sabato 14 dicembre 2013

IN GIRO ME NE VO' PER LA CITTA'..".BIANCOINVERNO", IL NATALE A MILANO








Le feste sono sempre piu' vicine e a Milano tornaBiancoInverno’, la rassegna di iniziative per vivere la città sotto una veste nuova e allegra.


Migliaia di luci (rigorosamente a basso consumo energetico), un albero di Natale dedicato a tutti i milanesi in piazza Duomo, tante vie e piazze animate con appuntamenti per tutta la famiglia, dal centro alla periferia. In particolare vi segnalo 



- La Babbo Running, che si corre sabato 14 dicembre, marcia non competitiva di 5 km per le vie del centro. Si corre vestiti da Babbo Natale.


  
- Fino a domenica, il Bicycle Film Festival, rassegna cinematografica dedicata alle due ruote, allo Spazio Ex Bassi;

- A Palazzo Marino, fino al 12 gennaio, sarà possibile ammirare uno dei capolavori dei Musei Vaticani, per la prima volta in città: la Madonna di Foligno di Raffaello. Ingresso gratuito;



- Ai Giardini Indro Montanelli, il Villaggio delle Meraviglie: attrattive e attività per grandi e piccini, tra le quali due piste di pattinaggio, il teatrino di Babbo Natale, il mini-laboratorio didattico, giochi e giostre natalizie;



- Il 6 gennaio si festeggerà invece l’Epifania in modo insolito, con la Befana Benefica Motociclistica, incontro di motociclisti a scopo benefico al fine di portare doni ai bambini dei centri Piccolo Cottolengo, Don Orione e Sacra Famiglia.

Eventi, luminarie, decorazioni per la prima volta quest’anno saranno a costo zero per la pubblica amministrazione, grazie al contributo dei privati.



Per il programma completo e per conoscere nel dettaglio le iniziative, la pagina dedicata a 'BiancoInverno' del sito del Comune di Milano.

Annamaria...a dopo

L'ATTENUAZIONE




Senza offesa!
Vi va una lezioncina di grammatica? 
In caso negativo o,  se già sapete, ignorate  il testo.


decorazione natalizia


Vi parlerò dell’ATTENUAZIONE.

Definiamo il termine: attenuare significa scemare di intensità, moderare, diminuire. Ecco un esempio: Il calmante gli attenuò il dolore ai denti.
Anche I giudici d’appello  gli attueneranno la pena.  Chiaro? Bene!

Cos’è l’attenuazione in grammatica?

L’attenuazione è una figura retorica (detta anche con un termine difficile da ricordare e antipatico: litote),  che consiste nell’esprimere un giudizio attenuato su una persona o una cosa, dicendo non ciò che essa è, ma ciò che non è.  L’attenuazione,  pertanto, è espressa per lo più in forma negativa.

Con gli esempi capirete:

Non ti sei comportato bene; i risultati non sono stati brillanti; non manca di coraggio; potevi esprimerti meglio; non è niente male. 

Sono tutte frasi attenuate. Esse esprimono il contrario di ciò che propriamente indicano; in tal modo, l’affermazione risulta attenuata, infatti:
- non ti sei comportato bene vuol dire, in modo meno diretto, ti sei comportato male;
- i risultati non sono stati brillanti, significa che  sono stati scadenti;
- non manca di coraggio corrisponde a è coraggioso;
- potevi esprimerti meglio  è affine a ti sei espresso male;
- non è niente male equivale a dire è piuttosto buono, bello, bravo.

LE FRASI ATTENUATE IN SOSTANZA FANNO MENO MALE: ricordatevelo!

Chiariamo!

L’attenuazione è un modo di esprimersi dettato da riguardo, rispetto verso la persona o da ironia; è come un velo che in certi casi nasconde la verità, in altri casi le dà ancora più risalto. Perciò viene impiegata quando non si vuole offendere una persona o quando si intende prenderla in giro,; in questo secondo caso essa diventa un procedimento espressivo sottile che però va a segno con grande efficacia, richiamando alla mente il contrario di ciò che viene detto.

Un ultimo esempio:
- spendi molto in questo periodo natalizio, se è un familiare, un amico rispettabile, ma se è una persona estranea o che voglio offendere, dirò  il contrario in modo negativo e cioè  non spendi poco in questo periodo natalizio.

ENZO



venerdì 13 dicembre 2013

GIA' LETTI MA...RITORNANO- SANTA LUCIA


13 DICEMBRE SANTA LUCIA






In alcune città d'Italia, ma soprattutto a Siracusa, (mia città natale) oggi si festeggia Santa Lucia che ,ancor prima di babbo natale, porta i doni ai bambini. In breve vi ricordo la sua storia: si racconta  che Lucia fosse una bella fanciulla siciliana, figlia di un ricco nobile di Siracusa e tutti la conoscevano per la sua dolcezza ed amorevolezza. A quel tempo in Sicilia imperversava il paganesimo e Lucia mostrando un certo interesse per il Vangelo, decise di convertirsi al cristianesimo. I suoi genitori avevano deciso di farla sposare, ma Lucia non ne volle sapere per ben due motivi; il futuro sposo non era cristiano e perché lei aveva deciso di dedicare la sua vita al Signore. Questa decisione, però non venne rispettata dai famigliari della ragazza ed iniziò per lei una vera e propria persecuzione, con l'intento di farle cambiare idea

Quando fu certo che Lucia per nessun motivo non si sarebbe piegata al volere altrui, né rinnegava la propria fede, le vennero strappati gli occhi ed infine fu uccisa. Da allora Santa Lucia fu considerata la protettrice degli occhi e della vista, ed il giorno del suo martirio, che cade il 13 dicembre, inizia il suo viaggio col suo affabile e fedele asinello portando i doni ai bambini buoni! 





Oggi , quindi, grande festa in onore di Santa Lucia, Patrona Siracusa.


 Tradizionali manifestazioni, "Lucia di Svezia e Settimana Svedese" e "Fiera di Santa Lucia". 
In occasione dei festeggiamenti di Santa Lucia ,si svolge, com'è tradizione dal 1970, la manifestazione "Lucia di Svezia e Settimana Svedese", una sorta di gemellaggio fra Siracusa e la Svezia nel nome di Santa Lucia. La manifestazione ha il fine di accostare  la festività cristiana, che si celebra a Siracusa in occasione della celebrazione della santa patrona, alla tradizione svedese. Il 20 dicembre, in occasione della processione per l'ottava di Santa Lucia, Siracusa ospita "Lucia di Svezia", una giovane fanciulla svedese, accompagnata da due "ancelle", che in Svezia rappresenta Lucia, con il capo cinto di una corona di candele, come quelle che facevano luce alla Santa nella notte permanente delle catacombe siracusane.



Il corpo di Santa Lucia è  conservato nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia in Venezia
Ci sono alcune ipotesi che spiegano perchè si trovi a Venezia, eccone due. 



1...il 13 dicembre 304. Il corpo di Lucia fu deposto nelle catacombe ove da subito elargì miracoli, poi fu spostato nella chiesa eretta in suo onore, in seguito fu trasportato a Costantinopoli ed in fine fu traslato a Venezia dove tutto riposa accanto al corpo di S. Geremia. Le spoglie sono però prive di un braccio perso lungo i vari spostamenti e sono rivestite di porpora rossa ricamata, il volto è coperto da una maschera d'argento donata da Papa Giovanni XXIII. 
il suo corpo fu spostato perchè l'imperatore volle rubarlo, per far diminuire questo culto, quindi alcuni sacerdoti del posto nascosero la salma e la trasferirono a Venezia in una chiesa anonima. 

2...nel 822 il generale bizantino Maniace trasferisce da Siracusa a Costantinopoli i corpi di Santa Lucia per sottrarli al pericolo di invasione di Siracusa da parte dei Saraceni; nel 1204 durante la quarta Crociata, il doge di Venezia Enrico Dandolo, trova a Costantinopoli queste spoglie, le porta a Venezia nel monastero di san Giorgio, prima, e successivamente nel 1280 le colloca in una chiesa che dedica a Santa Lucia. Le spoglie furono ricondotte a Venezia insieme ad altra “preda bellica”, i famosi quattro cavalli di bronzo. Il corpo di Santa Lucia è oggi conservato nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia in Venezia


Oggi e' un momento di gioia e di emozione per i Siracusani. Ritengo, che sia giusto  far tornare il corpo della Santa nella sua città.



 Annamaria...a dopo


giovedì 12 dicembre 2013

ROSY CANALE, DA SIMBOLO ANTIMAFIA AL CARCERE



Si dice che l’occasione fa l’uomo ladro e che tutto il mondo è paese... non è facile resistere a un sacco di soldi in mano e la quasi certezza di farla franca. Troppi finanziamenti facili--- ma che ci sia un controllo strettissimo, come è stato fatto in questo caso.

A Rosy Canale  avevo dedicato un articolo, come donna coraggio, solo che stamane , per lei,  sono scattate le manette.  

È salva per miracolo. Lavorava come volontaria nella scuola e capisce che è da lì che le cose devono cambiare, dai bambini già vittime dell’ignoranza, dalle insegnanti remissive, dalla madri educate all’obbedienza che però, incuriosite dai racconti dei figli, si avvicineranno a lei. Rosy diventa la locomotrice del Movimento delle Donne di San Luca, 400 donne sottoscrivono.
“La violenza ha cambiato la mia vita in maniera drastica. Il mio nome poteva essere nella lista delle vittime della ‘ndranghta, ma io non sono morta”, aveva dichiarato.
Ma stamattina è arrivato l'amaro risveglio e la fine dell'ennesimo simbolo. 

ARTICOLO DEL 6-11-13
ROSY LA DONNA CHE COMBATTE LA 'NDRANGHETA

.... la sua storia a teatro






Rosy Canale ha pagato cara la sua ribellione alla ‘ndrangheta. E nel 2004, dopo un anno di minacce, ha subito un violento pestaggio per aver impedito di spacciare droga al Malaluna, locale che gestiva a Reggio Calabria. Il 18 ottobre arriva al teatro Franco Parenti di Milano lo spettacolo che la vede protagonista (musiche di Franco Battiato). ‘La violenza ha cambiato la mia vita in maniera drastica. Il mio nome poteva essere nella lista delle vittime della ‘ndranghta, ma io non sono morta.’ Rosy Canale la violenza l’ha subita sulla sua pelle.
Quarant’anni anni, donna, madre, imprenditrice, nata a Reggio Calabria dove gestiva con grande successo il Malaluna, locale, discoteca e ristorante. Nel 2004 paga cara la sua ribellione alla ‘ndrangheta: dopo un anno di minacce, subisce un violento pestaggio (le rompono denti, un braccio, una mano, tre costole, il femore) per aver impedito di spacciare droga al Malaluna. È salva per miracolo, ma ci vogliono tre anni di riabilitazione per riprendersi. Si trasferisce prima a Roma, poi a New York, inseguita da nuove minacce. Nel 2007, a seguito della strage di Duisburg  in Germania - sei morti per una faida tra due cosche di San Luca - Rosy decide di non rimanere a guardare e si trasferisce nel cuore della ‘ndrangheta calabrese. Lavora come volontaria nella scuola e capisce che è da lì che le cose devono cambiare, dai bambini già vittime dell’ignoranza, dalle insegnanti remissive, dalla madri educate all’obbedienza che però, incuriosite dai racconti dei figli, si avvicineranno a lei. Rosy diventa la locomotrice del Movimento delle Donne di San Luca, 400 donne sottoscrivono. Obiettivo: creare possibilità lavorative e culturali in un territorio considerato ad altissima penetrazione mafiosa; portare bambini e giovani su una strada diversa da quella solita, scontata e inevitabile perché unica. La forza del movimento sono le sorelle, le madri e le figlie dei morti ammazzati che garantiscono, con turni di volontariato, l’apertura del centro ludico e di attività culturali. Poi tutto finisce perché le promesse delle Istituzioni (in tanti si erano scomodati a dare sostegno) non hanno mai avuto un seguito. Viene staccata la luce e tutto si ferma. Ancora oggi Rosy vive a New York, ma attorno a lei si è creata una grande energia e in molti si stanno offrendo per far risuonare la sua voce. Nel 2008 ha vinto il Premio per la Legalità del Comune di Locri.
Fonte Affaritaliani.com 



E Rosy la sua brutta esperienza l'ha raccontata anche in un libro

“La mia ‘ndrangheta" scritto insieme alla giornalista Emanuela Zuccalà
Raccontano una storia individuale che si fa corale nella testimonianza delle donne di San Luca, tentando di disegnare una speranza per la Calabria. Un percorso intimo, ma allo stesso tempo giornalisticamente oggettivo e documentato, attraverso il diagramma femminile di un Sud teso e complesso, dove spesso il sentimento prevale sulla ragione ed è un bene. Perché la madre che vive dentro ogni donna comincia davvero a preoccupare le cosche.


Dal Prologo del libro di Rosy ( paoline 2012)

La «signora Malaluna» era bellissima: i capelli rosso fuoco, il tacco tredici indossato con disinvoltura mentre faceva roteare i cocktail al bancone del suo locale, il più trendy di Reggio Calabria. Ma in certe terre amare prima o poi qualcuno busserà alla tua porta per importi complicità e obbedienza.

Rosy Canale dice no, e la sua vita si schianta la notte in cui la ’ndrangheta decide d’impartirle una tremenda lezione di violenza. Si spegne, la «signora Malaluna», per risvegliarsi anni dopo, il 15 agosto del 2007, quando le immagini di sei corpi crivellati a Duisburg, in Germania, fanno il giro del mondo ricordando a tutti che la ’ndrangheta è feroce e ramificata. E che San Luca, il paesino della Locride noto per una faida decennale tra cosche, resta «la mamma» del crimine calabrese.

È da lì che Rosy riparte, dal suo impegno tra le donne in Aspromonte che, come lei, cercano un destino diverso, non più solcato dal dolore e dal sangue. Entrando nei loro cuori con rara trasparenza e creatività, la protagonista va dritta all’anima della propria terra che l’ha tradita. E che paradossalmente solo a San Luca, il paese della ’ndrangheta, le offrirà una riconciliazione.




Rosy e quel tutto bianco

E mi sono svegliata in questa stanza bianca.
Era tutto bianco.
Inclinando un poco la testa, cercavo di guardarmi il corpo. Anche il mio corpo era bianco. Forse 
lo ricopriva un lenzuolo.
Ho pensato: ecco, sono morta. Ma nel fondo di me stessa, di ciò che ne restava, non avvertivo né vita né morte.
Era tutto bianco.
E io mi sentivo divorata da quel bianco, come diluita dentro un non-colore di cui ero evanescente sfumatura.
Non riuscivo a vedere alcuna sagoma di letto, di comodino, di chiodo alla parete, di finestra.
Era tutto bianco.
Un’immagine sporca il candore assoluto. Non chiedermi se sia realtà o sogno.
Mio padre che entra nella stanza, si volta verso di me, mi guarda, cade a terra.
Un uomo in divisa lo afferra per le braccia, lo solleva, lo fa uscire.
Dentro la caligine bianca, il volto di mio padre mi era parso lo stesso di tanto tempo prima, di un giorno ormai cancellato: avevo quindici anni, ero scappata di casa saltando su un treno per Roma. Mio padre era venuto a prendermi. Era lì, con mio zio, alla metropolitana di Colli Albani, e mi salutava da lontano con la mano.
Scusa, non riesco a non piangere.
Non chiedermi di più. Non ricordo altro.



Teresa e quella strage degli innocenti

E allora ho deciso che ai funerali ci saremmo vestiti tutti di bianco.
Ai miei familiari ho detto: dobbiamo sconfiggere il male. Il male acceca.
Il bianco è purezza. Innocenza. Dolore profondo che ti resta dentro per sempre ma noi dobbiamo saperlo convertire in speranza e perdono.
Siamo arrivati in chiesa vestiti di bianco affinché il male non continuasse.
Mio figlio Francesco era innocente. Mio fratello Sebastiano era innocente.
Tutti sappiamo che quella è stata una strage degli innocenti. Tante persone ne sono state toccate. Come hanno ucciso mio figlio, potevano uccidere i figli di qualsiasi altra madre.
A Duisburg sono caduti sei innocenti. Ed è giusto dire basta. È giusto che anche noi donne troviamo la forza di fermare il male.
Il bianco ci ha dato una speranza. Ci ha aiutati a creare un’atmosfera di perdono nella nostra comunità.
Hanno scritto che io avrei fermato la faida, che la mia maglietta bianca era un messaggio rivolto a qualcuno.
Non è vero.
Il bianco non era che la negazione dell’odio.
Se avessimo continuato a fare il male e ad alimentare l’odio, avremmo distrutto noi stessi per primi.



Antonia e … quel copriletto bianco

Venga dottoressa, le mostro la camera di Marco.
Come? Le piace il bordo di tulle di questo copriletto bianco?
Pensi che fa parte di un corredo così, andante.
La mattina che mio figlio è partito per la Germania, io gli ho cambiato le lenzuola, la federa, il coprimaterasso.
A me il bianco non piace ma questo copriletto è capitato fra i tessuti che mia madre mi ha lasciato in dote.
Pensi che non lo avevo mai messo sul mio letto, non mi piaceva.
Quella mattina di agosto l’ho messo sul letto di Marco.
È capitato.
L’ho lavato l’altro giorno per la prima volta, dopo anni, e l’ho riposto ancora sul letto matrimoniale dove mio figlio giocava con i nipotini e io ridevo e gli dicevo:
« Mi sembri un bambino anche tu ».
E così, senza intenzione, mi sono ritrovata a vestire di bianco il letto di mio figlio poco prima che venisse ammazzato.
Bianco come la sua anima pulita, come quel monaco che mi è apparso in sogno tre giorni prima della strage, e nel sogno c’era qualcuno che voleva uccidere tre innocenti e io correvo, correvo...
Bianco come l’innocenza di Marco. Perché mio figlio era un ragazzo innocente. E io lo ripeterò finché avrò vita.



Annamaria... a dopo


MA QUANTI SONO I LETTA CHE VIVONO SULLE SPALLE DELLO STATO?






Il vicesegretario generale della Camera prende 305.000 euro l’anno lordi e si chiama Guido Letta, cugino del presidente del consiglio Enrico e nipote di Gianni.

L’operazione trasparenza della Camera dei deputati, che ha pubblicato sul sito web gli stipendi dorati di tutti i suoi dipendenti, mette in luce retribuzioni a sei cifre di notevole entità. Anche per barbieri, elettricisti, centralinisti e falegnami. Cifre prima sussurrate solo nei corridoi del Palazzo, ora stampabili da un file scaricabile dal sito. Lo stipendio più elevato è quello del segretario generale che, al momento dell’assunzione dell’incarico era pagato 406.399,02 euro, seguito a poco più di 100mila euro di distanza dai suoi due vice, a quota 304.847,29 euro. Gli stipendi hanno aumenti biennali del 2,5 per cento. Il personale di Montecitorio costituito da 1.491 dipendenti, è diviso in cinque livelli retributivi, legati, specifica la nota della Camera, «alla complessità del lavoro, alla sfera di autonomia e alle connesse responsabilità». (Il barbiere è pagato 136mila) A questo numero vanno aggiunti il segretario generale (Ugo Zampetti) e i due vice (Guido Letta e Aurelio Speziale), per un totale complessivo di 1.494 dipendenti.




E oltre al cugino (Guido) c'è anche lo zio (Guido1) dello zio (Gianni)...




da Il fatto Quotidiano del 25-08-2011
Io non pago il busto fascista-
Gianni Letta ha avuto uno zio. Guido Letta, fascista.

Certo, gli errori degli zii non ricadono in automatico sulle spalle dei nipoti. Ma anche Gianni passerà alla storia come una delle colonne portanti dell’epopea berlusconiana: quanto di più simile al regime fascista si sia mai visto in Italia dal dopoguerra.

Dello zio Guido Letta, prefetto fascista, nottetempo è stata inaugurata una statua con tanto di piazza intestata. Perchè nottetempo? “Per ragioni di ordine pubblico”. Nel piccolo paese terremotato di Aielli, Abruzzo, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia stava infatti  aspettando l’inaugurazione per organizzare una manifestazione di protesta.

Protesta perchè il Letta non era solo un “semplice” fascista, ma era proprio razzista. In una lettera del 1939 ai fascisti podestà e commissari prefettizi, scriveva che “l’applicazione rigorosa delle leggi razziali [...] conduce ad una inevitabile conseguenza: separare quanto è possibile gli italiani dall’esiguo gruppo di appartenenti alla razza ebraica […] su queste direttive richiamo la vostra personale attenzione e vi prego di farmi conoscere le iniziative che, d’intesa coi Fasci, prenderete al riguardo e i risultati ottenuti”.

Ma lo scandalo più grande è che i 20mila euro utilizzati per l’iniziativa sono stati rubati dal fondo per il terremoto. Anche questa spesa è stata fatta rientrare nel lungo elenco che attinge dai fondi stanziati per il sisma abruzzese. Che sono soldi per i cittadini abruzzesi, e in ultima analisi anche di tutti gli italiani. Ecco perchè non possiamo fargliela passare liscia. L’Anpi abruzzese ha già in cantiere una mobilitazione, teniamoci quindi pronti a partecipare.

Per ora, possiamo far sentire la nostra protesta aderendo alla pagina Facebook Io non pago il busto del fascista Letta e diffondendo il logo dell’iniziativa.


Amici lettori e se non vi basta leggete anche l'articolo pubblicato da Libero ,in data 14-09-2011. Il giornale delle ...larghe intese e della finta opposizione.


Annamaria...a dopo

VEDREMO UN FILM...



Albero per chi ama la lettura...



“È una festa la vita, viviamola insieme”.

Dal film -8½ di Federico Fellini-

A grandi e freddi passi si avvicina il Natale . . .
Prima di essere catturati dagli impegni festivi e . . . gastronomici (gnamm gnamm), qualche bella pellicola tra quelle in uscita da giovedì 12 dicembre !




Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug


La seconda parte dell'avventura dello Hobbit, che ha preceduto le storie della Trilogia dell'Anello

Regia di Peter Jackson.  Con Martin FreemanRichard ArmitageAidan TurnerRobert KazinskyGraham McTavish
Genere  Fantastico  -  USA, Nuova Zelanda  2013.
Il film narra le avventure di Bilbo Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago Smaug. Dopo aver superato le Montagne Nebbiose, la compagnia dovrà cercare l'aiuto di un potente sconosciuto, prima di procedere senza il loro mago. Una volta raggiunto un villaggio umano toccherà a Bilbo Baggins rispettare gli accordi presi con i nani: cercare, da bravo ladruncolo quale è, la porta segreta per accedere all'antro del drago Smaug.



Qui e là

Pedro torna dalla famiglia, nel loro villaggio in fermento

Regia di Antonio Méndez Esparza.  Con Pedro De los SantosTeresa Ramírez AguirreLorena Guadalupe Pantaleón Vázquez,Heidi Laura Solano Espinoza
Genere  Drammatico  -  Spagna, Messico, USA  2012  -  Durata 110 minuti circa.
Dopo aver lavorato per anni negli Stati Uniti, Pedro torna a casa in un piccolo villaggio di montagna in Guerrero, Messico. Ritrova le sue figlie e sua moglie, sempre sorridente. Quest'anno, gli abitanti si aspettano un raccolto record e la città è piena di lavoro. Tuttavia, essendo abituati all'insicurezza, l'interesse degli abitanti messicani è orientato principalmente verso le famiglie o le opportunità di lavoro più a nord, dall'altra parte del confine. Il sogno di passare dall'altra parte del confine persiste sempre nelle loro menti  . . .



Still Life


Regia di Uberto Pasolini.  Con Eddie MarsanJoanne FroggattKaren DruryAndrew BuchanCiaran McIntyre
Genere  Drammatico  -  Gran Bretagna, Italia  2013  -  Durata 87 minuti circa.
John May è un funzionario comunale dedicato alla ricerca dei parenti di persone morte in solitudine; diligente e sensibile, scrive discorsi celebrativi, seleziona la musica appropriata all'orientamento religioso del defunto, presenzia ai funerali e raccoglie le fotografie di uomini e donne che non hanno più nessuno che li pianga e ricordi. La sua vita ordinata e tranquilla, costruita intorno a un lavoro che ama e svolge con devozione, riceve una battuta d'arresto per il ridimensionamento del suo ufficio e il conseguente licenziamento . . .

Un fantastico via vai


Una rivisitazione de "I laureati" in versione più matura.

Regia di Leonardo Pieraccioni.  Con Leonardo PieraccioniMaurizio BattistaMarianna Di MartinoChiara MastalliGiuseppe Maggio
Genere  Commedia  -  Italia, 2013.
Arnaldo è in quella fase della sua vita in cui la nostalgia per il periodo da studente si fa forte. Sarebbe bello poter tornare indietro. Sarebbe bello riassaporare quei momenti. Sarebbe bello anche raccontare a qualcuno che ha poco più di vent'anni che nella vita bisogna credere ai propri sogni e non avere paura. Magari arrivando anche a rubare una caravella di Cristoforo Colombo e spiegare le vele al vento. L'uomo infatti decide così di andare momentaneamente a vivere in una casa di studenti: sono quattro, hanno poco più di vent'anni e l'uomo da un giorno all'altro rivive con loro quell'età, quelle speranze, quei dubbi che "purtroppo" lui sembra non avere più. Due mondi a confronto, due modi di vedere il futuro: unico obiettivo, ritornare a quella caravella rubata...se c'è davvero.



Pussy Riot – A Punk Prayer


Un documentario di denuncia verso la chiusura della società

Regia di Mike LernerMaxim Pozdorovkin.  Con Maria AlyokhinaNadezhda TolokonnikovaYekaterina Samutsevich
Genere  Documentario  -  Russia, Gran Bretagna  2013  -  Durata 90 minuti circa.
La storia parla della vicenda di tre ragazze, facenti parte del collettivo punk rock russo politicamente impegnato e femminista definito come Pussy Riot, che, dopo aver organizzato una performance concertistica dentro a una cattedrale di Mosca, sono state messe sotto processo e condannate a sette anni di reclusione. Il regista si domanda : è più giusto che siano loro o la società a cui appartengono da mettere sotto accusa?



Molière in bicicletta


Un ex attore viene chiamato a recitare che pare calzargli a pennello

Regia di Philippe Le Guay.  Con Fabrice LuchiniLambert WilsonMaya SansaLaurie BordesoulesCamille Japy
Genere  Commedia  -  Francia  2013  -  Durata 104 minuti circa.
Serge Tanneur, un tempo grande attore di teatro, si è ritirato da qualche tempo a vita privata. Ha iniziato a condurre una vita tranquilla, tra la solitudine dell'Île de Ré e le lunghe passeggiate in bicicletta. Quando il collega attore Gauthier Valence, all''apice della propria carriera, gli offre il ruolo del protagonista nel Misantropo di Molière, Gauthier non riesce a rifiutare, riflettendo su come egli stesso negli ultimi tre anni sia diventato come il personaggio chiamato a interpretare. Ma appena inizia a provare, complice anche l'arrivo di una misteriosa italiana, comincia a sentire su di sé molta pressione . . .




Il segreto di Babbo Natale


Una favola natalizia

Regia di Leon Joosen.  Con Martin FreemanTim CurryNoel ClarkeJoan CollinsPam Ferris
Genere  Animazione  - Gran Bretagna  2013.
Agli inizi, Babbo Natale aveva un piccolo laboratorio e pochi elfi che lo aiutavano nel suo difficile compito di portare i regali a tutti i bambini, ma con il passare degli anni e l'aumentare dell'importanza del Natale è stato costretto a rinnovarsi. Ora infatti, tutti i suoi elfi migliori fanno parte della Santech, che costruisce ogni sorta di marchingegno in grado di aiutare Babbo Natele nel suo difficile incarico. Bernard ha sempre voluto farne parte e quest'anno ha inventato un dispositivo eccezionale da mostrare alla Santech, ma a causa di un elfo troppo curioso il marchingegno va in frantumi e la barriera che protegge il Polo Nord si rompe. Toccherà a Bernard proteggere il suo mondo e Babbo Natale dalle mire di Nevill Baddinghton, pieno di rancore verso Babbo Natale.



Royal Opera House : lo Schiaccianoci


Un'opera magica per entrare nell'atmosfera natalizia

Con Laura MoreraHerr DrosselmeyerFederico BonelliEmma MaguireAlexander Campbell.
Genere  Balletto  -  Gran Bretagna  2013  -  Durata 130 minuti circa.
Sin dalle prime note dell'ouverture dello Schiaccianoci di Cajkovskij, un senso di mistero e magia pervade il teatro, quando il signor Drosselmeyer mette in moto gli eventi che vedranno il suo amato nipote, Hans Peter, liberato dall'incanto del malvagio Re Topo dall'intraprendente Clara. Lo Schiaccianoci si sviluppa in due gloriosi atti. Il primo è ambientato alla vigilia di Natale, durante una festa in cui Drosselmeyer regala alla giovane Clara una bambola schiaccianoci. Comincia così una notte con un magico albero di Natale, una battaglia di mezzanotte di soldatini in cui lo Schiaccianoci sconfiggerà il malvagio Re Topo e il suo esercito di topi, e uno splendido passo a due, in cui Clara e Hans Peter si incontreranno e celebreranno il loro trionfo prima di essere avvolti in una magica tempesta di neve. Nel secondo atto la giovane coppia entrerà nel Regno dei Dolci, dove verrà intrattenuta dalla Fata Confetto, con il suo bel principe e la sua corte scintillante, in una serie di danze vorticose. Un tradizionale balletto di Natale destinato a un pubblico di tutte le età.





Albero per gli amanti del lego...




. . . e da martedì 17 dicembre . . .

Il balletto del Bolshoi : La Bella Addormentata



Genere Balletto  -  Russia  2013  -  Durata 155 minuti circa.
La storia di Perrault narra la maledizione che la crudele strega Carabosse, offesa per il mancato invito alla festa per la nascita della principessina, lancia sulla piccola Aurora. Sarà la Fata dei Lillà a convertire la condanna a morte, sancita dalla puntura di un fuso avvelenato, in un lungo sonno da cui Aurora si sveglierà grazie al bacio di un Principe!


Qualche gruccia e palline dorate


. . . mentre da mercoledì 18 dicembre . . .

Royal Opera House : Parsifal


Un'innovativa versione dell'opera di Wagner

Regia di Stephen Langridge.  Con Simon O'NeillRené PapeGerald FinleyWillard WhitecAngela Denoke. 
Genere  Balletto  - Gran Bretagna  2013  -  Durata 330 minuti circa.
Una nuova produzione di Parsifal, l'enorme, profonda meditazione di Wagner sul senso di colpa, la morte e la possibile redenzione. Questa versione particolarmente emozionante si avvale dello stesso team creativo che ha portato in scena il bellissimo e brutale Minotauro di Birtwistle. Per realizzarla si è riunito uno straordinario cast di cantanti wagneriani: l'eroico tenore Simon O'Neill, recentemente acclamato per il suo Siegmund, canta Parsifal e il magnifico basso René Pape è Gurnemanz; Gerald Finley fa il suo debutto nel ruolo di Amfortas dopo una splendida interpretazione di Hans Sachs a Glyndebourne, Willard White canta il ruolo del mago Klingsor e la versatile cantante-attrice Angela Denoke è una scelta molto interessante per Kundry.


Buona visione a tutti da . . . Maria !