domenica 15 novembre 2009

LA CHIESA IN RETE


 Benedetto XVI incoraggia la presenza della Chiesa in Rete. «Carissimi - ha detto il Pontefice salutando dopo l'Angelus i partecipanti all'Assemblea Plenaria della Commissione Episcopale Europea per i Media, i cui lavori si sono svolti in questi giorni in Vaticano - vi siete confrontati sulla cultura di Internet e la comunicazione nella Chiesa. Vi ringrazio per il vostro qualificato contributo su questa tematica di grande attualità».

RISORSA E NON MINACCIA - I vescovi europei responsabili del settore dei media e i loro assistenti, in tutto circa 120 persone, hanno dedicato per la volta una tre giorni incentrata proprio su web e social network con l'aiuto di ogni tipo di consulenti, tra i quali anche un giovanissimo hacker svizzero e un responsabile dell'Interpol. E per la prima volta hanno concentrato la loro attenzione più che ai «pericoli» e alle «minacce» della Rete, alle sue opportunità, dando per scontato che cose come Facebook e MySpace rappresentano ormai non una alternativa alla società vera, ma uno dei suoi molteplici aspetti. Un cambio radicale di prospettiva che fa dire al presidente della Commissione episcopale europea per i media (CEEM) Jean-Michel di Falco Leandri in risposta a una domanda sulle insidie della rete che «la censura è roba da Medioevo», e che occorre piuttosto capire e aiutare la gente a capire a sua volta come tenersi alla larga dagli aspetti più deleteri della rete«, esattamente come fa la Chiesa nella società.





Fonte: Corriere della sera 15-11-09

Sta prendendo sempre più piede il podcasting, la pratica di scaricarecontenuti da Internet sul computer e poi di seguito sui supporti portatili e sui lettori MP3, e non perdere così trasmissioni televisive e radiofoniche, per fare l’esempio più ovvio che mi viene in mente. Ma c’è di più.



Una larga fetta del podcasting è riservata alla fede. No, non quella calcistica: quella vera, quella con la F maiuscola. E così sono tanti i contenuti religiosi pronti per essere portati con sé. Tanto è vero che è stato coniato anche un nuovo termine, il “Godcasting“.
Non solo letture bibliche, ma anche messe intere, tutte in MP3. Migliaia i siti specializzati: meditazioni cristiane, ma anche contenuti di religione buddista, musulmana, ebraica ecce ecce. In principio, furono le chiese cristiane americane, a tentare di interessare e attrarre un pubblico giovane.
Ma la Santa Sede ha subito recuperato lo svantaggio, e così Radio Vaticanaè tra le prime emittenti a investirci su. Del resto, il podcast fa proprio questo, permette ad un programma, che passa sui media, di farsi conoscere di più, più capillarmente e più profondamente. Radio Vaticana, nella fattispecie, offre 11 canali di podcast in altrettante lingue, e punta ad ampliare l’offerta a tutte le 39 lingue utilizzate nei programmi.
Il primo desiderio? Avere con sé la voce del Papa.... dimenticavo: anche papa Ratzinger ha l’ iPod






Ci confesseremo online?..cosa ne pensate del messaggio lanciato dal Papa?



1 commento:

  1. Il messaggio del Papa è importante. Ci fa capire come anche la Chiesa non guarda con sospetto le possibilità della rete ma anzi è orientata ad utilizzarne le grandi potenzialità. Senza chiusure preventive. Sono personalmente assai contento di questo. E mi auguro che tale rapporto si sviluppi per il bene morale di tutti i cittadini.

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