sabato 3 settembre 2011

RICETTE D' ESTATE segnalate da MARIA

Almeno fino a fine stagione . . . ancora
Ricette d’ estate

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Le temperature sono un po’ calate, ma che gustose le insalate !
Sanno di fresco, di leggerezza, si preparano in anticipo, anzi lasciarle insaporire per alcune ore le rende ancora più gustose. Lettori carissimi , ve ne propongo due, insieme ad un piatto sfizioso che esalta le “principesse” melenzane, sperando di accontentare gusti diversi.

Insalata di polpo prezzemolata 

Questa insalata è un leggero e gustoso antipasto molto ricercato sulle tavole di tutto il Mediterraneo, luogo dove viene abbondantemente pescato il polpo. 
La preparazione è abbastanza semplice e il segreto della buona riuscita del piatto è dovuta alla giusta cottura e alla freschezza del polpo che deve avere una colorazione molto viva e intensa in tutte le sue sfumature.
Se il polpo non è stato pulito, dovrete farlo voi, aprendo la sacca lateralmente e svuotandola. Utilizzando delle forbici o un coltellino dalla punta affilata, togliete gli occhi, il dente (o becco) e la pelle; lavate il polpo molto bene sotto l’acqua corrente per eliminare ogni residuo di sabbia, specialmente tra le ventose dei tentacoli.

Ingredienti per 4 persone 1 polpo da 800 g, 1 carota, 1 costola di sedano, 1 cipolla piccola, 2 foglie di alloro, 4-5 cucchiai di olio, 1 limone, sale, pepe, 2-3 spicchi di aglio, 1 bel ciuffo di prezzemolo
Preparazione Mettete sul fuoco una pentola con dell’acqua, le verdure mondate e intere, l’alloro e il sale. 
Non appena l’acqua bollirà, tenendo il polpo dalla testa, immergete e togliete i suoi tentacoli dall’acqua bollente per 3 o 4 volte, affinché si arriccino e si ammorbidiscano.
Immergete poi completamente il polpo, abbassando il fuoco al minimo e coprendo con un coperchio la pentola; lasciatelo cuocere per circa 30-35 minuti (circa 20 minuti per ogni 500 gr di polpo), e comunque verificatene la cottura prima di spegnere il fuoco.
A cottura avvenuta, tramite una pinza, togliete il polpo dalla pentola, e ponetelo su di un tagliere, dove lo farete a pezzetti.
In una ciotola preparate il condimento per l’insalata di polpo, sbattendo con una forchetta l’olio, il succo del limone, il sale, il pepe, l’aglio schiacciato e il prezzemolo tritato.
Condite il polpo a con il composto preparato e servite guarnendo il piatto da portata con delle fettine di limone.
Curiosita'
Anticamente i pescatori sbattevano i polpi pescati più volte sulle rocce o a terra per distendere la nervatura dei tentacoli e rendere le loro carni più tenere; oggi questa pratica viene sostituita da appositi macchinari. La tecnica casalinga per rendere più morbide le carni del polpo, consiste nel batterlo con il batticarne per almeno 10 minuti.

Insalata di pollo variopinta


Ingredienti per 4 persone
240 g di petto di pollo lessato, 120 g di prosciutto cotto magro in una sola fetta, 60 g di mozzarella
300 g di pomodori sodi, 100 g di cetriolo, 4 cucchiaini di olio d'oliva extra vergine, sale
Preparazione
Sbucciate il cetriolo e tagliatelo a fettine quindi pulite i pomodori e divideteli a spicchi. 
Affettate a striscioline il prosciutto ed il petto di pollo; dividete a dadini la mozzarella. 
Radunate tutto in un contenitore, condite con sale ed olio, girate bene e chiudete ermeticamente.

Carpaccio di melenzane


Ingredienti:
melanzane grigliate 400gr, 10 pomodorini, 4 foglie di basilico, 1 spicchio di aglio,
1 peperoncino, ricotta salata stagionata, sale, pepe, olio 
Preparazione:
Fate grigliare le melenzane (vanno benissimo anche quelle pronte surgelate). Quando saranno pronte, sistematele nel piatto da portata. Sminuzzate le foglie di basilico e l'aglio, metteteli in una ciotola con l'olio, il peperoncino e un pizzico di sale: emulsionate il tutto fino a quando non avrete ottenuto una salsina omogenea. 
Tagliate infine la ricotta a scaglie direttamente sopra le melanzane e condite il tutto con la salsa appena preparata.

Continuo a farmi vento

con un bel ventaglio colorato, 

augurando . . .
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 ( ti piace questo ,Maria?...)


fresco gusto a tutti
da Maria !


venerdì 2 settembre 2011

UNA DEDICA PER IL DECIMO SOMARO...

 Dedichiamo questo raccontino di -Giufà- ai nostri "amici"  lettori anonimi , che da un pò di tempo si "divertono" con tutti i nostri articoli, anche quelli più seri e drammatici. E per farvi capire che la cosa non è irritante per noi, anzi, Vi  dedichiamo, ironicamente,  questa storia : la parte sciocca di Giufà. In questo post  il "divertente "ci sta tutto...Buon divertimento!


Giufà e i dieci asini


Una mattina Giufà, dopo un sogno rivelatore, decise di mettersi a fare il mercante d'asini.
Andò al mercato e comprò dieci asini, quindi, per tornare a casa salì in groppa ad uno di essi. La carovana si mise, così, in viaggio: Giufà avanti e gli altri animali indietro.
Per strada, però, a Giufà venne il dubbio di averne perso qualcuno.
Si fermò e senza scendere dall'animale contò gli asini: incredibile! erano nove.
Giufà si disperò, li contò e li ricontò: erano 9.
Allora scese per terra e volle contarli toccandoli uno per uno: sorpresa, erano 10. Tranquillizzato, montò sul suo asino e riprese la strada per casa.
Per sicurezza, dopo un po' si fermò e volle contare nuovamente gli animali dall'alto della sua sella: erano 9.
Preoccupato scese per terra e li rivolle contare uno per uno: erano 10!
A questo punto a Giufà fu tutto chiaro: era meglio stare per terra e camminare in testa agli asini, invece di salire in groppa, perchè solo in questo caso gli animali erano 10.
Fu così che Giufà, nonostante avesse a disposizione 10 asini, tornò a casa facendosi tutta la strada a piedi. 
 http://svistasocialclub.files.wordpress.com/2011/05/gif-asino-che-raglia.gif
 Annamaria... a dopo

giovedì 1 settembre 2011

RIFLESSIONI DI FINE ESTATE


Con l'ingresso di settembre, l'estate comincia ad allontanarsi. Anche se, a detta degli esperti ci aspetta, per fine settimana, un'altra ondata di caldo africano. Un pò ovunque i media ci regalano consigli pratici per aiutarci nella ripresa della vita quotidiana dopo giorni e giorni di ozio (meritato) o cambiamento di stile di vita. Sembra però che ,quest'anno ,solo un italiano su cinque abbia avuto il privilegio di andare in vacanza.


Lo stress da rientro (Maria sei stressata?... io no, anche se ...)



Se al rientro riscontrate senso di stordimento, calo dell'attenzione, mal di testa, digestione difficile, raffreddore, mal di gola, tosse e dolori muscolari, non allarmatevi possono essere tutte manifestazioni del cosiddetto stress da rientro, quello stato di tristezza post-vacanza che, secondo le statistiche, colpisce circa un italiano su dieci.

Le cause

Come già accennato prima la ragione del repentino mutamento del nostro umore è, il più delle volte, il rapido cambiamento delle abitudini: se durante le vacanze siamo stati rilassati e occupati in attività che non comportano particolari obblighi, il ritorno a casa e al lavoro rappresenta la ripresa dei ritmi di tutti i giorni e delle responsabilità della vita quotidiana.

Questi cambiamenti, soprattutto se avvengono in maniera brusca, possono causare problematiche nei delicati equilibri dell’organismo. Il corpo necessita di qualche tempo per "acclimatarsi" e abituarsi alle nuove condizioni di vita e, durante questo periodo, soffre. Da qui, l’impressione del sentirsi giù, distratti, poco efficienti, con la testa tra le nuvole.

Cosa fare

Tali sensazioni, che comunque spariscono in un po' di tempo, possono essere ridotte e contenute con qualche attenzione.

* È importante, per prima cosa, prepararsi in anticipo e in modo progressivo al cambiamento e programmare qualche giorno di riposo prima della data effettiva del rientro. In questo modo potremo arrivare alla fine della vacanza pieni di energie.
* Attenzione anche a riprendere la vita quotidiana in modo graduale non facendosi prendere dal panico dalla mole di lavoro che, probabilmente si è accumulata durante la nostra assenza.
* Almeno nella prima settimana è meglio puntare su piccoli obiettivi davvero essenziali e lasciare per un secondo momento i progetti di lavoro più complessi e ambiziosi.
* Un altro valido sistema è quello di fare ogni giorno dell'attività fisica, per mantenersi ancora attivi dopo le nuotate o le camminate fatte al mare o in montagna.
* Anche l'abbigliamento può aiutare: passare direttamente dalla tenuta bermuda e infradito al vestito completo con cravatta (o al taileur) può contribuire ad affaticare ulteriormente l'organismo.

Una curiosità: il nome dello stress post-vacanza, in inglese, è Post-Vacation Blues, da "blue" che significa anche tristezza, depressione. A questo significato si riallaccia anche il nome dello stile musicale blues, originariamente canto di tristezza, dolore e angoscia quotidiana, diffuso tra le comunità nere americane in schiavitù.


Lo stress post vacanza si combatte anche con l'uva


Dicevamo che dopo le vacanze estive, il rientro nelle città bollenti e la ripresa quotidiana del lavoro, che comporta un cambiamento drastico dei ritmi di vita, provoca inevitabilmente stress. Un valido aiuto per affrontare questo tipo di stress è rappresentato dai chicchi d'uva, come afferma la Coldiretti.

Come riferisce l'associazione, numerosi studi scientifici come la ricerca dell'Istituto di patologia vegetale dell'Università di Milano e pubblicata sul Journal of the Science of Food and Agricolture evidenziano che la melatonina scoperta nelle uve rosse potrebbe aiutare a regolare i ritmi circadiani negli esseri umani, proprio come fa l'ormone prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale situata nel cervello.

La melatonina regola infatti il ritmo sonno-veglia e indica al nostro organismo quando è il momento di andare a dormire, oltre ad avere un'interessante attività antiossidante. In realtà la scoperta delle proprietà tranquillizzanti dell'uva è soltanto una delle prove scientifiche che conferma risultati noti nella tradizione popolare sulle proprietà tranquillizzanti della frutta che secondo le analisi scientifiche contiene sostanze che hanno la stessa azione del diazepam, il principio attivo presente in noti farmaci, che si trova soprattutto nelle mele, nella quantita' di 10-20 nanogrammi per grammo.

“In generale, - ha spiegato la Coldiretti - il consumo di alimenti con zuccheri semplici come la frutta dolce aumenta la produzione da parte dell'organismo di serotonina, il neuromediatore del benessere che stimola il rilassamento, dalle pesche alletipo mele, dall'uva al melone, dalle pere alle zucchine, ma anche pomodoro, peperoni e insalate sono - sottolinea la Coldiretti - ricchi di proprietà 'curative' che possono agevolare il ritorno ai ritmi di vita quotidiani”.

A questo punto mi domando , parlando sempre di stress quanta frutta dovranno mangiare gli italiani che hanno dovuto rinunciare alle vacanze e a questo genere di stress Post vacanze

Concludo parlandovi un pò della  Sicilia che risulta essere " la regina dell'estate 2011" in quanto a presenze.


Anche in tempo di crisi gli italiani che non hanno rinunciato alle vacanze e prediligono il mare hanno affollato la Sicilia, per quanto riguarda le mete in Italia e la Spagna per le vacanze all'estero. Luoghi accomunati dalla presenza del mare, da un clima e una cucina mediterranei dall'arte e dalla cultura.

In Sicilia sono molte le proposte di vacanza che spaziano dagli itinerari naturalistici, alle città d'arte, al mare in tutte le sue declinazioni: spiagge, scogliere, itinerari in barca e sport acquatici. Al successo della Sicilia come meta per le vacanze estive di italiani e stranieri hanno contribuito anche le Bandiere Blu assegnate da Legambiente. Salina, nell'arcipelago delle Eolie, è stata incoronata perla dell'estate con 5 vele, il massimo riconoscimento di Legambiente, per il quinto anno consecutivo. Salina è accompagnata da Pozzallo (Ragusa) da Fiumefreddo di Sicilia- Marina di Cottone (Catania), Ispica (Ragusa), Marina di Ragusa (Ragusa), Menfi (Agrigento), Noto (Siracusa), San Vito Lo Capo (Trapani).

Una vacanza in Sicilia significa anche risparmio grazie ai numerosi pacchetti e alle offerte di B&B, case vacanza e appartamenti in affitto turistico e ai voli low cost che hanno avuto una crescita esponenziale nei principali aeroporti dell'isola. I voli low cost hanno sostituito, anche per in periodo di alta stagione turistica, i voli tradizionali e i voli charter e i low cost per la Sicilia sono sul podio con prezzi medi per tratta molto concorrenziali rispetto ad altre regioni.

L'aeroporto di Catania Fontanarossa è uno dei maggiori aeroporti italiani per mole di traffico aereo in uscita e in entrata. Fontanarossa offre numerosi rotte nazionali con tratte da e per Roma, Olbia, Bologna, Firenze, Forlì, Pisa, Parma, Venezia e Milano. Inoltre l'aeroporto di Catania è leader per i voli da e per i principali scali per la Germania (Monaco, Francoforte, Hannover, Dusseldorf, Colonia-Bonn, Berlino, Amburgo, Stoccarda) e da e per la Spagna (Madrid, Barcellona). Da Catania esistono collegamenti diretti per Parigi, Londra, Mosca, San Pietroburgo, Praga, Vienna e Bruxelles.


L'aeroporto di Trapani Birgi è invece gettonatissimo per i voli operati da RyanAir, compagnia leader nell'offerta di voli low cost in tutta Europa e in Italia. Infine c'è lo scalo aereo Falcone Borsellino del capoluogo, Palermo, che accoglie il turismo di coloro i quali scelgono una vacanza siciliana per scoprire le bellezze di Palermo e della costa nord occidentale dell'isola. Nella Sicilia occidentale uno dei più conosciuti luoghi di soggiorno è San Vito lo Capo nei pressi del quale si trova la Riserva dello Zingaro, un tratto di costa da favola ricca di calette e sentieri immersi nella macchia mediterranea oltre a fondali particolarmente apprezzati dagli amanti delle immersioni.Oltre alle spiagge e al mare la Sicilia possiede un patrimonio storico architettonico e naturalistico di prim'ordine all'interno del quale si trovano i Beni Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Nell'Isola appartengono alla Lista dei Beni Patrimonio dell'Umanità l'Area Archeologica di Agrigento, le città Barocche del Val di Noto (Noto, Modica, Scicli, Ragusa Ibla, Catania, Caltagirone, Militello Val di Catania, Palazzolo Acreide); Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica, la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina e l'arcipelago delle Isole Eolie.

Un accenno merita anche Taormina, in provincia di Messina, patria del turismo d'elite nazionale e internazionale, rinomata per lo shopping, la vita notturna e per il panorama mozzafiato che si gode dal belvedere della piazza: l'occhio spazia dal mare alla cima innevata dell'Etna.

Amici fateci un pensierino quando programmerete le vostre future vacanze ... a Pozzallo in prov di Ragusa ci sono self-service e gastronomie da fare invidia alla mensa dei deputati: con 6 euro trovate primo, secondo(Anche base di pesce e con porzioni abbondanti) contorno e caffè !





Annamaria... a dopo


ARIA SETTEMBRINA - di MARIA -




Ehilà! Amici, ve ne siete accorti che agosto è ...andato? E quest’anno davvero abbiamo gocciolato sudore a catinelle!!! Temperature ed umidità che ci fanno boccheggiare, desiderando di stazionare in una vasca da bagno o a mollo a mare. Ma tutto, bello e brutto, si conclude e nel mese di settembre si torna quasi tutti alle consuete occupazioni, con un po’ di lentezza; pochi giorni di ferie ci avevano già abituato ad un ritmo più calmo, diverso dall’abituale. Qualcuno approfitta del caldo per fare ancora qualche bagno (vi assicuro una vera delizia),


qualcun altro non gradirà la prima pioggia che, pure, avevamo tanto atteso e che spazza via l’afa estiva. Ogni mese di cambio di stagione conserva ancora un po’ della precedente mentre accoglie il nuovo che avanza. In questo momento è un tripudio di colori e di odori della natura che incessantemente si rigenera in un passaggio dolcissimo. Moltissimi animali in qualche modo “fanno provviste” insegnando ai cuccioli come fortificarsi e prepararsi in pochi mesi all’inverno; si radunano molto spesso vicino ai corsi d’acqua e nei boschi, pieni di bacche, di frutti e di piccola selvaggina. Quando possibile è bellissimo godere della loro compagnia in una natura nel pieno verde della sua maturazione; ancora per pochi giorni prima che ingialliscano le prime foglie.

Nelle campagne è il momento della vendemmia e c’è nell’aria un misto di odori di mosto, di terra bagnata, di erba fresca, odore di buono che sembra provenire dalle viscere della terra. Tutto questo è Settembre! 

E’ insieme tutto ciò che resta alla fine dell’estate e tutto ciò che comincia all’inizio di un autunno ancora caldo; e noi nel mezzo, come un tiro alla fune di cui possiamo e dobbiamo essere arbitri fra un’estate che va trasformandosi in ricordo e la speranza, avvolta nel futuro, che spalanca le sue braccia per darci il benvenuto: lasciamoci accarezzare dai ricordi custodendoli in noi come un tesoro e facciamo vincere la speranza guardando avanti ma, soprattutto, in alto! Buon mese di settembre a tutti da Maria, con una serie di proverbi . . .
Aria fresca settembrina,
alla sera e alla mattina.


Da Settembre prima la bianca
che di pendere è già stanca (riferito all’uva).

A settembre pioggia e luna,
è dei funghi la fortuna.

Chi ara il campo a settembre,
fa un bel solco e poco spende.


Alla luna di settembre,
l’uva e il fico pende.
Equinozio di settembre
la notte al giorno contende.

L’uva settembrina,
è fragola zuccherina.


La pioggia di settembre
guasta la vendemmia.

A santa Eufemia
comincia la vendemmia.


Se fa bello per san Gorgone (6 Settembre)
la vendemmia va benone.

Per Santa Croce (14 settembre)
pane e noce.

Per San Cipriano (16 settembre)
semina in costa e semina in piano.

San Matteo (21 settembre)
addolcisce i grappoli.



Il 29 settembre:
se gli angeli si bagnano le ali,
piove fino a Natale.

Per San Michele (29 settembre)
l’uva è come il miele.


A settembre e a febbraio
notte e giorno sono uguali.

Dopo le feste di settembre,
lesto lesto vien l’inverno.





Maria ... a dopo


PENSANDO E RIPENSANDO - di MARIA-


Pensando e ripensando 


Leggendo e rileggendo . . .

Il tempo di vacanza, non è stato del tutto”vacante”. Mi sono rilassata, divertita, ho arricchito il mio bagaglio di conoscenze ed esperienze, ho ritrovato vecchi amici, ho consolidato rapporti più recenti (coccaaaaa!),


ho fatto il pienone di spiagge e mare. Eppure, incredibile ma vero, sono riuscita anche a leggere qualcosa, non particolarmente impegnativo ( poca psicologia…capisci a mè!) ; ho raccolto alcuni pensieri, non miei, ma che condivido e che mi piace trasmettervi. Qualcuno mi ha fatto riflettere, addirittura mi è servito come occasione di introspezione… speriamo di farne buon uso!

Io ci ho provato a fare la brava ma è più forte di me . . . mi piace troppo fare la monella…! Molte volte ci allontaniamo da ciò che, in realtà, desideriamo più di ogni altra cosa al mondo...!
Non sono le grandi promesse, ma le piccole attenzioni che ti fanno capire di poter contare su una persona...!
Ricorda ci sono 4 cose nella vita, che non potrai mai recuperare: la Pietra...dopo averla lanciata; la Parola... dopo averla detta; l'Occasione dopo averla persa e il Tempo dopo che sia trascorso...!
Non fidarti di chi ti dice che sei importante, fidati di chi te lo dimostra...!
Tutti sono santi, quando si parla dei peccati degli altri...!
Ti voglio bene non con il cuore ma con l'anima, perchè prima o poi il cuore smetterà di battere ma l'anima vivrà in eterno.



Se amate qualcuno per la sua bellezza non è Amore ma Desiderio... Se lo amate per la sua intelligenza non è Amore ma Ammirazione... Se lo amate per la sua ricchezza non è amore ma Interesse... Ma se amate qualcuno e non sapete il perché ...QUESTO è AMORE.. –
Molte cose nella vita catturano lo sguardo, solo poche catturano il cuore...!
Guarda le piccole cose perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi...!
Non toccare mai un cuore, se non sei capace di amarlo...!



Ci vogliono venti anni a una donna per fare del proprio figlio un uomo, e venti minuti a un'altra donna per farne un idiota...!
Nella vita ci sarà sempre qualcuno che ti farà soffrire, ma sarà l'unica persona che riuscirai ad amare...!
Per apprezzare il vero valore della gioia si deve avere accanto qualcuno con cui spartirla...!
Stare senza qualcuno non significa smettere di sentirne la mancanza, ma solo abituarsi alla sua assenza...!
Le persone Vere non vengono accettate spesso perché la verità è dura da mandare giù...!
La ragione ci fa vedere le cose come sono; il sentimento, come vorremmo che fossero...!
La bugia è come un boomerang, la lanci per difenderti e ritorna per attaccarti..!
Sembra che tutti abbiano l’idea esatta di come dobbiamo vivere la nostra vita. E non sanno mai come devono vivere la loro...!
Nessuno è nato sotto una cattiva stella; ci sono semmai uomini che guardano male il cielo...!



Le persone piangono, non sempre perchè sono deboli... spesso perchè sono state forti per troppo tempo...!
Le parole possono incantare..ma i gesti devono confermare…!
Ama la vita perchè è l'unico regalo che non riceverai due volte...!
A volte capita che una persona ti manchi cosi tanto, che vorresti tirarla fuori dai tuoi sogni per poterla abbracciare realmente...!
L'abito più bello che qualcuno possa mai indossare è fatto dalle braccia della persona che ama...!




E quale voce migliore di quella particolare dell’indimenticabile Lucio per creare l’atmosfera in cui si fondono . . . pensieri e parole . . .


MARIA... a dopo

martedì 30 agosto 2011

IL MITO DI ECO E DI NARCISO - di MARIA -

 
 Enzo mi ha scritto: hai una  ferrari ,ma non sai usarla. Ora, io mi domando e dico, ho una ferrari e manco lo sapevo???....Alchè lui ,prontamente dopo mia richiesta, chiarisce che la ferrari è la mia voce e che non so usarla nei toni giusti ...pazienza ! Mi tengo sta ferrari parcheggiata. Intanto Maria, in attesa di farci ascoltare la sua piacevole voce  , ci propone la famosa narrazione di Narciso...ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale...vero stellina??
 Annamaria

Ispirata dal gustoso dialogo dei “gemelli” sulla seduzione della voce, mi sono ritrovata a rileggere il mito della ninfa Eco e del frivolo ed egocentrico Narciso.
Care Ninfe e non, ve la propongo, nella serie delle curiosità, sperando di non incontrare troppi “narcisi”, e di mantenere la propria voce sempre dolce e suadente, ma fiera e autorevole alla bisogna.



La leggenda di Eco e Narciso



Nell'antica Grecia, in un giorno lontanissimo, Cefiso, il dio delle acque, rapì la ninfa Liriope. Si amarono teneramente e dalla loro unione nacque un figlio che fu chiamato Narciso. Gli anni passarono e Narciso divenne un ragazzo meraviglioso. Liriope volle salvaguardare la bellezza del giovinetto; si recò perciò dall'astrologo Tiresia che, dopo aver consultato l'oracolo, le disse:
- Narciso vivrà molto a lungo e la sua bellezza non si offuscherà. Ma il giovinetto non dovrà più vedere il suo volto.
La profezia di Tiresia si avverò: Narciso restò per sempre adolescente, mantenendo intatta la sua bellezza che svegliava i più teneri sentimenti nelle ninfe che l'avvicinavano.
Ma lo splendido ragazzo sfuggiva il mondo e l'amore e preferiva trascorrere il tempo passeggiando da solo nelle foreste sul suo cavallo oppure andando a caccia di animali selvatici.
Un giorno, mentre cacciava, sentì rimbalzare tra le gole della montagna una voce che si esprimeva in canti e risate. Era Eco, la più incantevole e spensierata ninfa della montagna che, al solo vederlo, s'innamorò perdutamente di lui. Ma Narciso era tanto fiero e superbo della propria bellezza, che gli pareva cosa di troppo poco conto occuparsi di una semplice ninfa. Non così era per Eco che da quel giorno seguì il giovinetto ovunque andasse, accontentandosi di guardarlo da lontano. L'amore e il dolore la consumarono: a poco a poco il sangue le si sciolse nelle vene, il viso le divenne bianco come neve e, in breve, il corpo della splendida fanciulla divenne trasparente al punto che non proiettava più ombra sul suolo.
Affranta dal dolore si rinchiuse in una caverna profonda ai piedi della montagna, dove Narciso era solito andare a cacciare. E lì con la sua bella voce armoniosa continuò a invocare per giorni e notti il suo amato. Inutilmente perché Narciso, che pur udiva l'angoscioso richiamo, non venne mai.
Della ninfa rimasero solo le ossa e la voce. Le ossa presero la forma stessa della cava roccia ove il suo corpo era rannicchiato e la voce visse eterna nella montagna solitaria. Da allora essa risponde accorata ai viandanti che chiamano. Ma è fioca e lontana e ripete perciò solo l'ultima sillaba delle loro parole: ha perduto la sua forza invocando Narciso, il crudele cacciatore che non volle ascoltarla.
Narciso non ne fu affatto addolorato e continuò la sua vita appartata. Fu allora che intervennero gli dei per punire tanta ingratitudine.
Un giorno, mentre il superbo giovinetto si bagnava in un fiume, vide per la prima volta riflessa nell'acqua limpida l'immagine del suo viso. Se ne innamorò perdutamente e per questa ragione tornava di continuo sulle
rive del fiume ad ammirare quella fredda figura. Ma ogni volta che tendeva la mano nel tentativo di afferrarla, la superficie dell'acqua s'increspava, ondeggiava e l'immagine spariva.
Una mattina, per vederla meglio, si sporse di più e di più finché perse l'equilibrio cadendo nelle acque, che si rinchiusero per sempre sopra di lui. Il suo corpo fu trasformato in un fiore di colore giallo dall'intenso profumo, che prese il nome di Narciso.





MARIA... a dopo

lunedì 29 agosto 2011

IL RICORDO DI UN EROE : LIBERO GRASSI

Il 29 agosto del 1991 viene ucciso un uomo di grande integrità morale e di grande onestà, che io definisco un EROE .  Ucciso per essersi opposto alle richieste di racket della mafia, (il pizzo) uscendo allo scoperto  e denunciando gli estorsori.Per il suo omicidio sono stati condannati nel 2004 vari boss, tra cui Totò Riina, Bernardo Provenzano e Pietro Aglieri.

 Biografia
Libero Grassi nasce a Catania il 19 Luglio 1924; il suo nome, o piuttosto l’aggettivo, com'egli stesso affermava, gli era stato imposto per tramandare la memoria del sacrificio di Giacomo Matteotti. Il nome segna così il destino di colui che muore per affermare la propria libertà.
Nel 1932 Libero ha otto anni quando la famiglia Grassi si trasferisce a Palermo, perché il capofamiglia è promosso direttore dei negozi  “CROFF”. In quegli anni, nonostante la politica d’avvicinamento della borghesia produttiva alle idee del regime fascista, la famiglia Grassi mostra un atteggiamento “afascista” in pubblico e antifascista in privato. Libero vive con spensieratezza gli anni dell’adolescenza, imparando a comprendere il significato dei principi di democrazia e libertà. E’ durante gli studi liceali, compiuti al “Vittorio Emanuele” che Libero matura una concreta ostilità al fascismo, assumendo e manifestando “pacifici” atteggiamenti antifascisti. Gli ultimi anni di liceo sono turbati dallo scoppio della guerra e nel 1942 la famiglia si trasferisce a Roma presso la nonna materna. Qui Libero s’iscrive alla facoltà di Scienze Politiche. Nel 1943 inizia a frequentare l’università ed il giovane dimostra palese avversione alla politica antisemita, nazista e fascista. Decide allora di entrare in convento e di essere accolto come seminarista, decisione questa presa, non per una vocazione maturata nell’avversità della guerra,  bensì per il rifiuto di combattere una guerra ingiusta al fianco di fascisti e nazisti. Liberata Roma dai nazisti, torna alla sua vita in famiglia dove prosegue gli studi iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza.
Nel 1945 la famiglia si ristabilisce a Palermo e qui Libero continua gli studi di legge. Raggiunta la laurea, il padre vorrebbe che egli prendesse le redini dell’attività commerciale, ma il principale desiderio di Libero è di intraprendere la carriera diplomatica, conoscendo bene il francese e l’inglese.
Nei primi anni 50 decide di andare al nord dove ha l’opportunità di mettere su un’azienda, con il fratello Pippo a Gallarate e l’impresa ha subito successo.
Negli anni vissuti al nord Libero frequenta con assiduità il mondo dell’imprenditoria locale, gode di un discreto reddito e si reca spesso al teatro. A Milano conosce un imprenditore che gli propone un progetto ambizioso: impiantare stabilimenti industriali tessili a Palermo. Libero preferisce rischiare in proprio, piuttosto che accettare un tranquillo posto come funzionario di banca: sorge così la MIMA (Manifattura Maglieria ed Affini), la quale produrrà per tutti gli anni 50 biancheria da donna, arrivando ad occupare circa 250 operai.
Nel 1954 ritrova Pina Maisano, architetto, che aveva conosciuto durante gli anni dell’adolescenza, i due si sposano e prendono casa in Via D’Annunzio, un appartamento al sesto piano con un bellissimo terrazzo….”la terrasse de ma maison, oui, c’ est là que je retournerais au frais de l’ètè” … Nel 56 nasce il primogenito Davide.
Nella seconda metà degli anni 50 Libero, fa continui viaggi per l’Italia con la sua auto, una Fiat 1400 alla continua ricerca dei tessuti idonei alla sua produzione. In questo periodo si reca a Roma nella redazione del “Mondo” o dell’Espresso”. Nel frattempo continua a scrivere articoli politici per i giornali locali. Il primo articolo appare nel 1961. L’imprenditore, che oramai partecipa attivamente alla vita politica del PRI, viene nominato, nella seconda metà degli anni ‘70, dal partito quale suo rappresentante in seno al consiglio di amministrazione dell’azienda municipalizzata del gas.
Tra la fine del 74 e l’inizio del 75 Grassi, si getta insieme con altri amici in una nuova avventura imprenditoriale che però non avrà il dovuto successo. L’idea è di realizzare una società dal nome “Solange impiantistica”, il cui scopo è quello di sfruttare l’energia solare per produrre energia elettrica. L’azienda pur essendo formalmente costituita non iniziò mai a lavorare.
Nel ‘79 i vecchi locali della SIGMA vengono venduti dalla proprietà (un’immobiliare milanese) ad un costruttore palermitano. Libero è costretto a lasciare quella sede, per cercarne un'altra. Trova una sede di 2000 metri quadrati in Via Thaon di Revel. Questo trasferimento di sede, segna l’inizio di una serie di difficoltà economiche e sociali per la conduzione dell’azienda di famiglia.
Nella metà degli anni '80 iniziano i problemi con la criminalità organizzata. Grassi riceve una telefonata di minacce alla sua incolumità personale, se non pagherà una certa somma a due emissari che gli presenteranno per riscuotere: egli rifiuta di pagare. La prima conseguenza del suo rifiuto è il rapimento di Dick, il cane lasciato a guardie degli stabilimenti della SIGMA, che verrà poi restituito in fin di vita.
Dopo poco tempo, due giovani a volto scoperto tentano di rapinare le paghe dei dipendenti della fabbrica: saranno identificati e arrestati grazie ad alcuni dipendenti di Grassi. Ma in cuor suo Libero sa che è solo l'inizio, poiché la sua azienda, terza leader italiana nel settore della pigiameria, con un fatturato di sette miliardi, non può non suscitare gli appetiti dei malavitosi palermitani.
Il 10 gennaio 1991 Libero Grassi fa pubblicare al "Giornale di Sicilia" una lettera nella quale motiva razionalmente il suo no all’ennesimo ricatto estorsivo: ”….. Volevo avvertire il nostro ignoto estortore che non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia…..se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al "Geometra Anzalone" e diremo no a tutti quelli come lui”.
L'imprenditore rifiuta l'offerta di una scorta personale, ma consegna simbolicamente alle forze di polizia le quattro chiavi dell’azienda, chiedendo così protezione per gli stabilimenti della SIGMA.
 Nel frattempo l'imprenditore viene contattato da Sandro Ruotolo, redattore di "Samarcanda", che lo invita a RAI 3 per parlare della sua lotta condotta, purtroppo, nell'indifferenza degli industriali siciliani. La trasmissione dell'11 aprile 1991 è fondamentale nell'iter di contrapposizione al crimine che Grassi sta conducendo, perché rende il suo caso di dominio nazionale, quale emblema civile della lotta alla mafia. A questo punto rendendosi conto del ruolo che sta assumendo, dichiara con forza a Santoro: “Non sono un pazzo, sono un imprenditore e non mi piace pagare. Rinuncerei alla mia dignità. Non divido le mie scelte con i mafiosi”.
Alla fine di maggio una giornalista tedesca Katharina Burgi, della rivista “Nzz Folio”, viene invitata a Palermo per trarre impressioni e notizie sul fenomeno della mafia. Tra le persone che  incontra vi è Libero Grassi, l’imprenditore divenuto famoso, in Europa e Usa, per aver rifiutato pubblicamente di cedere al ricatto che gli imponeva la mafia. La giornalista rimane colpita dalla forza interiore di Grassi. Egli appare deciso a lottare per la difesa dei propri interessi, con la speranza che il suo esempio sia, per tanti altri siciliani rassegnati dinanzi alla forza della mafia, l’inizio di una ribellione pacifica che sottragga il nome della Sicilia alle accuse di mafiosità.
Libero Grassi viene assassinato il 29 agosto 1991 alle ore 7:30 del mattino. La stampa locale nazionale farà di lui un martire della resistenza al “regime” mafioso.
L’11 settembre il Parlamento Europeo approva una risoluzione, in cui manifesta profonda indignazione per l’assassino dell’imprenditore palermitano ed esprime il proprio commosso cordoglio ai familiari della vittima.
Il Consiglio comunale di Lodi  il 1 ottobre, intitola una piazza della città a Libero Grassi.
 Ma l’unico e vero momento pubblico rilevante è la trasmissione televisiva, del 20 settembre 1991. La serata, voluta da Michele Santoro e Maurizio Costanzo a rete unificate RAI FINIVEST, è interamente dedicata alla memoria di Libero Grassi e di quanti sono caduti nel corso della “lunga battaglia” contro la mafia; il giornale di RAI 3 conduce la prima parte della trasmissione dal teatro “ Biondo” di Palermo, mentre Costanzo la conclude dal teatro “Parioli” di Roma. I due sono consapevoli che stanno facendo vivere qualcosa di indimenticabile, e la Sicilia si riconosce nel segno di “ vittoria” che Davide Grassi ha mostrato portando a spalla il feretro di suo padre. Hanno ucciso l’uomo non la sua idea, che continuerà a vivere nel ricordo di ogni cittadino onesto.
Il 3 marzo 1993 il VII I.T.C. è intitolato al nome di Libero Grassi, ”…affinchè la vicenda umana ed imprenditoriale di Libero Grassi sia un imperituro esempio per i giovani studenti frequentanti il nostro Istituto i cui studi li porteranno ad inserirsi nella realtà commerciale ed imprenditoriale della quale egli è stato un sicuro protagonista e della quale ha indicato la giusta via per non sottostare a condizionamenti e pressioni di alcun genere…..”


 

Annamaria...a dopo