“IL POSTLUDIO”
ovvero
“IL DOPO”
ovvero
L’importanza di un bel finale
Professore OCCHIOFINO – responsabile del Servizio di Andrologia dell’Ospedale San Gustavo di Napoli.
CORSISTI:
MAMIE ed ENZO: coniugi
ROSA e DUCKY (detto DUDU’): coniugi
Nella “Sala Conferenze” del 2° piano dell’Ospedale i quattro corsisti-amici sono seduti nei rispettivi banchi.
ORE 19.00
Enzo: Sta arrivando o’ professore, tenete la lingua a posto…ué ragazzi, ssst…zittiii! Buona sera, dottò.
Mamie: Sera!
Dudù: Buona sera, dottore…Rò, salutiamo il pro fes so re…!
Rosa: Oh, dottò, buona sera!
IL professore: Buona sera, buona serata a tutti…comodi, comodi.
Dudù: Che cosa ci spiegherete stasera?
Il professore annuncia l’argomento della lezione e dice “Dopo…dopo” e fa un gesto con la mano muovendola in senso orario.
Dudù: Scusate, dottò, non ho capito, avete detto “dopo” dopo che cosa?
Rosa: (bisbigliando verso il marito Dudù) Veramente nemmeno io ho capito…ha detto “dopo” forse ce lo dirà dopo, ma dopo quando?
Il professore: Dicevo “IL DOPO”, vi parlerò di quello che succede “dopo”.
Rosa: Dopo a che, dotto’?
Il professore: Signora, Rosa, dopo che vi siete , diciamo così, lamentata
con il vostro qui presente marito. E’ chiaro, adesso?
Rosa: Oh Gesu’, lamentata…io, per carità, io non mi lamento mai con Dudù, ve lo posso anche giurare, prufessò.
Il professore: Signò, avete capito male, è colpa mia, ho usato un eufemismo…
Mamie: Io non ho visto nulla. Enzo, tu hai visto? Te ne sei accorto che il professore ha usato qualche attrezzo…insomma questo eumefismo…
Eufum…insomma come cavolo si chiama!
Enzo: Mo’, me lo fai passare per un bocchino per fumare, si dice “eufemismo, che consiste nell’attenuare un concetto o una parola sgradevole con una meno esplicita o meno cruda.
Mamie: Fammi un esempio, così capisco meglio.
Enzo: Invece di dire a una donna “puttana” si potrebbe dire “passeggiatrice”; invece di dire “sordo” potremmo dire “audioleso”. Chiaro?
Il professore interviene: Quindi, signora Rosa, intendevo dire…”miagolare”, va bene. Avete capito ora?
Rosa: Che dite, Dottò, non sono mica una gatta!
Mamie: Rosa, il dottore sta dicendo che tu ti lamenti, miagoli…indo lietto…a letto con il partner…tu e Dudù!
Rosa: Oh, marò, miagolare in quel senso lì. Mamie, è vero, se è per questo io miagolo…eccome. Però che spiritoso siete, dottò. Ma è tutto merito del mio Dudù; modestia a parte, tutto è fuorché un lamento. E’ come se mi facessi male…dico sempre ah…ah…ah e non me ne accorgo in quel momento.
Dudù: “Le fusa, Rò…”fai le fusa”.
Mamie: (rivolgendosi sottovoce a Rosa): Ro, non te la prendere…io da parecchio non faccio le fusa. Ormai non so quasi più come si “fanno le fusa”.
Il professore: Signori, vi prego. La lezione riguarderà il “dopo” cioè di quello che fate dopo aver svolto il vostro dovere coniugale con la persona che amate.
Dudu’: Dottò, scusate il sorriso, ma per me non è proprio un dovere.
Mamie: Nemmeno per me. E nemmeno per mio marito. Una volta sì che era un piacere, anzi un superpiacere.
Enzo: Zitta, Mamie…non ci facciamo conoscere…questi sono fatti nostri…comunque sono d’accordo con tutti…non è un dovere però si sta così bene “dopo”.
Rosa: Prufessò, a dire la verità, qualche volta mi prende nù male ‘e capa, un mal di testa. Io, sapete che faccio, per farmelo passare, comincio a guardare negli occhi a Dudù, gli parlo sottovoce come se avessi voglia di dormire; nel senso che faccio delle moine. Cerco di fargli capire che “lo voglio”.
Mamie: Brava, Rosa!
Rosa: Brava un cacchio, la settimana scorsa così ho fatto…dopo aver sistemato la cucina, ho cominciato a parlagli zitto zitto…quasi sottovoce…e lui sapete come mi ha detto: “Rò, o ti si è abbassata la pressione oppure ti hanno fatto male i fagiolini. Avevo la padella in mano…giuro, dottò, gliel’avreii scaraventata sotto la cintura.
Mamie: Calmati, Rò, io e mio marito…sempre a litigare litigare litigare, non mi ha dato che pene….se sapessi come soffro dentro.
Rosa: Scusa, Mamie, beata te, dovresti essere contenta!
Mamie: Rosa, che hai capito? Ho detto “non mi ha dato che pene… non pene in quel senso lì…
Rosa: E allora in che senso, tu non ti spieghi!
Mamie: Nel senso di “pene” come dolori, sofferenze. Chiaro?
Rosa: Capito, comunque, siccome tua amica , io ti auguro di non soffrire più in senso psicologico, e di apprezzare anche la gioia che ti viene data dentro.
Mamie: Fermati, per carità, Rò. Basta…tu e tutta la gioia che ti viene data dentro!
Dudù: Ue’, Rosa, non mi sembra il caso di continuare a dire scemenze. Smettila!
Mamie: Rosa, Dudù ha ragione. Il professore ci sta guardando. Dobbiamo seguire la lezione.
Il professore: Bene, signori, per cortesia…un po’ di attenzione. Mi rivolgo soprattutto agli uomini; questi uomini diciamo la verità, “ci danno dentro” come dei forsennati e poi che cosa fanno? Si addormentano di colpo. Se non crollano, si alzano per andare a fare una telefonata; vedere come va a finire la fine di un telefilm; farsi una sigaretta.
E in questi atti innocenti si nasconde il pericolo.
Lei ha voglia di rannicchiarsi sotto il braccio di lui e fare le fusa tra le sue braccia finché vi assopite insieme; e se a te non va…
Dudù: Dite a me, dottò?
Enzo: No, forse a me!
Il professore: A nessuno di voi due, mi rivolgo a un uomo ipotetico.
Dicevo che lei…la donna, la vostra donna si sente respinta e sola, abbandonata sul lenzuolo bagnato. Trova, di conseguenza, insopportabile che tu ti alzi per andare a lavarti o che controlli il listino della Borsa o che tu ti alzi per andare a farti le abluzioni.
Mamie: Le abluzioni?
Enzo: Mamie, che c’è?
Mamie: Enzuccio, il professore se ne è venuto ancora con una parola difficile,
“abluzioni”. Io mi domando e dico, le vuoi usare…ma spiegale, San Gustavo.
Enzo: Sssst, calmati…Mamie.
Mamie: Le abluzioni, tu sai cosa sono? Cos’è…forse va in cucina a cucinarsi qualche frittura?
Enzo: Eh, già, mo’ si va a fare una frittura di pesce…Mamie, madonna santa, farsi le abluzioni vuol dire che va a lavarsi…a sciacquarsi proprio lì.
Mamie: …perché va a lavarsi proprio lì… in cucina…anziché nel bagno?
Enzo: Oh, Gesù, Mamie, lì lì significa che va a lavarsi le parti intime. Hai capito ora?
Mamie: Sì, sì, ho capito, che sgarbato che sei…e…senti tesoro, ablu…insomma questa parola si scrive con una o con due “b”?
Enzo: Una, una…vabbè…Mamie…chi ci sente pensa subito “ma guarda questi, si fanno le abluzioni con due “b”!
Rosa: Mamie, per quanto mi riguarda io mi faccio le abluzioni normali, sì…insomma quelle con una sola “b”. Dopo, to’ giuro, mi sento come quella attrice in “nove settimane e mezza”, mi sento talmente fresca che…mi manca solo la musica.
Il professore: (battendo le mani)…Andiamo su, proseguiamo. Dunque, dicevo che per molte donne questi momenti di intorpidita intimità dopo l’amore, sono di fondamentale importanza. Per certi versi, sono persino migliori dell’orgasmo. Vi dico di più, per certe donne mettere la guancia sul petto del partner o mettere la testa sotto il braccio dell’uomo è una prelibatezza emotiva di delizioso postludio.
Rosa: Ecco, ecco, Dudù, hai sentito…è come se lo facesse apposta.
Dudù: Mò ti ci metti pure tu. Rosaaa!, “postludio”…lo sapevo: sono due parole unite…”post” è la prima parte di una parola composta e significa dopo…dietro… e…
Rosa: …come dietro? Non scherzare Dudù…se no mi fai venire certi pensieri!
Dudù: Mi lascia finire, per favore?
Rosa: Sì, scusami, gioia ‘e chistu core!
Dudù: e…”ludio”, parola successiva, è una funzione, un atto, o azione che avviene prima con PRE-LUDIO e dopo o dietro com’è appunto in POST-LUDIO.
Rosa: E’ tutto chiaro o si mette prima o si mette dopo dietro!
Enzo: Dudù. Te l’avevo detto “Rosa è irrecuperabile ma è così simpatica.
Il professore: Prego, signori…devo anche chiarire che addormentarsi subito dopo, qualche volta va anche bene, ma di solito io, personalmente dopo il sesso, ho bisogno di un po’ di amorevoli coccole. Mi diceva una donna del mio studio…”è un modo per assaporare il momento
; mi fa sentire vicino a lui e in pace con me stessa: una mia paziente asserì che provava notevole piacere “litigando” con il partner. Ma la cosa eccezionale mi è capitata con una fanciulla: lei, un’adulta, con un’anima candida, mi confessò di provare un piacere protettivo indicibile mettendo la testa sotto il braccio del partner.
Dudù: Prufessò, ma quello che lei dice fa parte del preludio!
Il professore: Ha ragione. Comunque, torniamo al “DOPO” cioè al “POSTLUDIO”. Io sono qui per spiegarti…
Dudù: A me no, all’uomo ipotetico.
Il professore: Certo e c’è anche una ragione se ti addormenti dopo aver fatto l’amore e lei no, e non è perché sei un bruto insensibile. Lo fai in parte perché c’è una differenza tra i due cicli della risposta sessuale.
Enzo: Vi dispiace chiarire, dottò?!
Il professore: Sicuro, dovete sapere che due studiosi, Wlliam H. Masters e Virginia E. Johson hanno appurato e dichiarato di un famoso “ciclo della risposta sessuale” in 4 parti, che sono:
ECCITAZIONE CRESCENTE
PLATEAU DI ECCITAZIONE SOSTENUTA
FASE ORGASMICA (che sarebbe il bada bum esplosivo)
FASE RISOLUTIVA (in cui tutto torna a riposo)
Badate bene tutti voi.
E’ qui che gli uomini e le donne sono diversi. Vi spiego.
Nella fase immediatamente successiva all’eiacul…all’esplosione, vedrai, tu uomo, una caduta praticamente verticale dei fenomeni fisici che ti hanno portato fino all’orgasmo. Il tuo “volatile” velocemente, entro un minuto, si affloscia e non vola più; poi il tuo corpo attraversa quello che si chiama al basket, time-out, altrimenti detto periodo refrattario o time-out erotico sessuale. E lui, dico…”lui”, diventa così sensibile da non poterlo toccare senza provare un brivido di fastidio. I tuoi muscoli, prima tesi, ora si rilassano. Chiaro, signori? Lo spero!
Mamie: Chiaro!
Rosa: Chiaro, prufessò, chiaro.
Il professore: Ma…ma per voi donne le cose vanno diversamente.
Rosa: Noi donne siamo tese, ma in noi non si affloscia nulla. E’ così?
Mamie: Eh, sì, siamo proprio diverse. Noi ci apriamo e loro si allungano.
Enzo: Dottò, avete sentito come è dolce e tenera? Mia moglie, Mamie ci
Mette tanto, ma quando le viene il genio dice delle frasi meravigliose. Ecco perché le voglio bene. Non solo, è capace di spararne un’altra fra tre giorni. Prufessò, continuate e scusate l’interruzione.
Il professore: Prego, un po’ di attenzione, anzi stati attento uomo, e mi rivolgo a tutti voi: una volta che accade il “bada bum”…
Rosa: Ci risiamo, scusate, prufessò, vi dispiace spiegare anche a nome di tutti, questo “badabum”. Cos’è… uno specie di starnuto…un singhiozzo, un movimento sbagliato? Un crampo forse?
Il professore: Signora, Rosa, niente di tutto quello che avete appena detto; è uno specia di sparo che vostro marito fa quando si lamenta…assai e voi vi sentite un’ondata di mare caldo…diciamo…dove è la vostra intimità. Lo sparo perciò è un “badabum”.
Rosa: Insomma, marò, una mitraglietta silenziosa e calda. Giusto?
Il professore: Esattissimo, in senso figurato!
Rosa: Ogni tanto una bella figura la faccio anch’io.
Mamie: (strizza l’occhio a Rosa): Brava, Rò, un intervento coi fiocchi.
Il professore: Seguitemoi ancora. Dicevo, e mi rivolgo ancora all’uomo ipotetico; se non te ne sei accorto, la detumescenza, ovvero il…
Mamie: Eh no, dottò, chiarite per cortesia, quella che mi pare una brutta parola.
Il professore: “Detumescenza” , signori miei, è il rimpicciolimento dell’organo maschile…
Mamie: Parliamoci chiaro…una specie di svenimento…un collasso…
Il professore: più o meno…in altre parole il pene, dopo l’esplosione avviene in realtà che l’arnese maschile si riduce del 50 per cento e più.
Mamie:Oh, poverino, prima è superbo e poi diventa umile a capo chino.
Rosa: Per me è uno svenimento vero e proprio. Insomma non riesce più a superare la forza di gravità.
Il professore: Ma da quel momento in poi il processo rallenta drasticamente. Se prima dell’orgasmo tu e la tua partner vi siete impegnati in preliminari prolungati, l’organo maschile rimarrà in questo secondo stato di erezione parziale molto più allungo del solito, come asseriscono Masters e Johnson. La fase risolutiva della donna è molto diversa. La donna si accomiata con il viso sul petto dell’uomo o con la testa sotto il braccio di lui, in modo “lento e dolce” e non con una caduta verticale, come capita all’uomo.
Ora chiedo scusa alla signora Rosa e alla signora Mamie, perché devo esprimermi con una parola inusitata, desueta…
Mamie: Dottò, ma voi ne avete dette già due ora…eh…abbiate pazienza…sapete bene che alla sottoscritta, e anche a Rosa, piace più la cucina che la grammatica.
Rosa: Vero, pure a me piace più la cucina…napoletana che ‘a grammatica.
Il professore: Io vi capisco e mi scuso, ma la parola difficile non è nessuna delle due…bensì “tumefazione” che non è altro che un rigonfiamento, un turgore. La tumefazione, signori miei, e il colorito acceso delle zone intime femminili dovuti all’eccitazione sessuale diminuiscono molto più lentamente che nell’uomo, impiegando spesso dai 5 ai 10 minuti.
Mamie: Prufessò, ma noi, “dopo” non ci addormentiamo!
Il professore: Verissimo. Infatti, dopo l’ultimo orgasmo le donne le donne non hanno la tendenza ad addormentarsi, o almeno non subito, e non sperimentano nemmeno un periodo refrattario…
Rosa: Le frattaglie? Cosa c’entrano le frattaglie?
Il professore: Signora Rosa, ho detto periodo “re frat ta rio” , le frattaglie non c’entrano…più attenzione per cortesia. Dicevo che con un’adeguata stimolazione, ripeto…con una adeguata stimolazione molte donne sono capaci di avere un altro orgasmo senza che debba trascorrere alcun intervallo e ciò aumenta molto l’eccitazione del partner.
Rosa: Mamie, a me ha fatto piacere che non teniamo il periodo refrattario, così possiamo sempre ricominciare “a uscire pazza” insomma a “lamentarmi”, a “miagolare” va, cumme dicite vuie, dottò.
Il professore: E’ come se per le donne i dolci gemiti del “prima” e del “dopo” siano spesso i momenti migliori del rapporto sessuale.
Rosa: Prufessò, scusate, avete detto “prima e dopo”, e se c’è anche il durante, la parte centrale quella di mezzo? A me piace assai anche questa fase; voi che ne dite, a noi donne è troppo…ci può fare male?
Dudù: Brava, Rò, bella domanda!
Mamie: Amici miei, dite quello che volete, ma anche a me piacciono tutte e tre le fasi, “prima-durante e dopo.
Enzo: Qui vi volevo, Il terzetto “sublime” capita perché NOI uomini lo facciamo capitare!!
Dudù: Enzo, hai detto proprio bene, è merito nostro se a voi donne vi facciamo dono anche della fase di mezzo, cioè quella durante l’accensione dei fuochi d’artifici.
Il professore: Signori uomini, per cortesia, calmatevi…io vi suggerirei di prestare maggiore attenzione al modo in cui la “vostra lei” reagisce alle vostre azioni. Siate sensibili ai suoi bisogni di effusioni e carezze, anche dopo.
Rosa: Ah, ma senti, a me invece è accaduto che sono caduta rotolandomi sul letto: Ma non quando Dudù si è alzato…
Mamie: E quando?
Rosa: E’ successo nella fase due…quella “durante”, quella prima del “dopo”. Il rapporto è stato meraviglioso, ma per due giorni ho avuto male al sedere. Ho giurato che da allora non mi sono rotolata più
Ora mi “lamento” solo.
Mamie: Rò, fai bene, teniamo le nostre posizioni!
Il professore: Ed eccoci arrivati, anche se con allegria, alla fine. Tenete a mente questo consiglio:
“Fate bene l’amore, e non fatevi male. Se non vi sentite sicuri, e temete di…cadere, mettete due sbarre ai lati del letto.
E anche stasera la lezione è terminata. Buona pizza a voi tutti.
I corsisti-amici onorarono il rito della pizza.
Enzo