Pertanto, sottolinea il presidente della Cei, "la conoscenza del fatto religioso cattolico è condizione indispensabile per la comprensione della nostra cultura e per una convivenza più consapevole e responsabile".
L’insegnamento della religione cattolica, dunque, "non si configura, quindi, come una catechesi confessionale, ma come una disciplina culturale nel quadro delle finalità della scuola. Non mi pare - conclude Bagnasco - che l’ora di religione ipotizzata corrisponda a questa ragionevole e riconosciuta motivazione".
Ma come, abbiamo fatto uno sfracello criticando l'insegnamento singolo della religione cattolica e ora vogliamo anche introdurre l'insegnamento dell'islamico? Ma come si fa? E chi paga se soldi non ce ne sono?
RispondiEliminaQuesto commento è stato scritto da Pino, quindi Pino ha detto...
RispondiEliminaDirei che ci sono troppe religioni, forse sarebbe il caso di universalizzare e unificare le maggiori di esse trovando una convergenza di verità approfondita; per rendere una fede più snella meno esasperante. Dio è uno solo e per tutti;imparziale, e più amabile di quanto si pensi. Importante, invece; è convivere nel rispetto reciproco con ogni individuo senza ipocrisia. Probabile che sia questa l’aspirante pretesa di Dio, non le interminabili preghiere per farsi perdonare sensi e colpe scaturite dall’ egoismo e la sopraffazione.
Pino, hai scritto il perfetto vademecum per la convivenza. Ti abbraccio.
RispondiEliminaHanno giá le loro moschee, e poi, una domanda é d`obbligo: in Paesi di religione islamica, é tollerata (non dico permessa) la religione cristiana? Non mi risulta. I frequentatori delle nostre scuole, di religione islamica, possono evitare lezioni di altra religione. Ci manca anche questa!!!!
RispondiEliminaNell'ora di religione, si dovrebbe decifrare e chiarire ogni religione, per illuninare lo spirito e accrescere la cultura dei giovani:informare è un dovere della scuola...
RispondiElimina