Chang, che opera basandosi su un' idea di giustizia molto personale. La punizione per Billy è la morte. Per recuperare il corpo del figlio, arriva a Bangkok la madre di Julian che, addolorata e furiosa, ha un unico obiettivo: progettare e consumare una spietata vendetta contro coloro che si sono macchiati del sangue di suo figlio. 

Vogliamo vivere!                                                                                                                    

Satira al tempo del nazismo
Regia di Ernst Lubitsch. Con Robert Stack, Carole Lombardi, Jack Benny, Felix Bressart, Henry Victor.                                                                                                                                          
Genere Commedia – U.S.A. 1942 – Durata 99 minuti circa.
   
Dopo l'invasione nazista, una compagnia di teatro polacca cerca di mettere in scena il dramma “Gestapo”, ma viene bloccata dalla censura tedesca. La compagnia, guidata da Josef e Maria, ripiega allora sull'Amleto, il cui celebre monologo, To be or no to be, finisce per divenire lo sfondo di una vorticosa sequela di equivoci e di inganni ai danni dei nazisti, oltre che degli intrighi amorosi della bella Maria. Ritmo travolgente, battute irresistibili, incroci continui tra realtà e palcoscenico, recitazione magistrale sono gli ingredienti di questa feroce satira in cui la vita di teatro finisce per mescolarsi di continuo con le vicende belliche.

Tutti pazzi per Rose                                                                                                        

Una storia d’amore e velocità ambientata nel 1958
Regia di Régis Roinsard. Con Romain Duris, Déborah François, Bérénice Bejo, Mélanie Bernier.                                                             
Genere Commedia – Francia 2012 – Durata 111 minuti circa.

Primavera 1958. Rose Pamphyle ha 21 anni e vive con suo padre, un burbero vedovo titolare dell'emporio di un piccolo villaggio in Normandia. Rose e` promessa sposa al figlio del proprietario dell'autofficina e l'attende un destino di casalinga docile e devota. Ma Rose non vuole saperne di una vita del genere. Cosi` decide di partire per Lisieux, dove il trentaseienne Louis Echard, carismatico titolare di un'agenzia di assicurazioni, sta cercando una segretaria. Il colloquio per l'assunzione e`un fiasco totale. Ma Rose ha un dono: batte i tasti della macchina per scrivere a una velocita` vertiginosa e cosi` riesce suo malgrado a risvegliare l'ambizioso sportivo che sonnecchia in Louis... Se vuole ottenere il posto, Rose dovra` partecipare a delle gare di velocita` dattilografica. Ignorando i sacrifici che la giovane dovra` compiere per raggiungere l'obiettivo, Louis si improvvisa allenatore e decreta che fara` di Rose la dattilografa piu` veloce di Francia, e perfino del mondo! E l'amore per la competizione sportiva non va necessariamente d'accordo con l'amore puro e semplice.

Benvenuti a Saint Tropez                                                                                                         

Due fratelli dal carattere opoosto alle prese con un evento che cambierà le loro vite
Regia di danièle Thompson. Con Kad Mérad, Eric Elmosnino, Sylvie Vartan, Monica Bellucci, Valérie Bonneton.                                                                                                                                   
Genere Commedia sentimentale – Francia 2013 – Durata 100 minuti circa.
Un evento inaspettato complica il già difficile rapporto esistente tra due fratelli. Le loro professioni, le loro scelte di vita e persino le loro mogli non potrebbero essere più diverse. Austerità religiosa da un lato, godimento intenso dei piaceri della vita dall'altro. I due non hanno proprio niente in comune, eccetto un anziano padre che sta perdendo la testa e le rispettive figlie che si adorano. Da Londra a Parigi, da New York a Saint Tropez, dove si consumerà l'atto finale, si susseguiranno incomprensioni e tradimenti che faranno saltare il già precario equilibrio di questa famiglia.

Nederlands Dans Theater – Evening 4                                                                              

Con Evening 4, l’eccellenza della danza contemporanea.
Genere Balletto – Paesi Bassi 2013.                                                                                                          
NDT 2 mette la sua firma inconfondibile su questo variegato programma che unisce nuovi arrivati e volti familiari. Il programma comprende Studio 2, realizzato dai coreografi residenti Sol León e Paul Lightfoot, un’opera espressiva e dinamica sulla meravigliosa musica di Arvo Pärt. Si vedranno anche le opere di due coreografi associati della compagnia: il pluripremiato Dream Play di Johan Inger e il nuovo lavoro di Alexander Ekman. Una chicca anche la scoperta della nuova fatica di Sharon Eyal e Gai Behar, due dancemakers di talento provenienti dalla Ohad Naharin's Batsheva Dance Company.

Una notte agli Studios                                                                                                                   

Il primo fantasy in 3D tutto italiano
Regia di Claudio Insegno. Con Giorgia Wurth, Enrico Silvesrtin, Sandra Milo, Francesca Nunzi, Claudio Insegno.                                                                                                                                                        Genere Commedia – Italia 2013 – Durata 90 minuti circa.
Gli Studios di Cinecittà sono in pericolo poiché un grande produttore americano senza scrupoli vuole radere al suolo tutti i teatri di posa. Il compito di salvare "la fabbrica dei sogni" tocca a due comparse imbranate, con l’aiuto di un'aitante giornalista. Dovranno andare sui set e si ritroveranno a recitare in un film ambientato nell'Antica Roma, in un Poliziesco anni '70, in un Horror e infine in un film Boccacesco.

Ti ho cercata in tutti i necrologi

Regia di Giancarlo Giannini. Con Giancarlo Giannini, F. Murray Abraham, Silvia De Santis, Jeffrey R. Smith, Jonathan Malen.                                                                                                                       
Genere Thriller – Italia 2012 – Durata 90 minuti circa.
Il personaggio principale del film e` Nikita; quello che porta i morti. Una sera, trovatosi coinvolto in una partita a poker in una sperduta villa fuori Toronto il suo destino cambiera` per sempre. Per poter estinguere il suo debito di gioco gli viene proposta una caccia all'uomo: 20 minuti separano lui dai creditori che, con i fucili in mano, avranno quel lasso di tempo per stanarlo ed ucciderlo, mentre Nikita avra` il tempo necessario per potersi salvare estinguendo cosi` il suo debito. Sopravvissuto, Nikita entra in una nuova intima dimensione dove il terrore e la follia si insinueranno lentamente e misteriosamente nella sua vita, a tal punto da non desistere dal desiderio di essere 'cacciato'. L'inaspettato incontro con una bella e giovane donna complichera` la trama del film, rendendola piena di colpi di scena e di scelte che coinvolgeranno lo spettatore fino all'ultimo.

 . . . e da sabato 1 giugno . . .

Gli Aristogatti

Regia di Wolfgang Reitherman. Con Phil Harris, Eva Gabor, Sterling Holloway, Scatman Crothers, Gary Dubin.                                                                                                                                                                    
Genere Animazione – U.S.A. 1970 – Durata 100 minuti circa.

Una anziana ed eccentrica ricca signora nomina suoi eredi l'amatissima gatta Duchessa e i suoi tre cuccioli, ma il maggiordomo cerca di eliminare le bestiole per mettere le mani sul malloppo. È il 1° film della Disney dopo la morte del grande Walt. Tratto da una storia di Tom McGowan e Tom Rowe, conta su un’ottima colonna sonora.

Una buona visione a tutti da
  . . .
 Maria !



ROSARIA APREA : TENTATO OMICIDIO E MALTRATTAMENTI... MA LO PERDONA


Rosaria Aprea non si rassegna. Picchiata a sangue dal fidanzato Antonio Caliendo, tanto che le è stata asportata la milza, passa le ore chiamando quella che fino a domenica era la sua avvocata, Carmen Posillipo, implorandola di tornare a difenderla nel processo che inevitabilmente si celebrerà contro Caliendo, accusato di lesioni gravissime.

“La mia è una decisione irrevocabile”, conferma Posillipo all'HuffPost. Le ragioni dell'abbandono sono chiare: “Rosaria è diventata un caso di cronaca nazionale e avrebbe potuto dare l'esempio alle moltissime donne maltrattate spingendole alla denuncia. E invece ha scelto di tornare dall'uomo che la riempie di botte regolarmente, anche di fronte al loro bambino di un anno. Io mi auguro che non succeda nulla, ma questo sembra un femminicidio annunciato”. Il suo passo indietro, clamoroso, è stato commentato positivamente da molte donne impegnate a combattere la violenza di genere: “Brava Carmen”, scrivono su Twitter o direttamente nella sua pagina Facebook.

La giovane Aprea è stata dimessa dall'ospedale pochi giorni orsono, manifestando la volontà di raccogliere soldi per pagare la cauzione all'uomo che dice di amare, padre del suo bambino, ora rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere in attesa che domani il tribunale del riesame decida se lasciarlo in libertà.

Per questo Rosaria vorrebbe rilasciare interviste a pagamento. E sogna di andare finalmente a vivere con l'uomo che aveva già denunciato una prima volta per violenza privata, sempre per calci e pugni: lui, lei, il loro bambino nella nuova casa di Casal Di Principe. Un luogo tristemente celebre per la camorra, eppure Posillipo esclude che la giovane Aprea abbia subìto pressioni dalla famiglia Caliendo affinché si dichiarasse improvvisamente contraria a trascinarlo in giudizio.

“Non l'avrei lasciata da sola se avessi saputo che dietro il suo cambiamento di idea c'erano minacce di stampo mafioso”, spiega questa avvocata trentaquattrenne esperta di violenza di genere, tanto da avere messo in piedi l'associazione Sos diritti nel centro di un paesino come Marcianise, disponibile ad accogliere donne maltrattate. “E ce ne sono tantissime”, dice Carmen parlando velocemente come se non avesse il tempo di respirare, tanta è l'energia: “Ma questo non significa che la violenza contro le donne sia un fenomeno principalmente del Sud. Ho la madre originaria di Bergamo, lassù è la stessa cosa”.

Questa mattina Rosaria l'ha nuovamente chiamata al telefono. E si capisce che a Posillipo questa ragazzina di vent'anni appena, bella e fragile, fa anche molta tenerezza: “Nuovamente mi ha chiesto se volessi tornare a essere la sua legale. Mi ha detto: avvocata, la ferita sulla pancia mi fa malissimo oggi. Allora gli ho suggerito: ma quella ferita ha un nome e cognome. A quel punto ha voluto spiegare: signora Posillipo lei pensa che io sia malata ma non è vero. Io voglio davvero bene ad Antonio”.

È sopraffatta da emozioni contrastanti, Rosaria Aprea: un giorno vorrebbe vedere condannato Antonio per quelle botte, il giorno dopo proclama di amarlo. “In dodici anni di professione non ho mai visto una sindrome di Stoccolma così forte”, continua Carmen. “Purtroppo Aprea non è un caso eccezionale: le donne maltrattate spesso tornano dal massacratore. Questo perché la loro forza di volontà viene annientata dalle violenze fisiche e psicologiche. Una di loro mi ha detto: senza di lui non so né parlare né pensare. Perché questi uomini le convincono che non valgono niente. A Rosaria ho provato a consigliare una terapia psicologica ma lei non ha voluto. Non sono matta, mi dice”.

Nel pomeriggio Rosaria potrebbe bussare allo studio di Carmen. Magari con la madre, che ha tre figli piccoli e vorrebbe che la figlia maggiore finalmente smettesse di desiderare un uomo violento. Era stata lei a convocare Posillipo all'ospedale di Caserta quando la ragazza era arrivata in codice rosso con la milza spappolata e una brutta emorragia interna causata dai colpi di Caliendo.

La signora Aprea temeva che i servizi sociali, allertati dalla struttura sanitaria, togliessero il bambino a Rosaria. “Voglio che il mio nipotino rimanga con me”, aveva detto. E così è stato. Ora il piccolo è tornato nuovamente con la mamma. Una mamma che passa le giornate su Facebook o chattando su What's app, gridando ai quattro venti di amare e perdonare Antonio nonostante le continue botte. Un caso che fa stringere il cuore, o arrabbiare a seconda dei casi. Ecco perché da giurista Posillipo si augura che presto i reati di genere siano procedibili d'ufficio, anche quando si tratta di uno schiaffo, per non lasciare le vittime di violenza in balìa dei sentimenti perversi. “È una grossa questione culturale, nel frattempo devono cambiare il codice penale” è la sua idea.

“Nell'ultima telefonata ho tentato di farla riflettere. Le ho consigliato di rimanere a casa con suo figlio, di staccarsi dai social network e pensare alla sua vita. Magari leggerà la notizia della povera Fabiana arsa viva a Corigliano Calabro dal fidanzato. Non sarò più la sua avvocata anche per rispetto delle altre donne abusate che difendo e che in questi giorni si sono lamentate, ma spero davvero che stia lontana da lui”.
fonte- 'HuffPost

Ammirevole, da parte dell'avvocata, porsi un problema di coscienza . Da prendere d' esempio per molti avvocati.  Rosaria Aprea, vittima della violenza subita e prima di finire massacrata del tutto, (spero di no! Ma, visto i precedenti...) troverà senz'altro qualcun'altro disposto ad assisterla e assecondarla...questa squallida storia è la dimostrazione che il problema della violenza sulle donne non potrà mai essere risolto senza l'azione penale obbligatoria. Anche se, la Sig.ra Aprea, ha ricevuto il sostegno delle forze dell'ordine e della famiglia, rimane difficile uscire da un rapporto quando a dover essere combattuti sono i propri sentimenti , rischiosi e apparentemente incomprensibili.
Auguriamoci di non assistere ad un femminicidio "annunciato" e che aiutino entrambi i protagonisti mettendoli sotto cura psichiatrica . Mi domando: ma al loro bimbo nessuno pensa? Il minore va tutelato e mi auspico  che intervenga qualcuno per il minore (assistenti sociali). 
Concludo con una riflessione: alcune  donne si credono sempre delle "crocerossine" (ne ho parlato in un recente post)....hanno sempre quel pallino del "VOLERLO CAMBIARE- AIUTARE". Ma  questo non è AMORE....!!!
  

La testimonianza di Rosaria Aprea, vittima dell'ex. Lui le ha spappolato la milza e lei sente ancora un forte sentimento per lui e vorrebbe aiutarlo. Come il 70% delle vittime di violenza e stalking.





Annamaria... a dopo

ADDIO A FRANCA RAME





Il giorno dopo la scomparsa di Little Tony un'altra artista , FRANCA RAME, ci lascia. Aveva 84 anni. Compagna del premio nobel Dario Fo, ha speso una vita per il teatro e l'impegno politico e civile.

Scriveva sul suo blog lo scorso gennaio :"
«Quando ero piccola, sette, otto anni, mi veniva in testa un pensiero che mi esaltava: morire. Quando morirò? Com’è quando si muore?», 
La triste risposta è giunta questa mattina, mercoledì 29 maggio: alle 8:50, dall'abitazione di Porta Romana, a Milano,  Già malata da tempo, il 19 aprile dell'anno scorso, Franca Rame era stata colpita da un ictus che l'aveva ulteriormente debilitata.

HA TRASCORSO UNA VITA IN SCENA CON DARIO FO

Donna «di lotta e di teatro» - fu esponente del movimento femminista e di recente senatrice per l’Idv - 

L'attrice era nata nel 1928 «in una famiglia con antiche tradizioni teatrali, maggiormente legate al teatro dei burattini e delle marionette», come scriveva lei stessa nella biografia del suo sito.



La storia d’amore col palcoscenico ebbe inizio giovanissima («a 8 giorni ero già in scena», raccontava), ma fu con l’incontro (e matrimonio) nel 1954 con Dario Fo, da cui nel '55 nacque il loro unico figlio Jacopo, che la sua vita si consacrò definitivamente al teatro e all’impegno politico e sociale: nel ’58 i due fondarono la compagnia Dario Fo-Franca Rame, mentre in pieno ’68 aderirono e sostennero vari gruppi di protesta, dal collettivo Nuova Scena all’organizzazione Soccorso Rosso Militante.




Il 9 marzo del 1973 Franca Rame fu aggredita da 5 neofascisti, che la sequestrarono e violentarono, abbandonandola poi in strada in stato confusionale. Un evento angosciante e drammatico, di cui l’attrice non riuscì a parlare per due anni, finché nel ‘75 non scrisse il monologo Lo stupro, ma che solo nel 1987 disse essere basato su una vicenda personale. «Evidentemente», spiegherà Franca Rame, «cercavano di convincermi a non fare più della mia professione, il teatro, uno scenario per parlare di politica». Un tentativo atroce, ma che fallì nell'intento, visto che la coppia Rame-Fo non abbandonò mai l'«impegno» sulla scena. 

Quanto all'impegno politico in senso stretto, nel 2006 fu eletta senatrice in Piemonte tra le fila dell'Idv, ma due anni dopo lasciò il Senato «non condividendo gli orientamenti governativi».


IL PENSIERO SULLA MORTE E LA «LETTERA D'AMORE A DARIO»
Dal blog di Franca Rame sul Fatto Quotidiano, 30 gennaio 2013:



«Sono felice di aiutare Dario che è il MIO TUTTO, curare i suoi testi, prepararli per la stampa, ma mi manca qualcosa… quel qualcosa che non mi fa amare più la vita. È per questo che voglio morire. Ma non so come fare. Immersa nella vasca da bagno e tagliarmi le vene? Poi penso allo spavento di chi mi trova in tutto quel rosso. Buttarmi dalla finestra, ma sotto ci sono gli alberi e finisce che mi rompo tutta senza morire: ingessata dalla testa ai piedi. Avvelenarmi con sonniferi…ci ho già provato una volta…tre, quattro pastiglie e acqua… avanti così per un po’ e mi sono addormentata con la testa sul tavolo… Insomma, morire è difficilissimo! A parte che mi ferma anche il dolore che darei a Dario a Jacopo alla mia famiglia, Nora, Mattea, Jaele (la più bella della famiglia) e tutto il parentado…alle amiche, amici. Penso anche al mio funerale e qui, sorrido. Donne, tante donne, tutte quelle che ho aiutato, che mi sono state vicino, amiche e anche nemiche… vestite di rosso che cantano “bella ciao”. (...) "Ah sì…Hai ragione…Sì, potrei farlo…ma poi penso a Dario la sera sperduto davanti alla tv… che se ne va a letto senza chiudere né tapparelle, né porta. Lo sento che si gira e rigira tra le lenzuola pensandomi…preoccupandosi e…quindi sto qui, accanto a lui. Lo amo tantissimo…ma sono proprio triste… infelice…ciao me ne vado…”Ma dove vai? Ti vuoi nascondere a piangere? Piangi qui piccola…tra le mie braccia…”All’improvviso si ingrandisce a vista d’occhio si trasforma in una coperta di lana morbida lucente e mi avvolge tutta. Un brivido di piacere attraversa il mio corpo… mi sento via via rilassata e sulla bocca mi spunta un sorriso…il più dolce della mia vita. Caro Dario tutto quanto ho scritto è per dirti che se non torno in teatro muoio di malinconia. Un bacio grande…»

L’esperienza dello stupro portata a teatro per liberarsi dell’angoscia e del dolore. Franca Rame ha scritto e recitato il monologo, Lo Stupro, per anni, portando in palcoscenico la violenza e la brutalità di cui lei stessa fu vittima. Lo ha fatto per sé stessa ma soprattutto per tutte le donne che hanno subito una violenza sessuale, per svelare la verità, quello che si prova in quei momenti orribili e in quelli successivi. Scritto nel 1975 e portato per anni nei teatri, nel 1987 approda in tv, durante una puntata di Fantastico, condotto da Andriano Celentano: 12 milioni di italiani quella sera ascoltano il dolore di una donna stuprata, senza filtri. Solo una voce e il coraggio di una donna che fu grande e non solo sul palco.



Ciao Franca , ho assistito a molte tue rappresentazioni teatrali e alla palazzina Liberty di Milano, occupata. Ero giovanissima ma ti ammiravo e con me tanti giovani di quegli anni ^70. Sono stata e rimarrò sempre tua amica.

 .Grazie per averci fatto ridere, piangere e pensare...




Annamaria... a dopo

Chi dice DONNA…





  Bruttezza – Bugia – 

  Buon senso – Calunnia –

   Capelli – Capricci !

di Enzo


DUCKY         Oh, finalmente un cielo splendente!

ENZO Mi sento già meglio. Ma stanotte è stato un disastro: mi sono svegliato e abbiamo dovuto mettere il piumone.

DUCKY         Il caffè era buono?

ENZO Certo, buono!, Duc, hai visto la nuova inquilina del piano di sopra?

DUCKY         Per carità, ma è brutta assai!

ENZO ...è un debito…un vero debito….ma solo il viso però….

DUCKY         …come corpo si presenta bene: un bel sedere, una figura  sinuosa…hai visto che “davanzale”, un tipo all’Anita 
Ekberg




ENZO Io direi, vista di profilo…un tipo alla Jayne Mansfield.

DUCKY         Ah sì, la ricordo bene…”maronna , un petto lattiero-caseario. Ci avrei fatto…

ENZO Duuuc, non esagerare e non andare fuori limite!

DUCKY         Ehi, stavo solo per dire che mi sarei fatta una lunga dormita sopra quel ben di Dio, parlando con rispetto.

ENZO Be’ qualche pensiero a qualche nostra Ciucciottina lo potresti anche fare… che, quanto a “davanzali”,  mostrano tanta superbia. Comunque, torniamo a noi…

DUCKY         E sì, parliamo proprio della bruttezza eh?

ENZO Giacché ci troviamo. Cominciamo con Bione, un poeta greco del 2^ secondo secolo avanti Cristo,



DUCKY         E che dice?

ENZO “La donna brutta fa male agli occhi e la donna bella fa male alla testa.”

Shana -miss brutta 2012-


DUCKY         Eh già, nuoce in due posti. Io preferisco che mi faccia male alla testa.

ENZO C’è bisogno di spiegarlo…io ho sempre votato per le belle, tranne qualche eccezione da giovane.

DUCKY         …da giovane non facevi tanto il difficile. Appresso!

ENZO Philip Dormer Chesterfield  “Nessuna donna è così brutta da essere insensibile ai complimenti.”

DUCKY         Chi più chi meno le donne li gradiscono sempre. C’è un aforisma, non ne ricordo l’autore, che dice “Fai un complimento a una donna e il diavolo glielo ripeterà cento volte.”

ENZO Come mi rassomigli in certe cose, però sai bene che non faccio complimenti a donne che non se li meritano. Senti questa di Heinrich Heine “Per una donna la bruttezza è già metà della strada verso la virtù.”

DUCKY         Ci sono più donne brutte virtuose che donne belle. Le brutte tendono a compensare il difetto con qualche virtù, e fanno bene…magari anche il sesso…direi…”meglio”, non credi?

ENZO Io non credo…e sarebbe tutto da dimostrare comunque. Con l’esperienza ho notato che ci sono donne belle che nel talamo hanno fatto scoppiare “fuochi d’artificio”, poi può anche capitare l’eccezione…

DUCKY         In che senso, scusa?

ENZO …che qualche donna di notevole fascino non riesca a liberare tutta la sua femminilità, tutta la sua amorevolezza…

DUCKY         ….a causa dei freni inibitori. Ho indovinato?

ENZO Come sei diventato bravo, Duc?

DUCKY         Sai, non mi sfugge nulla: ascolto e rifletto su tutto quello che dici.

ENZO Bene., ora ascolta: “Se una donna brutta riesce a farsi amare, stimala”…Jean de la Bruyère.

DUCKY         Senza dubbio, pienamente d’accordo!

ENZO Alphonse de Neuville “Talvolta le donne brutte fanno nascere le più ardenti e le più durevoli passioni.”

DUCKY         Sembra strano, vero? Eppure succede spesso perché la brutta, e’ consapevole che non eccelle in bellezza e compensa  il deficit fisico con delle virtù, buone maniere, cura della persona, modi, tono di voce….e altro. Continua, Enzo!

ENZO E veniamo alle bugie!  “Una piccola bugia talvolta risparmia lunghe spiegazioni”…H. H. Munro,  scrittore inglese.



DUCKY         Un peccatuccio veniale…è ammesso…poi dipende da cosa vuole coprire o nascondere.

ENZO “Le bugie più crudeli sono spesso quelle dette in silenzio.” Autore: Robert Louis Stevenson.

DUCKY         Ecco, queste sono bugie che amareggiano molto. Se una persona ti parla male di un tuo amico e tu non lo difendi…stando in silenzio….commetti un grosso sbaglio.

ENZO Chi io?

DUCKY         Ma no, dico così in senso lato.

ENZO Passiamo a qualcosa che ti manca…al buon senso…

DUCKY         Non cominciare se no mi fai dire che a te mancano tutti e due,  il buono e il cattivo. Prego, prof!

ENZO Plutarco, scrittore e filosofo greco…



DUCKY         …parlando con rispetto…

ENZO …affermò che “Sono pochi quelli che capiscono che il miglior compagno della felicità è il buon senso.” Tu puoi essere ignorante quanto vuoi, ma se non usi il buon senso, farai sempre sbagli nella vita.

DUCKY         Ah tu credi di aver usato il buon senso perché uscisti prima dalla pancia di mamma? Tu puoi essere anche tanto colto,  anzi lo sei pure…ma…rimani sempre un individuo  più “scombinato” che colto. E non mi innervosisco self-control please, facce e “cuorne” !

ENZO CALUNNIA…passiamo alle calunnia. Si commette il reato di calunnia offendendo il decoro e l’onore di una persona.

DUCKY         Un atto infame, Enzo!

ENZO “Più una calunnia è incredibile e più gli sciocchi la ricordano. Casimir Delavigne.
 
DUCKY         Dice bene questo Delavigne….gli stupidi la ricordano. Appresso, continua, mi piace l’argomento.


ENZO Esiodo, il poeta più antico della Grecia ha detto “Un pettegolezzo calunnioso non svanisce mai del tutto se molti lo ripetono.”

DUCKY         Ecco ecco…questo è il grande male della calunnia…avere contro molti calunniatori…

ENZO …sempre stupidi però!

DUCKY         Certo, parliamo sempre di calunnie!

ENZO Pochissime donne vengono risparmiate dalla calunnia e dal pettegolezzo, tant’è che Shakespeare, riferendosi alle Ciucciottine, ha lasciato scritto “Anche se fossi casta  come il ghiaccio e pura come la neve, non sfuggiresti alla calunnia.  E Charles-Maurice de Talleyrand rincara la dose “C’è una cosa peggiore della calunnia: la verità!

DUCKY         Caspita….vale per chi ha compiuto il male….è un gesto, più che infamante, direi malefico…poveretto e disgraziato chi ne è oggetto.

ENZO “La scoperta che fa una donna del primo capello bianco sulla sua testa è più dolorosa della perdita della sua reputazione”, Gustavo Strafforello.

DUCKY         Su, Gemè, un po’ di delicatezza, il nostro primo capello bianco non ha lo stesso significato di quello che scopre una donna.

ENZO Questo pensiero lo lascio leggere a te, io non me la sento.

DUCKY         Dai qua….non ho problemi….sono cose che si dicono per spettegolare…(legge)… porca miseria…spero che non mi aggrediranno con utensili da cucina. Leggo Le donne hanno  i capelli lunghi e corto il cervello”…ma qui l’autore non c’è. Sorridi…eh…disgraziato.



ENZO Dai, psicolabile, ti faccio perdonare…prova a leggere sui “capricci”.

DUCKY         “Spesso le donne si servono dei capricci per misurare tutta l’estensione del loro potere” Antoine de Saint-Prosper.

ENZO E’ nella loro natura, per loro ogni riccio è un capriccio….dice la canzone. Leggi!

C'è l' eccezione che conferma la regola:

per O.B ogni riccio non è un capriccio , 
ma un desiderio...tièèèèè 




O.B


DUCKY         Oh, questo è meraviglioso, ci faremo perdonare, Enzo..è un elogio assoluto e anche una verità secondo me.

ENZO Leggi chiacchierone…logorroico…!

DUCKY         …logo…cooosa?…vuoi ripetere, per favore?

ENZO Oooh…San Vincè….me lo fai diventare  con una lingua normale???

DUCKY         Eh no, San Vincè, la preghiera seria  te la faccio io…ti prego…fa che possa incontrare  e abbracciare la Ciucciottina sua….è l’unico miracolo che puoi fare per farlo guarire dalla “scombinatezza”. Così ritroverò il mio gemello “normale”.

ENZO Non ti preoccupare, San Gennaro….sa bene come sei fatto….ora leggi e concludi in bellezza.

DUCKY         Fernand Desnoyers ha scritto “Pretendere che le donne non siano capricciose, futili e civette sarebbe come volerle privare di tutto il loro fascino.”

ENZO Unisciti a me nell’applausooo!

DUCKY         Yes Sir, mi unisco nell’applauso…anche se preferirei “unirmi” a una Ciucciottina.!

ENZO Questo è un desiderio che rimarrà insoddisfatto…a te!

DUCKY         “Tié!!!!

(Bravo ducccc...hai i capelli ricci...oli?...)






ENZO