sabato 26 novembre 2011

LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO.



AVANTIERI ERA IL GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO (negli USA) E DELLA " FESTA AL TACCHINO" !
Anche in Italia, quest'anno, dovremmo promulgare la GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO.
Dovremmo cioè ringraziare il Presidente Napolitano per aver fatto LUI la festa ad un altro TACCHINO !
Ora sappiamo come si sono svolte le operazioni ma, dopo 17 lunghi anni, il Nonno del Quirinale lo ha messo in trappola.
Bossi, il suo degno compare, dice che SUPERTACCO si è dovuto dimettere perchè ricattato nelle sue Aziende.

Se è vera è una bella notizia : B. proprio per le sue aziende ha ricattato 60 milioni di persone nel corso del suo ventennio.
Certo la procedura è stata un pò inconsueta : Senatore a vita, subito dopo "maggioranza sfarinata" ed incarico a Mario Monti.
Pazienza se quest'ultimo è amico di Goldman Sachs, della Trilateral o del Bilderberg.
Almeno non va in giro a far cùcù ai capi di governo o a far le corna ai colleghi del parlamento europeo.
Saranno lacrime e sangue ? Beh, prima era lo stesso + lo scherno del mondo e le risatine per esserci fatti governare da un clown così a lungo.
Adelante Pedro, con juicio !

Tonino

 Negli Stati Uniti la tradizione vuole che il presidente, il Giorno del ringraziamento " (Thanksgiving Day) "grazi" un tacchino. Anche Barack Obama non è stato da meno e  alla Casa Bianca ha graziato  due tacchini Liberty e Peace, che erano destinati a finire in forno. 

Dopo la cerimonia hanno preso la strada per la tenuta di Mount Vernon, un tempo di proprietà di George Washington, vicino ad Alexandria, in Virginia.

Nel presentare i due volatili il presidente ha spiegato che "gli studenti li hanno esposti a rumori forti e flash per prepararli all'assalto dei giornalisti della Casa Bianca". Come parte del training per affrontare i media, i due tacchini "hanno anche imparato a fare glu glu senza in realtà dire nulla".





Annamaria... a dopo

HO VISTO UN FILM . . .Come ammazzare il capo... e vivere felici


Regia : Seth Gordon
Genere : Commedia
Interpreti : Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis, Jennifer Aniston, Colin Farrell, Jamie Foxx, Kevin Spacey, Donald Sutherland, Maulik Pancholy
Soggetto e Sceneggiatura : Michael Markowitz 
Paese : U.S.A. 2011
Durata : 98 minuti
Produzione : New Line Cinema, Rat Entertainment Distribuzione : Warner Bros, Picture Italia
 
 recensione di Maria

Complice un bicchierino di troppo e i consigli di un ex galeotto, gli amici Nick, Dale e Kurt, decidono di eliminare i rispettivi capi, ritenuti responsabili di intralciare la felicità nelle loro vite. Infatti, l’aspirante manager Nick lavora 12 ore al giorno, subendo le angherie del suo folle superiore Harken, sperando nella meritata promozione che, di fatto, non arriverà mai; l’igienista dentale Dale deve difendersi dalle insistenti avances della dottoressa Julia Harris; il contabile Kurt deve vedersela, invece, con l’irragionevole e irresponsabile erede del signor Pellit, il nuovo proprietario dell’azienda per cui lavora. Tuttavia, anche il più infallibile dei piani potrebbe non andare a buon fine . . .
Il film si snoda secondo il principio di Hitchcock in Delitto per delitto: scambiarsi le vittime per allontanare da se i sospetti. Peccato che i protagonisti siano degli sprovveduti, che si rivolgono ad un criminale da strapazzo “Motherfucker” (J. Foxx). Nei guai fino al collo, se la cavano grazie alla fortuna che aiuta gli sciocchi. Si realizza una commedia un po’ sgangherata, ma divertente, dove la vera attrazione sono star di Hollywood che se la godono un mondo ad interpretare inconsueti personaggi. Definita da alcuni una “commedia social demenziale americana”, mantiene un buon ritmo, in un crescendo di follia, equivoci e divertimento, che ne fanno un film assolutamente leggero e rilassante. Vi si legge, però, anche l’umiliazione e l’offesa che la CIA riserva a tre “STAR” , note anche in Italia : Corruzione, Ignoranza, Arroganza.

MARIA... a dopo

PENSIERO POSITIVO

Pensiero positivo di oggi





Io voglio Attrarre Prosperità, Ricchezza, Successo, Privilegi e moltissimi Premi.







Vedremo un film . . . da venerdì 25 novembre



Real Steel

Grintoso film d'azione ambientato nel futuro
Regia di Shawn Levy. Con Hugh Jackman, Evangeline Lilly, Dakota Goyo, Anthony Mackie,Kevin Durand. 
Genere Azione, Ratings: Kids+13, produzione USA, 2011. Durata 127 minuti circa.
Un grintoso film d'azione ambientato in un futuro non molto lontano, dove lo sport del pugilato è diventato hi-tech. In Real Steel, Hugh Jackman interpreta Charlie Kenton, un combattente fallito che ha perso la sua chance per il titolo quando dei robot di ferro da 900 chili, alti 2,4 metri hanno preso possesso del ring. Ora non è altro che un piccolo promotore.
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Happy Feet 2 in 3D

In Antartide si balla ancora con Mambo e i suoi amici
Regia di George Miller. Con Robin Williams, Matt Damon, Brad Pitt, Elijah Wood, Magda Szubanski. 
Genere Animazione, Ratings: Kids, produzione Australia, 2011. Durata 100 minuti circa.
I Pinguini Imperatori sono tornati, pronti a vivere un'altra avventura ballerina in Antartide! Il buffo Mambo ha ormai conquistato la sua Gloria. Dal loro amore è nato un figlio, Erik, che vuole assolutamente scoprire quale sia il suo talento ed affermarsi nel mondo dei pinguini. Ma nuovi pericoli minacciano la terra dei ghiacci. È necessaria un'unione di forze per raggiungere la salvezza e la felicità. Nel nuovo capitolo di Happy Feet il cast vocale originale si arricchisce con le voci di Brad Pitt e Matt Damon, ancora insieme dopo la saga di Ocean's eleven. La pellicola animata, prodotta da Animal Logic, Kennedy Miller Productions e Villane Roadshow Pictures, verrà diretta e sceneggiata ancora una volta da George Miller.
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Miracolo A le Havre

Un lustrascarpe aiuta un giovane clandestino a ritrovare la madre
Regia di Aki Kaurismäki. Con Jean-Pierre Léaud, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, André Wilms, Elina Salo. 
Genere Commedia, produzione Finlandia, Francia, Germania,2011. Durata 103 minuti circa.
Marcel Marx, un lustrascarpe, vive un'esistenza modesta ma tranquilla accanto alla moglie. La donna è affetta da una grave malattia, da lungo tempo tiene nascosta la cosa al marito, ma ora non può più mentirgli. Affranto da questo scherzo del destino, Marcel si reca nel porto di Le Havre. Lì incontra un bambino africano, clandestino, minacciato di deportazione in ogni momento. Marcel prende in simpatia il ragazzo e decide di proteggerlo.
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Tower Heist – Colpo ad alto livello

Brillante commedia d'azione
Regia di Brett Ratner. Con Ben Stiller, Matthew Broderick, Casey Affleck, Judd Hirsch, Eddie Murphy. 
Genere Commedia, produzione USA, 2011.
Il direttore di un edificio di lusso oberato dal lavoro perde, insieme al resto del personale, la propria pensione a un truffatore di Wall Street. Il truffatore è tenuto agli arresti domiciliari nel lussuoso attico al piano di sopra, e il direttore e quattro figure a suo seguito decidono di fare una rapina per rimettersi in pari.

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Inti-illimani - Dove cantano le nuvole

Restituisce la valenza artistica della band al di là del simbolo, della retorica e delle facili classificazioni
Regia di Francesco Cordio, Paolo Pagnoncelli. Con Jorge Coulon, Marcelo Coulon, Daniele Silvestri, Max Berrù, Daniel Cantillana. 
Genere Documentario, produzione Italia, 2007. Durata 79 minuti circa.
Storia, emozioni e impegno politico degli Inti-Illimani, gruppo musicale di punta della Nueva Canción Chilena. Attraverso le testimonianze dei vari componenti ne conosciamo le origini, l'esilio italiano (dal 1973 al 1988) conseguente al golpe di Augusto Pinochet, il glorioso ritorno in Patria, i dissidi interni e l'avvio di due diverse e parallele formazioni, sempre nel nome di un'identità che riesce ad attraversare i cuori di più generazioni con messaggi di speranza e solidarietà civile.
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Buona visione . . . a tutti da Maria



venerdì 25 novembre 2011

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Mimma ,che io considero una poetessa a tutti gli effetti, dopo aver letto l'articolo mi ha mandato questa poesia che dedica a tutte le donne

   PER LE DONNE COME ME

Sei entrato nel mio cuore,
con violenza dandomi il tuo amore,
ti chiamo vita,
ma sei la mia morte,
in te vedevo il sole,
non mi accorgevo che era buio,
le tue carezze erano schiaffi,
i tuoi baci erano morsi,
le tue parole erano bestemmie,
cercavo gioie, ma erano dolori,
quando ho capito cosa ero per te
ormai era troppo tardi,
ero un burattino, una bambola
che tu prendevi tra le tue mani
solo per farmi soffrire,
ed io stupida tacevo,
non capivo quanta violenza
c'era in te,
sono cieca perche' ti amo.
   MIMMA


Il 2011 segna il 12° anniversario della proclamazione da parte delle Nazioni Unite del 25 novembre come Giornata Mondiale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, il 22° anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo (CRC) e il 32° anniversario della Convenzione per l'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne (CEDAW), del trattato internazionale sui diritti umani per le donne adottato nel 1979.

La violenza contro le donne  un “Appello agli uomini” del settembre 2006 l’Associazione Maschile Plurale , oggi presente in varie città italiane, scriveva: 

“Assistiamo a un ritorno quotidiano della violenza esercitata da uomini sulle donne, con dati allarmanti anche nei paesi ‘evoluti’ dell’Occidente democratico. Violenze che vanno dalle forme più barbare dell’omicidio e dello stupro, delle percosse, alla costrizione e alla negazione della libertà negli ambiti famigliari, sia alle manifestazioni di disprezzo per il corpo femminile. Una ricerca del Consiglio d’Europa afferma che l’aggressività maschile è la prima causa di morte violenta e di invalidità permanente per le donne tra i 16 e i 44 anni in tutto il mondo e tale violenza si consuma soprattutto tra le pareti domestiche. Oggi attraversiamo una fase contraddittoria, in cui sembra manifestarsi una larga e violenta ‘reazione’ contraria al mutamento prodotto dalla rivoluzione femminile. La violenza fisica contro le donne può essere interpretata in termini di continuità, osservando il permanere di una antica attitudine maschile che forse per la prima volta viene sottoposta a una critica sociale così alta, ma anche in termini di novità, come una ‘risposta’ nel quotidiano alle mutate relazioni tra i sessi”.
 E , a conclusione:
 “Proponiamo e speriamo che finalmente inizi e si diffonda in tutta Italia una riflessione pubblica tra gli uomini, nelle famiglie, nelle scuole, nelle università, nei luoghi della politica e dell’informazione, nel mondo del lavoro, una riflessione comune capace di determinare una svolta evidente nei comportamenti quotidiani e nella vita di ciascuno di noi”
Oggi è  la ricorrenza del 25 novembre, la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donneAssemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 febbraio 1999 per invitare governi, organismi internazionali e ONG, a organizzare attività ed eventi per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica su questo tema. Come negli anni precedenti, verranno forniti da stampa e Tv dati statistici, Rapporti, testimonianze, e prove che il fenomeno è tutt’altro che in declino.
Come si può leggere in un numero speciale della rivista della Società Italiana delle Storiche, “Genesis” (a.IX, n.2, 2010) (),
“nell’ultimo quinquennio i casi di feminicidio sono passati da 84 nel 2005 a 127 nel 2010, con una crescita annuale costante, riconfermata dai dati degli ultimi anni.”
Se la violenza domestica non rientrasse ormai nella categoria di tutto ciò che è percepito come scontato e immodificabile, alla stregua dei fenomeni naturali, potrebbero bastare le cronache quasi quotidiane a farne una questione di estrema gravità.
Ma non è di “vittime” che voglio parlare in questo post. Mi interessa invece mettere in evidenza -visto che Luisa Pronzato ha scritto recentemente sul tema “Muri”, quella breccia che si è aperta nella cultura maschile come presa di parola pubblica di alcuni uomini capaci di dire “quella violenza ci riguarda”, riguarda tutti gli uomini, per il modello di maschilità che essi stessi hanno subìto. E quindi non solo il folle, il criminale o lo straniero retrogrado. “La violenza domestica non ha passaporto” è stato lo slogan ricorrente nelle ultime manifestazioni del 25 novembre.
La presa di coscienza maschile è un fatto nuovo, che merita attenzione, benché i gruppi che l’hanno avviata siano ancora pochi e rare le pubblicazioni che ne danno conto.
Da quello che si può leggere e ascoltare, sono soprattutto due i punti su cui verte la riflessione.
Al primo posto viene la domanda che cosa abbia significato finora “essere virili”, da dove nasce l’aggressività maschile che investe sia la sfera privata che pubblica, e quali costi comporta per l’uomo costruirsi quella maschera di forza, sicurezza e dominio, che gli ha valso da sempre il riconoscimento e la stima da parte dei suoi simili.
Stefano Ciccone, biologo, coordinatore del Parco Scientifico e Tecnologico dell’Università di Roma Tor Vergata, autore del libro Essere maschi (Rosenberg & Sellier, Torino 2009), e uno dei firmatari dell’Appello, così risponde in una intervista che gli ho fatto alcuni anni fa: 
“Quando parlo della precarietà della virilità, intendo proprio questo: il fatto che venga detto che, rimanendo troppo attaccato alle gonne della madre, in un rapporto fusionale con lei, non divento mai un uomo, un maschio. Vuol dire che la virilità non è mai fondata sul tuo corpo e la corporeità in generale. Questo immiserisce l’esperienza che posso farne. Il corpo femminile non è solo corpo materno, luogo di cura e di accoglienza. Se quella che ho davanti è una persona con i propri desideri, anch’io sono costretto a guardarmi, a entrare in relazione con l’altro.”
 Il secondo interrogativo riguarda invece il doppio volto con cui si ripresenta oggi una violenza che ha una radice antica quanto la storia della specie umana, ma le cui motivazioni contingenti possono cambiare insieme con i tempi.
Marco Deriu, docente di Studi politici presso l’Università di Parma, fondatore assieme ad altri dell’associazione MP, a questo proposito scrive: 
“La novità che abbiamo di fronte agli occhi e che dobbiamo riconoscere è che, a fianco della violenza che colpisce donne in situazione di marginalità sociale, oggi registriamo una violenza che sembra nascere dall’incapacità soprattutto da parte degli uomini di accettare e accogliere una autonomia e una libertà già entrate nella vita di molte donne. La violenza oggi comincia a colpire la donna che non accetta più di costituire il supporto permanente dei bisogni dell’uomo dentro e fuori la coppia. La violenza maschile si rovescia sulla donna che -a torto o a ragione- apre conflitti e pone in questione l’uomo, la donna che decide di lasciare il proprio compagno, la donna che cerca di rifarsi una vita da sola o con qualcun altro. Questa violenza non implica alcun rifiuto dell’uguaglianza tra i sessi e tanto meno un pregiudizio di inferiorità verso la donna. Al contrario, si potrebbe dire, rileva un riconoscimento della compiuta autonomia femminile, e semmai senso di inadeguatezza e una certa difficoltà degli uomini ad accettare nel proprio quotidiano la differenza e la libertà nel rapporto con le donne.” (www.universitadelledonne.it)
 A portare alla coscienza un dominio che ha radici così lontane nel tempo e ricadute ancora drammaticamente presenti, non poteva che essere, dei due generi dell’umano, quello che ne ha portato il peso maggiore, come disuguaglianza di potere, sfruttamento, sottomissione, povertà, ignoranza e morte.
Ma oggi che le donne hanno riconosciuti, almeno formalmente, le libertà e i diritti della persona, forse è possibile trovare momenti in cui uomini e donne possono affrontarlo in tutte le sue contraddizioni, raccontando e riflettendo insieme sulle loro vite.
E’ quello che ho visto fare, e a cui ho partecipato con il più grande interesse, nei seminari che si svolgono da alcuni anni a Ravenna, per iniziativa di quella che è diventata da poco l’ Associazione Femminile Maschile Plurale  e che si possono leggere raccolti nel libro Partire dal corpo. Un laboratorio politico di uomini e donne, Edizioni Ediesse, Roma 2011).

Il video di apertura dal titolo “Dannato silenzio” è stato realizzato da Genova Palazzo Ducale Fondazione Cultura in collaborazione con Genova Città Digitale. Oltre agli abusi e alle violenze sessuali, esistono forme più subdole e “invisibili” di violenza domestica, fino al problema di come si parla, pubblicamente e privatamente, delle e alle donne.

fonte -Corriere.it



Il commento di un amico, oltre che  psichiatra
Ho doverosamente letto, oltre al bell’ articolo corroborato da splendide citazioni e trovo incredibile – non ho altro aggettivo – che al 25.11.2011 ancora tanti “colleghi” maschi non vogliano/riescano ad accettare la realtà della violenza sulle donne. Chi non crede alle statistiche, che banalizza, chi si sente infastidito, accusato, offeso, chi passa direttamente all’offensiva, per non dire all’insulto, ed alla (censurata) violenza verbale… Spero con il mio cuore che il campione maschile non sia rappresentativo ma un minimo di razionalità e l’esperienza del mio lavoro di psichiatra – quotidianamente a contatto tra l’altro con le vittime di tali violenze – mi dicono purtroppo il contrario. Che cioè oltre alla violenza sulle donne è , purtroppo a tutt’oggi, reale anche una cultura maschile/maschilista che ha paura di guardare al problema e di mettersi in tal modo in discussione. Provocando la logica reazione indignata delle donne. Il chè porta ai battibecchi ed alle contrapposizioni di questo ed altri blog . Per andare avanti però servono anche proposte, come appunto l’appello dell’ass. maschile plurale per partire dal corpo. Per conto mio si potrebbe partire anche da altri punti, da una nuova cultura del conflitto o da una diversa concezione della debolezza. Imparare fin dall’infanzia a risolvere i conflitti mettendosi su un piano di pari dignità ed accettando le differenza anche di genere senza volerle combattere o peggio eliminare; imparare a dare un nuovo significato ai propri punti deboli avendo il coraggio di ammetterli anzichè negarli e rimuoverli. Spesso, anche se non sempre, l’aggressività nasce dalla paura della propria insicurezza. Accettare ed integrare le “debolezze” rende noi maschi, così iper/sensibili ai temi della potenza/impotenza, oltre che più umani, interiormente più forti.

Amici lettori ,ciò  che vi farò leggere è una testimonianza ,mia personale e subita qualche giorno fa', di violenza verbale ad opera di un tizio di cui mantengo l'anonimato ,ma che leggendo si riconoscerà. E ,come dice l'amico psichiatra, denota l'aggressività di un uomo insicuro, molto insicuro e che dall'alto del mio equilibrio ed intelligenza ho perdonato.  Non conoscendolo personalmente, ma attraverso la chat di una nota Associazione che frequento, mi ha lasciata allibitia tanta ferocità.
Questi insulti sono iniziati al mio ingresso e solo alla visione del mio nome ( bar è il nome della chat-room). Sarà antipatia ? Ma non giustifica tanta bestialità.

(ecco una parte)
-ecco da dove arriva la puzza che sentivo al bar stamattina
-dorme con le capre.
-è arrivato il circo il città?
-c'è anche la donna cannone....e non solo cannone, anche zoccola
-una mongolfiera afflosciata
-povera bestia, quanta pena fa!
-è una psicopatica
-la fanno entrare per compassione
-se quella un giorno me la trovo davanti si becca un calcio nel culo che la sgonfia
-sei una vecchia baldracca
-è venuta al Bar salendo dalle fogne
-è irrecuperabile, è malata
-sei una povera frustrata che ha fallito anche come zoccola
-non vali lo sterco del tuo peso che è notevole
-tu fai proprio schifo come donna
-un pallone gonfiato praticamente
-mi procurerò uno spillo per vedere l'effetto che fa
-quando hai davanti un sacco di merda non puoi parlare di altro
-è più facile parlare con un cavallo che con una somara.

(Ciò che maggiormente mi ha sorpresa, disgustata e indignata, è stata la complicità di alcune "signore" nei confronti di questo loro "amico") 





Annamaria... a dopo




SAPETE COS’E’ “LO SPREAD”




Da Internet si apprende:

  1. le banche ricevono soldi dai risparmiatori cioè i clienti;
  2. che le banche, come commercianti di stoffe o di frutta e verdura, “commerciano”. Voi mi chiederete “in che cosa commerciano? In denaro: lo accettano dai risparmiatori e lo comprano da altre banche.
  3. negli scambi tra banche il denaro ha un prezzo, (c.d. quotazione) che viene chiamato EURIBOR. Questo è il tasso-prezzo, rilevato ogni giorno, come al mercato ortofrutticolo vengono quotate le patate o i pomodori. Le banche comprano valuta (denaro) da altre banche al prezzo EURIBOR, e la possono (anche) vendere se ne hanno in abbondanza. Chiaro finora?
  4. Una banca, quindi, compra Valuta-Euro al prezzo giornaliero EURIBOR, e la rivende, a coloro che chiedono un mutuo o finanziamento.
Voi chiederete: a che prezzo? Attenzione, prego!
  1. Ad un prezzo che per la banca rappresenta IL SUO RICAVO.
  2. Vediamo come:

-la banca compra al prezzo EURIBOR (tasso di base)

+ più SPESE DI DISTURBO (fastidio che si prendono)
costituito da: +spese di gestione
+spese di pratica
+rischi di insolvenze

+più GUADAGNO
TOTALE SPESE DI DISTURBO + GUADAGNO = SPREAD

Sentite il suono? Pronuncia sprèd : significato: margine o scarto!

Dunque: + EURIBOR
+ SPREAD
= RICAVO DELLA BANCA


Orbene, In periodi di depressione economica le Banche sono più “stitiche” a concedere mutui, salvo che voi non fate un viaggio a Lourdes e ottenete un miracolo. In tal caso, Essa (la banca) ve lo concede, allora dovete stare seduti quando l’impiegato o il funzionario vi elencherà le spese dello “spread”, che vi ricordo bene, non confondetelo con una lacca per capelli.
In periodi di vacche grasse, cioè di floridezza economica, lo spread tende a diminuire, e i mutui sono più accessibili. L’addetto in banca vi accoglierà, vi farà la testa così, di payout, private banking, open interest, tecniche di scalping, pivot point… a quel punto vi metterete una mano in testa temendo di essere scalpati da indiani…o che vi invitano a giocare a basket…e l’addetto bancario accennerà con mezzo sorriso beffardo,dicendovi con voce soffocato da Boss mafioso: “Che posso fare per lei?” Cinque parole che vi intrecceranno le dita delle mani.
ENZO

Ecco un servizio delle  Iene con interviste ai parlamentari per chiedere loro il significato di alcune parole: spread, rating, deficit. In molti casi le risposte sono imbarazzanti. Il video


PENSIERO DEL GIORNO






Pensiero positivo di oggi




Io mi sento completamente a mio agio - indipendentemente dalle persone o dalle circostanze della vita.
http://www.meteoindiretta.it/cartine/elaborate/0_italia.png


Si ride, si piange




I racconti di Giufà


Giufà, il cristiano e l'ebreo

Giufà, un cristiano e un ebreo vivevano nella stessa casa.
Una sera, per cena, venne loro servito un magnifico piatto di carne. Ciascuno dei tre commensali desiderava avere solo per sè quel cibo succulento, e nessuno voleva cederlo all’altro.
Allora l’ebreo disse:
- Io propongo che noi tre si vada a dormire senza toccare cibo. Colui che al suo risveglio, domattina, racconterà il sogno più bello, mangerà tutto quanto.
E cosi fecero.
La mattina dopo ciascuno racconto il suo sogno.
Disse il cristiano: - Ho sognato che il Messia (su di lui la pace!) è venuto a prendermi per mano e mi ha fatto vedere le meraviglie della terra.
- Nel mio sogno invece - replicò l’ebreo - il nostro profeta Mosé (su di lui la benedizione!) è venuto e mi ha fatto visitare il regno celeste.
Infine, parlò Giufà: - In quanto a me, il mio profeta Maometto (Allah preghi per lui e gli conceda la Sua benedizione!) mi ha svegliato e mi ha detto: "I tuoi due amici sono occupati a visitare la terra e il cielo, e non torneranno molto presto. Quindi, è meglio che tu mangi la carne, prima che vada a male" - e cosi ho fatto. 
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Annamaria... a dopo

giovedì 24 novembre 2011

Pensiero positivo di oggi




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Io sono una persona Splendida, Bellissima, Felice e Amata.
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I racconti di Giufà



Nei paesi arabi il personaggio di Giufà ha un'origine antichissima (IX secolo circa) ed è tuttora molto in voga sia negli ambienti popolari sia in quelli intellettuali, essendo un'inesauribile fonte di saggezza e di divertimento.

Molti si contendono i suoi natali, e la memoria popolare ha fatto sì che il personaggio si diffondesse in un'area geografica molto vasta che comprende diversi popoli e culture. Da un paese all'altro incontriamo questo personaggio con nomi simili o completamente diversi: Abu Nuwas in Siria ed Iraq, Giochà per gli Ebrei, Nasredin Hogia in Turchia, Giucà presso le comunità albanesi, Giuha nei paesi del Maghreb, Giufà in Sicilia, Giocà in Toscana. Sull'origine di Giuha non si sa molto, poiché, per secoli, le sue storie sono state tramandate oralmente di paese in paese; in questi ultimi anni molti racconti sono stati ripubblicati in lingua araba.
Giuha vive in un imprecisato paese dell'oriente arabo, all'epoca del grande califfo Harùn Al-Rashid . Solitamente è rappresentato come un uomo di età media, con lunghi baffi, un grande naso ed una gellaba lunga fino ai piedi, che calzano le caratteristiche babbucce.

Il suo nome deriva da un verbo arabo che significa "deviare dalla retta via", nel senso di non avere un comportamento uniforme e coerente. Giuha, infatti, è allo stesso tempo furbo e sciocco, povero e ricco, sfortunato o baciato dalla fortuna.

Tutte le storie si svolgono in luoghi e scene tipici della vita quotidiana, l'hammam , il suq , il ristorante, la moschea, il tribunale, il palazzo del principe o del sultano. Attorno a Giuha ruotano varie figure che animano le sue storie, e che gli consentono di mettere in moto la sua astuzia e la fantasia. I vicini di casa, i conoscenti ed i suoi amici più stretti rappresentano vizi e virtù dell'animo umano, caratteri e comportamenti dalle mille sfaccettature. Giuha ha anche una moglie dedita al lavoro di casa, ma chiacchierona e pettegola quando manca il povero marito dal quale, almeno, ha appreso saggezza ed astuzia .

Le storie di Giufà sono aneddoti o barzellette dal finale divertente attraverso cui si può cogliere una qualche morale e che hanno, dunque, un intento didascalico e educativo. I comportamenti più frequenti sono l'avarizia e l'avidità, il raccontare bugie, la mancanza d'ospitalità, la sciocca adulazione dei potenti, gli imbrogli in genere.




IL PREZZO DELLA GALLINA

      Un giorno un commerciante partì per un lungo viaggio e si fermò a mangiare
      in un ristorante una gallina arrosto e due uova sode.
      Prima di partire si mise d'accordo con il padrone del ristorante: avrebbe
      pagato il conto al suo ritorno.
      Tre mesi dopo il commerciante di ritorno dal suo viaggio, andò allo stesso
      ristorante, mangiò la stessa cosa e chiese di saldare il vecchio conto e
      quello nuovo.
      Disse il padrone del ristorante:
      - Il conto è molto salato, ma per continuare ad averti come nostro
      cliente, mi bastano duecento piastre.
      - Cosa?! -  gridò il commerciante - Duecento piastre per due galline e
      quattro uova?!
      - Se la gallina che hai mangiato tre mesi fa, avesse fatto un uovo al
      giorno, avrei potuto venderle per centinaia di piastre - affermò il
      padrone del ristorante.
      - Ma quello che dici non è affatto giusto, questa è una truffa - si
      arrabbiò il commerciante.
      I due uomini si misero a litigare e decisero di andare dal giudice. Il
      giudice diede subito ragione al padrone del ristorante, da cui riceveva
      spesso in dono i piatti più gustosi, il cibo più buono.
      Il giudice chiese a tutti e due:
      - Ma voi, vi siete messi d'accordo sulla tariffa del pasto tre mesi fa?
      - No - rispose il commerciante.
      - Allora il padrone del ristorante, avrebbe potuto vendere le uova durante
      questi tre mesi?
      - Sì, se la gallina fosse stata viva! - rispose.
      Il giudice replicò:
      - Ma la gallina è stata uccisa per te, naturalmente!
      -  Era già pronta da mangiare e le due uova erano già sode -  spiegò il
      commerciante.
      Il giudice diede ancora una volta ragione al padrone del ristorante, così
      il commerciante chiese di rimandare la sentenza all'indomani, il tempo
      necessario per trovare qualcuno che lo aiutasse nella causa.
      Il giudice accettò la richiesta del commerciante, ma lo avvertì di
      presentarsi all'indomani in qualsiasi caso per la sentenza.
      Il commerciante andò dal suo amico Giufà, gli raccontò tutto e gli chiese
      di aiutarlo con la sua saggezza e la sua esperienza.
      Il giorno dopo il commerciante si presentò davanti il giudice e dichiarò:
      - Verrà Giufà ad aiutarmi in questa causa.
      Giufà si fece attendere un po' e quando arrivò il giudice lo accolse con
      disappunto:
      - Perché sei arrivato in ritardo?
      - Non si arrabbi, signor giudice, ma quando stavo per uscire di casa per
      venire qui è arrivato il mio socio e mi ha chiesto dei chicchi di grano
      per la semina, allora ho dovuto friggere un po' di chicchi per
      permettergli di seminare.
      Il giudice si infuriò:
      - Che cosa dice?! Non si è mai sentito dire che il grano prima si frigge e
      poi si semina!
      - E avete mai sentito che una gallina si fa arrosto e le uova si fanno
      sode e poi si chiede il prezzo per il loro mantenimento?! - disse Giuha
      con calma.
      Il giudice rimase zitto e il commerciante vinse la causa grazie alla
      saggezza e alla furbizia di Giufà.

 Si ride, si piange




Annamaria... a dopo

L'ULTIMO RANTOLO

Ricevo e inoltro per vostra conoscenza : Non credo che troviate facilmente una analisi più asciutta e precisa di ciò che è successo( dal 2008 in poi) e sicuramente potrà verificarsi a breve.
Auguri a Noi tutti.


Scritto da Giulietto Chiesa.

Il punto di partenza di questo ragionamento è una constatazione: nel 2007 è sopravvenuto il crollo repentino del sistema finanziario mondiale (sarebbe più preciso dire del sistema finanziario occidentale, perché la Cina e altri paesi del mondo emergente sono rimasti per ora fuori dalla catastrofe, per diversi motivi che non è possibile qui approfondire). Alla fine del 2007, in sostanza, tutte le grandi banche d’investimento, e affini, che rappresentano il vero potere mondiale al momento attuale - di gran lunga più potenti di quasi tutti i più forti paesi dell’occidente, e indifferenti al destino di questi ultimi - sono andate in fallimento.

La prima cosa da rilevare – ed è molto importante sottolinearlo – è che la finanza mondiale è crollata per cause interne, endogene. Non ha subito minacce da un qualche “esterno” ostile. È affondata da sola. Il che si può anche esprimere in termini economici, con la formula di “crisi sistemica”. Perfino il presidente della Commissione Europea, Manuel Barroso, ha usato recentemente questa definizione. Che significa che una semplice cura (cura da crisi ciclica, cura da crisi di sovrapproduzione, etc.) non basterà per risollevarne le sorti. Anzi, si può dire, al contrario, che è ormai impossibile salvare il sistema, che si è rotto irrimediabilmente perché ha in sé la causa della sua fine.

Le cause di questo disastro sono da analizzare, ma qualche data di riferimento è già possibile individuarla. La più importante delle quali è il 12 novembre 1999, quando il presidente William Jefferson Clinton promulgò la legge Gramm-Leach-Bliley, che cancellava la legge Glass-Steagall del 1933 e dava licenza alle banche d’investimento e a tutta una serie di operatori finanziari, di lanciarsi in ogni forma di attività speculative.

I disastri successivi della finanza americana sono noti, anche se non sono stati abbastanza studiati. Nel 2001 crolla la Enron Corporation, dopo che erano già crollati altri giganti come la LTCM (Long Term Capital Management). Sono solo alcuni esempi dei molti eventi nuovi che cominciarono a palesarsi. Anche in funzione e come effetto di altre norme ultra-liberalizzatrici , come il Commodity Futures Modernization Act (CFMA), anch’esso firmato da Clinton nel 2000, poco prima di lasciare il suo secondo mandato, che legalizzava quasi totalmente la sottrazione da ogni forma di controllo di tutti i prodotti finanziari derivati , sia da parte della Security Exchange Commission (SEC), sia dalla Commissione che controllava il commercio dei futures.

HO LETTO UN LIBRO -" Come amare e farsi AMARE da un uomo DIFFICILE"

 
Anche l'amore più grande, se non viene alimentato giorno dopo giorno , non sarà eterno . Maggiormente, se ti accorgi che non è ricambiato, finirà con lo spegnersi. Però, se abbiamo amato tanto una persona, rimarrà sempre nel nostro cuore , nello spazio dedicato ai bei ricordi indelebili . Questo non ci impedirà di amare ancora una volta con tutto il cuore e con la speranza che sia per sempre... essenzialmente e banalmente "l'amore è eterno finché dura" ma... come ci suggerisce Enzo, proviamo a leggere questo libro che ci aiuta a superare le difficoltà per costruire una relazione gratificante, piena e duratura
(Annamaria)



Tutto quello che le donne dovrebbero sapere”

L’amour toujours l’amour! L’amore è eterno o è un bruciore dentro a tempo determinato? Ci sono anche quelli part-time, quelli a tempo determinato. Ma l’autrice Nancy Good affronta le anomalie, le frustrazioni, le rotture e le lacrime che sgorgano dall’Amore Eterno che lentamente o di colpo…si sgretola. Lei nel libro cerca di porre rimedio dando analizzando e approfondendo i problemi e dà i suoi suggerimenti.
I temi, i problemi, i litigi, le incomprensioni, le infedeltà? Ecco alcuni punti:
- Otterrete mai quello che desiderate dall’uomo della vostra vita?
- a volte l’uomo ha paura di impegnarsi seriamente;
- se l’uomo vi fa soffrire con la sua rabbia;
- se l’uomo non è affettuoso
- come dovrebbe andare sessualmente?
- argomenti spinosi: vacanze, regali, soldi, divorzio,
matrimonio;
- lamentarsi in continuazione o soffrire in silenzio?
- come scoprire il suo lato emotivo
- come amarlo, e perché ne vale la pena.

Un uomo “scombinato” è amabile ma detestabile, tenero ma rude, delizioso ma irritante, stabile ma distruttivo, egoista ma generoso, insensibile ma premuroso, offensivo ma affettuoso. In altre parole, è tutto una contraddizione. Un momento vi fa sentire al settimo cielo, il momento dopo vi fa soffrire e vi rende furiose. E, per peggiorare le cose, voi continuate ad amarlo malgrado tutto, perché? Perché è il vostro uomo difficile.
Questo dice l’A. all’inizio del libro.
E quale donna non ha mai pensato: “Il mio uomo è un tipo difficile?” ; è troppo chiuso, troppo estroverso…è egoista…ha paura di impegnarsi in un rapporto serio; è restio a coccolare o a farsi coccolare. Lamentarsi o soffrire in silenzio? Questo libro vi aiuta ad analizzare “i guai” e a cercare di risolverli. Scritto in maniera semplice e piacevole , traccia un percorso che tocca i punti fondamentali della vita di coppia: sentimenti, sessualità, comunicazione all’interno della coppia, rapporti sociali.
L’autrice nell’ultima parte del libro afferma:

Gli uomini difficili, di qualsiasi genere, esplosivi, silenziosi, autoritari, chiusi, egocentrici, arroganti, oppure, al contrario, sensibili, premurosi, carini, pieni di doti, divertenti, hanno riempito la vostra vita da quando siete nate. tutti gli uomini sono difficili, ma alcuni lo sono più degli altri. Forse la chiave per amarne uno è essere psicologicamente “ben attrezzate” (capire, cioè, “perché lui si comporta in tale modo), mantenere dentro di sé la visione di una relazione migliore a cui tendere, avere fiducia che i propri sentimenti e la propria intuizione sapranno guidarvi verso la realizzazione del tipo di relazione cui tendete, e infine essere disposte a correre dei rischi emotivi quando è necessario.
Lo sforzo che farete per capire e amare il vostro uomo e per ottenere la soddisfazione dei vostri bisogni emotivi forse vi porterà a capire e amare anche voi stesse.


Questo è il segreto per amare un uomo difficile.

Un ultimo pensiero: questo libro, è diretto ALLE DONNE, ma abbiate la perspicacia e la sensibilità di notare che è stato scritto DA UNA DONNA.


Casa editrice: CAIROEDITORE
Edizione su licenza.
Traduzione di Carla Sborgi
Titolo americano: HOW TO LOVE A DIFFICULT MAN”

ENZO