giovedì 24 marzo 2011

NEWS SALUTE E BENESSERE... MA NON SOLO!



NUOVI STUDI:"LE PERSONE ANZIANE NON SANNO RICONOSCERE LE EMOZIONI"

Con il passare degli anni diventa sempre più difficile riconoscere le emozioni e i sentimenti delle altre persone. Il brutale verdetto arriva dall’università di Otago, in Nuova Zelanda, ed è frutto di un’indagine condotta da un gruppo di ricercatori su circa 60 giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e altrettanti anziani over 60. A tutti è partecipanti è stato chiesto di osservare con attenzione alcune sequenze della sitcom televisiva americana “The Office” e poi valutare il comportamento del protagonista dal punto di vista sociale. Analizzando il linguaggio del corpo, la mimica facciale e le espressioni verbali delle persone coinvolte, i ricercatori hanno inoltre ottenuto altri dati sulla capacità dei partecipanti di misurare e valutare i sentimenti e le emozioni altrui.
Chiari e in un certo senso spietati i risultati dei test: mentre per i giovani è stato facile interpretare le espressioni e i sentimenti del protagonista del video, gli anziani hanno evidenziato grandi problemi nel comprenderne le emozioni. Un deficit, hanno spiegato i ricercatori neozelandesi, da non sottovalutare. «Abbiamo scoperto che col passare degli anni – ha dichiarato Ted Ruffman, professore del Dipartimento di Psicologia dell’università di Otago – è sempre più difficile comprendere e interpretare i sentimenti altrui: un problema che, se mal “gestito”, può indurre le persone in spiacevoli errori di valutazione, gaffe ed equivoci, portandole nei casi estremi all’isolamento sociale. A tal riguardo il nostro studio è importante perché, approfondendo la conoscenza e le modalità dei processi d’invecchiamento, cerca di migliorare la qualità della vita degli anziani».


SCOPERTO L’"INTERRUTTORE CEREBRALE" DELL’ANSIA, PRESTO NUOVE CURE

Una buona notizia per chi soffre d’ansia. Secondo un gruppo di ricercatori americani, per mettere fine a ogni angoscia e preoccupazione basterebbe stimolare un preciso circuito cerebrale...

Una buona notizia per chi soffre d’ansia. Secondo un gruppo di ricercatori americani della “Stanford University School of Medicine”, per mettere fine a ogni angoscia e preoccupazione basterebbe stimolare un preciso circuito cerebrale. Semplice ma rivoluzionario: l’“interruttore” anti-ansia si troverebbe infatti all’interno dell’amigdala, struttura del cervello associata al sentimento della paura. «L’ansia è una malattia psichiatrica poco conosciuta ma molto diffusa – ha spiegato Karl Deisseroth, responsabile dello studio americano – Più di una persona su quattro deve fare i conti, nel corso della vita, con inquietudini e apprensioni. La nostra scoperta è importante perché potrebbe presto portare a una nuova strategia di trattamento: niente più ansiolitici con fastidiosi effetti collaterali (tra cui dipendenza e sedazione), ma cure innovative ed efficaci».
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori dell’università americana hanno effettuato alcuni esperimenti su modello animale. Più precisamente, gli scienziati californiani hanno prima stimolato e poi inibito l’attività di un particolare gruppetto di neuroni presenti nel cervello di alcuni topi: nel primo caso i roditori si sono mostrati più inclini al rischio, nel secondo molto prudenti nei comportamenti perché frenati da preoccupazioni e angosce, come in presenza di un pericolo imminente. Da qui il rivoluzionario annuncio del professor Deisseroth, riportato insieme ai risultati della ricerca sulla rivista scientifica “Nature”: nuovi farmaci potrebbero presto essere in grado di “attivare” l’interruttore anti-ansia scoperto nell’amigdala e risolvere un problema molto diffuso.



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proverbio del giorno

-A chi non vuol credere, poco valgono mille testimoni. 


si ride si piange







la canzone di oggi





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Annamaria... a dopo

3 commenti:

  1. Una rfivista, interessantissima, di primo mattino. Grazie.

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  2. grazie a te Lorè , con affetto. Ciao

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  3. ringrazio te, Anna, e mi scuso per il refuso

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