venerdì 25 marzo 2011

relax...

 

Amici, un puppurrì (mi piace scriverlo così) di puro divertimento...da parte mia e di alcuni  amici del blog, per augurare a Voi tutti un sereno fine settimana!!  




Olgettine, rimaste ormai disoccupate, cantano la loro disperazione



poesia catartica

Titolo:
Un Giorno Nuovo - (dedicata a me ...)
Oggi vedo le cose in modo diverso...
Qui intorno a me, colori e contorni indefiniti
e tutto sembra etereo, pulito...
È un giorno nuovo, questo
in cui il pane sembra legno
le arance palle da booling
il gatto un gomitolo di lana...
Se non trovo quei maledetti occhiali, stamattina sono rovinata!



 Il film da ricordare "La banda degli Onesti"


La banda degli onesti è un film del 1956, un anno d'oro per la produzione cinematografica di Totò! 
In quel fortunato 1956 Totò e Peppino hanno raggiunto il massimo frutto della loro collaborazione.
La banda degli onesti è un film di grandissima comicità; la trama è discreta, l'idea alla base della sceneggiatura originale.
La storia ricorda un po' la filosofia di Totò; il principe vedeva il mondo diviso in due categorie, gli uomini e i caporali. I primi erano costretti a subire le angherie dei secondi: caporali di giornata, superiori sul lavoro, potenti. Nella banda degli onesti abbiamo invece una suddivisione tra uomini onesti e imbroglioni; questi ultimi sono rappresentati dal famigerato ragionier Casoria.

 



Antonio Bonocore (Totò), Giuseppe Lo Turco (Peppino) e Felice Cardoni (Giacomo Furia) formano una banda per spacciare banconote. Antonio avendo ricevuto da un ex incisore della zecca il materiale necessario per fabbricare biglietti da diecimila, convince il tipografo Giovanni e il pittore d'insegne Felice ad aiutarlo a fabbricare le banconote.Stampati i biglietti ne spacciano uno in tabaccheria.


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 segnalate da MARIA


La moglie: Caro, ti piace il mio nuovo reggiseno? Il marito: Ma a che ti serve, se non hai nulla da metterci dentro?
La moglie: E allora mi dici tu che le porti a fare le mutande?

                                       
-  Due Escort giocano a tennis, una dice all'altra: Chi batte? E l'altra, e basta parlare di lavoro!
                                                                       
-  Lei:"Ma non ti vergogni di fare sempre il cretino con le altre donne in spiaggia?e se mi chiudo in cabina col bagnino cosa fai?"
Lui: "Lo libero
subito"
                                                                                             
- Il maestro è arrabiato cn gli alunni e per provocarli dice:chi è stupido si alzi in piedi...Dopo un pò..
Pierino si alza e il maestro gli domanda:perchè ti sei alzato? perchè mi dispiaceva vederla li in piedi da solo!

                                                 
-  Per scegliere un amante, serve aprire un sol occhio, ma per scegliere un marito, conviene aprirli ben tutti e due.
                               
-  Non sono un adultero. Sono un diversamente fedele!!
                          
-  Un tizio si confida con un collega in ufficio: "Domani e' il compleanno di mia moglie e non so proprio cosa regalarle.Ha gia' tutto e soldi abbastanza per comprarsi quello che vuole". L'amico ha un'idea: "Perche' non le regali un bel certificato in cui si dice che puo' avere sesso di gran qualita' per un'ora tutte le volte che vuole? Potrebbe essere un pensierino simpatico". Il marito ci pensa un po' e alla fine decide che puo' essere un'idea buona. Il giorno dopo in ufficio il collega gli chiede: "E allora? Le e' piaciuto?". E l'amico: "Oh si'! E' saltata giu' dal letto, mi ha ringraziato, mi ha baciato sulla fronte ed e' uscita dicendomi: 'Sono di ritorno fra un'ora!!' ".


Annamaria e tutti gli amici del blog... a lunedi

poetando... poetando - da MARIA - "TOCCATA DALL'AMORE"

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Nella folla dei miei sogni scelsi quello più luminoso
in cui lui sarebbe venuto a prendermi
per percorrere i sentieri della vita,
guardando insieme lontano nello spazio e nel tempo.
E un giorno l’amore toccò con delicatezza il mio cuore
con il suo volto semplice,
il sorriso come un raggio di sole,
che illumina e riscalda.
Ho infranto i silenzi con la voce che tremava,
soffocata dal pensiero, frenata dall’imbarazzo.
A lui ho affidato il mio sogno,
per ricominciare a vivere senza indecisioni.
A lui porgo il mio pensiero,
a lui che parla d’amore
senza comprendere la forza di questo sentimento,
trascurando quanto fanno male le parole
ad un cuore che batte troppo forte.
Infrango il silenzio e la mia voce arrivi a chi vorrà ascoltare,
se chiudi gli occhi ti porterà la nostalgia di momenti lontani
con la stessa intensità di allora, rinnovando emozioni assopite,
di quando l’amore mi ha toccato.





Maria


Le nannies senza «vie di d’uscita» del paese di Al Jazeera


 

donne o schiave ?


 
Fuggono dalle case dove padri e rampolli di norma ne abusano

L’emiro del Qatar, un Paese di 200 mila cittadini, è sempre di più influente nel mondo per una ragione insieme semplice e raffinata: è l’editore unico di Al Jazeera, la tivù che ispira molte delle rivolte democratiche nel mondo arabo. La sue moglie prediletta, la sceicca Mosa è bella, moderna, brava a esprimere le idee e le sfumature che piacciono in posti come Davos o in una serata di beneficienza nella City di Londra. Ma… c’è un ma. In Qatar migliaia di donne vivono sequestrate.

Se non ci credete, andate a vedere (se ve lo permettono) un posto accanto all’ambasciata delle Filippine che si presenta come «Philippine Overseas Labour Office». Asserragliate là dentro e in altri posti simili a Doha soggiornano centinaia di balie e domestiche in fuga. Sono le nannies filippine, etiopi o nepalesi fuggite dalle ville dei qatarini dove vengono regolarmente molestate e aggredite dai maschi di famiglia, padri e rampolli di casa.

La legge locale impedisce loro di uscire dal Qatar o di cercarsi un altro impiego senza il nulla osta del datore di lavoro del momento. Uno straniero è di fatto uno schiavo nelle mani di chi lo ha assunto. Una straniera lo è ancora di più. È per questo che certe ambasciate di Doha hanno allestito delle dépendances che sono di fatto campi di rifugiate illegali: là dentro vive un’umanità fuggita dalle ville, per questo minacciata d’arresto, arenata, ridotta in una zona grigia dove non resta più possibilità né di partire, né di restare.

L’India, l’Indonesia, il Pakistan e il Bangladesh sono arrivati al punto di proibire alle loro cittadine donne di recarsi in Qatar.

Le vaste riserve di gas naturale, i miliardi dell’emiro e il fascino cosmopolita di sua moglie hanno comprato al piccolo regno la rispettabilità internazionale. Al Jazeera gli ha dato soft power perché parla agli arabi di libertà e ispira il loro coraggio nelle rivolte. E l’editore di Al Jazeera che fa?
Corriere.it

Tutto il Sudest Asiatico e non solo è terra di emigrazione, dalle regioni più povere alle nazioni del primo mondo, al Medio Oriente. Questo che segue è il resoconto di Walden Bello, deputato filippino del gruppo Akbayan, facente parte della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Lavoro domestico in Arabia Saudita. La storia è simile a quella di tantissime altre donne indonesiane, thailandesi, Singalesi, Indiane costrette in Arabia Saudita a subire la violenza e l'abuso dei loro datori di lavoro.
Le prede della Giungla sessuale saudita di Walden Bello (Global Focus)
Lui era un ufficiale della Marina Reale Saudita presso la base strategica di Jubail nel Golfo Persico. Lei era una madre sola di Mindanao, nelle Filippine, che al pari di tanti altri vedeva l'impiego in Arabia Saudita come una strada per uscire dalla povertà. Quando lui andò a prenderla presso l'aeroporto internazionale Dammam a giugno, lei non sapeva affatto di stare per entrare, più che in un capitolo più chiaro della sua vita, nella stanza degli orrori da cui si sarebbe liberata soltanto dopo sei lunghi mesi.
La storia delle pene raccontate da Lorena (un nome di fantasia) era una delle tante storie di stupro e di abusi sessuali che raccontavano le lavoratrici domestiche ai membri del gruppo di indagine del Committee on Overseas Workers’ Affairs (COWA, comitato sui problemi degli emigrati) della Camera dei Deputati delle Filippine, di cui ero membro. L'alta incidenza dello stupro e delle violenze sessuali, riscontrate sulle donne che incontravamo nei rifugi gestiti dal governo per le lavoratrici domestiche fuggite e salvate nelle principali città saudite di Jeddah, Riyadh e Al Khobar, molto probabilmente riflettono una forte tendenza tra i lavoratori domestici filippini. “Lo stupro è comune” diceva Fatimah che era stata stuprata in gruppo nell'aprile 2009 da sei giovani sauditi. “La sola differenza è che siamo potuti scappare e raccontare la nostra storia mentre loro sono ancora imprigionate nelle case.”
L'esperienza tragica delle donne filippine è molto simile a quelle delle donne indiane, indonesiane, singalesi e di altre nazioni che esportano lavoratrici domestiche in Arabia Saudita. Ma mentre altri governi hanno cominciato seriamente a fare dei passi per la protezione dei propri cittadini, Manila è stata paralizzata dall'imbarazzo politico tra la pressione crescente della società civile di fare qualcosa per lo scandaloso trattamento dei lavoratori domestici in Arabia Saudita e il desiderio immenso di tanti poveri filippini di lavorare all'estero per sfuggire alla povertà a casa.
Stupro: lo spettro sempre presente
Le condizioni di lavoro di molte domestiche, che includono da 18 a 22 ore al giorno e botte da orbi, non possono che essere descritte come schiavitù virtuale. La schiavitù fu abolita da un decreto reale del 1962, ma le usanze sono dure da vincere. Le lavoratrici domestiche continuano ad essere trattate da schiave nelle case reali ed aristocratiche, e questo comportamento si riproduce attraverso quegli strati sociali nella gerarchia. In modo chiaro i termini della “descrizione del lavoro” di uno schiavo domestico in Arabia Saudita è di essere costretti a soddisfare gli appetiti sessuali del capo della casa. Questa è un rapporto in cui tante altre donne, non volendo, sono entrate quando le loro agenzie di lavoro le hanno mandate in Arabia Saudita.
Lo stupro comunque non ha luogo solo nella casa. Con la rigida segregazione dei giovani sauditi dalle ragazze saudite, le domestiche filippine, che di solito vanno in giro col capo e il volto scoperto, hanno una buona probabilità di divenire preda sessuale se fanno l'errore di farsi vedere in pubblico sole, benché essere in compagnia di un'amica non fosse stato un impedimento ai ragazzi stupratori di rapire Fatimah. E la minaccia non arriva soltanto dalla gioventù predatoria saudita ma anche dagli altri emigranti, celibi o sposati, a cui è impedito, con una rigida segregazione sessuale
imposta attraverso l'onnipresente Polizia Religiosa, il normale incontro con le donne durante il loro soggiorno in Arabia Saudita.

La Storia di Lorena
Lorena è una ventenne agile e bella, qualità che la designano come principale preda sessuale nella giungla saudita. E infatti il suo calvario cominciò quando giunsero alla residenza del suo datore di lavoro dall'aeroporto. “Mi obbligò a baciarlo” ricordò Lorena. La paura la assalì e lo spinse via.
Ma lui non fu dissuaso. “Una settimana dopo il mio arrivo, mi stuprò per la prima volta. Lo fece quando non la moglie non era in casa. Lo fece dopo che mi comandò di massaggiarlo ed io rifiutai dicendo che non era ciò per cui ero stata assunta. Poi a luglio mi violentò altre due volte. Dovetti sopportarlo per che avevo così paura di scappare. Non conoscevo nessuno.”
Mentre un giorno attendeva il suo datore di lavoro e la moglie in un grande magazzino, Lorena incontrò alcune infermiere filippine a cui implorò aiuto. Nell'ascoltare la sua storia, le diedero una scheda telefonica e si offrirono di comprarle un po' di traffico voce.
Ma la tortura in casa continuava. Era picchiata se parlava arabo dal momento che la moglie del datore di lavoro sosteneva che era stata assunta per parlare inglese. Le era dato un pezzo di pane da mangiare a pranzo ed era costretta a mangiare gli avanzi dei piatti di famiglia. Fu data in prestito alla madre della moglie del datore di lavoro per pulirle la casa, e la ricompensa che ricevette per quel lavoro fu di essere violentata dal fratello della moglie; i legami di sangue chiaramente danno il diritto allo stupro della servitù dei parenti. Durante quel mese di ottobre fu violentata, per la quarta volta, dal suo datore di lavoro.
Non doveva solo sottostare all'aggressione sessuale ma anche alla crudeltà pura. Una volta, mentre faceva i lavori di pulizia, cadde e si tagliò. Col sangue che le usciva dalla ferita, supplicò alla padrona di casa di portarla in ospedale. La donna rifiutò e, quando Lorena le chiese di poter chiamare la madre nelle Filippine, la donna rispose ancora di no dicendole che era troppo costoso. In quel momento arrivò il padrone di casa che, invece di portarla all'ospedale, disse: “Puoi pure morire.” Lorena dovette mendarsi la ferita con i propri vestiti e prendere le pillole che aveva portato con sé dalla Filippine.

Stupro nel mezzo del salvataggio
Totalmente disperata, Lorena riuscì a mettersi in contatto con il personale dell'Ufficio del Lavoro degli Emigrati Filippini (POLO) a Al Khobar. Si fecero degli accordi per andarla a prelevare per il 30 dicembre. Quella mattina giunse presso la residenza il gruppo formato dal POLO e dalla Polizia. Lorena fece loro dei segnali convulsi dalla finestra del secondo piano e disse loro che voleva saltare, ma il gruppo le suggerì di non farlo per non rompersi una gamba. Fu una decisione pagata caramente dalla donna, poiché il datore di lavoro la violentò di nuovo, per la quinta volta, con la polizia appena fuori della residenza. Quando si trascinò dalla moglie dell'uomo supplicando di tenerla lontano da suo marito, la donna la picchiò e la definì una menzogna. “Gridavo e gridavo, la polizia poteva ascoltarmi ma non fecero nulla.”
Quando l'uomo capì che stava per essere arrestato, supplicò Lorena di non dire nulla alla Polizia poiché avrebbe perso il lavoro e si offrì di pagarle il viaggio di ritorno a casa. “Dissi che non lo avrei denunciato e che avrei detto che era un buon uomo, solo così mi lasciarono andare” disse Lorena. Quando fu salvata qualche momento dopo, Lorena raccontò il suo calvario al gruppo del POLO e alla polizia e l'uomo fu arrestato.
Appena uscita dalla condizione di prigionia, Lorena era determinata ad ottenere giustizia. Comunque le procedure fortemente burocratiche rallentarono le visite mediche che servivano ad ottenere le tracce di sperma subito dopo il suo salvataggio. Quando alla fine fu eseguita, le fu data una pillola contraccettiva d'emergenza, un'indicazione, secondo il funzionario del POLO che aveva guidato il gruppo del salvataggio, che era stato trovato dello sperma in lei e sul suo corpo. Inoltre la visita rivelò contusioni su tutto il corpo e morsi sulle labbra.
Il processo è ancora in corso e il datore di lavoro, identificato come Lt. Commander Majid Al-Juma-in è ancora in carcere nella stazione di Polizia a Damman. Lorena aveva paura che le prove potessero essere manomesse. “Queste persone sono potenti” diceva “Hanno molti soldi. Io sono solo una cameriera. Dicevano che avrebbero potuto mettermi in prigione.” La paura era palpabile. Il suo più grande desiderio era di essere rimpatriata ma sapeva che doveva restare finché non fosse incriminato e condannato a morte.

La società Saudita: una pentola a pressione del sesso.
Secondo un funzionario dell'Ambasciata, questa storia mostra che stupro e crudeltà non è solo cosa delle famiglie saudite dei bassi ceti sociali. “Questo è un ufficiale della Marina, uno che ha una formazione educativa.”
Le ragioni dell'endemicità dello stupro e della violenza sessuale hanno provocato animate discussioni tra quelli che ascoltarono la storia di Lorena. Secondo un membro del Parlamento nel gruppo, la feroce segregazione sessuale deve creare una forte repressione sessuale tanto che, non appena si presenta l'occasione di una soddisfazione sessuale, questa repressione esplode. Un altro sostiene che l'abuso sessuale delle domestiche è una estensione della forte subordinazione ai maschi e la repressione istituzionalizzata delle donne saudite. Qualunque siano le cause la società saudita è pregna di una violenza sessuale latente, molto più della maggior parte delle altre società.

Offerta che decresce, domanda che cresce
Altri governi hanno cominciato a prendere decisioni forti per proteggere i propri cittadini in Saudi Arabia. Il governo indiano ha deciso per il divieto totale di impiego di donne oltre i 40 anni in Arabia Saudita. Dopo un caso molto noto di una domestica indonesiana che ha sofferto di emorragia interna e ossa rotte a causa dopo il feroce pestaggio da parte del suo datore di lavoro, che le premette sul capo un ferro caldo colpendola con le forbici, due stati indonesiani esportatori di manodopera, Nusa Tenggara occidentale e Giava Occidentale, hanno messo al bando lo scorso dicembre il reclutamento di lavoratori domestici per l'Arabia Saudita. In precedenza, ad Ottobre, il ministro del lavoro dello Sri Lanka rifiutò un accordo già firmato tra l'agenzia di reclutamento nazionale saudita e la federazione del lavoro dello Sri Lanka, affermando che i termini dell'accordo erano sfavorevoli ai domestici dello Sri Lanka e alla propria economia. Questo portò al blocco definitivo da parte saudita del reclutamento dallo Sri Lanka.
Questi passi di altri governi hanno portato ad una maggiore domanda di lavoratori domestici filippini. Mentre la politica informale del governo filippino è stata di rallentare il reclutamento di lavoro domestico verso l'Arabia Saudita, agenzie legali e illegali, legate agli interessi sauditi, hanno provato a tirarla su. La nuova amministrazione Aquino forse può raggiungere presto la decisione finale sul problema del reclutamento di manodopera per l'Arabia Saudita dal momento che la Legge Sui Lavoratori all'estero richiede che il ministero degli esteri filippino certifichi che una nazione, in cui si devono impiegare dei lavoratori, sta facendo passi per proteggere i diritti dei lavoratori. Con il suo orrendo curriculum e la resistenza ad espandere la copertura del codice del lavoro ai lavoratori domestici, non ci sono possibilità che l'Arabia Saudita possa avere una certificazione positiva.

Vite distrutte
Per i membri della missione parlamentare filippina in Arabia Saudita, rimasti silenziosi per lo sconvolgimento a causa della valanga di crudeltà, di repressione domestica e di stupri, c'è il consenso di fare qualunque sforzo per impedire alle donne filippine di andare in Arabia Saudita per impedire il ripetersi di queste tragedie come quelle viste di Lorena o Fatimah. Per le tante che hanno subito già lo stupro e il degrado sessuale, comunque, il tentativo di impedire l'impiego in Arabia Saudita di altre donne giunge troppo tardi. Lorena forse otterrà la condanna del Comandante Majiid ma questo non le permetterà di tornare ad essere come prima. Come ha scritto Fatimah su un foglietto che ha passato al gruppo di lavoro, benché chi l'aveva torturata sia stato condannato a sette anni di prigione e 2500 frustate ciascuno, “non esiste una pena equivalente per quello che hanno fatto. Hanno distrutto la mia vita e il mio futuro.”

 Annamaria... a dopo

L’AMURI DISIATU …… E RIFIUTATU (con Traduzione ) di SALVATORE MIGLIORE




Quantu notti passai
Pinsannu a Tia ?
Quantu siri aspettai
Sutta ddu barconi ?
Quantu lacrimi virsai
Ppì st’amuri disiatu e rifiutatu ?


No! No! No! No!
E tuttu chiddu ca mi sapisti diri……..


Ma ora cà Ti maritasti
Ccù l’amuri di la tò vita
Quantu notti passi pinsannu a Mia ?
Quantu voti t’affacci a ddu barconi ?
Quanti lacrimi amari ppì l’amuri di la tò vita ?


No! No! No! No!
E tuttu chiddu cà ti pozzu diri……..


Ora sugnu felicemente spusatu (accussì si dici)
Ma lu me cori cianci si penza
A tuttu l’amuri cà pi Tia disiava ……


E lu to cori cianci ?
Si penza a lu veru “veru amuri”
Cà ccù tanta liggirizza allura rifiutasti ????


TRADUZIONE
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L’AMORE DESIDERATO…… E RIFIUTATO


Quante notti ho passato
Pensando a Te ?
Quante notti ho aspettato
Sotto quel balcone ?
Quante lacrime ho versato
Per questo amore desiderato e rifiutato ?


No! No! No! No!
E tutto quello che mi hai saputo dire …..


Ma ora che ti sei maritata
Con l’amore della tua vita
Quante notti passi pensando a Me ?
Quante volte ti affacci a quel balcone ?
Quante lacrime amare per l’amore della Tua vita ?


No! No! No! No!
E tutto quello che ti posso dire…..


Ora sono felicemente sposato (così si dice)
Ma il mio cuore piange se pensa
A tutto l’amore che per Te desiderava …..


E il Tuo cuore piange ?
Se pensa al vero “vero amore”
Che con tanta leggerezza allora rifiutasti ???
TOTO'

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giovedì 24 marzo 2011

TRADIMENTO...CON IL COLLEGA E' PIU' BELLO!

Dedicato a chi per 25 anni ha voluto "un mondo di bene" ad una collega. Amicizia affettuosa rigorosamente nascosta alla propria compagna !(ovviamente...)

Tanto nuova la notizie la non è: secondo la Ami, "Associazione avvocati matrimonialisti italiani", le cause più frequenti di infedeltà sono determiante da storie clandestine che uno dei due coniugi intraprende con un collega.

I numeri parlano chiaro: il 60% delle cosiddette “corna” si praticano all’interno del luogo di lavoro. Non basta. Spesso le relazioni sessuali si trasformano in veri e propri legami affettivi che durano anni all’insaputa del partner ufficiale e in qualche caso, sono coronate dalla nascita di uno o più bebè.

Insomma, pare che una delle attività preferite dagli italiani sia di intavolare e pianificare vite parallele con compagni diversi i quali, spesso, non solo non si conoscono, ma ignorano l’esistenza gli uni degli altri. Il risultato lo conferma la Ami: il 40% delle crisi coniugali è determinato dal “tradimento con collega”.
Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami, dà alcune indicazioni su come operano gli investigatori privati del settore. Essi iniziano a cercare prove di eventuali tradimenti, innanzitutto, sul luogo di lavoro del coniuge controllato: “I luoghi di lavoro a maggiore rischio-tradimento sono nell’ordine: ospedali e cliniche, studi professionali, redazioni giornalistiche, pubblici uffici e banche”. Continua Gassani: “Quando queste relazioni extraconiugali diventano stabili, il traditore cambia radicalmente atteggiamento nei confronti del coniuge rifiutando i rapporti sessuali, il dialogo e ogni forma di condivisione coniugale. Inoltre, il coniuge infedele quasi sempre commette errori fatali (abuso delle telefonate sul cellulare in entrata ed uscita o cellulare sempre spento, sms. Mail compromettenti non cancellati, scontrini di ristoranti e ricevute di alberghi non distrutti. Tracce di trucco, profumo o il classico capello biondo sulla spalla). Altri errori determinanti sono chiudersi in bagno per telefonare o portare sempre con sé, in ogni luogo della casa, il cellulare”.

Secondo Ami, Milano è statisticamente la città in cui si consuma il maggior numero di tradimenti, seguita a ruota da Roma, Bologna, Torino. Nel sud la città più hot dal punto di vista coniugale è Napoli. Pare, inoltre, che tra le infedeltà extra-matrimoniali “con collega” più frequenti ci siano quelle a sfondo omosessuale: 7% dei mariti e 5% delle mogli.
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZcTucTAp3-ZG4NFj5zEYZgTQAAg8Bqg6EpNv-nJfg_jKFw-rLRmfYUQpb8umKZnm5LxC1zN6oq7Vrx0NQQrKI4jF6lXI4XoRjgZn1L1KCKUaJmo9sHsZTNL_hhV3ZhSUWgHtLieMqefGR/s1600/separatore+cuore.gif


Annamaria... a dopo

LEGGENDE METROPOLITANE: un sisma distruggerà Roma a maggio?

 Dedicato agli amici di Roma : Felice, Lorenzo e Vera


La leggenda che gira sul web

Si parte con l’Apocalisse del calendario Maya, si passa alle profezie della copertina di Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club Band dei Beatles, poi ci sono i messaggi satanici nei 33 giri dei Led Zeppelin e infine il sisma che cancellerà Roma dalle carte geografiche. Quest’ultima bufala metropolitana che vaga sul web dal 2009 è cinicamente tornata di moda dopo il terremoto che ha devastato il Giappone l’11 marzo scorso.


Non c’è niente da fare, l’attrazione per l’occulto, la fine del mondo, l’autodistruzione e il complottismo sono tendenze cui non sappiamo rinunciare e proprio quando non c’è niente di meglio a cui pensare ecco spuntare gli Ufo nei deserti americani, i coccodrilli nelle fogne di New York,lo Yeti o le tendenze mistico-occulte del Codice da Vinci. Ma la distruzione di Roma con il terremoto che dovrebbe colpire l’11 maggio del 2011 da dove arriva?Che sia il sogno proibito di Dan Brown?

La storia arriva dal web, ma potrebbe avere radici ben più profonde. Il Nostradamus che ha messo in circolo questa voce si è ispirato ai lavori di un ricercatore di Faenza, tal Raffaele Bendani, l’uomo dei terremoti, il ricercatore di Faenza nato nel 1893 che mise a punto un metodo per la previsione dei sismi. Premettendo che Bendandi non ha mai previsto il sima in questione, intorno alla sua figura resta un’aurea mistica a metà tra scienza ed esoterismo. Se da un lato il suo lavoro ha ricevuto il plauso di molti scienziati, per la sua teoria c’è ancora molta strada da fare. Il metodo Beldandi per la previsione dei terremoti era basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre, che effettivamente rigonfia, deforma la superficie della Terra, con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti. Nessuno però diede retta al faentino così, Beldandi predisse che il 2 gennaio 1924 si sarebbe verificato un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò, ma due giorni di ritardo. Ciononostante il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo “Colui che prevede i terremoti”; la sua fama così crebbe anche a livello internazionale.

Lasciando perdere Beldandi, le possibilità che il sisma predetto possa realmente verificarsi sono pressoché nulla e a dirlo non è la sfera della Maga Circe e nemmeno il turbante del Divino Otelma, bensì il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università della Sapienza di Roma. Che spiega che Il Comune di Roma non è certo un’area altamente sismica, tanto che non ci sono tracce storiche di terremoti devastanti con epicentro nella città: le uniche aree che possono essere interessate da fenomeni di questo genere sono i Colli Albani, a più di 20 km dalla capitale, e l’Appennino abruzzese, a oltre 100 km di distanza.

Ma soprattutto, ad oggi, non ci sono strumenti per poter fare previsioni sui terremoti. Ai catastrofisti non rimane che aspettare la prossima riproduzione cinematografica sul “Big One” che prima o poi si abbatterà sulla California.

Fonte tgcom.it

Annmaria... a dopo

NEWS SALUTE E BENESSERE... MA NON SOLO!



NUOVI STUDI:"LE PERSONE ANZIANE NON SANNO RICONOSCERE LE EMOZIONI"

Con il passare degli anni diventa sempre più difficile riconoscere le emozioni e i sentimenti delle altre persone. Il brutale verdetto arriva dall’università di Otago, in Nuova Zelanda, ed è frutto di un’indagine condotta da un gruppo di ricercatori su circa 60 giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e altrettanti anziani over 60. A tutti è partecipanti è stato chiesto di osservare con attenzione alcune sequenze della sitcom televisiva americana “The Office” e poi valutare il comportamento del protagonista dal punto di vista sociale. Analizzando il linguaggio del corpo, la mimica facciale e le espressioni verbali delle persone coinvolte, i ricercatori hanno inoltre ottenuto altri dati sulla capacità dei partecipanti di misurare e valutare i sentimenti e le emozioni altrui.
Chiari e in un certo senso spietati i risultati dei test: mentre per i giovani è stato facile interpretare le espressioni e i sentimenti del protagonista del video, gli anziani hanno evidenziato grandi problemi nel comprenderne le emozioni. Un deficit, hanno spiegato i ricercatori neozelandesi, da non sottovalutare. «Abbiamo scoperto che col passare degli anni – ha dichiarato Ted Ruffman, professore del Dipartimento di Psicologia dell’università di Otago – è sempre più difficile comprendere e interpretare i sentimenti altrui: un problema che, se mal “gestito”, può indurre le persone in spiacevoli errori di valutazione, gaffe ed equivoci, portandole nei casi estremi all’isolamento sociale. A tal riguardo il nostro studio è importante perché, approfondendo la conoscenza e le modalità dei processi d’invecchiamento, cerca di migliorare la qualità della vita degli anziani».


SCOPERTO L’"INTERRUTTORE CEREBRALE" DELL’ANSIA, PRESTO NUOVE CURE

Una buona notizia per chi soffre d’ansia. Secondo un gruppo di ricercatori americani, per mettere fine a ogni angoscia e preoccupazione basterebbe stimolare un preciso circuito cerebrale...

Una buona notizia per chi soffre d’ansia. Secondo un gruppo di ricercatori americani della “Stanford University School of Medicine”, per mettere fine a ogni angoscia e preoccupazione basterebbe stimolare un preciso circuito cerebrale. Semplice ma rivoluzionario: l’“interruttore” anti-ansia si troverebbe infatti all’interno dell’amigdala, struttura del cervello associata al sentimento della paura. «L’ansia è una malattia psichiatrica poco conosciuta ma molto diffusa – ha spiegato Karl Deisseroth, responsabile dello studio americano – Più di una persona su quattro deve fare i conti, nel corso della vita, con inquietudini e apprensioni. La nostra scoperta è importante perché potrebbe presto portare a una nuova strategia di trattamento: niente più ansiolitici con fastidiosi effetti collaterali (tra cui dipendenza e sedazione), ma cure innovative ed efficaci».
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori dell’università americana hanno effettuato alcuni esperimenti su modello animale. Più precisamente, gli scienziati californiani hanno prima stimolato e poi inibito l’attività di un particolare gruppetto di neuroni presenti nel cervello di alcuni topi: nel primo caso i roditori si sono mostrati più inclini al rischio, nel secondo molto prudenti nei comportamenti perché frenati da preoccupazioni e angosce, come in presenza di un pericolo imminente. Da qui il rivoluzionario annuncio del professor Deisseroth, riportato insieme ai risultati della ricerca sulla rivista scientifica “Nature”: nuovi farmaci potrebbero presto essere in grado di “attivare” l’interruttore anti-ansia scoperto nell’amigdala e risolvere un problema molto diffuso.



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proverbio del giorno

-A chi non vuol credere, poco valgono mille testimoni. 


si ride si piange







la canzone di oggi





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Annamaria... a dopo

mercoledì 23 marzo 2011

NUBE RADIOATTIVA SULL'ITALIA

 Dal Giappone in arrivo la nube radioattiva sull'Italia, Fazio assicura che non correremo nessun rischio

 l ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ci rassicura che “l’eventuale arrivo in Italia di correnti d’aria provenienti dal Giappone non presenta alcun rischio per la salute. Se anche le correnti dovessero trasportare sull’Italia particelle radioattive provenienti dalla centrale di Fukushima – prosegue – si tratterebbe comunque di quantità infinitesimali, estremamente diluite, che oggi siamo in grado di rilevare grazie agli strumenti sofisticati di cui disponiamo, ma che non avrebbero alcun effetto sulla salute. Si tratterebbe infatti di valori bassissimi, largamente inferiori alle dosi di radioattività naturale”.


La nube tossica e radioattiva proveniente dalla centrale nucleare giapponese di Fukushima passerà oggi e domani sull'italia.
.. La nube radioattiva dopo aver toccato gli Stati Uniti arriverà anche in Europa e sul nostro paese come era già accaduto con la nube di Chernobyl.

Dicono che non ci saranno assolutamente pericoli, in quanto le radiazioni fuoriuscite dalla centrale finora sono state basse e la forza dei venti e delle pioggie faranno arrivare la nube in Europa con una radioattività praticamente nulla. Nulla a che vedere con la nube di Chernobyl che diede qualche problema a livello alimentare anche nel nostro continente e nella stessa Italia, perché era molto più potente in termini di radiazioni. La stessa nube, tra l’altro, fece il giro del mondo diverse volte, passando sopra l’Italia ripetutamente, per poi disperdersi.
Per quanto riguarda la situazione della centrale nucleare di Fukushima , sembra che non ci siano novità di grande rilievo, se non che continua a uscire del fumo dal reattore 3 che sembra quello che presenta i maggiori pericoli. È stata anche confermata la contaminazione dell’acqua dell’oceano Pacifico nelle zone vicino alla costa con pericoli per l’ambiente.
La lotta per evitare il peggio non si è dunque fermata, ma i principli mass media se ne stanno occupando sempre meno per dare spazio alle vicende della Libia e ad altre notizie di minore importanza.
Non bisogna creare allarmismo, ma continuare a raccontare l’evolversi della situazione è una cosa doverosa .

Annamaria... a dopo

INCONTRO TRA AMICI

Dopo Milano, Maria ci racconta il "diario di viaggio" della gita a Vicenza e l'incontro con la nostra cara amica Natalina...rendendo cosi partecipi anche gli amici eldyani che per impegni vari non hanno potuto partecipare .
Per gli amici lettori che non sanno chi siamo e cos'è la comunità di Eldy, invito a cliccare il link  -eldy il pc facile-(di lato )
Ora vi lascio al racconto di Maria...

                                                                    a casa di Roberta 

Finalmente il 17marzo è arrivato! Era già da tempo che pensavamo di rincontrarci con gli amici di Eldy, e per me ed altri che viviamo distanti da Milano o Vicenza è un'occasione ghiotta. Come da programma ci siamo ritrovati al mezzodì di giovedì, alla stazione di Vicenza : Annamaria-eldyna, Annamaria2, Mariarosaria.na, Rosa 4.mi, Porzia, Leo.bg ed io. Sergio e Dino felici di essere beati tra le donne, Leo a parte, ci hanno atteso ed accompagnati in macchina da Robertadegliangeli, che come sempre riserva un'accoglienza calda ed affettuosa. Poco dopo ci hanno raggiunto Galante ed Enrico e la compagnia è diventata da effervescente, esplosiva: a gara a chi raccontava più storielle, ma anche a chi faceva più onore alle pietanze preparate da Roberta. Rifocillati a dovere, abbiamo salutato Enrico in partenza per il week-end; i nostri amici ci hanno accompagnato all'agriturismo dove avremmo trascorso la notte; dopo un riposino, nel tardo pomeriggio una passeggiata al Corso Palladio, cuore pulsante della città di Vicenza, poi trasferimento al ristorante dove la compagnia si è arricchita di nuovi arrivi: Maria42, Rossana, Giosuè, Ducky, Roby48, un'amica di Roberta con il marito; nel corso della cena é venuta a salutarci anche Alice di Eldy. Un'atmosfera allegra e rilassante che ha fatto volare via la serata, tanto che salutarci per la notte è stato un peccato. L'indomani mattina, risveglio e colazione... ed eccoli, Sergjei e Leonardo di Venezia che vengono a prenderci con le loro auto per riunirci, diretti da Natalina ad Abano. Viaggiamo tutti assieme con un pulmino riservato alla nostra vivace combriccola dalla solerte Roberta; arriviamo dalla dolcissima Natalina, già in attesa trepidante.
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Le emozioni sono tante, vecchie e nuove conoscenze rendono la nostra amica raggiante... sorrisi, battute, tante foto. Arriva il momento dei saluti, ma è solo un arrivederci, tra abbracci e baci; salutiamo anche Mariarosaria che riparte da Padova per la sua Napoli. Torniamo a Vicenza, dove purtroppo la bella compagnia comincia a sciogliersi... bisogna rientrare alle rispettive sedi. Il tempo è tiranno, ma abbiamo vissuto questi due giorni intensamente, apprezzando la reciproca compagnia, forse ancora di più pensando che certe occasioni hanno tanto valore proprio perchè non sono frequentissime. Portiamo con noi la sensazione piacevole del calore e dell'affetto, della disponibilità di Sergio, Dino, Roby48, Roberta, Leonardo che ha riservato alle signore un allegro omaggio “muranese”. Le parole sono già tante, non ne aggiungo altre...non servirebbero, avete già compreso che un tassello importante lo abbiamo aggiunto alle nostre esperienze e ne siamo stati tutti arricchiti...ciao, ciao, ciao a tutti, e alla prossima!!!

Maria.salerno
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IL 27 MARZO H3G PROCEDERA’ ALLO SPEGNIMENTO DEL PROPRIO SERVIZIO VOIP


  Brutta notizia per noi clienti h3g appresa tramite sms inviatoci dal gestore:
 addio skype su INQ1 “Gentile cliente, ti informiamo che a partire dal 27/3 cambia la modalità di accesso al servizio Skype, che non avverrà più attraverso l’applicazione istallata sul tuo videofonino, ma attraverso altre applicazioni non compatibili con il tuo telefono”.
Ah, bene! E così mi volete fare comprare uno smartphone a tutti i costi! Perché credo che skypephonequesto “cambiamento” sia uno stratagemma ben studiato a tavolino.. per fare più vendite di terminali sofisticati chiamati Smartphone che poi non sono per le “tasche” di tutti. Quelli buoni, costano un botto!!! Così, dal 27 di questo marzo, per telefoni come INQ1, Skypephone, INQ Chat, non potranno più accedere al programma Skype come prima, perché risultanti dal software non compatibile per il “nuovo sistema di accesso” voluto dal gestore h3g! Così, per poter usare il servizio Skype, si dovrà comprare un Android, o un Symbian, cioè un terminale compatibile all’applicazione Skype che si deve scaricare dal sito ufficiale di Skype.com .  Si si.. state freschi!
Come è nato questo cambiamento? Sembrerebbe, subito dopo l’annuncio già ufficializzato da iSkoot, la società creatrice del software necessario al funzionamento del servizio, che qualche mese fa ha dichiarato di aver sospeso il funzionamento del programma sui propri server. Tale sospensione sarà  anche per i server ospitati da 3 In lacrime . Davvero una brutta notizia.. Perché l’applicazione era praticamente l’unica, che consentiva di utilizzare Skype anche su telefoni cellulari non nuovissimi, grazie ad un ingegnoso sistema di conversione delle chiamate VoIP in normali telefonate, con una qualità telefonica qualitativamente buona. In pratica tale sistema di conversione permetteva di effettuare chiamate gratuite ai propri contatti Skype tramite una telefonata “classica”, grazie ai server di iSkoot che deviavano la chiamata su una direttrice tradizionale, infatti il cellulare squillava e rispondendo alla telefonata “normale” si veniva messi in contatto con il nostro interlocutore di Skype. E le chiamate avvenivano gratuitamente senza consumo traffico dati! Non intaccavano le nostre soglie di consumo dati! Davvero un ingegnoso sistema! Peccato!
Una nota: il servizio Skype continuerà comunque a funzionare normalmente con l’applicazione ufficiale che effettua chiamate in VoIP tramite la connessione dati, ciò significa che NON si tratta di una limitazione al traffico VoIP come per esempio ha fatto Vodafone. E questo da una parte ci consola..
Per quanto riguarda il nostro INQ1, beh! abbiamo sempre altre applicazioni da sfruttare, come MSN, Facebook, fb INQ1 Nimbuzz, Gmail, Google Maps e altro, cioè  per una applicazione in meno “benché la più importante”, (a mio parere), non lo dobbiamo mica mettere da parte.. rimane sempre un ottimo telefono da sfruttare! Occhiolino 
Mariella

poetando... poetando - da SIMONA - "PASSIONALITA'"




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Passionalità luna immortale
un cuor fanciullo
in liturgia poetica
ascesi d’amore
vita mia
aurea emozione interiore.
Farfalla
in florilegi di sentimento
che palpita nell’anima
carezze di luna placida.
Testamento, retaggio
di un venturo approdo
pendii erti in eremi di pace.


Simona


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