sabato 26 maggio 2012

PENSIERO POSITIVO



Pensiero positivo di oggi


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Imparo ad applicare “diligentemente” le immense conoscenze che sono in mio possesso: affinché le mie conoscenze non rimangano solo teorie, devo agire senza la fretta e l'ansia di chi non sa dare e ricevere pazientemente i doni della vita..








Si ride, si piange




LE AVVENTURE DI GIUFA'
Giufà e le chiacchiere della gente
Giufà e suo figlio, un giorno, decisero di andare in un villaggio vicino e si incamminarono con l'asino.
Per strada, delle ragazze, vedendo padre e figlio camminare a fianco all'asino senza montarvi sopra, si misero a deriderli. 
Giufà, toccato sul vivo, fece montare in groppa all'asino suo figlio e commentò: - Così, la gente smette di ridere di noi!
Andando avanti per strada incontrarono un gruppo di uomini, che vedendo il bambino sul somaro e Giufà stanco a piedi, si misero a commentare come non c'era più rispetto: - Un figlio giovane sull'asino e un padre stanco a piede. Che vergogna!
Giufà, colpito dai commenti, fece scendere suo figlio e montò lui in groppa all'animale, dicendo: - Vediamo se adesso va bene!
Continuando a camminare, incontrarono delle donne, che subito commentarono: - Che vergogna! Un uomo grande e grosso sull'asino e un bambino affaticato a piede. Che padri snaturati!
Allora, Giufà pensò che, per non farsi più deridere o criticare dalla gente, era meglio salire entrambi in groppa sul somaro. 
E così fecero.
Accadde che, incontrando due uomini, si sentirono dire: - Guardatevi! Voi tranquilli e riposati e quel povero somaro sta morendo di fatica! Vergognatevi! Siete senza Pietà.
Giufà, stufo delle continue critiche, decise che sarebbero stati padre e figlio a portare sulle spalle il somaro - Spero che nessuno abbia niente da ridire, adesso!
Ma, giunti al villaggio tutta la gente che li vedeva si metteva a ridere a crepapelle e li prendeva in giro.
Giufà, rassegnato, rimise l'asino per terra e, insieme al figlio, riprese a camminare a fianco l'animale.
Rivolgendosi al figlio disse: - Ascolta, qualsiasi cosa tu faccia non puoi trovare tutti d'accordo. L'importante è fare quello che ti pare giusto fare.


Annamaria... a  lunedi

VEDREMO UN FILM...





Il cinema è solo una moda passeggera. 
 È il dramma in lattina.                                                                            
Il pubblico vuole vedere storie di carne e di sangue rappresentate in palcoscenico. (Charlie Chaplin)




Molti film, di generi diversi, ma ugualmente godibili, nelle sale cinematografiche, da venerdì 25 maggio.  E se cominciate ad avvertire il caldo, scegliete quelle climatizzate, munitevi di una bottiglietta d’acqua e magari gustatevi un bel gelato . . . alla frutta, però !



Cosmopolis 


 Nuovo film di David Cronenberg Un film di David Cronenberg. Con Robert Pattinson, Juliette Binoche,Sarah Gadon, Paul Giamatti, Mathieu Amalric. Genere Drammatico - Canada, Francia, 2012. Durata 105 minuti circa. La storia è ambientata su un periodo di 24 ore e si svolge quasi interamente all'interno di una limousine, che si sta facendo lentamente strada attraverso la città a causa di diversi eventi (tra cui una visita presidenziale) che mantengono il traffico ad un punto morto.


 Silent Souls 


"Volevo esprimere il mistero della vita e della morte. L'immortalità. E innalzare un inno all'amore” Un film di Aleksei Fedorchenko. Con Igor Sergeyev, Yuriy Tsurilo, Yulia Aug, Ivan Tushin Genere Drammatico - Russia, 2010. Durata 75 minuti circa. Alla morte dell’adorata moglie Tanya, Miron chiede al suo migliore amico, Aist, di aiutarlo a dirle addio secondo i rituali della cultura Merya, un’antica tribù ugro-finnica del lago Nero, pittoresca regione della Russia centro-occidentale. Nonostante la popolazione Merya sia stata assorbita da quella russa nel XVII secolo, i suoi miti e tradizioni si sono perpetuati nella vita moderna. I due uomini partono per un viaggio che li porterà per migliaia di chilometri attraverso terre sconfinate. Assieme a loro, due piccoli uccelli in gabbia. Lungo la strada, Miron condivide i ricordi più intimi della sua vita coniugale. Ma quando raggiungono le rive del lago sacro dove si separeranno definitivamente dal corpo, Miron si accorge di non essere stato il solo ad amare Tanya. 


 La fuga di Martha 


Un esordio molto promettente, carico di tensione emotiva. Un film di T. Sean Durkin. Con Elizabeth Olsen, Christopher Abbott,Brady Corbet, Hugh Dancy, Maria Dizzia. Genere Drammatico - USA, 2010. Durata 101 minuti circa. Martha fugge all’alba, attraverso i boschi, dalla casa in campagna dove ha vissuto due anni insieme alla piccola comunità che l’ha accolta come parte della famiglia, al costo di un prezzo psicologico altissimo che la ragazza forse non finirà mai di pagare. Torna dalla sorella, l’unica rimasta della sua famiglia d’origine, nella bella e borghese casa delle vacanze, nel Connecticut, che Lucy ha preso col marito. Ma è una scelta obbligata, un luogo non suo, nel quale, al disagio di un presente ancora senza una collocazione affettiva stabile e senza un progetto di vita per il futuro, si somma, nella mente di Martha, il ritorno incontrollabile di un passato rimosso e devastante. 


 Dietro il Buio


 Il film parte della mostra La Trieste di Magris. Un film di Giorgio Pressburger. Con Sarah Maestri, Gabriele Geri Genere Drammatico - Italia, 2011. Durata 70 minuti circa. Tratto dal monologo teatrale di Claudio Magris “Lei dunque capirà” e sceneggiato dal figlio Paolo, il film nasce da un’antica complicità tra lo scrittore ed il regista. Nel testo si affacciano il mito di Orfeo, la lezione di Freud, le ombre della Mitteleuropa, la voce di una donna amata. Il film è parte della mostra “La Trieste di Magris” allestita nel 2011 a Barcellona.


 Fallo per papà


La famiglia Un film di Ciro Ceruti, Ciro Villano. Con Ciro Ceruti, Ciro Villano,Massimo Bonetti, Giacomo Rizzo, Roberta Giarrusso. GenereCommedia - Italia, 2011. Durata 100 minuti circa. È una commedia che tratta del tema della "famiglia": dell'astio di due fratelli che si rivedono dopo otto anni, che attraverso mille stratagemmi il loro papà cerca di far riappacificare, alla comparsa di una presunta figlia, al dramma di una donna, in continua attesa di una maternità che non arriva mai, fino al "risbocciare" di un amore mai sopito! Il tutto condito dalla comicità dei protagonisti, che raccontano questa storia in maniera romantica e leggera.


 Bad Habits Stories

 Quattro storie di ordinaria follia Un film di Umberto Del Prete, Egidio Ferrara, Giulio Reale, Enrico Tubertini. Con Umberto DelPrete, Lucrezia Piaggio, Santa De Santis,Francesca Ferrazzo, Alberto Donatelli. Genere Commedia drammatica - Italia, 2011. Durata 92 minuti circa. E’ un film ad episodi realizzato da quattro giovani registi. La trama del primo episodio si svolge durante il periodo natalizio. È un inverno molto rigido. Sulla capitale stanno per cadere i primi fiocchi di neve. Claudia, una bella ragazza poco più che ventenne, ha invitato alcune amiche per una festa in maschera nel suo eccentrico loft in cui abita in compagnia del suo cane, Stupido. Il piccolo party procede senza particolari scosse o sussulti tra conversazioni di circostanza, alcol, droga e musica ad alto volume. Quando la serata sta per volgere al termine, Stupido entra nella grande stanza di soggiorno con una bacchetta magica da fata, stretta tra i denti, sotto lo sguardo perplesso e divertito del gruppo di amiche. Claudia sembra sconvolta



… . . . da lunedì 28 maggio . . .


 Sangue Facile 




Zhang Yimou si e ci diverte con una farsa ispirata ai fratelli Coen Un film di Zhang Yimou. Con Honglei Sun, Dahong Ni, Ni Yan, Xiao Shen-Yang, Ye Cheng. Genere Drammatico - Cina, 2009. Durata 95 minuti circa. In un piccolo villaggio sui monti del Passo Jiayu vivono il vecchio e avaro Wang (proprietario di un negozio di spaghetti cinesi), la sua giovane moglie che ama il suo dipendente e due servi. Un giorno arriva una carovana di mercanti persiani e la donna compra un'arma nuovissima: una pistola. Solo con quella potrà liberarsi del depravato marito. Wang viene però informato dell'acquisto dell'arma e dell'adulterio. Decide allora di assoldare un killer: il poliziotto Zhang. Il quale si mette subito all'opera per incassare la ricca somma che gli è stata promessa


. . . . mentre, da mercoledì 30 maggio . . . 


 Attack the Block- Invasione Aliena


L'ottimo esordio nella regia del co-sceneggiatore di Tintin Un film di Joe Cornish. Con Jodie Whittaker, John Boyega, Alex Esmail, Franz Drameh, Leeon Jones. Genere Azione - Gran Bretagna, 2011. Durata 88 minuti circa. L'infermiera tirocinante Sam sta andando a casa a piedi nel suo appartamento in uno spaventoso grattacielo nel Sud di Londra quando viene derubata da una banda di giovani mascherati ed incappucciati. Si salvata quando la banda viene distratta da un meteorite luminoso, che cade dal cielo e colpisce un'auto parcheggiata nelle vicinanze. Sam fugge, poco prima che la banda venga attaccata da una piccola creatura aliena che salta dai rottami. La banda caccia la creatura e la uccide, trascinando la sua macabra carcassa nella parte superiore del blocco. Mentre Sam e la polizia cacciano la banda, cade una seconda ondata di meteoriti. Sicuri della vittoria contro questi deboli invasori, la gang prende le armi, monta sulle biciclette e sui ciclomotori, e parte per difendere il suo territorio. Ma questa volta le creature sono più grandi. Molto più grandi. Feroci, ombrose e bestiali, cercano il loro compagno caduto e niente si metterà sul loro cammino. La tenuta sta per diventare un campo di battaglia. E il gruppo di ragazzi senza speranza che ha appena attaccato Sam sta per diventare la sua, e del blocco, unica speranza. 



E . . .  buona visione a tutti da Maria !

venerdì 25 maggio 2012

PENSIERO DI OGGI






PENSIERO POSITIVO DI OGGI 






Penso che ci sia sempre da imparare: qualunque circostanza rappresenta una lezione di vita importantissima


Si ride, si piange











Umorismo . . . Papale !


Aeroporto di Roma Leonardo Da Vinci, il Papa è tornato da uno dei suoi viaggi in giro per il mondo.
Dopo aver caricato tutti i bagagli del Papa nella limousine per tornare al Vaticano, l'autista nota che Benedetto sta ancora aspettando sul marciapiede.
"Mi scusi, Santità," dice l'autista, "Vorrebbe per favore sedersi in modo che possiamo andare?"
"Beh, per dirti la verità, figliolo" risponde il Papa, "Non mi fanno mai guidare in Vaticano e oggi ne ho davvero voglia."
"Mi dispiace, ma non posso permetterglielo, perderei il posto! E se succedesse qualcosa?" protesta l'autista, desiderando di non essere andato al lavoro quella mattina.
"Ci sarebbero degli extra non indifferenti per te", dice il Papa. Riluttante, l'autista sale dietro mentre Benedetto si mette al volante.
L'autista si pente della sua decisione appena usciti dall'aeroporto, vedendo il Pontefice spingere l'acceleratore portando la limousine a 170 Km/h.
"La prego, rallenti Santità!!!" Si dispera l'autista. Ma il Papa continua a tavoletta fino a quando si sentono delle sirene.
"Oh mio Dio, l carabinieri! Mi ritireranno la patente!", piagnucola l'autista. Il Papa accosta e tira giù il finestrino.
Il carabiniere si avvicina, da un'occhiata, torna alla moto e prende la radio. "Devo parlare col maresciallo..."
Il maresciallo risponde alla radio e l'appuntato gli dice di aver fermato una limousine che andava a 170. "Beh, sbattilo dentro!" Dice il maresciallo.
"Non credo che vogliamo davvero farlo, è un tipo molto importante..." Dice il carabiniere."
"Una ragione di più!" Esclama il maresciallo.
"No, intendo DAVVERO importante..." Risponde l'appuntato.
Il maresciallo allora chiede: "Beh, chi hai lì, il Sindaco?" "Più in alto!"
"Il Governatore della Banca d'Italia?" "Di più!"
"Il Cavaliere?" "Magari!!!"
"Va bene... Allora chi è?"
"Credo sia Dio!"
Pausa di riflessione del maresciallo "Che cosa ti fa credere che sia Dio???"
"Ha il Papa per autista!!!"


MARIA & ANNAMARIA... a dopo



giovedì 24 maggio 2012

IL RE SI E' SBAGLIATO


Vi propongo una metafora che merita di essere meditata, molto…  

                                                                                                                                                                                                                                            
Il re si è sbagliato!



C’era una volta un Re che aveva quattro mogli. Amava la sua quarta moglie più di tutte le altre. Le faceva dei bei regali e la circondava di molte attenzioni. La colmava di tutto quello che c’era di meglio.                                                                                                                                  
Amava anche la sua terza sposa e la presentava con fierezza ai re vicini. Ma aveva paura che lei se ne andasse un giorno con un altro re.                                                                                                Amava anche la seconda sposa. Era la sua confidente; ogni volta che aveva un problema gliene parlava.                                                                                                                                                
La prima moglie del re era la sua compagna più fedele; con lei aveva costruito il suo regno.                                                                                                                                       Un giorno il re cadde gravemente malato. Sul punto di morte, cominciò a riflettere: "Ho quattro mogli, ma quando morirò sarò solo".


                                                                       
Chiamò dunque la quarta moglie e le disse: - Ti ho amato più di tutte le altre, ti ho dato ciò che avevo di meglio. Ora sto morendo, vorresti venire con me ed essere mia compagna per sempre? – Tu sei matto ! gli rispose la donna, mentre si allontanava senza aggiungere una parola. La sua risposta, come un coltello acuminato, penetrò dolorosamente nel cuore del re.                                                                                                                                           Il re disse alla sua terza sposa: - Ti ho amato tutta la mia vita. Ora sto morendo; sei disposta a seguirmi? – No, rispose lei, la vita è troppo bella. Quando sarai morto io mi risposerò! Questa risposta sorprese il re che ne fu molto rattristato.                                                                              Il re allora disse alla sua seconda sposa: - Sono sempre venuto da te nei momenti di difficoltà, e tu mi hai sempre aiutato. Adesso che devo morire, mi vuoi seguire?                                                          Lei rispose: - Mi dispiace di non poterti seguire, ma ti prometto che ti farò un bel funerale.                                                                                                                                                        Il re fu disarmato. Per tutta la vita si era sbagliato sui sentimenti delle sue spose.                                                                                                                                                            In quel momento udì una voce che diceva: "Io verrò con te. Ti seguirò dovunque andrai". Era la prima moglie che gli parlava.                                                                                                         
 Il re la guardò e si vergognò: essa era magra, malata, rassegnata.                                                                                                                                              Il re le disse allora: " E’ te che avrei dovuto amare più di tutte le altre quando potevo ancora farlo".                                                                                                                                        
 Anche noi, in realtà abbiamo ognuno quattro spose:La nostra quarta sposa è il nostro corpo. Per quante cure gli diamo, ci lascerà il giorno della nostra morte.                                                         La nostra terza sposa sono le ricchezze e la posizione sociale. Alla nostra morte non porteremo niente con noi.                                                                                                                                            La nostra seconda moglie sono i nostri amici e la nostra famiglia. Sono un grande appoggio per noi, ma il giorno della nostra morte, tutto quello che possono fare per noi è organizzare i nostri funerali.                                                                                                                                             
 La nostra prima moglie è la nostra anima che noi dimentichiamo spesso e che trattiamo così male. Eppure solo lei ci accompagnerà in qualsiasi luogo.                                                  
Prenditi dunque del tempo per averne cura e per farla diventare bella e santa; falla brillare adesso! Dopo sarà troppo tardi ! (autore anonimo)



MARIA...a dopo



REPRIMERE LA RABBIA FA MORIRE PRIMA



Gli esperti ribadiscono , anche  perché già si sapeva, che il litigio con il partner allunga la vita .
Via libera ai litigi allora!
Con molta  moderazione, come ci ha ampiamente suggerito Enzo.





Ci sono persone che, pur di non litigare con il partner, sono pronte a rinunciare a molte cose a cui tengono, oppure a cedere su tutto senza neppure tentare di far valere le proprie opinioni e desideri. Ebbene, tutto questo è sbagliato. Anzi sbagliatissimo. Chi vuole garantire una vita lunga e in salute a se stesso, oltre che al proprio rapporto di coppia, deve accettare l’idea di litigare.


Il suggerimento, anche se a prima vista singolare, viene da una fonte autorevole e ha il carisma della scienza: i ricercatori dell’università del Michigan hanno infatti verificato che in una coppia chi reprime e trattiene la propria rabbia ha vita breve. E non solo in senso figurato: corre cioè un rischio di morte precoce doppio rispetto a chi si concede uno sfogo.


Gli scienziati sono arrivati a questa conclusione dopo aver studiato 192 coppie per 17 anni, dividendole in quattro categorie. C’è un gruppo in cui entrambi i partner esprimono la propria rabbia, quelle in cui uno solo dei due coniugi comunica la propria rabbia mentre l’altro la sopprime, e quella in cui entrambi i coniugi la reprimono continuando a rimuginare i propri risentimenti senza esprimerli.


Nei casi in cui entrambi i partner cercano di reprimere la loro ira quando l’altro li attacca ingiustamente, la probabilità di morire precocemente è doppia rispetto agli altri tipi di coppie. Eppure spesso si preferisce evitare lo scontro perché non si sa mai come potrebbe andare a finire. ”Quando i partner si ritrovano al termine della lite - spiega Ernest Harburg, coordinatore dello studio - uno dei compiti principali è quello di riconciliarsi sul motivo che ha causato il conflitto. Generalmente a nessuno viene insegnato come farlo, a meno che non lo abbiano visto fare ai propri genitori. Il problema principale è quindi come risolvere il conflitto”.


Se però lo scontro resta irrisolto, la rabbia con il passare del tempo si trasforma in rancore e questo tende ad esasperare le proprie posizioni nei confronti del compagno. Insomma il risentimento continua a montare e il problema che ha scatenato il dissenso resta sul tappeto, pronto a saltare fuori di nuovo alla prima occasione. E pesa sulla salute e sulla possibilità di campare di meno. Lo studio ha infatti evidenziato il fatto che tra le 192 coppie studiate, le 26 famiglie in cui entrambi gli sposi reprimevano l’ira hanno fatto segnare 13 decessi. Nel 27% dei casi è morto uno dei due coniugi, e nel 23% entrambi. Nei rimanenti tre gruppi, costituiti da 166 coppie, le morti sono state invece 41, di cui il 6% con il decesso di entrambi i coniugi e il 19% con uno dei due.


La ricetta allora a quanto pare è una sola: meglio sfogarsi e, magari, anche rispondere per le rime se ci si ritiene vittima di un attacco ingiusto e immeritato. L’importante è poi non arrivare agli estremi, come nel famoso film ”La guerra dei Roses”. E semmai trovare un modo per fare in fretta la pace. Del resto c’è poco da scherzare: a quanto pare ne va della pelle.
[sito di provenienza Tgcom]







Non esiste un manuale , però ci sono buone regole per far si che si possa litigare senza troppi scossoni. Vi segnalo 10 regole messe a punto da ben 80 psicoterapisti e pubblicate nel volume I DIECI COMANDAMENTI DELLA COPPIA (edito da Ponte delle grazie)



Le regole per litigare in maniera costruttiva studiate da Daniel B. Wide, ricercatore clinico alla university of California

a) Non andate mai a dormire arrabbiati. Piuttosto state svegli tutta la notte a litigare.

b) Accettate il vostro compagno così com’è Ognuno ha il proprio carattere. E’ una impresa inutile cercare di cambiarlo.
c) Non datevi la pena di capire. Forse lui/lei sta pensando delle cose orribili di voi che è meglio non sapere.

d) Non interrompetelo mentre parla. Non c’è peggior fastidio di non riuscire a spiegarsi perché lui/lei ti parla sopra.

e) Non terminare le sue frasi, peggio ancora in maniera ironica. E’ un altro modo di irritare il vostro partner.

f) Quando litigate interrompetevi un momento. Prendete fiato e lasciate spazio per replicare anche a lui o lei.

g) Non sputate fuori tutto il rancore accumulato Nei momenti di collera spesso si dicono cose che a mente fredda non si direbbero mai.

h) Parlate per voi, non per il vostro compagno. Non è mai solo colpa di uno o dell’altro: il più delle volte la verità sta nel mezzo.

i) Per cercare di avere ragione evitate di dire i sempre e i mai. Siate possibilisti piuttosto che assolutisti.

l) Non alzate la voce. E’ sintomo di debolezza e non vi aiuta di certo ad aver ragione nella discussione. Anzi
Fonte La stampa



Annamaria... a dopo

MATRIMONIO - parte '10



            Evitate la violenza!






DUCKY   Ah, se fossi scapolo!

ENZO     Se fossi…ma non lo sei; sei solo “spararanzato”  in una sedia a sdraio. Il mio Duckino sta in una gabbia…è irrequieto,  fa brevi voli, saltella, canta che è una bellezza, mangia bene, e poi di nuovo a saltellare…è irrequieto; vorrebbe una canarina;  a volte una passerotta cala e atterra sul balcone, e saltando saltando si avvicina alla gabbia. Lui, Duckino, prende a donarle il cinguettio incantevole…poi…la passerotta lo mira teneramente, cinguetta per alcuni istanti  e…vola via triste ma col cuore felice. Dopo che è scomparsa via, oltre gli alberi…il mio Duckino, si accovaccia in un anglo della gabbia e resta lì immobile e in silenzio.

DUCKY   Sembra una storiella per bambini.  Bella e romantica…peccato che non sia vera.

ENZO     Invece, è verissima…la passerotta arriva saltellando vicino alla gabbia e stanno lì a saltellare come in un balletto, divisi solo dalle sottili sbarrette della gabbia.   Pensa che gli parlo spesso accostando la guancia alla gabbia, lui saltella, con le zampette si immobilizza  afferrando le sbarrette e…indovina che fa?

DUCKY   Non farmi stare in pena…che fa?

ENZO     mi bacia…toccandomi diverse volte con il beccuccio e fa vibrare  le ali…emettendo un suono che sembra un sottile sibilo.

DUCKY   Una cosa straordinaria…e vi baciate spesso?

ENZO     Bè, non spesso…a volte rimane in silenzio…altre volte sembra incavolato…vola rapidamente di qua e di là come un forsennato, pensa, se non gli porto da mangiare, diventa arrabbiato quasi violento.

DUCKY   Violento eeeh…!? A proposito di violenza, hai sentito cosa hanno detto al telegiornale?...un’altra donna è stata uccisa, parecchie scompaiono proprio.

ENZO     E’ un malessere generale, lo stress i problemi, le disillusioni d’amore, le perdite del lavoro…il decadimento dei valori morali, la recessione, non capiamo il prossimo, non capiamo il nostro partner.

DUCKY   …e anche tra marito e moglie, tra coppie non sposate…e quando non ci si capisce…

ENZO     C’hai fatto caso? La parola che si è pronunciata più volte è…CAPIRE…CAPIRSI…! La violenza sembra essere la conseguenza dell’incomprensione.

DUCKY   Abbiamo toccato un tasto molto delicato, Enzo, forse è il caso di parlarne seriamente; però ti suggerirei di non pensare che stia solo io davanti a te, fai conto di avere di fronte un LUI e una LEI, una coppia immaginaria, coniugati e non.

ENZO     Un’idea non male. Ok!

DUCKY   Perfetto, vai!

ENZO     Diciamo subito che è inevitabile non litigare: succede! “La prima regola fondamentale, dice G. Gargione, per litigare in modo costruttivo è quella di evitare di ricorrere alla violenza.”

DUCKY   Ma è impossibile.

ENZO     Ciucciottini, ogni volta che le “vostre discussioni” finiscono con occhi neri, lividi, sberle e piatti rotti in testa (sempre che la capoccia regga) il litigio  è distruttivo al massimo. Sono tutte cose che lasciano parecchi strascichi, rancore, astio, ecc., se non di peggio.

DUCKY…anzi, io direi molto peggio.

ENZO    coniugati maschi, ricordate: la violenza è una cattiva abitudine; se prendete il vizio di picchiare la vostra LEI, lo farete sempre. Se invece, riuscite a litigare senza usare le mani, non le userete mai violenza. Perciò, la prima cosa da fare, se vi viene “l’impeto” di litigare è: sfogate la vostra collera protestando, ingiuriando, buttando in aria le cose…


DUCKY   …anche padelle, utensili da cucina, calzature firmate e non, uova…sì sì…le uova anche se non sono fresche…sporcano e non fanno male, pentole di creta?!

ENZO     …anche quelle di creta…ma imparate a non toccarla.
Se solo le date una sberla…

DUCKY   …un manrovescio nemmeno è ammesso, vero?

ENZO     Si capisce, è inammissibile.

DUCKY   Le tirate di capelli NO, questo gesto lo fanno solo i gay…se poi qualcuno lo è deve lo stesso, EVITARE DI TIRARLI!

ENZO     Quindi, se la toccate, avete intrapreso una strada pericolosa…in parole povere..”ite passate nu uaio”.

DUCKY   Porca miseria, a volte loro “le mazzate” te le tirano dalle mani! Come si fa a trattenersi?

ENZO     …scaricando la tensione in altri modi.

DUCKY   sentiamo come dobbiamo scaricarci!

ENZO     urlate le vostre ragioni, ditegliene di tutti i colori, chiamatela in tutte le maniere; se non basta, buttate per aria delle cose che avete davanti, ma NON USATE LE MANI. Un nostro amico aveva trovato un metodo  per evitare di ricorrere alla violenza. Aveva messo nell’armadio dei vestiti che sua moglie non usava più; quando sentiva l’impulso di picchiarla, incominciava a stracciarli.
Un altro ottimo sistema è quello di uscire di casa, quando la lite sta per degenerare. Ritornerete quando vi siete calmati. Badate bene, non vi sto dicendo di abbandonare la partita e dargliela vinta, ma solo di rimandare la discussione a più tardi, quando sarete in grado…

DUCKY   …forse è meglio rimandare la discussione al giorno dopo.

ENZO     Ecco, forse è meglio. Il terzo sistema è di concentrarsi nella ricerca delle ragioni migliori  per difendere la propria causa. Questo consiglio nasce da una constatazione: spesso si usano mezzi violenti perché non si riesce a difendere con le parole: Ricorrono a metodi brutali, coloro che sono rozzi, che non sanno parlare. Chi, invece, sa offendere con efficacia, sa “graffiare” con le parole o è capace di battute sagaci, raramente usa le mani. Perciò, invece di prenderla a schiaffi o darle qualcosa in testa, cercate le parole che le possano fare più male, ciò vi aiuterà a vincere l’impulso di picchiarla. Lo sappiamo, cari Ciucciotti, non è bello,  non è una cosa ben fatta, ma meglio chiamarla “puttana” , “troia” che mandarla all’ospedale con due costole rotte.

DUCKY   Gemello caro, non so che dirti, sembri mezzo avvocato e mezzo prete, però devo ammettere che stai dando dei buoni consigli.

ENZO     Ripeto, cercate di autocontrollarvi, abituatevi a non usare le mani; cercate di mitigare il vostro linguaggio – perché parole e sassi si equivalgono – eviterete la separazione, divorzio e forse anche …il tribunale penale.

DUCKY   Scusa, ti stai rivolgendo al sesso forte, come se gli uomini fossero i soli colpevoli…!

ENZO     Aspetta, Duc, qualche avvertimento c’è anche per le Ciucciottine; smettete di pensare che, quando vostro marito ricorre alla violenza. È tutta colpa sua. Lo sappiamo, niente può giustificare certi comportamenti, ma anche voi potete fare qualcosa affinché ciò non avvenga. Quando vedete che il litigio sta  degenerando, evitate atteggiamenti di sfida, insulti o, peggio, di deriderlo. Parole come “fammi vedere che sai fare?”, “A chi credi di far paura, bullo di cartone”, “sei un vigliacco”, “omme ‘e niente” (uomo da niente) ecc. dovrebbero essere bandite del tutto.

DUCKY   …succede, caro Enzo, succede e quelli che tu hai descritto sono solo degli esempi.

ENZO     Donne, evitate anche di provocarlo brandendo un coltello o un bastone. Non sentitevi forti solo perché avete un’arma. Per un uomo, che ha una certa sveltezza, non è eccessivamente difficile disarmarvi e allora sì che le prendete! E Ancora, Ciucciottine soavi, ricordatevi che è sempre un uomo e quasi sicuramente più forte di voi fisicamente.

DUCKY   E tu sai bene anche che ci sono mariti e partner che si nascondono sotto il letto o arretrano in ritirata strategica!

ENZO     Smettila, Duc, la cosa è molto seria. Donne, vi dico di più, se vi picchia, in un momento di rabbia, può farvi veramente male, può mandarvi all’ospedale o, addirittura, uccidervi. Se imparerete ad averne paura, imparerete anche ad evitare le botte. Dovute imparare a riconoscere tutti i segni che preannunciano il ricorso alla violenza. Ma se dovesse accadere il peggio, (non ridete), mettetevi sempre dalla parte della porta.

DUCKY   Perfetto, hai detto proprio bene. Un suggerimento giusto, preciso e opportuno. Ora che mi ricordo mi viene da ridere…

ENZO     Avanti, fai ridere anche me.

DUCKY   Senti, un mio amico, quando litigava con la moglie, si chiudeva a chiave nel bagno e gridava: “Non mi fai paura, io sono un uomo e mi devi rispettare se no da qui non esco.”

ENZO     Che coraggioso, il tuo amico,  chiudersi nella toilette è un atto di vero coraggio….che psicolabile che sei…da competizione…ma, lo ammetto, spesso sei anche comico….il suggerimento di mettersi vicino alla porta è davvero azzeccato. Comunque sia dalla porta, donne, potete sempre darvela a gambe. Ma se lui è un bruto, separatevi; vi consiglio di evitare lo scontro fisico, ne avreste la peggio.
Se invece, volete ancora tentare di ricomporre la lite, aspettate che almeno gli sia passata. Molte volte, la violenza nasce da un effetto ping pong. LEI dà uno schiaffo a LUI, e LUI restituisce la sberla “con tutti i sacramenti”, Lei replica e LUI la riempie di botte.

DUCKY   …poi in certi casi botte per botte “si trascinano a letto2" come due sadomachisti che più si picchiano e più godono.

ENZO     Chi passa per primo dalle parole alle mani è quello che innesca la reazione, quindi è quello da condannare.

DUCKY   Nessuna società moderna condanna la legittima difesa, allora  perché LUI dovrebbe tenersi i vostri schiaffi?

ENZO     Lo so, che il Ciucciottino ha le mani pesanti e che ogni schiaffo suo equivale a 10 dei vostri, ma è un motivo in più per non provocarlo, Sinuose Ciucciottine, se incominciate a menarlo voi per prime, non potete lamentarvi di aver avuto la peggio.

DUCKY   Mi togli una curiosità, Enzo, hai mai ricevuto, uno scossone, una sberla, uno spintone da una donna?

ENZO     Sì, una volta, ero in una villa con una ragazza, Lei voleva baciarmi e io, in quel momento, non volevo; e eLEI mi allungò una sberla.

DUCKY   …ah…e come andò a finire?

ENZO     Eh no! Non lo saprai mai…ma lei imparò a pronunciare la prima lettera dell’alfabeto…e la ripeté più e più volte.

DUCKY   I particolari, raccontami i particolari!

ENZO     Ehi, sei come il gemello dello spot…gemello  c u r i o so!

DUCKY   …e tu rimani sempre uno Scombinato!

Fine
Enzo