venerdì 20 novembre 2009

IL CASALINGO PERFETTO - 03 Lezione - pulire la casa -


Prima di iniziare è bene preparare tutti i prodotti e gli stracci, le spugne...insomma, tutto l'occorrente deve restare a portata di mano. Se la casa ce lo permette l'ideale sarebbe un carrello da spostare man mano che passiamo da una stanza all'altra.
S’inizia a pulire sempre dagli oggetti più in alto.



E’ buona norma limitare il consumo di detersivi, e tutte le volte che si può usare aceto o bicarbonato di sodio.
Non acquistare i detersivi con il bollino rosso perché contengono una sostanza che distrugge la vita dei fiumi. 



Quando si fanno le pulizie è bene usare acqua calda. Se a questa si aggiunge un po’ d’alcool si otterrà un detergente migliore di qualsiasi detersivo. L’acqua calda quindi, è un ottimo detergente.
Indossare guanti in plastica o lattice per evitare allergie, polvere ed irritazioni dovute ai detersivi.
Le spugne devono essere pulite regolarmente per ragioni igieniche. Immergerle di tanto in tanto in acqua e candeggina, oppure tutta una notte in acqua e succo di limone
Non gettate gli spazzolini da denti: vi serviranno per pulire oggetti in metallo o in oro, argenteria, soprammobili, orologi, vetri smerigliati.
Le scope nuove spolverano meglio se sono immerse in acqua salata
Riporre la scopa sospendendola ad un gancio per non schiacciarne i peli
Una volta la settimana pulite a fondo il secchio della spazzatura
Bagno & Sanitari Dopo aver lavato il bagno versare nello scarico del lavandino, della vasca, del bidè e nel water un po’ di candeggina.
Le incrostazioni di calcare nei lavabi si possono togliere facilmente con uno strofinaccio intriso di aceto
Caloriferi Spolverare i caloriferi passando uno scovolino fra le piastre
Elettrodomestici E’ buona norma, prima della pulizia di elettrodomestici come frigo, forno piani di cottura staccare la spina dalla presa.
La parte interna del frigorifero deve essere pulito con acqua e bicarbonato di sodio. I ripiani ed i cassetti estraibili possono essere lavati con acqua calda e detersivo per i piatti. 


Il congelatore: svuotare il freezer, staccare la spina e lasciare lo sportello aperto. Rimuovere la brina usando una paletta di plastica e mai oggetti metallici. Pulire l'interno con acqua e bicarbonato di sodio. Risciacquare ed asciugare.
Per lavatrice e lavastoviglie: di tanto in tanto fare un lavaggio a vuoto aggiungendo all'acqua calda del programma un litro di aceto.
Se volete fornelli lucidissimi sfregateli con aceto e sale fino. Sciacquate e asciugate con un panno morbido.
Per togliere l’unto che si forma attorno alle manopole dei fornelli, usate acqua e ammoniaca ed un vecchio spazzolino da denti
Mobili & Arredi Vari Ogni 4-6 mesi svuotate mobili e pensili e puliteli all’interno. Evitate detersivi profumati e prodotti tossici negli scomparti per gli alimenti
Al cambio di stagione tirare fuori i vestiti dall'armadio, lavarlo con acqua ed un leggero detersivo, lasciarlo arieggiare per un po' di tempo, sostituire il deodorante e riporre i vestiti nell'armadio.
Se il tappeto ha perso colore tamponate la superficie con del sale fino e passatelo delicatamente con una spazzola a setole morbide. Lasciate agire per 20 minuti circa e poi aspirate il sale con il battitappeto.
Per evitare che i quadri lascino un segno più chiaro sulla parete, inserite ai quattro angoli una puntina da disegno (oppure dei feltrini, tipo quelli che si mettono alle sedie) che li terrà leggermente scostati quanto basta perché la tappezzeria prenda un colore uniforme
Per pulire un’abat-jour, non usare lo straccio che schiaccia e spande la polvere. Utilizzare un pennello o servirsi di un asciugacapelli.
Se avete un abat-jour in tessuto oppure in seta che necessita di un buon lavaggio, posatelo su di un vecchio giornale e spruzzatelo con lo shampoo secco. Lasciate seccare completamente e spazzolate leggermente con una spazzola morbida.
Il mio consiglio, poi, è quello di utilizzare uno straccio diverso per ogni stanza. L'acqua nel catino, in questo modo resta pulita!
Marmo: se naturale, lavarlo spesso con acqua e sapone di Marsiglia, sciacquare e asciugare con un panno morbido.
Aggiungere a un litro d'acqua una tazzina da caffè di alcol denaturato, due cucchiai di detersivo per stoviglie e un cucchiaio di bicarbonato: è un ottimo detergente per avere pavimenti di ceramica sempre lucidi e puliti.
Uno shampoo secco naturale per moquette? Cospargerla con bicarbonato di sodio; lasciare agire per un po’ (se possibile una notte intera) e infine aspirare.
I mobili pesanti lasciano spesso un’impronta sulla moquette. Mettete sulla zona interessata un panno umido e passate sopra il ferro da stiro. Si spazzola e la moquette sarà a posto.



Linoleum: evitare prodotti alcalini e quelli abrasivi; in alternativa ai prodotti specifici, lavare con acqua calda e sapone di Marsiglia.
Piatti, Stoviglie & Pentole Le pentole bruciate tornano pulite senza strofinare se vi si mette a bollire un cucchiaio di detersivo per i piatti ed acqua
Per togliere i cattivi odori dal tagliere di legno, passarlo con mezzo limone. Il legno si lava solo a mano e non si ripone mai prima che sia asciutto
Le caffettiere non possono essere lavate con i detersivi perché le tracce dei prodotti, depositandosi nel filtro, rovinerebbero l’aroma del caffé. Lavatele quindi con un po’ d’aceto e sale fino.
Le pentole d’acciaio inossidabile vanno trattate con l’acqua di cottura delle patate che rende loro lo splendore, a condizione che si lasci la buccia.


Piatti e stoviglie vanno sempre lavate da quelle meno sporche. Si inizierà quindi con bicchieri, tazzine, posate, piatti, pentole
Tv & HiFi Pulite lo schermo del televisore con un panno morbido per non rigarlo. La griglia esterna posteriore pulirla invece con un pennello.
Rivestire il telecomando di tv, videoregistratore o stereo con la pellicola trasparente, proteggendolo così da polvere ed unto.
Vetri & Cristalli I vetri e gli specchi si puliscono con carta di giornale ed alcool. Non lavorare mai al sole: lascia degli aloni sui vetri
Una piccola quantità di dentifricio attenuerà le graffiature sulle superfici in vetro e in cristallo. Basta applicare la pasta come una pomata, poi passare uno straccio morbido.





ANNAMARIA...a dopo

 

LA NONNINA CIATTAROLA...

A PALOMBELLA -Scritto da Vera-



L'invito al gran ballo di fine primavera arrivò inatteso, sorprendente,
faceva quasi paura, mille dubbi tormentavano la sua vita di routine:
a me ?,proprio a me?, sarò all'altezza?, il mio vestito sarà adeguato?
Sarò bella?, le mie ali sosterranno tutti i voli?
Ma per le cose più grandi di noi non c'è tempo per pensare...si va e basta!



La grande candela profumata era lì sulla terrazza sotto la complicità
della luna e le stelle, i gelsomini e le rose spargevano essenze.
L'atmosfera incantata, le note dei violini, delle arpe, dei pianoforti ...stordenti!
La luce abbagliante attirava come una calamita...tutti scomparivano...

e come un vino frizzante che allegramente scende dalla gola piano piano la magia inebriava...
Dai primi tentativi impacciati di volo via via i giri si facevano più larghi,
voli pindarici, le danze disegnavano figure originali, spettacolari...
e ogni volta era un gioco di luce ed ombra, un avvicinarsi troppo alla luce
e un volare lontanissimo alla cieca perchè gli occhi erano abbagliati...e poi...
ancora...e ancora ...e ancora. Si ballava la luce, l'essenza, la vita.
E' quasi felicità!!!
Ehi...ma che succede?
La fiamma non è più svettante, le correnti ascensionali si sono azzerate.
Chiede aiuto alla luna, alle stelle ma sono...troppo lontane.
Le ali faticano, non più voli leggiadri e aerodinamici...è uno svolazzare che stanca!
E allora per non arrendersi si avvicina sempre più,di più...
ma anche se fioca la fiamma è fuoco, basta un attimo la tocca e le sue ali fanno
una scintilla...l'ultima per lei!...
A palombella non vola cchiù!.
Chissà...tra le ciglia ormai chiuse ...forse il ricordo di un sogno ancora c'è!!!

              ( VERA )








POTEVI DARMI UNA MANO - scritto da ENZO







SOGNATORE : Vado a letto. Ho bisogno di dormire e sognare

SPERANZA : Vuoi sognare?

SOGNATORE : Sì, mi piace sognare; e’ come se viaggiassi

SPERANZA : E dove vai?

SOGNATORE : Vado dalla donna che amo, ma prima
voglio sognare un gatto che gioca coi topi

SPERANZA : Prima l’uomo che ami…poi i topi…se proprio fissato!
SOGNATORE : Forse, ma io l’amo

SPERANZA : mm…e lei ti ama?

SOGNATORE : Sì, altre volte non ne sono… tanto sicuro

SPERANZA : Questo mi addolora

SOGNATORE : Ma io stanotte voglio sognarla lo stesso,
sai, a volte si fanno sogni speciali, e io
ne vorrei fare uno.

SPERANZA : Scusa, il gatto cosa c’entra con i sogni?

SOGNATORE : Lo vedo giocare, mi vedo giocare con lui.

SPERANZA : E giochi pure con lui…e i topi…!

SOGNATORE : Sì, ma senza ammazzarli. anche loro giocano…
giochiamo tutti. anche LUI GIOCA

SPERANZA : Lui?, Lui chi?

SOGNATORE : DIO…forse…gioca gli uomini…

SPERANZA : Gioca,,,in che senso? Noi saremmo i suoi topini?
vuoi dire che si diverte con Noi?

SOGNATORE : Non è che si diverte; Lui osserva, scruta le vicende
umane, ma non so se interviene in esse; credo
che di lacrima ne conosca il calore, la lucentezza,
il peso e la disperazione.

SPERANZA : Non gioca come il gatto coi topi?

SOGNATORE : Il suo non è un gioco.

SPERANZA : Allora dimmi: se una madre muore, lui che fa?;
se un bambino nasce deforme, lui che che fa?;
se una madre sopravvive ai figli, lui che fa?
se un uomo vuol sapere di lui, lui si fa conoscere?
se un uomo e una donna si amano, lui che fa?
li aiuta ad amarsi?

SOGNATORE : Non credo che si distragga; forse interviene,
ma non so come; forse una foglia
si stacca dal ramo per suo volere.
Ma credo che tra DIO, ME, UN ALBERO e
un MASSO c’è una differenza; Forse Tu ed Io
siamo singole fiammelle di un grosso falò
in balia di un vento che all’improvviso spegne
la nostra luce.

SPERANZA ; E se il vento e’ troppo impetuoso, Dio che fa?

SOGNATORE: I topini non giocheranno più e le fiammelle
barcolleranno fino a spegnersi. Allora,
sara’ il tempo delle lacrime, ed io, al suo cospetto,
chiedero’?
Perché,
almeno nelle storie d’amore
non mi hai dato una mano?

( ENZO ) 


Enzo grazie per la  dedica !!

ANNAMARIA ..a dopo 






mercoledì 18 novembre 2009

GAME SHOW SULLE RELIGIONI


Uno show in cui ogni protagonista appartiene, per finta, a una determinata fede religiosa a cui deve convertire gli altri... quanto ci vorrà prima che lo facciano davvero? Non molto a quanto pare. in Turchia lo stanno già facendo.
Una piccola emittente, Kanal T, ha infatti arruolato un prete cattolico, un prete ortodosso, un rabbino, un imam musulmano, un monaco buddista, dieci atei incalliti e, dopo aver messo in palio un viaggio di pellegrinaggio “all included” per il vincitore e la sua guida spirituale, ha lanciato la sfida al grido di “chi si converte per primo?”.
Il programma si chiama "tovbekarlar yarisiyor" (Pentiti in gara) e funziona così: i cinque esponenti delle diverse confessioni religiose presenti dovranno fare di tutto per convincere almeno uno degli atei a cedere proprio alle lusinghe del loro dio e non a quelle di un dio altrui.
Una specie di “compra Gesù, c’è un pelapatate in omaggio”. Marketing religioso di bassa lega o geniale format per tempi privi di spiritualità? Mah.. Di certo le autorità religiose turche che, vabbè, non sono proprio il massimo del fondamentalismo islamico, ma comunque non vedono di buon occhio queste cose, hanno censurato culturalmente il programma come un classico esempio di trash TV...arriverà anche da noi?..

LA STORIA .......- articolo suggerito da Lorenzo-






Veramente il titolo completo è “La storia, i simboli e i divieti. Se l’utopia cancella la libertà”.

E’ un articolo comparso sul Corriere della Sera di lunedì 9 novembre 2009 a pag. 1. Ed il suo autore è Francesco Alberoni.
L’articolo è dedicato alla questione del crocifisso da rimuovere ed ha un taglio non giuridico. Finalmente, aggiungo. Io mi ci riconosco. Ma si tratta, ovviamente, di un argomento da discutere ancora, oltre l’emozione della prima ora. Scrive Alberoni:
I giudici di Strasburgo hanno proibito l’esposizione del crocifisso nelle scuole. Alla Turchia proibirebbero la mezzaluna e a Israele la stella di Davide. E già qualcuno chiede di sopprimere il Natale e, con la stessa logica, Yom Kippur e Ramadan. Tutto nel nome della laicità dello Stato. Ma nel mondo moderno lo Stato non è solo quello centrale. Sono Stato anche le regioni, i comuni, le comunità autonome, le associazioni religiose e culturali a cui, per il principio di sussidiarietà, sono delegate funzioni pubbliche. In un’Europa multietnica e multireligiosa sono importantissime le vecchie nazioni e le formazioni che vivono attorno a valori, norme, simboli tradizionali. Proibire i loro simboli perché irritano, turbano, danno fastidio a un individuo qualsiasi, significa impedire a intere comunità di continuare a essere se stesse, negare il pluralismo.
La storia ci dice che il pluralismo viene negato da tutti coloro che vogliono distruggere il passato per realizzare un’utopia. Gli spagnoli hanno annientato le civiltà precolombiane, la Rivoluzione francese ha cambiato persino il nome agli anni e ai mesi. I comunisti sovietici hanno imposto l’ateismo. Negli Stati totalitari islamisti vieni arrestato se mostri una Bibbia o un Vangelo. L’utopia porta al totalitarismo.
Questo vuol dire che i filosofi, i giuristi dei diritti dell’individuo hanno una mentalità totalitaria? Se vogliono realizzare l’utopia di impedire che qualsiasi individuo possa essere turbato dal comportamento reale o simbolico di qualsiasi altro sì. Per accontentare tutti devono proibire tutto: gli usi, i costumi, i valori, perfino le lingue degli altri popoli. Mentre i grandi imperi persiano, romano, inglese lasciavano vivere i culti, le tradizioni e le lingue locali, i nostri utopisti sono spietati. Non solo sulle dimensioni dei piselli e delle arance, ma sui simboli religiosi e persino sul linguaggio. In certi Paesi non puoi dire sesso ma devi dire genere perché qualcuno si offende.
Dopo un totalitarismo giacobino, marxista, nazista e musulmano potrebbe nascere un totalitarismo burocratico. Sbandierando le sue promesse utopiche, distrugge le istituzioni del passato e impone il suo potere. Ammaestrati dalla storia, cerchiamo di impedire che accada, restiamo vigili e diffidenti. Siamo europei ma, per favore, conserviamo le nostre tradizioni, il nostro linguaggio, sì, perfino le nostre debolezze, i nostri pregiudizi. E se ci impongono a forza qualcosa, diciamo no”. 
 
Lorenzo

DESIDERI CHE DANZANO - Scritto da ENZO -




Un bacio!
Uno!?
Sì, uno solo!
Ecco...!
Un altro...appassionato...senza fine
Aggiungi tu il sapore
Io aggiungo
La fortuna di averti incontrata
Il primo tuffo al cuore
L'assenza di sonni tranquilli
I risvegli bruschi.
Le lacrime nelle ore d'insonnia
Aggiungi poi
Tutte le volte che ho invocato il tuo nome
La pena della lontananza
L'ansia di rivederti
Il Tempo che svanisce e scivola via impietoso
I fremiti al tocco soffice delle tue carezze
I tuoni delle palpitazioni
E ancora...
Il vulcano che agitasti quando incrociai il tuo sguardo
Ove lessi di un nuovo modo di sognare
Aggiungi ancora...no!...non aggiungere più nulla
Stringimi forte,
Plachi i miei desideri che danzano

(ENZO)



4 RISATE..

Cari amici, iniziamo la giornata con un sorriso?..Eccovi una chicca di qualche anno fa, quando ad un quiz televisivo parteciparono telefonicamente 2 fratelli simpaticissimi.


ANNAMARIA...a dopo

Decoder digitale terrestre: domande e risposte



 
 
Il 2012 è la data fatidica per la completa sostituzione del sistema analogico con quello digitale. La Sardegna, nell'ottobre dello scorso anno, è stata la prima regione a diventare "all digital", altre zone d'Italia stanno seguendo man mano.
Questi primi passaggi sono stati presentati con toni entusiastici. Eppure le prime esperienze hanno mostrato più ombre che luci: molte famiglie sono venute a conoscenza del passaggio al digitale solo all'ultimo momento; altre, pur avendo il decoder, hanno avuto problemi di ricezione del segnale.

Insomma, le cose non sono chiarissime. I cittadini si pongono molte domande: serve il decoder o una TV nuova? Vedrò ancora la Rai? E l'antenna vecchia? Ma casa mia è coperta? Molte le domande ancora aperte sul digitale terrestre.
Entro le date stabilite bisognerà apportare i necessari cambiamenti al proprio sistema di ricezione, altrimenti non si vedrà più nulla. 

Perché passare al digitale?
Il digitale è una tendenza comune a tutti gli apparecchi elettronici: solo la televisione è ferma alla tecnologia analogica. Con la tecnologia digitale possono essere trasmessi insieme al segnale audio/video altri tipi di segnale e più tracce audio contemporaneamente, consentendo di ricevere, ad esempio, sia la versione in lingua originale di un film sia quella doppiata e sottotitoli in diverse lingue. In teoria la tecnologia digitale permette anche l'interattività, per cui attraverso un canale di ritorno (linea telefonica) l'utente potrebbe interagire con la trasmissione o effettuare transazioni. Ma tutto questo per il momento è in linea teorica.


Che cosa serve?
È necessario un apparecchio che sia in grado di "leggere" il segnale televisivo digitale, o un dispositivo, da collegare tra antenna e televisore, per "tradurre" il segnale digitale in analogico. Ma se avete tre televisori dovrete dotarvi di tre decoder, perché ciascun apparecchio analogico necessita di un apposito "traduttore". Da qualche tempo i televisori venduti sul mercato sono tutti con decoder integrato. Chi ha un televisore tradizionale dovrà invece dotarsi di un decoder esterno. In Italia ne esistono diversi modelli, la maggior parte dei quali è di tipo Mhp (Multimedia home platform). Questi ultimi hanno il vantaggio di consentire l'utilizzo di schede prepagate, utili per esempio per vedere le partite di calcio. 


Esiste un contributo pubblico per l'acquisto del decoder?
Il contributo statale ammonta a 50 euro ed è destinato solo a chi ha almeno 65 anni di età, un reddito dichiarato non superiore a 10.000 euro e in regola con il pagamento del canone rai. Deve inoltre trovarsi un un'area in fase di switch over, cioè di transizione al digitale, durante la quale entrambi i segnali (analogico e digitale) sono in funzione (con RaiDue e Rete 4 passati suolo sul digitale).


L'antenna attuale andrà ancora bene?
Le antenne attuali in linea di massima dovrebbero essere in grado di ricevere anche il segnale digitale, almeno quelle in buono stato. In alcuni casi sarà necessario modificarne l'orientazione o richiedere un intervento tecnico per effettuare regolazioni. Una regola di massima è che se ora i canali analogici si ricevono bene, non dovrebbero esservi problemi di ricezione per quelli digitali. 


L'Italia è tutta coperta?
L'area di copertura della trasmissione in digitale terrestre è ancora ridotta e diversa da zona a zona, per cui è bene accertarsi (all'indirizzo www.dgtvi.it) se il Comune è coperto dal segnale digitale e quali canali potete ricevere. 


Ma il consumatore ci guadagna o ci perde?
L'esperienza delle prime regioni interessate mostra più problemi che benefici. Il passaggio alla nuova tecnologia non è certo una libera scelta dei cittadini, ma una decisione politica imposta dai governi e dall'Unione europea. Il minimo che ci si possa aspettare è una corretta informazione sul tema. Ma non basta: l'imposizione del digitale pesa sul portafoglio delle famiglie. Bisogna infatti comprare un decoder (o una tv con decoder integrato) e far verificare che l'antenna sia orientata correttamente per la ricezione del nuovo segnale.



fonte -"Altroconsumo" 

martedì 17 novembre 2009

IL CASALINGO PERFETTO - 02 Lezione-" Stendi bene e ..stiri meno!"




 

Stendere bene...
Tenete i fili del vostro stendino sempre ben puliti;
Le mollette di legno sono più gradevoli all'occhio rispetto a quelle di plastica, ma fate attenzione: possono impregnarsi del colore del capo che sorreggono;






Ricordatevi che là dove pinzate la molletta rimarrà una traccia sul tessuto asciutto: posizionatele quindi nei punti meno visibili dell'indumento una volta indossato;
Non appendete i capi in lana, si deformerebbero. Prima di stenderli (in orizzontale) arrotolateli in un asciugamano per assorbire più acqua possibile;
I capi colorati vanno stesi all'ombra, a rovescio e non vanno sovrapposti fra di loro;
I pantaloni asciugano prima se li appendete per la vita;
Le camicie vanno appese per i lembi inferiori, ma potete anche farle asciugare su un appendino;
Per i più esigenti: per fare in modo che il segno lasciato dal filo sul tessuto sia il meno visibile possibile, potete utilizzare un ulteriore straccio da posizionare tra capo bagnato e filo stesso.
In linea di massima, stendete tutto a testa in giù, utilizzando l’orlo come base di aggancio delle mollette.
Le gonne e i pantaloni vanno stesi per la vita, fissandoli in più parti. In questo modo, per le gonne in tessuto sintetico o misto, la stiratura non sarà quasi necessaria. Inoltre, l’acqua che intride la parte più voluminosa, scivolerà verso il basso, accelerando l’asciugatura. 



Per non sformare golf e maglioni fate passare nelle maniche un vecchio paio di collant. Poi appendete i “piedi” del collant fissandoli con una o due mollette.
Lenzuola: per asciugare presto le lenzuola, solitamente le ultime a tornare belle asciutte, appendetele per le estremità con tante mollette, creando una specie di sacco.
Fodere del divano: una volta lavate, reinfilatele ancora umide. In questo modo, sarà più facile chiudere le cerniere e inoltre si stireranno da sole
Tende: appendetele alla finestra quando sono ancora umide. Sarà sufficiente vaporizzarle con un ferro da stiro a caldaia per averle perfettamente stirate.
Merletti e pizzi: avvolgeteli attorno a una bottiglia, lavate, sciacquate e lasciateli asciugare
E’ consigliabile fare asciugare i capi più laboriosi da stirare o quelli che non necessitano di stiratura appesi sulle grucce, abbottonandoli.
Le calze occupano un sacco di spazio. Fate così: allineatele sull’attaccapanni e poi appendete questo allo stenditoio.
Non ravvicinate i capi che stingono per evitare brutte sorprese.
Non stendete alla luce diretta del sole, perché potrebbe macchiare e ingiallire i tessuti chiari e scolorire quelli scuri. Coprite lo stenditoio con un vecchio asciugamano inutilizzato.
I capi lavati a mano? Il problema è eliminare l’acqua in eccesso. Potete fare una centrifuga leggera con tutti quei capi che se lo possono permettere. Per gli indumenti più delicati, è meglio procedere così:
1- coprite lo stendibiancheria con un asciugamano.
2- distendete i maglioni e i capi delicati in orizzontale. In questo modo, non si deformeranno.
3- la seta va raccolta umida e stirata prima che si asciughi troppo.
Il poliestere va lasciato appeso a sgocciolare, non va strizzato eccessivamente.
Il jersey, il raso, il velluto, il fustagno non vanno centrifugati, né strizzati.
..per Stirare meno!
Non usate mai il ferro a secco su un tessuto asciutto.
Evitate di tendere il tessuto o le cuciture perché in questo modo si possono creare delle pieghe.
Stirate sempre seguendo la direzione del tessuto.
Orli: premete il ferro sulla parte interna, poi delicatamente sulla parte esterna. Gli orli arrotolati dovrebbero essere stirati sul davanti per non rompere i punti.
Lana: gli indumenti di lana si stirano sempre asciutti, dal rovescio, ponendo tra ferro e capo un panno umido. Sulla lana e il misto lana passate il getto di vapore e premete con un libro per dare una forma più decisa.
Lino: per togliere gli aloni chiari e lucidi, immergete un panno in acqua con una goccia di vino bianco, appoggiatelo sul tessuto per qualche minuto e poi passate leggermente il ferro da stiro.
Velluto: si stira al rovescio e poi basta passare la piastra del ferro a vapore sul dritto senza premere, col solo vapore. Se stirate, invece, con un ferro tradizionale ed il velluto si bagna, asciugatelo subito con il phon per evitare che resti macchiato.
Seta: stiratela sul dritto, mettendo tra ferro e tessuto un foglio di carta velina. Se è seta naturale va stirata con ferro caldo senza ripassarlo troppe volte. Se è seta fine, stirate sul dritto su un panno di lana. Se è seta pesante, invece, stiratela sul rovescio.
Non stirate mai zone con tracce di sudore o di altre macchie.
Fibre sintetiche: stirate con il ferro a vapore, interponendo un panno umido tra ferro e tessuto.
Panno scuro: inumidite con acqua e aceto per evitare che diventi lucido e stiratelo avendo cura di interporre un telo scuro.
I pizzi: dopo averli lavati in acqua tiepida e zuccherata ( lo zucchero è un ottimo appretto ecologico), stirate prima sul dritto leggermente, quindi rivoltate, appoggiate su una flanella e stirate premendo. Ricami: munitevi di un asciugamano. Appoggiatevi il ricamo al rovescio e stirate. Così facendo, eviterete che il ricamo si appiattisca e lo conserverete come nuovo.
I centrini all'uncinetto devono essere ben tirati con le mani da bagnati e riassumere la loro forma prima di essere stirati
Lenzuola: aiutatevi con una sedia, sulla cui spalliera appoggerete una parte del lenzuolo. Poi, man mano che procedete, allontanate la sedia dal tavolo da stiro.
Maniche: stirate le fodere e poi tutti gli altri particolari. Per le maniche a sbuffo, infilate una pezza o un asciugamano.
Cuciture: per impedire che rimangano dei segni, mettete della carta velina e poi premete dall’esterno. Stirate prima le cuciture e le pences, poiché ciò conferisce al capo la sua forma di base. In seguito procedete con altri particolari, come le maniche, il colletto e infine il tessuto piano.
Tutti i capi con disegni o scritte stampate devono essere stirati rigorosamente a rovescio, per evitare che si attacchino al ferro.
Camicia: stirare nell’ordine: il colletto (prima a rovescio e poi a diritto), carré, i due davanti. Abbottonare la camicia e poi stirare i polsini e le maniche.
Cravatte: infilate una sagoma di cartoncino all’interno e poi procedete nella stiratura a vapore. In questo modo il segno della cucitura non si vedrà.
Gonne: stirate prima la fodera, poi la vita ed infine il resto. I pantaloni in jeans non vanno con la piega!
Le felpe è sempre meglio stirarle a rovescio perché non diventino lucide.
Le pellicce ecologiche non vanno stirate
Biancheria intima: non stirare elastici e parti elasticizzate. Mai passare il ferro sopra ai bottoni, soprattutto se di plastica.
Pantaloni: stirare a rovescio le tasche, poi la vita ed infine le gambe. Girateli poi al diritto.
I capi in acetato o misti non devono essere nè umidi, nè tanto meno bagnati prima della stiratura 










ANNAMARIA ...a dopo
 

E TU NON TI PREOCCUPI...scritto da FABIANA


.

Vivo su di un treno con tanti vagoni
in ogni vagone c'è delusione, cattiveria,
incomprensioni, amarezza.


HO senpre viaggiato da sola,
e tu non ti preoccupi....


Porto sulle spalle una casa, i figli e te,
e tu non ti preoccupi....


HO seguito i figli nella vita,
e tu non ti preocupi...


HO portato avanti la casa,
e tu non ti preoccupi...

.
HO sempre lavorato,
e tu non ti preoccupi...

.
Sono stata male,
e tu non ti preoccupi...

.
Quante volte ho guardato il cielo
chiedendo aiuto a Dio,
ma Dio non mi aiutava.


IL treno continua la sua corsa senza fermate,
e tu non ti preoccupi....
ora rallenta, si ferma,
a fatica scendo con il peso sulle spalle,
e tu non ti preoccupi...

.
Si chiudono le porte, il treno riparte,
e tu non ti preoccupi....





Guardo in cielo e chiedo a Dio... è finita?
Dio mi risponde...si è finita...
Perchè lui non si preoccupa.
 

(FABIANA)   




 




ALMANACCO








il santo del giorno











S. ELISABETTA d'Ungheria
Ss. Alfio e Zaccheo m.ri
S. Gregorio vesc.
S. Eugenio diac. in Firenze




Un consiglio quotidiano dalla saggezza popolare

"Un favore sospirato, ha valore dimezzato"

L'etimologia e il significato dei nomi
Eugenio
Etimologia: Dal greco "eughénios", latinizzato in "eugenius", significa "nobile, ben nato". La sua diffusione è dovuta sia al suo significato beneaugurante, che al proliferare di santi e sante omonime.
Carattere: é un solerte arrampicatore sociale, che tuttavia ha dalla sua una rigida etica comportamentale, che neutralizza la sua parte più cinica ed egoista. La sua naturale furbizia, ed una grande ambizione lo rendono un rivale pericoloso, ma onesto e leale. Proprio per questo suo dedicarsi al lavoro, l'amore occupa nella sua vita un ruolo secondario: la sua donna perfetta è una discreta e silenziosa ascoltatrice, capace di sopportare le sue lamentele (numerose!) senza battere ciglio.
Numero fortunato: 4


Carattere e personalità di chi è nato in questo giorno

La tua simpatia è accompagnata da un intenso magnetismo che ti permette di affascinare chi ti circonda. Nel lavoro puoi aspirare ad importanti incarichi direttivi che eserciti con autorevolezza e simpatia. In amore non hai che l'imbarazzo delle scelta: sei molto corteggiato e chi ha la fortuna di conquistarti bada a non farsela sfuggire.


Curiosità e fatti storici accaduti in questo giorno

"Letterato, erudito e soprattutto filosofo, problema centrale del suo pensiero fu quello del Cristianesimo e della Riforma. Pico della Mirandola muore il 17 novembre 1494."
Personaggi famosi di oggi e di ieri nati oggi
Rock Hudson - 1925
Martin Scorsese - 1942
Danny De Vito - 1944
Carlo Verdone - 1950


Invenzioni e scoperte effettuate in questo giorno
Lavoro
Colpevole o innocente? Poterlo stabilire è determinante in un'aula di tribunale. Ed è qui che nel 1935 l'americano Leonard Keeler utilizza per la prima volta la macchina della verità. Lo strumento, inventato nel 1921 dallo studente in medicina statunitense John Larson, consente di misurare le variazioni di alcuni parametri fisiologici (pressione sanguigna, ritmo cardiaco e respiratorio,) in una persona sottoposta ad interrogatorio, per valutare se questa stia mentendo oppure no. Il concetto che sta alla base della macchina della verità si fonda sulla teoria del criminologo italiano Cesare Lombroso, secondo cui un individuo che viene a trovarsi in condizioni di stress psicofisico altera tali parametri quando dice delle bugie.





lunedì 16 novembre 2009

NON TRATTENERTI

Una dedica speciale per la mia  cara amica NATALINA



Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!


(Madre Teresa di Calcutta)

domenica 15 novembre 2009

LA CHIESA IN RETE


 Benedetto XVI incoraggia la presenza della Chiesa in Rete. «Carissimi - ha detto il Pontefice salutando dopo l'Angelus i partecipanti all'Assemblea Plenaria della Commissione Episcopale Europea per i Media, i cui lavori si sono svolti in questi giorni in Vaticano - vi siete confrontati sulla cultura di Internet e la comunicazione nella Chiesa. Vi ringrazio per il vostro qualificato contributo su questa tematica di grande attualità».

RISORSA E NON MINACCIA - I vescovi europei responsabili del settore dei media e i loro assistenti, in tutto circa 120 persone, hanno dedicato per la volta una tre giorni incentrata proprio su web e social network con l'aiuto di ogni tipo di consulenti, tra i quali anche un giovanissimo hacker svizzero e un responsabile dell'Interpol. E per la prima volta hanno concentrato la loro attenzione più che ai «pericoli» e alle «minacce» della Rete, alle sue opportunità, dando per scontato che cose come Facebook e MySpace rappresentano ormai non una alternativa alla società vera, ma uno dei suoi molteplici aspetti. Un cambio radicale di prospettiva che fa dire al presidente della Commissione episcopale europea per i media (CEEM) Jean-Michel di Falco Leandri in risposta a una domanda sulle insidie della rete che «la censura è roba da Medioevo», e che occorre piuttosto capire e aiutare la gente a capire a sua volta come tenersi alla larga dagli aspetti più deleteri della rete«, esattamente come fa la Chiesa nella società.





Fonte: Corriere della sera 15-11-09

Sta prendendo sempre più piede il podcasting, la pratica di scaricarecontenuti da Internet sul computer e poi di seguito sui supporti portatili e sui lettori MP3, e non perdere così trasmissioni televisive e radiofoniche, per fare l’esempio più ovvio che mi viene in mente. Ma c’è di più.



Una larga fetta del podcasting è riservata alla fede. No, non quella calcistica: quella vera, quella con la F maiuscola. E così sono tanti i contenuti religiosi pronti per essere portati con sé. Tanto è vero che è stato coniato anche un nuovo termine, il “Godcasting“.
Non solo letture bibliche, ma anche messe intere, tutte in MP3. Migliaia i siti specializzati: meditazioni cristiane, ma anche contenuti di religione buddista, musulmana, ebraica ecce ecce. In principio, furono le chiese cristiane americane, a tentare di interessare e attrarre un pubblico giovane.
Ma la Santa Sede ha subito recuperato lo svantaggio, e così Radio Vaticanaè tra le prime emittenti a investirci su. Del resto, il podcast fa proprio questo, permette ad un programma, che passa sui media, di farsi conoscere di più, più capillarmente e più profondamente. Radio Vaticana, nella fattispecie, offre 11 canali di podcast in altrettante lingue, e punta ad ampliare l’offerta a tutte le 39 lingue utilizzate nei programmi.
Il primo desiderio? Avere con sé la voce del Papa.... dimenticavo: anche papa Ratzinger ha l’ iPod






Ci confesseremo online?..cosa ne pensate del messaggio lanciato dal Papa?