sabato 3 luglio 2010

UOMINI E BESTIE - di CIPRIANO -


Chi è l'essere umano e chi è la bestia?



 Le riflessioni di Cipriano
Siamo ormai entrati nel pieno della stagione
estiva, ed in essa si acuiscono ed esplodono
tra i tanti, due grossi problemi in uno, anche
se proporzionalmente differenti come gravità
ma non come principio: l’abbandono degli
anziani e l’abbandono degli animali di casa.
La cronaca quotidiana ne è così piena che
talvolta, presi da una profonda nausea,
verrebbe voglia di chiudere il “registro”
e parlare di altro; ma la realtà e la miseria
morale di taluni (o molti) mi inducono in
questa riflessione, se non altro per una sorte
di intimo e personale riscatto come essere
umano; il tutto però continua ad essere così
triste e inquietante che vien voglia di occuparsi
esclusivamente di quadrupedi, pennuti e affini.
Due delle tante notizie, prese così  a
caso e messe a fianco come pura riflessione;
la prima parla di un micio che ha affrontato un
viaggio di 3200 chilometri (!!!) per riunirsi
con la sua famiglia che aveva traslocato
dall’Uzbekistan in Russia.
L’antefatto: due anni prima tale Ravila Hairova,
una donna uzbeka di 52 anni, causa un urgente
trasferimento, aveva affidato a malincuore il suo
gatto Karim ad una vicina, pensando che
il viaggio ed il trauma per lui fosse troppo lungo,
faticoso e pericoloso.
Gli aveva anche lasciato la sua sedia preferita,
il cuscino su cui dormiva e la ciotola in cui
mangiava, in modo che così si sarebbe sentito
sempre a casa.
Circa una settimana fa la donna, rientrando dal
lavoro, ha trovato un gatto mezzo morto di fame
che miagolava dietro la porta della sua nuova
casa a Liska, in Russia, e ha riconosciuto subito
il suo Karim.
“Quando ho imboccato il vialetto di casa ho
visto un gatto spelacchiato e molto magro che
guardava la porta e ogni tanto miagolava,
sembrava che aspettasse qualcuno.
Mi sono avvicinata e l’ho riconosciuto, era proprio
il mio Karim. Mi sono sentita male per l’emozione
e la sorpresa, non riuscivo a credere ai miei occhi.
Non so come abbia fatto a trovarci ma sono felice
che ci sia riuscito” ha dichiarato la signora Ravila.
In parallelo la seconda notizia di pochissimi
giorni fa.
In una cittadina italiana, su segnalazione di un
vicino di casa che non lo vedeva più, la polizia
scopre il corpo di un anziano di 83 anni, morto da
almeno quattro giorni.
F.D. queste erano le iniziali dell’anziano, viveva
da solo dalla morte della moglie avvenuta
alcuni anni prima, ed ultimamente a detta dei vicini
si stava lasciando andare di inedia per la solitudine.
Cosa incredibile è che a meno di 500 metri abitava
il figlio, “stimato professionista” del posto, nonché
infaticabile organizzatore di tornei di calcetto;
a suo dire “aveva pochissimo tempo” per potersi
recare dal padre che però sentiva telefonicamente
“ una volta alla settimana …”
...Mi astengo da qualsiasi e libero commento che
potrebbe farmi sconfinare nell’insulto, cosa che
non voglio.
Certo il paragone del gatto che fa 3200 km per
riunirsi alla padrona con i 500 metri che il figlio non
fa per vedere il vecchio padre, non può non farti
riflettere, anche se nel primo caso la signora
uzbeka aveva fatto il meglio per poter lasciare
il proprio animale nelle migliori condizioni, cosa
che con somma miseria umana non aveva fatto
con il padre l’umanoide preso dal calcetto e dagli
affari e da tante altre  emozioni.
Ora ditemi voi, amici: tra il micio e lo
“stimato professionista”, chi è l’essere umano
e chi è la bestia ?
  …Buon weekend  …Cipriano

4 commenti:

  1. Naturalmente la vera bestia è lo "stimato professionista", come giustamente ironizzi tu, Cipriano. Un caro abbraccio, visto che ho l'opportunità di incontrarti..

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  2. La causa è che viviamo una vita convulsa fra lavoro e un ricorrere piaceri,molti, vuoti senza valori da far dimenticare gli affetti veri.E'
    l'egoismo che riduce a bestia insensibile.
    Pino

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  3. E' vero, Pino. Io, ma per provocare, dico che guardiamo sempre troppo in basso e mai in alto.

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  4. Cipriano, prima di tutto ti dico bravo. Ottimo pezzo: constatazione e riflessione condivisibilissime. Ma, ed è cosa brutta, l'uomo pecca anche di disamore. Non è da tutti, ma cose vergognose e cose dilettevoli accadono. Allora condanniamo le prime e apprezziamo le seconde anche da parti di animali domestici, "animali" si fa per dire. Bravo. ENZO-Ducky

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