martedì 28 aprile 2015

EXPO 2015...CI SIAMO!




Il ristorante sospeso nel vuoto 








L'iniziativa è di Alessandro Rosso . Sarà possibile pranzare, cenare o fare un aperitivo sospesi nel vuoto. La piattaforma  è ospitata all'Hotel Klima a seicento metri dall'area di Expo Milano 2015. Dall'albergo sono disponibili due navette da otto posti ognuna che collegano, per tutta la giornata, il sito espositivo, alla porta Est-Roserio.“



A due giorni dall'inaugurazione dell'Expo 2015, l'evento dell'anno, Vanity Fair  ha raccolto 30 ,fra curiosità e consigli utili, per preparare la visita .Anche se il sito open expo segnala ,ad oggi, solo il 21% di lavori ultimati...Ad ogni modo il momento tanto atteso sta arrivando. Milano è pronta ,o quasi, ad accogliere turisti da ogni dove. Dopo tante beghe aspettiamo il 1° maggio e vediamo la figura che facciamo...





1) Cos’è Expo
Expo significa esposizione universale, non è una fiera commerciale. Un’esposizione universale viene organizzata ogni 5 anni secondo le regole dettate dal  Bureau of International Expositions. La durata dell’Expo è 6 mesi. È obbligatoria la costruzione di padiglioni da parte dei partecipanti e ci deve essere un tema  generale. 


Padiglione Italia


2) Quando
Sei mesi di apertura con inaugurazione il 1 maggio e chiusura il 31 ottobre.

3) Orari
Expo è aperto dalle 10 alle 23. Tutti i giorni.

4) Dove
Una superficie di circa 1,1 milioni di metri quadrati nell’area nord ovest di Milano con anche parte del territorio di Pero e Rho. Il sito dell’esposizione vuole unire campagna e città, è un parco agroalimentare con tracciati ortogonali e circondato da canali d’acqua.

5) Info
La prima fonte di informazioni è il sito ufficiale Expo2015. Nella home page ci sono i link ai canali dedicati su twitter, facebook, youtube, linkedin, pinterest e instagram. Esiste un magazine on line di  Expo

6) Tema
Il titolo ufficiale di Expo 2015 è “Nutrire il Pianeta: Energie per la Vita”. Fra gli obiettivi principali c’è quello di contribuire affinché tutti abbiano acqua e cibo a sufficienza, insieme allo sviluppo di nuove tecnologie perché ci sia equilibrio tra le risorse consumate e la disponibilità di cibo per la popolazione mondiale. 

7) Inaugurazione
Concerto di Andrea Bocelli giovedì 30 aprile in piazza Duomo a Milano alle 20 e 30. Diretta tv su Rai Uno e streaming sul sito di Expo. Ci saranno coro e orchestra della Scala. Il primo maggio in teatro Turandot di Puccini.

8) Eventi
Quella di Expo è un’agenda ricchissima. Si trova tutta qui. Si può fare una ricerca per data o argomento. 

9) Biglietti
Un biglietto per una data fissa per un adulto, da 14 a 64 anni, valido per una sola giornata costa 27 euro se lo si acquista on line. Prima dell’inizio della manifestazione ci sono offerte scontate. Per tutta la durata di Expo ci sono sconti per ragazzi da 3 a 13 anni e per gli over 65 e agevolazioni per gruppi e scuole. Ci sono biglietti per gli orari notturni, dopo le 19. I padiglioni degli stati chiudono alle 21, la ristorazione alle 22 e 30.




10) Cassa
Ci saranno casse per comprare il biglietto direttamente all’ingresso.




11) Prenotazione
Non è obbligatoria, ma consigliabile. Ogni giorno c’è un limite di ingressi a 250mila. 

12) Biglietto aperto
Dopo la conferma della data della visita per il biglietto aperto non si può cancellare. 

13) Raggiungere Expo
Con i mezzi pubblici la fermata è quella di Rho Fiera. È la linea rossa della metropolitana. Serve il biglietto extraurbano da 2 euro e 50 centesimi a tratta. 

14) Mezzi pubblici
Atm e Comune di Milano hanno presentato un piano di ampliamento per tutto il periodo di Expo. Dal 1 maggio al 31 ottobre sarà possibile spostarsi per Milano con i mezzi pubblici 24 ore su 24, sette giorni su sette.  Presentato il piano straordinario messo in campo da Atm in collaborazione con il Comune di Milano: Ci sono 15 linee di autobus notturne, oltre all’aumento delle frequenze dei mezzi nelle ore diurne.

15) Treni
C’è una fermata dedicata alle linee suburbane all’accesso Ovest Triulza. Ci sono 37 frecce di Trenitalia al giorno. 

16) Aeroporti
Linate, Malpensa e Orio al Serio sono collegati con bus navetta.

17) Parcheggi
Per chi va in auto ci sono quattro parcheggi (Merlata, Arese, Fiera Milano, Trenno). Sono collegati al sito di Expo, ma bisogna prenotare il posto

18) Disabili
ExpoFacile è un portale di informazione e consigli per l’accessibilità di Milano e della Lombardia per i turisti con disabilità e con bisogni specifici. Si trovano in italiano e in inglese, informazioni utili, il database delle strutture alberghiere e della ristorazione accessibili visitate e certificate, una mappatura dei mezzi di trasporto per muoversi in città e per raggiungere Expo. Per richiedere biglietti ridotti bisogna attestare la propria disabilità scrivendo a disability-tickets@expo2015.org.  Qui tutte le indicazioni per persone con disabilità. 

19) People Mover
Esiste un servizio di  navetta gratuito su un percorso interno dell’esposizione con 10 fermate per 5 chilometri. Dovrebbe avere una frequenza da 5 a 7 minuti dalle 9 alle 24. I posti a bordo dovrebbero essere da 23 a 28 con un posto per una sedia a rotelle.

20) Noleggio
Si possono noleggiare sedie a rotelle e passeggini attraverso il sito di Expo e quello di Chicco. Nell’area dell’esposizione ci sono zone nursery.

21) WiFi
Il sito di Expo segnala che sarà disponibile una connessione WiFi gratuita all’interno dell’area dell’esposizione.

22) Expo gate
È la porta di ingresso a Expo nel centro di Milano. La struttura presenta e anticipa quanto di vedrà a Expo. Qui si possono ottenere informazioni e comprare i biglietti. 

23) Paesi
I paesi partecipanti sono 145. Si considerano Partecipanti Ufficiali  tutti i Paesi, in questo caso appunto 145 e le Organizzazioni Internazionali, qui 3, che hanno accettato l’invito della nazione ospitante. Ci sono anche Partecipanti Non Ufficiali che sono autorizzati a partecipare dall'organizzazione dell'Esposizione. Il Governo Italiano ha deciso di invitare ufficialmente tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite.

24) Logo
Il logo di Expo 2015 è opera di Andrea Puppa, vincitore di un concorso fra studenti e neolaureati delle scuole di design e arti, architettura, moda, disegno industriale e grafica pubblicitaria. I progetti presentati erano oltre 700, la prima scelta è stata fatta da una giuria presieduta da Giorgio Armani. Le dieci migliori proposte sono state sottoposte a un voto on line. Si uniscono nella scritta EXPO 2015 i tre colori primari: giallo, blu, magenta. 

25) Mascotte
Foody è stata disegnata dalla Disney e si ispira ad Arcimboldo. 

26) Vie
Cardo e decumano come le strade principali degli accampamenti prima e delle città romane poi. Il decumano va da est a ovest per un chilometro e mezzo e ospita i padiglioni nazionali dei paesi partecipanti. Simbolicamente si va da città a campagna. Il cardo va nord a sud, è lungo 350 metri. Qui è il cuore dell’esposizione italiana.

27) Padiglione italiano
Quella italiana è la struttura più grande e si trova sulla dorsale nord-sud del cardo. Il punto principale è Palazzo Italia con l’Albero della vita  sopra il Lake Arena. Sul cardo sono stati sistemati i padiglioni tematici più piccoli. Il Palazzo Italia è grande 13mila metri quadrati e alto 36 metri con un giardino sul tetto in cui potranno stare fino a 300 persone. 

28) Padiglione Zero
È la porta di ingresso a Expo. All’entrata ovest della struttura dove dovrebbe esserci il 70% degli arrivi. Racconta la storia dell’alimentazione. Sarà l’unico a restare aperto anche di sera.

29) Multinazionali
Fra gli sponsor ufficiali c’è McDonald's e Coca Cola ha un padiglione Corporate proprio accanto a quello italiano. 

30) Ricette
Visto il tema ogni paese proporrà le proprie eccellenze culinarie. Alcune le si possono già trovare on line  ognuno può mettere la propria ricetta da ogni parte del mondo

31) Turismo
Esiste un sito dedicato al turismo per Expo http://www.wonderfulexpo2015.it/e anche all’interno dell’esposizioni si attiveranno guide.






PADIGLIONE CITTA' DEL VATICANO


Ma che  ciazzecca il vaticano con l'EXPO?




Non deve fare affari (almeno credo). I suoi concetti sulla fame nel mondo può divulgarli in altre forme, magari meno costose . Sarà felice il cardinale Bertone, rispecchia la sua mentalità: perseguire potere e ricchezza , lui dall'alto del suo attico romano, principesco, può. E i poveri che si fott.....

Annamaria

lunedì 27 aprile 2015

COPPIA, COME CAPIRE SE SIETE INCOMPATIBILI



Questo è un articolo che rispecchia l'esperienza vissuta  da molti di noi... quella che è stata anche  la mia esperienza personale in un rapporto recentemente finito per mia volontà.
Mi rispecchio al cento per cento nella parte in cui dice “Molte persone, coinvolte in un amore che li fa soffrire, fanno tutto il possibile per migliorare il rapporto senza riuscirci: l’impegno e la volontà non sortiscono nessun effetto e l’amato/a continua a comportarsi sempre nello stesso modo.
Se anche tu vuoi scoprire se stai con la persona sbagliata, in un rapporto patologico, segui i consigli della D.ssa Anna Zanon.  



Gli amori difficili sono caratterizzati da una grande intensità emotiva che manca di solito nelle relazioni più normali.
Per questa ragione, anche se il rapporto procura più sofferenza che gioia, chi ne è coinvolto non riesce ( e spesso non vuole) rinunciare a quello che considera un grande amore.
Come capire allora se le difficoltà che si sta vivendo con il proprio partner fanno parte delle inevitabili  problematiche di coppia (che non risparmiano neppure le coppie più affiatate) oppure sono il segnale che stiamo vivendo un rapporto dannoso per il nostro benessere psicologico?
La risposta è che gli amori patologici hanno delle caratteristiche ben precise che li differenziano dagli amori più “sani”.
Le caratteristiche dei rapporti patologici

Il rapporto fa soffrire
La sofferenza che si prova nella relazione è il primo indice che qualcosa non va come dovrebbe andare
Nessun rapporto è esente da momenti di crisi, incomprensioni e conflitti ma l’ amore quello sano ha una funzione riparativa e terapeutica: chi vive un rapporto di coppia appagante si sente più sereno e sicuro di sè, ha più energia, lavora meglio.
Al contrario un rapporto patologico influisce pesantemente sul benessere psicologico e sull’autostima: chi vive un amore malato sta male,  diventa insicuro e depresso e spesso si concentra ossessivamente sul rapporto a scapito del lavoro e della vita quotidiana.
Ma sebbene il rapporto provochi un elevato grado di sofferenza e di umiliazioni , chi ne è coinvolto non riesce a porre fine alla relazione.


Più mi umili, più ti amo
La caratteristica peculiare degli amori patologici è che il maltrattamento fisico e psicologico del partner   (anche la freddezza può essere una forma molto sottile di maltrattamento) sembra far innamorare di più l’altro partner.Anzi, più il partner che ” ama di meno”si dimostra distaccato e insensibile, più l’ altro sembra coinvolgersi sentimentalmente e aggrapparsi alla relazione.
I rapporti patologici hanno una componente ossessiva: anche se il partner fa soffrire,  lo si vuole ad ogni costo.

Si vive sperando che lui/ lei cambi
Un altra caratteristica del rapporto patologico è che è un rapporto vissuto più nella fantasia che nella realtà.
In altre parole, la relazione non è valutata per quello che dà effettivamente ma per quello che potrebbe dare se si verificassero certe condizioni ( per esempio se lui lasciasse la moglie, superasse la fobia dell’impegno, ecc).
I momenti felici sono pochi, si vive nell’attesa che qualcosa succeda e che il partner cambi: spesso chi è coinvolto in una relazione patologica è più attratto dal potenziale del partner che della persona reale che ha davanti.
Raramente il partner viene visto per quello che è, a volte viene messo su un piedestallo e idealizzato, più spesso si sta con lui/lei  sperando di cambiarlo grazie all’ amore incondizionato.



Rapporti di amore/ odio
Un’altra componente dei rapporti patologici è l’ambivalenza affettiva.
L’ambivalenza ( ovvero la coesistenza di sentimenti positivi e negativi verso la stessa persona) è una caratteristica di tutte le relazioni umane ma negli amori malati l’ambivalenza è particolarmente accentuata.
Con il partner si crea spesso una complicata relazione d’amore e odio,, attrazione e repulsione, che rende ancora più difficile valutare con serenità il rapporto e prendere delle decisioni.
E’  comune dipendere affettivamente dal partner e allo stesso tempo non avere un opinione positiva di lui, non stimarlo, non fidarsi di lui.

Le dinamiche di coppia sono rigide
Un’altra caratteristica dei rapporti patologici è la rigidità dei ruoli e delle dinamiche di coppia.
Nei rapporti” sani” i partner rivestono diversi ruoli a seconda della situazione:   amici, complici, amanti e capaci di prendersi cura dell’altro nei momenti di crisi e di difficoltà.
Nei rapporti felici i componenti della coppia sanno scambiarsi i ruoli : entrambi danno e prendono a seconda delle circostanze.
Nelle relazioni patologiche ,invece, i ruoli sono pochi e rigidamente stabiliti: per esempio, la coppia è bloccata in una dinamica genitore/ figlio: la moglie fa la bambina, il marito ricopre un ruolo genitoriale e nel matrimonio manca la sessualità.
Oppure se ci sono figli, i coniugi si relazionano tra loro solo come una  mamma e un  papà e non come una coppia di persone che si amano.
Ma soprattutto, l’incapacità di scambiarsi i ruoli è indice di una grave difficoltà nella coppia :  per esempio, lui evita l’intimità e si comporta in modo sfuggente e  lei insegue e chiede vicinanza e impegno.
Oppure uno dei due  che impone le regole e l’ altro che subisce, uno che dà e l’ altro che prende, uno che tradisce e l’ altro che, pur soffrendo, accetta i tradimenti.

Si litiga sempre per le stesse cose
L’amore è creativo :nei rapporti sani le persone riescono a mediare tra le esigenze reciproche, a trovare delle soluzioni ai conflitti ( o a tollerare il disaccordo)  mentre nei rapporti patologici avviene l’esatto contrario.
Si litiga sempre per le stesse cose: nel rapporto manca la comunicazione, l’ ascolto e la comprensione reciproca che faciliterebbero la soluzione dei conflitti.
Nella coppia si verificano sempre le stesse dinamiche disfunzionali :per esempio, la moglie  chiede più intimità e  il marito, sentendosi soffocare, scappa.
Ma più lui è sfuggente, più lei si sente abbandonata e chiede rassicurazioni, più lei chiede rassicurazioni, più lui si sente oppresso e scappa e cosi via.. in un circolo vizioso da cui diventa  veramente difficile uscire.

Il rapporto non cresce.
I rapporti sani comportano una crescita sia individuale che del rapporto che permette ai partner di creare un legame sempre più profondo.
I rapporti patologici, invece, stagnano oppure involvono.
Dopo tanti anni, il rapporto malato non cresce ma rimane bloccato nello stesso punto ( per esempio non si riesce a decidere di stare insieme seriamente ) oppure il rapporto si logora lentamente fino a morire di morte naturale.

Come riconoscere l’incompatibilità di coppia
Molte persone, coinvolte in un amore che li fa soffrire, fanno tutto il possibile per migliorare il rapporto senza riuscirci: l’impegno e la volontà non sortiscono nessun effetto e l’amato/a continua a comportarsi sempre nello stesso modo.
Anzi, nega che ci sia un problema di relazione, rifiuta di prendersi la sua responsabilità per le difficoltà di coppia e non è disposto a fare nulla per salvare il rapporto.
Questa dinamica è molto comune nelle coppie in cui uno dei due  partner ha gravi difficoltà relazionali e di intimità ( se non una patologia vera e propria).
I rapporti appaganti richiedono che entrambi i partner abbiano raggiunto un certo grado di equilibrio e di maturità psicologica.
La capacità di amare è subordinata all’acquisizione di una sufficiente maturità psicologica.
In sintesi, se  uno dei due partner ha dei problemi psicologici e relazionali, il rapporto non potrà che diventare difficile e problematico.
Non si può avere una relazione serena ed equilibrata con una persona che non è in grado di amare e di stabilire delle relazioni positive  con gli altri.
Poche persone sanno che la capacità di amare è uno dei requisiti che gli psicologi utilizzano per valutare il grado di salute psicologica e che esistono delle patologie ( come il narcisismo) in cui  la capacità di stabilire delle relazioni affettive gratificanti   è gravemente compromessa.
Non sempre il partner di una persona problematica, è altrettanto problematico: spesso le persone coinvolte in un amore che fa soffrire hanno avuto in precedenza relazioni ” normali”, ma la relazione in cui sono coinvolte sembra avere il potere di attivare delle loro problematiche irrisolte rimaste latenti fino a quel momento.
Altre volte è l’interazione tra i componenti della coppia che tira fuori il peggio in entrambi: entrambi “funzionano” peggio insieme di quanto non farebbero separatamente.
Succede così quando si incontrano due persone con due nevrosi opposte e complementari ( es: sadico e masochista).
In questo caso il rapporto rischia di essere indissolubile in quanto gli aspetti disfunzionali dell’uno alimentano gli aspetti disfunzionali dell’ altro.

Tre passi per liberarsi da un amore che fa soffrire

1) Capire che è una relazione malata
Il primo passo (che non è per nulla semplice) è ammettere con se stessi che in quel rapporto si sta male.
Spesso la persona coinvolta in una  relazione distruttiva attiva dei meccanismi di difesa per soffrire meno, quindi tende a minimizzare o a giustificare le mancanze di rispetto del partner .
E’ importante è iniziare a guardare la situazione in n modo obiettivo e in questo può aiutare il confrontarsi con coppie che hanno dei modelli di relazione più appaganti.

2) Rinunciare all’illusione di cambiare l’ altro/a
Il secondo passo è quello di rinunciare all’illusione di cambiare l’altro/a.
L’illusione di poter cambiare l’ altro nasce dalla convinzione inconscia di poter avere un controllo sul comportamento del partner ( per  cui se lui non mi ama è perchè riesco a farlo innamorare, se lui mi tradisce è perchè non sono abbastanza femminile, e via dicendo).
Pertanto, bisogna prendere consapevolezza che il modo in cui il partner ci tratta non dipende da quello che noi siamo, ma da dipende da quello che lui/ lei  è.
Il problema non è che il partner non ci ama ma non ci ama perchè non è in grado di amare.
Quando si comprende che il comportamento del partner dipende da problematiche sue sulle quali non possiamo avere nessun controllo, diventa più facile disinvestire in una relazione che provoca solo sofferenza.

3) Ricostruire l’autostima
Il terzo punto per liberarsi da un amore patologico è cominciare a ricostruire la propria autostima, cercando altre aree di soddisfazione oltre al rapporto.
Bisogna lavorare per ridurre gradualmente la propria dipendenza dal partner da tutti i punti di vista: economico,materiale, affettivo, investendo sulla propria crescita personale e coltivando amicizie, interessi, il lavoro e la spiritualità.Se non si riesce ad uscire da soli un amore patologico, bisogna farsi aiutare.In questi casi può essere indicata una terapia psicologica che aiuti a comprendere quei meccanismi psicologici che ci tengono legati a una situazione distruttiva.


Annamaria By -IlMioPsicologo