sabato 30 giugno 2012

Vedremo un film . . .



È assurdo attribuire a un film responsabilità di comportamenti aberranti: i pazzi esistono da prima della nascita del cinematografo.              Sidney Lumet


Sidney LUMET


Ce l’avete la voglia di andarvi a sistemare in una sala cinematografica? No !!
Allora cercate un bel cinema all’aperto, muniti di anti-zanzare e di qualcosa di dissetante . . .                         per il resto affidatevi al vostro film preferito . . . in uscita da venerdì 29 giugno . . .





Il cammino per Santiago


 In viaggio per il figlio
 Regia di Emilio Estevez. Con Martin Sheen, Emilio Estevez, Deborah Kara Unger, Yorick van Wageningen, James Nesbitt. Genere Azione - USA, 2010.
 Il film racconta il dramma incentrato sulla storia di Tom Avery, oftalmologo californiano che - alla notizia della morte del figlio durante una tempesta sui Pirenei - si reca in Francia per farlo cremare, poi ripone l’urna con le ceneri nello zaino del ragazzo e si mette in viaggio lungo il Cammino di Santiago, portando a termine il pellegrinaggio intrapreso dal figlio.


 Take Shelter 


Visioni apocalittiche 
Regia di Jeff Nichols. Con Michael Shannon, Jessica Chastain, Katy Mixon, Shea Whigham,Kathy Baker. Genere Drammatico - USA, 2011 - Durata 120 minuti circa.
 Curtis LaForche conduce una vita tranquilla con la moglie e la figlia, fino a quando inizia a fare dei violentissimi incubi. È ossessionato dalla minaccia di un tornado. Visioni apocalittiche gradualmente invadono la sua mente. Il suo comportamento inspiegabile indebolisce la coppia e provoca l'incomprensione dei suoi parenti. Infatti, nulla può sconfiggere il terrore che vive dentro di lui 


… . . . e da martedi’ 3 luglio . . . 


 A qualcuno piace caldo 


Regia di Billy Wilder. Con Marilyn Monroe, Tony Curtis, Jack Lemmon, George Raft, Pat O'Brien. Genere Commedia - USA, 1959 - Durata 120 minuti circa.
 Una volta Marilyn Monroe era a un party. C'era anche Zanuk, il grande capo della Fox. Marilyn era circondata da uomini che pendevano dalle sue labbra, e non solo da quelle. Attirò l'attenzione di Zanuk che disse: "Se quella raccoglie tante attenzioni a una festa vediamo se le raccoglie anche in pellicola". Le raccolse. Da quando cominciarono ad assegnarle ruoli in cui potesse esprimersi, successe un fatto straordinario: Marilyn cancellava completamente dallo schermo chi le stava intorno. Quando fece Gli uomini preferiscono le bionde, il primo nome in cartellone era Jane Russell, che fu letteralmente messa nell'ombra


. . . . mentre da mercoledi’ 4 luglio . . . 


 The amazing Spider-Man 


Un reboot della franchise in stile
 Nolan Regia di Marc Webb. Con Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Sally Field, Martin Sheen. Genere Azione - USA, 2012. Il reboot della franchise di Spider-Man. Si ritorna a quando Peter Parker era alle superiori e non era ancora stato morso da un ragno radioattivo. La pellicola sarà più cruda e contemporanea, e si ispirerà a Batman Begins per il tono e per la re-invenzione del protagonista.


 Quell’idiota di nostro fratello 


Una commedia divertente ma non banale che arriva dal Sundance.
 Regia di Jesse Peretz. Con Paul Rudd, Elizabeth Banks, Zooey Deschanel, Emily Mortimer,Steve Coogan. Genere Commedia - USA, 2011. Durata 95 minuti circa. Dopo aver scontato il suo tempo in prigione per aver venduto erba, Ned si trasferisce da ognuna delle sue tre sorelle mentre cerca di rimettersi in piedi. Le sue migliori intenzioni presto portano la famiglia sull'orlo del caos, ma alla fine tutto viene chiarito.











Buona visione a tutti . . . da Maria !





venerdì 29 giugno 2012

LE BUONE NOTIZIE




Una notizia , una buona notizia che mi ha commossa.



Che sia di esempio l'opera umanitaria di questo eccezionale  benefattore ,per chi ha tanto denaro superfluo. CARO BRUNO VESPA INVECE DI DONARE DIECIMILA EURO AL PAPA PER ESSERE RICEVUTO IN UDIENZA PRIVATA, SEGUI L'ESEMPIO DI QUESTO GRANDE SIGNORE.......e come lui tanti altri ricconi potrebbero dare speranze ai meno fortunati. Tanti, tranne B. che ha arricchito  ragazze con  cervello siliconato e senza  dignità, che hanno venduto il proprio corpo .






‘angelo invisibile’ di Milano che fa del bene ai meno fortunati.




Salda i debiti e paga gli affitti. Ha dichiarato «Ho lavorato nelle grandi banche e so che ci sono centinaia di manager che potrebbero farlo»


L'uomo che fa vivere la speranza ha appena trovato casa a un disoccupato domiciliato da due anni in una vecchia auto. Si è presentato nel quartiere Stadera e ha bussato a una portiera chiusa. Gaspare Tumminello dormiva lì, con la barba sfatta, i denti persi e una storia da disperato involontario: fino a 46 anni gestiva un bar, faceva su e su, insomma se la cavava. Poi i debiti, i prestiti, la malattia. Ha perso tutto. A 54 anni senza sussidio e con un tumore si fatica a mangiare e non si riesce a pagare l'affitto: si sprofonda sempre di più.
«Milano è dura e spietata, ma non si può vivere così», ha esordito l'uomo arrivato con l'intenzione di dargli una mano. In una settimana la vecchia auto è finita in un box; Tumminello oggi dorme in un letto: affitto pagato, spese comprese. Il mestiere dei poveri è quello di doversi arrangiare, ma se qualcuno li aiuta il futuro fa meno paura: si può ritrovare una strada e la dignità. Tumminello quasi incredulo ha ringraziato; l'uomo gli ha messo in tasca un assegno: «Se deve mangiare qui c'è il necessario. Faccia le sue cure e speriamo bene. Una raccomandazione: non si arrenda». Come hanno fatto gli altri milanesi in difficoltà sovvenzionati, aiutati, indirizzati dall'invisibile signore che si materializza all'improvviso e poi sparisce come Nembo Kid.


È stato così per Noemi, una pensionata finita nel girone dei poveri, indebitata con la banca per tenere nel decoro uno scalcinato alloggio popolare in viale Molise. Voleva un frigorifero, ma non era in grado di pagarlo: così ha raccontato al Corriere il suo problema, la vergogna di chi deve lottare ogni giorno per non finire nel tunnel del degrado: «Sono a un passo dal chiedere l'elemosina». L'uomo della provvidenza si è presentato a casa sua: «Andiamo in banca a mettere in salvo il conto», le ha detto. Ecco il frigorifero. E gli occhiali nuovi, se servono. Tenga un po' di contanti per le spese dei prossimi mesi. Mi faccia sapere come va...


C'è una carità spontanea, quotidiana, che attraversa Milano. Non cerca pubblicità e non vuole il suo nome sui giornali. È la carità che non conosce altra regola se non quella di regalare un frammento di umanità e di speranza a chi si è messo (o è stato messo) ai margini della società. Bisogna far sapere che esiste. Ci dice che non tutto è peggio, che non ci sono solo cattive notizie, pugni in faccia per i cittadini. Salvatore Jacono l'ha sperimentato coi suoi figli. Si lamentava di essersi indebitato per farli studiare. E di essere costretto a lavorare di giorno e di notte per evitare l'incubo degli usurai. Niente cinema, niente pizzeria, niente vacanze per qualche anno. Non è bastato. Prosciugato lo stipendio da ferroviere e quello di portiere d'albergo ha dovuto stendere la mano e chiedere l'elemosina. Il suo angelo, lo stesso di Gaspare, lo stesso di Noemi, è arrivato quando non se l'aspettava più. «Ci penso io a far studiare i figli», gli ha detto. «Adagio adagio chiuderemo anche i debiti. Mi tenga informato, con le pagelle del ragazzo e il libretto dell'università...».


Se la vita significa cercare momenti felici è bello sapere che c'è qualcuno che ci aiuta a trovarli. L'uomo della solidarietà che appare e scompare dice che viviamo chiusi in troppi egoismi. «Ho lavorato nel mondo delle grandi banche e posso garantire che ci sono centinaia di manager con entrate milionarie che potrebbero fare quel che ho fatto io: ma forse voltano la pagina di cronaca, preferiscono quella degli spettacoli...». Anche il piccolo Mohamed fra qualche anno ringrazierà questo anonimo signore. Per sopravvivere a una rara malattia genetica che aveva distrutto le sue difese immunitarie i suoi genitori hanno lasciato la Tunisia. I medici del Policlinico di Pavia erano pronti al trapianto: gli unici in Europa.


Ma serviva un donatore di midollo osseo compatibile. Per tre anni sono stati lanciati appelli alle tv italiane e arabe. Niente. Il padre di Mohamed, docente universitario in Tunisia, per pagarsi le spese si è adattato a fare la raccolta differenziata in ospedale. La nascita di un fratellino ha permesso il trapianto. Ora il bambino è fuori pericolo, ma la famiglia è al collasso: serve aiuto. Tradotto: solidarietà economica. Ed è arrivato lui. Ha trovato una casa decorosa, ha dato un aiuto al padre, ha pagato una vacanza a Mohamed: la prima della sua vita. Pagherà anche il viaggio di rientro della famiglia in Tunisia, alle fine dei controlli medici.


C'è nel Paese una solidarietà che a volte non appare. La povertà soffre in silenzio: chissà quanti altri casi sono stati risolti così. Con la generosità discreta di un anonimo cittadino. Messe in fila le storie positive di Milano però sono tante. Diventano notizie. Good news . Anna e Virginia, per esempio. Madre e figlia impoverite dalle malattie e dall'impossibilità di mantenere un posto di lavoro per potersi curare. Si è presentato lui, stupito: come mai nessuno si è offerto di aiutare due donne senza stipendio e senza pensione? Così ha staccato un assegno, per superare l'emergenza e affrontare la vita con un sorriso. «L'anomalia non sono io», ha detto. «È chi volta le spalle a chi è stato sconfitto dalla vita».


Così ha dato una mano anche ad Aldo, pensionato che accudisce i bambini di una coppia senza casa. Abita al quartiere Calvairate e corre tutto il giorno in auto per portare i bimbi a scuola nel centro di Milano. I genitori rientrano la sera, poi vanno a dormire separati in attesa di un alloggio popolare che da dieci anni non arriva mai: i richiedenti a Milano sono 22 mila. Per Aldo il problema era l'Ecopass: la sua vecchia auto doveva pagare il pedaggio. Troppo per chi con 450 euro al mese vive accontentandosi di poco. L'uomo della speranza gli ha regalato un'auto, bollo e assicurazione pagati.


Perché tutto questo? «L'ho spiegato ai miei figli. Chi ha deve aiutare chi non ha. Il valore dei nostri gesti è direttamente proporzionale a quello di cui ci priviamo per aiutare gli altri. Credo abbia più peso il gesto di un pensionato che rinuncia a venti euro che non quelli come me, che non devono rinunciare a nulla. Nemmeno al superfluo». C'è un'umanità di cui dobbiamo sentirci responsabili, dice il cardinal Martini. Può essere utile parlare della solidarietà che risolve certi casi disperati accontentandosi della gratitudine, quella che Emily Dickinson chiamava «la timida ricchezza di coloro che non posseggono nulla».
fonte Corriere.it


Annamaria... a dopo




I RECORD

In un caldo e afoso pomeriggio , la giornata volge al brutto tempo. 
Enzo e Ducky si trovano nel salotto "buono" intenti a sventolare una rivista (scientifica?...) per avere un pò di fresco in viso, entrambi stravaccati nelle loro poltrone in similpelle.
Enzo  raccoglie le forze e dice a Ducky 
- "Duchino... va fuori e vide se cchiove!" 

Duchino ancora più abbacchiato di Enzo: 
- "Enzù.. chiama arint' 'o cane e vide s'è bbagnato!"






Le  “top 6 erotic zones” ovvero le 6 zone erotiche più appetibili in classifica





DUCKY   Enzo, ciao!

ENZO     Ciao, Duc!

DUCKY   Che ne dici se scomponessimo la donna in pezzi, in zone?

ENZO     Che vuoi fare? La vuoi sezionare in quarti come un bue o un maiale?...prosciutto di spalla…o cotto?

DUCKY   Sei matto, non intendevo questo obbrobrio.

ENZO     E allora, spiegati!

DUCKY   Volevo dire…facciamo una classifica e diamo un titolo di sensibilità erotica…

ENZO     …a ogni pezzo!?…che stai a dire, Duc?

DUCKY   …ma quali pezzi!

ENZO     Non ti capisco, Fratè!

DUCKY   ora sei tu il testardo…ma dimmi un po’…secondo te,  è 
la
stessa cosa baciare le labbra di una Ciucciottina…l’ombelico o le mani?

ENZO     Che domanda, c’è una bella differenza nei tre baci…

DUCKY   …o zone, ci sei arrivato alla fine. Quindi ci sono “zone” che si differenziano per…

ENZO-DUCKY  (in coro) ….SENSIBILITA’.

ENZO     Dividere in base alla sensibilità i i punti…e ci voleva tanto a dirlo?

DUCKY   Veramente ho sospettato un colpo di sole…stai fuori ombrellone, mentre io sto all’ombra.

ENZO     Non farla tanto lunga…ne vogliamo parlare e parliamone.

DUCKY   Ti ascolto in religioso silenzio. Il prof sei sempre tu.

ENZO     Va bene, sì, una classifica si può fare, poi ognuno se ne fa una propria…personale; tu hai la tua, io la mia.

DUCKY   Sentiamo!

ENZO     a molti Ciucciottini piace giocare con la…

DUCKY   …con la? Dillo!

ENZO     Tecnicamente si chiama “vulva”.

DUCKY   Precisiamo, a tutti Ciucciottini piace trastullarsi con “essa”…te compreso!

ENZO     Contieniti, Duc, stiamo facendo una disquisizione seria. A riguardo le donne però sono piuttosto indifferenti a questo tipo di attività soprattutto se Lui si concentra sulle labbra esterne.

DUCKY   In linguaggio calcistico sono chiamate ala destra e ala sinistra.

ENZO     Le labbra interne..in latino, labia minora…

DUCKY   …ci risiamo… ma perché tiri fuori sempre questo cavolo di latino…io le labia minora le preferisco in… italiano”, chiaro?

ENZO     …dicevo che le labbra interne sono di solito molto sensibili, mentre quelle esterne…labia maiora…lo sono molto meno.

DUCKY   Fratè, io voglio sapere della gerarchia, della sensibilità, cioè quale zona o cosa sta al primo posto e chi all’ultimo.

ENZO     Come sei impaziente…neanche se avessi un appuntamento. Ok, secondo Seymour Fisher, un’autorità in materia, la classifica e’ questa dal primo posto “massima sensibilità, a quello meno sensibile. Eccola!

1° posto: clitoride
2° posto: vagina
3° posto: zona intorno al clitoride
4° posto: le labbra interne della vulva
5 posto: l’interna della vagina
6° posto: i seni
Le labbra esterne sono state considerate la zona meno appetibile di tutte.

DUCKY   …meno appetibile?...a me è venuto un pò di fame.

ENZO     Allora pensa “agli affamati” e fattela passare. So bene che tipo di fame ti è venuta.

Fine
ENZO










giovedì 28 giugno 2012

GIA LETTI MA SEMPRE GODIBILI













3-5-25 Sono numeri per il lotto? Fate voi. Per me sono gatti. I miei gatti. I primi tre vivono in casa. Due, più vecchietti, ex orfanelli. Una, più giovane, trovatella. Uno è maschio, senza un occhio. Vedeste quanto è buffo se ti vuole guardare diritto. Semplicemente non può. Allora assume una posa tutta sua, reclina il capo e il suo occhio ti fissa e non ti lascia. Salta, poi, su di te e sta’ sicuro che non c’è forza al mondo che possa allontanarlo. Io sono suo e di nessun altro. Le sorelle lo sanno e non ci provano. La seconda, è una filosofa, capisce tutto. Come si suol dire, tu le puoi parlare. E, in effetti, la guardi, le dici di avvicinarsi, si siede vicino a te, e il colloquio inizia, lungo o breve che sia, a seconda delle necessità. Lei t’ascolta, capisce, e con un cenno del capo ti dice che va bene o no, ma tutto finisce con la solita carezza. Al prossimo colloquio! La piccola piagnucola per ogni dove fino a quando non l’hai presa in braccio o non le hai dato una pulitina al suo folto manto. Ha occhi belli e giallissimi.


 I miei gatti. Qualche incidente potrebbe capitare con le due canarine che stanno di là. Una volta l’ho trovata, Pauline, appoggiata per lungo sulla gabbia. Ma non è successo nulla di grave. Mosé e Nicoletta, niente. A uno, due chilometri da casa, altre due mie gatte, Sarah e Lilletta. Due furbette che lévati. Padrone assolute di un grande terrazzo, fanno, se le circostanze lo permettono, una caccia spietata agli uccellini. Li ho visti qualche volta, povere vittime di una natura senza crudeltà. Ma belle, belle, le gatte, anche se assassine. Dai grandi manti colorati, unici, dico, perché originali, non di tutti i gatti. Anch’esse, peraltro, trovatelle e fortunate perché hanno trovato famiglia. Quanti ce l’hanno? Questi gatti, un gatto e quattro gatte, appartengono al mio privato, fanno parte di me, ma anche quelli della casa-famiglia di cui ho parlato in Riflettiamo, quella di Vanna e Marella, sono miei. Gatti dai nomi d’accatto, sempre mutevoli perché sempre diversi i gatti. Qualcuno, più fortunato, è adottato, qualche altro, dopo breve o lunga malattia, si accomiata dal mondo. Sono forse i gatti a cui sono più affezionato e quelli, d’altra parte, che mostrano più affetto. Dovreste vederli quando vengono in braccio a farsi accarezzare, spazzolare. Quando sono con loro dico fra me: davvero il mondo è gatto. Stupidi quanti, non conoscendoli, dicono che sono diffidenti, non si affezionano, si fanno gli affari loro. Giuro che non è vero. Gatto è amore, amicizia, gioia di stare insieme.


 LORENZO





ALI DI FARFALLA


Questi versi di Maria sono il frutto di un sogno confuso... 







Ho visto il fremito di ali
che dalla crisalide volevano venir fuori



Le ho viste dibattersi, liberarsi,
già protese al cielo.


Ti  ho visto stillare gocce scure
di menzogna su quelle ali
le ho viste diventare pesanti,
incapaci di volteggiare nell'aria
leggera e dolce dell'amore
un amore che non potrai mai veder
volare davvero.





Maria


COLLEGHE AMICHE O NEMICHE?






Quanto conta l’aspetto esteriore sul luogo di lavoro?
Le colleghe si sostengono e si supportano a vicenda o, al contrario, si fanno la guerra?


Diremmo che dipende, che sul lavoro c’è sempre un pò di tutto: colleghe gentili e pronte a sostenerci ogni momento, colleghe indifferenti o un pò ostili, a seconda delle fasi della luna, e quelle sempre sul piede di guerra…


Da un recente studio, pubblicato in Spagna su la  Revista de Psicologia Social, emerge un dato un pò preoccupante: pare che le donne, sul lavoro, siano molto agguerrite e competitive con le loro colleghe, molto più di quanto lo siano gli uomini, tra loro.


Insomma, il sesso femminile si farebbe più la guerra al suo interno di quanto lo farebbe il sesso maschile.
Pare che l’invidia e la gelosia, che sia agli uomini che alle donne capita normalmente di provare, nei rapporti tra donne, possano assumere la potenza di un detonatore…




Non è una novità che avere buoni rapporti sul lavoro, essere capaci di coltivare amicizie ed alleanze, renda più facile e più piacevole lavorare. Eppure, le donne sotto questo profilo sono penalizzate.
Da chi? Dalle loro colleghe: le donne soffrono e risentono molto dei commenti delle colleghe sul loro aspetto, magari sul pessimo abbinamento maglione, scarpa e gambaletto. O sulla evidente ricrescita. Non solo, sarebbero soprattutto le belle donne ad essere vittime dei commenti negativi delle loro colleghe…


Pare persino che le donne in sovrappeso o bruttine abbiano tendenzialmente  dei salari più bassi, rispetto alle colleghe più graziose ed attraenti.
I risultati di questa ricerca sono un pò tristi ma chissà che la ricerca condotta in Spagna, se pur scomoda, non denunci una grande verità: se le donne si sostenessero a vicenda, anziché soccombere agli istinti di invidia e gelosia, forse, la vita anche sul posto di lavoro, sarebbe più facile per tutte…
fonte-Donna Moderna






Rivalità femminile nel mondo dello spettacolo





Annamaria... a dopo









mercoledì 27 giugno 2012

FATALITA' O IMPERIZIA??


Leggo nei vari siti :"Forse una tragica fatalità."
A me fa rabbia leggere "fatalità". Io porto 70 bambini in quota 700-800 metri con un sole cocente e un caldo africano e parliamo di fatalità...mahh


Ieri pomeriggio, durante una gita in Calvana, il monte che domina la città di Prato, un bambino di undici anni, Franco Lori, è morto, dopo aver accusato un malore dovuto al caldo. Il fatto è accaduto all'ora di pranzo: il bambino si è sentito male ed è stato portato d'urgenza in codice rosso con l'eliambulanza all'ospedale fiorentino di Careggi, dove è spirato poco dopo. Le sue condizioni erano apparse sin da subito gravissime.Tutti i ragazzi ( una settantina) sono stati portati in elicottero a piccoli gruppi alla caserma piu vicina, dove uno staff medico li ha visitati e rifocillati.
Stessa cosa è successa, pochi giorni fa ,all'oratorio Don Bosco di Paderno Dugnano. E per fortuna non c'è stata nessuna vittima.Dopo aver sfiorato la tragedia ho saputo che hanno cambiato i programmi e i bambini , almeno in questi giorni di caldo intenso,rimarranno all'interno. Però eh? Ma quanto sono imbecilli sti educatori, oppure non preparati adeguatamente al loro ruolo. I preti sicuramente sono degli incoscienti, buona parte...Molti bambini  hanno usato il telefonino per chiamare nonni e genitori. Molti, ma non don Carlo che da anni rifiuta l’uso del telefono cellulare che non ha mai voluto comperare. I


Mia figlia ci ha rinunciato già qualche anno fà a mandare mia nipote all'oratorio feriale estivo in quanto , essendo lei molto apprensiva, un giorno facendo un giro intorno all'oratorio ALLE 3 DEL POMERIGGIO e con un caldo atroce, scoprì che i bambini erano sotto il sole a giocare e gli educatori (ragazzi 16enni o poco più) all'ombra a ridere e scherzare tra loro. MAMME PRIMA DI LASCIARE I VOSTRI BIMBI IN MANO A DEGLI INCOPETENTI o in gite escursionistiche o altro assicuratevi , controllate a chi date in mano i vostri figli...ciò non toglie che comunque possono succedere tragiche fatalità, come quella  di Brindisi all' Istituto "Falcone Morvillo". Quanto successo ieri a Prato   traccia incompetenza, menefreghismo,  e falsità  del mondo bigotto della chiesa...scusate lo sfogo! A proposito è stato aperto un  fascicolo a carico di ignoti...perchè non si conoscono i nomi degli accompagnatori?


IL VADEMECUM DEL MINISTERO DELLA SALUTE. Così, il Ministero della Salute, ha stilato un Vademecum. Ecco alcuni consigli su come comportarsi in caso di caldo estremo, come vincerlo e come difendersi sia in casa che fuori. E alcuni consigli per un'alimentazione corretta.



I soggetti più a rischio sono anziani, bambini e neonati, malati cronici, persone non autosufficienti e persone che svolgono un'intesa attività fisica all'aperto.


FUORI CASA.
Non uscire all'aria aperta tra le 11 e le 18.
Non fare attività fisica intensa
Proteggere la pelle, il capo, gli occhi dai raggi del sole
Non lasciare mai persone o animali nelle auto in sosta anche se per poco tempo.

IN CASA.
Tenere chiuse le finestre di giorno e aprirle di notte.
Oscurare i vetri delle finestre esposte al sole.
La temperatura ideale della casa è di 24-25 gradi, anche se si usa il climatizzatore.

CIBO.
Bere molti liquidi, anche in assenza di sete.
Mangiare molta frutta e verdura.
Evitare gli alcolici.
Fare attenzione alla corretta conservazione di cibi e farmaci.

BAMBINI.
Proteggere i bambini dal sole e dal caldo.
Evitare che i bambini svolgano un'attività fisica intensa dalle 11 alle 18.
Non esporre mai al sole diretto i bambini al di sotto dei 6 mesi di età.
Fare attenzione a non lasciare mai i bambini chiusi in auto, nemmeno per poco tempo.


Annamaria... a dopo


IMMORTALE DESIDERIO

Cari amici, la poesia che vi propongo oggi, della nostra cara Simona NURCHIS, è scritta di suo pugno. Possiamo cosi  conoscere ed apprezzare  la bellezza della sua calligrafia che trovo piena di armonia, come le dolcissime poesie che ci regala Grazie Simona!


Gelato . . . quanto ne sappiamo ?





Amatissimo agli italiani e consumato anche come sostitutivo del pranzo, mette d’accordo il 95% della popolazione sia in estate che in inverno. 


 E’ entrato in modo sempre più deciso nelle nostre abitudini alimentari e il consumo, nell’ultimo mezzo secolo, ha subito una netta impennata. Alla domanda : “Ti piace il gelato?” , rispondono affermativamente più i 50 milioni di italiani, un numero record !


 Gli italiani, da veri golosi, amano le creme : tra i gusti favoriti il podio lo ha il cioccolato, al secondo posto la nocciola, al terzo il limone e al quarto la fragola. Lo amiamo , ma ci sono ancora dei luoghi comuni . . . 




Il gelato artigianale, per esempio NON è migliore di quello confezionato: entrambi sono sani e ricchi di piacere. Il gelato confezionato offre 3 certezze, per il gusto, identico ovunque venga acquistato, per la sicurezza igienica e per il valore nutrizionale. I valori sono riportati sulla confezione in modo chiaro, per poter tenere sotto controllo anche le calorie. A volte, con i ritmi frenetici della vita moderna, può capitare di non avere tempo per preparare un pasto completo : una possibile soluzione può essere quella di integrare occasionalmente un gelato nei pasti, accompagnandolo anche con altri alimenti, quali pane, verdura, frutta.


 Il gelato può essere tranquillamente inserito in una dieta varia ed equilibrata, anche come dessert per il dopocena. Basta scegliere la porzione e la tipologia più adatta alle diverse esigenze : ad esempio come dessert preferite gusti alla frutta e porzioni contenute. Qualcuno si chiede : “Ai bambini è meglio non dare il gelato a merenda?”. Il gelato può rappresentare una valida alternativa di merenda per i più piccoli.




 A seconda dell’età e dell’attività fisica, un gelato biscotto, può fornire l’energia necessaria per affrontare le attività del pomeriggio. Inoltre, gratifica il palato e trasforma questo momento in una pausa allegra.


gelati 8

 Voglio anche io cimentarmi nel proporvi un piccolo, piccolissimo test, un TEST . . . GOLOSO ! Scegli il tuo gelato e scopri che tipo di goloso sei. . . 


A




B



C


 Ed ora curiosate tra i profili per individuare la vostra tipologia . . . Ecco come siete golosi :


 A ) Goloso – raffinato Dai gusti sofisticati, cerchi abbinamenti inediti. Tuffati nei nuovi gusti studiati all’industria: vaniglia e nocciola,vaniglia e arancia, Ghana nocciola e pistacchio . . . vere raffinatezze.


 B ) Goloso – ottimista Un po’ Peter Pan, sei allegro e positivo. Anche quando scegli il gelato. Il biscotto ti piace perché ti riporta all’infanzia . . . e poi molte ditte rallegrano il biscotto con una barzelletta!


 C ) Goloso – affidabile Su di te si può sempre contare, qualsiasi cosa succeda. Il tuo gelato-icona non può che essere lui : il cornetto. Da quello classico, ormai un super cult, ai gusti più nuovi: un pizzico di novità, con la certezza di sempre



Chiaramente vi dirò presto qual è  il mio preferito !
Per il momento
buon gusto a tutti  . . . da Maria !







martedì 26 giugno 2012

IL LINGUAGGIO DEL CORPO…E DELL’AMORE 5


-   Che tipo di uomo scelgono le donne?
-   Quello pacato e gentile o lo “sciupafemmene”?
-   O quello paterno? Coetaneo o più anziano?
-   O quello virile.

-   Fino a che punto contano le affinità elettive?

ENZO     Ciao, Duc!

DUCKY   Ciao, Enzo! Ottima cena…di collaborazione.

ENZO     Già, propria ottima, il melone era  veramente squisito…

DUCKY   …maturo al punto giusto. Di che parliamo, stasera, Alter ego.

ENZO     Ti sei mai chiesto, se le donne sono attratte da un certo tipo di uomo? Le Ciucciottine sono attratte da quale tipo?

DUCKY   Ho capito,  non c’è bisogno di ripetere…secondo me loro vogliono un giovane o un uomo di bell’aspetto, non proprio bello, che abbia la parola facile…simpatico insomma.

ENZO     Non proprio!

DUCKY   Ti pareva, sentiamo cosa dici tu!

ENZO     Bisogna distinguere, se le donne sono alla ricerca di un partner per la vita, optano per uomini “posati e gentili”; se, invece, vogliono uno spasso momentaneo, un’avventura, allora puntano dritto allo “sciupafemmene”. Questo secondo un’indagine scientifica. Un gruppo di studiosi dell’Università della California, guidato dallo psicologo Jones Roney, ha voluto verificare se sulla base dei tratti del volto le donne siano in grado di capire se un uomo possa essere “un buon padre”.

DUCKY   Che cosa hanno evidenziato?

ENZO     Per prima cosa, le donne hanno considerato più maschili gli uomini con un alto livello di testosterone; questi ultimi erano anche preferiti per una serata “allegra”…

DUCKY…e…scusa…bisogna  averlo grosso…questo testosterone?
E se uno ha il testosterino…”sta inguaiato?”

ENZO     …uh marò…quello sta dentro…è una sostanza che sta dentro…è chiaro?

DUCKY   Più testosterone ho dentro…

ENZO     …e più “lui” si rinvigorisce!

DUCKY   …rinvigorisce!?

ENZO     …si, psicolabile…”caccia a capa fora”…ci siamo?

DUCKY   Tu  stai qua proprio per …questo.

ENZO     …per il testosterone?

DUCKY   Ma no…per spiegare…sei o non sei il Prof della situazione?!

ENZO  Avanti, lasciami spiegare. L’aspetto più imprevedibile è che gli uomini giudicati maggiormente inclini a fare i papà erano gli stessi che nelle interviste avevano espresso simpatia per i bambini. Altro aspetto  curioso è che alcuni uomini venivano giudicati virili ma anche paterni.

DUCKY   A quanto pare le donne, guardando un uomo in volto, sono capaci di distinguere il desiderio di paternità.

ENZO     Giusta considerazione. Le donne poi prediligono uomini che hanno un’età che va dai 30 al 45 anni e  preferiscono le donne nella fascia di età tra i 15 e i 25 anni; più esattamente, le indagini al riguardo mettono in luce che esiste una fascia di età in cui gli uomini (età 30-45) e le donne (età 15-25) sono più attraenti.

DUCKY Io e te siamo fuori corso, allora?!

ENZO     Il discorso è diverso per quanto riguarda l’età dell’uomo, ritenuto più ammaliante se più maturo e quindi, in grado di offrire maggiori garanzie in termini di affidabilità e premure.  Inoltre, l’età “avanzata” infatti è più facilmente associata a una posizione sociale elevata e stabile.

DUCKY   Ora,  permetti una domanda particolare?

ENZO     Su, spara!

DUCKY   Quando, cioè a che età, una donna diventa una “Ciucciottina” sessualmente desiderabile?


ENZO     Fino a 14 anni non la si è trovata, secondo studi, desiderabile, mi sembra anche ovvio e logico: mentre suscitava interesse nel caso le venissero attribuiti più di 15 anni. Tuttavia, c’è da fare una precisazione: tra una donna giovane e fresca e una “bella donna matura”, preferisce quest’ultima, anche  se essa aveva
Degli anni in più.
Ebbene, quasi sempre i partecipanti agli studi hanno dato prova di attribuire più importanza alla bellezza rispetto all’età: indipendentemente dagli anni che le venivano assegnati, la donna attraente è stata ritenuta la più “papabile” come compagna.

DUCKY   Embè, una donna di bell’aspetto è sempre una cosa speciale. D’altra parte, caro fratello, i segni del tempo, e lo sai anche tu, possono rendere più attraente entrambi, Ciucciottine e Ciucciotti: basta pensare a Kim Basinger oppure a Sean Connery, uno degli uomini più desiderati.
Ora ti dò una “dritta di M. Pacori.

DUCKY   Cosa?

ENZO     Un suggerimento, Ciuccio, “Se vogliamo tentare un  approccio con qualcuno che veste casual.  Sarà consigliabile indossare un abbigliamento informale;
invece, se le avance sono rivolte a chi sfoggia uno stile classico, sarà buona regola vestire in modo curato ed elegante.” Chiaro? In altre parole, “se ti vesti più o meno come me, mi piaci di più”.  Posso proseguire?

DUCKY   Certo!

ENZO     Hai mai sentito parlare di AFFINITA’ ELETTIVE?

DUCKY   Francamente no, Cosa sono vincoli di parentela…particolari?

ENZO     Non dire castronerie. L’affinità elettiva è un’istintiva attrazione tra due persone o, badi bene, una somiglianza spirituale, psicologica, tra due individui. Immagina una relazione seria, se con una donna  si vogliono “fare le cose serie”, non ci limitiamo solo all’aspetto, ma teniamo conto anche della personalità le attitudini, gli atteggiamenti culturali e non, insomma di altri aspetti. Mentre gli uomini ci tengono meno, le donne sono più attente a queste caratteristiche; c.d. affinità elettive In ogni caso, entrambi apprezzano la gentilezza, la sicurezza, la sensibilità, la flessibilità e l’amichevolezza. Un tratto che conta molto è l’intelligenza, ma gli studiosi hanno anche accertato che in genere siamo in grado di stabilire quanto uno è “sveglio” dall’espressione del volto e dagli occhi.

DUCKY   Buono a sapersi…sugli affini!

ENZO     Distrattone…affinità elettive... i parenti e gli affini tuoi non c’entrano per niente. In una ricerca su 135 soggetti, è stato appurato come le unioni in cui marito e moglie sono sulla stessa lunghezza d’onda, godono di più intimità e dialogo, mentre le coppie ”spaiate” spesso vivono conflitti periodici.

DUCKY   Incontrare qualcuno che ci è vicino per comportamento e qualità affini, ci fa vivere questa persona come gradevole e attraente, poiché quest’ultima ci rimanda un’idea positiva di noi. Tutta sta nelle affinità, come dici tu…ché mi guardi, cretino?

ENZO     Oh, niente, sciagurato,  mi sorprendi a volte con delle sintesi appropriate. Bravo!

DUCKY   Meno male…pensavo a uno sfottò!

ENZO     Più la coppia ha elementi in comune più vanno d’accordo in amore, in famiglia e in amicizia. Detto ciò, direi che conta ancora di più la complementarietà delle esigenze personali. E non è  solo nel rapporto amoroso che la similitudine o la diversità dall’altro hanno peso. Anche quando “facciamo coppia” con un collega nel lavoro o nello studio, queste sono caratteristiche che contano. Se si ama, occorre anche aiutare l’altro ad assecondare le sue passioni,  i suoi hobby: più cose si condividono in reciprocità,
più la coppia si rassoda in armonia, e non è poco, e’ veramente molto.

DUCKY   Lo credo anch’io.

ENZO     Meno male…alcuni cibi sono considerati afrodisiaci per la loro somiglianza con gli organi sessuali: ciò vale per banane, asparagi, cetrioli, che hanno una forma fallica, o per l’ostrica, che ha l’aspetto di una vagina…

DUCKY   Ueh, fermati, Enzo, Che vai dicendo? Questo è l’argomento del prossimo pezzo della rassegna.

ENZO     Porca miseria, hai ragione. Hai fatto bene a ricordarmelo: e sarà una disamina piacevole e pepata.

DUCKY   Io direi, più pepata che piavcevole.

ENZO     Spero che non ti ecciterai troppo.

DUCKY   Eh, solito maligno!

ENZO     Non ti dovrai scombinare, né turbare, profano!

DUCKY   Se me lo dicevi mentre sbattevo l’uovo per la frittata, ti avrei schiarito i capelli.

FINE


ENZO