venerdì 24 dicembre 2010

METEO...e non solo


 Siamo arrivati al giorno della vigilia e con questi racconti,
 cari amici, vi auguro un sereno Natale da trascorrere con le persone care e, magari ,che sia occasione di riappacificazione con chi, per svariati motivi, abbiamo avuto incomprensioni...Come dice una dolce canzone " A Natale puoi".
Puoi ... possiamo... perdonare ed essere perdonati  sempre, ma l'occasione che ci da il Natale è unica e magica.
http://digilander.libero.it/semprenatale/Immagini/HomePage.gif
Ringrazio gli amici che mi danno una mano nelle rubriche, gli amici che commentano e anche chi non commenta, ma che ci legge! Sad che ci segue sempre con entusiamo e grazie a noi il suo italiano migliora ( lui è orientale... "totto bene, Sad?") i visitatori,  tutti!!
Oggi ho avuto ,anzi abbiamo avuto un bel regalo: il blog è stato visualizzato ,nella giornata di ieri, da ben 1152 visitatori (mizzè è un record!..e chi se l'aspettava?).Questo è un bel regalo di Natale.
Voglio anche ricordare chi ci ha lasciato qualche mese fa : il carissimo PINO CONTENTO che con le sue poesie ci ha donato momenti di lettura tenera e  di spessore.
Rivolgo un augurio speciale ed affettuoso alla famiglia.


Natalina ,dopodomani sarà il tuo onomastico, quindi doppi AUGURI per te (ci sentiremo)...ora basta altrimenti mi commuovo troppo , baci baci a tutti .
 http://www.tata89.ilcannocchiale.it/blogs/bloggerarchimg/tata89/bacio%20bacio.gif
(Marco, buon Natale!)

Ci ritroviamo dopo il Santo Natale!


 Accade Qualcosa da Oriente
di Gregorio Curto

"Perdindirindina, che smacco, che scorno!
Da due settimane mi guardo all'intorno;
alzando anelante al cielo lo sguardo
sul grande terrazzo ogni notte mi attardo;
mi piaccion le stelle, ma ora che faccio?
poiché non si vedon con questo tempaccio...!
E io che speravo veder la cometa
che annuncia l'avvento del Grande Profeta...!"
Si rode di rabbia il buon Baldassarre
che fausti presagi dagli astri sa trarre,
finché per un vento possente improvviso
ritorna sereno il suo nobile viso.

Si popola il cielo di tante fiammelle:
son mille, un milione di fulgide stelle;
tra queste più chiara, notata dal saggio,
l'attesa cometa lo invita ad un viaggio.
'La scienza degli astri di certo non mente:
qualcosa di grande accade in oriente!
Zibilio, t'affretta, prepara i cammelli
con viveri, doni e pesanti mantelli.
Avvisa il buon Gaspare, avvisa Melchiorre:
raduno alle tre proprio sotto la torre;
sul capo i turbanti, i libri alla mano
andiamo a cercare il Grande Sovrano."

Scavalcano monti, percorron deserti;
i vecchi sapienti si mostrano esperti
di astri e di storia, di viaggi e di scienza
e associano audacia cultura e prudenza.
Ma al settimo giorno son stanchi e abbattuti,
fatica e sconforto li rendono muti;
la stella cometa, sparita dal cielo,
ricopre le menti di un torbido velo.
Poi guardan lontano. Si fregan le ciglia:
si staglia, torreggia di lì a poche miglia,
la bella città capitale del regno
che Erode governa ma senza ritegno.

E Gaspare rompe il silenzio glaciale:
"Andare fin là mi parrebbe non male.
Chiediamo al Palazzo, astrologi miei,
dov'è che è nato il Re dei Giudei".
Arrivano a corte e raggiungono Erode
il quale però trama loro una frode;
lo rode l'invidia al pari di un tarlo:
non ama il Bambino, non vuole adorarlo!
Raduna gli scribi, consulta i suoi saggi:
"Sapete se qui, in città o nei paraggi,
è nato il Messia?"- "Di certo a Beltlemme";
rispondono i saggi marcando le emme.

Poi torna dai Magi: "Potete partire
(ma cerca il Messia per farlo morire!):
andate a Betlemme e fate buon viaggio
cercate il Bambino e rendetegli omaggio".
Avuto da Erode del cibo e del vino
il trio dei sapienti riprende il cammino:
- Guardate, non è che si viaggi per niente...
risplende la stella già apparsa in oriente!
- Seguiamola lieti, raggianti di gioia,
scordiamo i disagi e bando alla noia!
- Di certo ci porta al Profeta, al Messia
non può che essere questa la nobile via!

I Magi s'affrettan, li guida la stella
che vedono nitida e sempre più bella.
Arrivano infine ad una capanna:
tra loro e il Bambino c'è appena una spanna.
Si prostrano muti, sorpresi, stupiti,
raggianti nel volto e nel cuore contriti...
e aperti gli scrigni del loro tesoro
gli offrono incenso con mirra e con oro.
La storia dei Magi riguarda un Evento
che me - vedi bene - fa molto contento;
è un fatto passato che è ancora presente:
amici, Accade Qualcosa da Oriente!






Questo è Natale?

Nel paradiso degli animali l’anima dell’asinello chiese all’anima del bue: “Ti ricordi per caso quella notte, tanti anni fa, quando ci siamo trovati in una specie di capanna e là, nella mangiatoia…?”
“Lasciami pensare… Ma sì - rispose il bue - nella mangiatoia,  se ben ricordo, c’era un bambino appena nato”.
“Bravo. E da allora sapresti immaginare quanti anni sono passati?”
“Eh no, figurati! Con la memoria da bue che mi ritrovo”.
“Più di duemila”.
“Accipicchia”.
“E a proposito, lo sai chi era quel bambino?”
“Come faccio a saperlo? Era gente di passaggio, se non sbaglio. Certo, era un bellissimo bambino”.
L’asinello sussurrò qualche cosa al bue.
“Ma no! - fece costui - sul serio? Vorrai scherzare spero”.
“La verità, lo giuro. Del resto io lo avevo capito subito…”
“Io no - confessò il bue - si vede che tu sei più intelligente. A me, non aveva neppure sfiorato il sospetto. Benché, certo, a vedersi, era un bambino straordinario”.
“Bene, da allora gli uomini ogni anno fanno grande festa per l’anniversario della nascita. Per loro è la giornata più bella. Tu li vedessi. È il tempo delle serenità, della dolcezza, del riposo dell’animo, della pace, delle gioie familiari, del volersi bene. Perfino i manigoldi diventano buoni come agnelli. Lo chiamano Natale. Anzi, mi viene un’idea, già che siamo in argomento, perché non andiamo a dare un’occhiata?”

 
“Dove?”
“Giù sulla terra, no!”
“Ci sei già stato?!"
“Ogni anno, o quasi, faccio una scappata. Ho un lasciapassare speciale. Te lo puoi fare anche tu. Dopo tutto, qualche piccola benemerenza possiamo vantarla, noi due”.
“Per via di aver scaldato il bambino col fiato?”
“Su, vieni, se non vuoi perdere il meglio. Oggi è la vigilia”.
“E il lasciapassare per me?”
“Ho un cugino all’ufficio passaporti”.
Il lasciapassare fu concesso. Partirono. Lievi, lievi. Planarono sulla terra, adocchiarono un lume, vi puntarono sopra.
Il lume era una grandissima città.
Ed ecco il somarello e il bue aggirarsi per le vie del centro, trattandosi di spirito, automobili e tram gli passavano in mezzo senza danno, e a loro volta le due bestie passavano attraverso come se fossero fatti d’aria. Così potevano vedere bene tutto quanto.
Era uno spettacolo impressionante, mille lumi, le vetrine, le ghirlande, gli abeti e lo sterminato ingorgo di automobili, e il vertiginoso formicolio della gente che andava e veniva, entrava ed usciva, tutti carichi di pacchetti, con un’espressione ansiosa e frenetica, come se fossero inseguiti.
Il somarello sembrava divertito. Il bue si guardava intorno con spavento.
“Senti amico: mi avevi detto che mi portavi a vedere il Natale. Ma devi esserti sbagliato. Qui stanno facendo la guerra”.
“Ma non vedi come sono tutti contenti?”
“Contenti? A me sembrano pazzi”.
“Perché tu sei un provinciale, caro il mio bue. Tu non sei pratico degli uomini moderni, tutto qui. Per sentirsi felici, hanno bisogno di rovinarsi i nervi”.
Per togliersi da quella confusione, il bue, valendosi della sua natura di spirito, fece una svolazzatine e si fermò a curiosare a una finestra del decimo piano. E l’asinello, gentilmente, dietro.
Videro una stanza riccamente ammobiliata e nella stanza, seduta a un tavolo, una signora molto preoccupata.
Alla sua sinistra, sul tavolo, un cumulo alto messo metro carte e cartoncini colorati, alla sua destra cartoncini bianchi. Con l’evidente assillo di non perdere un minuto, la signora, sveltissima, prendeva uno dei cartoncini colorati lo esaminava un istante poi consultava grossi volumi, subito scriveva su uno dei cartoncini bianchi, lo infilava in una busta, scriveva qualcosa sulla busta, chiudeva la busta quindi prendeva dal mucchio di destra un altro cartoncino e ricominciava la manovra. Quanto tempo ci vorrà per smaltirlo? La sciagurata ansimava.
“La pagheranno bene, immagino, - fece il bue - per un lavoro simile”
“Sei ingenuo, amico mio. Questa è una signora ricchissima e della migliore società”.
“E allora perché si sta massacrando così?”
“Non si massacra. Sta rispondendo ai biglietti di auguri”.
“Auguri? E a che cosa servono?”
“Niente. Zero. Ma chissà come, gli uomini ne hanno una mania”.
Si affacciarono più in là, a un’altra finestra. Anche qui gente che, trafelata, scriveva biglietti su biglietti, la fronte imperlata di sudore. Dovunque le bestie guardassero, ecco uomini e donne fare pacchi, preparare buste, correre al telefono, spostarsi fulmineamente da una stanza all’altra portando pacchi, spaghi, nastri, carte, pendagli e intanto entravano giovani inservienti con la faccia devastata portando altri pacchi altre scatole, altri fiori, altri mucchi di auguri. E tutto era precipitazione, ansia, fastidio, confusione e una terribile fatica.
Dappertutto lo stesso spettacolo.
Andare e venire, comprare e impaccare, spedire e ricevere, imballare e sballare, chiamare e rispondere e tutti guardavano continuamente l’orologio, tutti correvano, tutti ansimavano con il terrore di non fare in tempo e qualcuno crollava boccheggiando.
“Ma avevi detto - osservò il bue - che era la festa della serenità e della pace”.
“Già - rispose l’asinello - una volta era così. Ma cosa vuoi, da qualche anno, sarà questione della società dei consumi… Li ha morsi una misteriosa tarantola. Ascoltali, ascoltali!”
Il bue tese le orecchie. Per le strade, nei negozi , negli uffici, nelle fabbriche uomini e donne parlavano fitto fitto scambiandosi come automi delle monotone formule di buon Natale, auguri, auguri, altrettanto auguri a lei grazie. Un brusio che riempiva la città.
“Ma  ci credono? - chiese il bue - Lo dicono sul serio? Vogliono veramente tanto bene al prossimo?” 
L’asinello tacque. 
“E se ci ritirassimo un poco in disparte? - suggerì il bovino - Ho ormai la testa che è un pallone. Sei proprio sicuro che non sono usciti tutti matti?”
“No, no. È semplicemente Natale”. 
“Ce n’è troppo, allora. Ti ricordi quella notte a Betlemme, la capanna, i pastori, quel bel bambino. Era freddo anche lì, eppure c’era una pace, una soddisfazione. Come era diverso!” “E quelle zampogne lontane che si sentivano appena appena”. “E sul tetto, ti ricordi, come un lieve svolazzamento. Chissà che uccelli erano”.
“Uccelli? Testone che non sei altro. Angeli erano!”. 
“E la stella? Non ti ricordi che razza di stella, proprio sopra la capanna? Chissà che non ci sia ancora, le stelle hanno la vita lunga”.
“Ho idea di no - disse l’asino - c’è poca aria di stelle, qui”.
Alzarono il muso a guardare, e infatti non si vedeva niente, sulla città c’era un soffitto di caligine e di smog.






Annamaria... a dopo 

giovedì 23 dicembre 2010

METEO...e non solo


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si ride e...si  ride!!


Tagliarsi i capelli

Versione femminile:
Donna 1: "Oh, che bella! Ti sei fatta i capelli! Ti stanno un amore!"
Donna 2: "Trovi? Io non ero dello stesso parere quando mi hanno dato lo specchio. Voglio dire, non ti sembrano troppo ricci?"
Donna 1: "Oh, no! No, sono perfetti! Anch'io volevo farmi un taglio così, ma penso che la mia faccia sia troppo rotonda. Forse è meglio che li lasci così come sono."
Donna 2: "Dici sul serio? Io trovo che il tuo viso sia adorabile. E potresti farti senza problemi uno di quei nuovi tagli tanto alla moda, saresti stupenda. Avevo intenzione di farlo anch'io, ma avevo paura che avrebbe messo in evidenza il mio collo."
Donna 1: "Oh, questa è bella. A me piacerebbe avere il tuo collo. Qualsiasi cosa pur di distogliere l'attenzione da queste spalle enormi."
Donna 2: "Sei impazzita? Conosco ragazze che darebbero chissà cosa per avere spalle come le tue. Tutti i vestiti ti stanno così bene!
Guarda le mie braccia, vedi come sono corte? Se avessi un po' più di spalle non avrei problemi a indossare quello che voglio."
Donna 1: "Oh, non farmi ridere! Ma se praticamente tutti gli uomini cadono ai tuoi piedi. Comunque si è fatto tardi, ti devo salutare, scappo. Ciao!"
Donna 2: "Arrivederci, cara!"

Versione maschile:
Uomo 1: "Ehi, nuovo taglio?"
Uomo 2: "Sì!"
Uomo 1: "Hm..."

Versione uomo-donna:
Donna: "Ehi, caro, mi sono tagliata i capelli, hai visto?"
Uomo: "No!"



PER GLI AMANTI DEL VINO ........

.........QUESTA SI CHE E' POESIA.


Un giorno di Marzemino, al primo Chiaretto d'Alba, camminavo nella
Champagne dell'Oltrepo' pavese, in mezzo al Nebbiolo.

Il tempo era un Inferno, il cielo Verdicchio tendente al
Grignolino.

Mi riparai sotto un Pinot e lì incontrai una Soave Donna Fugata che
aveva un vestito molto Rose'.

Non essendo Recioto, bensì fieramente Spumante le diedi un Dolcetto
bacio sul bianco Collio e senza Sfurzat le Tocai la Barbera della
Bonarda.

Subito il mio Merlot, che non e' ancora Passito, divenne così
Durello che assomigliava a un Cannonau, ma lei non volle che andassi oltre.

Deluso e Rosso di Borgogna le dissi: "Chardonnay moi, madame".

E con l'Amarone in bocca e un Groppello in gola mi arrangiai da
solo.

E Sauvignon de Brut.
...il DI-VIN poeta....









Annamaria... a dopo

“QUANDO E’ UN PROBLEMA INNAMORARSI” - di ENZO -


        Ecco Enzo ,in questa foto, con la carissima amicaNatalina                           
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrIdecCq9BvW1JhyLXGujjf_AO7KBErdnd8PRk1asuOlLEWm4qjg2m2kYG1OFWELrETQIZoky8JhyphenhyphenCLIdz1RfFUuW0fCIvo3I8Gfz8MA1aJB9fDIR1MvQEoxi0_rW5iZJKHjvRt079x705/s320/Immagine+607.jpg
Amici lettori,
se ricordate bene, tempo fa scrissi diversi “pezzi” riguardanti  problemi della coppia. scrissi dell’AMORE PASSIONALE, degli AMORI IMPERFETTI, dell’INNAMORAMENTO, del COLPO DI FULMINE, DEI SEGNALI CHE VENGONO TRASMESSI DA PERSONE “VERAMENTE”  INNAMORATE.

Ora intendo proseguire questa rassegna con un altro “pezzo dialogato”, sapete bene con chi,,,con il mio alter ego gemello, l’ineffabile e tanto discusso DUCKY.
tema del dialogo, appunto come già è in titolo  “Quando è un problema innamorarsi”.

ENZO:           Ducky,  domanda a bruciapelo!

DUCKY:        Ok, parti pure!

ENZO:           Duc, dimmi un po’, è un problema innamorarsi?

DUCKY:        Sì e no!

ENZO:           Come sarebbe, spiegati.

DUCKY:        Sarebbe che a volte ci innamoriamo senza problemi, altre                                                volte…possono capitare intoppi, problemi…che possono ritardare                       l’innamoramento…che poi si verifica. Ammesso che trovi la persona                  giusta.

ENZO:           E se uno non la trova?

DUCKY:        Se non la trova, pazienza. Ti ricordo che qui dobbiamo spiegare dei                   “problemi” nell’innamoramento, Appunto…quando è un problema
                        innamorarsi.

ENZO:           Giusto, allora comincia con questi problemi…eh, dimmi…sono tanti?

DUCKY:        Proprio tanti…ma te ne accorgerai. Tieni presente che alcune                             persone, per fortuna abbastanza rare, dopo alcuni anni di aver fatto                 molti tentativi, arrivano ad una sconcertante conclusione: sono                           incapaci di innamorarsi.

ENZO:           Ah, ora che ci penso…a te è mai capitata una donna del genere?

DUCKY:        Sì, tanto tempo fa. Lei arrivò perfino a dire “le ho provate tutte. Ho                    conosciuto degli uomini, con alcuni di essi sono stata fidanzata’ per
                        un certo tempo e ci ho fatto sesso, ma non sono riuscita mai a                               innamorarmi veramente. Non riesco ad andare più in là di un tiepido               affetto.”

ENZO:           Un caso anomalo?

DUCKY:        Donne così le definirei  “donne dal cuore inaffidabile”. Un caso di                        una vera patologia dell’amore, direi…che soffronto di un disturbo                dell’affettività, che andrebbe curato come la frigidità o disturbi del                desiderio sessuale. Duc, si tratta di persone che non riescono ad                                    innamorarsi, a lasciarsi andare, a provare sentimenti più profondi di                un tiepido affetto.

ENZO:           Una specie di impotenza affettiva?

DUCKY:        Esattamente…impotenza affettiva!

ENZO:           E i motivi?

DUCKY:        Frigidità o gravi disturbi del desiderio sessuale. Sono i principali                                   imputati che causano più patologie dell’amore. E’ ovvio che, se                            l’amore passionale si basa, in parte sull’attrazione sessuale, se viene                a mancare questa, vengono a mancare anche le premesse affinché si                  verifichi l’innamoramento. In effetti, chi resta freddo ed indifferente              davanti ad un bell’uomo,  o davanti ad una bella donna, troverà                                     anche notevole difficoltà a provare certi sentimenti.

ENZO:           Credo di aver afferrato il concetto. Vuoi dire che chi è fortemente                                   sensibile al fascino femminile difficilmente troverà difficoltà ad                          innamorarsi. Esiste una stretta relazione tra desiderio sessuale e                                   amore. Più ci piacciono le donne e più c’innamoriamo con facilità.                       Dico bene?

DUCKY:        Sì, dici bene! detto papale papale, meno subiamo il fascino del gentil                 sesso, meno facilmente ci innamoriamo. Stesso discorso vale anche                   per le donne.

ENZO:           Interessante, vai avanti. Altre situazioni?

DUCKY:        Ce ne sono, eccome…disturbi della personalità o gravi disordini                         mentali.

ENZO:           Oh, ma che parli di pazzi, Ducky? Stai esagerando, dai!

DUCKY:        Non credo proprio. ascolta, Duc, l’amore, e mi riferisco sempre a                          quello vero, richiede  e-qui-li-brio men-ta-le, una mente libera, ecc. Il
                        malato mentale depresso avrà serie difficoltà ad innamorarsi.                             Ammetto, però che il discorso ovviamente cambia se si parla di amore                      affettivo. Quasi sempre i malati mentali, infatti, sono capaci di un                     forte attaccamento ai familiari o a chi si prende cura di loro.

ENZO:           Questo sì, mi sembra comprensivo, logico e umano. Ok, continua.          

DUCKY:        Problemi di ordine psicologico  possono ostacolare o impedire                               l’innamoramento. I psicologi parlano di “”dispersione mentale” e                        personalità narcisistica.

ENZO:           Di che si tratta?

DUCKY:        Nella dispersione mentale, chi ha difficoltà a concentrare la propria                  attenzione in modo utile su qualcosa ha, tra le altre cose, anche                                  difficoltà ad innamorarsi; chi comincia mille cose e non ne finisce                  mai nessuna, vaga con la mente qua e là incapace di fissare il proprio                 pensiero su un tema, si lascia distrarre da decine di stimoli, spesso                     non riesce a innamorarsi perché la fase della fantasia è disturbata da               mille pensieri. Difficilmente sarà in grado di provare un sentimento                     profondo, qualcosa più forte di un semplice affetto.

ENZO:           E i narcisisti che c’entrano?

DUCKY:        Una persona narcisista, e mi riferisco sia ai maschietti  e sia alle                                    femminucce, non riesce a innamorarsi profondamente, perché non                      abbastanza all’altro. E’ troppo piena di sé, troppo concentrata sui                     suoi interessi, sul suo piacere, troppo intenta a ricevere, per essere                  capace di dare…come te insomma!!!

ENZO:           Come? Vuoi ripetere?

DUCKY:        Come te!

ENZO:           Come me? E se io ti dicessi che hai una personalità disturbata? che                   sei uno psicolabile? che sei…!?

DUCKY:        Eeeh…oooh…scherzavo…, se sei così teso, fatti un fiasco di                                              camomilla!

ENZO:           Tu avresti bisogno  di un trapianto…ma è meglio che non ti dico di                    cosa!...Vai avanti piuttosto!

DUCKY:        L’amore…ripeto l’amore…argomento che a te piace tanto…

ENZO:           Perché a te no?

DUCKY:        Anche a me,,,anche a noi…l’amore, andiamo avanti, “quello vero”,                     caro Duc, richiede altruismo,  donazione,  disponibilità all’altro,                          capacità di dimenticare se stessi, per porre l’altro prima di noi: tutte              cose di cui il narcisista non è capace. Egli, in effetti, ama, ma in                                modo egoista, pone se stesso al centro del mondo e considera l’altro                  solo uno strumento per il proprio piacere.

ENZO:           Chiarissimo, come sempre…ma non credo che sia finita qui.!

DUCKY:        Infatti, pensa per un attimo alle sfortunate persone che soffrono di
                        esaurimento nervoso…agli “esauriti” insomma.

ENZO:           Caspita, Ducky, tocca agli “esauriti” adesso? Ci vai pesante?

DUCKY:        Figurati… con dei problemi così seri. Caro Enzo, se tu sei teso,                            timoroso, insomma esaurito, in senso psicofisico intendo…

ENZO:           Ueh, sai bene che sono sano di mente e di corpo…

DUCKY:        …A volte ho qualche dubbio…comunque, dicevo che se fossi                                “esaurito”, non riusciresti a innamorarti pienamente perché non                                riesci a rilassarti abbastanza per provare sentimenti profondi.
                        L’amore richiede abbandono, fiducia nell’altro, lasciarsi andare. Chi                 è sempre teso, sempre in difesa, è incapace di andare oltre un                      sentimento superficiale.

ENZO:           Però, mi sembra che la stai facendo così drammatica, difficile, Duc.

DUCKY:        Non è che la faccio difficile, è che innamorarsi non è né facile né                         difficile, è un evento, se mi lasci passare il termine, delicato,                           inconoscibile, indecifrabile,  di misteriosa coniugazione.

ENZO:           Però, ne capiamo “gli effetti” solo con l’avvenuto innamoramento                                   quando gli innamorati cominciano a “dare i numeri” cioè  quando                      diventano un po’ cretini!

DUCKY:        Sei un asso, non potevi esprimerti meglio.  Comunque, stai calmo e                   non sforzarti troppo. Continuiamo?

ENZO:           Certamente, fino alla fine.

DUCKY:        Bene, allora, hai mai pensato che ognuno di noi, a seconda dell’età,                   della personalità, della presenza fisica e della posizione socio-                            economica, può aspirare ad un certo tipo di donna, o a un certo tipo                 di uomo? Ad esempio, se sei un operaio poco istruito, per niente bello              e hai già 40 anni, non puoi pretendere una donna giovane, bella e di                 classe sociale elevata. Non perché aspirare “in alto” sia peccato, ma                   perché è difficilissimo, anche se non impossibile,  che riesci a trovare                una donna disponibile con queste caratteristiche.
                        Una donna giovane e bella, di solito, ha aspettative ben superiori.

ENZO:           Concordo, Ducky. Però…qualche volta può succedere…                                        rararamente…ma può succedere.

DUCKY:        Bene, discorso analogo per le donne; spesso senza essere né belle, né                 brutte,  né intelligenti, né avere niente di speciale pretendono di                                conquistare uomini giovani, di bell’aspetto e di elevata estrazione                               sociale.

ENZO:           Capisco, non ha senso aspettarsi che il proprio compagno assomigli a                George Clooney  o la propria partner a Sharon Stone. Questi tipi                          sarebbero degli “insoddisfatti”!?

DUCKY:        Io li chiamerei sognatori; sono delle persone a cui non sta bene mai                   nessuna: trovano dei difetti in tutti e in tutte. “Questa è brutta,                                quella ha le gambe storte, quell’altra ha i denti alla vampiro,                               quell’altra viene da una famiglia umile, quell’altra è cretina, quella                  non sa parlare ecc.”  Il risultato è che poi si ritrovano sole o sono                         alla perenne ricerca di un’anima gemella, che non trovano mai,                          perché questa ha ben altre aspirazioni.

ENZO:           Ducky, diciamo anche dei “perfezionisti” fanatici della bellezza                           esteriore.

DUCKY:        Questi sono “clienti”  troppo difficili da accontentare; di solito                              l’amore gli volta le spalle.

ENZO:           Che dici, Duc, ci fermiamo? Credo che l’argomento trattato                                              interesserà non poco il nostro Amico lettore.

DUCKY:        Sì, chiudiamo qui. La prossima volta tratteremo degli “ostacoli                             all’innamoramento”. Si tratterà:
-          della “paura di soffrire”;
-          delle “troppo esperienze sentimentali;
-          dei “traumi infantili e non”.
-          del “rifiuto dell’amore per motivi pratici”.


ENZO 
 



Annamaria... a dopo

mercoledì 22 dicembre 2010

METEO... e solo meteo, oggi

http://www.fantasygif.it/Fiori%20e%20Piante/Fiori/F-risus_12.gif

 Si ride di gusto con le barzellette raccontate  dal grande G.Proietti..diciotto..diciotto..diciotto...




-Natale-  di F. Gregori










Annamaria ... a dopo

BUON COMPLEANNO , NATALINA!!!!!





Questo è un giorno da ricordare

perchè è nata

una persona speciale!



http://www.forza46.com/forum/faccine/68.gif

http://www.silvercrystal.it/nomihome/nomiflz/natalina.gif








http://www.compleanno.es/risorse/gif-compleanno/torta-compleanno.gif
http://www.compleanno.es/risorse/gif-compleanno/regalo-compleanno.gif



un regalo per te...
ricordando quel pomeriggio emozionante trascorso insieme qualche mese fa...e che rivivremo molto presto!!!




da tutti gli amici del blog!!!!



Annamaria e tutti gli amici del blog !!!!... a dopo 



UN CUORE E UN’ANIMA- di Annamaria2-



Io non posso dimenticare,
mio adorato amore, il tuo cuore
che un tempo ho posseduto.
Vorrei ancora averlo, amore mio.
L’anima tua la puoi nascondere
perché la mia basta per due.
Vorrei dividere la mia anima
e infonderne a te la metà,
stringerti io vorrei,
per essere un corpo e un’anima sola.



BUON NATALE A TUTTI!!
Annamaria2


Buon Natale anche a te cara Annamaria!!

http://www.shoppy.biz/wp-content/uploads/2010/12/gif_animate_natale.gif






Annamaria... a dopo

martedì 21 dicembre 2010

METEO...e non solo



le notizie segnalate da Caterina

 

"Basta immaginare
di mangiare per essere sazi"

 



Prima di abbuffarvi al pranzo di Natale pensate intensamente a cosa state per fare. Potrebbe salvarvi la linea. Secondo un nuovo studio le persone che si immaginano mentre consumano dolci, poi mangiano meno dolci reali. Una scoperta che potrebbe essere utilizzata per immaginare nuove strategie per perdere peso.
E’ vero che pensare a un piatto succulento può stimolare l’appetito, ma sembra che visualizzare se stessi mentre si mangia il cibo sognato boccone dopo boccone potrebbe avere l’effetto opposto. La ricerca è stata condotta alla Carnegie Mellon University di Pittsburg (Stati Uniti) e pubblicata su Science. I ricercatori hanno dato M&Ms e cubetti di formaggio a 51 studenti.
L'esperimento base equiparava il pensiero di ingurgitare M&M's all'inserimento di monete all'interno di una lavatrice. I partecipanti erano stati divisi in tre gruppi: uno di controllo, cui era stato chiesto solo di immaginare di inserire 33 monete nella macchina; uno che doveva immaginare di inserire 30 monete e mangiare 3 caramelle; l'altro che doveva pensare di mettere 30 M&M's nello stomaco e 3 gettoni nella lavatrice. Una volta lasciati liberi di affondare le mani nel cesto di caramelle, i partecipanti che ne avevano già mangiate mentalmente una trentina erano molto meno propensi a consumarle davvero. Gli altri quattro esperimenti hanno confermato questa tendenza: più alle persone veniva chiesto di pensare a un alimento, più ne calava il desiderio effettivo.
 
Caterina, io ci ho provato a pensare intensamente di gustare una fetta di panettone, anzi ,un panettone intero...ma poi ero talmente stanca di pensare che mi sono rilassata! ...indovina come?? ...  
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si ride, si piange


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NATALE DANCE 2010


Annamaria... a dopo


‘U BAMMINIEDDU - di TOTO'




Non poteva mancare anche il caro Totò che ci augura  Buon Natale con una riflessione sulla natività di Gesù




A Natali pì tradizioni
Ogni annu nasci u bamminieddu
U figghiù du Patri Eternu.
Nasciu ‘nta stadda mienzu all’armali
Nasciù a Bitlemme mienzu a poesia.
Ma si avisi a nasciri ora
Unni nascissi ?
Mienzu i machini ?
Mienzu i fabbrichi ?
Mienzu u pitroliu ?
E unni si truvassiru cchiù
A stadda,
l’armali,
a Vergini Immaculata,
a stidda cumeta,
i Re magi ?
unni si truvassi cchiù
mienzu u cimientu armatu…..
..........................…“ A PUISIA. “

TRADUZIONE


IL BAMBINELLO
 
A Natale per tradizione
ogni anno nasce il Bambinello
il figlio del Padre Eterno.
E' nato in una stalla in mezzo agli animali
e nato a Betlemme in mezzo alla poesia.
Ma se dovesse nascere ora ?
dove nascerebbe ?
in mezzo alle macchine ?
in mezzo alle fabbriche ?
in mezzo al petrolio ?
Dove si troverebbe più
la stalla,
gli animali,
la vergine immacolata,
la stella cometa,
i Re Magi ?
dove si troverebbe più
in mezzo al cemento armato....
.............................." LA POESIA ? "
 TOTO'
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Annamaria... a dopo