Per chiedere alle istituzioni di discutere, agire e quindi prendere nettamente posizione nell’azione di contrasto del fenomeno, è nato Ferite a morte, progetto teatrale scritto da Serena Dandini, a cui per la parte inerente i testi e le ricerche ha collaborato Maura Misiti, ricercatrice del CNR. Un’iniziativa, questa, che sta girando l’Italia, e che vuole, raccogliere più adesioni possibile alla Convenzione No More! e sensibilizzare sul ruolo prezioso dei Centri antiviolenza, spesso costretti a fare i conti con la cronica insufficienza di risorse.
Quando si parla di violenza sulle donne, “ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti non è affatto casuale.”, come si legge nel manifesto di Ferite a morte. Il fenomeno uccide le donne, ma annienta per entrambi la possibilità di rapporti sani, costruttivi, appaganti. A morire siamo noi, ma a perdere sono tutti.
Tutti siamo coinvolti, tutti responsabili. Per questo, per combattere il fenomeno è necessario l’impegno di tutti. Istituzioni, privati, donne e uomini, noi ed i nostri compagni. Perché mai più l’abuso della parola amore nasconda in sé la morte fisica o morale di una donna.
Ennesimo femminicidio, ennesima violenza sulle donne. Ennesima vita spezzata .Fabiana Luzzi anche se aveva solo 15 anni era una donna e ancora una volta un "uomo" ha deciso della sua vita. ENNESIMA prepotenza e supremazia maschile.
Questa la sconvolgente rivelazione fatta agli inquirenti nella notte scorsa dall'assassino :
"Era ancora viva quando le ho
dato fuoco".
Leggo sul web “Fabiana adesso sei un angelo, riposa in pace“”. No! Fabiana non avrebbe dovuto ancora riposare e tanto meno essere un angelo. Aveva ancora una vita davanti per amare, soffrire e lottare.
Invece , questa sfortunata ragazzina, è stata accoltellata e abbandonata in campagna . Il suo carnefice è tornato dopo due ore, quando era ancora viva e l’ha cosparsa di benzina dandole fuoco. Qual'è la sua colpa, a soli 15 anni? Quale poteva essere invece il sentimento di questo assassino che l’ha accoltellata e DUE ORE dopo le ha dato fuoco. Amore ? gelosia?....
La violenza non potrà mai trovare una giustificazione. Noi non apparteniamo a nessuno se non a noi stessi e non c’è gelosia, dissapore, litigio che possa MAI giustificare azioni così spregevoli , meschine e violente come uccidere un altro essere umano. Solo debolezza e cattiveria possono far compiere azioni di questa portata. Ma chi le compie non può certo venire considerato UOMO. Chi compie omicidi e così violenti è solo un essere insicuro, insignificante che ha un unico modo per dimostrare la sua forza: UCCIDERE. Speriamo che paghi con il massimo della pena.
-FIELE DI DONNA - l’amore negato
Rabbia e paura
Dietro quella porta chiusa
Rimbombante dei colpi
Dell’orco infuriato
Rabbia e paura
Con il gomito alzato a difesa
Sperando che faccia un po’ male al pugno
Che colpisce alla cieca
Rabbia e paura
Mentre lo sguardo furtivo
Scruta il viso, i passi, le mani
Di chi entra da padrone
Nella tua vita
Rabbia e dolore
Per la felicità negata
Per la vita sprecata
Dietro sbarre invisibili
O dietro una serratura chiusa
Rabbia e vergogna
Per mani e braccia
Che ti prendono senza dare
Per occhi che ti divorano
E che non sanno più vedere
Per piedi che ti calpestano l’anima
Per quel tuo corpo dolente
Che non sente più niente.
Luisa Pecce, 2012
Annamaria... a dopo
Bataaaaaaaaa! Tutti facciamo qualcosa di serio senza nasconderci. Tuttiiiiiiiiiii!
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