sabato 18 febbraio 2017

AMORE D’AZZURRO VESTITA…..




S’infrangono Le onde del mare
nella scogliera sottostante.
Il loro frastuono pian piano
Compone quella dolce melodia
Che riporta alla mente il canto tuo d’amor.
La leggera brezza che respiro
Riempie il cuore mio di dolci ricordi
Vestendolo col calore del tuo profumo
in lontananza, le prime gocce di pioggia
Accarezzano l’arcobaleno
Disegnando il contorno del tuo viso, con i mille colori.
Squarcia il petto Il cuore mio
Allungo la mano tremante, per un’ultima carezza.
….la mente corre veloce…..

Sfoglia l’album del tempo che mai più tornerà.
Ascolto le onde del mare
S’infrangono nella scogliera sottostante
Ho spogliato il mio cuore
E vestito le rocce col mio amore
Lasciando al mare, il triste pensiero, di portarlo via con sé.
La dolce melodia ha suonato l’ultima nota.
in lontananza, la bianca nuvola, cancella il contorno del tuo viso.
Ascolto le onde, giungono a riva, silenziose.
Sorge, Dal calmo mare, una figura d’azzurro vestita.
Lentamente si avvicina, tendo la mia mano, si fonde con la sua.
E dolcemente mi Sussurra, Non piangere amore mio.
La vita, è gioia imperdibile, e l’amico mare, pulirà per sempre il cuore tuo.
Hai teso la tua mano, io ti dono la mia vita.
Due piccole mani aspettano con amore il nostro ritorno.
Uscii da quel torpore, un sogno bellissimo che riporta alla vita il mio cuore.
La figura d’azzurro vestita lentamente riprese le sue sembianze naturali.
Quelle di:
DONNA, MAMMA, COMPAGNA, CHE LOTTA PER L’AMORE DEL SUO AMORE
ocraM (Marco)

mercoledì 15 febbraio 2017

SAN VALENTINO L'AMORE CORTESE









San Valentino è trascorso e oggi celebriamo san Faustino, la festa dei single.
Vi ricordo perché festeggiamo San Valentino con un articolo preso da Focus (non partorito da me dunque. Quella sempre incinta sta altrove...:-))

La festa degli innamorati affonda le sue radici nella festa più sfrenata dell'antica Roma, quella della fertilità, famosa per i suoi eccessi e trasgressioni. Un po' come i preti...

Poi , pero', venne un papa e comparve san Valentino. O meglio due .


Dunque sembra che la tradizione di San Valentino, quale protettore degli innamorati, risale all'epoca romana,  nel 496 d.C., quando l’allora papa Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco.




Questi riti si celebravano il 15 febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano apertamente in contrasto con la morale e l'idea di amore dei cristiani.

In particolare il clou della festa si aveva quando le matrone romane si offrivano, spontaneamente e per strada, alle frustate di un gruppo di giovani nudi, devoti al selvatico Fauno Luperco.



Anche le donne in dolce attesa si sottoponevano volentieri al rituale, convinte che avrebbe fatto bene alla nascita del pargolo.


In fondo, ad alleviare il dolore bastava lo spettacolo offerto dai corpi di quei baldi giovani, che si facevano strada completamente nudi o, al massimo, con un gonnellino di pelle stretto intorno ai fianchi.

Per "battezzare" la festa dell'amore, il Papa Gelasio I decise di spostarla al giorno precedente - dedicato a San Valentino - facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.
Esistono però molti Santi di nome Valentino a parte il fatto che tutti furono martiri, non si sa molto di loro.
Due sono i più noti.




San Valentino da Terni in un codice del 14mo secolo.

Il primo, nato a Interamna (oggi Terni) nel 176, proteggeva gli innamorati, li guidava verso il matrimonio e li incoraggiava a mettere al mondo dei figli. La letteratura religiosa (e non storica) descrive il santo come guaritore degli epilettici e difensore delle storie d’amore. Specie quando queste sono infelici: si racconta, per esempio, che abbia messo pace tra due fidanzati che litigavano, offrendo loro una rosa.

Il secondo, invece sarebbe morto a Roma il 14 febbraio del 274, decapitato. Per alcune fonti sarebbe lo stesso vescovo di Terni. Per altri , tesi più plausibile , sarebbe un altro martire cristiano. Per altri ancora, non sarebbe mai esistito.



Ad ogni modo, si racconta che Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano. La cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata. E i due sposi morirono, insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. A chiudere il cerchio della tragedia sarebbe poi intervenuto il martirio del celebrante.



In realtà il merito moderno di aver consacrato San Valentino come santo patrono dell'amore è da ascrivere a Geoffrey Chaucer, l'autore dei Racconti di Canterbury che alla fine del '300 scrisse - in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia - The Parliament of Fowls, (Il Parlamento degli Uccelli) un poema in 700 versi che associa Cupido a San Valentino. 




Che così divenne il tramite ultraterreno della dimensione dell'amore cortese.



Innamorati e single buon divertimento !

  
Annamaria