sabato 27 marzo 2010

ORA LEGALE : STANOTTE LANCETTE AVANTI


  Un ora in meno di sonno nel weekend. Ma anche risparmi economici. E meno inquinamento nell'ambiente. Alle 02.00 di domenica 28 marzo scatta infatti l'ora legale, che resterà in vigore per sette mesi, fino all'ultima settimana di ottobre. Le lancette dovranno essere spostate avanti di un'ora. Termina così il periodo di ora solare, che accompagna i cinque mesi invernali, con l'obiettivo di recuperare un'ora di luce in più a fine giornata. L'ora legale, secondo Terna, la società che gestisce la rete elettrica, farà risparmiare 644 milioni di kwh e l'emissione di 300 mila tonnellate di anidride carbonica nell'aria. In termini di costi, la stima di Terna prevede nei prossimi sette mesi complessivamente un risparmio economico pari a 90 milioni di euro: circa metà del consumo medio domestico annuo di tutto il Friuli Venezia Giulia. La 'genesi' dell'ora legale, che tra sabato e domenica ci porterà a dormine un'ora in meno, affonda le proprie radici nel Settecento. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin ma l'idea non ebbe però grande seguito anche perché, all'epoca, i risparmi sarebbero stati relativamente bassi. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l'idea venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un'ora avanti in estate. In Italia l'ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in vigore fino al 1920. L'adozione definitiva risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996 quando si stabilì di prolungarla dall'ultima domenica di marzo all'ultima di ottobre. 

TAFAZZISMO "brutta malattia" - riflessione di CIPRIANO



Le notizie che ci martellano quotidianamente ormai le viviamo anche
in prima persona sulla nostra pelle; parliamoci chiaro: non stiamo
attraversando un bel periodo, a dispetto di chi continua a prenderci
per i fondelli dispensando allegria a dentiera spalancata.
Se abbiamo paura del futuro non è per la profezia Maya del 2012,
ma perché ogni giorno si perdono migliaia di posti di lavoro, con
intere famiglie che si trovano senza sostentamento e nella
disperazione di non riuscire più a trovarne uno.
Ha paura anche il fortunato che ha uno stipendio fisso perché, salvo
non abbia altre entrate, non riesce più a far quadrare i conti della
famiglia, trovandosi oltre la fatidica soglia dalla seconda settimana.
Ha paura il genitore che non riesce a vedere un futuro per i propri
figli, ha terrore il giovane che si affaccia al mondo del lavoro e trova
solo un deserto arido, cosparso di rovi aggrovigliati. Per strada poi
la situazione non è migliore, facendo l’inerme cittadino, gimcane tra criminalità, malasanità e giustizia inesistente.
Bene, anzi male. In tutto questo la storia delle civiltà ci ha sempre
insegnato che, dove insistono gravi crisi sociali, il popolo alla fine
trova degli spontanei “aggiustamenti”, talvolta pacifici, altri no, in
una sorte di “istinto di conservazione” che ripristina una specie di
pace sociale, in un periodo medio-lungo.
Ad occhio e croce dovremmo quindi essere giunti in questa era, il
tempo delle scelte serie, del cercare di mettere ordine ed equilibrio
in questa dissestata società, attraverso scelte e comportamenti una
volta tanto non condizionati solo dai propri personali egoismi. Invece
continuo a vedere in giro solo una quantità enorme di “Tafazzati”.
Tafazzi, per quelli che non lo conoscono, è un personaggio ideato
da Carlo Turati e interpretato da Giacomo Poretti, componente del
trio Aldo, Giovanni e Giacomo.
La caratteristica di Tafazzi è il masochismo.
Tafazzi saltella prendendosi energicamente a bottigliate sui genitali
e traendo chiaramente piacere da tale pratica.
Naturalmente usa un rinforzo sulle parti intime, indossato addirittura
sopra la calzamaglia. E’ una forma di autolesionismo che potremmo
definire giocoso.
E’ un mezzo per interrompere un flusso di pensieri o emozioni
negative e bloccare magari qualche ricordo poco piacevole.
Nella vita quotidiana il “Tafazzato” o “Tafazzi” lo possiamo
riconoscere nella persona che fa consapevolmente la scelta
sbagliata sapendo che essa prima o poi si ritorcerà contro,
nonostante egli creda (in maniera figurata nel rinforzarsi le parti
intime) di essere protetto dai guai che egli stesso innesca.
Amici, ma vedete in giro quante persone quotidianamente fanno
scelte sbagliate, credendo di fare un affare solo per se stessi.
Così a caso un esempio, visto che tra poco andremo a votare: tu
Tafazzato voti il candidato X sapendo benissimo che è un mezzo
deficiente ed incapace, quando non un furbo e cinico approfittatore;
lo voti solo perché speri di avere un piacere in cambio.
Orbene, ammesso ma non concesso che alla fine tu possa avere
il piacere richiesto dal voto di scambio, questo “mezzo incapace”
eletto, farà tali e tanti danni che alla fine li pagherai anche te oltre a
quelli che hai vicino. Continuando così anche in tanti altri campi, si
può mai sperare in un avvenire più sereno per noi e per i nostri figli?
Come si cura questa malattia? …E’ difficile dirlo.
Una brutta malattia può far rinsavire l’individuo e far smettere tutti
i suoi eccessi.
Magari una sopraggiunta maturità del genere umano può fare lo
stesso, ma sta di fatto che il Tafazzismo è decisamente la malattia
più diffusa attualmente in Italia, dove evidentemente a molti piace
con masochismo darsi continuamente bottigliate sulle parti intime.
Ma la cosa che più mi fa “andare in bestia” è : - Prendetevi pure
a bottigliate dove cavolo vi pare, ma accidenti! …Perché devo
sentire il dolore anche io?

Buona Domenica Cipriano



Dipendenza dal pc, la terapia del bosco

In Val d’Aosta il primo esperimento italiano: i medici vivranno insieme ai pazienti

L'imprenditore Gianni Caprara (a sin.) con il sindaco di Brusson davanti al centro
L'imprenditore Gianni Caprara (a sin.) con il sindaco di Brusson davanti al centro
BRUSSON (Aosta)Questo è un paese per matti. Finalmente qualcuno che mette in pratica (a capirlo sono stati in tanti da Basaglia in giù) che la prima terapia per i matti è l’ambiente. Toglili dalle corsie con quei letti recintati da sbarre che sembrano prigioni, toglili da quei pigiami che sembrano carcerati, rimetti loro i loro vestiti e quello che avevano in tasca, ridagli il diritto di parola anche quando sparano (apparenti) scemenze; e magari funziona. Qui ci provano, stanno per provarci. Oggi sarà presentato nel paese di Brusson, in Val d’Aosta, il primo «Centro per la salute della mente» che comincia a lavorare sui pazienti, soprattutto i giovani, partendo dall’ambiente. Siamo a milleduecento metri, in mezzo ai boschi ricchi di luci e di colori. C’è una grande struttura fatta di legno e di vetro, morbida e trasparente, dove una volta venivano i bambini dei dipendenti Olivetti a passare le vacanze. Qualcuno voleva farci un albergo- residence-spa cinque stelle. A qualche matto è venuto in mente che forse era più utile farne un posto, morbido e luminoso, per ospitare e (tentare di) curare quei ragazzi con il cervello avvelenato dalla voglia di farsi del male. I nostri figli che hanno provato o hanno voglia di provare il suicidio, quelli che diventano violenti con gli altri senza un (apparente) perché, quelli che si consumano rifiutando il cibo o viceversa, quelli che la vita è lo schermo di un computer e dentro quello schermo c’è una «vita» virtuale che nasconde e sostituisce quella reale, quelli che il gioco d’azzardo ha sopraffatto il gioco della vita.

I matti sono due. Uno è Gianni Caprara, un imprenditore cinquantottenne che dopo aver fatto i soldi con le aziende «tradizionali » s’è messo a fare «il privato sociale» e ad occuparsi di giovani e anziani. Per ristrutturare la ex colonia Olivetti ha cacciato sei virgola cinque milioni di euro. «Ma non faccio beneficenza—dice —. Lavoreremo in convenzione con la Regione Val d’Aosta e altre strutture pubbliche. Pagheranno quello che stabilisce la legge. E ci basteranno quei soldi per continuare a garantire l’eccellenza anche in campo psichiatrico». L’altro matto è uno dei più importanti psichiatri italiani, Vittorino Andreoli. È lui il direttore scientifico del centro. «Per me è un’esperienza che vale il sogno di un vecchio psichiatra che ha diretto un manicomio. Uscire dalla "scienza infelice", come si diceva una volta». Andreoli ammette che la psichiatria non è (ancora) una vera scienza. Che non ci sono strumenti tecnologici per affrontare la malattia mentale. «L’ultimo strumento tecnologico che ricordo era la cassetta, con cui giravo anch’io, dentro la quale c’era una specie di compasso con cui si misuravano le dimensioni della scatola cranica e si valutavano altri criteri lombrosiani. Se mi fossi automisurato, con queste ossa frontali che ho, con queste sopracciglia esagerate, con questi capelli ingovernabili, mi sarei dovuto autoricoverare in uno di quei manicomi che sembravano fatti apposta per aggravare le condizioni del malato ».
Nella casa di Brusson, invece, funzionerà così: il paziente arriva, attraversando il bosco colorato, in un salone grande e luminoso che non ha confini con lo spazio esterno. Verrà intervistato. Si deciderà se ha bisogno di essere curato lì e in quale microcomunità inserirlo. Avrà una camera ampia e luminosa condivisa con un altro paziente. Avrà una scrivania e, se gli sarà utile e non di danno, avrà un computer. Avrà l’autonomia di un bagno dove non sentirà violata la sua privacy. Avrà un letto «professionale», ma le spallette che sanno di gabbia e di prigione, sono state sostituite da un pannello color pastello che lo fa sembrare quello di casa. Avrà un posto confortevole dove mangiare e avrà il cibo cucinato lì. I medici non vivranno in misteriose stanze oscure, ma dietro un vetro. Vivranno lì e non se ne andranno la sera a casa. Certo non ci sono le maniglie alle finestre dei piani alti. Ma nessuno ti chiuderà mai a chiave dietro una piccola griglia. Dove c’erano le sbarre ora c’è un grande vetro luminoso. Ad Andreoli piace ripetere: «Questo è un manicomio ribaltato».
Il Centro di Brusson sarà molto «laico»: nessuna disciplina terapeutica verrà imposta, ma si sceglierà quella considerata più opportuna: ci saranno psicoanalisti freudiani e junghiani, relazionali e cognitivo-comportamentisti.

Ma da queste parti s’aggira un terzo matto, il sindaco di Brusson, Giulio Grosjacques, 48 anni, eletto in una lista civica da quasi tutti gli 850 abitanti. Sarebbe stato certamente più facile per lui e per la sua popolarità convincere i concittadini- elettori ad accettare che nell’ex colonia Olivetti nascesse un bell’albergo anziché una bella casa per matti. Ma Grosjacques è figlio di un ex operaio Olivetti. «Sarà forse per questo — dice — che da quando, una decina d’anni fa, l’ex colonia è stata chiusa, ho sempre pensato che fosse giusto conservarle una vocazione sociale. E poi chi l’ha detto che il turismo sanitario non sia più utile al Paese del turismo tout-court?».

Fonte -Corriere.it

Ottimo: direi però che non è la prima struttura di questo tipo.


 Leggendo l'articolo sembrerebbe, però, che sia la prima struttura di questo tipo. In realtà, la novità è, forse, solo nel fatto che i medici vivranno insieme ai pazienti. Tolto questo elemento, una struttura di questo tipo esiste già, per esempio, in Brianza dal 1966 (www.casadicuralebetulle.it). Ritengo doveroso evidenziare questo fatto, pur, ovviamente apprezzando molto sia lo spirito imprenditoriale a favore delle persone deboli, sia la dedizione degli specialisti. Quindi: buon lavoro!


Annamaria...a dopo

METEREOPATIA :PER 1 ITALIANO SU 4 , MA L'80% E' DONNA

 L'arrivo della primavera  che secondo gli esperti sarà caratterizzata da repentine variazioni atmosferiche, è responsabile non solo di raffreddori e malanni vari ma anche del “mal di meteo” che affligge circa 1 italiano su 4 (20-25%), con ripercussioni su umore, sonno e rendimento lavorativo. Un malessere che, sembra, abbia avuto precedenti tra personaggi illustri come Mozart e Napoleone.
I capricci del clima dunque, avvertono gli esperti, si ripercuotono anche sull'organismo ed è un fenomeno che non va sottovalutato. Tecnicamente si definisce “disturbo affettivo stagionale” o “meteoropatia” ed indica un insieme di disturbi fisici e psichici di tipo neurovegetativo che si verificano in alcune persone al mutare degli agenti atmosferici e delle condizioni meteo .
"Secondo varie statistiche - afferma lo psichiatra Antonio Picano dell'Ospedale S.Camillo di Roma - soffre di meteoropatia circa il 25% degli italiani e di questi circa un quarto, ovvero il 5-6%, presenta disturbi più gravi: dall'alterazione del ritmo del sonno, alla variazione del peso e dell'umore, al calo del rendimento lavorativo".
I più colpiti, spiega l'esperto, "sono innanzitutto bambini e giovani, nella fascia di età 10-30 anni, e nell'80% dei casi tale disturbo riguarda le donne". Le variazioni meteo e la stagione fredda, inoltre, sono anche collegati ad un aumento del fenomeno della depressione: "C'è un andamento stagionale tipico della depressione - rileva Picano - ed i mesi di gennaio-febbraio sono quelli che fanno registrare il picco di episodi depressivi e suicidi".
Ma quali sono le cause del mal di meteo? "Molto dipende dalla ridotta esposizione alla luce solare e da un conseguente 'sfasamento' a livello ormonale", spiega lo psichiatra. In realtà, dunque, dietro alle emozioni fortemente mutevoli e influenzate dal clima del meteoropatico si nasconde un processo ben più complesso.
L'imputato numero uno della ipersensibilità verso le condizioni del tempo pare che sia l'Acth, un ormone prodotto dall'ipofisi, una ghiandola localizzata alla base del cranio, responsabile di aumentare ansia e nervosismo; una condizione, questa, che si verifica soprattutto con condizioni meteo avverse.
Ma l'apatia causata dal brutto tempo si deve anche ad un altro fattore: in queste condizioni l'organismo produce infatti anche un minor numero di endorfine (sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di proprietà analgesiche) con un notevole abbassamento della soglia del dolore, e tutte le conseguenze che questo comporta (malumore, nervosismo, facile irritabilità, tristezza).
E che dire poi del detto “se oggi ho male alle ossa domani pioverà”? In realtà, l'aumento dell'umidità atmosferica, secondo i ricercatori, determina un cambiamento della viscosità del liquido sinoviale, ovvero il lubrificante delle giunture ossee. Così le articolazioni si gonfiano e si avverte dolore.
Ma come rimediare alla meteoropatia? Fra le soluzioni, secondo gli esperti, c'è quello della “ginnastica vascolare idrica”, in pratica bagni caldi e freddi a ripetizione, da fare in piscina, con l'idromassaggio, ma anche sotto la doccia, capaci di agire sulle alterazioni della temperatura corporea. Ma il consiglio, avverte Picano, è anche di cercare di stabilizzare il ritmo del sonno con uno stile di vita regolare e facendo limitatissimo uso di alcol e sostanze eccitanti. E pure l'attività fisica aiuta, essendo un potente antidepressivo. Quanto ai rimedi farmacologici, "ricorrervi solo su consiglio del medico", avverte lo psichiatra.
 
Io, in passato ,ho sofferto di questo disturbo associato "all'agorofobia" di cui vi parlerò in seguito e posso garantirvi che ne sono venuta fuori completamente grazie all'aiuto di qualche farmaco e alla mia forza di volontà.

ANNAMARIA... a dopo

METEO..e non solo

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UNA DEDICA PER LORENZO..canzoni in dialetto siciliano



Mistermax è un cantante comico originario di Modica (RG).
 

 
La sua carriera inizia negli anni 90 quando per puro caso inizia a trasformare la canzone "Mare Mare" di Luca Carboni inserendo termini in dialetto siciliano piuttosto irriverenti, da allora capì che poteva fare successo, difatti seguirono ben 15 album tutti di successo che lo hanno reso, insieme al cantate catanese Brigantony (cui pare che si sia ispirato lo stesso Mistermax), come il cantante comico più conosciuto della Sicilia, tanto che la sua fama ha oltrepassato i confini siciliani visto che viene chiamato a fare concerti in Calabria e Puglia .

I testi d Mistermax sono molto divertenti (alcuni hanno piccanti doppisensi che non trascendono mai rendendo la canzone divertente malgrado.....) parlando di "zite pazze" "uomini strampalati" "donne brutte e zitelle" "disavventure di ogni tipo" ecc.... però alcune prendono in giro la politica, le magagne di oggi e la cattiva televisione del 2000.

....ecco alcuni brani







Annamaria...a dopo

venerdì 26 marzo 2010

VIAGGIARE - da VICKY

Un viaggio a sorpresa per la nostra amica Vicky



Oggi ho voglia di viaggiare,

Canarie, Maldive,...oppure...

meravigliose spiaggie, sabbia fine,

fondali verdi...è palme, tante palme,

siamo distesi a prendere il sole,

mano nella mano ad occhi chiusi,

sogniamo...

corriamo sul bagnasciuga e poi...

sudati ci tuffiamo in acqua,

in quelle acque limpide e calde,

apro gli occhi per ammirare il fondale,

ma vedo solo il fondo bianco della mia vasca.



VICKY

LE POESIE DI ENZO


 AMICI A VOI TUTTI  UN BUON FINE SETTIMANA CON DUE POESIE 
 DELL'AMICO ENZO

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ESULTANZA

La dolcezza profonda della tua Anima
fu di una grazia rara,
Che mi sciolse ogni fibra
Scoprii che i miei turbamenti furono anche i tuoi
E il tempo, sleale, cominciò a scorrere via di nascosto
Come gocce che si schiantano
Su un barattolo di latta scandendo Attimi Sublimi
con sonori tonfi

Il sogno tanto ambito lesse il suo esordio
lasciandomi del futuro
scoppi di risa e nuovi palpiti

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Due cuori, Sirio e una panchina

Sete di baci sete di carezze
Creavano stille d’impetuosi affanni
Riversavi in giro lazzi ironie e battute argute
Intuisti prima un recondito alito di vento
Cupido sfrecciò quasi muto
Come un sovrano assoluto di cuori
In preda a languori improvvisi
Oh, anima, forse già avida di un cuore nuovo
Lasciasti infine che fossi, come fu un mattino,
Ancora trafitta da un raggio di sole
Non sto sognando, credimi!
Ammiro il tuo profilo dipinto d’argento
Con la tua mano nella mia,
Non sto sognando, guarda!
Celebrando la sua messa di luce,
Sirio accosta le nostre anime
Qui sulla panchina d’oro
la Madre Notte
Ci rimbocca la coperta
Con i suoi placidi silenzi,
Ad Essa porgiamo il cofanetto dei nostri sogni
ed una supplica.
Così ogni notte ci assopiamo



ENZO

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RELAX...






Da Zelig Checco Zalone e Laura pausini-Finisce Qui-


Annamaria...a dopo

LO STRESS “GENOTOSSICO” FA VENIRE I CAPELLI BIANCHI

Siete preoccupati perché cominciate a veder spuntare qualche capello bianco? Mantenete la calma: secondo i ricercatori delle Facoltà di Medicina e Odontoiatria delle Università di Tokyo e Kanazawa, infatti, la perdita di colore della vostra capigliatura è dovuta allo stress. «Il nostro studio – hanno spiegato gli esperti giapponesi – ha dimostrato in modo scientifico come nervosismo e stanchezza giochino un ruolo chiave nel processo di incanutimento, influendo negativamente sui melanociti (le cellule presenti nell’epidermide) e provocando danni importanti alle unità biologiche staminali dei follicoli piliferi».

Il tipo di stress di cui parlano i ricercatori asiatici – detto “genotossico” – è molto particolare: si tratta infatti di uno stato di logorio eccessivo causato dall’esposizione a fattori altamente incisivi come, per esempio, la luce del sole, l’inquinamento o altri agenti tossici. Lo studio è stato condotto su modelli animali e ha dimostrato come un’esagerata esibizione ai raggi X (e chemioterapici) possa provocare una precoce e repentina decolorazione dei capelli.
«Abbiamo preso in esame migliaia di casi – hanno aggiunto gli esperti giapponesi – e verificato come la principale conseguenza dello stress “genotossico” sia il deterioramento nelle funzione delle cellule staminali: ecco spiegata la decisa riduzione del numero dei melanociti e la logica “trasformazione” dei capelli neri in bianchi». I risultati dello studio hanno suggerito ai ricercatori un’ulteriore considerazione: l’instabilità genomica rappresenta un fattore importante nel processo generale di invecchiamento.

Annamaria...a dopo

METEO..e non solo

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RAIPERUNANOTTE

Raiperunanotte "lo sciopero dell'informazione"



Quasi centomila accessi unici alla diretta streaming che trasmette 'Raiperunanotte'. Lo rende noto la redazione di Annozero, sottolineando che si tratti del record per una trasmissione via web in Italia. «È il più grande evento nella storia del web»: così Michele Santoro ha annunciato al pubblico del Paladozza la risposta venuta dalla Rete a Raiperunanotte. Santoro ha mostrato Piazza Azzarita e ha parlato di Roma, Milano, Torino, commentando: «Dall'Italia è venuta una risposta straordinaria». Conduttori, personaggi dello spettacolo, comici e musicisti si alternano sul palco del Paladozza di Bologna per Raiperunanotte, l'evento organizzato da Michele Santoro insieme alla Fnsi e all'Usigrai. Ospiti Gad Lerner, Giovanni Floris, Riccardo Iacona, Norma Arcangeli, Filippo Rossi (direttore di Farefuturo web magazine) e Milena Gabanelli. Naturalmente c'è anche la squadra di Annozero al completo con Marco Travaglio, Vauro Senesi, Sandro Ruotolo. Ospite d'onore Daniele Luttazzi, applauditissimo, che ha interpretato un monologo interrotto da scroscianti applausi. Tante le voci dello spettacolo: Antonello Venditti, Teresa De Sio, Nicola Piovani, Elio e le Storie tese. Previste anche le parodie di Antonio Cornacchione e probabilmente ci sarà un contributo video di Sabina Guzzanti. Uno dei momenti clou della serata, l'intervista di Sandro Ruotolo a Roberto Benigni, il quale non solo ha contribuito alla sottoscrizione, ma ha voluto offrire una sua partecipazione per parlare con toni leggeri di libertà.

IL RITORNO DI LUTTAZZI «Masi e Berlusconi hanno fatto un uso criminoso della televisione pubblica: erano otto anni che aspettavo di dirlo». Questo uno dei passaggi più forti del monologo di Daniele Luttazzi a 'Rai per una nottè. Luttazzi ha fatto un monologo di una ventina di minuti, forte, esplicito, pieno di allusioni sessuali, ma soprattutto molto critico contro il governo ed in particolare contro «Silvio Lolito Berlusconi» come lo ha definito, «lui è un fuoriclasse, la costituzione gli va stretta, sarebbe come far giocare Tiger Woods a golf in uno sgabuzzino». Quindi, Luttazzi ha dettagliatamente spiegato la sua teoria sui motivi per cui Berlusconi avrebbe il 60% del consenso, con una metafora sul sesso anale. Nel suo monologo non ha risparmiato battute nei confronti dell'ex vicepresidente della Regione Puglia Frisullo e del direttore del Tg1 Minzolini. «C'è una differenza - ha detto Luttazzi - fra una prostituta e certi giornalisti: ci sono certe cose che una prostituta non fa». Dagli spalti applausi scroscianti, anche quando Luttazzi ha criticato l'eccessiva timidezza dell'opposizione.

DUETTO MORGAN-VENDITTI Nonostante i problemi di voce, Morgan non ha rinunciato a partecipare a 'Rai per una nottè, improvvisando, al pianoforte, un duetto con Antonello Venditti. «L'Italia è un paese di merda? - si è chiesto Morgan - No! L'Italia è il paese più bello del mondo». Ha poi citato la Divina Commedia, ed in particolare Semiramide nel quinto canto dell'Inferno: «Berlusconi ha fatto come lei - ha detto Morgan - ha fatto una legge per rendere lecito ciò che vuole». Quindi si è seduto al piano e, improvvisando le note di 'Alta mareà, ha invitato a rispondere al vuoto con la poesia.

FUORI LA PIAZZA-BAZAR Dentro al PalaDozza 5.700 spettatori di 'Raiperunanottè, fuori nella piazza almeno altrettante persone hanno dato vita a una specie di bazar tra voci e colori diversi. Una rappresentanza variopinta, che prima ha atteso con ardore e poi ha assistito con passione, tra silenzi attenti e ovazioni, allo show sul maxi-schermo, installato fuori dal PalaDozza. Una folla di tante età, 'coordinatà dal Popolo Viola che ha moderato il dibattito a contraltare del talk show interno: lì fuori hanno preso parola giovani e anziani, studenti e lavoratori. Già due ore prima dell'inizio, in piazza Azzarita, in un clima da festa di strada, si era svolta una vera e propria gara di volantinaggio. Protagonisti partiti del centrosinistra, più il movimento di Beppe Grillo, con bandiere e banchetti. Poi una moltitudine di gruppi più o meno organizzati, da 'Yes We Cash' ai lavoratori Delta, ai precari della scuola, ai tecnici della Rai dell'Emilia-Romagna, per denunciare il piano di riorganizzazione o l'Uaar, per lamentare «l'eccessiva presenza del Vaticano nella Tv pubblica». Fino a chi, per salvare la Costituzione, ha pensato bene di distribuirla al pubblico. Più folkloristici, quattro o cinque giovani che si sono presentati con maschere da gorilla, per «dare voce alla giungla metropolitana». O una signora spagnola, donna-sandwich per la libertà di espressione sventolante una bandiera giamaicana. Tutto questo mentre la Banda Roncati intonava una marcia in un lato della piazza. Molti quelli che, rimasti fuori, hanno chiesto con insistenza dei biglietti introvabili da giorni e qualcuno, hanno avvisato dal palco, ne ha anche venduti di falsi. Innumerevoli poi gli striscioni e i cartelli: 'L'Italia pesta si risveglia dal buio dell'informazionè, 'Meno male che Travaglio c'e«, 'Santo...ro subitò e 'La prescrizione non è assoluzionè, con una ragazza che ha invitato a farsi fotografare dietro la scritta. Così, dopo una registrazione che ha diffuso la voce di Paolo Borsellino, è giunto l'atteso inizio della serata 'ufficialè. Con le persone assiepate a guardare il mazischermo, sedute in terra, sui muretti, tanti in piedi. Il volto di Santoro, accolto da un'ovazione. E la gente a scandire dei sonori 'No!', per contrastare la gente del Pdl, nel video della manifestazione di Roma, sabato scorso. Quando Silvio Berlusconi poneva le sue domande dal palco, al suo popolo. Quando però la telecamera ha inquadrato loro, il 'popolò della piazza di Raiuperunanotte, è scoppiato un fragoroso applauso, tributato non solo a se stesso ma alla serata ufficiale che non è dimenticata di chi è rimasto fuori.

OVAZIONE PER MARCO TRAVAGLIO Come fa di solito durante le puntate di Annozero, Marco Travaglio a 'Raiperunanottè ha ricostruito i passaggi della vicenda delle intercettazioni della procura di Trani sul caso Rai e Agcom, che avevano al centro proprio 'Annozerò, definendolo uno «scandalo molto peggiore del Watergate», che sarebbe stato eccessivamente minimizzato. Il suo intervento è stato accolto da un applauso scrosciante, è stato forse il più applaudito fra tutti i protagonisti dell'iniziativa. «Masi - ha detto Travaglio - ha sollecitato esposti contro la propria azienda. È come se Moratti prima del derby chiamasse l'arbitro per chiedergli di inventarsi un fallo per espellere il proprio centravanti, magari su richiesta del presidente del Milan. Berlusconi dice che si è sempre espresso anche pubblicamente contro Annozero: ma è come se uno dicesse per tutta la vita che vuole ammazzare la moglie, poi assolda un killer e al processo si scusasse dicendo... 'va beh, ma io l'ho sempre detto...»'.

ASCOLTATE LE INTERCETTAZIONI Le intercettazioni tra Silvio Berlusconi e il commissario dell'Agcom Giancarlo Innocenzi sono state fatte ascoltare al Paladozza di Bologna durante Raiperunanotte. Nei colloqui - interpretati dalle voci di attori - si parla con sdegno di Annozero e della necessità di chiudere il programma di Santoro. È stato Sandro Ruotolo a introdurre il tema con una battuta. Cosa si evince da queste intercettazioni?: «Che Berlusconi non si perde una puntata di Annozero», ironizza Ruotolo.

SANTORO, APPELLO A NAPOLITANO «Caro presidente Napolitano, noi non siamo al Fascismo ma certe assonanze possono preoccupare»: così Michele Santoro si è rivolto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aprendo Raiperunanotte dopo aver proposto le immagini di Benito Mussolini accostate a quelle di Silvio Berlusconi. L'intervento di Santoro è stato tutto dedicato alla libertà d'espressione. Santoro ha ricordato l'Sos lanciato 40 anni fa con la sua radio libera siciliana da Danilo Dolci, facendolo proprio: «lui decise di infrangere la legge per fare la sua prima radio libera che trasmetteva dalla Sicilia e lanciava un Sos per terremotati e disoccupati del Belice. La radio libera di Dolci fu chiusa dalla polizia perchè aveva violato il monopolio, quando lo fecero altri nessuno intervenne, ma Dolci non aveva alle spalle nè un partito politico nè la P2». Santoro ha ricordato poi il caso delle intercettazioni di Trani: «Vorrei ricordarle signor presidente - ha aggiunto - che per una telefonata Nixon dovette dimettersi: aveva ordinato di spiare i suoi avversari del partito democratico e una commissione del Senato, quando scoprì che le telefonate erano state registrate, disse di pubblicarle per sapere cosa è successo. Qui si è compiuto un delitto di grande gravità: interferenza politica sulla libertà di espressione». «Io - ha aggiunto, rivolgendosi sempre a Napolitano - non voglio tirarla per la giacchetta, non voglio nè che firmi nè che non firmi, ma voglio ribadire che se i partiti non si allontano dalla Rai, sarà sempre prigioniera del conflitto d'interesse. Noi abbiamo il diritto, ma anche il dovere di parlare e di farci sentire, noi dobbiamo essere ascoltati. Per questo - ha concluso - noi accendiamo le nostre luci perchè ricominci Annozero». Alla fine del discorso Nicola Piovani ha eseguito in diretta la siglia di Annozero.

APERTURA CON MUSSOLINI E BERLUSCONI Un video di Benito Mussolini che parla in piazza e subito dopo un video del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che interroga ripeutamente alla folla.Paladozza gremito dalle 20 a Bologna per la serata 'Raiperunanottè condotta da Michele Santoro. Nella struttura che normalmente ospita le partite di basket, tutto è stato allestito per lo spettacolo. Alle domande circa 6000 i presenti rispondono 'si« in coro alle domande retoriche che il premier inviava ai suoi sostenitori. »Non siamo al fascismo ma alcune assonanze sono preoccupanti«. Queste le prime parole che Santoro all'avvio della serata rivolge in una sorta di appello al Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Citando Danilo Dolci e il suo 's.o.s.' per la libera informazione, Santoro parla poi di »un'interferenza politica sulla libertà di espressione« di »una violenza fatta alla Costituzione«. Il giornalista chiede che le telefonate su cui si aperta l'inchiesta di Trani siano »se sono normali, tutte pubblicate«. Secondo Santoro »nel nostro paese non si deve parlare dei processi che riguardano il presidente del consiglio«. »Non voglio tirarla per la giacchetta, sono qui solo per ribadire che se i partiti non si allontanano dalla Rai e dagli organi di garanzia, rimarranno sempre prigionieri del conflitto di interessi«. »Riaccendiamo le nostre luci - chiosa Santoro - perchè ricomini Annoz«ero. Il pubblico risponde con una standing ovation. Al centro della scena che ricalca lo studio di Annozero, c'è anche un pianoforte coda che servirà agli artisti che hanno aderito all'evento promosso da Usigrai e Fnsi. Tra loro sono attesi anche Teresa De Sio e Elio. Sono già arrivati anche Nicola Piovani e Claudia Mori. Pronti anche Marco Travaglio, Riccardo Iacona, Gad Lerner, Giovanni Floris, Daniele Luttazzi, Sandro Ruotolo.Nel palazzetto tantissimi giovani, membri del cosiddetto 'Popolo violà, striscioni della Cgil, dell'Fnsi, del Fatto quotidiano. Poco prima dell'avvio della trasmissione, molti gli ospiti presi d'assalto da cronisti e fotografi. «In Italia, che è una democrazia, alla censura corrisponde immediatamente un antidoto» dice Lerner prima dell'avvio della diretta, precisando che «l'informazione passa anche da altri canali anche più capillari di quelle delle nostre normali trasmissioni». parla di «una bottiglia con dentro un messaggio su cui è scritta grande la parola 'liberta», mentre Floris aggiunge «gli italiani hanno la democrazia nel sangue, non sono episodi brutti come questi che possono cambiare il dna del paese». «Mi auguro che questo brutto precedente - conclude Floris - sia presto archiviato e dimenticato». «Impensabile non accettare questo invito» chiosa Nicola Piovani.

BERLUSCONI: AGCOM SANZIONI LUI Silvio Berlusconi attacca Santoro e chiede ad Agcom di sanzionare le sue trasmissioni e non Tg1 e TG5. Al termine della prima giornata di lavori del Consiglio Europeo il premier non si sottrae alle domande dei giornalisti sulle decisioni dell'authority, proprio quando da Bologna l'anchorman organizza 'Raiperunanottè. Ma spiega di non voler commentare la trasmissione perchè, assicura «dovrei essere molto severo». Ma si scaglia contro le puntate di Annozero andate in onda che, dice «accusano qualcuno di tutto e di più senza la possibilità di difendersi».

  
 il monologo di D. Luttazzi


 


PEDOFILIA E VATICANO- le notizie segnalate da Caterina

Pedofilia, NYT accusa Ratzinger: coprì abusi di un prete Usa. O.Romano: nessun insabbiamento

 

La rivelazione di casi di violenza di un sacerdote del Wisconsin su 200 bambini sordi a cui ha risposto la stampa vaticana definendo "ignobile" l'attacco al Pontefice

"C'è il pericolo di grande scandalo qualora il caso venisse pubblicizzato dalla stampa". Sul caso di padre Lawrence Murphy, un sacerdote americano che negli anni Sessanta-Settanta abusò sessualmente di circa duecento ragazzini sordi in un istituto cattolico di Milwaukee, il vescovo Rembert Weakland ci aveva visto lungo. Era il 30 maggio del 1998. Il presule era stato convocato in Vaticano per discutere del caso Murphy con Tarcisio Bertone, allora segretario della Congregazione per la dottrina della fede guidata da Joseph Ratzinger. Oggi Ratzinger è Papa, Bertone è segretario di Stato, e il "New York Times" ha ritirato fuori la vicenda e la risposta dell'Osservatore romanoignobile l'attacco al Pontefice.

Sulla scorta della documentazione riservata di cui è in possesso, il quotidiano Usa ha suggerito che gli attuali vertici del Vaticano - in queste settimane alle prese con gli scandali dei preti pedofili in Irlanda, Germania, Austria, Olanda ed altri paesi ancora - insabbiarono le accuse e decisero di evitare che padre Murphy venisse processato. Immediata la reazione della Santa Sede. Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha respinto le accuse con forza. Riostruendo la vicenda e ha spiegato che non c'è stata nessuna copertura, nessuna proibizione di denuncia degli abusi, e che la
Congregazione per la Dottrina della Fede venne informata dei fatti solo una ventina di anni dopo.

Più dura la presa di posizione dell'Osservatore romano, secondo cui i mass media hanno "l'evidente e ignobile intento di arrivare a colpire, a
ogni costo, Benedetto XVI  e i suoi più stretti collaboratori". Invece, "come si può facilmente dedurre anche leggendo la ricostruzione fatta dal 'New York Times', sul caso di padre Murphy non vi è stato alcun insabbiamento".

Questa mattina, un piccolo gruppo di vittime dei preti pedofilia ha improvvisato una conferenza stampa in piazza Pio XII, adiacente a piazza San Pietro, per denunciare la copertura dei vescovi e del Vaticano degli abusi sessuali dei decenni passati. I quattro rappresentanti dello Snap - Survivors Network of those Abused by Priests - e i loro assistenti sono stati fermati dai membri della polizia che hanno chiesto i loro documenti e li hanno portati al vicino commissariato.

Recentemente altri casi di abusi sessuali ad opera di religiosi hanno coinvolto il Papa in prima persona. Come quelli avvenuti nella diocesi di Monaco, negli anni in cui l'arcivescovo era Ratzinger. O il caso di alcuni esponenti del coro di Ratisbona diretto dal fratello del Pontefice, monsignor Georg Ratzinger. Ultimo caso quello di ieri, con le dimissioni del vescovo irlandese, monsignor John Magee, ex segretario di Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Sabato scorso il Papa tedesco ha inviato una lettera ai fedeli dell'Irlanda, in seguito allo scandalo pedofilia che ha investito il Paese, in cui ha condannato le violenze dei religiosi. (Apcom) non si è fatta attendere. Il giornale vaticano ha definito

ANNAMARIA...a dopo

giovedì 25 marzo 2010

METEO..e non solo..


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..musica con la Fanfare Ciocårlia






"A volte, quando dico alla gente che vengo da Zece Prajini pensano che venga dall'altro capo del mondo. Ma qui, all'altro capo del mondo, è il giusto posto per fare la musica, "dice il trombetista Costica "Cimai" Trifan. Zece Prajini (che significa letteralmente dieci campi) è un villaggio di appena quattrocento anime, circondato dalle montagne delicate e dalle piste polverose. Situato ad est della Romania, a due passi dalla ex repubblica sovietica di Moldova. Nelle sere, quando i venti si calmano , sono i suoni dell'eco delle fanfare che scendono dai pendii circostanti. Questa è la sede dei dodici musicisti zingari che compongono Fanfara Ciocårlia.

Le origini delle fanfare rom devono essere cercate nelle bande militari turche che sono arrivate all'inizio del diciannovesimo secolo. Allora, l'occupazione degli ottomani nei Balcani ha avuto un'influenza considerevole che può essere sentita chiaramente nella musica attraversando la Bulgaria, Macedonia, la Serbia e la Romania.

L'arte della musica è stata trasmessa da generazione a generazione da tempo immemoriali. Gli strumenti, sopportanti i contrassegni delle decadi precedenti, hanno perso il loro lustro ed hanno guadagnato la loro propria patina.

Su loro la Fanfara Ciocårlia riesce a suonare, con un talento nato per i ritmi complicati ed i tempi dizzy. I balli tradizionali dalla Romania ed i ritmi da Turchia, dalla Bulgaria e da Macedonia sono giocati sui corni, sulle trombe, sui clarineti e sul timpani. Ogni fine settimana gli strumenti sono trasportati fuori per essere suonati alle nozze e ad altre occasioni cerimoniali. Sono suonati spesso, senza sosta per oltre trenta ore. Per ogni momento differente nella vita cè una parte adatta: geamparale, sîrba, hora e se l'umore richiede, un ruseasca racy all'estremità.

Una simbiosi meravigliosa esiste fra i musicisti più anziani e i più giovani. Ci sono gli anziani che basati sulle loro tradizioni dano il via alle feste e ci sono i giovani che strizzano l'occhio alla musica internazionale di Bollywood e Hollywood e attendono il loro momento. Ecco chi è la Fanfara Ciocårlia, un giorno e Dieci Campi con la polvere e i matrimoni e il giorno dopo sull'aereo per il Giappone e chissadove

mercoledì 24 marzo 2010

PASQUA..non facciamo strage di agnelli



Sarebbe un bell’atto di civiltà se la smettessimo con questa storia di mangiare l’agnello a Pasqua. Le persone, quasi tutte, mangiano anche altra carne durante tutto il corso dell’anno: bovini, suini, polli. Dunque si uccidono animali per soddisfare il fabbisogno alimentare in grandissime quantità e nei modi meno sopportabili.

Però far nascere qualcuno solo per ucciderlo è una crudeltà, punto e basta.

Questi poveri cuccioli vivono appena un mese. Alcuni vengono addirittura tenuti al buio, chiusi in piccole tinozze per farli ingrassare meglio e mantenerne la carne tenera. Il gusto dell’agnello piace perché non è forte come quello della pecora; piace perché, non essendosi ancora nutrito d’erba ma di semplice latte le sue carni conservano un sapore delicato.

La civiltà contadina, più abituata a vivere con gli animali, non subiva lo choc di dover uccidere -sgozzandoli- agnelli che avevano da poco cominciato a stare sulle proprie zampe. Rientrava nell’idea, comunque discutibile, che la natura e le tradizioni fossero d’accordo nella conservazione dell’usanza. Viene da lontano la consuetudine di uccidere l’agnello per la Pasqua, lo sanno gli ebrei e anche i cristiani. Ma oggi bisognerebbe in coscienza riconoscere che ben poco è rimasto di quelle giustificazioni.

Si mangia l’agnello per abitudine, perché se lo aspettano i nonni, i mariti, i parenti vari, perché una festa come quella di domenica senza l’agnello non sembra la stessa. La festa si sente solo così, mangiando, nel rispetto del menù.

Ci si contenta così, stordendosi nel cibo, quello che non segue a estenuanti digiuni religiosi, quello che ci vede già sazi, da sempre, anche prima di sederci di nuovo a tavola.

La carne d’agnello, servita con le patate e rosolata poi, irriconoscibile nella sua frammentazione, fa dimenticare l’atroce strage che si consuma nei macelli. Non so se si riuscirebbe, oggi, noi così sensibili ed educati, a mangiarne con altrettanta leggerezza se solo potessimo assisterne al massacro.


Ci vogliono 3 minuti perché, una volta sgozzati, il sangue defluisca completamente dal loro corpo: tre minuti preceduti dall’attesa assai più lunga di essere uccisi. La legge prevede che siano storditi prima della morte, carità pelosa.

Molte sono, comunque, le violazioni alle pur minime norme in merito di maltrattamento animale.

Gran parte degli agnelli, importati da Ungheria e Romania, viene sottoposta a viaggi estenuanti in enormi tir che costringono le povere bestie a condizioni di orribile sofferenza.

Sarebbe un bel segnale di vita, visto che Pasqua significa resurrezione, quello di sostituire al classico menù così ricco di carne e sangue qualcosa di più allegro, di meno micidiale, di più fantasioso. Le alternative, come sanno bene gli amanti della cucina, sono infinite.

Avremo fatto una buona azione in un giorno santo, e avremo insegnato ai nostri figli che tutti i cuccioli meritano qualche forma d’amore.

Fonte terranauta.it

I VIDEO CHE SEGUONO SONO ABBASTANZA CRUENTI, PER CUI VALUTATE VOI SE VEDERLI O MENO

 





ANNAMARIA e... gli agnelli ringraziano!!!!

LE DUE PARTI da AIR

Dedicata a tutte le donne esseri meravigliosi che donano tutto il loro amore ma che poi vengono ferite dall'arroganza e la stupidità dell'uomo


L'Airone riprende il volo
come un tarlo nei tuoi pensieri
come un picchio sul tuo cuore

parole che giungono
nell'anima tua
fanno aprire quella porta
chiusa per dimenticare

sofferenze prendono aria
non le hai potute cancellare 

 

non credi più a niente
solo voglia di cambiare

indossando una maschera
che il dolore fa scivolare

due occhi dentro i tuoi
vedon quella bellezza
nell'animo tuo
che vuoi soffocare

mostrando al mondo intero
provocante e sottile ironia
una falsa immagine di te
conflitto nell'anima tua

un'immagine che sfida
quelle sofferenze
che vuoi dimenticare

abbraccia porgendo la tua mano
quella parte assopita
ma sempre viva nell'animo tuo.

Enzo "Airone"