PERSONAGGI FAMOSI E CIBO
Leggendo qua e là curiosità di tanti personaggi della storia, della musica, della letteratura, dell’arte, ho trovato spesso dei riferimenti ai loro gusti ed alle loro ricercatezze in campo gastronomico.
Molti uomini e donne hanno espresso la propria creatività in cucina e le proprie preferenze a tavola, per questo ho avuto l’idea di presentarvi queste curiosità e con esse alcune ricette che restano legate alla vita di alcuni di essi.
Pietro Mascagni … mito gaudentePietro Mascagni (1863-1945)
Nato nel 1863 da un fornaio che l’avrebbe visto volentieri impastare, lievitare, e cuocere pagnotte, secondo la tradizione di famiglia, riuscì invece a studiare musica, dapprima nella sua Livorno e poi grazie ai sussidi di un mecenate al Conservatorio di Milano.
Mascagni, con il trionfo della sua composizione “Cavalleria Rusticana” del 1890, seppe tener vivo per mezzo secolo l'interesse dei maggiori teatri italiani, europei e d'America.
Quale direttore d'orchestra e compositore di musiche per il cinema, fu un personaggio di grande notorietà e vero fenomeno della sua epoca.
Le donne correvano a vederlo, le ragazze ne ritagliavano la fotografia dalle riviste e all'estero era uno degli italiani più noti.
Gli abiti, il ciuffo di capelli, le scarpe, il vezzo di non farsi crescere barba e baffi, venivano imitati in tutto il mondo per essere "à la page".
Mascagni, con il trionfo della sua composizione “Cavalleria Rusticana” del 1890, seppe tener vivo per mezzo secolo l'interesse dei maggiori teatri italiani, europei e d'America.
Quale direttore d'orchestra e compositore di musiche per il cinema, fu un personaggio di grande notorietà e vero fenomeno della sua epoca.
Le donne correvano a vederlo, le ragazze ne ritagliavano la fotografia dalle riviste e all'estero era uno degli italiani più noti.
Gli abiti, il ciuffo di capelli, le scarpe, il vezzo di non farsi crescere barba e baffi, venivano imitati in tutto il mondo per essere "à la page".
Il "cuore" livornese rappresentò una delle caratteristiche fondamentali di Pietro, che aveva spirito ribelle e parlata spedita dalla battuta fulminante.
Lo volevano nelle corti reali, nei salotti, nelle città più lontane.
Gli piaceva la gente, viaggiare e ritrovare gli italiani emigrati all’estero.
Oltre alla musica le sue principali passioni furono: il gioco dello scopone, il sigaro, il biliardo, il tamburello, la bicicletta e il collezionismo.
E’ risaputo che nel mondo dell’opera i piaceri della tavola rappresentavano parte integrante della vita dei più importanti compositori.
Viene narrato a tale proposito un episodio, ambientato durante una sontuosa cena avvenuta a Milano tra Mascagni e l’amico Puccini .
Mentre i due ricordavano gli anni di studi e sacrifici condivisi nella stessa stanzetta a Milano, fra loro sarebbe esplosa una goliardica discussione sul se era più succulento un piatto di cacciucco livornese o una folaga rosolata lucchese.
Cacciucco alla livornese … e mi raccomando NON CACIUCCO, con una C… “Se fai questo errore a Livorno ti impalano sulla Terrazza Mascagni!!!” Pesci: polpi, gattucci (o palombi), gronchi (o murene), scorfani, gallinelle, cicale (o canocchie) - olio d’oliva – salvia – aglio – pomodori – pepe – zenzero – sale - pane raffermo
Così Razzaguta, storico livornese ci riporta la ricetta del cacciucco.
“E preso un tegame ci messero dell’olio d’oliva e della salvia e dell’aglio tritato e del sale.
E fecero soffriggere e rosolare bene. E poi allungarono con acqua e pomodoro a pezzi.
E drogarono con pepe e molto zenzero. E fecero ritirare quell’intingolo.
E poi presi polpi e gattucci e gronghi, li tagliarono, e ci aggiunsero scorfani e gallinelle e cicale intere. E tutto buttarono nell’abbondante salsa tirata. E fecero foco lento perché cuocesse e saporisse bene.
E poi affettarono molto pane e l’arrostirono e lo strusciarono coll’aglio. E ci versarono sopra quella broda col pesce. E chiamarono quella vivanda piccante: cacciucco.
Così Razzaguta, storico livornese ci riporta la ricetta del cacciucco.
“E preso un tegame ci messero dell’olio d’oliva e della salvia e dell’aglio tritato e del sale.
E fecero soffriggere e rosolare bene. E poi allungarono con acqua e pomodoro a pezzi.
E drogarono con pepe e molto zenzero. E fecero ritirare quell’intingolo.
E poi presi polpi e gattucci e gronghi, li tagliarono, e ci aggiunsero scorfani e gallinelle e cicale intere. E tutto buttarono nell’abbondante salsa tirata. E fecero foco lento perché cuocesse e saporisse bene.
E poi affettarono molto pane e l’arrostirono e lo strusciarono coll’aglio. E ci versarono sopra quella broda col pesce. E chiamarono quella vivanda piccante: cacciucco.
A seguire vi do la ricetta completa per preparare un otimo
Cacciucco alla Livornese
Difficoltà: semplice
Tempo di cottura: 2 ore
Ingredienti per 6 persone:
500 gr. di polpo, 500 gr. di seppie, 300 gr. di palombo (o altro pesce similare al trancio), 500 gr. di pesce da zuppa (scorfano, gallinella, ecc.), 500 gr. di crostacei misti (cicale, scampi, gamberi), 500 gr. di cozze, 500 gr. di pomodori pelati, aglio, salvia, peperoncino, odori da brodo (cipolla, carota, sedano), 1 bicchiere abbondante di vino rosso
In una capace casseruola mettete un paio di spicchi d'aglio "in camicia", il peperoncino e il ciuffo di salvia nell'olio. Quando l'aglio imbiondisce spruzzate con parte del vino rosso e lasciate evaporare a fuoco vivace. Togliete aglio, salvia e peperoncino e disponete nella casseruola il polpo tagliato a pezzi e battuto per ammorbidirlo.
Dopo circa 1/4 d'ora aggiungete le seppie anch'esse a pezzi. Fate colorire ben bene il tutto e poi versate il restante vino rosso lasciandolo evaporare. Aggiungete i pomodori pelati con la loro acqua e abbassate la fiamma. In contemporanea mettete in una pentola in acqua fredda gli odori da brodo e i pesci da zuppa. Fate bollire e quando il pesce è pronto togliete dall'acqua e passatecon il passatutto e aggiungete al pomodoro. Tenete da parte il brodo del pesce perché potrebbe servire se il cacciucco tendesse ad asciugare troppo.
Quando il polpo e le seppie iniziano ad ammorbidirsi, aggiungete i crostacei e il pesce a trancio (se palombo a rondelle, altrimenti a cubetti).
Aggiustate di sale (se fosse necessario) e a cottura quasi ultimata aggiungete le cozze. Quando sono aperte il cacciucco è pronto.
Il cacciucco è un PIATTO UNICO e deve essere servito caldo in scodelle (meglio se terrine) su una bella fetta di pane toscano abbrustolito e strusciato con l'aglio.
Sul cacciucco, visto il suo gusto pieno e ricco, si beve rigorosamente VINO ROSSO giovane.
Friedrich Nietzsche • Senza musica la vita sarebbe un errore
E come sempre…
Buon Gusto a tutti … da Maria