sabato 2 ottobre 2010

Meteo...e non solo






si ride, si piange


















Annamaria... a lunedi

LA FESTA DEI NONNI






La Festa dei nonni è una ricorrenza civile introdotta in Italia con la Legge 159 del 31 luglio 2005, quale momento per celebrare l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della società in generale.
Viene festeggiata il 2 ottobre, data in cui la chiesa cattolica celebra gli Angeli custodi.
Il compito di promuovere iniziative di valorizzazione del ruolo dei nonni, in occasione di tale data, spetta per legge a Regioni, Province e Comuni.


La Festa dei Nonni è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1978 durante la presidenza di Jimmy Carter su proposta di Marian McQuade, una casalinga del West Virginia, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. La McQuade iniziò a promuovere l’idea di una giornata nazionale dedicata ai nonni nel 1970, lavorando con gli anziani già dal 1956. Riteneva, infatti, obiettivo fondamentale per l’educazione delle giovani generazioni la relazione con i loro nonni, portatori di conoscenza ed esperienza.
Negli Stati Uniti la festa nazionale dei nonni (Grandparents Day) viene celebrata ogni anno la prima domenica di settembre dopo il Labor Day.
Nel Regno Unito, introdotta nel 1990, dal 2008 viene celebrata la prima domenica di ottobre.
In Canada viene celebrata dal 1995 il 25 ottobre.
In Francia, i nonni e le nonne sono festeggiati ogni anno separatamente. La Festa della Nonna già dal 1987, la prima domenica di marzo. Dal 2008 è stata introdotta la Festa del Nonno la prima domenica di ottobre.

 I nonni amano il web. Navigano e si divertono on line

Sul web il mondo non ha più confini anche per chi ha superato i 70 anni. On line i silver surfers, sono conosciuti anche così gli anziani che navigano la rete, mandano milioni di e mail ogni giorno.
È infatti la posta elettronica il servizio messo a disposizione da web più usato dagli over settanta. Ma non solo.

Molto usati anche i social network per ritrovare le persone conosciute in tutta una vita e restare in contatto con parenti, amici e nipoti. Molto gradite anche le chat e i servizi di messaggistica istantanea per trovare un nuovo amore e nuovi amici. Gli anziani si divertono molto in rete: ascoltano musica, scaricano file musicali e video, e chiacchierano nei forum on line. Insomma non sembrano davvero lontani nelle loro abitudini sul web da figli e nipotini.




Annamaria... a dopo

venerdì 1 ottobre 2010

relax...GILBERTO GOVI

Bimbi ballerini....


http://blog.edidablog.it/files/Image/mondo%20segreto/2008-09/rosa/bimbi%20che%20ballano.gif







 un omaggio al grande attore genovese, GILBERTO GOVI








 






Gilberto Govi nasce a Genova il 22 ottobre 1885 in Via San'Ugo 13 nei pressi della Stazione Principe. Il padre Anselmo è impiegato delle ferrovie e dalla nativa Modena si è trasferito nel capoluogo ligure per motivi di lavoro assieme alla moglie Francesca Gardini, di Bologna.
A quattordici anni Gilberto entra a far parte di una compagnia filodrammatica genovese e per cinque anni frequenta questo mondo artistico che gli trasmette la passione per il teatro che diverrà poi il grande amore della sua vita. Nel 1902 viene intanto assunto come disegnatore presso le Officine Elettriche Genovesi, ma Govi non pensa di rinunciare al teatro per una vita da impiegato. Nel 1904, infatti, a soli 19 anni si iscrive all'Accademia Italiana del Teatro Nazionale con sede nello stradone Sant'Agostino ed inizia la sua carriera artistica: nel 1911 incontra sul palcoscenico del Nazionale Caterina Franchi Gaioni che diverrà poi sua moglie, nel 1912 viene scritturato come attor giovane da una compagnia professionista e nel 1914 fonda la Compagnia Dialettale, di cui assume il ruolo di direttore artistico e primo attore, nel 1917 si esibisce per la prima volta lontano dalla Liguria, a Torino con “I manezzi pe' maià 'na figgia ed il 26 settembre dello stesso anno si sposa con Rina. Sino al 1923 alterna l'attività di disegnatore a quelle di attore che gli da sempre maggiori soddisfazioni anche sotto il profilo economico e finalmente il 31 dicembre di quell'anno si dimette dalle Officine Elettriche Genovesi per dedicarsi completamente al teatro. Il 1926 è l'anno della splendida e fortunata tournèe in Argentina dove recita per tre mesi e mezzo con ben 162 repliche e conserverà le locandine dell'epoca per sempre tra i suoi ricordi più cari. Il successo fu enorme perché i tantissimi emigrati liguri ritrovarono in lui non solo il gusto della propria lingua, ma il sapore delle proprie tradizioni e delle proprie radici. Nel 1928 recita a Roma, l'anno dopo a San Rossore ospite di Vittorio Emanuele III e della corte sabauda e nel 1930 porta in scena a Parigi Pignasecca e Pignaverde. Non va dimenticato che il governo di quegli anni non amava particolarmente i dialetti poiché li considerava un ostacolo alla diffusione dell'italiano e quindi alla costruzione della patria fascista e quindi in un primo tempo l'attività artistica di Govi fu guardata con sospetto, ma agli spettacoli romani intervenne persino Mussolini, che volle regalargli una foto con dedica in segno di sincero apprezzamento. Da quel momento gli attestati di stima dei più importanti gerarchi divennero usuali e Govi sarà l'unico attore dialettale ad assurgere a fama nazionale. Nel 1932 riceve l'onorificenza di Grande Ufficiale della Corona d'Italia e nel 1935 si esibisce a Tripoli ospite personale di Italo Balbo. Nel 1938 inaugura il Teatro Margherita a Genova e tra il 1942 ed il 1951 le sue commedie approdano al cinema ed incide alcuni dischi con i suoi più celebri monologhi. Nel 1957 si dedica ad un lungo ciclo di commedie da portare in scena esclusivamente per essere riprese e trasmesse in televisione e nel 1960 rimette in piedi la compagnia per l'ultima stagione della sua fortunatissima carriera e nel 1966 muore nella sua Genova. Il suo studio, le sue foto di scena, i suoi disegni, i suoi schizzi e studi di trucchi e parrucche, gli abiti di scena, i copioni tante volte modificati e corretti, i suoi ricordi più cari, il suo medagliere, furono poi conservati gelosamente dalla moglie Rina per quasi vent'anni ed alla sua scomparsa furono donati al Comune di Genova affinché trovasse una definitiva sede espositiva presso il Museo Biblioteca dell'Attore. Sino ad oggi ciò non è stato possibile per ragioni di spazio ed il lascito Govi è ospitato presso il Museo di Sant'Agostino in una saletta riservata. A richiesta lo si può visitare, si possono consultare i copioni e le fotografie, ma soprattutto si può rivivere l'atmosfera magica del suo studio privato dove i ricordi di una meravigliosa carriera gli hanno allietato gli ultimi anni di vita: il veliero che troneggiava sulla scena di “Colpi di Timone”, gli occhiali di “Sotto a chi tocca” e “Tanto pe-a regola”, il gilet dei “Manezzi”, i trucchi e lo specchio che portava sempre per il suo camerino, di scena, il baule dei vestiti, la croce cardinalizia di “Sua eminenza manica larga”, le bocce dell'omonima commedia, le foto con dedica di altri famosi artisti: Ermete Zacconi, Aureliano Pertile, Pietro Mascagni, Tito Schipa…
















 


Annamaria... a dopo

ANNO SCOLASTICO 2010

una delle tante vergogne del nostro paese : una lettera inviata al corriere da una mamma

«Mio figlio tetraplegico
rimasto senza insegnanti»

«Vado io a scuola per portarlo in bagno»

Caro direttore, sono la mamma di un ragazzo disabile che frequenta la seconda superiore all'Itsos «Albe Steiner» di Milano. Ecco come inizia l'anno scolastico 2010 per mio figlio affetto da tetraparesi: le ore di sostegno settimanali passano da 18 a 9; nessuno è disponibile a portarlo in bagno (perché tutto il personale è occupato in altre mansioni), così spesso mi fermo io a scuola nell'orario scolastico per aiutare la scuola ad affrontare una situazione che sembra ingestibile. Come si è arrivati a questo punto? Queste le risposte che ho ricevuto: il preside ha fatto domanda al Comune e al provveditorato, documentando tutte le spese sostenute l'anno scorso, ma il rimborso che ha ricevuto è stato poco più che simbolico. In provveditorato mi hanno detto che «i ragazzi crescendo devono diventare sempre più autonomi» e che in ogni caso «mancano le risorse».
Non mi resta, così mi hanno detto, che fare ricorso al Tar... Ringrazio per il consiglio, ma... intanto? Ultima considerazione: ho iscritto mio figlio a questa scuola, dopo che in numerose altre mi era stato risposto: «Gentile Signora, la nostra scuola, purtroppo, non è in grado di accogliere suo figlio... si rivolga altrove, perché davvero non possiamo seguirlo come meriterebbe...». Devo concludere che anche l'Albe Steiner avrebbe dovuto rispondermi così?
Anna De Castiglione

Annamaria... a dopo

Meteo... e non solo





si ride, si piange





per un amico speciale















grazie!






ANNAMARIA... A DOPO

COPPIA : QUANDO LEI E' PIU' GRANDE.....

              Barbara De Rossi e compagno - lei 50 anni, lui 29 -

L'ho conosciuto all'inizio dell'estate, lui è importante per me, mi sento come una ragazzina innamorata"

 

 

                                               IVANA TRUMP E MARITO - 61  anni lei, 37 lui
Cosa spinge una donna a cercare un partner molto più giovane? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi? Leggiamo cosa ci dice  la celebre sessuologa Alessandra Graziottin

- Scena prima. Grande città, attico moderno. Lui è bello e sexy, lei affascinante e ben curata. Lui è divertente e passionale, lei intelligente e piena di interessi.
Il quadro perfetto della coppia ideale, tranne che per un particolare: lui ha 35 anni, lei dieci, quindici, magari venti in più.

                                ORNELLA MUTI   E COMPAGNO- differenza d'età: 10 ANNI


Nella società ipertecnologica e multietnica di oggi, la donna che sceglie un partner molto più giovane fa ancora discutere, e tanto. Non solo quando si arriva all’estremo più discutibile, balzato alle cronache di recente, della professoressa trentenne sorpresa a fare sesso con studenti quindicenni.
«Innanzitutto bisogna distinguere nettamente le due cose», spiega la dottoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia medica San Raffaele Resnati di Milano. «Anche se non sempre l’età anagrafica corrisponde a quella percepita, il rapporto di una donna maggiorenne con un minore va condannato senza scuse, e ancora di più in una situazione simile, in cui la donna svolge anche un importante ruolo pedagogico. Ben diverso è il caso di due persone maggiorenni e responsabili delle proprie azioni».

Azioni che, a ruoli invertiti, sono accettate da sempre, nell’eterno paradosso per cui un uomo che sceglie una partner più giovane compie un gesto ovvio che non suscita alcuna perplessità.
«La mancanza di una simmetria di giudizio esiste ancora», commenta la Graziottin, «ma oggi, rispetto a un passato anche recente, assistiamo a una vera e propria rivoluzione dei costumi sessuali delle donne. Che a 40 o 50 anni sono più indipendenti economicamente, appaiono più giovani e più belle delle coetanee di una volta, spesso sono single di ritorno senza necessità procreative e hanno tanta voglia di trovare un nuovo partner. Da qui, salvo casi particolari legati a interessi economici, è naturale che la loro scelta cada su uomini più giovani, e quindi più aitanti, più vivi, più divertenti e più attivi sessualmente. Senza contare che i coetanei più interessanti generalmente sono già accasati».

Le coppie composte da donne più grandi, anche senza guardare a quelle celebri e strombazzate sui giornali scandalistici, oggi sono in continuo aumento, soprattutto nelle grandi città con alti tassi di divorzi e nutrite schiere di donne di mezza età single e ad estrazione sociale medio-alta.
«Io trovo che non ci sia nulla di cui stupirsi», prosegue la celebre sessuologia, «soprattutto considerando che, grazie anche all’utilizzo sempre più frequente delle terapie ormonali sostitutive, le donne di mezza età riescono a essere molto più giovani e molto più attive, sia dal punto di vista intellettivo che da quello sessuale, riducendo notevolmente i contraccolpi sull’umore e sull’invecchiamento legati alla menopausa».
La differenza di età a vantaggio dell’uomo, insomma, sembra sentirsi molto meno, quando non addirittura essere una condizione migliore rispetto alla parità di età. «Rispetto alle ragazze giovani, le donne più mature hanno certamente un diverso piacere di stare insieme, una diversa disponibilità a condividere il tempo libero e una minore necessità di sostegno economico. Questo può spingere molti uomini giovani a preferirle, al di là dell’interesse economico».

Già, questo interesse. Accanto alle donne che amano, ricambiate, un uomo più giovane, ci sono anche quelle che vivono consapevolmente relazioni occasionali che spesso hanno una corrispondenza economica diretta o indiretta. «Si tratta di un altro cambiamento radicale», aggiunge la Graziottin, «da una cultura affettiva a una strumentale. In questo caso il rapporto viene vissuto come un vero e proprio scambio simmetrico: io ti offro le mie sicurezze, tu la tua giovinezza, il tuo aspetto e il tuo vigore sessuale. Al di là dei giudizi morali, che non voglio dare, chi lo fa vive questo scambio in maniera serena, nella certezza di essere tra persone adulte e libere di fare le proprie scelte».

A ciascuno, poi, la facoltà di individuare il confine tra scadimento sentimentale cinico e merceologico, e stile di vita improntato al divertimento e alla voglia di rispecchiarsi nel più giovane. Ricordando che ogni caso è un caso a sé. «Non ci sono solo le donne manager con il compagno più giovane e meno ricco», conclude a questo proposito la sessuologa, «ma anche le casalinghe trascurate dal marito facoltoso e assente, che scelgono di rifarsi con un amante nel pieno della vitalità. In questo caso, è ovvio, si aggiunge anche il piacere sottile della vendetta contro il marito».
Che magari è in vacanza con l’amante ventenne...




Annamaria... a dopo

giovedì 30 settembre 2010

Meteo... e non solo.






si ride, si piange


Annamaria... a dopo

CINQUANTENNI DI OGGI, SPLENDIDE E IN FORMA COME A 30 ANNI

                                                                         sharon stone


Penso alle donne comuni dei primi decenni del 900. Quando, a poco più di 40 anni, erano già vecchie, decrepite e quasi senza denti. Sembrano passati millenni. Con o senza figli o mamme in dolce attesa: le cinquantenni di oggi non abbiamo paura del tempo che passa, siamo  incredibilmente splendide e agguerrite più che mai.con  grinta, voglia di vivere e sex appeal da vendere…
Il segreto,  è molto semplice. “Servono un po’ di sano egoismo e passione per ciò che si fa . Se facciamo un lavoro che amiamo, non lavoriamo neanche un giorno. .. Soprattutto -  non bisogna MAI smettere di sognare. Non ho progetti particolari per il mio futuro, ma molti, moltissimi sogni.
Riporto un'inchiesta di qualche mese fa presa da un quotidino ,dove ci spiega
 perché oggi sembriamo più giovani. Da alimentazione, medicina e stile di vita l'aiuto decisivo
                                                                      Barbara D'Urso
Cinquanta ma sembrano trenta. Trentacinque forse. Perché si ha una pazzesca voglia di vivere. E tutto il resto conta sì, alimentazione, medicine, ginnastica, traguardi scientifici e prodigi della chirurgia. Ma alla fine ciò che comanda, che straccia l'anagrafe e fa dimenticare i certificati di nascita, sembrano essere il cuore e la mente. Non è solo questione di star system, di attrici meravigliose che superato il mezzo secolo amministrano saggiamente le proprie rughe e scoprono un nuovo "vento di vita". In tutto il mondo occidentale, sembra, l'età "apparente" ha soppiantato l'età anagrafica, si vivono stagioni multiple insieme, e la sessualità non si piega più né al tempo né al mutare del corpo.

E se l'avanguardia di questa generazione dell'"età apparente" sono le "Quintastics", così le ha definite il Telegraph, citando appunto un gruppo di "cinquantenni fantastiche", da Sharon Stone a Condoleezza Rice, da Meryl Streep a Emma Thompson, il fenomeno è assai più vasto, riguarda sia le donne che gli uomini, e sta portando a una vera riscrittura dei tempi della società. "Conquistiamo in media tre mesi di vita l'anno, siamo, di fatto, biologicamente più sani e più belli - conferma Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Scienze Geriatriche del Policlinico Gemelli di Roma - i settantenni di oggi vivono come i cinquantenni di ieri, e questi ultimi sentono e agiscono come se ne avessero dieci di meno... I motivi?

Gianna Nannini , presto mamma a 54 anni


Una vita più facile, i lavori usuranti ridotti al minimo, un'alimentazione giusta quando non si eccede, l'attività fisica, i farmaci sempre più mirati. Abbiamo i malanni del benessere, ma godiamo di una qualità della vita mai raggiunta prima. Il risvolto di questa medaglia è però una vecchiaia che si allunga e l'ultimo pezzo, quando ci si avvicina ai novanta, è davvero duro per tutti".

Ma sono state le "Quintastics" a determinare la vittoria dell'età apparente contro l'età anagrafica. Senza arrendersi, come scrive il Telegraph, a quello che Picasso chiamava "l'autunno della vita di una donna", e senza cedere al pensiero di avere ormai "più ieri che domani davanti a sé...". Una nuova generazione, che a partire dal 2010 potrà contare ragionevolmente su altri trent'anni di vita attiva e dinamica, quando soltanto 50 anni fa, la menopausa era considerata quel traguardo oltre il quale l'esistenza femminile diventava, davvero, un autunno dei sentimenti e della sessualità. E se le testimonial del fenomeno "Quintastics" sono attrici come Julianne Moore o Madonna, che ad una "ruggente voglia di vivere" hanno mescolato senza rimorsi sofisticati interventi di chirurgia estetica, è anche vero che 600mila donne inglesi over-fifty, hanno dichiarato di non essere mai state "così felici".
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia8WIj5DYtOkQ9sqwZasYqXs6Xpi_35mew-bX8BzO2WhAqUyy_nT2t80B1Vlnb49dUVpnMgs007pLUMo3oXvJG0gmGaL47EC2tQb-TijEdA3L7riT_cl65a3k3V-r2yIi7acDT1n9ZUA0g/s200/prati_pamela.jpg
Si diventa famiglia più tardi. Si fanno i figli in un'età anagraficamente matura, ma poi la loro presenza costringe a restare giovani. Per giocare. Salire su un albero. Ascoltarli. Ridere di scherzi e tenerezze. Un fenomeno che riguarda sempre di più i maschi. Che si ritrovano padri a 50 anni e si occupano dei loro desideratissimi bambini come se ne avessero trenta. Esattamente come fanno le madri. In un alfabeto dell'amore che sta riscrivendo i rapporti di coppia. Una "rivoluzione dell'età" che si intreccia a quella che ormai viene definita dagli esperti, "la seconda rivoluzione sessuale". Emanuele Jannini, docente di Sessuologia all'università dell'Aquila, afferma infatti che viviamo felicemente in un'era dove la Scienza ci aiuta a dimenticare l'anagrafe. Puntando sulla fisiologia. "Mangiamo bene e siamo sani. E poi non possiamo ignorarlo: la diffusione del Viagra per i maschi e degli ormoni per le donne hanno davvero cambiato le frontiere dell'amore. Un uomo di 50 anni solitamente non ne ha bisogno per vivere la propria sessualità, ma sa che prendendo questi farmaci può riportare la sua potenza a quella dei 25 o dei 30 anni. Le donne possono ritardare a lungo la fine della fertilità, aiutarsi in ogni modo contro gli effetti collaterali. E questo cambia tutto. Il tempo, gli anni non sono più un problema, un limite. Quindi l'età apparente spesso non è soltanto una facciata, ma una realtà concreta. Che muta dunque la vita familiare, sociale, anche i rapporti di lavoro". Fondamentale però lo stile di vita. Annalisa Tronchetti è dietista ospedaliera, ed esperta di nutrizione. "Essere magri è un'assicurazione sulla vita, proprio perché si vive così a lungo. Nei reparti di geriatria si è visto che un anziano snello ha un'età biologica spesso assai più bassa dei suoi anni anagrafici. Al contrario di chi affronta sovrappeso il sopraggiungere della terza e quarta età".

La sfida vera però come affermano le "Quintastics" è godere, anche, della propria maturità. Scrive Germaine Greer, voce autorevole del femminismo mondiale: "Una donna adulta non ha bisogno di mascherarsi da ragazzina per restare al centro dell'esistenza". Infatti spiega Iaia Caputo, autrice di un fortunatissimo libro edito da Feltrinelli, "Le donne non invecchiano mai", oggi quello che accade è che si vivono "più età insieme, è come avere un'età multipla". "Prendiamo una cinquantenne con un figlio di 10 anni. Sentirà la sua età forse al mattino, quando si guarda nella specchio. Ma dura poco. Avrà dieci anni di meno quando porterà il suo bambino a scuola, mamma di un figlio piccolo, a cui bisogna dare energie e tempo. Si sentirà di nuovo ben più giovane dei suoi anni sul lavoro, dove le richieste per chi ha questa fascia d'età, e maturato titoli ed esperienza sono comunque alte e pressanti. Vorrà sentirsi giovane, ancora, con il suo compagno, con le sue amiche. Si sentirà invece vecchia e stanca morta - aggiunge con ironia Iaia Caputo - quando finalmente metterà la testa sul cuscino...".

E forse è proprio così, e la compresenza delle età riguarda in parte anche i maschi, anche se Iaia Caputo recinta questa immagine al mondo femminile. Ma la "generazione dell'età apparente" ha una zona d'ombra. La dittatura del corpo. Che sposta frontiere della vita e della fertilità, ma che resta completamente piegata all'industria del botox e del silicone. E se le "Quintastics" le cinquantenni fantastiche citate dal Teleghaph, annunciano di aver rinunciato alla chirurgia estetica pesante, a favore di facce e corpi più autentici (sarà vero?), la follia del rifacimento a tutti i costi è una vera malattia contemporanea. "E' la fragilità delle donne del nostro tempo - dice Iaia Caputo - la paura di scomparire dal mercato del desiderio e di diventare invisibili. E per questo ci si sottopone, sempre più giovani a torture di ogni tipo".
                                                                      Michelle Pfeiffer 
Invece Sharon Stone mostra le sue rughe. Poche certo, per i suoi 51 anni, ma le facce delle "Quintastics" analizzate dal Telegraph , a parte Madonna, sembrano essere diventate più vere. Superato una malattia gravisisma e più divorzi, mamma adottiva ad oltre 40 anni di tre bambini, oggi Sharon Stone confessa: "Sto bene con i miei 51 anni. Credo che tra i 40 e i 60 anni le donne possano avere moltissimo e tutto insieme".
Forse. In ogni caso, suggerisce Germaine Greer, il mondo femminile over-fitfty nel mondo occidentale è ormai una delle fasce di popolazione più numerose. In grado dunque di dettare nuove regole, anche al mondo maschile. "Gli uomini - scrive Greer - si stanno confrontando con un universo di nuove relazioni e di coppia. Le famiglie si formano più tardi, la condivisione dura più a lungo, molti scoprono la paternità da adulti. E questo nella coppia crea parità e rispetto".

Scienziati ed esperti ci provano. L'allungamento della vita ha di certo sovvertito le stagioni della vita. Ma se l'età apparente vince sull'età anagrafica, è perché sono la testa e il cuore a restare giovani.
Come raccontano le dieci testimonianze del libro "Ricomincio da 50. Storie di donne che hanno superato i Fifty senza soccombere", a cura Wally Festini, edito da FrancoAngeli. Dieci storie al femminile che sono anche storie di uomini e di relazioni dove i 50 anni sono l'inizio di una seconda vita. Con davanti agli occhi almeno trent'anni per progettare una nuova esistenza.
                                                                       Mi ci metto pure io va...

Annamaria... a dopo

mercoledì 29 settembre 2010

Meteo... e non solo







si ride, si piange---GOSSIP---



La rivelazione lascia davvero di stucco: "Ebbi una relazione con Fabrizio Corona, spesi per lui circa 2milioni di euro nel periodo 2004-2006". Lo dice ai pm milanesi il guru dei vip, Lele Mora, ascoltato come indagato nell’ambito dell’inchiesta su una maxi-evasione fiscale chiusa nel luglio scorso che riguarda la Corona's.

"Nel 2005 sono iniziati i grandi litigi tra Corona e la Moric, avendo lei scoperto l’esistenza della relazione del marito con me, cosa che io avevo sempre negato e che poi è emersa durante l’indagine di vallettopoli - spiega l'agente dei vip - In quel periodo capitava spesso che Corona veniva buttato fuori di casa e mi chiedeva ospitalità. Io gli avevo consigliato di prendersi una casa per suo conto. Gli avevo anche detto che l’avrei aiutato sul piano economico. Come in effetti è stato".

Poi racconta che buona parte del denaro che Mora ebbe da Marcello Silvestri e che proveniva da fatture false, circa 3milioni di euro, lo spese per regali a Corona, "al quale ho comprato 8 autovetture a partire da una Audi Cabriolet per arrivare alla Bentley Continental. Anche l'appartamento di via de Cristoforis Milano gliel'ho comprato io". Sono queste le verità che son venute a galla nel corso dell’interrogatorio dello scorso 13 ottobre 2009 davanti ai pm Massimiliano Carducci e Eugenio Fusco.

Ora il pm, sia per Corona sia per Mora, ha chiuso le indagini e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per bancarotta e frode fiscale. La posizione di nina Moric, ex moglie di corona, è stata stralciata in vista di una richiesta di archiviazione.


stasera a "striscia la notizia" la risposta di Corona :
Lele importante ma nessuna storia



Nuovo capitolo della saga che sta appassionando mezza Italia e distraendo l'attenzione dell'altra metà, quella "fissata" sui problemi reali del Paese. Di ieri la pubblicazione di alcuni verbali in cui Lele Mora confidava di aver avuto "una relazione" con Fabrizio Corona, e per questo aver speso per lui parecchi soldi in parecchi anni. Dopo un primo momento di no comment da parte dei principali protagonisti, nel pomeriggio di oggi vengono pubblicate alcune dichiarazione della ex moglie di Corona Nina Moric, rilasciate al settimanale Chi, che confida di aver sempre "avuto il sospetto, dubbi su dubbi" su questa storia. E in serata arriva un'anticipazione di ciò che i telespettatori italiani vedranno questa sera su Canale 5 a "Striscia la notizia", ovvero la smentita di Fabrizio Corona. Intercettato da Valerio Staffelli che gli ha portato il Tapiro d'oro, Corona nega di aver avuto uno storia con l'agente dei vip, pur ammettendo: "era una delle persone più importanti della mia vita. Mi ha voluto bene come un figlio". Stando a quanto dice Fabrizio Corona, quindi, Lele Mora avrebbe raccontato cose non vere ai pm, oppure in questi giorni sono state mal interpretate le frasi che sono state pubblicate. Anche i dubbi e i sospetti di Nina Moric sarebbero quindi infondati. "Sono su tutti i quotidiani italiani per una notizia che non è una notizia", afferma Fabrizio Corona ai microfoni di Valerio Staffelli, aggiungendo di non capire quale sarebbe il "reato che scandalizza l'Italia: Che uno è omosessuale?", ipotizza. Infatti non c'è nessun reato e probabilmente nessuno si è neanche scandalizzato.




Annamaria... a dopo

MAMMA CORAGGIO : Teresa Buonocore

IL coraggio di una mamma, pagato con la vita.


Teresa Buonocore è stata uccisa il 20 settembre 2010 per aver convinto la sua bambina a testimoniare contro il pedofilo che aveva abusato di lei, facendolo condannare.
Gli esecutori dell'omicidio, ordinato dai parenti del pedofilo, sono due giovani iscritti a facebook col mito della mafia.
Nonostante l'abbiano intimidita dando fuoco alla sua porta di casa, la donna non si è mai tirata indietro.
Vogliamo ricordare il suo coraggio di madre, a difesa di una infanzia sempre più minacciata nella sua crescita serena e armoniosa.

Su Facebook due gruppi per la «mamma-coraggio»

             

 - Anche il popolo di Facebook si mobilita per ricordare Teresa Buonocore,
A lei è dedicato il gruppo «Madre coraggio Teresa Buonocore» con 560 iscritti e una lunga serie di messaggi. «Ecco madre Teresa - si legge su Fb - la bellezza che tu col tuo sacrificio hai voluto proteggere: possa adesso tu dal cielo proteggere tutti i bambini del mondo!».

E ancora, un altro utente scrive: «I tuoi figli hanno adesso in cielo un angelo che li proteggerà sempre, come hai fatto con coraggio fino alla fine nella tua breve permanenza sulla terra. Possa tu essere un esempio per tutte le donne e le madri, disposte a dare la vita per il loro tesoro più grande: i figli».

Un secondo gruppo sul social network è intitolato «Teresa Buonocore per non perdere il coraggio». Mostra una foto con il volto sorridente della donna (sopra)  e conta 619 iscritti. Missione: diffondere il coraggio e la pace sociale.

Annamaria... a dopo

martedì 28 settembre 2010

lunedì 27 settembre 2010

Le notizie segnalate da CATERINA

LA STORIA
"Io, abusata da un prete a 11 anni vi racconto una vita di vergogna"
 Storia di Laura, una delle vittime italiane. Si è svolto il 24 settembreil primo raduno a Verona . "Ogni scusa era buona per restare solo con me e attirarmi in casa sua, sopra la sacrestia. Io ero debole e non capivo. Non c'è risarcimento per qualcosa che ti impedisce di essere te stesso e ti fa perdere la fiducia"






"Erano giovani, belli, intelligenti, puliti. Molti li ho ritrovati su Facebook, sono rimasta annichilita nel sapere che erano ancora in contatto con quel prete. Soprattutto se penso a quello che hanno subito, più grave e pesante ancora di quel che è toccato a me, forse perché ero una bambina e loro dei maschietti. Gli abusi e le violenze che abbiamo patito hanno cambiato per sempre la nostra vita, non c'è risarcimento per qualcosa che ti impedisce di essere te stesso, ti fa perdere la fiducia, stravolge per sempre la tua vita amorosa".
 
Laura M. ha 35 anni, un compagno, un lavoro da insegnante in un piccolo centro del nordest. Insieme a quello di molti altri sconosciuti che hanno risposto all'appello il suo è stato uno dei racconti che all'incontro di Verona vorrebbe cambiare la storia italiana delle vittime della pedofilia nelle chiese, nei seminari, nei collegi. Quelle vittime di preti pedofili che - secondo il gruppo 'La colpà (infolacolpa. it) che ha organizzato l'incontro al Palazzo della Gran Guardia, scegliendo non per caso uno dei luoghi più visibili della città - in Italia fanno ancora così fatica a denunciare gli abusi subiti, a essere creduti, a ottenere giustizia. Il racconto di Laura è arrivato prima con una timida mail: "Gentili signori, ho visto il vostro annuncio su Internet.
Non so se il mio caso vi può interessare perché non mi sono mai rivolta alla polizia e ancora oggi non ho il coraggio di svergognare quel prete, che sia pure molto anziano è ancora presente nella sua comunità". Dall'altra parte, la donna ha trovato incoraggiamento e comprensione: "È capitato anche a noi, a volte si convive tutta la vita col peso di un'ingiusta vergogna". Così, è riuscita a continuare: "Avevo 11 anni quando ho sentito per la prima volta su di me il sesso di un uomo. Era il mio parroco, e ogni scusa era buona per restare solo con me e attirarmi in casa sua, sopra la sacrestia. Io resistevo, ma ero debole, indifesa, non capivo quanto fossero gravi quelle molestie e non avevo il coraggio di ribellarmi a un adulto del quale mi fidavo ciecamente. Lo scandalo scoppiò quell'estate, un ragazzino più piccolo raccontò a casa quel che gli stava capitando e scoprimmo così che la cosa andava avanti da anni, che alcune famiglie avevano cambiato parrocchia senza però mai pensare a proteggere i figli degli altri...".
 
Ma, come in molti altri casi, le gerarchie locali scelsero di insabbiare il caso: "Quel prete lo trasferirono per due anni al Tribunale ecclesiastico, poi gli affidarono un'altra parrocchia, poi ancora un'altra, neppure troppo lontana. Andai dal padre spirituale del collegio, mi disse di non parlare e che potevo continuare a volere bene al mio parroco... Dopo, venne un altro prete, un uomo di grande moralità, è grazie a lui se non ho smesso di credere in Dio. Ma per anni e anni non ho potuto avvicinare un uomo, non sopportavo neppure l'idea e soffrivo ancor di più pensando ai miei amici, quelli con cui ho diviso gli anni che dovevano essere i più belli. Ora so che molti di loro non hanno potuto farsi una famiglia né essere felici, e non riesco a perdonare".
 
Resta un peso difficile da cancellare: "Ho cambiato città, mi sono allontanata, a trent'anni mi sono fidanzata, ma ancora non riesco a pensare a dei figli. E vorrei far qualcosa per non lasciare più che la vita di un bambino sia compromessa per un sistema malato, che la vita di un adulto sia sprecata. Naturalmente non farò il nome dei miei amici. Vorrei poter dir loro del mio affetto, ma consegno la mia esperienza come la denuncia del nostro male".
 
Storie come quella di Laura hanno convinto il gruppo originario dei fondatori di 'La colpa', perlopiù ex allievi del 'Provolo', la scuola per bambini sordi di Verona dove decine di allievi sarebbero stati abusati, che era giunto il momento di uscire allo scoperto. "Vogliamo offrire a tutte le vittime di preti pedofili italiani il sostegno psicologico che è indispensabile, perché queste violenze sono paragonabili a quelle familiari anche per le conseguenze che lasciano - spiega Salvatore Domolo, 45 anni, il portavoce, che ha alle spalle una storia di bambino abusato e di ex prete - e il sostegno legale. Ma non ci interessano i risarcimenti, quanto l'urgenza di un'azione legale verso la Chiesa cattolica per crimini contro l'umanità. E il 31 ottobre saremo a Roma, insieme alle vittime da tutto il mondo, per manifestare con le nostre facce e le nostre storie quello che è accaduto anche in Italia, a centinaia di bambini e di ragazzi".







Annamaria...a dopo

MALINCUNIA - di S. MIGLIORE

Si t’acchiana ntà lu cori

Resti sulu e parli…….

sulu e cianci …... sulu e pienzi ……

E ti sienti sempri cchiù sulu….



Sulu ….ccù li paroli, li lacrimi e li ricordi

Sulu…… ccù sta maliditta malinconia

Cà ti pigghia ppì manu

E ti porta drittu drittu a la pazzia.



E di notti poi…… nun dormi

Ti giri e ti rigiri nta ddu liettu granni

Parli , cianci e pienzi

E ti sienti sempri cchiù sulu ….



Sulu …… ccù li paroli, li lacrimi e li ricordi.

Sulu…… ccù sta maliditta malinconia

Cà ti pigghia ppì manu

E ti porta drittu drittu a la pazzia.



Parli ….. ma cù ti senti ? e cù ti rispunni ?

Cianci ….. e sù sulu lacrimi amari.

Pienzi …… ma ormai sù sulu ricordi luntani.

E ti sienti sempri cchiù sulu ……



Sulu …… ccù li paroli, li lacrimi e li ricordi.

Sulu…… ccù sta maliditta malinconia

Cà ti pigghia ppì manu

E ti porta drittu drittu a la pazzia.



Malincunia ….. Malincunia ….. Malinconia…..

Parlannu,ciancennu e pinsannu ccù Tia

Nun ci vosi poi tanta fantasia

Ppì scriviri sti quattru paroli dedicati

Sulu ……. tutti e maliditti a Tia



Maliditta…… e Stramaliditta ……Malincunia.



Lassami sulu …. Sempri cchiù sulu ……..

Lassami sulu ……. ccù la mia Biniditta POESIA.





MALINCONIA (traduzione)



Se ti sale dentro il cuore

Resti solo e parli ……

Solo e piangi …… solo e pensi ….

E ti senti sempre più solo…..



Solo …. Con le parole, le lacrime e i ricordi

Solo con questa maledetta Malinconia

Che ti prende per mano

E ti porta dritta dritta alla pazzia.



E di notte poi …. Non dormi

Ti giri e ti rigiri in quel letto grande

Parli, piangi e pensi

E ti senti sempre più solo …..



Solo …. Con le parole, le lacrime e i ricordi

Solo con questa maledetta Malinconia

Che ti prende per mano

E ti porta dritta dritta alla pazzia.



Parli ….. ma chi ti sente ? e chi ti risponde ?

Piangi e son solo lacrime amare

Pensi ….. ma ormai son solo ricordi lontani.

E ti senti sempre più solo ……



Solo …. Con le parole, le lacrime e i ricordi

Solo con questa maledetta Malinconia

Che ti prende per mano

E ti porta dritta dritta alla pazzia.



Malinconia ….. Malinconia ….. Malinconia.

Parlando, piangendo e pensando con Te

Non c’è voluta poi tanta fantasia

Per scrivere queste quattro parole dedicate

Solo …..tutte e maledette a Te.



Maledetta ….. e Stramaledetta ….. Malinconia.



Lasciami solo …. Sempre più solo ……

Lasciami solo ….. con la mia benedetta POESIA.
 
 TOTO'                                                                                                                      TOTO'