sabato 26 giugno 2010

Le riflessioni di CIPRIANO - Io e te stretti stretti, “puzzat e fridd …."


Caro Cipriano , non sono riuscita a trovare un significato a questo vostro detto napoletano "Puzzare di Freddo"

Dice un napoletano verace : la vera spiegazione non te la so spiegare neanche io anche perche' l'ho sempre sentito dire e anch'io lo dico... in pratica e' quando hai molto freddo!! in napoletano puzzare non esiste!!
Puzzare in napolateno si dice fiet!! quindi non ti so dire di piu' perche si dice cosi..anche mia madre ogni tanto mi dice: t stai puzzann 'e' fridd!!



E così anche quest’anno Giove Pluvio non
si è …E non ci ha fatto mancare nulla.
Dopo un inverno più piovoso che durante
la stagione dei monsoni nelle foreste Birmane,
la primavera è trascorsa tra un temporale
e l’altro, così che le giornate di sole si sono
contate sulle dita al massimo di due mani.
Siamo ormai avviati alla terza ed ultima decade
di giugno e gli scrosci di pioggia sono ancora
quasi quotidianamente presenti, con annessa
aria frizzantina che sa tanto di apertura
di scuola.
Penso che immaginiate la qualità e quantità
dei commenti che tutta la gente comune ha
sparso tra tante recriminazioni, lamenti e
rammarichi, tutti maledettamente monotoni
e conditi dai soliti sbuffi e lazzi, della serie
- Dio mio non se ne può più di questa pioggia ...-
- Non vedo l’ora che viene il caldo ...-
- Maledetto questo freddo ... - ,
sino al più irritante - Poveretti quelli che
stanno al mare adesso …-
come se poi quelli che stanno al mare se ne
fregano più di tanto se noi poveracci in città
possiamo crepare dal caldo o iniziamo ad
avere le traveggole da miraggi con annessi
colpi di sole.
Ma dispiace, guai ai vinti se per loro piove sul
bagnato; sta di fatto che le perturbazioni
atlantiche in questi ultimi mesi stanno
facendo un curioso e continuo girotondo sulle
nostre teste decidendo, al di là delle scarpe
bagnate, di farci lavorare fin quando è possibile
freschi e tosti; considerato poi che il mondo
si divide in brutti e belli, ricchi e poveri, dritti
e fessi, chi sta in questo momento al mare e chi
non ci sta, non è assolutamente peccato mortale
se tiriamo un poco a favore di chi “ volendo
o dolente “ deve immolarsi tra le mura amiche;
se poi tutto ciò avviene in un contesto “
metereologicamente favorevole, bhè pazienza,
per loro ci sarà un’altra volta ...
Ma caliamo sull’argomento il famoso asso di picche.
Le stesse masse sbuffanti, inneggianti al caldo
sempre ed ovunque, senza se e senza ma, alle
vacanze eterne in lontani e sperduti atolli corallini,
sono le stesse che alle prime ondate perduranti
di calore regalo anticiclonico africano ( la famosa
bolla africana), rompono gli argini dando il via a
monotone ed immorali “lagne e piagnistei.”
- Dio mio, non ce la faccio più ...-
- Quando finisce questo caldo maledetto -,
fino a quella frase che, a me fa letteralmente
impazzire …
- Non ci sono più le mezze stagioni - ,
un poco come dire che mancano le mezze misure,
le mezze tacche, le mezze calzette.
E li tutti con il naso all’insù in spasmodica attesa
di quella che era considerata una odiata nuvoletta;
…Manca solo la danza della pioggia.
Niente, anche perché qui c’è un’altra storia da
esaminare attentamente con masse di psichiatri
e neuropsichiatri.
I mezzi busti televisivi, forse minacciati dalle
corporazioni dei vacanzieri ad oltranza, dopo magari
due mesi di caldo torrido africano in cui i nostri fiumi
sono diventati piste ciclabili, le nostre campagne
più simile alla Depressione di El Quattara
o Bir Hacheim ed i nostri vecchietti a crollare per
strada e con la stessa gente a vagare inebetita alla
ricerca del buffetto di vento, ebbene dicevo …Questi
ineffabili signori continuano a chiamarlo “ bel tempo “.
Inevitabile, che alla prima pioggia ristoratrice, il tutto
diventa “ cattivo tempo “. 

Ma allora é proprio vero
che il mondo va alla rovescia? ...
      Cipriano


ANNAMARIA...a dopo

1 commento:

  1. Cipriano, sei profondo e divertente, e non è facile. In più sei un amico. Quindi, che vogliamo di più?

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