martedì 23 marzo 2010

MATRIMONI GAY- sara' la volta buona in Italia?-

.. la Consulta deciderà il 24 marzo. La difesa: "E' discriminazione"

Una coppia omosessuale ha fatto ricorso perche si era vista negare le pubblicazioni. Per il tribunale la Costituzione non vieta le nozze tra persone dello stesso sesso. Ora la questione alla Corte Costituzionale

 

La Consulta ha aggiornato a mercoledì 24 marzo(domani) la camera di consiglio per decidere sulle dieci cause esaminate oggi, tra cui quella sui matrimoni omosessuali. I giudici si sono riuniti alle 17:30 nella sala pompeiana dopo la conclusione dell'udienza pubblica e hanno interrotto i lavori poco dopo le 19. L'argomento è stato portato all'attenzione della Consulta da alcune coppie gay di Venezia e Trento alle quali l'ufficiale giudiziario ha vietato di procedere delle pubblicazioni di matrimonio.I ricorrenti affermano che nell'ordinamento non esisterebbe il divieto espresso al matrimonio tra persone dello stesso sesso in quanto tra i requisiti non è prevista la diversità di sesso. Nel ricorso si afferma che il divieto viola il principio costituzionale di uguaglianza tra cittadini ed è in contrasto von le norme europee in materia. Ne deriverebbe inoltre una "irragionevole disparità di trattamento" tra omosessuali e transessuali dal momento che a questi ultimi - dopo il cambiamento di sesso - è consentito il matrimonio tra persone del loro stesso sesso originario.
 
  Il divieto di matrimonio per la coppie omosessuali costituisce una "discriminazione irragionevole" alla quale la Corte Costituzionale può mettere rimedio con una "decisione coraggiosa" anticipando l' intervento del legislatore. Su queste linee si sono sviluppati gli interventi dei legali delle coppie gay che hanno sollevato la questione di legittimità di alcuni articoli del codice civile che impediscono il matrimonio tra persone dello stesso sesso. "Queste coppie chiedono le stesse garanzie riconosciute ad altri di vivere la propria libertà alla luce del sole. Su queste cose non si deve decidere a maggioranza" ha detto l' avvocato Vittorio Angiolini sottolineando che "non c'é nulla di male per il fatto che la Corte prenda atto che la società è cambiata". Secondo l' avvocato Vincenzo Zeno-Zencovich, le numerose questioni di legittimità sollevate sull' argomento sono "l' indice sintomatico di una crescente pressione di carattere sociale: la Corte sappia governare le questioni dei diritti di fondamentali. E' questa, e non il Parlamento, la sede per affrontarli. La Corte è legittimata a dare indicazioni equilibrate e preveggenti per risolvere il problema. E' giusto chiederle, come ha fatto in passato sul diritto di famiglia, di anticipare risposte".
 
"La decisione spetta al legislatore" - Lo ha ribadito l'avvocato dello Stato Gabriella Palmieri nell' udienza davanti alla Corte Costituzionale sulla questione di legittimità del divieto di matrimonio per le coppie omosessuali stabilito da alcuni articoli del codice civile. Il legale ha sottolineato che l' istituto del matrimonio fa riferimento a persone di sesso diverso: il fatto che a un transessuale sia possibile sposarsi (elemento citato dai difensori delle coppie gay a sostegno della tesi della disparità di trattamento) non fa invece che dimostrare come la differenza di sesso sia elemento fondamentale. "Non esiste alcuna norma che ammetta il matrimonio tra persone dello stesso sesso" ha osservato l' avvocato Palmieri insistendo sul fatto che anche le norme europee stabilite dalla Corte dei Diritti dell' Uomo, dal Trattato di Lisbona e dalla Carta di Nizza richiamino "la centralità dei legislatori nazionali" sull' argomento. "L' art. 9, che riconosce il diritto a sposarsi e a costituire una famiglia, rinvia alle leggi nazionali per la determinazione delle condizioni per l' esercizio di tale diritto, escludendo sia il riconoscimento automatico di unioni familiari diverse da quelle previste negli ordinamenti interni, sia l' obbligo degli Stati membri di riconoscere unioni familiari omosessuali".
 
ANNAMARIA...a dopo

3 commenti:

  1. 'Sta frenesia dei matrimoni gay. Ma sì, se questo è il prezzo da pagare per un ritorno più o meno rapido alla normalità di un rapporto d'amore fra uomo e donna provatelo pure questo matrimonio gay. E buon pro' vi faccia.

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  2. Lorenzo ciao! solitamente i tuoi commenti sono chiari, questa volta non capisco cosa vuoi dire...un abbraccio

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  3. Annamaria, hai ragione. Stavolta ho condensato tanti miei sentimenti e stati d'animo che hanno dato un pessimo risultato. Allora riassumo.
    Dunque, per me i matrimoni gay devono essere possibili e non ci piove.
    Io sono contrario alle predilezioni di tipo omosessuale e non ci piove lo stesso.
    Ma giustamente mi si può obiettare che le scelte sono un "fatto di libertà" ed è giustissimo. Solo, mi dispiace che le predilezioni di tipo omosessuale stiano aumentando anche come effetto di una serie di mutamenti e stravolgimenti nel rapporto fra i sessi, per cui queste unioni potrebbero essere, in più o meno grande misura, basati su fatti non definitivi.
    Io personalmente ci spero (ricordate la canzone di Povia "Lui era gay"?).
    Ed ecco l'ironia finale, sicuramente non comprensibile di primo acchitto: provate e consolidate queste unioni e forse riuscirete a cambiare.
    Di una cosa sono contento, di aver trovato molto a buon mercato l'occasione di risentirti.
    Con vera amicizia.

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