sabato 3 luglio 2010

UOMINI E BESTIE - di CIPRIANO -


Chi è l'essere umano e chi è la bestia?



 Le riflessioni di Cipriano
Siamo ormai entrati nel pieno della stagione
estiva, ed in essa si acuiscono ed esplodono
tra i tanti, due grossi problemi in uno, anche
se proporzionalmente differenti come gravità
ma non come principio: l’abbandono degli
anziani e l’abbandono degli animali di casa.
La cronaca quotidiana ne è così piena che
talvolta, presi da una profonda nausea,
verrebbe voglia di chiudere il “registro”
e parlare di altro; ma la realtà e la miseria
morale di taluni (o molti) mi inducono in
questa riflessione, se non altro per una sorte
di intimo e personale riscatto come essere
umano; il tutto però continua ad essere così
triste e inquietante che vien voglia di occuparsi
esclusivamente di quadrupedi, pennuti e affini.
Due delle tante notizie, prese così  a
caso e messe a fianco come pura riflessione;
la prima parla di un micio che ha affrontato un
viaggio di 3200 chilometri (!!!) per riunirsi
con la sua famiglia che aveva traslocato
dall’Uzbekistan in Russia.
L’antefatto: due anni prima tale Ravila Hairova,
una donna uzbeka di 52 anni, causa un urgente
trasferimento, aveva affidato a malincuore il suo
gatto Karim ad una vicina, pensando che
il viaggio ed il trauma per lui fosse troppo lungo,
faticoso e pericoloso.
Gli aveva anche lasciato la sua sedia preferita,
il cuscino su cui dormiva e la ciotola in cui
mangiava, in modo che così si sarebbe sentito
sempre a casa.
Circa una settimana fa la donna, rientrando dal
lavoro, ha trovato un gatto mezzo morto di fame
che miagolava dietro la porta della sua nuova
casa a Liska, in Russia, e ha riconosciuto subito
il suo Karim.
“Quando ho imboccato il vialetto di casa ho
visto un gatto spelacchiato e molto magro che
guardava la porta e ogni tanto miagolava,
sembrava che aspettasse qualcuno.
Mi sono avvicinata e l’ho riconosciuto, era proprio
il mio Karim. Mi sono sentita male per l’emozione
e la sorpresa, non riuscivo a credere ai miei occhi.
Non so come abbia fatto a trovarci ma sono felice
che ci sia riuscito” ha dichiarato la signora Ravila.
In parallelo la seconda notizia di pochissimi
giorni fa.
In una cittadina italiana, su segnalazione di un
vicino di casa che non lo vedeva più, la polizia
scopre il corpo di un anziano di 83 anni, morto da
almeno quattro giorni.
F.D. queste erano le iniziali dell’anziano, viveva
da solo dalla morte della moglie avvenuta
alcuni anni prima, ed ultimamente a detta dei vicini
si stava lasciando andare di inedia per la solitudine.
Cosa incredibile è che a meno di 500 metri abitava
il figlio, “stimato professionista” del posto, nonché
infaticabile organizzatore di tornei di calcetto;
a suo dire “aveva pochissimo tempo” per potersi
recare dal padre che però sentiva telefonicamente
“ una volta alla settimana …”
...Mi astengo da qualsiasi e libero commento che
potrebbe farmi sconfinare nell’insulto, cosa che
non voglio.
Certo il paragone del gatto che fa 3200 km per
riunirsi alla padrona con i 500 metri che il figlio non
fa per vedere il vecchio padre, non può non farti
riflettere, anche se nel primo caso la signora
uzbeka aveva fatto il meglio per poter lasciare
il proprio animale nelle migliori condizioni, cosa
che con somma miseria umana non aveva fatto
con il padre l’umanoide preso dal calcetto e dagli
affari e da tante altre  emozioni.
Ora ditemi voi, amici: tra il micio e lo
“stimato professionista”, chi è l’essere umano
e chi è la bestia ?
  …Buon weekend  …Cipriano

METEO...e non solo

http://digilander.libero.it/jolie_inlove/Ciao_animato2.gif







si ride , si piange

Velone: una novantaduenne si candida

 

Ho 92 anni e voglio fare la velona!" Così una simpatica anziana, già da qualche tempo regina dell’etere, un autentico fenomeno mediatico con tantissimi i passaggi televisivi - sei volte a “I Fatti Vostri-Piazza Grande” su Raidue, tre volte a Uno Mattina su Raiuno; due volte a Festa Italiana, sempre RaiUno; ma anche una volta nel tg Studio aperto su Italia Uno – ha scritto a Mediaset.La sua temerarietà è stata addirittura premiata con una medaglia d’oro consegnata a Napoli dal premier Silvio Berlusconi.

Ma Anna Salomone – questo il nome dell’arzilla 92enne – ha ancora tre desideri: conoscere il Presidente americano Obama, chattare per cercare nuovi amici ed entrare nel dorato mondo dello spettacolo, andando in tv per ballare e gareggiare con altre concorrenti.
Così, ha scritto una lettera al responsabile del casting “Velone”: 

«Ho 92 anni e voglio fare la velona! Mi chiamo Anna Salomone, ho 92 anni, e voglio sfondare nel mondo dello spettacolo! Vivo sola, ho cinque figli, 14 nipoti e 18 pronipoti. Non riesco a stare ferma, ho preso la patente a 60 anni: dall’età di 86 anni volo in deltaplano, mi piace andare in motorino. Vado tra le nuvole e in motorino di nascosto, perché i miei figli non vogliono. Sono stata premiata con una medaglia d’oro dal presidente Silvio Berlusconi. Il prossimo compleanno lo festeggerò sul deltaplano facendo spegnere le candeline al vento, poi tutti a pranzo e rientro a casa per fare una nuova esperienza: in serata ho deciso di cominciare a chattare, per cercare nuove amiche! Ho anche un “manager-addetto stampa”, che mi ha collocato tante volte in televisione, su giornali nazionali, che mi segue e che mi ha spinto a scrivervi. Lo scorso anno, Giuseppe Sangiovanni (il mio giornalista-manager) ha ideato per me un calendario, dove ho posato per dodici mesi. Calendario presentato a Studio Aperto, telegiornale di Italia Uno e in altre trasmissioni nazionali. Che dire ancora? Mi piace ballare, sono sana come un pesce, mangio di tutto, non prendo alcuna pillola, faccio la badante a me stessa: cucino, stiro, lavo, rassetto. Mi piacerebbe, se fosse possibile, fare la pubblicità della candeggina (Ace per intenderci)».

ecco la considerazione di un amico  a proposito delle velone e degli anziani in genere..

 

 

 

 

 https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoQaQ-3oPAvCek5audqp_RN43kBaPVxFANudO73vLXy5jYcXWYL1D-3Kpskkuv75g-NfvIBufcHKrlNNx593Qun9NfZj23RXsidJl076ZZb0KbSpQ1KaDo81KswjUhE0nw9Odps248fPc/s400/buon+fine+settimana+4.gif

venerdì 2 luglio 2010

LACRIME - di Vicky -


Ti ho sentita piangere stanotte,


sono forse io la causa delle tue lacrime?

avrei voluto abbracciarti, stringere sul mio cuore,

non ho avuto il coraggio di farlo, perdonami.

Tu sei la mia rosa preferita,

non vorrei mai vederti appassire per causa mia.

Tu, come figlia mi hai dato tanto amore,

a volte sembra che sei tu la mia mamma,

tu mi aiuti, mi consoli, mi incoraggi,

tutto questo dovrei farlo io a te.

Ora ti asciugo le calde lacrime,
 
ti stringo sul mio cuore e ti sussurro.

TI VOGLIO BENE


http://www.scolorando.it/tags%20senza%20cornice/rosa.gif

VICKY


Cassazione: la moglie 'forte' si puo' maltrattare

 E’ una sentenza che farà discutere. La Cassazione ha annullato una condanna a 8 mesi di reclusione nei confronti di un marito il quale ha sostenuto di non aver ‘maltrattato’ la moglie giacché questa “non era per nulla intimorita”. La donna era solo “scossa ed esasperata”, nonostante i maltrattamenti e le percosse si ripetessero da almeno tre anni. In pratica, secondo la Consulta non si può parlare di ‘maltrattamenti’ se la moglie è caratterialmente forte....che vergogna !


Le mogli che hanno un carattere «forte» e che non si lasciano «intimorire» dal clima di intimidazione, comprensivo di percosse, al quale le sottopone il marito corrono il rischio di vedere assolto il coniuge dal reato di maltrattamenti proprio per via della fermezza della loro forza d'animo. La Cassazione, infatti - nonostante il parere contrario espresso dalla Procura dello stesso 'Palazzacciò - ha annullato la condanna a 8 mesi di reclusione nei confronti di un marito, giudicato colpevole sia in primo che in secondo grado per aver maltrattato la moglie per tre anni. Numerose le prese di posizione - di parlamentari donna e associazioni contro le violenze sulle donne - assai critiche su questo 'verdetto'. In particolare, dinanzi alla Suprema Corte il marito aggressivo, residente a Livigno (Sondrio), ha sostenuto con successo che non si trattava di maltrattamenti in quanto la moglie «non era per nulla intimorita» dal suo comportamento ma solo «scossa, esasperata, molto carica emotivamente». Sandro F. (45 anni) era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Sondrio, nel settembre 2005, e poi dalla Corte d'appello di Milano, nell'ottobre 2007. Ad avviso dei magistrati di secondo grado «la responsabilità dell'imputato era provata sulla base di sue stesse ammissioni, anche se parziali, e sulla testimonianza di medici, conoscenti e certificati medici, da cui si ricava una condotta abituale di sopraffazioni, violenze e offese umilianti, lesive della integrità fisica e morale» della moglie, Roberta B., sottoposta a «continue ingiurie, minacce e percosse». In Cassazione Sandro F. ha sostenuto che non era stata ben considerata la circostanza che sua moglie «per ammissione della stessa di carattere forte, non fosse intimorita dalla condotta del marito». In sostanza secondo l'uomo i giudici avevano «scambiato per sopraffazione esercitata dall'imputato» quello che era solo «un clima di tensione fra coniugi». La Cassazione - con la sentenza 25138 - ha dato ragione all'uomo dicendo che non si può considerare come «condotta vessatoria» l'atteggiamento aggressivo non caratterizzato da «abitualità». I fatti «incriminati» in questa vicenda - prosegue la Cassazione - «appaiono risolversi in alcuni limitati episodi di ingiurie, minacce e percosse nell'arco di tre anni (per i quali la moglie ha rimesso la querela), che non rendono di per sè integrato il connotato di abitualità della condotta di sopraffazione» necessaria alla configurazione del reato di maltrattamenti. «Tanto più che - conclude la Cassazione - la condizione psicologica di Roberta B. per nulla intimorita dal comportamento del marito, era solo quella di una persona scossa, esasperata, molto carica emotivamente». In conclusione: la condanna è stata annullata «perchè il fatto non sussiste». «Ancora una volta una sentenza della Cassazione riporta al buio medioevo la condizione delle donne. È inaudito - ha detto Alessandra Mussolini del Pdl - che non costituisca reato maltrattare una donna che si dimostri forte e non intimorita. Queste sentenze hanno il solo effetto di vanificare le leggi che faticosamente il Parlamento vara per garantire il rispetto del genere femminile». Per Rosy Bindi del Pd questo 'verdetto' dimostra che «il maschilismo è duro a morire nella società come nelle aule dei tribunali e a maggior ragione dobbiamo continuare a difendere con la cultura della parità, con buone leggi e vere politiche di uguaglianza la dignità e i diritti delle donne». Secondo Barbara Saltamartini, responsabile del Pdl per le Pari Opportunità, «in un momento in cui la violenza sulle donne, soprattutto quella familiare, continua a riempire le cronache dei giornali, credo che un messaggio del genere possa risultare devastante, soprattutto per le vittime». Sconcerto è stato espresso anche dal Telefono Rosa: «è una vergogna - ha detto la presidente Gabriella Moscatelli -: ci aspettiamo da tutti i nostri parlamentari uomini, dai Ministri e dal Presidente del Consiglio una presa di posizione pubblica su una sentenza così grave».

Annamaria... a dopo

METEO...e non solo








si ride, si piange..



giovedì 1 luglio 2010

PER 7 TURISTI SU 10 NOI ITALIANI SIAMO CAFONI E MALEDUCATI



Urla e schiamazzi per strada, motoscafi che arrivano quasi in spiaggia, acquascooter che sfrecciano sottocosta, radio ad alto volume, spintoni e ressa continua e un'incredibile ignoranza delle lingue estere. Ecco il peggio dell'Italia secondo 7 turisti stranieri su 10 che hanno scelto il Bel Paese come meta delle loro vacanze. Almeno secondo uno studio, promosso dalla rivista Vie del Gusto in edicola nei prossimi giorni, condotto su 1.350 turisti stranieri (in maggior parte inglesi, tedeschi e Usa), a cui e' stato chiesto un parere sulla loro vacanza in Italia. Approfonditi corsi di bon ton e galateo, infarinatura di inglese, tedesco e francese e una frenata sui prezzi: queste le richieste degli stranieri per tornare a trascorrere le ferie in Italia.

A rovinare le loro vacanze, infatti, sono l'incivilta' e la maleducazione (61%), l'impossibilita' di comunicare nella loro lingua (75%) e i prezzi talvolta troppo esagerati (47%). Nonostante il 57% affermi che non si tratta del primo soggiorno in Italia e il 41% ammetta di scegliere lo Stivale almeno una volta ogni 3 anni, non mancano infatti le lamentele che spingono i turisti stranieri a non ritornare sicuramente (4%) o molto probabilmente (24%). Ma uno su tre tornera' sicuramente. L'Italia e' visitata ogni anno da oltre 30 milioni di turisti stranieri; scelgono il sud (24%), le isole (23%) e il centro Italia (21%) in egual misura, e sono alla ricerca di tranquillita' e relax (71%), divertimento (57%) e cibo gustoso (49%). A rendere speciale, infatti, il loro soggiorno in Italia, sono l'amore tutto tricolore per la tradizione e la genuinita' (78%), la generosita' e il calore della gente (67%), l'enogastronomia (51%) e le bellezze paesaggistiche (49%).


Annamaria... a dopo

SENZA PROFERIRE PAROLA - di ENZO -


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Nel silenzio del tramonto
Voltai le spalle
Al sole e al mare

Io attendevo solo
in preda alla perfidia
di un impietoso sole di giugno

La tua esile figura comparve
puntuale con andatura sicura

Col cuore impazzivo
Con l’anima rinsavivo di speranze

Mi venisti incontro
Mi baciasti con le tue pupille
raccogliesti la mia mano
E riprendemmo il cammino… comune,
Che il  Destino aveva già allestito,
senza proferire parola

 http://blogsimages.skynet.be/images_v2/000/058/690/20060402/dyn004_original_298_268_gif_58690_d489889bad6e3150291871d460e11d03.gif

 ENZO

METEO...e non solo

LOVE SONG (canzone d'amore)





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E' arrivato il grande caldo e quando si tratta di combattere la sete, ognuno ha la sua ricetta infallibile. C’è chi dice che nulla sa combattere l’arsura come il tè freddo, chi ricorre alle spremute, chi a frullati e centrifugati, chi risolve tutto con un bicchiere di latte, una bevanda gassata, una birra. Il problema è stabilire chi ha ragione e chi sbaglia o, peggio, accentua la sete e soprattutto aggiunge calorie.
Ogni giorno, in estate, il nostro organismo perde più di due litri di liquidi. Reintegrarli è indispensabile, ma è fondamentale farlo nella maniera più corretta, se non vogliamo che quello che beviamo si ripercuota sulla bilancia.
Dando per scontato che l’unica soluzione davvero efficace al cento per cento è l’acqua, è importante allora imparare a conoscere quali bevande tolgono meglio la sete senza apportare troppe calorie.
Proviamo dunque a dare i voti per capacità dissetante e apporto calorico alle principali alternative all’arsura.
http://www.fantasygif.it/CibiBevande/cockt6a.gif
Dall’arancia al tè freddo, tutti i promossi

Spremuta di arancia: voto 9
Da promuovere a pieni voti già soltanto per le preziose sostanze che contiene: acqua (all’89%), vitamine (C, B1, B2, PP), sali minerali (potassio, calcio, sodio). Il suo asso nella manica è però un particolare olio essenziale presente nell’arancia amara, l’aurantia marina, molto dissetante. Un trucco light? Evitate di aggiungere zucchero. Al gusto risulterà un po’ più aspra, ma il potere dissetante saà maggiore.

Tè freddo (preparato in casa): voto 8,5
Anche qui la presenza dell’acqua è decisiva. Perché sia davvero dissetante e a prova di bilancia l’ideale sarebbe berlo amaro, ma sfidiamo chiunque a gradire un bicchiere di tè freddo senza almeno un cucchiaino di zucchero. Fate quindi in modo che non sia proprio ghiacciato, ma a temperatura ambiente o appena fresco. Avvertenze: la teina e i tannini sono astringenti, occhio quindi se soffrite di stipsi.

Centrifugato di frutta o verdura: 8
Altra soluzione molto valida. Oltre che sull’acqua (presente al 90%), basa tutto il suo potere dissetante sul fatto che la centrifugazione riduce a zero le fibre. È bene non berlo troppo fresco e lontano dai pasti. Ottimo integratore per chi fa sport, perché compensa la perdita di sali minerali.
Scegliendo la frutta più adatta ai regimi dietetici, come mele e melone, e tra le verdure di stagione i pomodori (a basso contenuto calorico), potete star sicuri di non aggiungere troppe calorie.

Latte: voto 7
Pur essendo ricco di sostanze utili all’organismo (vitamine, proteine, sali minerali), la sua capacità contro la sete ...

è dovuta all’acqua che contiene, ma soprattutto a una sensazione momentanea che svanisce in fretta. In realtà, il latte non è così dissetante. Oltretutto, può richiedere uno sforzo in più al momento della digestione. In ogni caso è meglio puntare su quello parzialmente o totalmente scremato.

Birra: voto 7
Tanta acqua (91%) più quantità minime di potassio, fosforo e carboidrati. L’alcol contrasta l’azione dissetante solo se si eccede con le quantità, perché disidrata le cellule dell’organismo.
Attenzione: le calorie nella birra derivano in parte dagli zuccheri e in parte dall’alcol. Più la birra è a bassa gradazione alcolica, minore sarà l’apporto calorico. Preferibile per chi sta a dieta quella analcolica.


Dalla cola al caffè freddo, tutti i bocciati

Frullato di frutta (o verdura): voto 5
Nei frullati si utilizzano gli stessi ingredienti dei centrifugati, ma con l’aggiunta di latte. In questo caso, però, le fibre non vengono eliminate del tutto: abbinate al latte, attenuano il potere dissetante. In generale, quindi, un frullato di frutta apporta pochi liquidi. Se proprio si deve scegliere, meglio il frullato di verdura perché è meno calorico e più ricco di potassio.

Bevande gassate (alla cola): voto 4
Graditissime al palato, quasi inutili contro l’arsura. Rinfrescano senza però dissetare perché hanno troppi zuccheri (fino a 35 g in una lattina). Spesso sono demonizzate, ma attenzione: in termini di calorie non c’è molta differenza tra un bicchiere di cola e uno di succo di frutta confezionato.

Bevande analcoliche alla frutta: voto 4
Rispetto ai succhi, la presenza di frutta è ridotto al 12%. Il resto è acqua, anidride carbonica e zuccheri. Conseguenze: basso potere dissetante e ripercussioni sulla bilancia.

Tè confezionato (tetrapack o lattina): voto 5
Le qualità dissetanti di questa bevanda sono poche, perché, come le altre bevande zuccherine, sottrae acqua alle cellule dell’organismo e fa tornare subito la sete. Per dissetarsi meglio consumarlo a temperatura ambiente. Ma lo zucchero che contiene (e che non si può ridurre o eliminare, perché fa parte degli ingredienti industriali) lo rende tutto fuorché light.

Caffè freddo: voto 4
Sarà anche molto buono, ma è davvero poco dissetante. In più, non è propriamente quel che si dice “un amico della bilancia”: ha un discreto contenuto calorico perché contiene proteine, grassi e zuccheri del caffè in polvere. Da preferibile la variante a base di caffè d’orzo, che è più leggero e contiene più acqua.
 
da: staibene

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 una ricetta per preparare in casa una bevanda rinfrescante


  ..dissetante e anti infiammatorio per tutto l'organismo. Ci sono diverse ricette, io vi propongo questa di mia mamma Grazia è  semplice e molto buona.

Ingredienti
  • 100 g di mandorle sbucciate
  • 100 g di miele
  • 1 litro di acqua minerale naturale
Procedimento
Immergete per circa 30 minuti 100 g di mandorle secche in acqua tiepida per eliminare la pellicola che le ricopre. Trascorso questo tempo, scolatele e premetele fra il pollice e lèindice in modo che il frutto scivoli fuori. Tritate ora grossolanamente le mandorle con una mezzaluna (non usate il frullatore o il mixer in quanto il calore sprigionato dalle lame può dare un cattivo sapore alle mandorle). Pestatele poi in un mortaio fino a ridurle in una pasta omogenea; mentre fate ciò bagnate spesso le mandorle con poca acqua fredda per impedire che trasudino olio. Aiutandovi con una frusta, sciogliete 100 g di miele nel litro di acqua minerale, stemperatevi la pasta di mandorle, mescolate bene e lasciate riposare per 30 minuti. Trascorso questo tempo, attraverso una sottile garza introdotta nel colino, filtrate il tutto in una bottiglia che conserverete ben chiusa in frigorifero.

 http://www.viveremeglio.org/0_immagini/ventilatore.gif


http://www.megghy.com/gif_animate/cose_oggetti/ventilatori/15.gif
 .. QUALCHE SORRISO?
ECCO UNA RACCOLTA DI NOTISSIME INCOMPRENSIONI...
TRA MASCHI E FEMMINE...
MA CHI CAPISCE VERAMENTE QUESTE DONNE?
Se sei tenero con loro... sei un idiota.
Se non lo sei... sei un'insensibile.
Se non lavori... sei un nullafacente.
Se lavori (e per questo non sei mai a casa)...s'incavolano.
Se devono sempre pulire loro la casa (perché tu sei al lavoro)...
ti sei fatto la serva.
Se vuoi dare una mano... "Levati che faccio da sola!"
Se qualche volta pagano loro... te ne stai approfittando.
Se paghi tu... poi pretendono di fare le mantenute
.
Se vuoi andare a letto con loro... sei un porco.
Se non ci provi... sei gay.
Se loro fanno carriera... è per le loro capacità.
Se la fai tu... è perché viviamo in un mondo maschilista.
Se loro escono con altri... è perché sono amici.
Se tu esci con altre... sei infedele.
Se esci con una donna senza soldi... sei un opportunista.
Se esci con una ricca... sei un cercatore di dote.
Se a 30 anni non si sposano...
diventano delle zitelle acide non sapendo che la vita è appena iniziata.
Se tu a 30 anni non ti sei sposato...
sei uno attaccato alla gonna della mamma.
Se sei di cattivo umore... sei stronzo.
Se lo sono loro... poverine, hanno il mal di pancia!
Se sei brutto... non ti degnano di uno sguardo.
Se sei bello e intelligente... sei sicuramente un'incallito playboy.
Se hanno un'amante... è perché tu non hai mai prestato
tutte le attenzioni e le cure che ti chiedevano.
Se l'amante è tua... sei un bastardo!
Se sono insopportabili... cerca di capirle,
hanno avuto una pessima giornata!
Se lo sei tu... "Non mi vuoi più bene!"

MA CHI LI CAPISCE GLI UOMINI?


Se sei tenera con loro.... sei una stupidina.
Se non lo sei... sei un insensibile.



Se non ti curi del tuo aspetto... sei trasandata.
Se ti curi troppo... vuoi far la civetta con un altro.


Se non lavori... sei una semplice casalinga.
Se lavori (e guadagni più di loro)... si incavolano.


Se devono sempre pagare loro... è un approffittarsene.
Se paghi tu.... si sentono sminuiti.


Se vai a letto con loro.... sei poco seria.
Se non ci vai... non li ami.


Se loro fanno carriera... è per le loro capacità.
Se la fai tu... è perché sei andata a letto con il capo.


Se loro escono con altre... fa parte della loro natura.
Se tu esci con altri... sei infedele.


Se esci con un uomo senza soldi... sei una stupida.
Se esci con un miliardario... sei un'interessata.


Se a 30 anni non si sposano.... diventano dei single ricercatissimi.
Se tu a 30 anni non ti sei sposata... ormai hai perso il treno.


Se sei di cattivo umore... sei una nevrotica.
Se lo sono loro... poverini, non li capisci!


Se sei brutta... non ti degnano di uno sguardo.
Se sei bella e intelligente... ti temono.


Se ti fanno le corna e stai ancora con loro...
più stupida non potresti essere.
Se tene vai e li prendi a calci... non hai pazienza.


Se hanno un amante... è perché a casa loro non trovano
ciò di cui hanno bisogno.
Se l'amante è il tuo... sei una puttana!


Se loro vanno in giro con una più giovane... bravo, bravo, bravo!
Se lo fai tu... è perché hai bisogno che ti facciano il favoretto


Se sono insopportabili... cerca di capirli,
hanno avuto una giornataccia!
Se lo sei tu... hai di sicuro le mestruazioni!

 


ANNAMARIA... a dopo

mercoledì 30 giugno 2010

CI FOSSE AMORE...... di Salvatore Migliore

CI FOSSE AMORE ........





Vedrei gli uccelli volare
E volerei con loro
Sopra la luna.
E da lassù
Abbraccerei la terra
Come fossi Tu.
E sognerei di Te
Come fosse Lei
E piangerei………
…….E forse impazzirei.
TOTO'

martedì 29 giugno 2010

CRONACHE DA L'AQUILA

Ricevo questa mail-denuncia da amici e mi sento in dovere di pubblicarla.


È maledettamente vero...  Grazie Silvio!!!! E il Tuo governo "del Fare".
 

......Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero
crediti,per conto di Sky. Mi dice che risulto morosa dal mese di
settembre del 2009.
Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho
lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno. Causa terremoto.
Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete
crollata.Ammutolisce.
Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi
di
dovere. Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a
posto.
Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un
paio
di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una
scalinata in selci
che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio.
E mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì. Lei
ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia
città
oggi. Ed io lo faccio.
Le racconto del centro militarizzato. Le racconto che non posso
andare a
casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno
indisturbati.
Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi
che
non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare
noi
a sopravvivere. Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a
pagare
le
tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo. Le racconto che
pagheremo
l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E ripartiranno
regolarmente
i
pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla. Che, a
luglio,
un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta
paga
734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le
tasse, ma restituiremo subito tutte
quelle non pagate dal 6 aprile. Che lo stato non versa ai cittadini
senza casa,che si gestiscono da soli,ben ventisettemila, neanche
quel
piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a
pagare
un
affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun
controllo.
Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso
pagava
per un'appartamento in via Giulia, a Roma.
La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri
costruiti
a prezzi di residenze di lusso. Le racconto la vita delle persone
che
abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio.
O
un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla
loro
terra. Lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei
professionisti
che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto
calo. Le racconto di una città che muore.
E lei mi risponde, con la voce che le trema.
" Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non
potete
restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo.
Chiamate la stampa. Devono scriverlo."


Loro non scrivono voi fate girare

Annamaria... a dopo

CORSO DI ITALIANO - Docente ENZO..(corso quasi serio -"lezione 3"-)


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_qO7i4cxn-1KJ3boxxxoCvZbbY18U46fYSyGKM4qGBrC5sgGPa3HTkUPsIirAQ3MB4QFobPey3Ulsp9Mmo64c59f8TU1poNDO79BlMKvXExEYzDDYO11E2xToWKjgYi0km-AfpisLGCE_/s320/ITALIANO.gif

COME PARLARE E SCRIVERE MEGLIO
Corso di grammatica italiana

la lezione n.1 in data 14-06-2010
la lezione n.2 in data 22-06-2010

Lettere maiuscole e minuscole


Se io dovessi mandare un biglietto al mio direttore, devo scrivere:

                   Signor Dottore o Signor dottore?

- Si offenderà il direttore se scriverò il suo titolo con l’iniziale minuscola?
- Devo proprio scrivere Direttore? E Vice-direttore?   o vice-Direttore?

riuscite a capire la differenza?

Chiariamo le idee esponendo le regole; la grammatica italiana ci dice che i casi in cui la lingua italiana esige l’iniziale MAIUSCOLA sono i
seguenti:

1-   all’inizio di un discorso o di un periodo, cioè dopo il punto fermo. Ecco un esempio:

La bottiglia è  sul tavolo.
Ragazzi, fate silenzio.

         Dopo il punto interrogativo ed esclamativo ci vuole l’iniziale maiuscola, ma talvolta non si mette la maiuscola, quando non esiste un netto distacco dal discorso precedente. Vedi esempio:

I contadini balzano a sedere sul letto; i giovanotti sdraiati sul fienile tendono l’orecchio, si rizzano. “Cos’è?  Cos’è?

2-   dopo i due punti (:),  quando si riportano le parole dette nel discorso diretto, racchiuso tra le virgolette. Vedi esempio:

La voce petulante della bambina mi ha fatto trasalire: “ Voglio la bambola!? ”

3-   nei nomi di persona (cognomi, soprannomi eccetera), di animali, di località geografiche, topografiche, di associazioni istituzioni, ditte, eccetera: vedi gli esempi:

Alessandro Manzoni, Italia, Firenze, Fido, Touring  Club Italiano, la Rinascente;

4-   nei nomi che indicano dignità o cariche di particolare rispetto:

il Papa, il Re, il Presidente della Repubblica, Sua Eccellenza, ecc.

Quando però tali nomi sono accompagnai dal nome proprio di persona, rimangono con l’iniziale minuscola:

i re, gli imperatori, i ministri;

5. nei nomi dei popoli

         i Francesi, gli Spagnoli, i Longobardi.


6. nei titoli dei libri, dei giornali, delle opere teatrali e d’arte, eccetera:

         L’Iliade, il Messaggero, il  Barbiere di Siviglia.


7. nei nomi indicanti  feste religiose o civili ed epoche storiche:

         L’Epifania, il Natale, il Quattrocento, il Novecento, il Risorgimento.


8. Ci sono anche scrittori che mettono la maiuscola nei nomi dei mesi, delle stagioni, dei giorni, ma voi rispetterete la grammatica. Quindi, lettera minuscola per

i mesi:                 gennaio, febbraio, eccetera;
le stagioni:         estate, autunno;
i giorni:               lunedì, martedì...


9. Nelle fiabe, se personifichiamo nomi comuni, animali compresi, questi vanno scritti  con l’iniziale maiuscola:

Un giorno l’Orso incontrò il Lupo.


Non siamo esaustivi, ne sono consapevole, ma vi suggerisco di leggere molto, assiduamente: ne avrete grande beneficio culturale. Noi siamo voracissimi lettori e vi assicuro che la lettura e’ stata ed è per noi (per me) come uno spartito musicale lo è per un musicista.


LE CONSONANTI E LE LORO INSIDIE

Volete sapere perché si chiamano consonanti, e’ semplice…perché “suonano insieme”.
Le altre  16 (sedici) lettere dell’alfabeto italiano che non sono vocali, per essere pronunciate devono appoggiare il loro suono su una delle  5 (cinque)  vocali, e perciò si definiscono consonanti  (appunto, perché devono “consonare”, cioè “sonare insieme” con le vocali).

Attenzione ora:  entrano in ballo tutto l’apparato della bocca e della gola (gruppo oro-faringeo). Seguitemi con attenzione.

Se badate al movimento che avviene nella vostra bocca, vi accorgete che mentre pronunciate le consonanti
                                        d, l,  n,  r,  s,  t,  z
la vostra lingua tocca i denti: perciò queste sette consonanti costituiscono il gruppo delle  dentali. Inoltre,  l  e  r  sono dette  liquide, perché provocano una vibrazione della voce che le fa apparire particolarmente scorrevoli; n  (come  m), è altresì  nasale perché l’emissione del suono avviene attraverso il naso…non ci credete? Provate  a serrare le narici mentre pronunciate qualche parola che contenga  n  o  m  e vi accorgerete subito del suono deformato); s  e  z  sono anche sibilanti perché quando le pronunciamo si avverte un leggero sibilo.
Quando pronunciamo  b, p,  e anche, sia pure con diverso movimento, f, m, v, ci serviamo delle labbra: queste consonanti sono  perciò dette labiali (in latino labia = labbra).


DUE LETTERE ANTIPATICHE? No, davvero!!

“A”  e  “H”:  una vocale e una consonante.

Facciamo un giochetto? Provate a  scrivere la lettera A  e subito dopo scrivete la lettera H…così
                                          
                                                        “AH”

e’ un’esclamazione che esprime vari sentimenti: dolore, piacere, meraviglia. Capito?

Ora, fate il contrario; scrivete prima la lettera H  e poi la  A

cioè così:                                         “HA”

la parola cambia significato…e allora diventa un  VERBO, cioè diventa una voce del verbo AVERE, modo indicativo, tempo presente, terza persona, singolare. CHIARO? Bene!
Allora e’ proprio il caso di chiarire altre idee.

La lettera “h”: un’avventizia tuttofare
ovvero la lettera  “h” e le sue funzioni

Vi prego di fare molta attenzione, perché? perché  e’ un errore che leggo spesso  nelle chat. Seguitemi e chiariremo tutto.
La lettera h nella nostra lingua ha alcune importantissime funzioni. Tutti sanno che basta inserire una  h  tra una c   o  una g  e le vocali  e , i  perché il suono della  c  e della g  diventi gutturale.
Esempi:
                   Giotto        : suono  palatale (palato)
                   ghiotto      : suono gutturale (gola)
                   duci           : suono palatale 
                   duchi         : suono gutturale
                   getto          : suono palatale
                   ghetto        : suono gutturale

Sin qui è difficile sbagliare: soltanto un ignorante scriverebbe “chane” o “ghatto”.
Ma in italiano la  h  è usata, per una convenzione dei grammatici, cioè quegli antipatici professori,  anche per distinguere nettamente l’uno dall’altro certi vocaboli che altrimenti figurerebbero scritti allo stesso identico modo perché identica è la loro pronuncia.
Esempi:
                   Sono andato  a  Roma     (a  è preposizione semplice)
                   Ah, che bella notizia!   (Ah (o ah) è una esclamazione)
                Mia moglie  ha  scritto       (ha è verbo)

ATTENZIONE, cari lettori!
Avrete notato nelle tre frasi che, mentre una semplice  a  è una preposizione, quando invece è seguita da una  h,  diventa  esclamazione (ah);  se l’h  è posta prima, è voce del verbo avere.
Lo stesso accade per la vocale o.
Esempi:
        
Domani  o dopo verrò a trovarti;  (o   è congiunzione);        
Oh, che sorpresa!  (Oh è esclamazione);
Non  ho invitato nessuno. ( ho è verbo).

Ripetiamo: o  è semplice congiunzione; oh con l’h messa dopo è esclamazione; ho, con l’h anteposta, è voce del verbo avere.

Proseguiamo con la lettera h.

La si usa ANCHE in altre interiezioni o esclamazioni. Vediamo:

ah            = esprime vari sentimenti: dolore, piacere, meraviglia;

ah ah      = “           beffa e riso;

ahi           = “          generalmente dolore, tristezza;

ahimé      = “           dolore, compassione, dispiacere: ahimè, che
                               guaio!
ahò          =”          esclamazione romanesca, usata  richiamare  
                              l’attenzione di qualcuno: ahò, è tardi;

        eh            =              1. (pronunciata aperta) esprime:
a)    stupore;
b)    dolore, rammarico;
c)     ansia;
d)    intonazione interrogativa, spesso usata quando non si è capito qualcosa e si chiede di ripeterla;
2. (pronunciata chiusa e breve) esprime:
     a) rimprovero (eh, che hai combinato?);
     b) esortazione (eh via, un po’ di buona volontà!
        
        ehi           =                1. si richiama l’attenzione di qualcuno: ehi,
                                            c’è qualcuno in casa?;
                                               2. esprime meraviglia:  ehi, hai proprio
                                                    preso una cantonata!

       
ih            =              esprime meraviglia, disgusto. fastidio e sim.

oh            =              esprime  gioia, piacere, meraviglia, dolore o
                                                     sdegno;

uh           =              esprime dolore o meraviglia.




- fine della 3^ lezione
- LA PUNTEGGIATURA sarà l’argomento della prossima  lezione.


Enzo

                  
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