venerdì 25 gennaio 2013

A PROPOSITO DI TRADIMENTI...







Inutile nascondersi dietro ad un dito. Tutti giurano di non aver mai tradito, ma tutti nella vita sono (siamo) stati traditi almeno una volta . Noia, passione, fuga dalla routine. Nel mondo si tradisce. Tanto e da sempre. E così e tirare le somme di un fenomeno, per citare Nietzsche, 'umano troppo umano' è decisamente difficile, ma qualcuno ci ha provato.
Le scrittrici (e sociologhe) Chrisanna Northrup e Pepper Schwartz e il  sociologo James Witte. Insieme hanno scritto The Normal Bar 

che in America uscirà il prossimo cinque di febbraio, il più grande compendio mai composto in fatto di relazioni amorose, tradimenti e affinità di coppia. Gli studiosi hanno condotto sondaggi su oltre 100.000 persone mettendo insieme oltre un milione di dati.
Si è scoperto che il 33% degli uomini e il 19% delle donne ha ammesso senza problemi di essere infedele. Ma esiste nel magma dei fedifraghi una grande differenza tra l'infedeltà di una notte e quella invece cronica.
Il 17% delle donne e il 23% degli uomini dice di essere stato infedele solo una volta; il 36% delle donne e il 33% degli uomini ammette di esserlo stato dalle due alle cinque volte mentre il restante 40% sostiene di essere un infedele cronico. Ma attenzione, c'è tradimento e tradimento; amante e amante! Anche in questo caso The Normal Bar ha messo a sistema tipologie di possibile partner extraconiugale e location tipo che favoriscono il fedifrago seriale.
La serpe in seno

Occhio, in questo senso, alla vostra rete di amici. L'amata potrebbe fare gli occhi languidi al vostro migliore amico senza che voi ve ne accorgiate e consumare la vorace passione mentre voi bevete un cocktail in soggiorno. Secondo gli studiosi quasi la metà degli uomini (45%) e un quarto delle donne (26%) ha tradito almeno una volta con un amico o amica del partner ufficiale nonostante l'86% delle persone intervistate neghi di essere attratta dalla rete di conoscenze del proprio compagno.
Ritorno di fiamma
Un'altra causa di infedeltà è l'incontro con un ex fidanzato. Rivedere negli occhi nell'altro i fasti della gioventù è fonte di tentazione per il 32% delle donne e il 21% degli uomini. Ci sono più rischi se la storia è finita tra i due e i cinque anni precedenti, tanto più se con l'ex c'era un'affinità sessuale forte che magari con il nuovo compagno è andata scemando.
Business is business
Si sa, l'occasione fa l'uomo ladro, e quando si parla di corna sembra che 'l'occasione' per antonomasia sia rappresentata dai viaggi di lavoro. Un po' per noia, un po' per divertimento sembra che il viaggio d'affari si trasformi in alcova di passione per il 36% degli uomini e il 13% delle donne, a prescindere dal feeling che si ha col proprio partner regolare. L'incontro con l'amante occasionale può avvenire in aereo, aeroporto o al bar dell'hotel e può produrre un piacevole diversivo ai crucci lavorativi.



Che barba che noia, che barba che noia!
Tra le cause principali del tradimento, specie di quello che prosegue nel tempo, c'è la noia sotto alle lenzuola col proprio compagno. La zuppa sa sempre di zuppa e dopo anni di menage uguale a se stesso la tentazione di vestirsi da batman e lanciarsi sotto alle lenzuola di un'avvenente nuova aspirante partner sessuale fa cadere in trappola il 71% degli uomini e quasi la metà delle donne.
Vendetta tremenda vendetta
Spesso poi si tradisce per vendicare un torto subito da parte del compagno, non necessariamente un altro tradimento. Anche un litigio può essere una buona occasione per farsi consolare da braccia accoglienti e pronte ad occuparsi dello sconsolato coniuge.
Parliamoci chiaro...
La causa di maggiori tradimenti è, però, su tutte l'insoddisfazione sotto alle lenzuola. Quando due persone nell'intimità stanno bene la percentuale di tradimento precipita a livelli insignificanti e, spesso, a risolvere le scaramucce da routine coniugale ci pensa proprio una bella sessione di sesso intensivo. Ma visto che non tutti gli uomini sono come Rocco Siffredi e non tutte le donne assomigliano a Sasha Grey spesso accade che una vita sessuale scoppiettante come pop corn scaduti si trasformi in una buona ragione per elaborare il piano B e lanciarsi a spada tratta sotto alle lenzuola di un'altra persona.



Al cuor non si comanda
Ci sono, infine, quelli che tradiscono perchè è la loro natura, semplicemente non sanno farne a meno e l'istinto da predatori (si tratta di quasi il 50% degli uomini contro il 19% delle donne) è più forte di una qualsivoglia forma di fedeltà. Se gli infedeli seriali sono entrambi i membri della coppia non ci sono problemi, ma se solo uno dei due saltella di fiore in fiore come un'ape a primavera deve solo sperare che l'altro non lo becchi mai... Essere presi a colpi di corna non è piacevole!




Anche se a Ruviano ,in provincia di Caserta, ogni anno l'undici novembre, si riuniscono tutti i cornuti del paese in piazza ,armati di corna in testa e... sfilano contenti.. e orgogliosi di esserlo.



Con grande ironia i duemila abitanti del paesino(invaso da circa 2000 curiosi) casertano sono orgogliosi di esserlo e  ogni anno si ritrovano, provenienti dall’intera penisola (qualcuno anche dall’America) – per festeggiare il loro patrono, sfilando in processione, con gioia e “speranza”- con tanto di stendardo, santo, monaco, chierichetto e presidente – tutti in costume tipico, accompagnati dalla banda per cantare il caratteristico inno dei cornuti: processione che si conclude con  l’incendio del fantoccio di pezza, naturalmente munito di grossi aculei.  Uniti dalle armi portate sulla testa, “mimetizzati” per gioco. “Terapia” per allontanare lo spettro di “pesi” veri sulla fronte- per dribblare ed esorcizzare l’incombente pericolo: l’anamnesi di qualche “antropologo”del luogo.




Annamaria... a dopo

DIECI RAGIONI PER FARE SESSO CON L'EX.


Anch'io ho curiosato e posso dire che è
una ragazza dalla facile parlantina, spigliata e si rende simpatica. Dal corpo ricorda vagamente Kate, abilmente istruita potrebbe presentare Sanremo e si risparmierebbero tanti soldi.






Si chiama Emily Hartridge, 28 anni di stangona inglese con gli occhi verdi e i capelli biondi. In Inghilterra, per dire, si è concessa il lusso di dare il due di picche al conduttore Russell Brand che per motivi ai più ignoti sembra fare impazzire le suddite di Sua Maestà (vanta un matrimonio con Katie Perry e decine di love story tra le quali quella con Geri Halliwell, ex Spice Girl). Emily è conduttrice tv e blogger , ma sta soprattutto diventando una regina di youtube per i suoi political uncorrect video su seduzione, corteggiamento e sesso che si intitolano "10 reasons why...".
In questi giorni oltre Manica non si parla che delle sue "Dieci ragione per le quali dovresti fare sesso con l'ex". Tra il serio e il faceto la signorina Hartridge (che collabora anche con l'Huffington post inglese e quindi non è esattamente una sprovveduta) ha montato un esilarante video nel quale disamina tutti i vantaggi di una serena vita sessuale con l'ex partner. In una parabola di consigli sempre più hot in video è montato in presa diretta a casa dell'ex fidanzato di Emily e senza mai diventare volgari esprime dieci inoppugnabili buoni motivi per andare a letto con l'ex. Che poi siate d'accordo o no è un altro discorso, ma la sua tesi non fa una grinza.

UNO. LE CIABATTE VECCHIE SONO PIU' COMODE - "Per prima cosa - dichiara la smaliziata ragazza - gli ex li abbiamo avuti tutti. A volte non sono stati niente di che, ma in altre occasioni possono risultare ancora utili. Il primo motivo - spiega Emily – non ha bisogno di spiegazioni: il sesso con l’ex è facile e conveniente".

DUE. A OCCHI CHIUSI - "Seconda ragione: già sappiamo com'è l'altro  a letto e soprattutto quali giochini ama fare, quindi sarà più semplice lasciarsi andare.

TRE. PATTI CHIARI - "Terzo: a differenza di un nuovo partner che si conosce poco e con il quale, magari, si vuole costruire qualcosa e con cui a letto ci può essere un po' di imbarazzo, all'ex si può chiedere di smettere se qualche sua iniziativa sessuale non sta procurando il piacere desiderato, cosa decisamente sconveniente da fare con un nuovo partner"

QUATTRO. CORSO DI AUTOSTIMA -"Fare sesso con un ex può essere una scusa per verificare se ha a casa ancora qualcosa di tuo".

CINQUE. QUESTIONE DI ALLENAMENTO - "Si possono sperimentare nuove posizioni e fantasie che poi si potranno mettere in pratica con qualcun altro.

SEI. TARZAN CHIAMA JANE - "Se il piacere sotto alle lenzuola è così forte che si arriva a urlare e a fare troppo rumore non ci si dovrà preoccupare di cosa ne pensi il suo coinquilino".

SETTE. ENTUSIASMO PERDUTO - "Magari si è diventate molto più sexy e carine da quando la relazione è finita e quindi gli si può far pensare 'guarda cosa ti sei perso' risvegliando quella passione che ai tempi della relazione non c'era più.

OTTO. TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE - "Il vecchio partner è il migliore compagno per sperimentare un rapporto a tre: il triangolo certamente non rovinerà il rapporto con l'ex cosa che invece potrebbe succedere con una nuova fiamma che magari non prenderebbe bene la voglia di fare quel giochetto".

NOVE. PIGIAMA E MOLLETTONE - Con l'ex non bisognerà preoccuparsi di com’è il proprio look la mattina dopo perché l'ex, in passato, ha già visto il peggio.

DIECI. SESSO SEMPLICEMENTE SESSO. Con l'ex si potrà pronunciare la frase: "Questo è solo sesso, caro. Senza condizioni" ... E arrivederci alla prossima volta.

Annamaria... a dopo


giovedì 24 gennaio 2013

L'ITALIA NECESSITA DI UN NUOVO RISORGIMENTO.






Da Dove Siamo Partiti, Dove Siamo Arrivati e Dove Stiamo Andando: Votando(li) e non



1992-1994 e’ il biennio in cui, una crisi finanziaria dovuta a malgoverno ed eccessi della classe politica, vede l’Italia fuori dallo SME e svalutare la lira. Gli italiani credono che muoia la Prima Repubblica e l’Italia volti finalmente pagina: Mani Pulite, la scomparsa della DC, del PSI, nuovi partiti e nuova legge elettorale, il Mattarellum.

L’anomalia del tutto Italiana, del passaggio alla Seconda Repubblica, si riscontro’ nel cambiamento che avvenne all’interno del sistema politico, piuttosto che nel cambiamento del sistema politico stesso.
Cosi’, le facce dei nuovi governanti erano si nuove ma non sconosciute, il loro modus operandi lo stesso di quello della classe dirigente precedente, il loro status quo non intaccato. Cosi’ come cambia il dittatore nel passaggio di mani tra padre e figlio, il passaggio alla Seconda Repubblica ha visto la vecchia classe dirigente scalzata dalla presunta nuova, che poi nuova non era, perché’ figlia della stessa che stava scalzando: erano i delfini.

2011-2013 la crisi di credibilità  dell’Italia e la conseguente crisi finanziaria mette a nudo il problema di malgoverno ed eccessi della classe politica, gli stessi della Prima Repubblica. La risposta che la politica cerca di dare, oggi come allora, sta nel cambiamento all’interno del sistema politico, anziché un cambiamento del sistema politico stesso. Cioè  il passaggio ad una Terza Repubblica che e’ solo di nome ma non di fatto, perché  sostanzialmente di diverso non ci sarebbe nulla.

Chi non ha la memoria corta dovrebbe ricordarsi ciò  che accadde nel 1996. L’oggi acclamato Presidente della Repubblica, Napolitano, seppur candidato in un collegio uninominale ed in tre collegi proporzionali non venne eletto, ma venne comunque nominato ministro degli interni. Cioè  se protestavi in piazza per questa cosa, ti trovavi li’ la polizia che, “democraticamente” mandata da Napolitano (non eletto), ti poteva riempire di mazzate. Di democrazia io ne vedo ben poca qui.
Oggi, leggo la notizia che Casini (8 legislature, 29 anni e 5 mesi da parlamentare) si e’ candidato come capolista in cinque Regioni. Che sarebbe successo se si votava con l’uninominale e non lo eleggevano come accadde per Napolitano? Lo avrebbero fatto passare in silenzio nominandolo Papa (cioe’ Presidente della Repubblica) con al conclave Fini Rutelli e D’Alema? In Italia tutto e’ possibile, il popolo italiano sembra ormai assuefatto accettando con fatalismo anche illegalità e cattivi servizi, percependoli come prassi [Einaudi].

Chi non vuole vedere una continuità  tra Prima e Terza Repubblica, chi non vuole capire che l’unico cambiamento sta all’interno del sistema politico faccia mente locale alla legge elettorale. Andrete a votare mettendo la croce su un simbolo non sapendo a quale faccia quella vostra croce sia poi associata. Non ti e’ permesso scegliere, le liste sono bloccate, c’e’ il premio di maggioranza, e le primarie non si sostituiscono ne’ curano le carenze del sistema elettorale che rimane sempre un sistema elettorale proporzionale con liste bloccate che decide la composizione del parlamento.
La classe politica sta tentando di rigenerarsi con i delfini che avanzano protetti dal sistema elettorale e controllati/protetti dagli elefanti della politica.
La legge elettorale, una legge che facesse scegliere il popolo non la voleva e non la vuole nessuno: il maggioritario, l’uninominale, fa paura. Due o tre partiti toglierebbero dalla scena, e dall’aggravio sul bilancio dello Stato, tanti padreterni che sarebbe ormai bene ora di licenziare.

E cosi’, come nel 1994 gli Italiani a 20 anni di distanza andranno a votare con una legge elettorale propria di un alchimista costituzionale, pensando, sperando di voltare pagina. Speranza vana, purtroppo.
La compagine che si appresta a presentarsi alle elezioni sembra ormai chiara cosi’ come chiari sono gli intenti di politica economica (almeno a grandi linee) dei contendenti.
Tutti dicono di abbassare le tasse, quindi se il vostro scopo nel votare e’ di vedere meno tasse, andare alla cieca (falsi invalidi e non), e mettere una croce su uno dei tanti simboli non fa differenza
Tutti parlano di crescita come soluzione al problema, quindi se il vostro scopo nel votare e’ di vedere il PIL correre vale quanto sopra.
Se lo scopo della politica economica e’ comune a tutti, le modalità  sono invece incerte visto che nessuno dice come farlo, se non Fermare il Declino di Oscar Giannino che, indipendentemente dall’esserne in comune accordo, usa bene numeri per descrivere un’idea e la sua fattibilità.



Che la speranza di voltare pagina sia vana, lo dice il fatto che nessun partito parla, in maniera concreta, del cambiamento del sistema politico stesso. Anche qui forse c’e’ un’eccezione. Tutti tranne Grillo, indipendentemente dall’esserne in comune accordo,  sono per facce nuove dei governanti ma non sconosciute, il loro modus operandi lo stesso di quello della classe dirigente precedente, il loro status quo non intaccato.
Con promesse economiche vane o irrealizzabili perché  portate avanti da un partito che ahimè, avrà, se nessuna, una minima rappresentanza, e la speranza di cambiamento riposta nel genovese che era marcito nello yogurt gli Italiani saranno costretti a confrontarsi con un teatro politico non dissimile da quello dei 30 anni passati. Grillo magari fa ridere, e’ un bravo comico, ma gli italiani, l’Italia, non ha bisogno di ridere, non c’e’ da ridere c’e’ da piangere.

A destra e sinistra ci sono frammenti di partiti che grazie al sistema elettorale andranno soli per potersi “finanziare elettoralmente” cioè  continuare a mungere la vacca Stato a vantaggio del popolo a detta loro. Fatti salvi questi, gli schieramenti, con annesse accozzaglie di cui sopra, sono:
Lega-Berlusconi (o prestanome): addossano le colpe dello stato di cose all’Euro e alla Germania. Soluzione? Uscire dall’Euro
Monti: appoggiato dai nonni della politica, Fini Casini, insieme 60 anni da parlamentari, addossa le colpe dello stato di cose alla mala-gestione politica, quasi un je m’accuse, visto che loro con Berlusconi ci hanno governato. Soluzione? Quella precedentemente applicata: false liberalizzazioni, false riforme, tasse.


PD: con l’aurea vagamente di sinistra addossa le colpe dello stato di cose alla mala-gestione politica e finanza. Soluzione? Si differenzia da Monti perché  non vuole liberalizzazioni anche se false, ma vuole false riforme e tasse. La finanza andrebbe cancellata (Boccia-Fassina) perché’ quello che non capisci va eliminato
Sinistra: la più’ frammentata, accozzaglie di partiti e partitini che proclama la necessita’ di esistere perché  rappresentano una categoria, la cui numerosità’ e’ irrilevante, che addossa le colpe dello stato di cose all’Euro e alla finanza. Soluzione? Uscire dall’Euro, default
Grillo: sostiene che lui non conta, ma ha formato una classe di politici che lo ascolta e concorda su quanto dice. Addossa le colpe dello stato di cose all’Euro e alla mala-gestione politica. Soluzione? Uscire dall’Euro, default, statalizzazione con ritorno forse al modello IRI che ha poi partorito Prodi (collegamento Prima-Seconda Repubblica)


Chiaramente l’Italia politica che uscirà  fuori dalle urne vedrà  formare un governo PD-Monti che e’ chiara continuità  con le passate gestioni politiche, viste le facce. Tuttavia questa compagine non e’ più  fragile di quanto poteva essere quella di un precedente governo degli ultimi 20 anni. Si pensi alle differenze sulle false liberalizzazioni tra i due schieramenti con Monti che chiede la testa del responsabile economico del PD Fassina (a ragione secondo me). Quanto dura un governo cosi’? Un anno, forse qualcosina in più  poi torniamo a votare di nuovo con questa legge elettorale che farà  cementificare i nuovi delfini mandando in pensione i nonni, senza che il sistema politico sia cambiato davvero.



Dall’altro lato queste elezioni potrebbero anche rappresentare il punto di svolta per l’Italia. La crescita scordatevela, meno tasse pure, non accadrà . Il 2013 sara’ come, se non peggio del 2012. Il gettito fiscale e’ inferiore alle stime e quindi il mancato incasso dovrà  esser preso da qualche parte (10 miliardi di manovra o più). Le tasse che hanno fatto forza nel 2012, l’IMU, fara’ ridurre i consumi più  quest’anno piuttosto che l’anno passato a causa di una reazione ritardata della popolazione alla tassazione: si riduce il consumo a favore della tassazione dopo che il pagamento e’ stato effettuato. L’economia e’ allo stremo e il discontento continuerà  a crescere piuttosto che recedere. In tutto questo chiunque fuori dal duo PD-Monti e’ accomunato dalla soluzione “uscire dall’Euro”
Il pericolo reale e’ che questi partiti facciano, indipendentemente dall’essere di destra o di sinistra, fuori dal parlamento, quello che non sono in grado di fare da dentro perché  politicamente non amalgamabili. Chiamare gli Italiani alle urne con un quesito referendario sull’Euro  il cui esito e’ incerto, ma che recenti pools indicavano come quasi il 50% degli Italiani fosse a favore dell’uscita dall’Euro.



L’Italia purtroppo non ha bisogno degli imbalsamatori, dei conservatori e templari dello status quo. L’Italia non ha neanche bisogno di uscire dall’Euro, perché  non e’ l’Euro il problema, ma e’ il malgoverno della nostra economia il problema. Se il gommista non ti monta la ruota bene, non e’ la gomma che va sostituita, ma il gommista. Quando i tempi finanziari erano rosei avremmo potuto allungare la vita del debito pubblico di 5 anni almeno, finanziandoci a tassi fissi bassissimi e riducendo al minimo se non annullando la possibilità  della crisi. Se non lo abbiamo fatto non e’ colpa dell’Euro, e’ colpa nostra, dei nostri politici. Sono loro da cambiare, non la valuta.

E adesso signori miei, con queste prospettive andrete a votare, turandovi forse il naso, non sapendo che nessuno dei papabili e’ ciò  di cui l’Italia ha bisogno: qualcuno che riformi il paese realmente. Qualcuno che cambi il sistema politico (grazie ad una legge elettorale normale e riforme) e che rivisiti la parte fisco/tributaria del paese. Nominare Einaudi non e’ un caso, le sue politiche furono radicali, cosi’ come oggi dovrebbero esserle per l’Italia. L’italia necessita di una riforma strutturale del sistema impositivo, del sistema redistributivo e dell’utilizzo di risorse volte alla crescita del paese. In altre parole l’Italia necessita di un nuovo risorgimento. Per fare questo bisogna essere abili e non ottusi, citando Einaudi, non si può essere mai né liberisti, né interventisti, né socialisti ad ogni costo; ogni problema darà luogo ad una soluzione sua propria, dettata da un appropriato calcolo di convenienza.
Il sistema impositivo italiano e’ chiaramente iniquo. E’ un groviglio inestricabile anche per un’Azzecca Garbugli  E’ mal gestito in quanto ad ogni entrata da tasse inferiore alle attese fa seguito una nuova tassa. Il problema non e’ da dove si prendono i soldi, e’ come si prendono.
Risolvere questo problema non e’ semplice, ma e’ chiaro che, sempre citando Einaudi, “semplificare il groviglio delle imposte sul reddito e’ la condizione essenziale affinché  gli accertamenti cessino di essere un inganno, anzi una farsa. Affinché  i contribuenti siano onesti, fa d’uopo anzitutto sia onesto lo Stato. Oggi, la frode e’ provocata dalla legge”
Il sistema fiscale va in qualche modo riscritto. Chi per partito preso nomina o prende a calci la patrimoniale dovrebbe un attimo pensare bene a cosa sia e cosa si vorrebbe ottenere da essa. La patrimoniale ,se usata per l’eliminazione del groviglio fiscale, consentirebbe, oltre alla semplificazione del sistema fiscale,  anche un immediato riequilibrio del gettito tra imposte dirette e indirette riducendo le seconde e redistribuendo equamente il carico fiscale delle prime tra reddito e rendita generata dal patrimonio. L’Italia farebbe un passo che gli consentirebbe di recuperare quel terreno perso nei passati 20 anni perché’ risorse economiche verrebbero liberate a favore di spesa, consumi ed investimenti.



Invece no, ancora una volta saremo condannati alla sopravvivenza, per altri 20 anni almeno, finché  i delfini di oggi saranno i vecchi di domani che traghetteranno, ancora, l’Italia, nelle mani della sopravvivenza per il popolo e degli allori per i governanti il cui falso litigio quotidiano e’ parte dello show trasmesso in TV e raccontato ogni giorno sui giornali, con cui la popolazione viene illusa ed affamata.


"Innovatori europei"
http://www.innovatorieuropei.com/


Annamaria... a dopo

mercoledì 23 gennaio 2013

VEDREMO UN FILM...



Perché sei attratta da una persona anche se sai che non è quella giusta? Perché speri di sbagliarti . . .                                                         
“L'amore non va in vacanza”  Kate Winslet



Anche questa settimana vi informo sulle imminenti uscite nelle sale, sperando che ciascuno di voi trovi  il suo genere preferito. Avrò modo di vedere qualcuno di  questi film, ma devo recuperarne qualcuno uscito in precedenza. E allora condividerò le mie impressioni, magari a confronto con quelle di qualcuno di voi. Allora, copritevi bene e raggiungete la sala dove “gustare” la vostra pellicola preferita e, mi raccomando, non fatevi aspettative eccessive, che poi rischiano di essere deluse. Le presentazioni sono generiche, le impressioni restano personali.

                                                                                                                                                                             

Ecco subito le uscite 


da giovedì 24 



gennaio . . .





Lincoln
                                                                                                                                                Lincoln e l'abolizione della schiavitù in America                                                                                  
Regia di Steven Spielberg. Con Daniel Day-Lewis, Joseph Gordon-Levitt, Tommy Lee Jones, Sally Field, James Spader.                                                                                                                 
Genere Biografico - USA, India 2013. Durata 150 minuti circa. Da giovedì 24 gennaio 2013 al cinema.
Il film, basato sul best seller "Team of Rivals", scritto dal drammaturgo Tony Kushner, è incentrato sullo scontro politico tra il presidente Lincoln e i potenti uomini del suo gabinetto per l'abolizione dalla schiavitù degli afroamericani alla fine della Guerra civile.



Quartet 
                                                                                                                                          Trasposizione cinematografica di una pièce teatrale di Ronald Harwood                                               
Regia di Dustin Hoffman. Con Maggie Smith, Albert Finney, Tom Courtenay, Billy Connolly, Pauline Collins.                                                                                                                               
Genere Commedia - Gran Bretagna 2012.
Gli amici di lunga vita Wilf e Reggie, insieme alla loro ex collega Cissy, sono i residenti di Beecham House, una casa per cantanti lirici in pensione. Ogni anno per il compleanno di Giuseppe Verdi, i residenti si uniscono per dare un concerto, per raccogliere fondi per la loro casa. Ma quando Jean Horton, una ex grande dama dell'opera caduta in disgrazia, ex-moglie di Reggie e quarto membro del loro più celebre quartetto, sorprende tutti trasferendosi in casa, i piani per il concerto dell'anno cominciano a districarsi.  Mentre i vecchi rancori rischiano di minare glorie passate e i temperamenti teatrali creano il caos con il calendario delle prove, diventa evidente che avere quattro dei migliori cantanti della storia dell'opera inglese sotto lo stesso tetto, non offre alcuna garanzia che lo spettacolo andrà avanti.



Flight
                                                                                                                                                             
Una riflessione sul tempo.                                                                                                                       Regia di Robert Zemeckis. Con Denzel Washington, Don Cheadle, Kelly Reilly, John Goodman, Bruce Greenwood.                                                                                                                                            
Genere Drammatico - USA 2012 -  Durata 138 minuti circa.
Un pilota cerca di salvare i suoi passeggeri da una situazione pericolosa. Ma l'uomo non è un eroe come sembra, visto che il rischio di cadere è causato da una sua negligenza.



In Darkness
                                                                                                               
Il coraggio di un uomo                                                                                                                            Regia di Agnieszka Holland. Con Robert Wieckiewicz, Benno Fürmann, Maria Schrader, Herbert Knaup, Agnieszka Grochowska.                                                                                                          
Genere Drammatico - Germania, Polonia 2011 - Durata 145 minuti circa.
Racconta la storia vera di Leopold Socha, operaio del sistema fognario e ladruncolo a Lvov, nella Polonia occupata dai Nazisti. Dopo essersi imbattuto in un gruppo di ebrei nelle fogne della città, Socha accetta di nasconderli per denaro. Quello che inizia come un mero accordo "economico" prende, però, una piega inaspettata. Tutti dovranno trovare un modo per scampare alla morte nei 14 mesi vissuti in un continuo stato di allerta.


Pazze di me    
                                                                                                                               Loretta Goggi madre di tre figlie particolari nella nuova commedia di Brizzi                                              
Regia di Fausto Brizzi. Con Chiara Francini, Flavio Insinna, Luca Argentero, Valeria Bilello, Loretta Goggi.                                                                                                                                                          
Genere Commedia - Italia 2013.
La nuova commedia di Fausto Brizzi. Per il regista si tratta della settima opera dall'esordio alla regia cinematografica. Loretta Goggi interpreta una donna che da anni ignora gli uomini e con questo spirito ha cresciuto le sue tre figlie femmine . . .


. . . e da domenica 27 gennaio . . .


Il balletto del Bolshoi: La Bayadère 

                                                                                          
Un classico della danza contrassegnato da atmosfere esotiche e scene sontuose                                         
Genere Balletto - Russia 2012 - Durata 230 minuti circa.
La Bayadère fu una creazione originale di Marius Petipa, su musica del compositore austriaco Léon Minkus. Il termine "baiadera" indica le danzatrici indiane: la storia si svolge, infatti, in una terra antica ed esotica, tra scene di mimo e sontuose atmosfere che richiamano la moda romantica di quegli anni. Il Grand Pas Classique, noto anche con il titolo de Il regno delle ombre, è uno dei pezzi più famosi del balletto, ma anche di tutta la storia della danza: ambientato nel regno dei morti, fonde geometrie rigorose e figurazioni complesse in un'atmosfera ricca di suggestioni.




Buona visione a tutti 



da . . . Maria !

martedì 22 gennaio 2013

GLI ABUSI DI EQUITALIA!




Notizia di oggi
“Ancora un atto di arroganza che nega i diritti ai cittadini. Equitalia non può impedire a una persona di disporre dell’unica fonte di reddito a maggior ragione se a contrarre il debito non è stata la madre ma la figlia. Questo genere di abusi devono cessare”. Lo sostiene in una nota Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione ‘Socialismo Diritti Riforme’ con riferimento al caso della signora Teresa Ledda, 74 anni, di Maracalagonis (Cagliari) che da cinque mesi non può più disporre della pensione di 470 euro perché pignorata da Equitalia per sanare un debito di tremila euro contratto dalla figlia Maria Piras.
LA DONNA ANZIANA ED EQUITALIA – “L’anziana donna – sottolinea Caligaris – ha cointestato il conto corrente per una questione pratica. Non potendosi recare personalmente a riscuotere la pensione alle Poste per ragioni di salute ha chiesto alla figlia di farlo al suo posto. Per non dover ogni mese presentare una delega insieme hanno stabilito di aprire il conto corrente con entrambi i nomi. Equitalia ha quindi pensato di attingere alla pensione della madre per sanare il debito della figlia Maria Piras, che non aveva potuto onorare l’esposizione in quanto la famiglia è in gravi difficoltà economiche”.
IL PIGNORAMENTO – “Il pignoramento della pensione – evidenzia la presidente di SDR – non è ammissibile in nessun caso in quanto impedisce al beneficiario di provvedere alle proprie necessità. E’ evidente che in questo caso si tratta di un abuso in quanto gli accrediti non riguardavano la cointestataria del conto ma soltanto la titolare ed è evidente la strumentalità dell’atto di Equitalia. In questo caso specifico la situazione è ancora più pesante in quanto le condizioni economiche della figlia erano particolarmente disagiate”.
LO STATO – “Lo Stato, come ha rilevato Anna Maria Busia legale della pensionata, non può rivalersi su una persona che non ha contratto alcun debito. In attesa che la giustizia prevali e vengano restituiti all’anziana donna gli euro che le sono stati sottratti, resta il fatto che Equitalia non può agire in questo modo impunemente gettando nella disperazione una famiglia. Aldilà degli esiti legali però è indispensabile – conclude Caligaris – mettere immediatamente l’anziana donna nelle condizioni di badare a se stessa ripristinandole immediatamente la pensione”. (AGENPARL)

FERMARE GLI ABUSI DI EQUITALIA

RomaEquitalia, un nome un incubo. Chi non ha mai ricevuto una di quelle buste (quelle sì mortali)dette «cartelle esattoriali», venti pagine di cui non si capisce nulla se non che vogliono dei soldi, non sa che fortuna ha avuto. 
Provi a chiederlo ai milioni di italiani caduti nelle forche caudine dell’agenzia di riscossione deldott. Befera, una specie di polizia fiscale modello Ddr. Col decreto Monti qualcosa cambia, ma pochissimo e non prima del 2014. Lo vediamo subito, ma prima facciamo un passo dentro gli incubi vissuti da famiglie, imprenditori, negozianti, cioè non evasori ma lavoratori e contribuenti in arretrato con qualche pagamento, di solito contestato (ma qui ovviamente l’onere della prova è invertito, Equitalia ti chiede i soldi e sei tu che devi dimostrare, magari a otto anni di distanza, che non è vero, che si sbagliano, che hai ragione tu, e valli a trovare i documenti, nel frattempo che l’interesse di mora sale spaventosamente...).

Il signor Giuseppe De Vecchi, , un imprenditore di Milano, trent’anni di attività, per sei anni ha mandato lettere all’Inps per contestare dei contributi senza mai ottenere una risposta. di attività, per sei anni ha mandato lettere all’Inps per contestare dei contributi senza mai ottenere una risposta. Finché un giorno Equitalia, senza preavviso, gli ha ipotecato la casa. Lo Stato non paga mai, o lo fa con ritardi intollerabili (chiedete alle aziende a cui deve ancora 90 miliardi), ma se ritardi tu sei rovinato. La signora Maria Rita Mura, sassarese e titolare di una ditta, la Sarda Semafori Snc, ha rateizzato l’Iva e ha ritardato un pagamento di un giorno, un solo giorno.
 Subito è entrata in scena la terrificante Equitalia. «Mi hanno trattata peggio di un evasore» racconta ancorasotto shock al cronista di Sassari Notizie. Perché? Perché per quelle 24 ore di ritardo le hanno fatto pagare in più 9mila euro! Incredibile ma tragicamente vero. A Genova una famiglia con tre bambini si è vista mettere l’appartamento all’asta per un debito di 15mila euro. A una signora di Roma (fonte Associazione Noi Consumatori), per una cartella esattoriale di 50 euro (multa) Equitalia ha disposto il fermo amministrativo dell’auto. L’auto ti serve per lavorare? Te la bloccano lo stesso. Al signor Nunzio, che fa l’autista da una trentina d’anni, è capitato di prendere un po’ di multe. «Il mio titolare non le ha pagate e l’importo dovuto a Equitalia è cresciuto fino a 19.500 euro» racconta a Lettera43. Ma questo non sarebbe nulla, il fatto è che Equitalia gli ha pignorato la casa, l’ha messa all’asta e l’ha venduta senza nemmeno fargli una telefonata. Lui l’ha scoperto quando ha bussato l’ufficiale giudiziario con carabineri e i nuovi proprietari. Bello no? Il fermo amministrativo di mezzi, anche da lavoro, riguarderebbe - dice il sito Agoravox - oltre 6 milioni di autoveicoli. Se poisi viene beccati a guidare nonostante il fermo, non importa che si debba lavorare, fanno 2.500 euro di multa immediata. Oppure, a scelta, un’altra cartella. Un girone infernale.
Il motto di Equitalia è «Per un Paese più giusto». Sarà, ma Francesco, 46 anni, licenziato, bimba a carico, «s’è visto ipotecare il mini-appartamento per non aver pagato il canone Rai», racconta Elena Polidori nel suo Resistere a Equitalia (Aliberti editore). Altra storia da ghiacciare il sangue è quella di Mauro Bordis, 58 anni, artigiano e restauratore di Moncalieri. Per 6mila euro gli hanno ipotecato casa e tolto i fidi. «Le case non si toccano – singhiozzava il poveretto - non si può fare ammalare così la gente». È morto d’infarto poco dopo, lottando con le scartoffie di Equitalia. «Un caso fra migliaia, storie di piccoli imprenditori che non hanno evaso il Fisco - scrive la Polidori - ma che la crisi ha messo nelle condizioni di non riuscire a pagare subito i debiti con lo Stato». Hanno mandato una preavviso di ganasce persino a una onlus torinese che si occupa di malati di cancro, per 3mila euro di debito per tasse rifiuti...
Qualcosina è cambiata, ma pochissimo, il Salva-Italia non salva certo gli italiani da Equitalia. Il decreto Monti sostituisce l’interesse usuraio del 9%  con una cifra variabile che però non si capisce quant’è (pari al «rimborso dei costi fissi del bilancio Equitalia», quindi quanto per il tartassato? Boh).

Annamaria... a dopo