sabato 30 aprile 2016

CONTRO OGNI TORTURA: L'ITALIA APPROVI LA LEGGE ENTRO IL 2016





Dobbiamo fidarci delle forze dell'ordine ma dobbiamo evitare che le mele marce abusino impunemente del loro potere. Il riconoscimento del reato è una garanzia per tutti i cittadini.



Mi chiamo Ilaria, ho 42 anni e 2 figli. Vivo a Roma e di Roma è tutta la mia famiglia. È qui che sono cresciuta: non da sola, ma insieme a mio fratello Stefano, quello "famoso". Stefano Cucchi, "famoso" perché morto tra sofferenze disumane quando era nelle mani dello Stato e, soprattutto, per mano dello Stato.
Mio malgrado, sono molte le persone che mi conoscono in questo Paese. Sanno come sono fatta. Sanno - perché da sette anni ormai non mi stanco di ripeterlo - che sono in ottima forma fisica e che sono viva. Al contrario di mio fratello, che pesava quanto me ma che vivo non è più.
Nell'ottobre del 2009 non sono stata picchiata. Non mi hanno pestato, non mi hanno rotto a calci la schiena, non ho avuto per questo bisogno di cure mediche. Non mi hanno torturato. Sono viva. Sono viva e combatto con una giustizia che ha dimenticato i diritti umani.
Sono viva e da allora mi batto per non smettere di credere. Ecco perché chiedo che Parlamento e Governo approvino finalmente, ed entro quest'anno, il reato di tortura in Italia. Stiamo chiedendo all’Egitto verità per Giulio Regeni. Dobbiamo farlo. Ma ricordiamoci che lo facciamo dall'alto del fatto di essere l’unico Paese d’Europa a non avere una legge contro le brutalità di Stato. La Corte di Strasburgo ha già condannato l’Italia per gli orrori del G8 di Genova nel 2001. E ci ha imposto l’introduzione nel nostro codice penale del reato di tortura. Che aspettiamo?
Nonostante tutto io alla giustizia ci credo ancora. In questi giorni di preparazione alle elezioni amministrative in grandi città come Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, ho lanciato delle provocazioni. Ho provato a richiamare l'attenzione della politica di qualsiasi colore su qualcosa che da sette anni fa parte della mia vita. Perché da sette anni sono una donna che chiede giustizia per l'abuso di cui è stato vittima suo fratello. E da sette anni sono una cittadina che chiede che la sfera pubblica dia finalmente risposte di civiltà.
Ho sempre creduto e continuo a credere nonostante tutto all'uguaglianza sostanziale di ognuno di noi di fronte alla legge. Vedo la politica litigare con la magistratura, i giudici scontrarsi con i governi ma non vedo, continuo a non vedere la base. E la base può essere solo quella di ripartire dai diritti umani. 
Voglio che si riaccendano le luci non solo su questioni che riguardano la memoria di Stefano, ma che hanno a che fare con tutti noi. Penso a Giulio Regeni, Giuseppe Uva, Federico Aldrovandi, Riccardo Magherini. Tutte queste storie, tutte le persone dietro a queste storie ci testimoniano, con la loro morte che è una morte di Stato, che uno Stato di diritto senza diritto è una banda di predoni
In questo nostro Stato manca un fondamento: quello del reato di tortura. Non è uno Stato di diritto quello che permette che un uomo, Andrea Cirino, venga torturato in carcere. E che permette che per questo orrore disumano non ci sia alcuna condanna, perché il reato di tortura in Italia non c'è
Per quale motivo l'Associazione nazionale Magistrati che è sempre così giustamente sensibile ai problemi che la legislazione in materia di lotta alla corruzione e alla mafia può creare, mai e dico mai è intervenuta sul tema degli abusi e della violazione dei diritti civili e della mancata approvazione di una legge sulla tortura?
Se non si parte proprio da questo a nulla può portare il confronto tra le istituzioni: sono scontri di potere a danno dei cittadini, che vengono schiacciati, non tutelati.
Ogni tassello rimesso a posto rende più vicina la verità.

Per Stefano, per Giuseppe, per Marcello, per Giulio, per Riccardo e per tutti gli altri: approviamo il reato di tortura in Italia entro il 2016!
Questa petizione sarà consegnata a:
  • Ministro della Giustizia
    Andrea Orlando
  • Presidente del Consiglio
    Matteo Renzi
  • Parlamento

giovedì 28 aprile 2016

TROVATA LA CURA PER CHI PARLA DI SÉ IN TERZA PERSONA


Era inevitabile che riportassi un comunicato dove stranamente si fa ancora il mio nick ,Eldyna, per una situazione a dir poco bizzarra ed enigmatica...ma voglio sorvolare il contenuto. Mi soffermo invece, perchè mi colpisce ancora una volta, sull'espressione usata dall'autrice dello scritto che sovente parla di se stessa in terza persona.
Ho trovato una risposta (forse ironica...) in un simpatico sito.
Di seguito il comunicato che trovate in  Incontriamoci Eldy
e subito dopo l'analisi e la cura che è stata individuata per i soggetti affetti da questa sindrome detta anche" cesarite"


PRONTO, ELDY? FACCIAMO UN PO’ DI PULIZIA..???
scritto da francesca il 26 04 2016
Benissimo..!!! Ora questo blog si è ancora più affollato.
Riporto qui i nomi degli Amministratori-gestori, cioè di quelle persone che possono entrare nella pagina-lavoro, leggere, scrivere, valutare, vedere TUTTO in anteprima (tipo bozze, commenti, ecc…).


Eccoli qua:


– Admin
– BOSCO (scoiattolina)
– Eldyna
– Francesca



Che vi dicevo? Questa è la prova lampante che i gestori di Bosco hanno fatto di tutto (usando pure offese e insulti) per estromettermi dal blog.


Considerato che sono una persona onesta, pulita ma non fessa, considerato che oltre alle persone che pubblicamente reclamano quotidianamente il mio ritorno ricevo tanti messaggi privati con la preghiera di ritornare a postare e pubblicare, faccio l’ULTIMO tentativo.
Ma adesso le condizioni le DETTO io:



1) ESIGO le scuse pubbliche da parte di Giuseppe e Scoiattolina (per le offese e gli insulti subiti);
2) ESIGO l’estromissione dall’amministrazione del blog di: Bosco – Scoiattolina – Eldyna.
3) ESIGO che Admin, chiunque esso/a sia, si manifesti chiaramente alla sottoscritta, anche attraverso mail comunicandomi altresì il suo recapito telefonico al quale io possa rivolgermi in caso di necessità (numero che, ovviamente, sarà mia premura verificare).


Questo è quanto. Si, perché Francesca sarà anche una volontaria, sarà anche buona ma non è…..stupida (avrei dovuto scrivere l’altra parola che fa rima con buona, ma non amo le parolacce).


Ora sapete tutti cosa si sta verificando in questo blog perciò sappiate che, se verrò bannata, non sarà per mano né di Enrico né di Eldy (che presumo non esistano più), ma di una di quelle “brave” e “oneste” persone suindicate.
Un saluto a tutti.



TROVATA LA CURA PER CHI PARLA DI SÉ IN TERZA PERSONA

by Lercio
AZZATE (VARESE) – Sarà presto disponibile la cura per uno dei disturbi psichiatrici più dannosi: parlare di sé in terza persona. La scoperta si deve agli sforzi del Dottor Carlo Gustavo Giovine, psico-patologo dell’età involutiva, che da anni si occupa di questa piaga della società.

Il Dottor Giovine ha iniziato a studiare il problema sin dagli anni dell’università. In un famoso articolo su chi parla di sé in terza persona intitolato “Un famoso articolo su chi parla di sé in terza persona” ha analizzato oltre 1000 pazienti detenuti nei manicomi criminali, giungendo a conclusioni allarmanti: quelli che soffrivano di questo disturbo avevano una probabilità di commettere azioni violente oltre 100 volte più alta degli altri, risultando la categoria di malati più pericolosa, davanti ai fanatici religiosi e ai vegani.

In Italia il problema è particolarmente diffuso:  il primo caso documentato è probabilmente quello di Giulio Cesare, da cui deriva il nome dato a questa terribile sindrome: cesarite. In tempi più recenti l’esempio più eclatante è quello di Diego Armando Maradona, il celebre calciatore argentino che da quando ha manifestato la cesarite ha visto moltiplicarsi i suoi problemi extra-calcistici (figli illegittimi, droga, fisco). Rimanendo in ambito sportivo si ricorda poi la figura di Alberto Tomba: ascoltando le sue interviste (“Alberto è un atleta e un campione”) non ci si stupisce che sia stato accusato di furto militare (uso improprio di paletta e lampeggiante per superare una coda), di lesioni (ferì un fotografo lanciandogli contro una coppa durante una premiazione) e infine di crimini contro l’umanità per la sua prova di attore in Alex l’ariete. E non poteva mancare Balotelli, che commenta la sua ennesima espulsione: “Mario è stato provocato e ha sbagliato a reagire. Ma non ha ammazzato nessuno”.


Un caso a parte è quello del Divino Otelma che usa la prima persona, ma al plurale (“Noi siamo Dio.  I nostri prodigi si spiegano con l’attivazione di forze latenti in tutti gli esseri umani”).

Anche il mondo della politica non è certo immune dal problema. Basti pensare a Domenico Scilipoti ma anche a chi in una vita precedente aveva combinato qualcosa di buono, come l’ex giudice Antonio Ingroia, che dopo la debacle elettorale ha accettato il ruolo di commissario di Sicilia e-Servizi: “C’è chi teme sempre Ingroia: lo temeva come magistrato, lo temeva come politico e adesso ovviamente lo teme alla guida di una società pubblica che in Sicilia è snodo di certi interessi”.

La trattazione si conclude con i cantanti, come Giovanni Lindo Ferretti, ex CCCP, CSI, PGR, CGIL CISL e UIL, che spiega come pianifica la sua attività concertistica: “Ogni anno mi metto a un tavolo e decido il numero delle date per il cantante Giovanni Lindo”. Solo la cesarite in fase avanzata può spiegare i segni di squilibrio degli ultimi anni, come la partecipazione al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione e l’elogio della Lega Nord.

E infine il caso di Giuseppe Povia, che spiega in questi termini la propria evoluzione su Facebook: “Povia non è alternativo, è solo più attento e meno comodo di prima”. Ancora una volta la cesarite dilagante spiega come questo bizzarro personaggio, non pago di fare scempio della lingua italiana nei suoi testi (“Se tutti quanti lo sanno ma hanno paura che l’amore è un inganno / … Camminerò come un piccione a piedi nudi sull’asfalto / Chi guida crede che mi mette sotto”), arrivi sul suo blog a sproloquiare di politica, economia e storia (“Hitler in 5 anni portò la Germania da zero a 1a potenza mondiale senza debito e deficit. … Questo creò preoccupazione e sgomento nelle file della finanza internazionale che dovette riunire tutto il comunismo mondiale per abbattere Hitler”.)

La buona notizia è che l’equipe del Dottor Giovine, dopo anni di studi, ha finalmente individuato la causa della cesarite: una carenza dell’ormone modestinolo. Fortunatamente è già pronto il farmaco che supplisce a questo deficit: per le sue particolari caratteristiche di assorbimento, il modestinolo potrà però essere assunto solo per via rettale in comode supposte da dieci centimetri di diametro. La straordinaria scoperta è stata accolta con entusiasmo dalla comunità scientifica e c’è già chi si sbilancia indicando come forte candidato al Premio Nobel per la Medicina proprio il Dottor Giovine, che in un’intervista su Riza Rincosomatica esprime tutta la propria soddisfazione: “Questi riconoscimenti ripagano anni di sacrifici e riempiono di orgoglio il Dottor Carlo Gustavo Giovine”.


Annamaria (Eldyna)

lunedì 25 aprile 2016

SOLTANTO NON…


Meravigliosa poesia di Erich Fried,segnalata da Enzo, dove il passato ed il futuro si intrecciano in istanti di gioia che vacillano tra l' illusione del passato e quella del futuro.





La vita
Sarebbe
forse piu' facile
se io
non ti avessi mai incontrata

Meno tristezza
ogni volta
che dobbiamo separarci
meno paura
della prossima separazione
e di quella che ancora verrà

E anche poco
di quella nostalgia impotente
che quando non ci sei
vuole l’impossibile
resta turbata
e respira a fatica

La vita
sarebbe forse
più facile
se io
non ti avessi incontrata
Soltanto non sarebbe
La mia vita,
(Erich Fried)