venerdì 12 agosto 2016

TAORMINA- PRIMA FIACCOLATA, ORGANIZZATA DA UOMINI, CONTRO IL FEMMINICIDIO


”Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni.
Dobbiamo sempre schierarci.

La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima.
Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato.”
(Èlie Wiesel)


Il prossimo 18 settembre, a Taormina, avrà luogo la prima fiaccolata contro il femminicidio (organizzata dagli uomini) dal titolo: “Io sto con le donne”, promossa dall’associazione “Tra-Ormina Forum” presieduta da Alessandro Cardente con il sostegno del presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Aveni. “Purtroppo – spiega Cardente – la cronaca ci ha abituato negli ultimi anni a una quantità enorme di violenze sulle donne, sotto tutti i punti di vista, da parte degli uomini.


Spesso queste violenze culminano con il femminicidio, che è sempre di natura sentimentale. Occorre intervenire ed è importante che a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento siano proprio gli uomini. Ricordo che quella di domenica 18 settembre sarà la prima manifestazione voluta dai rappresentanti del sesso maschile. Il femminicidio, secondo me, ha una connotazione di natura culturale. Bisogna intervenire attraverso la formazione e la sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole, con l’educazione all’affettività e alla capacità di rapportarsi con l’altro sesso, con le varie identità di genere e con i vari orientamenti sessuali senza aver paura, senza tabù. Io arrivo da un’esperienza politica e sindacale che mi ha portato a seguire questioni legate al sociale e ai diritti della cittadinanza. Per molti anni, anche quando vivevo a Roma, ho avuto l’opportunità di essere invitato dai relatori a parlare proprio sulle tematiche della violenza contro le donne. Secondo me era necessario che un uomo, insieme ad altri uomini e con l’aiuto delle donne, scendesse in campo in tal senso. Prima di tutto vorrei ringraziare il presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Aveni, che in un precedente incontro ha subito sostenuto l’iniziativa del nostro sodalizio.
Per l’occasione erano presenti diverse realtà delle province di Messina, Catania e Siracusa. Il primo incontro è stato positivo e sono felicissimo soprattutto per la presenza di alcune realtà territoriali come l’associazione L’Altra Metà che nella zona è un punto di riferimento per tante donne. Io chiedo alla cittadinanza di essere presente in massa alla fiaccolata del 18 settembre. Dobbiamo essere tutti in piazza e prendere le distanze pubblicamente dagli uomini violenti, perché chi è violento perde sempre”.

Annamaria

martedì 9 agosto 2016

COME VEDIAMO MAMMA E PAPA' IN BASE ALL' ETA'






Articolo per piccini e grandi!

I genitori sono la guida della nostra vita ma se da adolescenti i genitori si tende a escluderli , da grandi si fa di tutto per starci insieme.
Più si cresce, più le percezioni cambiano.

Il sito 9gag.com ha pubblicato una suggestiva infografica che spiega come si vedono mamma e papà in base all’età che si vive.
Da appena nati fino all'età adulta.Si sa che da adolescenti si tende ad escludere i genitori pur di godersi i momenti di esperienza che in quel momento sembrano vitali. Da grandi, pero',  si fa di tutto pur di trascorrere del tempo con loro.Non tutti ma per la maggior parte è cosi.

Ecco dunque come cambia la  percezioni di mamma e papà... da veri eroi fino a diventare dei "perfetti idioti" :-)




Da 0 a 1 anno
Appena nati è tutto molto “soffice”. La mamma non solo è dolcissima, ma soprattutto è morbida e corre ogni volta che piangiamo. E papà? Beh, lui arriva la sera e.. punge con la barba.



Da 1 a 3 anni
In questa fascia l’abitudine di aver mamma sempre vicina è alta, ecco perché piangiamo quando non c’è. Papà diventa così il nostro pupazzo preferito.


Da 3 a 6 anni
In questi 3 anni ci sono di mezzo le pappe. Ecco perché è difficile scordarsi gli omogeneizzati, budini e altre pappette preparate dalla mamma. Ma c’è un altro ricordo molto divertente: ci sgrida quando lanciamo la sabbia. E cosa combina papà qui? Porta una Pepsi e ci fa giocare con la pappa.

Dai 7 ai 12 anni
Qui iniziano i primi regali tecnologici. Quindi, se vogliamo una password per entrare sul pc, mamma ce la vieta. I papà in questo sono molto più pazienti e pensano ad altro: mangiano tutta la torta e poi ci incolpano di fronte a mamma. In compenso ci regalano un tablet, del tutto inutilizzabile dato che è suo.


Dai 13 ai 17 anni
Qui è un affollarsi di pensieri cattivi verso i genitori. Del tipo: “Sono proprio stupidi” o “Non capiscono nulla. Ma davvero sono figlio loro?”.

Dai 18 ai 22 anni
Università. E perciò qui sentiamo il peso della responsabilità del futuro, che dipende dai buoni voti. Quanta fatica!



Dai 22 ai 30 anni
In questo momento sembra magicamente di retrocedere. Mamma e papà ci danno un sacco di attenzioni e a noi non dispiace così tanto. Ecco perché mamma ci dà da mangiare ed è contenta se passiamo il tempo con gli amici più grandi che hanno già una buona occupazione. Mentre papà racconta storie divertenti, è sempre pronto a darci qualche soldino e ci chiede di tornare il weekend.

Dai 30 ai 40 anni
L’amore esplode, così come era forte nelle prime fasce d'età. E quindi guai a chi ci tocca i genitori. Sono saggi, sanno tutto e non vediamo l’ora di tornare a trovarli. Siamo fieri e orgogliosi di essere loro figlio...





Annamaria