giovedì 10 gennaio 2019

ALESSITIMIA ED EMPATIA










“Non sprecare mai l’opportunità di esprimere il tuo amore.”
-H. Jackson Brown-




È piuttosto singolare e curioso che a pronunciare la frase “Disegna, dipingi ed esprimi ciò che ti piace” sia stato un pittore francese molto timido e riservato come Pierre Bonnard. Che un uomo celebre per la sua sensibilità e sobrietà consigliasse di non lasciar trascorrere un solo giorno senza esprimere le emozioni e i sentimenti, senza rivolgere un ti voglio bene ai propri cari, è davvero sorprendente.

Se le persone più timide e riservate sono capaci di osservare la bellezza, capirla ed esprimerla dando prova di un’enorme sensibilità, chiunque potrebbe dire ti voglio bene a coloro che meritano il loro affetto e la loro amicizia. 

Lasciar fluire emozioni e sentimenti non è soltanto un buon comportamento, è anche necessario. Non bisogna credere che sbandierare le proprie emozioni sia negativo, anzi si tratta di  un’abitudine che protegge la salute mentale e fisica.


Alessitimia: la malattia di chi non esprime le proprie emozioni.
Non esprimere emozioni è un comportamento sociale che, nonostante sia largamente accettato, è negativo per la salute umana. Tanto che questo sintomo è considerato alla base di un disturbo identificato come alessitimia.

Donna triste
La alessitimia si manifesta in quelle persone che sono incapaci di riconoscere, esprimere o verbalizzare le loro emozioni. Ecco che allora non dare voce alle emozioni può causare seri problemi di comportamento e salute mentale. Esistono casi di depressione, isolamento sociale e somatizzazione a causa dell’incapacità di canalizzare e far uscire un fiume di sentimenti.

Tuttavia, l’alessitimia può anche provocare problemi fisici derivanti dalle difficoltà psicologiche. Per esempio, potrebbe causare mal di stomaco, infarti, ipertensione, ulcere e sindrome da colon irritabile, per citare solo alcune malattie.

L’alessitimia ha conseguenze ancora più nefaste. Vivere senza saper esprimere un ti voglio bene può provocare un grande deterioramento delle relazioni sociali. 

“Il pianto è, a volte, il modo di esprimere le cose che non si possono dire a parole”
-Concepción Arenal-

Casi estremi di alessitimia
Per parlare di casi estremi di alessitimia, ci avvaliamo di una particolare serie televisiva che qualche anno fa godeva di un certo successo in diversi paesi del mondo. Stiamo parlando di Dexter, il cui protagonista è interpretato dall’attore Michael C. Hall.

Il protagonista della serie, chiamato Dexter, aveva dei comportamenti al limite della psicosi a cause della sua incapacità di provare empatia, esprimere sentimenti e persino provarli. Per lui, dire ti voglio bene era una vera agonia.

Evidentemente, questo è un caso estremo e fittizio. Tuttavia, può servire come punto di partenza per cercare sintomi affini in ognuno di noi e capire se possiamo essere affetti da alessitimia in maggior o minor grado.

Non saper dire ti voglio bene: problema radicato nella società
Secondo la Società Spagnola di Neurologia, fino a un 10% della popolazione in tutto il mondo soffre di alessitimia, dunque è evidente che si tratta di un problema che colpisce un buon numero di persone, molte delle quali potrebbero essere prossime a noi.

Per poter riconoscere le persone affette da questa malattia, dobbiamo fare attenzione alla loro capacità empatica o espressiva. Anche coloro che hanno avuto ictus, tumori al cervello o traumi cranici potrebbero esserne colpiti.

Uomo triste
Il cervello permette a noi esseri umani di provare amore, allegria o paura e ci permette di relazionare i sentimenti e le emozioni con le parole. Una funzione mentale che va oltre il condizionamento sociale, che può essere, in realtà, un bisogno.

Secondo il dottor Pablo Duque, della Società Spagnola di Neurologia, “l’incapacità di riconoscere e verbalizzare emozioni e sentimenti è provocata da un’interruzione della connessione tra strutture cerebrali”.

È evidente che esprimere emozioni, mostrare sentimenti o dire un ti voglio bene non è solo  bello e piacevole, è anche una necessità psicologica che migliora la salute mentale e fisica.

Fonte La mente è meravigliosa

Ecco un test per valutare la tua capacità di esprimere le emozioni

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Annamaria

domenica 6 gennaio 2019

COMUNQUE VADA...SARA' UN SUCCESSO







Già letti ma sempre godibili.

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E così un altro anno è finito alle nostre spalle.
L’ordine è tassativo e obbligatorio per tutti: l’anno che viene deve essere sempre migliore di quello passato.
Ma la realtà è che nessuna certezza, anche solo uguale ad un soldo di speranza, può essere giocata contro il fato, che non scopre mai le sue carte se non quando lo decide lui.
Ti guardi intorno e vedi i ragazzi , il nostro futuro, che fremono per poter diventare subito grandi finendo poi loro stessi implacabilmente nel passato, e i non più giovani che cercano inutilmente e disperatamente il ritorno alla perduta giovinezza.
Presi da ciò dimenticando di iniettare il siero della saggezza ai nostri virgulti perché a quella età si è immuni da qualsivoglia forma di tranquilla riflessione; in fondo tornando indietro con la memoria ricordiamo un po' tutti il saggio di turno che ci declamava sempre la famosa “Godi fanciullo mio stato soave, stagion lieta è codesta …”



 Anche noi facemmo sempre mucchio di tutti i consigli per il semplice fatto che la realtà la scopri solo qualche anno dopo quando spesso è tardi per tornare indietro a riparare i danni; la vita si sa è una ruota e come direbbero i cugini d’oltralpe con aria snob “C’est la vie …”
Ma via, bando alle tristezze esistenziali e concentriamoci su un prodotto tipico del nuovo anno, divertente e assurdo almeno per me: le previsioni astrologiche.
Qui non c’è televisione, giornali o rivista grande o piccola che sia che ci propina ore o quintalate di previsioni, divise per segno zodiacale, per mese, per giorno, frutto di studi accuratissimi( ?!?! ) dell’astrologo di turno, maghi e maghelle, che con una sicurezza assoluta ti avvertono che quest’anno ariete è in acquario (tu che hai sempre saputo che nell’acquario al massimo ci vanno i pesci), toro in vergine (con ovvia goduria di quest’ultima), il leone sulla bilancia (ed il felino si accorge pesandosi di essere ingrassato di qualche chilo), capricorno ed ariete che fanno a gara a chi le ha più lunghe (le corna), ed il sagittario che infilza i pesci da poco usciti dall’acquario approfittando dell’assenza dei gemelli che erano con il cancro (sperando che se la cavano …).
Ma questo è niente, perché se poi ci mettete che la luna è propizia ai nati in giugno (sempre che questi non l’hanno storta), che saturno gira ad agosto, che i nati nel segno del leone è meglio se si sposano a febbraio, le vergini faranno ottimi affari a marzo (anche se queste con la scusa che forse la danno, fanno sempre degli ottimi affari in tutti i mesi), partire obbligatoriamente per una splendida vacanza al mare a novembre (nel mese dei defunti!!) per poi ritornare a dicembre quando sarà poi il sagittario a vincere al gioco (la tombolata di Natale?), aspettando giove che entrerà in venere (beato lui!) e mercurio che farà girare le sfere a saturno, naturalmente influenzato dal leone i cui nati nel segno accuseranno problemi alle ragadi contrariamente a quelli nati del capricorno che avranno problemi alla prostata a metà settembre …
Amici cari in mezzo a tutto questo casino cosmico, io vi consiglio fraternamente di chiudere a chiave la curiosità, vivere con consapevolezza e possibile serenità la quotidianità assaporando magari lentamente quei pochi momenti gioiosi, avendo la forza di stringere i pugni ed i denti quando le cose non vanno per il meglio.
Ricordate sempre quella splendida poesia testamento di Kipling
“Se”, dove chiama impostore sia il disastro che il trionfo, perché cari amici comunque vada sarà …IL successo ! Della vita.
Un abbraccio fraterno agli amici del blog …E un ottimo 2019!

Cipriano