mercoledì 15 giugno 2011

A PROPOSITO DI PIRAMIDE ALIMENTARE


Una piramide alimentare non è altro che un suggerimento, in forma grafica, che gli studi dei nutrizionisti, mettono a punto per consentire ad ogni persona di nutrirsi in maniera corretta e consona alle proprie tradizioni, età, stili di vita, ecc. Quindi la sua lettura va dalla base, intesa come i cibi che devono sempre essere presenti nei nostri pasti, fino all’apice ove i cibi suggeriti devono avere un consumo saltuario, a volte settimanale o anche più.

Partendo quindi dalla sommità della piramide, troviamo gli alimenti con cui è bene non esagerare: una porzione di salumi, due porzioni (o meno) di carne rossa e di dolci, subito più sotto i cibi che si devono introdurre durante l’arco della settimana, variando di volta in volta la composizione dei pasti: due-quattro por zioni di uova, due o più porzioni di pesce e legumi, una o due porzioni di pollame. Sommando assieme tutte le porzioni indicate nella piramide si arriva al totale dei 14 pasti settimanali. Questo strumento, perciò, è utile e inno vativo perché non dà soltanto indicazioni “astratte” sulla qualità dei cibi da introdurre nella dieta, ma indica gli alimenti che compongono un pasto principale alla base e, via via a salire, gli altri cibi necessari a completarlo distribuiti a se conda che la fre quenza di consumo consigliata sia giornaliera o settimanale».

La piramide cita alimenti come il couscous, che non sono tipici della tradizione italiana e l’invito a bere vino con moderazione nel rispetto delle tradizioni sociali e religiose. C’è quindi un’attenzione precisa a includere le novità all’insegna della mo dernità e del benessere, senza trascurare le tradizioni culturali, religiose e le diverse identità nazionali.



La piramide alimentare idrica

E’ stata calcolata l'impronta idrica degli alimenti: mangiare poca carne fa risparmiare "oro blu". Vi siete mai chiesti quanta acqua occorre perché arrivi in tavola una sugosa bistecca o un piatto di pasta al pomodoro? Non stiamo parlando dei bicchieri d'acqua che berrete per mandar giù i cibi, ma di tutto "l'oro blu" che serve per produrli.
Se non ci avete mai pensato, lo hanno fatto al posto vostro degli esperti, scoprendo che se seguissimo alla lettera la piramide alimentare avremmo un impatto più lieve sulle scorte d'acqua della Terra.
L'acqua è una risorsa fondamentale, considerato il moderno petrolio, perché in troppe zone del mondo scarseggia, perché secondo la maggior parte degli analisti è destinata ad avere un peso sempre maggiore nelle relazioni fra i diversi Stati, che per accaparrarsela potrebbero farsi la guerra. Date queste premesse, è ovvio che un consumo giudizioso dell'acqua a disposizione è doveroso ed "etico" soprattutto per noi occidentali, a cui basta aprire il rubinetto per avere tutta l'acqua che vogliamo. E se ognuno sa che è bene chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti o ci insaponiamo sotto la doccia, pochi immaginano che anche quello che portiamo in tavola "costa" più o meno acqua. Invece, le scelte alimentari sono responsabili del 25% dell'impatto ambientale di ogni persona. Lo studio della Fondazione italiana sull'emergenza acqua, spiega il perché attraverso il calcolo dell'impatto idrico dei cibi presenti nella classica piramide alimentare.
Per ciascun alimento si è valutata l'impronta idrica, ovvero quanta acqua è stata necessaria, direttamente o indirettamente, per produrlo. C'è una parte di impronta idrica che viene chiamata "verde", e rappresenta l'acqua piovana evaporata durante le fasi di produzione; l'impronta idrica "blu", ovvero l'acqua utilizzata che non torna al corso d'acqua da cui proviene; e quella "grigia", che rappresenta il volume di acqua che viene inquinata per produrre l'alimento (calcolata ad esempio misurando quanta acqua occorre per diluire fertilizzanti o altri agenti chimici impiegati nel processo produttivo). Il risultato di questi complicati calcoli è quasi una piramide rovesciata.



In cima alla piramide alimentare classica troviamo infatti la carne rossa: ebbene, per produrne un chilo occorrono oltre 15mila litri d'acqua. Alla base della piramide alimentare ci sono la frutta e la verdura; per produrle bastano meno di mille litri d'acqua, perciò si trovano sulla "punta" della piramide idrica. Altri cibi hanno un impatto idrico intermedio: per produrre i dolci, ad esempio, che dovremmo comunque consumare con parsimonia, servono circa 3 mila litri d'acqua; pane e cereali sono tutti fra 1300 e 1800 litri. Non manca il calcolo dell'acqua usata per produrre le bevande: per arrivare a un litro di caffè sono serviti oltre 1100 litri d'acqua (non tutti vanno nel serbatoio della caffettiera, ormai si è capito), per un litro di latte circa un migliaio, poco di meno per una bottiglia da un litro di vino. Che cosa dovremmo mangiare e bere, allora, per avere un impatto lieve sulla Terra? Frutta, verdura, latticini, cereali, accompagnati da semplice acqua di rubinetto (per produrre quella imbottigliata possono servire il doppio dei litri d'acqua necessari a farla arrivare nelle nostre case attraverso l'acquedotto) o tè (servono appena 120 litri d'acqua per farne un litro). Tutto questo significa che se davvero mangiassimo seguendo i precetti della piramide alimentare classica avremmo anche un comportamento sostenibile nei confronti dell'ambiente: i cibi alla base sono infatti quelli con l'impronta idrica minore.
Bisogna considerare inoltre le attività agricole e di allevamento, responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra. L’impatto ambientale delle diverse categorie di alimenti è stimato dunque in tre punti principali: - emissioni di gas serra - utilizzo delle risorse idriche - uso del suolo Dall’unione della piramide alimentare con la piramide ambientale si giunge alla doppia piramide, ottenuta riclassificando i cibi non più soltanto in funzione del loro impatto positivo sulla salute, ma rispetto al loro impatto negativo sull’ambiente. Gli alimenti a maggior impatto ambientale in alto e quelli a ridotto impatto in basso.
Niente di più semplice da leggere in fondo: gli alimenti più salutari, per i quali è consigliato un consumo maggiore, sono anche quelli con un minor impatto sull’ambiente.
Si conferma che in cima alla piramide tra i cibi out per l’ambiente e la salute troviamo la carne rossa, seguita a ruota dai formaggi e dal pesce. Al terzo posto troviamo la carne bianca e i dolci. In basso, a ridotto impatto ambientale e con un maggior impatto positivo sulla salute c’è la frutta, seguita da ortaggi, pane e patate. Al centro della piramide, senza infamia e senza lode, troviamo i legumi, la pasta, i biscotti, l’olio d’oliva, il latte, lo yogurt, il riso e le uova.
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Mangiare sano, tenendo conto delle linee guida della piramide alimentare, o seguendo quella della dieta mediterranea, evidentemente oggi non basta più: nella scelta dei cibi e delle diverse diete occorre tenere conto della variabile ambientale, per un’alimentazione che soddisfi le nostre esigenze nutritive, il nostro gusto, senza dimenticare di rispettare l’ambiente fonte della nostra vita.




Maria & Annamaria... a dopo

1 commento:

  1. Incommensurabile per bellezza e comodità. Sono esagerato? Certamente no.

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