sabato 23 marzo 2013

A SPASSO ME NE VO' PER LA CITTA'








Suggerimenti e itinerari, per il fine settimana, in Lombardia e Piemonte







Sabato e domenica torna la "Giornata di Primavera" del Fai, giunta quest'anno alla 21esima edizione. Oltre 700 luoghi, spesso inaccessibili, per l'occasione saranno eccezionalmente visitabili dal pubblico: chiese, palazzi, aree archeologiche, ville, borghi, giardini. Si potrà salire per la prima volta sulla Torre PELLI.





Torna "Italia Beer Festival", edizione numero 8. Duecento etichette da scoprire provenienti da ogni parte del mondo: degustazioni, assaggi e musica agli East End Studios di Milano (via Mecenate, 90). Da venerdì a domenica






Gli scalatori urbani si sfidano a Sondrio: questo sabato in città ci sono "palestre d'arrampicata" molto speciali. Chiunque potrà arrampicare in sicurezza sui palazzi del centro storico e sulla torre Ligariana: è il "Sondrio street climbing". Iscrizioni sabato dalle ore 13, ritrovo alle 14.




Bimbi al seguito? Sabato alle 11 a Rivolta D'Adda (Cremona) viene presentato il Saltriosauro, il nuovo "modello" di dinosauro che va ad impreziosire il Parco della Preistoria. Nel pomeriggio in programma laboratori.





Ancora sabato e domenica al Castello Comunale Falletti di Barolo (Cuneo) prosegue la rassegna "Cioccolato alla corte del Barolo Chinato"







Anticipato a domenica 24 marzo, invece, il grande mercatone dell’antiquariato a Milano sul Naviglio grande





Fino al 24 marzo in 4 luoghi di Milano spazio all’arte grazie all’iniziativa “Uovo performing arts festival”, che è un festival internazionale e indisciplinare sulla contemporaneità che presenta le tendenze più attuali dello spettacolo dal vivo in una confusione positiva di linguaggi e formati.





Per la gioia dei runners è giunta l'ora della Stramilano. Domenica 24 marzo sono ben tre le corse in programma.





A Torino, invece, domenica l'undicesima maratona Tutta Dritta, la corsa di dieci chilometri più dritta e lunga di tutta Italia. Il percorso non ha subito modifiche, la partenza sarà da piazza San Carlo e terminerà nel sublime scenario della Palazzina di Caccia di Stupinigi, dove da tempo si svolgono i dopogara.





Appassionati di fotografia? Allora dovete fare un salto al PhotoShow fino al 25 marzo al Padiglione 3 di FieraMilanoCity







Si conclude questo weekend Cibo a regola d'arte, l'evento food che vede la partecipazione dello chef Carlo Cracco (la scorsa era toccato a Davide Oldani). In programma, masterclass, showcooking e persino cene firmate dal cuoco stellato. Maggiori informazioni a
http://www.ciboaregoladarte.it/





“FLORALIA” è un mercatino benefico che si svolge due volte all’anno (autunno e primavera) nel cuore di Milano (Brera) e precisamente sul sagrato e nei chiostri della chiesa di piazza San Marco.
Lo scopo è quello di aiutare l’Accoglienza della parrocchia che ospita 15 persone senza fissa dimora che partecipano in maniera attiva, assieme a diverse Onlus, alla buona riuscita della manifestazione.





Domenica 24 marzo alle 15 con la piantumazione degli alberi nelle aree dell’Aeroporto di Bresso che hanno ospitato il VII Incontro Mondiale delle Famiglie prenderà vita al Il Bosco delle Famiglie, che diventerà un’area attrezzata di libera fruizione, con ampie zone boschive e percorsi ciclabili e pedonali.




Domenica 24 marzo nella nuova Stecca degli Artigiani in via de Castillia 24 dalle 10 di mattina si terrà il primo Restart Party di Milano: riparazione di Pc e piccoli elettrodomestici, biciclette, mobili, laboratori di serigrafia e fumetti, karaoke e la tradizionale Asta delle Biciclette organizzata dall'associazione +bc.




Un appuntamento imperdibile per chi considera l’olfatto il più raffinato e importante dei sensi: dal 21 al 24 marzo 2013 , presso il Palazzo della Permanente di Via Turati, si apre la V edizione di Esxence, The Scent of Excellence, la fiera per addetti ai lavori e appassionati dove poter scoprire le novità e i miti della profumeria d’autore, grazie alla presenza di oltre 130 brand.




Nel weekend a Torino il TROFEO INALPI 2013, la prova di Coppa del Mondo di fioretto femminile in programma dal 22 al 24 marzo 2013 presso il PalaRuffini.




Annamaria

venerdì 22 marzo 2013

OGGETTI PERDUTI...





Ho pensato di iniziare con voi, cari lettori ed amici del blog, un viaggio della memoria attraverso alcuni degli oggetti che non usiamo più.
Alcuni di essi hanno rappresentato per decenni simboli di una condizione, anche sociale, oggetti "cult", immagini di un tempo ben definito, fenomeni di costume, nel corrispondente momento storico.
Ci hanno accompagnato fedelmente, accettando di divenire obsoleti, di essere accantonati e sostituiti dalle moderne tecnologie, rivendicando però il loro essenziale ruolo nel ricordo di tempi, per certi versi, meravigliosi.
Ne ho individuato diversi, ma sono disponibile a ricevere le vostre segnalazioni, per arricchire questo . . . angolo della memoria.



Gli Oggetti della. . . Memoria !

Non è una novità che la temperatura in inverno si abbassa e noi cerchiamo ogni possibile fonte di calore . . .
E che dire della difficoltà di asciugare il bucato, nonostante continui a piovere a dirotto per giorni . . .                                                                                                             La moderna tecnologia ha risolto questi problemi, sicuramente in modo efficace e possibilmente sempre più rispettoso della nostra salute.                                                                   Ma quello che si è perso è l’alone di magia, l’incanto, il fascino, la suggestione di certi irripetibili momenti . . .
La memoria torna indietro ad incontrare un “oggetto smarrito” : il

Braciere Con Campana Asciugatrice

Dai ripostigli emergeva agli inizi di ottobre, quando la luce debole dell’inverno iniziava a sfumare il paesaggio che ingialliva per i toni autunnali.                                                                      Liberato dalla polvere e dai ricami di qualche ragnatela, faceva già pregustare il tepore che avrebbe regalato durante le serate invernali, lì nel soggiorno dove veniva sistemato al posto d’onore tra il tavolo e le sedie.                                                                                                    Sistemata la base, una pedana circolare in legno, di solito di abete, a forma di ciambella, alta un palmo da terra, si infilava il braciere, nel foro centrale. 


                                                                        

Con gli anni il legno ingrigiva testimoniando tutt’intorno l’impronta delle scarpe, per il bordo consumato più della parte centrale.                                                                   C’era il braciere bello, di rame ed ottone lucido, con i risvolti e i manici intarsiati,


                                 

e  quello di ferro, annerito e cotto dal fuoco. 


                                            

Sulla pedana, a protezione del braciere, si appoggiava l’asciugapanni a forma di cupola in legno o in giunco, talvolta in ferro, come una gabbia cilindrica con una faccia inferiore aperta che copriva il braciere, mentre da quella superiore s’irradiavano a stella i listelli di ferro che scendevano lungo i lati e, incrociando quelli orizzontali concentrici, formavano una griglia a maglie larghe.


             

Quel tipo di asciugapanni  aveva una doppia funzione : al mattino poteva essere ricoperto da mutandine, fazzoletti, calzini ed altri panni appena lavati, messi lì ad asciugare.                                                                                                                                   Nel pomeriggio, tolti i panni, si stendeva sopra una bella coperta di lana che cadeva giù fino a sfiorare la  pedana :  quando la famiglia era riunita, si stava seduti intorno al braciere, con i piedi appoggiati sulla pedana  e la coperta poggiata sulle gambe, per non disperdere il dolce tepore.                                                                                                         Nelle giornate più fredde, rientrati a casa,  si andava a cercare il braciere e si infilavano le mani sotto la coperta per riscaldarsi prima.                                                                        Il compito di ravvivare la brace con la paletta di ferro era un compito delicato :  si alzava un lembo della coperta, si chinava la testa di lato e si interveniva con delicatezza, accostando a poco a poco la carbonella esterna, ancora spenta, a quella centrale, rossa di fuoco.                                                                                                                   Se si mescolava confusamente, la carbonella nuova e la cenere soffocavano la brace  e bisognava riattizzarla con il ventaglio, di cartone o di penne di gallina, con un movimento ondulatorio del polso lento e continuo per evitare di sollevare cenere e scintille.                                                                                                                                 Le ore passavano così in  quegli anni, quando non c’erano i termosifoni e della Tv si fantasticava l’esistenza perché qualcuno l’aveva vista nei negozi delle grandi città o  in qualche film americano.



             
Si rammendava, si leggeva il giornale, si parlava, si facevano solitari con le carte o lunghi pisolini favoriti dal tepore.                                                                                                L’imprevisto arrivo di parenti o amici “a lunga permanenza”, rimetteva in gioco le posizioni acquisite intorno al braciere e l’inserimento di altre sedie rompeva tutti gli equilibri : la coperta sembrava sempre più corta e ogni tanto le si dava una tiratina per coprire  una coscia rimasta scoperta e più infreddolita.                                                                                                Il massimo della felicità  era cenare intorno al braciere :  spesso si ricorreva alla tavola per fare la pasta e la si  poggiava sull’asciugapanni che diventava la base su cui mettere la tovaglia, i piatti e i bicchieri mentre, data l’instabilità del telaio, le bottiglie ed altre pietanze si poggiavano sul tavolo da pranzo.                                                                              Cenette semplici ed indimenticabili, con amici o con parenti, che finivano quasi sempre a scopa o scopone, col sapore del liquorino di casa.                                                                   La missione del braciere non si esauriva con la serata :  poco prima di andare a letto si spostava la brace rimasta  nello scaldino e partiva l’operazione  “prete”.



       

Il “prete” era uno strano oggetto di legno che ricordava un po’ lo slittino e serviva per riscaldare il letto, assorbendo anche l’eventuale umidità delle lenzuola.                                                                                                                         Era formato da quattro assicelle di legno, due superiori e due inferiori, inarcate e convergenti; nella base, rivestita di lamierino, si poggiava lo scaldino con la carbonella ancora calda.                                                                                                                 Si sollevavano le lenzuola e le coperte, si infilava nel letto il “prete” con dentro lo scaldino, e si riappoggiava il tutto su questo particolare telaio.                                               Dopo un pò si risollevavano le coperte piano piano per non disperdere il calore, si sfilava il prete e ci si rannicchiava fra le lenzuola, gustandone il tepore ben diverso dal gelo della stanza.                                                                                                                                                                                                                           Pare che “il prete” si chiamasse così perché, con maligna allusione, era quella cosa che riscaldava il letto per il “tempo necessario”  ma senza restarci a “dormire” ! !                                                                                                                        Ricordi di un passato lontano, fatti di tepore, odore di carbone, di castagne o patate cotte sotto la cenere, di geloni (ahi!), di persone che riunite davanti ad un braciere o un camino, affermavano fortemente il “caloroso” senso della famiglia.




Possiamo rievocarne il calore, ballando con Antonello Venditti . . .

Attorno al fuoco !






giovedì 21 marzo 2013

PENA DI MORTE . . . ABOLITA NEL MARYLAND!










Anche il Maryland ha finalmente detto BASTA CON LA PENA DI MORTE : la Camera dei Rappresentati dello Stato americano ha approvato venerdì 15 marzo 2013 una legge che la mette al bando e la sostituisce con l'ergastolo senza possibilità di libertà condizionata.                                                                                                                                            
Il Maryland diventa così il 18o stato dei 50 dell'Unione a decidere di mandare in pensione il boia e si aggiunge ai 5 Stati dell’Unione che negli ultimi sei anni hanno detto BASTA : il Connecticut, l'Illinois, New Mexico, New York e New Jersey.                                                                         
La legge, già passata al Senato la settimana scorsa, è stata approvata con 82 voti a favore e 56 contrari; per renderla operativa, manca ora solo la firma formale del governatore che da anni si batte contro la pena capitale ed è stato uno degli autori del testo approvato, dopo aver fatto un primo tentativo già nel 2009.                                            
 La nuova legge non ha carattere retroattivo, ma con ogni probabilità il governatore trasformerà in ergastolo la pena dei 5 condannati che al momento sono nel braccio della morte delle carceri di Stato.                                                                                                             
L'ultima esecuzione di una condanna a morte in Maryland risale al 2005 e, ormai da tempo in tutti gli Stati Uniti si assiste ad un sempre minore sostegno a questo tipo di pena : è chiaro che anche una sola esecuzione è da ritenersi contro il rispetto do ve ro so della vita umana !                                                                                        Questo fenomeno è collegato anche al fatto che tecniche di investigazione sempre più moderne hanno svelato errori giudiziari e salvato innocenti già condannati e in attesa dell'esecuzione.                                                                                                                                       
Inoltre, molti ne mettono in dubbio il potere deterrente, la giudicano molto costosa  e in molti casi anche venata di motivi razziali : secondo studi di criminologia, gli afroamericani hanno il doppio delle probabilità rispetto ai bianchi di essere condannati a morte !                                                                                                                          
Addirittura il governatore del Maryland ha dichiarato di aver constatato che gli Stati in cui c'è la pena di morte hanno avuto un numero di omicidi maggiore degli Stati dove invece la pena capitale non c'è'.
Presumo che tutto fosse  “già scritto lassù” . . .                                                                                                                                   
ma che sia il primo segno del nuovo corso della Pace Francescana ?


Maria...a dopo






ECCO IL DECALOGO ALIMENTARE PER ESSERE IN FORMA DOPO I 5O ANNI



Dieci semplici ma importanti consigli per mantenersi in salute con l'avanzare degli anni.

La Federazione Medico Sportiva Italiana ha pubblicato dieci semplici regole da seguire ogni giorno a tavola per mantenersi in buona salute nonostante l'avanzare dell'età...

L'alimentazione è la benzina dell'uomo, la conditio sine qua non per mantenersi in forma e preservare una buona salute ad ogni età. Una verità forse lapalissiana, ma fondamentale con l'avanzare degli anni. A tal proposito, la Federazione Medico Sportiva Italiana (Fmsi) ha diramato un decalogo interessante e certamente utile: dieci regole da seguire con attenzione ogni giorno per mantenersi in forma una volta superati i 50 anni, semplici indicazioni alimentari importanti non solo per chi pratica attività fisica con regolarità, ma soprattutto per chi non ha tempo (o voglia) da dedicare allo sport. 
La prima regola è semplice e nota: nella dieta quotidiana vanno necessariamente inserite 4 o 5 porzioni di frutta e verdura, comprensive di un frutto di medie dimensioni (circa 200 grammi) e 150-200 grammi di verdura ad ogni pasto, con una predilezione particolare per broccoli e cavolfiori (importanti nella prevenzione del cancro). Tra l'altro, la Federazione Medico Sportiva Italiana consiglia di introdurre nella giornata due spuntini (uno a metà mattina e l'altro a metà pomeriggio), privilegiando sempre la frutta. Per ciò che riguarda i carboidrati, la Fmsi distingue tra complessi – da consumare a crudo in tre porzioni quotidiane da 80 grammi (avena, farro, grano saraceno, segale, orzo, miglio, riso e pasta integrali) – e semplici, tra i quali possono rientrare massimo due cucchiaini di zucchero al giorno. 
Anche l'olio (naturalmente extravergine di oliva) va dosato, con un consumo non superiore ai 3 cucchiai al giorno, così come il sale (mai utilizzarlo due volte, durante la cottura e nel piatto), i salumi e i dolci. Capitolo proteine: per la Fmsi (e non solo) bisogna privilegiare il pesce, limitando invece le carni rosse (1-2 volte la settimana), il latte e i latticini (una porzione al giorno). Gli ultimi due consigli alimentari riguardano le bevande: limitare al massimo i superalcolici, non esagerare con il vino (due bicchieri al giorno per gli uomini, uno per le donne, preferibilmente rosso) e bere molta acqua, almeno sei bicchieri al giorno fuori pasto. Infine, non meno importante, aumentare il consumo dei cibi liquidi, dunque minestre, passati di verdure e così via.

Annamaria... a dopo