SABATO E DOMENICA SICURAMENTE SOLEGGIATI AL MARE E SU GRAN PARTE DELLE REGIONI, NEL POMERIGGIO RISCHIO DI QUALCHE BREVE TEMPORALE SU ALPI E APPENNINO. TEMPERATURE IN GRADUALE AUMENTO
Amici buon fine settimana con una poesia di Totò..
Era un giorno d’estate
E lui disse “ti amo”
C’era il sole d’agosto
Lei rispose “ti amo”
La sua voce era calda
E parlava d’amore
Lei diceva “ti amo”
E moriva per lui
Lui cercava i suoi baci
E le stringeva la mano
Era grande l’amore
Così lei diceva
Ma non poteva capire:
era falso quel cuore
e non parlava d’amore.
Quando venne l’autunno
Di lui nessuno più parlò
La neve poi coprì le foglie
E lei piangendo dimenticò.
Questa e la storia
Di un amore che fù
Di un amore svanito
Che non ritorna mai più
Caro Cipriano , non sono riuscita a trovare un significato a questo vostro detto napoletano "Puzzare di Freddo"
Dice un napoletano verace : la vera spiegazione non te la so spiegare neanche io anche perche' l'ho sempre sentito dire e anch'io lo dico... in pratica e' quando hai molto freddo!! in napoletano puzzare non esiste!!
Puzzare in napolateno si dice fiet!! quindi non ti so dire di piu' perche si dice cosi..anche mia madre ogni tanto mi dice: t stai puzzann 'e' fridd!!
E così anche quest’anno Giove Pluvio non
si è …E non ci ha fatto mancare nulla.
Dopo un inverno più piovoso che durante
la stagione dei monsoni nelle foreste Birmane,
la primavera è trascorsa tra un temporale
e l’altro, così che le giornate di sole si sono
contate sulle dita al massimo di due mani.
Siamo ormai avviati alla terza ed ultima decade
di giugno e gli scrosci di pioggia sono ancora
quasi quotidianamente presenti, con annessa
aria frizzantina che sa tanto di apertura
di scuola.
Penso che immaginiate la qualità e quantità
dei commenti che tutta la gente comune ha
sparso tra tante recriminazioni, lamenti e
rammarichi, tutti maledettamente monotoni
e conditi dai soliti sbuffi e lazzi, della serie
- Dio mio non se ne può più di questa pioggia ...-
- Non vedo l’ora che viene il caldo ...-
- Maledetto questo freddo ... - ,
sino al più irritante - Poveretti quelli che
stanno al mare adesso …-
come se poi quelli che stanno al mare se ne
fregano più di tanto se noi poveracci in città
possiamo crepare dal caldo o iniziamo ad
avere le traveggole da miraggi con annessi
colpi di sole.
Ma dispiace, guai ai vinti se per loro piove sul
bagnato; sta di fatto che le perturbazioni
atlantiche in questi ultimi mesi stanno
facendo un curioso e continuo girotondo sulle
nostre teste decidendo, al di là delle scarpe
bagnate, di farci lavorare fin quando è possibile
freschi e tosti; considerato poi che il mondo
si divide in brutti e belli, ricchi e poveri, dritti
e fessi, chi sta in questo momento al mare e chi
non ci sta, non è assolutamente peccato mortale
se tiriamo un poco a favore di chi “ volendo
o dolente “ deve immolarsi tra le mura amiche;
se poi tutto ciò avviene in un contesto “
metereologicamente favorevole, bhè pazienza,
per loro ci sarà un’altra volta ...
Ma caliamo sull’argomento il famoso asso di picche.
Le stesse masse sbuffanti, inneggianti al caldo
sempre ed ovunque, senza se e senza ma, alle
vacanze eterne in lontani e sperduti atolli corallini,
sono le stesse che alle prime ondate perduranti
di calore regalo anticiclonico africano ( la famosa
bolla africana), rompono gli argini dando il via a
monotone ed immorali “lagne e piagnistei.”
- Dio mio, non ce la faccio più ...-
- Quando finisce questo caldo maledetto -,
fino a quella frase che, a me fa letteralmente
impazzire …
- Non ci sono più le mezze stagioni - ,
un poco come dire che mancano le mezze misure,
le mezze tacche, le mezze calzette.
E li tutti con il naso all’insù in spasmodica attesa
di quella che era considerata una odiata nuvoletta;
…Manca solo la danza della pioggia.
Niente, anche perché qui c’è un’altra storia da
esaminare attentamente con masse di psichiatri
e neuropsichiatri.
I mezzi busti televisivi, forse minacciati dalle
corporazioni dei vacanzieri ad oltranza, dopo magari
due mesi di caldo torrido africano in cui i nostri fiumi
sono diventati piste ciclabili, le nostre campagne
più simile alla Depressione di El Quattara
o Bir Hacheim ed i nostri vecchietti a crollare per
strada e con la stessa gente a vagare inebetita alla
ricerca del buffetto di vento, ebbene dicevo …Questi
ineffabili signori continuano a chiamarlo “ bel tempo “.
Inevitabile, che alla prima pioggia ristoratrice, il tutto
E' finita con il 2-3 contro la Slovacchia e con il disastroso ultimo posto nel Gruppo F l'avventura dell'Italia campione uscente ai Mondiali di calcio sudafricani. Ed è finita con il ct azzurro Marcello Lippi, al posto del quale arriverà Cesare Prandelli, come reso noto dalla Federcalcio prima dell'avventura iridata, pronto ad assumersi "tutte le responsabilità" del fallimento. Lippi ha ammesso di avere mandato in campo oggi a Johannesburg la squadra "con il terrore nelle gambe, nella testa e nel cuore". Secondo Lippi, l'Italia è scesa in campo come paralizzata nel primo tempo. "Non è riuscita a fare niente per motivi esclusivamente psicologici, non si è espressa, non ha giocato, non ha costruito, non ha fatto niente", ha spiegato il ct azzurro nella conferenza stampa dopo il match. "Avevo preparato questa partita presentandola come una finale, dentro o fuori. Evidentemente ho sbagliato a creare questi presupposti psicologici, ho mandato in campo una squadra non sufficientemente pronta per una partita così importante". All'ultimo match del Gruppo F all'Ellis Park, l'Italia è arrivata reduce dai due 1-1 contro Paraguay e Nuova Zelanda e, per non correre rischi e centrare la qualificazione agli ottavi di finale senza dover aspettare un risultato favorevole dall'altro match, era chiamata a vincere. Ma gli azzurri sono andati sotto dopo 25' per il gol di Robert Vittek, che poi al 73' ha firmato doppietta e raddoppio. Totò Di Natale ha accorciato all'81', ma con gli azzurri sbilanciati in avanti alla ricerca del pari (che con lo 0-0 tra Paraguay e Nuova Zelanda a Polokwane sarebbe bastato per andare agli ottavi), all'89' è arrivato il terzo gol slovacco di Kamil Kopunek. Inutile il 2-3 firmato da Fabio Quagliarella (in campo nel secondo tempo) al 92'. Grazie alla vittoria la Slovacchia ha così conquistato il secondo posto nel girone con 4 punti e la qualificazione agli ottavi di finale, alle spalle del Paraguay, primo con 5 punti. La Nuova Zelanda ha chiuso terza con 3 punti e l'Italia è finita mestamente ultima con soli 2 punti. Al ct che si assume tutte responsabilità, fanno però da contraltare le autocritiche degli azzurri. "Non abbiamo saputo dimostrare nulla", ha detto Rino Gattuso, oggi in campo nel primo tempo e poi sostituito nell'intervallo. "C'è solo da chiedere scusa, quattro anni fa ci hanno portato in trionfo, ora dobbiamo accettare tutto a testa alta. Le colpe sono le nostre, Lippi si aspettava di più da noi e quindi è giusto che siamo noi giocatori ad assumerci le colpe. Abbiamo giocato contro squadre sulla carta più scarse, ma noi abbiamo fatto peggio di loro". Quagliarella, dal canto suo, non ha polemizzato per lo scarso utilizzo da parte di Lippi: "Il mister sa quello che fa, vede gli allenamenti e alla fine abbiamo giocato tutti. Io so stare al mio posto, c'era gente importante davanti a me e poi si parla solo con i fatti. E in più lo spogliatoio era ed è unito e compatto". Spietata poi l'analisi dell'infortunato Gigi Buffon (il portiere ha giocato al Mondiale appena 45 minuti contro il Paraguay prima di arrendersi all'ernia del disco): "Nuova Zelanda e Slovacchia sono squadre da rispettare ma niente di più, se non ne vinci neanche una è giusto tornare a casa per capire il motivo di questo insuccesso". Prima di questa disastrosa partecipazione a Sudafrica 2010, la nazionale azzurra era stata eliminata nel primo turno dei Mondiali in cinque occasioni. L'ultimo grande flop risale all'edizione di Germania 1974, mentre le altre eliminazioni nel primo turno arrivarono nei Mondiali di Brasile 1950, Svizzera 1954, Cile 1962 e Inghilterra 1966. Mai prima di questa edizione, tuttavia, la nazionale italiana era stata eliminata nel primo turno senza vincere neanche una partita: la partecipazione a Sudafrica 2010 segna quindi il punto più basso nella storia delle partecipazioni azzurre ai Mondiali.
LE DALIANERA INIZIANO IL LORO PERCORSO MUSICALE NEL 1998, ANCHE SE A DIRE LA VERITA' FORSE IL LORO VERO PERCORSO LO INIZIANO DAL GIORNO DELLA LORO NASCITA.
INCONTRI, SEPARAZIONI, REUNION CARATTERIZZANO QUESTA BAND CHE DA PRIMA INIZIA CON 5 DONNE, DI CUI 3 FONDATRICI, POI PASSO DOPO PASSO COMINCIA AD INSERIRE "ELEMENTI DI SESSO MASCHILE" IMPORTANTI E MENO.. MA SEMPRE NEL VERO ED UNICO STILE DALIANERA. NEL 2003 REGISTRANO CON L'ETICHETTA "ERAZERO" NONCHE' 2 LORO GRANDISSIMI AMICI/TURNISTI (Frank Cannazzo & Joe Titanio) " EQUILIBRIO INSTABILE", ALBUM DA CUI ESTRAGGONO IL SINGOLO "SECRET AGENT GIRL" COVER RIVISITATA TUTTA AL FEMMINILE. COME IN TUTTE LE BELLE STORIE DEL ROCK LA BAND SI SCIOGLIE ALL'APICE DEL LORO SUCCESSO... 2009: LE RAGAZZE CRESCONO.. SI RINCONTRANO CASUALMENTE & VOGLIONO TORNARE A SUONARE.. VOGLIONO TORNARE A VIVERE DI MUSICA... LASCIANDO DIETRO LORO ALCUNI PILASTRI PORTANTI, RITORNANO MAI COME PRIMA:
AVETE VOGLIA DI SEGUIRCI?
Io e Beba saremo sempre in prima fila ...zia Cla!!
Il 23 giugno 1965, per la prima e ultima volta, i Beatles arrivarono a Milano per suonare, il giorno dopo, al Vigorelli, tappa iniziale del loro tour italiano.
Arrivarono di notte, in treno, da Lione, ed erano in nove: oltre a John, Paul, George e Ringo, il manager Brian Epstein, la segretaria- interprete Wendy Hanson e tre addetti alla sicurezza. L’altoparlante della Centrale, per depistare i fan in attesa, annunciò l’arrivo del convoglio su un binario diverso mentre la stampa era divisa.
Se testate come «Ciao Amici » e «Big» regalavano tagliandi-sconto sul prezzo del biglietto (il ticket per i concerti costava 700 lire), il settimanale «Gente» stroncava la band di Liverpool: «Essi non sanno scrivere una nota di musica e hanno composto le loro canzoni fischiettando le arie che poi imparano a memoria».
Preso alloggio all’Hotel Duomo, fatta la celebre foto-session tra le guglie e la Madonnina, utilizzata anche per la copertina dell’edizione italiana del 45 giri «She’s a Woman» (oggi una rarità), i Beatles incontrarono i giornalisti per una breve conferenza stampa durante la quale fecero i complimenti all’Inter che aveva appena vinto la Coppa dei Campioni superando in semifinale proprio il Liverpool.
Il 24 giugno, i due concerti al Vigorelli: poco più di mezz’ora per esibizione, in scaletta 12 canzoni, primo brano «Twist and Shout», 7.000 paganti per i due show. La sera, a rilassarsi al Charlie Max, club di piazza Duomo, ascoltando l’orchestra di Augusto Righetti che, dieci anni dopo, avrebbe fatto ballare tutta l’Italia scrivendo «Ramaya» cantata da Afric Simone.
Giovedì, 45 anni dopo, Milano tornerà per qualche ora a rivivere il clima beatlesiano di quei giorni.
Il «Milano Beatles’ Day 2010», organizzato dai Beatlesiani d’Italia Associati (1.600 soci, un museo a Brescia dedicato al culto dei Baronetti, www.beatlesiani.com) con il patrocinio del Comune e della Regione, prevede il raduno dei fan in piazza Duca d’Aosta davanti alla Stazione Centrale (ore 18), un convegno sui Beatles nel piazzale antistante il Pirellone (18.45), il concerto della tribute band Beatops & Friends, che riproporrà la scaletta del Vigorelli, al 31° piano del palazzo della Regione.
Ospiti attesi: il sindaco Moratti, Peppino di Capri e Fausto Leali (che nel ’65 aprirono i concerti dei Beatles).
Evento collaterale, la presentazione del libro «Penny Lane» (Giunti) di Alfredo Marziano e Mark Worden, guida ai luoghi della vita e della musica del quartetto (Fnac, via Torino, oggi, ore 18).
non è stato facile, per me, scegliere un solo video delle loro canzoni..
L'allarme per le mozzarelle che diventano blu a contatto con l'aria si allarga all'Europa. Dopo i latticini sequestrati in Piemonte, a Trento, Bologna, Bari e gli ultimi casi scoperti nei discount della provincia di Sassari e nel torinese, il ministero dell'Agricoltura francese ha segnalato alcuni lotti sospetti di mozzarelle prodotte in Germania in Mosella, nell'est della Francia. Grazie al sistema di allerta sanitario europeo, messo subito in moto, i prodotti contaminati sono stati individuati direttamente presso un grossista, prima quindi di arrivare nei reparti alimentari dei supermercati. Sempre oggi, oltre 300 mozzarelle di latte vaccino sono state sequestrate in un supermercato di Chiavenna (So) dai carabinieri perché si sospetta che possano essere adulterate.
I risultati delle analisi sulle mozzarelle sequestrate si conosceranno solo i prossimi giorni. Non è stato ancora stabilito se i latticini provenienti dalla Germania possano costituire un rischio per la salute. Dai primi esami eseguiti sembra che a causare la colorazione blu sia un batterio e che il responsabile non sia il latte utilizzato nella preparazione, ma l'acqua.
SEQUESTRO NEL TORINESE
Anche nel torinese, i Nas hanno sequestrato 53mila e 856 confezioni di mozzarelle a Biandrate, presso il deposito di prodotti alimentari della piattaforma "Lidl Italia srl", a cui si aggiungono mille e 988 pacchetti di preparazioni per pizza-mozzarella, formaggio da utilizzare per la preparazione domestica di pizze del marchio "Lovilio", prodotte in Germania nello stabilimento di Haag in Oberbayern per conto della Lidl Italia srl di Arcole (Vr). Il valore del sequestro ammonta a circa 32mila euro. La procura di Torino ha aperto un'indagine già negli scorsi giorni, coordinata dal pm Raffaele Guariniello, a cui hanno fatto seguito altre indagini in tutta la penisola.
FAZIO RASSICURA"La situazione è sotto controllo" ha subito detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio, "noi abbiamo una filiera di sicurezza degli alimenti straordinaria nel nostro Paese. Dal punto di vista della sicurezza alimentare siamo uno dei Paesi più avanzati, leader".
I MARCHI SEQUESTRATI Fazio ha invitato le aziende distributrici ad adottare tutti i provvedimenti cautelativi necessari alla tutela del consumatore nel caso delle partite di mozzarella prodotte in Germania dalla ditta Milchwerk Jager Gmbh & Co che cambiano colore. Fino ad ora sono state sequestrate più di una tonnellata di questa tipologia di latticini, secondo il ministero. Cinque le marche oggetto di sequestro: Land; Malga Paradiso; Lovilio; Fattorie Torresina e Monteverdi. Il primo caso di "mozzarella blu" è stato denunciato il 9 giugno in Piemonte e ha portato al sequestro da parte dei Nas di 70 mila confezioni in pochi giorni. Chi ha comprato le confezioni incriminate ha raccontato ai carabinieri che i latticini cambiavano di colore poco dopo l'apertura del sacchetto, passando dal bianco latte al celeste. Una signora ha anche filmato il fenomeno con il telefonino.
(Apcom)
Una chiarificazione da parte di Enzo riferita alla poesia -"Se t'innamori" pubblicata il 18-06-2010
Annamaria,
ti richiedo la rettifica della paternità della poesia "Se t'innamori".
PREMESSA:
Lungi da me il desiderio, che non ho mai avuto, di attribuirmi meriti non miei, io sono l'autore della poesia sopradetta, per i seguenti motivi:
1- io sono l'unico autore della poesia già detta;
2- essa e' una rielaborazione ispiratami dal testo della Signora Francesca;
3- non è ritenibile copia della di Lei composizione;
4- né è da ritenere composta in collaborazione con la Signora Francesca, né io sia da
ritenere suo collaboratore, sebbene caro amico, nella stesura e/o composizione della
mia poesia;
5- Il primo testo e' stato ispirato e scritto dalla Signora Francesca con il titolo "Se t'innamori";
6 - Il secondo testo, con pari titolo, e' stato ispirato e scritto dallo scrivente;
7 - preciso inoltre, che il contenuto e la valenza psicologica-letteraria della composizione sono in netta antitesi e significato.
Per quanto si possa ritenere utile, suggerirei di pubblicare i due testi, avendo cura di esporre i rispettivi autori con le date di pubblicazione.
Tanto dovevo. Ti ringrazio e ti porgo i miei saluti più cordiali, e con pari cordialità saluto la mia Amica, Francesca, che, per l'amicizia che ci lega, non farei mai uno sgarbo, di nessun genere.
ENZO
- letta la richiesta di rettifica di Enzo e le sue motivazioni, pubblico i due testi delle composizioni, molto suggestivi entrambi, esponendo i rispettivi titoli "UGUALI" e i nomi dei due Autori .
SE T'INNAMORI (autrice FRANCESCA)
Se ti innamori
non dirgli mai che l’ami,
non saprà cosa risponderti.
Se t’innamori
non dirgli che ti manca,
ti farà sentire ridicola.
Se t’innamori
non chiedergli di chiamarti spesso,
dirà che gli stressi la vita.
Se t’innamori
non interromperlo per chiedergli se ti ama,
dirà che non sai ascoltare.
Se t’innamori
non dirgli che soffri per lui,
dirà che ti sei riempita la mente di ombre.
Se t’innamori
non dirgli mai delle tue notti insonni,
delle tue lacrime, del dolore che ti distrugge la mente,
del tuo cuore a ciondoloni,
dirà che la colpa e’ solo tua.
Se t’innamori
non chiedergli mai spiegazioni,
dirà che vuoi sempre avere ragione tu.
Se t’innamori
non cercargli mai le mani per stringergliere,
non abbracciarlo d’impeto davanti a tutti,
non guardarlo con occhi adoranti,
non accarezzargli il viso,
potresti infastidirlo.
Se t’innamori
non fargli mai capire che lui e’ il centro del tuo mondo,
ti deriderà.
Se t’innamori
non fare mai come me,
che ho fatto l’esatto contrario.
E se ti dirà che ti ama
sarà solo una maledetta bugia.
FRANCESCA
SE T'INNAMORI (autore ENZO) già pubblicata il 18-06-2010
L'uomo ama perchè vuole fare sesso, la donna fa sesso perchè vuole essere amata" Si racchiude in questa frase l'essenza di noi umani? Nella maggior parte dei casi, direi di sì. Basta guardare questo video per capirlo...
DA ZELIG ..un uomo e una donna a confronto (G. Cucciari e P. Migone)
Ecco un brano del 1970 dal Britannico gruppo pop-blues Mungo Jerry."In The Summertime." Scritto da leader del gruppo Ray Dorset, Questa canzone , che celebra la spensieratezza dell'estate , ha raggiunto la posizione numero 1 nelle classifiche di tutto il mondo E 'considerato uno dei più alti singoli venduti di tutti i tempi con una stima di 5-10.000.000 di copie vendute..
..concludo il meteo ...e non solo con una nuovo angolino dedicato alle sigle televisive di ieri e di oggi.
Ideogrammi, geroglici, caratteri: misteri misteriosi e indecifrabili poi i “caratteri” diventano sempre più comprensibili.
Molti secoli fa, gli uomini s’intendevano tra loro solo a voce, e non per iscritto. Però sapevano creare delle figure, dei disegni, ma non erano ancora capace di scrivere e di conseguenza neppure di leggere. Inventarono dei segni. I primi disegnini erano quasi delle raffigurazioni di cose reali: rappresentavano il sole, un albero, un animale. Questi disegnini che rappresentano oggetti si chiamano ideogrammi. Quei segni-disegnini che troviamo incisi e dipinti sulle pareti rocciose delle caverne, dopo secoli e secoli, ebbero certo una funzione espressiva.
IDEOGRAMMI: quindi, un ideogramma e’ un segno (o carattere) grafico, che corrisponde a un’idea: la lingua cinese non ha le lettere dell’alfabeto, ma ideogrammi.
GEROGLIFICI
I segni scalfiti sulle lapidi e sui monumenti degli antichi Egizi sono detti geroglifici (cioè “incisioni sacre”).
Per molti secoli quei disegni sulle stele (lastre di marmo o di pietra),, sugli obelischi, sulle piramidi e sui papiri dell’antico Egitto apparvero misteriosi. E indecifrabili. E’ noto che furono alcuni soldati dell’armata francese in Egitto, comandati da Napoleone Bonaparte, nell’anno 1799, a rinvenire presso una località chiamata Rosetta, una stele di basalto nero dove un medesimo testo era scritto in tre versioni:
-in egiziano geroglifico;
-in egiziano demòtico, cioè un egiziano popolare;
-in greco.
ALFABETO
Un certo filologo francese riuscì a decifrare quei disegnini. Da allora l’alfabeto (se così possiamo chiamarlo) degli antichi Egizi non fu più un mistero. Dopo ancora un po’ di secoli, I Fenici, popolo che abitava nell’antica Fenicia, sulle coste del Mediterraneo orientale, idearono e diffusero nuovi segni, più pratici e semplici dei geroglifici egiziani. Il nome “ALFABETO” però viene dai Greci, i quali crearono 24 (ventiquattro) lettere (quelle che servivano secondo la loro pronuncia(, tra consonanti e vocali. I Greci chiamarono Alfa,Beta, la seconda.: da ciò nacque il nome “ALFABETO”. la prima lettera, e
ALTRI ALFABETI
Esistono però altri alfabeti, con segni grafici del tutto diversi – per esempio nei Paesi arabi, nella scrittura ebraica, nell’India, nella Cina, nel Giappone, eccetera-; ma anche in questi Paesi le persone colte conoscono i nostri caratteri latini. Altri alfabeti riguardano il greco, In alcuni Paesi dell’Est europeo si usano i caratteri derivati da un antico alfabeto denominato cirillico perché fu introdotto tra i popoli slavi da San Cirillo, nel secolo IX. In Germania, accanto all’alfabeto latino, e’ vivo tuttora il gotico, che è una variante di quello latino. Poi c’è l’armeno.
Alfabeti morti sono il rùnico , scrittura germanica diffusasi nei Paesi scandinavi, è l’etrusco, espressione di una civiltà italica.
INCOMINCIAMO DALL’ABBICCI’
Cari Lettori,la grammatica è una cosa noiosa, ma ci pare ovvio il fatto che se abbiamo l’intenzione di imparare a palare meglio e a scrivere meglio, proprio da grammatica dobbiamo cominciare. La grammatica appare generalmente noiosa, anche se i banchi scolastici li abbiamo abbandonati da un pezzo. Noiosa la storia, noiosa la geografia, noiosa persino la scienza.
Certo, la grammatica e’ quella materia che meno di tutte ci offre possibilità di suspense. Però, però …
dipende anche molto dal modo di raccontarla,
questa grammatica, di presentarla; ché perfino le barzellette più buffe, se raccontate male, più che farci ridere, ci rattristano. Allora mettiamoci di buzzo buono e , se volete veramente migliorare nello scrivere e nel parlare, seguitemi e vi darò il mio aiuto.
PER USARE CON SICUREZZA UNA LINGUA OCCORRE…
Occorre conoscere non soltanto per intuizione ma con informazione precisa innanzitutto tutti i termini che quotidianamente usiamo nello scrivere e nel parlare; occorre sapere, per esempio,:
-che cosa è un nome
-non confondere le congiunzioni con gli avverbi,
-identificare nel contesto della frase il verbo, e così via.
Del resto, in qualsiasi attività imprenditoriale o professionale è necessario saper esattamente distinguere gli oggetti di cui si fa abitualmente uso. Ve l’immaginate anche il più schiappo guidatore d’auto che non sappia distinguere il volante dal pedale della frizione, l’albero di trasmissione dalla leva del cambio? Anche il più mediocre automobilista è tenuto inoltre a conoscere almeno le principali prescrizioni del Codice stradale; non può, nel più bello della marcia, fermarsi a consultare il prontuario per vedere se è lecito o non lecito passare con la luce gialla al semaforo, se può accostare a dritta o sorpassare a manca. Allo stesso modo, quando scriviamo o, a maggior ragione, parliamo, non possiamo correre ogni volta a scartabellare il dizionario o il libro di grammatica. Bisogna proprio, tanto per imparare a guidare una macchina quanto per scrivere e parlare decentemente,avere prima studiato certe norme essenziali codificate.
E IL CODICE DELLA LINGUA QUITIDIANA E’ APPUNTO …LA GRAMMATICA.
Ai lettori volenterosi dico, armiamoci perciò di molta pazienza, e incominciamo.
IL NOSTRO ALFABETO 21 – 5 e 27
Se volete, ve li potete anche giocare al lotto, sembra un terno secco: invece…
Quando un individuo non sa né leggere né scrivere, si dice che è un “analfabeta”: cioè che non conosce nemmeno l’alfabeto. Spiegazione.: “21 sono le lettere dell’alfabeto, 5 sono d’importazione venute di fuori, per un totale di 27.
Rivediamole tutte in fila queste lettere, in quell’ordine tradizionale, che è quanto mai necessario per disporre le voci di qualsiasi elencazione che si debba prontamente consultare, dal dizionario o dall’enciclopedia all’elenco telefonico, dagli schedari anagrafici alla rubrica tascabile degli indirizzi.
Maiuscolo:
A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z
Minuscolo
a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z
Sono dunque in tutto 21 lettere alle quali, come già ho detto, si aggiungono altre 5 lettere che, pur non appartenendo propriamente all’alfabeto italiano, ricorrono sempre più in parole usate anche in Italia. Queste lettere sono:
Maiuscolo
J K X Y W
Minuscolo
J k x y w
Dizionario spicciolo di termini grammaticali
Abbreviazione
Scrittura ridotta di una o più parole. Può essere utilizzata in vari casi:
- nelle lettere: es. Egr. sig. (egregio signore);
- per indicare qualcosa di importante: es. N.B. (nota bene);
- per varie sigle: es. FS (Ferrovie dello Stato).
ACCENTO
Segno con il quale si indica l’intensità della voce con cui viene pronunciata la vocale di una sillaba. In una parola di più sillabe la voce si poggia, infatti, con più forza su una di esse, che si definisce sillaba accentata o tonica.
a-Se l’accento cade sull’ultima sillaba, la parola si definisce tronca (es. virtù, bontà, sazietà);
b- Se l’accento cade sulla penultima sillaba, la parola si definisce piana (es. baciàre, troncàre, vestìto, tritàre. cadùto, amòre, giòia);
c- Se l’accento cade sulla terzultima la parola si definisce sdrucciola (es. cùcciola, frìttola, fùtile, fòssile, càmera);
d- se l’accento cade sulla quartultima sillaba, la parola si definisce bisdrucciola (es. càpitano, lèggimelo, règolano).