sabato 13 febbraio 2010

BERSANI DA FESTIVAL , segnalato da LORENZO




di Riccardo Barenghi

L’articolo è comparso su La Stampa del 13 febbraio 2010 e vorrei averlo scritto io.

Eccolo:


 Possibile che non imparino mai dai loro errori? Possibile che continuino diabolicamente a perseverare anche se sanno benissimo ( o almeno dovrebbero sapere) che in passato questo stile di comunicazione politica –chiamiamolo così – non solo non ha prodotto frutti positivi ma semmai è stato controproducente? Ve lo ricordate D’Alema che cucinava il risotto da Vespa o che canticchiava pateticamente con Gianni Morandi? Ve lo ricordate Fassino che a cinquant’anni suonati confessava alla De Filippi di essere stato cattolico fin da piccolo? Per non parlare delle innumerevoli sortite di Veltroni con questo e con quell’attore, questo o quel cantante, sempre il migliore, sempre quello che aveva segnato di sé la sua (sua di Walter) vita culturale…
Arriviamo così all’ultimo capitolo di questa storia spettacolar-politica messa in scena dal centrosinistra italiano, capitolo che ci riserva l’attuale segretario del Pd: “Vado a Sanremo perché noi stiamo vicini alla gente che soffre ma anche a quella che si diverte”. Ma è sicuro Bersani che la gente si diverta a Sanremo? E poi di quale gente sta parlando, quella che affolla il teatro Ariston o quella che se lo guarda in tv? O magari quella che di Sanremo proprio non ne può più da anni, essendo uno spettacolo ormai straconsumato, stravecchio, praticamente morto? Viene da chiedersi se si tratti di una sua idea o se qualche genio della comunicazione gliel’abbia suggerita, in quest’ultimo caso sarebbe meglio che cambiasse consiglieri, possibilmente trovandone qualcuno che conosca un po’ meglio i gusti e i divertimenti musicali degli italiani, soprattutto i giovani che Sanremo non se lo guardano neanche a pagamento, figuriamoci cosa gliene frega dei commenti di Bersani sul tema….

Ma la questione vera, profonda non è neanche questa, se cioè sia meglio Sanremo piuttosto che un concerto rock o una sfilata di moda o un carnevale in piazza o una carnevalata qualsiasi. Il problema è che il Pd oggi, come i Ds ieri, non sa chi è (e fin qui poco male, problema suo), ma soprattutto non sa cos’è il Paese che vorrebbe rappresentare e magari governare un domani. E allora che fa? Si dimena, si agita, si contraddice, si lascia trasportare dall’ultima suggestione che gli passa per la testa, da quello che considera popolare senza neanche più sapere cosa sia e cosa voglia sul serio il popolo.
A meno che il centrosinistra non abbia introiettato fin nelle sue più profonde viscere il berlusconismo che ha permeato di sé l’Italia, tanto da inseguirlo goffamente nelle sue espressioni più grottesche. Appunto Sanremo piuttosto che il risotto o la confessione commossa (furono vere lacrime?) in tv. Ma per Berlusconi, cari democratici, questa roba qua è solo la superficie, la ciliegina insomma. Sotto c’è ben altro, come ben sapete, c’è una cultura radicata, c’è una ricchezza che purtroppo piace e provoca un mix di invidia ed emulazione, c’è un potere smisurato, mediatico, economico, politico. C’è Berlusconi insomma e tutto quello che significa il berlusconismo, ossia un’egemonia culturale che affascina e convince almeno la metà del Paese.
Chi invece pensa di interpretare e rappresentare l’altra metà (un po’ meno visti i numeri) dovrebbe essere in grado di proporre un modello alternativo (non è proprio Bersani che parla di alternativa?), invece di inseguire quello vincente senza peraltro esserne capaci visto che per fortuna gli mancano la storia, la cultura, i soldi e il potere per esserne all’altezza, anzi alla bassezza. Come ha detto Fini l’altro giorno, tra l’originale e la fotocopia uno sceglie l’originale. Tanto più se la fotocopia è pure sbiadita”.

L’articolo è un po’ acido. Si vede chiaro che Barenghi non gliele manda a dire. Ma nello stesso tempo è davvero convincente, almeno per me. Potrebbe essere un argomento serio di riflessione.

Lorenzo

LORENZO, RIMANENDO IN TEMA  FESTIVALIERO TI DEDICO QUESTA CANZONE, UN ABBRACCIO E  BUON SAN VALENTINO ANCHE  A TE.



ECCESSO DI PAR CONDICIO, segnalato da CATERINA

La Rai abolisce un programma su Vittorio Bachelet, ennesima vergogna!


«La Rai ha cancellato la puntata della trasmissione religiosa "A sua immagine" dedicata a Vittorio Bachelet nel trentesimo della morte». lo ha reso noto il figlio di Vittorio Bachelet, Giovanni, deputato del Pd, che era stato intervistato per la realizzazione della trasmissione.

La trasmissione, registrata una settimana fa, sarebbe dovuta andare in onda, secondo quanto riferito da Bachelet, oggi pomeriggio alle 17 su Raiuno.

«Abolita - aggiunge Bachelet, a margine di "Manifutura" a Pisa - perchè conteneva un deputato pd, cioè me». «sono stupito e il conduttore del programma che mi ha comunicato la cancellazione lo era più di me - racconta Giovanni Bachelet -. si trattava di una trasmissione di ricordo di mio padre, in occasione dei trent'anni, che cadevano ieri, 12 febbraio, della sua morte. Non si è naturalmente parlato di politica e del mio partito, e io non sono candidato».

Ed è subito polemima. "E' una vergogna", dice Rosi Bindi, vicepresidente della Camera e presidente del Pd. Alla presenza del Presidente della Repubblica, ieri è stato ricordato l`impegno civile ed ecclesiale di un servitore leale dello Stato che ha dato la vita per testimoniare i valori più alti della Costituzione. Oggi la Rai cancella la trasmissione 'A sua immagine' dedicata a Vittorio Bachelet nel trentesimo anniversario della sua morte perché non può andare in onda la testimonianza del figlio Giovanni, deputato del Pd».  «Una decisione vergognosa gravissima che offende la dignità di una famiglia e il sacrificio di Bachelet - denuncia Bindi -. La puntata era prevista per questo pomeriggio, non se ne farà nulla per rispettare un grottesco regolamento di 'impar condicio,' quando non è ancora neppure iniziata la campagna elettorale vera e propria». E Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa, sottolinea: " «Lo zelo della burocrazia genera mostri. Oggi il servizio pubblico cancella incredibilmente il ricordo di Vittorio Bachelet a 30 anni dal suo assassinio per una cieca applicazione dei regolamenti. C'è da sperare che, in un soprassalto di ragionevolezza, la Rai ricordi qual è la sua funzione».

OPERA D'ARTE - poesia scritta da PINO CONTENTO












Oggi, l’atmosfera è grigia,        

pesante ed ombrosa.

Niente mi invoglia

tale strana stanchezza.

Dalla casa che abito

non c’è panorama,

altri edifici davanti

mi coprono l’intera visuale

che non vedo, ma ben conosco

come questa noia insidiosa.

Pedoni che vanno per loro conto

respirando aria acidula

di un traffico veicolare rumoroso.

Ma fortuna vuole tu sia qui,

leggiadra figura

ridente come primavera

solo passando fai già

magnifico decoro e vitalità.

Lo slancio dinamico

del tuo snello, esile corpo,

alta coi capelli oro

da qualsiasi punto fra molti

la tua presenza è nota.

Nel passare, sempre lasci

sorridendo un saluto cordiale,

melodioso

da scordare ogni malinconia.

Visione vivente,

prodigio di opera d’arte sei!

PINO 

Pino ti ringrazio per la dedica , cosi hai scritto :

"Se ricordo bene appena uscito il blog nei primi giorni c’era una foto di una giovanissima straordinaria. Penso eri tu " 

Si vero, c'era una foto mia giovanissima, ma forse confondi perchè ...il mio corpo nn è mai stato esile e alto..snello si!..ora, come si dice è ...in carne..Comunque ti ringrazio e  per il resto si.. mi ci trovo, sono cordiale e solare..!! Buon s. valentino anche a te dalla bionda!


 Mi piace se ti muovi!



ANNAMARIA...a dopo

DEDICHE PER SAN VALENTINO

Amici, in occasione della festa per gli innamorati ,ecco una carrellata di dediche che faccio ad alcune coppie  innamorate come il primo giorno..o quasi..
 Cominciamo con la coppia MIMMO e MARIANNA, e  la canzone "Romantico Sognatore", Mimmo la dedica  ovviamente alla sua Marianna con tanto Amore con la A maiuscola!..un abbraccio da parte mia "romanticoni"!






Ora un altro brano per gli amici CIPRIANO E FLORA. la canzone che mi è stata chiesta è "male male " di Gigi D'Alessio




Per la coppia  GIADA e GIANNI    la canzone di Jovanotti "Baciami"..vi immagino stretti stretti a ballare...




E ora un video da parte mia a queste 3 coppie  di amici e a tutti gli  innamorati, amici del blog. ...anche ai nuovi arrivati (felice e Federica, un bacio!) .  Per Ale e Laura farò una dedica speciale il 14 ..

viva l'Amore..o l'Ammmore, come dico io 



Mia Martini

Viva l'amore
Anche solo teorie brevissime
Viva l'amore
quando finisce con le sue ombre lunghissime.
E sveglia l'amore
Se e' un mangiare freddo e non ti scalda
Strano e' l'amore
Che piu' ci fa male e piu' ci manca
E piu' e tranquillo e piu' ci tormenta
Piu' e' bugiardo e meno ci spaventa
E che ci vuole tutti un po' piccini
"Sporchi" dentro il cuore e non sulle mani
Ullalalla' ullalale' viva l'amore anche quando non c'e'
Ora lo sento, lo senti anche tu
La vecchia volpe torna e non ci lascia.

Grazie all'amore
Anche quando dentro resta un taglio.
Canta l'amore e se ti riesce tienilo nel cuore
Magari almeno come una canzone
Per chi ha gli occhi sempre aperti e non lo vede
Per chi ha creduto a tutto e non gli crede
E che ci vuole tutti un po' piccini
"Sporchi" dentro il cuore e non sulle mani

Notte, lunga notte al telefono
Notte alla finestra, non voglio crescere
O notte, notte, notte dimmi adesso
Il tuo cuore chi lo attraversa.
Io non voglio crescere
Ullalalla' ullalale' viva l'amore anche quando non c'e'
Ora lo sento, lo senti anche tu
La vecchia volpe torna e non ci lascia.
Ullalalla' ullalale' viva l'amore anche senza di te
Amore che prendi, amore che dai
Credi all'amore ma non chiedere mai
Ullalale' ullalalla' grazie all'amore per quello che da'
Amore che prendi, amore che dai
Brinda all'amore e non chiedere mai
Ulla lalla ulla lale' viva l'amore anche senza di te
Ulla lalle' ulla lalla' viva l'amore anche quando non c'e'
Ulla lalle' ulla lalla' grazie all'amore, grazie a quello che da'
Viva l'amore anche quando non c'e'
Amore che gioca amore che hai
Viva l'amore, viva quello che sa ....

ANNAMARIA...a dopo

venerdì 12 febbraio 2010

ATTENTI AL LUPO . - Considerazioni di CIPRIANO -



La situazione sta evolvendo in maniera molto seria ed
estremamente pericolosa; sto parlando della polveriera
mediorientale ed in particolare dell’Iran che sta diventando
un incubo per tutte le persone di buona volontà sparse
nei vari continenti.
Qui verrebbe da scomodare tutti gli psicanalisti visto che
la competenza di politici, diplomatici e militari non basta più.
A sentire le notizie quotidiane che provengono da laggiù non
so cosa ci voglia per sconfiggere il senso di affanno,
di apprensione che la Repubblica islamica provoca
nelle cancellerie e negli Stati Maggiori delle superpotenze,
potenze ordinarie e mezze potenze, occidentali o orientali.

Insomma, in più di mezzo mondo, da Washington passando
per l’Europa, l’Arabia Saudita, gli Emirati arabi e Israele,
tutti gli occhi sono puntati sull’Iran nella persona del suo ineffabile,
indefinibile leader maximo Mahmud Ahmadinejad,
incredibile nei suoi lunghi giochetti del tira e molla ballato con
cinico realismo sui siti atomici che sta tentando (pare con successo) installare.
E tutte le “medicine” possibili, finora studiate, dal dialogo alle sanzioni, morbide o severe, alle incursioni aeree preventive, dopo accurate
Simulazioni appaiono inefficaci o non appropriate.
L’Iran è un autentico rompicapo anche perché ripeto, qualsiasi
cosa possa decidere la Comunità Mondiale (ammesso che possa
decidere visto le enormi fratture politiche tra alcuni Stati membri),
può rivelarsi terribilmente pericoloso per la sopravvivenza
del genere umano (visto che si parla di atomica).
Neppure il senso della cronaca quotidiana è subito afferrabile.
Non è sufficiente una prima ed unica lettura dei fatti.
Ieri ci sono state manifestazioni davanti a tre ambasciate
europee, quelle d’Italia, di Francia e di Germania.
Una pericolosissima messa in scena da oscuro teatro di provincia;
davanti alla nostra ambasciata i fanatici miliziani basiji
hanno gridato “morte all’Italia”. Il significato non era trascurabile.
La prima superficiale lettura va subito scartata; sarebbe ingenuo
pensare a reazioni nazionaliste spontanee perché le manifestazioni sarebbero state sicuramente più numerose e vistose; erano
evidentemente manifestazioni ad esclusivo uso interno.
Così operando quella manciata di fanatici miliziani travestiti da manifestanti,
agiscono come capo di accusa verso le potenze occidentali
indicandole come principale causa di impedimento della marcia
iraniana verso il nucleare a loro dire pacifico, al benessere per
tutto il popolo sotto la guida suprema Khamenei e il suo sottoposto
Ahmadinejad, che non mancano mai di sottolineare la tesi del
complotto internazionale.

Ricordo a tutti che in Iran c’è una fortissima opposizione interna,
sicuramente maggioritaria, che si manifesta in improvvise
dimostrazioni di piazza, tutte soffocate con i migliori e più brutali
sistemi nazistalinisti, compresa la messa a morte di alcuni manifestanti
ed oppositori.
Khamenei e Ahmadinejad usano il problema nucleare contro tutti gli
Avversari interni additati come traditori della patria poiché negano,
insieme agli odiati stranieri ed ancor più odiati israeliani sui
quali non risparmia mai ripetute minacce di distruzione totale,
il diritto a quella energia nucleare diventata simbolo dell’indipendenza nazionale.
Nulla di più falso, ma è cosi …Purtroppo.
L’ultima e forse più amara considerazione è che tutto accade nella più
totale debolezza della Comunità mondiale, che pur sedendo su di una immensa polveriera, continua a privilegiare la moneta, il commercio,
l’economia di basso ed alto bordo.
Intanto approfittando cinicamente e furbescamente di ciò, il lupo persiano
sta mettendo le ali ai suoi scienziati nei siti nucleari, affinché si arrivi al
più presto al fatto compiuto.
La soluzione del problema potrà avvenire solo con la Comunità Mondiale tutta che, tralasciando un attimo l’economia, si decida a prendere molto
seriamente in considerazione il problema, appoggiando una forte sollevazione interna per rovesciare il tiranno.
Non c’è alternativa perché se si dovesse passare alle armi, bhè allora
che Dio (o Allah) ce la mandi buona …


                            "veramente è per uso pacifico domestico"                


Cipriano

G e G (gentilezza e generosità ) per conquistare una donna!

Si avvicina S. Valentino ed  ecco che gli esperti  ci svelano  i segreti per conquistare l'amore...anzi l'ammmore..
http://www.webgraffiti.it/gif/divertimento/svalentino01/val005.gif
Se quest'anno non siete tra coloro che festeggiano San Valentino, e non per vostra scelta ma perche' ancora alla ricerca dell'anima gemella, ecco arrivare dalla scienza alcuni trucchi per far dire si' alla persona che vi piace. L'ultimo, diretto soprattutto ai maschietti, arriva da una ricerca pubblicata questa settimana secondo cui la chiave per conquistare le donne e' la gentilezza e la generosita', anche per l'incontro di una sera lei preferisce sempre gli uomini piu' gentili e altruisti. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista British Journal of Psychology e condotto da Pat Barclay della McMaster University in Canada. Gli esperti hanno coinvolto 150 donne e 155 uomini e chiesto loro di giudicare dei 'pretendenti' mostrati loro in foto corredate da una descrizione caratteriale di ciascun soggetto. E' emerso che le donne preferiscono, sia per relazioni di lunga durata, sia per l'appuntamento di una sera, i maschi gentili e altruisti, descritti come amanti del prossimo e impegnati nel volontariato.
http://www.webgraffiti.it/gif/divertimento/svalentino02/val015.gif
Gli uomini invece preferiscono le donne impegnate in tal versante solo quando si tratta di rapporti lunghi e seri; al contrario per un 'incontro senza impegno' sentono quasi un'avversione per le donne troppo altruiste. Molti scienziati si sono imbarcati nell'ardua impresa di svelare le leggi che 'governano' l'amore nell'ambito di vari studi sul comportamento umano; anche se l''equazione di Cupido' resta ancora un mistero, dai loro studi quanto meno si possono trarre numerose 'dritte' per essere vincenti in amore. http://www.webgraffiti.it/gif/divertimento/svalentino02/val014.gifPer esempio uno studio matematico sul ''fenomeno del corteggiamento'' eseguito dal team di Robert Seymour della University College di Londra ha dimostrato che piu' protratta e' la fase di corteggiamento, piu' il pretendente guadagna 'punti' agli occhi della donna che ha bisogno di questa 'luna di miele' per capire se veramente lui e' un 'buon partito'. Un'altra ricerca ha invece svelato che la danza puo' 'trasformare un rospo in principe' e far cadere la donna 'vittima' di un'attrazione fatale: lo studio, di William Brown della Rutgers University a New Brunswick (Usa), ha dimostrato che il corpo di un uomo abile nel ballo ha un potere di seduzione tale che la danza puo' essere considerata un vero e proprio elemento nella selezione sessuale, ovvero nella gara ingaggiata in questo caso da individui di sesso maschile per conquistare la femmina. E ancora, un altro studio condotto da Peter Todd della Indiana University presso Bloomington pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences ha portato di recente a un po' di disillusione in amore, dimostrando che il maschio sceglie la donna solo per la bellezza, mentre la donna sceglie l'uomo che gli assicuri sicurezza, cioe' preferisce un uomo che dia garanzie di stabilita' e durata del rapporto. Il nuovo studio condotto in Canada fornisce ancora un altro consiglio da 'ruba cuori'.
Gli esperti hanno mostrato foto di uomini a 155 donzelle e foto di donne a 150 maschi. Ciascuna foto era corredata di informazioni sul carattere della persona, e la stessa foto e' stata mostrata piu' volte associandogli caratteri diversi. In ogni caso si e' chiesto ai volontari d dire quale di queste persone fosse sessualmente e fisicamente piu' attraente, inoltre quale avrebbero scelto per l'uscita di una sera o invece per una storia seria. Ebbene e' emerso che lei preferisce in ogni caso i maschi altruisti e gentili col prossimo, che si dicono impegnati nel volontariato o in altre esperienze di questo tipo. I maschi, invece, preferiscono questo tipo di donne solo se pensano a una storia seria, se invece il loro obiettivo e' un'incontro occasionale quasi avversano le donne troppo impegnate per gli altri. Se per questo San Valentino non avete ancora trovato l'anima gemella, quindi, sfoggiare un po' di generosita' e interesse per gli altri potrebbe far girare Cupido verso di voi. 


 

Questo video lo dedico alla coppia Sandra e Danilo..



http://www.webgraffiti.it/gif/divertimento/svalentino03/val023.gif

Annamaria...a dopo

giovedì 11 febbraio 2010


http://www.megghy.com/gif_animate/mestieri_persone/dj/10.gif




dal web, intervista ad una coppia di sposini pugliesi.. sembrano intenzionati a fare una crociera a Milano e in Svizzera..




remix coppietta pugliese

LE FOTO DI GIADA -a Genova

Un pomeriggio trascorso a Genova centro  e immortalato dalla nostra amica Giada..amante, oltre che della musica, anche della fotografia.


Giadina dalla tua omonima eccoti la cumbia!!!!!





ANNAMARIA...a dopo

CATULLU DISPIRATU (con traduzione)- di S. MIGLIORE

Totò..l'amore è anche tormento a qualsiasi età ..




Si tu avissi cinquantanni
Iù forsi ……… mancu ti taliassi
Ma si avissi iù trentanni
Tu forsi …….. mi vulissi beni ?
Forsi …… avissi ……
cinquantanni …trentanni …..
avia ragioni CATULLU
u passatu è passatu.......
e l’anni su chiddi ccà su.......
Forsi …… avissi ……
Cinquantanni …trentanni ….
E lu me cori chianci
Picchì u passatu e passatu e nun torna cchiù
E lù presenti e ccà ca mi turmenta
E non ci si ppò fari nenti.

                                                  traduzione

CATULLO DISPERATO
Se tu avessi cinquantanni
Io forse...... nemmeno ti guarderei
Ma se io avessi trentanni
tu forse mi vorresti bene ?
forse .....avessi....
cinquantanni......trentanni....
aveva ragione CATULLO
il passato è passato.......
e gli anni sono quelli che sono.....
forse....... avessi.....
cinquantanni .....trentanni....
e il mio cuore piange
perchè il passato è passato e non torna più.
e il presente è quà che mi tormenta
e non ci si può fare niente.

 
TOTO'

Da ascoltare in silenzio...Vasco



quando quando quando...

mercoledì 10 febbraio 2010

IL RISCALDAMENTO DELLA TERRA, scritto da LORENZO



Vi ho detto altre volte che leggo ogni giorno 3 giornali: Corriere della sera, Repubblica e Giornale. Mi serve per allenarmi ai confronti. E capto le notizie curiose o per me passibili di approfondimento. Poi qualche volta ne traggo una nota.
Dal Giornale del 5 novembre 2009 a pag. 52, ho tirato fuori una risposta di Paolo Granzotto ad un lettore che mi ha fatto drizzare le orecchie. Già, domando, come ha fatto Granzotto: Ma che fine ha fatto questo argomento, così opprimente in altri tempi e adesso scomparso dai titoli?
Scrive Granzotto:
”Salvo che qui da noi, l’isteria ambientalista comincia ad essere criticata e sfottuta dalla grande stampa internazionale. Le Monde, che è autorevole per antonomasia, una settimana fa si chiedeva in prima pagina che fine avesse fatto il riscaldamento globale. Domanda più che legittima visto che nel mondo seguita a far freddo e di conseguenza, stando agli scrupolosi rilevamenti, mai s’era sciolto così poco ghiaccio sul pianeta (lo scioglimento dei ghiacciai e dei Poli è uno dei cavalli di battaglia dei catastrofismi). Anche il Daily Mail (autorevole, va da sé) faceva notare che lo scorso anno nell’Europa continentale cominciò a nevicare in ottobre, che negli Stati Uniti s’erano registrate le temperature più basse degli ultimi cinquant’anni e che in Canada non si gelava così dal 1928. Perfino la BBC (autorevolissima) è scesa in campo rivelando agli esterrefatti ascoltatori che, dati scientifici alla mano, negli ultimi undici anni le temperature non sono aumentate nemmeno di una frazione di grado. Per distinguersi, il Times, sulla cui autorevolezza non si discute, così almeno pare, ha chiamato in causa una vecchia gloria britannica, James Cook. A conferma dell’insussistenza di un “global warming”, dai diari del celebre esploratore e cartografo emerge che a fine Settecento le temperature rilevate in estate nei mari artici non erano più rigide di quelle registrate alla fine del Novecento. Com’era prevedibile, il rinsavimento della grande stampa sta mettendo in imbarazzo i catastrofisti e facendo saltare i nervi al loro guru, quell’Al Gore che s’era inventato la storia degli orsi che annegano perché ai Poli non c’è più solido ghiaccio sul quale posare le zampe. Ho letto di un giornalista che, avendogli chiesto ragione dei nove importanti errori (in pratica delle nove gigantesche balle) individuati dalla magistratura inglese nel suo film Una scomoda verità, è stato abbrancato dai guardiaspalla del guru e portato via di peso dalla sala ove si teneva la conferenza stampa. E pensare che a quell’arrogante babbeo hanno pure dato il Nobel per la pace (che comunque, dopo quello assegnato a Obama, vale sì e no il riconoscimento d’una bocciofila per il buon esito di una riffa”.
Fin qui Granzotto. Osservo subito che il modo come si esprime questo giornalista spesso non mi piace. Rimane però il problema dei catastrofisti, che di solito ci assordano con i loro vaticini e ora ci assordano con il loro silenzio. Parliamone se volete.

Lorenzo 

dedica per Laura

Dolce lauretta , non venire in lambretta..troppo freddo oggi..kisss!!!!



..anzi doppio kisss

relax



  


Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto - Giannini - Melato



DA PARLA CON ME ..RAGAZZA FACEBOOK

 
ANNAMARIA...a dopo

martedì 9 febbraio 2010

ELUANA, UN ANNO DOPO - notizia segnalata da CATERINA



Eluana, il premier: «Dolore per non aver evitato la sua morte»

  Per papà Beppino, Eluana è con lui come un anno fa. A dodici mesi di distanza dalla morte di Eluana il ministro del Welfare Maurizio Sacconi va in visita alla clinica lecchese che ha tenuta in cura la la donna per 14 anni e porta un messaggio del premier: «Vorrei ricordarla e condividere il rammarico e il dolore per non aver potuto evitare la sua morte».

Il testo del messaggio del premier: «Carissime sorelle, è trascorso ormai un anno dalla scomparsa di Eluana Englaro. Vorrei ricordarla con voi e condividere il rammarico e il dolore per non aver potuto evitare la sua morte. Vorrei soprattutto ringraziare tutte
voi per la discreta e tenace testimonianza di bene e di amore che avete dato in questi anni, i gesti di cura che avete avuto per Eluana e per tutte le persone che assistete lontano dai riflettori e dal clamore in cui invece sono immerse le nostre giornate, sono un segno di carità, un esempio da seguire per me e per tutti noi che abbiamo la responsabilità di governare il nostro amato Paese». «Vi prego di pregare per l'Italia perchè ritrovi pace e serenità nella vita pubblica e in quella privata di ciascuno di noi, cordialmente Silvio Berlusconi».

Sacconi è in visita alla casa di cura di Lecco Beato Luigi Talamoni, dove Eluana è morta il 9 febbraio 2009 dopo essere rimasta in stato vegetativo per oltre 17 anni, e dove è rimasta ricoverata per più di un decennio. «Non è fuoriluogo essere qui oggi anzi c'è una rilevanza politica, quella dell'amore, questa dev'essere la giornata dell'amore», ha detto Sacconi. La casa di cura è gestita dalle suore Misericordine, la cui superiora Suor Aldina Corti ha ricevuto il ministro. Ad attenderlo anche l'assessore regionale Boscagli. All'istituto Beato Luigi Talamoni, Eluana venne a metà degli anni Novanta in stato vegetativo permanente, a causa delle lesioni riportate in un incidente stradale nel 1992. Da quel momento le suore Misericordine si occuparono di lei, fino a quando un anno fa, dopo una lunga battaglia, il padre Beppino Englaro ottenne che venisse interrotta l'alimentazione e l'idratazione artificiale. All'inizio di febbraio del 2009 Eluana venne portata in ambulanza nella clinica La Quiete di Udine, dove morì una settimana dopo, il 9 febbraio all'età di 37 anni.

Eluana un anno dopo «è come un anno fa, come diciotto anni fa: un simbolo pulito della libertà individuale». Lo scrive in una lettera a Repubblica il padre della ragazza, Beppino Englaro che continua la sua battaglia convinto che «il miglior modo per tutelare la vita in tutte le situazioni sia affidarne le decisioni a chi la vive». Mentre Eluana moriva, ricorda, «c'era un giudicato» della Corte di Cassazione e «una corsa» della politica «che voleva sovvertirlo». Ma dopo un anno, sottolinea «la legge non c'è». Dov'è finita, si chiede Englaro «quella forza d'urto lanciata contro una ragazza che moriva?». La legge «così come viene formulata - secondo Englaro - non tiene e non terrà». Anche perchè i cittadini «vogliono essere messi in grado di prendersi le loro responsabilità, non essere trattati come se non fossero responsabili delle loro scelte di coscienza».

Del Monte: la mia vita è cambiata. Sul quotidiano parla anche l'anestesista che ha assistito Eluana nella casa di cura La Quiete, Amato De Monte, che racconta come gli sia «cambiata la vita». Due mesi «sotto scorta», con quell'indagine e «quell'accusa» (di omicidio, poi archiviata, ndr) che proprio non gli è «andata giù per aver fatto una cosa che era passata in Cassazione». Nonostante tutto però, conclude, «ero e resto convinto, come medico, che in quella stanza ho assistito a un processo di morte naturale».

Roccella: idratazione e alimentazione sono accudimento. «Personalmente ritengo che alimentazione e idratazione non devono essere considerate terapie perchè non curano patologie ed è quindi più corretto definirle cure e accudimenti». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella. Il sottosegretario si è anche augurata che quanto accaduto porti tutti a una riflessione su questi temi e che la legge in questione venga approvata entro l'estate.

Idv: un anno dopo niente legge e ancora polemiche. «Ad un anno dalla morte di Eluana, rimane forte il nostro rammarico per il modo in cui l'intera vicenda è stata affrontata. Il nostro pensiero va al padre della ragazza, al suo dolore lungo anni, per il quale il mondo politico continua a non avere rispetto». Lo dice in una nota Fabio Evangelisti, vicepresidente dell'Italia dei Valori alla Camera. «È grave che tutt'ora non esista una legge, così come è grave che si debba continuare a fare polemica su argomenti di tale delicatezza. Italia dei Valori continuerà a battersi in Parlamento per una legge che rispetti i principi dell'articolo 32 della Costituzione».

Vaticano: custodire vita anche se c'è coma. «La vita è sacra dal concepimento al tramonto naturale» e «va custodita fino alla fine anche nei casi di coma lungo e profondo». Lo afferma monsignor Zygmunt Zimowski, presidente del pontificio consiglio per gli Operatori sanitari. «Dobbiamo forse fare anche uno studio su questa vicenda - osserva il ministro della Salute vaticano - perchè ci sono purtroppo tanti incidenti stradali e in conseguenza di questi, sono molti i giovani che vivono a lungo in questo coma profondo. Noi dobbiamo aiutare fino alla fine queste persone». Alla domanda se si stia affermando nella società italiana una cultura della morte, mons. Zimowski replica: «Io direi che dobbiamo sensibilizzare anche i medici nei confronti dei nostri fratelli e sorelle che sono nel dolore e nella sofferenza e dobbiamo imparare, soprattutto, che loro devono accettare la loro sofferenza»

Pignatiello (Pdci): affermazioni premier disgustose. «Disgustose. Le strumentali affermazioni che, a distanza di un anno dalla morte, il presidente del Consiglio fa su Eluana Englaro sono indecenti». È quanto afferma Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del PdCI - Federazione della sinistra sottolineando che «entrare così di prepotenza nel dolore della famiglia, e di quanti hanno vissuto quella tragica esperienza con discrezione e silenzio, è tipico di chi utilizza il ruolo che ricopre per tornaconti elettoralistici di bassissimo profilo».

 Anna Maria secondo me sarebbe bello se l'epilogo di questa storia dolorosa potesse essere che in Italia, domani, grazie alla battaglia pacifica di Beppino Englaro, ciascuno potesse decidere se, in caso di stato neurovegetativo, farsi tenere in vita per decenni dalle macchine o scegliere la propria fine senza emigrare. È questa l'Italia del diritto e dell'empatia , di cui si è già parlato,  che permette di rispettare e comprendere anche scelte diverse dalle proprie. Un'Italia in cui sarebbe bellissimo riconoscersi. Dobbiamo ringraziare Beppino Englaro che ha messo a disposizione la sua tragedia per difendere i diritti e la dignità non solo di sua figlia, ma di tutti noi".
Un caro abbraccio Caterina

ps.Dimenticavo! Il premier perché non è andato a trovarla prima?.. e perché non l'ha portata a casa sua, visto che lui è bravo a fare  miracoli ???



 di seguito il commento completo  di  Beppino Englaro , dove ribadisce che la figlia era costretta in una condizione che non esiste in natura.


Se il presidente avesse accettato l'invito e fosse venuto a vedere Eluana, forse non avrebbe scritto quel messaggio . Cosi dice Beppino Englaro, che, durante la registrazione della puntata di questa sera di 'Otto e mezzo' su La7 dedicata al suo caso, ricorda di "aver invitato il presidente Berlusconi a venire a rendersi conto della situazione e di cosa significa stato vegetativo permanente". "Non avrebbe scritto quella lettera alle suore misericordine e si sarebbe reso conto di ciò che la medicina può creare, una condizione che non esiste in natura e che è solo lo sbocco senza uscita di una serie di terapie".

Beppino Englaro si è detto tutt'oggi sicuro e convinto che di fronte allo stato vegetativo che le è toccato di vivere per 17 anni "Eluana avrebbe detto no grazie, rifiutando tutta l'offerta terapeutica, sempre di prima qualità, che le è stata data". "Mia figlia era un purosangue della libertà - ha ribadito papà Englaro - aveva molto chiaro ciò che voleva e un anno prima dell'incidente aveva visitato un amico in queste condizioni  ed era terrorizzata dal finire in quel modo".

"Mai pentito". Englaro ha sottolineato di "non essere pentito di niente nella maniera più assoluta" e di aver sempre tutelato la volontà "più volte espressa" dalla figlia. "In casa abbiamo approfondito decine di volte i temi della vita, della morte e della libertà - ha aggiunto -, noi abbiamo scontato in tutti questi anni la mancanza di  un approfondimento nella società". A chi poi gli chiedeva perché non avesse mai voluto diffondere le foto di Eluana pochi mesi prima della morte, Englaro ha spiegato che "anche su questo ho rispettato assolutamente le indicazioni di Eluana che era rimasta turbata dalla vista di persone in quelle condizioni e che non avrebbe mai voluto essere vista così"
"Però fare le foto era comunque necessario, ha ripreso Beppino, "come una forma di cautela perché in quel momento, visto che il presidente Berlusconi si rifiutava di venire a vedere le condizioni di Eluana, volevamo avere anche questa arma se la legge ad hoc per il suo caso fosse stata approvata".

Sui recenti studi dello scanning celebrale. Il padre di Eluana commenta anche le recenti scoperte di medici inglesi secondo cui tramite lo scanning celebrale sarebbe possibile avviare una sorta di comunicazione con i pazienti in stato vegetativo: ''Tutti i sofisticati esami in materia di stato vegetativo sono ancora empirici e tutti da verificare''. ''La medicina va avanti - continua - e si arriva a sapere qualcosa di più, ma è una cosa minima, perché in realtà lo stato dell'arte della medicina è ancora di poco superiore allo zero''.

Il padre di Eluana invita quindi a ''evitare che siano  solo clamori ad effetto''. ''Se si approfondisce e si parla con questi professori - afferma- sono loro i primi a dire che questi studi non hanno niente a che vedere con la vicenda di Eluana, per la quale non è stato lasciato niente al caso''.  E conclude: ''il professore che suo malgrado ha portato Eluana in queste condizioni  di stato vegetativo già sapeva nel gennaio del 1994 che la situazione era irreversibile e l'ha sempre detto''.

Le affermazioni delle suore. Englaro interviene anche le dichiarazioni rilasciate da suor Albina Corti oggi sul quotidiano Avvenire, secondo la quale Eluana aveva una reazione impercettibile quando veniva chiamata per nome. "Chi ha assistito Eluana è suor Rosangela non suora Albina, e lei ha sempre detto che questo non si è mai verificato. Gliel'ho chiesto più volte - ha ribadito il padre Beppino - e Rosangela si era già espressa su questo punto". E conclude: "Nella gerarchia ecclesiastica quello che dice il superiore è quello che vale.
Sulla legge in commissione alla Camera. "L'impostazione della legge sul fine vita in commissione alla Camera va del tutto rivista" afferma Beppino commentando le dichiarazioni di stamani del ministro del Welfare Maurizio Sacconi. "Nell'imporre idratazione e alimentazione forzata, si è di fronte ad un autoritarismo da Stato etico, perchè non si rispettano i diritti fondamentali sanciti dalla Corte di Cassazione"."E adesso parlo per me, non per Eluana - incalza -: che non si sognino di tenermi in vita così".
Beppino Englaro dice poi di non temere che la legge venga approvata: "Non hanno i numeri per farlo, e devono fare i conti con un'opinione pubblica informata, che è la vera Corte suprema".
La canzone di Povia a Sanremo. "Riguardo la canzone di Povia, quando l'ho incontrato non sapevo le parole" ha raccontato Beppino. "Povia è un ragazzo simpatico e gli ho detto che non avevo nulla in contrario. Ho capito che la sua vena artistica andava nella direzione giusta". "Gli ho consentito di essere libero nella sua vena artistica e se avrà successo mi farà piacere".


La storia di Eluana

17 anni fa, un mattino di gennaio .Eluana viene ricoverata a Lecco in coma profondo per un gravissimo trauma cranico riportato nell'incidente. Come se non bastasse, la frattura della seconda vertebra cervicale la condanna quasi sicuramente alla paralisi totale. Ma sul momento la cosa più urgente, per i medici, è strappare la ragazza dalla morte. Per questo motivo viene intubata e le vengono somministrati i primi farmaci. I due rianimatori fanno capire chiaramente ai genitori che in questi casi non resta che attendere il decorso delle successive 48 ore, per vedere come reagisce Eluana.

Niente, la ragazza continua a vegetare. Dimessa dalla rianimazione nell'aprile 1992, viene portata in un altro reparto dell'ospedale di Lecco, dove è sottoposta a una serie di stimoli, nella speranza di un sempre più improbabile "risveglio". Intanto il padre, consigliato dal primario del reparto di rianimazione Riccardo Massei, chiede un consulto a vari specialisti. Ma il verdetto è sempre lo stesso: bisogna aspettare. Il lavoro che stanno facendo all'ospedale di Sondrio - dove Eluana viene trasferita nel giugno 1992 - è ineccepibile. Poi la solita frase: "La speranza è l'ultima a morire".
In realtà la speranza si riduce ben presto a zero. Infatti dopo dodici mesi è possibile fare una diagnosi definitiva e sicura di stato vegetativo permanente, ossia irreversibile. La regione superiore del cervello (corteccia), compromessa come nel caso di Eluana da un trauma oppure da un'emorragia, va incontro a una degenerazione definitiva. E con essa tutte le funzioni di cui è responsabile: dall'intelletto agli affetti, e più in generale alla coscienza.
Il limite dei dodici mesi è dato per assodato a livello internazionale. Tanto che, passato quel periodo, la British Medical Association e la American Academy of Neurology sostengono la legittimità di sospendere nutrizione e idratazione artificiale. Ma non in Italia, dove la maggior parte dei medici non si azzarda ancora a dire chiaramente che tenere in vita più a lungo questi pazienti possa essere definito accanimento terapeutico.
Ed ecco come viveva Eluana: i suoi occhi si aprivano e si chiudevono seguendo il ritmo del giorno e della notte, ma non ti vedono. Le labbra  scosse da un tremore continuo, gli arti tesi in uno spasimo e i piedi in posizione equina. Una cannula dal naso le porta il nutrimento allo stomaco. Ogni mattina gli infermieri le lavano il viso e il corpo con spugnature. Un clistere le libera l'intestino. Ogni due ore la girano nel letto. Una volta al giorno la mettono su una sedia con schienale ribaltabile, stando attenti che non cada in avanti. Poi di nuovo a letto.
Commenta Carlo Alberto Defanti, primario del reparto di neurologia dell'ospedale Niguarda di Milano, che ha visitato Eluana alcuni anni fa: "Malgrado non soffra direttamente per il suo stato, dovrebbe essere chiaro a tutti che la sua condizione è priva di dignità. Di lei rimane un corpo privo della capacità di provare qualsiasi esperienza, totalmente nelle mani del personale che la assiste. La sua condizione è penosa per coloro che la assistono e che hanno ormai perduto da tempo la speranza di un risveglio e per i suoi genitori, che hanno perso una figlia ma non possono elaborarne compiutamente il lutto".
La macchina legale si mette in moto tra il '96 e il '97. Defanti, su richiesta del padre, stila una prognosi definitiva: "In considerazione del lunghissimo intervallo trascorso dall'evento traumatico, si può formulare una prognosi negativa quanto a un recupero della vita cognitiva". La corteccia cerebrale di Eluana è sconnessa dal resto del cervello. Per sempre.
Il consulto del neurologo compare, insieme ad altri documenti, nel procedimento di interdizione di Eluana da parte del padre, che nel 1997 ne diventa tutore. E' Maria Cristina Morelli, un brillante avvocato milanese, a utilizzare la figura del tutore dell'interdetto (che di solito si occupa solo di quattrini) per consentire a una persona incapace di esprimere la propria volontà attraverso un rappresentante.
E la sentenza della Corte d'Appello di Milano del dicembre 1999, anche se drammaticamente rigetta la richiesta di rifiuto delle cure con motivazioni da molti giudicate deboli, non solleva obiezioni su questo punto. "E' un passo importante della giurisprudenza" commenta la Morelli "perché si ammette che anche persone nello stato di Eluana possano esercitare il diritto di dare o negare il consenso informato alle cure attraverso un rappresentante. Con tutte le garanzie e i controlli che la legge prevede rispetto alla figura del tutore dell'interdetto. Mi sembra un buon inizio per colmare la disuguaglianza tra chi, maggiorenne e nel pieno delle facoltà mentali, può esercitare la sua libertà di scelta fino al punto di rifiutare cure che gli salverebbero la vita, e chi invece non può perché in condizioni d'inconscienza".
Per rendere meno labile questo diritto degli "incapaci" è allo studio del Parlamento anche una proposta di legge, ispirata dalla Consulta di bioetica di Milano, sulle Direttive anticipate. "Se la legge passasse" spiega il giudice Amedeo Santosuosso, tra i magistrati più competenti in materia bioetica, "basterebbe avere nel portafoglio, o depositato presso il proprio medico, un foglio in cui si possono esprimere le proprie preferenze su come si desidera essere trattati dai medici in caso di perdita di coscienza. A dire il vero, anche se in Italia questa sorta di "testamento di vita" (Living Will) non è ancora un documento espressamente previsto per legge, una volontà documentata può essere riconosciuta valida in un procedimento giudiziario. E non è detto che il dissenso a essere sottoposti a un trattamento debba essere messo per iscritto. Certo un documento scritto rende tutto più evidente, ma per la legge la volontà può essere anche verbale. A questo punto un tutore, sia esso il padre o un'altra persona, ne può curare l'esecuzione".
Sconfitta nelle aule giudiziarie, la lunga battaglia del padre di Eluana non è quindi stata inutile. Certo, questa bella ragazza di 30 anni, beffata da un incidente stradale, è condannata per chissà quanto tempo ancora a sopravvivere a se stessa. Ma Beppino Englaro si è sempre rifiutato di risolvere la faccenda all'italiana. In tutti questi anni c'è stato infatti chi gli ha suggerito di portarsi la figlia a casa e di accelerare la fine "dimenticandosi" di darle le vitamine e la soluzione nutritiva che la tiene in vita. "Il risultato di questa intransigenza è che ora si comincia a parlare di soluzioni di legge per rispettare i diritti e le volontà di queste persone" conclude la Morelli. "



"FACCIAMO SILENZIO E RISPETTIAMO ELUANA", ecco un nuovo caso!


Lettera aperta di un padre che si appella alle istituzioni per veder riconosciuto il diritto al testamento biologico

AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
AL PRESIDENTE DEL SENATO
AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SANITA’ DEL SENATO
Gent.mo Presidente
sono Luciano Di Natale, padre di Sara, una ragazza ragusana di 25 anni in stato vegetativo. Da più di due anni. Io e mia moglie assistiamo a casa Sara, 24 ore su 24, e facciamo il lavoro di sei infermieri. A volte dobbiamo prendere decisioni urgentissime sulle cure da somministrare a nostra figlia, anche se non abbiamo le competenze sanitarie adeguate.
Le voglio manifestare la mia profonda amarezza per le carenze di strutture per postcomatosi nella mia città e in Sicilia (*) ed è per questo che nel 2006, per farla riabilitare, ho dovuto ricoverare per 6 mesi mia figlia in un centro d’eccellenza di Ferrara senza peraltro potere usufruire, per il trasferimento con l’aereo opportunamente attrezzato, del sostegno economico del servizio Nazionale Sanitario (ad altri elargito per ricoveri all’estero, vedi Bernardo Provenzano).
Nell’occasione La invito ad una immersione profonda (per pochi minuti) in una realtà parallela incredibilmente dolorosa che sto vivendo con la mia famiglia e, per questo, La prego di leggere la seguente lettera che per le sofferte riflessioni esposte in merito a problemi di etica ad essa connessi (concreti e non teorici) può costituire un prezioso utensile per legiferare.
Scusate l’amara ironia, ma Lei potrebbe chiedere al Governatore della Sicilia Lombardo di utilizzare, per risolvere il problema dei gravi in provincia di Ragusa, una parte dei 44 milioni di euro che la Clinica Oncologica S. Teresa di Bagheria sta facendo “risparmiare” alla Regione Siciliana (da 50 milioni annui si è passati a 6 milioni di euro l’anno) dopo l’arresto del "titolare" della stessa clinica.
Tale “tesoretto” potrebbe essere un equo indennizzo ai ragusani per i mancati fondi che la sanità ragusana ha ricevuto, potrebbe essere utilizzato per il potenziamento del servizio ADI alle famiglie, per creare 20 posti per postcomatosi (già promessi dall’ex ass. alla sanità siciliana e dirottati verso altri lidi) e per rimodulare qualche struttura esistente in provincia.
Nell’attesa dell’intervento del Governatore per risolvere questi problemi, alcuni genitori, specialmente i più anziani o malandati di salute, che cercano di curare come meglio possono i loro malati, potrebbero non farcela più. Fra questi potremmo esserci anche io e mia moglie.
Per un momento fermiamoci, riflettiamo e:
- Immaginiamo che gravissimi danni cerebrali, riportati a seguito di un forte trauma cranico, ci costringano a stare giorno e notte a letto oppure in una sedie a rotelle, senza avere la possibilità di vedere e di sentire le voci dei nostri cari e di cacciare via una mosca dal viso perché incapaci di muovere anche un dito,
- Immaginiamo di non riuscire a trattenere l’urina e le feci e di sentirci voltare e rivoltare da mani esperte sul letto ogni tre ore per il cambio del pannolone come quando eravamo bambini , di non poter mangiare nulla perché non riusciamo a deglutire , di non riuscire a bere perché l’acqua andando in trachea ci farebbe soffocare, di sentire i liquidi invadere lo stomaco tramite un foro fatto nella pancia.
- Immaginiamo di avere un tubo inserito nella gola che ci consente di respirare ma che ci provochi, quando tossiamo o starnutiamo, dolorose lacerazioni alla trachea.
- Immaginiamo di avere passato tre mesi in una sala di rianimazione con forti crisi epilettiche e di esserne usciti con gli arti deformati per la lunga immobilità e poi di avere fatto degli inutili viaggi della speranza (con i nostri cari) in Italia o all’estero.
- Immaginiamo di essere stati sottoposti a tre interventi chirurgici ai polmoni a causa di forti difficoltà respiratorie.
- Immaginiamo di essere assistiti intere nottate in casa, trasformata in corsia ospedaliera, dai nostri cari che cercano di evitare che ci possiamo mordere le labbra o la lingua, che ci favoriscono la respirazione utilizzando ventilatori, apparecchi per l’aerosol e aspiratori che, continuamente, tirano fuori, attraverso lunghi tubi, le secrezioni che ostruiscono i bronchi e le vie respiratorie .
Immaginiamo poi, come aggravante, di abitare in una regione d’Italia, la Sicilia, dove le strutture di riabilitazione per postcomatosi sono del tutto insufficienti e dove le famiglie sono costrette a salti mortali per la riabilitazione dei loro malati e dove devono lottare, continuamente, per ottenere i diritti che invece hanno i cittadini di regioni più virtuose.
- Immaginiamo di non avere speranze di guarigione o di una vita umanamente accettabile.
Accetteremmo di vivere una vita così oppure, se potessimo farlo, rifiutaremmo le “buone” intenzioni dei medici che ci vogliono dare per "elemosina" una vita di stenti e dire: No grazie io non voglio la vostra elemosina, non voglio che sia violata la mia dignità!

Facciamo SILENZIO e RISPETTIAMO Eluana.
RISPETTIAMO il dolore di un padre che con grande dignità ha lottato e lotta per il bene di Eluana.
Smettetela con le televisive crociate delle bottiglie d’acqua al Duomo di Milano perché le indulgenze non sono più garantite ed è improbabile che il promotore di tali pellegrinaggi sia dichiarato “santo subito” (magari come grande santo protettore dei giornalisti).
Chi scrive è il padre di una ragazza di 25 anni in stato vegetativo persistente da due anni e mezzo, a causa di uno shock anafilattico dovuto all’ingestione di una polpetta di carne trattata con sostanze nocive, che una mano incosciente aveva aggiunto per guadagnare qualche miserabile euro in più.
Mia figlia ed Eluana sono doppiamente sfortunate perché oltre ad avere le loro giovani vite spezzate, non hanno potuto rifiutare l’uso della “tecnologia avanzata” delle sale di rianimazione per chiedere di morire secondo natura.
I medici delle rianimazioni, avendo a disposizione apparecchiature tecnologicamente avanzate, sono in grado di strappare alla morte molti pazienti sottoponendoli a tutte le cure possibili, anche se consapevoli della loro inutilità e delle conseguenti sofferenze.
Spesso l’esito di un coma degenera in uno stato vegetativo di esso dice la letteratura scientifica: "E’ il più controverso disturbo della coscienza; è un fenomeno moderno, prima sconosciuto, prodotto delle rianimazioni e delle terapie intensive. Chi è in questo stato reagisce agli stimoli dolorosi e non è in grado di attivare la masticazione, la deglutizione ed è del tutto incontinente".
Io dico che lo stato vegetativo che non è vita ma non è nemmeno morte è mostruoso(un frutto della medicina del 2000). E’ un ibrido di vita e, simultaneamente, di morte. Non è accettabile umanamente questa degenerazione della medicina.
Penso che se si facesse un referendum in Italia, dopo una vera informazione, il 95 % degli italiani (il resto sarebbero fondamentalisti religiosi, o masochisti, o disinformati) voterebbe per il testamento biologico.
Per quanto ho detto, ecco perché il padre di Eluana, costretto a difendersi dagli attacchi virulenti che arrivano anche dai vescovi in trasferta oltreoceano, parla di ”natura violentata “.
E la stessa cosa avrà pensato Papa G. Paolo II, quando rifiutò il sondino per l’alimentazione, chiedendo di “lasciarlo andare alla casa del Padre” (come ha scritto in un libro il suo segretario). Se i medici rianimatori (di altissimo livello) non avessero rispettato la sua volontà, con i loro strumenti di “tecnica avanzata” avrebbero mantenuto in vita il Pontefice chissà per quanto tempo e, probabilmente, potrebbe essere ancora vivo.
Il Papa, persona intelligente, lo sapeva che il “rifiuto” delle terapie medico-chirurgiche, anche quando conduce alla morte, non può essere scambiato per eutanasia. Il malato ha il diritto di scegliere che la malattia segua il suo corso naturale.
E facciano religioso silenzio quei preti con i loro sagrestani che contestano la giusta sentenza dei Giudici di Milano che hanno dimostrato equilibrio e grande umanità. Probabilmente tali Giudici hanno pensato alla “vita dell’individuo”,a cui compete la capacità di discernimento e libero arbitrio. Nella sentenza c’è il rispetto per l’uomo. Il rispetto per Eluana.
Ho l’impressione che invece una parte del clero ami di più la dottrina consolidata piuttosto che l’uomo.
Questo è un problema interno alla chiesa cattolica e spero che sia dibattuto in modo approfondito in quanto essa ha una grande influenza su molte fasce della società e della politica italiana.
Anche Eluana non avrebbe mai accettato quella innaturale condizione in cui si trova. Noi, persone libere, non abbiamo motivo di dubitarne come invece, maliziosamente e faziosamente, fa qualche nostro concittadino alle vette della politica.
Ed ha ragione il Presidente della Consulta di Bioetica (Maurizio Mori) quando dice: "Eluana ha scelto che non avrebbe voluto vivere da vegetativo permanente, ed e' giusto rispettare la sua volontà. Si può dissentire, ma è bene moderare i toni nel rispetto delle diverse convinzioni e degli opposti valori.
E facciano silenzio tutti, soprattutto quei politici che con l’uso quotidiano dei mass-media si ergono ad arbitri e custodi della vita.
Penso che, da loro, Eluana è trattata come un mezzo per difendere la loro morale che vorrebbero imporre a tutti e tremo all’idea che possano discutere e legiferare su di una materia tanto delicata come il testamento biologico o altri problemi di etica. 

Distinti saluti Luciano Di Natale


ANNAMARIA...a dopo