sabato 3 novembre 2012

Un milione di account acquistati per 5 dollari.

 Spot belga sull'ingenuità della gente riguardo i propri dati, in pasto ai social network.






 E' questa la figuraccia che Facebook  ha cercato inutilmente di nascondere, svelata al Web dal blogger ceco Bogomil Shopov e che promette di creare un altro terremoto in casa Zuckerberg.

Partiamo dall'inizio della vicenda: circa una settimana fa il blogger ceco Shopov, probabilmente molto incredulo, scaricava sul suo computer, per soli 5 dollari, un file Excel di 12 pagine con all'interno il nome utente, l'ID e l'indirizzo mail di circa un milione di utenti di Facebook.


La descrizione del pacchetto acquistato da Shopov informava il blogger che i dati che stava scaricando erano di utenti reali e che erano stati "rubati" grazie alle applicazioni terze presenti su Facebook che tutti gli utenti utilizzano senza badare troppo alla propria sicurezza.

Fortunatamente (o forse no, giudicate voi dal proseguo della vicenda) Shopov scaricati questi dati informa immediatamente Facebook della falla nella sicurezza che può mettere in serio pericolo milioni di utenti in tutto il mondo. Il rappresentante del social, interpellato telefonicamente, chiede al blogger di inviare tutto il pacchetto Excel a Menlo Park insieme al nome del venditore da cui Shopov ha acquistato i dati in rete. 

Shopov invia tutto il materiale richiesto a Facebook ma non riesce ad acconsentire ad un'ulteriore richiesta del rappresentate del social che gli chiede di tenere segreta quella conversazione. Il blogger, preoccupato per la privacy degli utenti, rivela sul suo blog quello che ha scoperto, la conversazione con Facebook ed il maldestro tentativo del social di tenere tutto segreto.

La figuraccia Web costringe Facebook a correre ai ripari con un comunicato in cui dichiara che "I dati sono stati trafugati illegalmente dalla piattaforma. Facebook è sempre vigile per la sicurezza dei suoi utenti". Evidentemente, non abbastanza.

Annamaria...a dopo


venerdì 2 novembre 2012

SUOCERE DENUNCIATE,"NUORE "PERSEGUITATE “





A Vicenza una donna di 69 anni è indagata per stalking per aver reso impossibile la vita della nuora. Il campionario delle accuse è abbastanza risaputo: la lamentela permanente, il dito puntato, i paragoni contundenti, il controllo vigile h 24, l’igiene, l’educazione dei figli…e sei pigra, ma come ti vesti ecc.. La suocera “stalker” aggiorna l’identikit della persecutrice di giovani nuore sempre in difetto per definizione. Sono aumentate le denunce verso signore abbastanza in forma da rendere un calvario insostenibile la vita delle sfortunate spose dei propri figli. I matrimonialisti plaudono alla introduzione del reato di stalking: situazioni conclamate ma sempre taciute vengono  a galla, la suocera da barzelletta in realtà può fare del male, e molto.



A Viterbo, qualche mese fa, un’altra suocera è stata denunciata per stalking. Stavolta per il motivo opposto: tampinava e subissava di telefonate, richieste e minacce la ex del figlio. Se ne era andata, il poverino non viveva più, mammina s’è data da fare, senza peraltro immaginare neanche per un istante che potesse essere lei la causa della separazione. In ogni caso, quando la suocera sconfina, oggi la legge bastona. “C’è voluto il reato di stalking perché intrusioni così invasive, e che possono essere  causa di gravi danni, fossero riconosciute in campo giudiziario” dice al Corriere della Sera Anna Galizia Danovi, matrimonialista e presidente del Centro per la riforma del diritto di famiglia.
Psicologi, avvocati matrimonialisti (chiamatevi divorzisti, così, per chiarezza), sociologi sono tutti d’accordo: va posto un argine alla dismisura della suocera che, nel frattempo, storicamente, ha deviato il protervo sguardo dal genero alla nuora. Ovvio che l’incremento dei reati di stalking con suocere coinvolte varrà anche come indicatore della difficile convivenza familiare nell’epoca della crisi economica e del welfare domestico. Ma, piccola obiezione, è davvero giusta la criminalizzazione di ogni controversia quotidiana (a Padova anche un cane è stato dichiarato vittima di stalking)?
La direzione intrapresa in campo giuridico/sociale non era quella di una progressiva depenalizzazione dei reati? Combattici tu con quell’arpia, risponderebbe, e si capisce, qualche nuora disperata. Una soluzione, però, c’è. Scritta nero su bianco, ma non come una sentenza del tribunale: un bell’accordo prematrimoniale, un contratto, un patto che impegni i contraenti a non derogare da certe regole. Mamma tutte le domeniche a pranzo proprio non si può. Insieme a tante altre piccole colonne d’Ercole invalicabili che la suocera può benissimo tenere a mente. E se è dura d’orecchi gli si fa un bello schemino, prematrimoniale.

fonte-blitz




Anche io sono suocera , nuora e anche figlia.In effetti, le suocere molto spesso manifestano patologie distruttive, la sfortuna è quando il proprio figlio è incapace di reagire con tutti i mezzi disponibili. Ho vissuto qualcosa di questo tipo, ma dal nascere delle complicazioni ho "intimato" anche mia madre dal non impicciarsi della mia famiglia; scoltando i suoi consigli, ma non per questo metterli sempre in atto , portando rispetto e giuste azioni.Con questo voglio dire che non solo le suocere ma anche le mamme delle nuore fanno "stalking". Anche se il fenomeno"suocera-nuora" è  piu eclatante.
FAI ATTENZIONE...STA ARRIVANDO TUA SUOCERA!!!




Annamaria... a dopo

VEDREMO UN FILM...



“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso  che dobbiamo sempre guardare le cose
 da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù.”         
dal film "L'attimo fuggente"



Una lunga pausa . . . dal 31 ottobre bisogna attendere fino a martedì 6 novembre per l’uscita in Italia dell’unico film di questa settimana.                                                                                 Pazienza ! Possiamo approfittare per riuscire a vederne qualcuno che ci dovesse essere sfuggito, tra quelli precedenti.                                                                                                  Il tempo invita a rifugiarsi nella gradevole atmosfera di una sala cinematografica . . . mi raccomando cerchiamo di non far “morire” il cinema !!!
Cinema (17)

La collina dei papaveri 

                                                                                                                            Il segreto di Umi 
Komatsuzaki

Regia di Goro Miyazaki. Con Masami Nagasawa, Junichi Okada, Keiko Takeshita, Yuriko Ishida, Rumi Hiiragi.                                                                                                             Genere  Animazione – Giappone  2011. Durata 91 minuti circa.
Umi è una ragazza di 16 anni, vive con la nonna e i fratelli a Yokohama, in una grande casa in cima alla "collina dei papaveri", a ridosso del porto. Ogni giorno issa due bandiere di segnalazione marittima, come le aveva insegnato il padre scomparso.                                                                                                                                               Shun è un ragazzo di 17 anni, tutte le mattine arriva al porto con il padre adottivo e vede le bandiere alzarsi. I due si conoscono a scuola dove iniziano ad avvicinarsi fino a stringere un legame fortissimo. 
                                                                                                                                Ma forse non è tutto come sembra e i ragazzi sono destinati ad avere un rapporto molto più forte di una storia d'amore e di amicizia...


Buona visione a tutti . . . da Maria !



giovedì 1 novembre 2012

PENSIERO DI OGGI




"Per quelle persone mansuete, buone e gentili che sono molto ansiose di aiutare il prossimo e si affaticano troppo nel farlo. Il loro desiderio di far del bene è così grande da renderli più simili a servi che collaboratori preziosi. La loro indole li porta a fare più di quello che dovrebbero e così facendo perdono di vista la loro realizzazione personale."


Edward Bach










HAIKU di LORENZO

     ‎(bizzarrìe tv)

spettacolo 
di bimbi che copiano 
professionisti

Cantanti e ballerini imitati, con buona pace della protezione infantile.







Si ride, si piange





















Da Maria...Sorrisi e riflessioni









Non perdo occasione per far ridere tutti assieme a me !!
Ero seduto, con mia moglie, ad un tavolo durante il raduno annuale dei veterani del mio Corso...
Continuavo a guardare una donna chiaramente ubriaca mentre, seduta da sola al tavolo vicino, dondolava il suo bicchiere con lo sguardo perso nel vuoto...
Mia moglie mi chiese: "La conosci ?"
- Si ! - sospirai, -  E' la mia ex ragazza.
Ho sentito in giro che ha cominciato a bere non appena l'ho lasciata, e da allora non l'hanno praticamente più vista sobria... -
" Mio Dio " esclamò mia moglie " chi avrebbe mai detto che una persona potesse andare avanti a festeggiare così a lungo ...?!?!?!"

Ci sono sempre due modi per vedere la stessa cosa.





Due celebrazioni importanti con l'inizio di novembre, due momenti per riflettere e ricordare. Oggi si festeggiano i Santi. Domani 2 novembre è il momento di ricordare chi non c’è più: una giornata ricca di significati religiosi, che si fondono con antichi riti e credenze popolari. 

Le ricorrenze di Ognissanti e dei Defunti

La celebrazione di Ognissanti



Già la cristianità primitiva era solita celebrare feste in onore dei Santi: i primi resoconti scritti risalgono a Tertulliano e a Gregorio di Nizza (223-395 d.C.), ma solo le pagine scritte da Sant’ Ephraem, morto nel 373 d.C., danno una sicura testimonianza della "festa celebrata in onore dei martiri della terra" il giorno 13 maggio.
La festa, dunque, nacque nel nord Europa e giunse a Roma il 13 maggio del 609 d.C., quando Papa Bonifacio IV dedicò il Pantheon di Roma alla Vergine Maria e a tutti i martiri.
Le ragioni dello spostamento della data al primo novembre non sono certe: sembra che fin dall’800 d.c. Alcuino, consigliere di Carlo Magno, decise di stabilire la santissima solennità di tutti i Santi in questa data e di celebrarla con una festa di tre giorni. In questo modo, la Chiesa voleva cristianizzare la festa pagana del Capo d'anno del popolo Celtico, che cadeva ai primi di novembre. 

Nel tentativo di far perdere significato ai riti legati alla festa di Samhain, nell'anno 835 Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi del Paradiso, dal 13 maggio al primo novembre, come avveniva già da tempo in Francia. Lo stesso Papa Gregorio III fece costruire all'interno della Basilica Vaticana la cappella di Ognissanti. In inglese la festa di "Ognissanti" si chiama "All Hallows' Day"; la vigilia del giorno di Ognissanti, cioè il 31 ottobre, si chiama All Hallow' Eve. Queste parole si sono trasformate prima in "Hallows' Even", e da lì ad Halloween il passo è stato breve. Nonostante i tentativi della Chiesa Cristiana di eliminare i riti pagani, Halloween è rimasta una festa legata al mistero, alla magia, al mondo delle streghe e degli spiriti.

La stretta associazione con la commemorazione dei defunti, celebrata il giorno successivo, fu istituita solo nel 998 d.C.: si pensava che i morti entrassero in comunicazione coi vivi. Così, l’abate Odilone di Cluny diede disposizioni per celebrare il rito dei defunti a partire dal vespro del primo novembre. Il giorno seguente era invece commemorato con un'Eucarestia offerta al Signore, "pro requie omnium defunctorum", un'usanza che ben presto si diffuse in tutta l'Europa cristiana e che fu ufficialmente istituzionalizzata da Papa Gregorio IV. Fu Papa Sisto IV, nel 1474, che rese obbligatoria la solennità in tutta la Chiesa d'Occidente, per celebrare la comunione tra la Chiesa gloriosa e la Chiesa ancora pellegrinante e sofferente.
Il 1° giugno 1949, la Costituzione italiana inserisce il giorno di Ognissanti tra quelli considerati "festivi, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici". 

Come l’Italia, anche altri paesi europei come l’Austria, il Belgio, la Spagna, la Francia, la Grecia, il Lussemburgo hanno istituito ufficialmente questa celebrazione.


Annamaria... a dopo



Omaggio al cinema . . . attraverso un omaggio a Catania.






           CATANIA - ELEFANTE

La forza meravigliosa dell’Etna, le vette innevate, il mare cristallino della costa Ionica, il patrimonio storico e archeologico, il barocco delle chiese e dei palazzi, le tradizioni enogastronomiche e la musica, il calore umano e un’innata cultura dell’ospitalità, accolgono il turista in ogni stagione dell’anno.
Il fuoco, l’acqua, la luce s’incontrano, si mescolano, s’intrecciano, per donare al visitatore uno spettacolo unico : la provincia di Catania offre uno scenario che affascina da secoli turisti e viaggiatori.

CATANIA



Un lembo di terra in cui la natura miscela i colori in un abbraccio che avvolge piccole baie e sentieri imbevuti dei profumi del vino moscato, in un continuo alternarsi di scogliere ed insenature che diventano campagne e poi valli, mandorli ammantati di fiori bianchissimi, boschi rossi di faggi e di betulle argentee.
Questo territorio che ho avuto il piacere di percorrere, del 2003 ospita un museo dedicato ad una mia grande passione, che penso abbiate avuto modo di scoprire : il Museo del Cinema.
MUSEO DEL CINEMA


Situato in Viale Africa, molto vicino al centro storico e a due passi dalla stazione ferroviaria centrale e dal porto, il Centro Fieristico “Le Ciminiere” si affaccia sul mare, come una grande finestra sul mediterraneo come uno dei più grandi laboratori di attività culturali e artistiche della Sicilia.
Il Centro “Le Ciminiere” è un complesso architettonico, nato dal recupero di una ex area industriale del XIX secolo, destinata alla lavorazione dello zolfo.
Le fornaci di raffinazione dello zolfo culminavano in decine di alte ciminiere che, restaurate e conservate nel complesso attuale, hanno dato il nome alla nuova area : le strutture moderne in acciaio e vetro si fondono alle vecchie costruzioni in mattoni rossi e pietra lavica.

LE CIMINIERE


Il Centro ha ospitato negli ultimi anni migliaia di eventi internazionali, come fiere, rassegne, mostre, esposizioni, congressi, convegni, convention, premiazioni, concerti, festival, ed è attualmente sede di studi televisivi e musei.
Il complesso è articolato in tre grandi aree : l’area fieristica, l’area congressuale e l’area espositiva.
L’area fieristica è la sezione dedicata all’organizzazione di grandi eventi e fiere a livello locale, nazionale o internazionale; l’area congressuale contiene un grande auditorium destinato a convegni, concerti, recital e spettacoli; l’area espositiva è stata progettata per ospitare mostre d’arte, esposizioni, incontri culturali, spettacoli, laboratori.                                                                                                                                   Al suo interno si trovano: un piccolo teatro, una biblioteca, un laboratorio linguistico, una piazza gradonata all´aperto destinata a concerti e spettacoli.
Ogni anno grandi fiere ed eventi a carattere sia locale che internazionale richiamano espositori e visitatori da tutto il mondo; le manifestazioni più conosciute sono:
- Expobit sull’innovazione tecnologica, il mercato delle telecomunicazioni e l’Information Technology;
- ExpoBimbo, “fiera show” dedicata alle mamme, alle future mamme e ai bambini. dal clima festoso, a misura di bimbo.
- SAEM, Salone dell’Edilizia del Mediterraneo, punto di riferimento per gli operatori del comparto edilizia;
- Salone del Franchising e del Commercio Innovativo;
- Expo della Pubblicità, salone regionale dedicato ai professionisti della pubblicità, della comunicazione, del web, del marketing e della stampa professionale;
- Beauty & Fitness Show, dedicato a “i mille volti della bellezza”, per gli operatori dei settori beauty, hair, wellness e fitness;
- HABITA | SPOSA, dedicata congiuntamente ai mondi della casa e del matrimonio, con il salone dell’arredamento e quello rivolto ai futuri sposi, con idee su abiti per la cerimonia, bomboniere, organizzazione del matrimonio, scelta della location.
- Natale alle Ciminiere, mostra dell’artigianato e dei prodotti tipici siciliani, nel periodo delle festività natalizie;
- Catania Arte Fiera, mostra mercato d’arte contemporanea.
L’area de Le Ciminiere ospita due importanti musei siciliani : il Museo dello Sbarco in Sicilia e Il Museo del Cinema.
Il Museo dello Sbarco in Sicilia ricostruisce dettagliatamente i luoghi che nel 1943 fecero da scenario allo sbarco delle forze alleate in Sicilia e ai confitti che ne seguirono per la liberazione dell’isola dall’occupazione tedesca.
Ed eccoci al Museo del Cinema, realizzato dallo stesso progettista del Museo Nazionale del Cinema di Torino.                                                                                                                   Il Museo propone una ricca collezione di materiale e reperti storici che documentano il lungo e ricco rapporto tra la Sicilia e il mondo del Cinema.
Lo spazio museale è dedicato alla visione cinematografica, poiché è proprio l’atto del vedere che segna la ricerca e la proposta del Museo: il visitatore è catturato da una musica per gli occhi e per le orecchie.

MUSEO DEL CINEMA - SALA


C’è spazio per l’immaginazione, per una fruizione creativa e giocosa, di scambio, di dialogo artistico e comunicativo.
È difficile immaginare un Museo per il cinema, perché il cinema è movimento puro; il cinema stesso si muove, scappa da ogni inquadratura fissa, da ogni catalogazione freddamente scientifica.
Ci sono le collezioni di oggetti con cui il film si registra, si monta o si proietta, ma soprattutto ci sono le immagini, che rimandano a mondi altri, mondi nuovi e diversi, che sono in un altro luogo in un altro tempo.

CINEPROIETTORE


Il cinema è raccontare con immagini visive che si intrecciano alle immagini sonore, le abbracciano, a volte litigano tra loro, ma regalano sempre allo spettatore una enorme mole di significati ed emozioni.                                                                                                                     Con la proiezione cinematografica prende vita il cinema, che palpita durante  tutto il processo di registrazione e rappresentazione della realtà.
Lungo il percorso nel Museo si accede alla sala dove è presente una scultura, realizzata da Patrice Ferrasse in esclusiva per il Museo, che mette in luce la capacità del cinema di interagire con la nostra immaginazione di spettatori.
Il cinema produce immaginario, anzi tanti immaginari, che si trasformano nel tempo e nello spazio, che indicano, guidano e fissano le coordinate di una identità sociale.
Così il Neorealismo ci ha reso “italiani nel dopoguerra”, la Nouvelle Vague ha mostrato al mondo i “francesi degli anni ’50” : siamo come il cinema ci racconta e il cinema ci racconta come siamo, nel bene e nel male.
Dopo la stanza con la scultura di Ferrasse, c’è un  corridoio intitolato “Dalla creazione alla clonazione”: una galleria che simboleggia un viaggio nel tempo, dai pittogrammi di 15.000 anni fa, alla pecora Dolly : una sorta di percorso della memoria all’interno della storia del cinema, con la sua evoluzione tecnica e i suoi sviluppi stilistici.
C’è chiaramente il volto del cinema siciliano e il cinema siciliano ha il volto di Lando Buzzanca, una scelta coraggiosa, perché “il merlo maschio” ha incarnato l’immagine stereotipata dell’uomo siciliano. Ma è un tentativo di recuperare un’indipendenza proprio da quegli stereotipi che ci hanno imprigionato nell’immaginario del cinema italiano.
Non più figurine buffe di commedie basse e superficiali: la Sicilia è terra di conflitti e di emozioni, quella filmata da Luchino Visconti e da Roberto Rossellini, quella epica di Pietro Germi e quella astratta di Michelangelo Antonioni, quella letteraria di Mauro Bolognini, mediata dalle pagine di Vitaliano Brancati.
Non resta che prendere posto nella poltrona in cuoio di un cinema degli anni ’40; buio in sala; il proiettore lancia la sua lama di luce e di colore.

SALA CINEMATOGRAFICA


Ci si ritrova in un'altra dimensione : siamo in uno dei cortili interni tipici del centro storico di Catania : panni stesi, muri scrostati e ballatoi incrociati in un labirinto di strade sospese.
IL CORTILE


Un suono lontano e ovattato produce un salto percettivo in una dimensione altra, quasi irreale, fittizia, la dimensione della finzione cinematografica . . .
Si entra nella Casa del Cinema, una scintillante installazione che si sviluppa in vari ambienti; ogni stanza si lega a un’atmosfera, gli arredi e gli oggetti di scena risultano spesso eccessivi, quasi caricaturali, a svelare la falsificazione di un set di Hollywood.
François Confino, ideatore dell’installazione, ha trasformato ogni oggetto quotidiano in schermo : i fornelli di una cucina, i piatti di una sala da pranzo imbandita, il letto o la vasca da bagno; ogni piano riflettente trasmette immagini, che veicolano immaginari. 

LA CUCINA
                                     
 BAGNO HOLLYWOODIANO

VASCA



 CAMERA DA LETTO


Ci si muove in uno spazio irreale, in cui le immagini rimbalzano in un gioco continuo di rimandi e di ridondanze.
Il corridoio che conduce all’uscita espone infine alcune locandine, che rimandano alle azioni spettacolari girate in automobile: inseguimenti, corse, motori ruggenti e gesti eroici e spregiudicati appartengono a pieno titolo all’action-movie statunitense.



A questo punto, però, lascio spazio al video che meglio di me illustra con suoni, parole ed immagini ciò che sono state le motivazioni per l’allestimento di un museo così emozionante!


Ancor più del solito . . . buona visione a tutti da Maria !