Stasera saranno quattro le veglie di preghiera che si svolgeranno per Yara. La prima e' quella delle 20,30 nella chiesa parrocchiale di Brembate Sopra, sara' tenuta dal parroco don Corinno Scotti ma partecipera' anche il vicario della Diocesi di Bergamo, monsignor Davide Pelucchi. Durante la veglia sara' letta una lettera di ringraziamento scritta dai genitori della ragazza scomparsa, che pero' non saranno presenti. L'ingresso sara' vietato alle telecamere. Le altre veglie si terranno nelle chiese di di Prezzate di Mapello, di Barzana e delle Cascine di Almenno San Bartolomeo.
LA LETTERA di Silvano Donadoni, presidente della Comunità dell'Isola Bergamasca (una libera associazione tra i Comuni della zona), inviata ai familiari di Yara, al sindaco di Brembate e ai sindaci dei paesi della zona. Nella chiusa, un appello agli eventuali rapitori: «Mi rivolgo a chi detiene ingiustamente Yara, proprio vorrei parlare al loro cuore e lanciare loro un accorato straziante appello, perché restituiscano Yara all'affetto, all'amore e al calore della sua famiglia, al suo pieno diritto a vivere la sua vita». «Quanto stiamo vivendo in questi giorni, qui, nei nostri paesi e nelle nostre case, ci prende tutti nel profondo, ci turba, ci angoscia», aggiunge Donadoni. «In cuor nostro, abbiamo sempre pensato, anzi, ci siamo imposti di credere e di sperare, che queste vicende non ci appartenessero, non potessero accadere dalle nostre parti, nei nostri paesi». «Riteniamo - prosegue - che il nostro tessuto di comunità potesse in qualche modo metterci al riparo da simili, devastanti esperienze, anche se già in passato la nostra Provincia ha pur vissuto momenti e situazioni orrende. Ora, con Yara, scopriamo e avvertiamo drammaticamente tutta la nostra accresciuta fragilità, sentiamo sulla nostra pelle, dentro le nostre case, una vulnerabilità che ci può di colpo riguardare e ferire»
La scomparsa della piccola adolescente Yara ,ci porta inevitabilmente al ricordo di Sarah,uccisa nello scorso mese di agosto.
Ecco l'intervista, fatta al Corriere, da mamma Concetta Scazzi dove fa il paragone con la scomparsa di Yara
«Per mia figlia non sono venuti i cani dalla Svizzera»
«Per Sarah le ricerche sono state lente
a Bergamo c'è uno spiegamento di forze»
Concetta Serrano
Per mia figlia non è stato così, per Sarah non sono venuti i cani dalla Svizzera e nessuno ha fatto quello che noi chiedevamo per le ricerche». Per Concetta Serrano Spagnolo, madre della quindicenne uccisa dai parenti il 26 agosto ad Avetrana, diventa inevitabile il paragone con quanto sta accedendo in provincia di Bergamo dove da otto giorni non si hanno più notizie della tredicenne Yara Gambisario. Due episodi straordinaria - mente simili, stessi laceranti sofferenze per le famiglie, assonante anche il nome delle ragazzine protagoniste della tragedia, Yara e Sarah. «Ma con una differenza sostanziale: gli sforzi nelle ricerche», insiste mamma Concetta che ha qualcosa da dire anche sul comportamento «troppo chiuso» della famiglia Gambisario: «Loro vivono protetti al caldo mentre noi abbiamo subito l’assalto dei giornalisti». La donna, la cui esistenza è cambiata da quel triste pomeriggio di fine agosto, non può resistere al risentimento e ai ricordi dei primi giorni delle ricerche dell a figlia. « Si doveva fare di più», sussurra oggi.
Signora Concetta, cosa nota di diverso tra il suo caso e quello che sta vivendo la famiglia di Yara? «Trovo di diverso le ricerche. Per mia figlia hanno utilizzato solo sei o sette cani che non erano nemmeno addestrati per cercare le persone, mentre lì stanno impiegando decine di unità cinofile e persino un cane specializzato che viene dalla Svizzera. Io sin dall’inizio ho chiesto l’intervento di questi cani organizzando anche una raccolta di firme per potenziare le ricerche».
Sarah Scazzi |
«Lì le indagini sono state indirizzate subito verso il sequestro di persona, mentre per mia figlia si è perso troppo tempo dietro le più svariate piste: internet, facebook, della fuga d’amore o dell’allontanamento volontario. Quando si sono resi conto che la pista era un'altra, era già troppo tardi. Inoltre ho sentito che lì ci sono 500 volontari che girano per Yara ( prego con tutto il cuore che la ritrovino presto) mentre per mia figlia i volontari della protezione civile erano una decina».
E della famiglia Gambisario cosa pensa?
«Rispetto il loro dolore ma non mi piace come si stanno comportando verso l’esterno. Questa loro eccessiva riservatezza denota la volontà di snobbare tutti. Loro vivono il loro dolore al calduccio protetti dalle telecamere mentre noi abbiamo dovuto subire l’assalto delle televisioni come se tutto questo ci facesse piacere. Questo mi rode tanto. In quel paese i familiari non parlano, nessuno ha visto niente, sono tutti chiusi. Se lo avessimo fatto noi che siamo del Meridione ci avrebbero definiti omertosi».
Rispettando la sua opinione, c’è da dire purtroppo che sua figlia era già stata uccisa il giorno della scomparsa e purtroppo nessun cane addestrato o ricerche sofisticate avrebbero potuto cambiare le cose.
«Certo, però se avessero trovato prima il corpo forse i responsabili della sua morte non avrebbero avuto tanto tempo per nascondere le prove e inventarsi così tante bugie e ci avrebbero risparmiato tante sceneggiate televisive»
Pur condividendo la rabbia e il dolore, della Signora Concetta , non mi pare di ricordare pistole puntate alla tempia tutte le volte che i componenti della famiglia, Sabrina in testa, apparivano nei vari "Verissimo" Concedo solo l'esposizione mediatica della mamma per tenere alto l'interesse nelle ricerche.
Uniamoci alla veglia di preghiera per la tredicenne Yara, lasciando da parte le polemiche
Annamaria... a dopo