venerdì 17 luglio 2015

SPECIAL AGE IL NUOVO FACEBOOK PER GLI OVER... MA ANCHE PER I GIOVANI!


 ...Il progetto, infatti,  propone essere punto di contatto tra giovani e i meno giovani utilizzando lo strumento del web. La sezione "anziani per i giovani" è particolarmente interessante . Gli over  hanno la possibilità di  offrire qualche ora del loro tempo per insegnare qualcosa, un mestiere ad un giovane: che può essere lavorare a maglia,  preparare una buona torta o svolgere lavoretti di falegnameria, passando dalla "socialità virtuale a quella diretta. Ma ecco nel dettaglio la presentazione di questo social ideato da Angela Musolesi, una sorella francescana.




ANGELA MUSOLESI


La piattaforma nasce con finalità sociali: rendere utili i “Diversamente giovani” alla società, migliorare la loro qualità della vita, contribuire al contenimento del decadimento delle capacità cognitive, ma è anche un chiaro esempio di
economia collaborativa. Mettere insieme le competenze della gente, condividere, scambiare tempo e socializzazione, non solo tra i nativi digitali e gli anziani, ma anche tra la gente comune (a me piace tremendamente la pizza, se qualcuno mi insegna a farla bene, non mi dispiace) è un caso di Collaborative Economy, di cui fanno parte le piattaforme digitali che mettono direttamente in contatto le persone tra di loro. Unire le culture consente di crescere insieme, la collaborazione di esperienze permette di non lasciare andare perso quel patrimonio culturale che spesso adesso non si trova più. Per dire: io ho in fb un amico falegname. A me non interessa fare il falegname, ma c’è a chi può interessare. E tutti noi possiamo da un falegname apprendere nozioni utili per la casa. PER QUESTO E’ MOLTO IMPORTANTE LA SEZIONE “gli anziani per i giovani” E LA POSSIBILITA’ CHE OGNI PERSONA HA DI CREARE UN GRUPPO DI INTERESSE AUTONOMO, IN CUI CONDIVIDERE UN INTERESSE SOCIALE CON GLI ALTRI.
MA NOI CI PROPONIAMO ANCHE DI TRASFORMARE IN REALTÀ, IN INCONTRI REALI, IL RAPPORTO ON LINE, QUINDI DAL WEB ARRIVARE ALLA SOLIDARIETÀ VERA. Dalla socialità on line alla socialità vera, che, capovolgendo il  concetto  che normalmente avviene (i giovani devono averla per gli anziani) i diversamente giovani potranno avere per i giovani.

La Scuola internazionale Superiore di Studi avanzati di Trieste (Sissa) ha istituito un master intitolato “Aging towards perfection”, ovvero come gestire l’invecchiamento mondiale della popolazione  e trasformare quello che potrebbe essere un problema in una risorsa.




                                        Chi siamo

Siamo un gruppo di amici che dal sorriso di un anziano ha deciso di mettersi insieme  e creare un social network che possa essere concretamente utile ai “diversamente giovani” della Terza età e anche a chi è giovane è ma desidera trarre beneficio dall’esperienza di chi ha più anni sulle spalle.
Siamo un gruppo eterogeneo, sia come età che come interessi: tutti comunque ci occupiamo di Sociale.  
La nostra missione è senz’altro migliorare l’esistenza delle persone e di accompagnarle nella loro vita quotidiana. Per questo motivo amiamo definirci un’organizzazione sociale con un occhio al passato ed uno al futuro. 
I nostri utenti “diversamente giovani” avranno la possibilità di vivere con gioia la vita e vivranno più a lungo, se lo vorranno rendendosi anche utili per la società. Leggi negli Scopi il perché.

                                                  Scopi

Desideriamo donare gioia, migliorando la vita dei nostri utenti e della collettività. La voglia di sentirsi utili e di risparmiare non scomparirà mai dal cuore dell’essere umano!
Il nostro social network ha molteplici finalità sociali. Uno studio condotto in alcune residenze sanitarie ha dimostrato che gli anziani che si collegano quotidianamente a un social network per un’ora al giorno ricevono un effetto benefico sulla memoria e hanno la vita allungata.
La solitudine è uno dei problemi maggiori della nostra società, di giovani e di meno giovani, in particolare di chi non ha tanti mezzi economici.
Cercando nel nostro social network altre persone della loro stessa città, i nostri utenti potranno incontrarsi tra di loro e decidere per esempio come passare l’ultimo dell’anno insieme, a casa di uno loro: per conoscersi meglio e risparmiare le spese del ristorante, facendo festa senza spendere molto. Per agevolare questa socialità diretta, potranno cercare digitando  “Incontriamoci tra di noi” qualcuno che abiti nella loro stessa località o le persone di qualunque altra località.
I nostri utenti potranno facilmente relazionarsi tra di loro scambiandosi consigli su quali possono essere i rimedi naturali più efficaci per i vari problemi fisici, informazioni utili in relazioni a medici e ospedali, si potranno segnalare gli eventi pubblici che si verificano dove vivono.
Ma soprattutto, chiunque potrà sfruttare al meglio le proprie energie facendo qualcosa di utile per il bene collettivo della società. Per questo abbiamo istituito una apposita sezione: GLI ANZIANI PER I GIOVANI. Per esempio, un architetto in pensione potrà aiutare un ragazzo che studia architettura a capire la materia. Questo servizio lo potrà fare chiunque è interessato a trasmettere la sua esperienza. E potrà costruire anche nuovi gruppi di interesse. Potrete inviare e scegliere il video migliore, che sarà pubblicato e rimarrà per sempre. E potrete votare il video che vi piace di più.
Noi ci confronteremo con le aziende anche sui costi dei prodotti di vario genere e forniremo sconti su diversi beni di consumo.
Ricette di cucina, barzellette e video saranno da costruire insieme. E molto di più sarà fatto. Intanto, leggi nei Vantaggi vari cosa può essere utile a te.
                                             
                                               Vantaggi vari

Sapendo che è scientificamente provato che un anziano che sta un’ora al giorno su un social network ha la vita allungata e più memoria, agevoleremo questo obiettivo in vari modi.
Vi saranno notizie utili di vario taglio e natura. Per migliorare la vita delle persone, ci avvarremo di esperti ma anche e soprattutto dei suggerimenti che gli utenti naviganti ci manderanno.
La vasta gamma di servizi offerta da Special Age comprenderà gli sconti speciali su vari prodotti.
Dai “diversamente giovani” ci aspettiamo le informazioni pertinenti alle loro aree geografiche di appartenenza o nozioni utili che potranno offrire ai ragazzi sul loro lavoro passato o in un campo di loro interesse. Anche il pizzaiolo ha da trasmettere esperienza! Non ci sono limiti di età per iscriversi né un’età minima.
Il ridere oggi è considerato dagli esperti una specie di ginnastica da fermi, perché fa molto bene: sorridere allunga la vita, lo dimostra uno studio condotto alla Wayne University del Michigan. E’ dimostrato scientificamente che quando si ride i vasi sanguigni si rilassano, cala la pressione e il rischio di infarto. Proveremo, con un apposita sezione, a farvi sorridere.  E chiediamo a voi di aiutarci a far ridere. Costruiremo poi insieme il libro della vita. Cosa è? Sorpresa. Buona navigazione.

Vi aspettiamo! 
Annamaria

http://www.specialage.com/activity/


                                           



Siano licenziati i responsabili dei maltrattamenti alla Rsa di Narnali



A molti ,come me , non basta la sospensione dal pubblico servizio per le nove persone, tra infermieri e operatori socio sanitari, che hanno inflitto  vessazioni e umiliazioni nei confronti degli anziani affetti da patologie più o meno gravi, e non sempre auto-sufficienti , accaduti in una residenza sociale assistita a Narnali, frazione di Prato. Il sindaco ha definito queste persone animali ...no gli animali hanno l'anima buona, questi invece sono solo dei bastardi. Mi associo alla petizione affinchè i responsabili dei maltrattamenti siano licenziati.










Massimiliano Vintaloro 
Prato, Italy change org

A seguito delle vicende di maltrattamenti ai danni di anziani verificatesi all'interno della struttura Rsa di Narnali, noi cittadini siamo a chiedere il licenziamento, senza possibilità di reinserimento in nessuna struttura di tipo sanitario, di tutte le persone riconosciute come responsabili degli abusi e dei furti avvenuti.
Noi tutti siamo fortemente convinti che una società, per potersi definire tale, debba rispondere a certi canoni di umanità, giustizia e rispetto.
Pertanto gli operatori che lavorano all'interno di certe strutture, devono essere individui dotati di una profonda umanità e rispetto IN TOTO per i pazienti. Perché ogni essere umano ha diritto ad essere rispettato ovunque si trovi.







Annamaria

martedì 14 luglio 2015

DALLA SVEZIA UN NOME ALLA MASTURBAZIONE FEMMINILE: KLITTRA



LA PASSIONE PER IL “FAI DA TE” DEGLI SVEDESI LI HA PORTATI AD INVENTARE UNA PAROLA PER DISTINGUERE LA MASTURBAZIONE MASCHILE DA QUELLA FEMMINILE.

“KLITTRA” HA BATTUTO ALTRI NOMI DA IKEA COME “RUNKA” E “PULLA”


Questo e' un articolo suggeritomi da Antonio, tratto dal IFQ, che mi era sfuggito e non dovrebbe far arricciare il naso a nessuno . Abbiamo già trattato dell'autoerotismo femminile  ma ora gli svedesi , dopo un apposito sondaggio, hanno trovato un vocabolo ,KLITTRA,  per colmare il vuoto lessicale e culturale.  Sono certa che  i lettori e le lettrici del blog non si scandalizzeranno se parliamo, ancora una volta, di autoerotismo femminile (quello maschile ,si sa, è sdoganato) . Sono dell'idea che anche le " donne della tradizione", magari un po' represse ma fedeli compagne, con il loro innato istinto materno e familiare, ottime mamme e nonne, figure centrali dell'ambiente domestico, mature già a 20 anni,  abbiano praticato il self help...




Stavo sfogliando una brochure che pubblicizzava sex toys per donne e mi ha incuriosito la pagina che descriveva la “Mappa degli orgasmi femminili”:
– Clitorideo
– Punto G
– Multiplo
– Misto
– Eiaculazione femminile
– Tutto il corpo

Mi interessava capire “Tutto il corpo” e come prevedevo trattasi di esperienza estesa che parte sempre dalla clitoride.

ZmurkoFranciszek_Sinnenrausch Sembra che l’82% delle donne possa arrivare a raggiungere il piacere estremo attraverso la stimolazione di questo piccolo organo erettile.

La scoperta della clitoride si deve a Colombo nel 1550 circa. Qui potremmo innescare mille doppi sensi, ma non mi riferisco a Cristoforo bensì al professore di anatomia Realdo. Che poi, diciamocelo onestamente, sempre di America si tratta.

Fin qui, nulla di particolarmente nuovo.

Se non che in Svezia è stato coniato un nuovo termine per indicare il piacere solitario femminile: il “KLITTRA”.

Klittra è un mix tra clitoride e glitter e la parola è stata scelta dopo un sondaggio effettuato dalla Swedish Association for Sexuality Education.

Sembra incredibile ma anche le svedesi, come del resto le italiane, fanno fatica ad ammettere quella che amo definire “l’Arte del self-help” che è utilissima per scoprire i propri punti sensibili e conseguentemente migliorare le prestazioni con il partner.

In effetti basta digitare su Google “Autoerotismo maschile/sinonimi” ed ecco il sito della Treccani che elenca varie definizioni. Se si scrive “Autoerotismo femminile” poco o nulla. Divertente la terminologia giapponese che consiste in:
- Senzuri: male masturbation, literally one thousand strokes.
– Manzuri: female masturbation, literally ten thousand strokes.

Quello che mi sono chiesta cosa c’entrino i glitter. Probabilmente le svedesi intendono luccicanza. Non tanto quella del film Shining ma quella della sfera specchiata de La febbre del sabato sera che è un’esplosione di luci (orgasmi?).

Geniale è stata l’invenzione del Magic Rabbit, ma in commercio si possono trovare piccoli stimolatori a forma di farfalla o fiore, che a seconda delle vibrazioni procurano un piacere mirato e personalizzato. Anche la famosa e asessuata paperella, gialla, rosa, parigina, fetish, è consigliata alle donne che vogliono conoscere il proprio corpo in maniera delicata e ludica.

Oggi quindi abbiamo imparato un termine nuovo e simpatico. Se quest’estate però prevedete come meta vacanziera la Svezia e iniziate una conversazione piccante, ricordatevi di non confondere Klittra con Kløttra. Penseranno che vi accarezzate con un appendiabiti di Ikea.

Annamaria


domenica 12 luglio 2015

SEI TROPPO GRASSA PER PIACERMI

La blogger londinese Michelle Thomas, una bella trentenne londinese con i capelli rossi e il corpo curvilineo, ha pubblicato sul suo blog e che riporto anche nel mio, la lettera ma anche la replica di un uomo (idiota) conosciuto su Tinder . La replica di Michelle non si e' fatta attendere.  Auguro a questo demente di trovare una silfide, venerarla , sposarla fare figli e che lui, l'ominide, ingrassi in maniera smodata e venga abbandonato al suo bieco destino.



No, non è grassa come si nota nelle foto. Eppure anche a lei è successo di venire scaricata perché non abbastanza "minuta".
Su Tinder, il sito di incontri, aveva conosciuto un uomo. Si sono incontrati, hanno cenato in un pub, hanno parlato parecchio e si sono scambiati un bacio al momento di tornare a casa. Michelle, comunque, non si era fatta nessuna idea. Ma quell’uomo, anche senza più essere interpellato, ha deciso lo stesso di spiegarle che fra loro non sarebbe potuto nascere davvero nulla, se non una amicizia.

Questa la sua lettera:

«Ehi Michelle, mi dispiace, sono stato super impegnato al lavoro oggi. Grazie per la serata meravigliosa di ieri. Ti ho apprezzato molto. Sei sfacciata e divertente: proprio il tipo di ragazza con cui mi piacerebbe uscire, se solo il mio corpo e la mente me lo permettessero. Ma non credo accadrà. Non ho intenzione di prenderti in giro: penso tu sia la ragazza più bella che abbia mai incontrato. Ma la mia mente cerca una donna più snella.

Sono superficiale? Non credo proprio. È la stessa reazione che hai quando leggi un libro di un grande autore o vedi un quadro sorprendente o senti una canzone che ami, hai una reazione istantanea che ti fa desiderare sempre di più di quella cosa. È lo stesso per me: sono completamente preso dalla tua testa, dal tuo viso e dalla tua personalità, ma non posso dire altrettanto del tuo corpo.

Quindi potrei continuare e flirtare con te e passare una serata incredibilmente divertente, ma ho la sensazione che quando ci spoglieremo il mio corpo non seguirà la mia mente e non mi ecciterò, e non voglio che succeda questo. Possiamo rimanere amici, possiamo scherzare e volerci bene. Ti sposerei se fossi più minuta perché hai qualcosa nella testa che è completamente unico e che mi piace veramente tanto. Quello che sto cercando di dirti è che voglio provare ad evitare un dolore futuro dicendoti tutto questo ora. Sono un uomo, con tutte le passioni roventi e i difetti di un uomo e so bene ciò di cui il mio corpo ha bisogno».
Prova a perdonami. Ti adoro.


Ma, dopo una giornata passata a piangere, non perché fosse stata persa l’occasione di stare con un simile uomo, ma per la spietatezza di quelle parole, Michelle ha deciso di rispondergli. E di pubblicare sul suo blog quella lettera, che è diventata subito virale.

«Caro uomo incontrato su Tinder,

tutti noi abbiamo un buon amico che guardiamo mestamente e di cui pensiamo: «Sei bello, ma non mi attrai». Ciò che non va bene è il fatto che tu abbia avuto il coraggio di scrivere, dopo poche ore in mia compagnia, un messaggio del tutto fuori luogo. E a dir poco sadico. Il tono è condiscendente e mieloso, ma la “scientificità” con cui esprimi il tuo disgusto per il mio corpo è davvero grottesco. L’unico tuo obiettivo era quello di ferirmi».

E mi vergogno a dirlo, per un momento ha funzionato. Stava risvegliando la paura che ogni donna ha - non importa quanto sia divertente, intelligente, appassionata, leale, avventurosa, determinata -: se sei sovrappeso, nessuno potrà mai trovarti desiderabile.

Io mi piaccio. Non sembro Charlize Theron, e va bene - (Sono sicura che mi piacerebbe Charlize Theron, non l’ho mai incontrata ma ho sentito buone cose su di lei). Assomiglio a me stessa, e mi piaccio.

Mi piace pensare di essere una donna fiduciosa e felice. Potrebbe essere questa la vera ragione per cui tu, mi hai presa di mira? Mi hai visto e hai pensato: «Ha una troppo elevata opinione di se stessa, ha bisogno di una mazzata»? Me lo chiedo.

Ho mostrato il messaggio ai miei amici che hanno espresso shock, orrore, imbarazzo nei tuoi confronti, oltre al desiderio di picchiarti. Io già so di essere in sovrappeso. Posso dirti esattamente quanto: quasi 10 chili. Ne ho già persi quasi 7, e sono felice di questo. Mi sbarazzerò di loro in modo sicuro e sano. Vuol dire che per ora non posso amare e godere del mio corpo. Ma va.

Io non ti vedrò e non ti sentirò mai più (magari senti il bisogno di risponde a questo blog. Ti prego di non farlo. Non c'è niente che tu possa dire mi farà pensare che non sei una vergogna per tuo genere).

Quello che mi preoccupa veramente, la vera ragione per cui sto rispondendo così, pubblicamente, è il fatto che hai una figlia di 13 anni. Voglio incoraggiare tua figlia ad amare, godere e curare il suo corpo. Appartiene a lei e solo a lei. Loda il suo intelletto e la sua creatività. Spingila a essere se stessa senza paura. Dalle gli strumenti per sviluppare un’autostima a prova di bomba in modo che se arriverà un piccolo uomo che farà qualche infelice tentativo di sminuirla, lei possa rispondere come ho fatto io ora. Ps: non sei alto 1,80».

Brava Michelle!