In questi tempi drammatici sotto tanti punti di vista, addirittura tragici
per eventi che si susseguono con angosciante frequenza, vorrei accendere una
luce confortante.
Apprendo che una ditta ha intrapreso una iniziativa lodevole : pagherà
l’I.m.u. per i propri dipendenti, entro certi valori di reddito, nonché coprirà
buona parte della stessa tassa per i lavoratori single.
Un interessantissimo servizio del TG2 è stato
dedicato all'iniziativa di solidarietà con i propri dipendenti di Giuseppe
Moro, proprietario dell'azienda Convertitalia, operante in uno dei pochi
settori in crescita della nostra economia, quello delle energie alternative e
rinnovabili. L’azienda, al posto
dei soliti panettoni e regali aziendali, per Natale ha deciso di regalare l’
I.m.u. ai propri dipendenti, per compensarli della perdita di capacità
d'acquisto decretata dai cosiddetti "tecnici" : un’iniziativa davvero
bella ed interessante!
Prendo in prestito parte dell’articolo riportato dal Corriere della sera .
. .
. . . così se
il Governo Monti ha chiesto a tutti gli italiani di fare sacrifici con la nuova
tassa sulla prima casa, il sig. Giuseppe Moro, presidente e amministratore
delegato dell’azienda che fa ruotare i pannelli solari in base alla posizione
del sole ( fotovoltaico a concentrazione ) ha deciso di rimborsare l’importo
della nuova ICI ai suoi dipendenti. “Quando abbiamo saputo che tornava l’ Ici,
abbiamo visto che sarebbe stato doloroso per operai che guadagnano 1.400-1.600
euro, e saranno circa 35-40 i dipendenti coinvolti, con un reddito annuo familiare
complessivo fino a 65 mila euro.
Sono ovviamente esclusi i
dirigenti, che non ne hanno bisogno”. Per
la Convert Italia quindi proprio una bella mossa per dare smalto al proprio
marchio.
In sintesi l’I.m.u. verrà rimborsata al 100% per chi ha figli a carico
minori di 26 anni, mentre a quelli senza figli il 70%, fino a un massimo di ben
duemila euro.
“Ci costerà tra 60 e 100 mila euro”.
Lo faremo per il 2012, poi ci tareremo perché non possiamo ripeterlo
tutti gli anni, anche se le cose per il nostro settore non stanno andando
malissimo” - continua il signor Moro.
E’
naturale che sia sorto il dubbio che si tratti di una manovra di marketing . .
.
la risposta è stata sufficientemente onesta : solidarietà 70% - marketing 30%
!
Il signor Moro compie così un gesto di solidarietà
e, se vogliamo, di amore per la propria azienda, nell’ottica in cui gli
impiegati non sono semplici sottoposti da sfruttare, ma piuttosto collaboratori,
la cui serenità economica è la chiave di un ambiente lavorativo migliore, e in
ultima analisi, di competitività ed efficenza maggiori.
Non si sta scoprendo “l’acqua calda” . . . il primo
ad avere questo tipo d'intuizione, nell'era moderna, fu Henry Ford, fondatore
di quella che diventò la più grande casa automobilistica del mondo. E
lo diventò rapidamente in quanto Ford pagava profumatamente tutti i suoi
dipendenti, perchè in cambio otteneva vantaggi anche maggiori: innanzitutto si
creavano le condizioni per cui gli operai e gli impiegati stessi potevano permettersi
di comprare le automobili che producevano, facendo così aumentare di molto le
vendite.
Il
punto centrale della strategia Fordista era però quello di assicurarsi una
forza lavoro contenta, felice di andare a lavorare, felice del proprio tenore
di vita, e orgogliosa di lavorare per Ford, e tutto questo rendeva le fabbriche
più efficienti, ed i prodotti, migliori : una lezione che sembra non del tutto
dimenticata.
Inserire nel tessuto
economico gesti del cuore come quello dell'azienda di Giuseppe Moro, può rappresentare
un futuro possibile per l'Economia, perchè si trasformi gradualmente da
Economia della predazione in strumento della vera crescita umana.
Questa la risposta ai
supertecnocrati europei senza cuore ed alla finanza schiavista! (n.d.r.tg2)
Nel mettervi a parte
di questa notizia, non vorrei sembrare
“Alice nel paese delle meraviglie” ! Sono abbastanza disillusa da tante
iniziative lodevoli che si rivelano “fregature” ancor più mastodontiche . . .
Ma nonostante il
mio realismo, vorrei che la nostra vita
fosse condita di sano ottimismo, seppure in piccole dosi, dando fiducia a chi,
anche senza voler ammantarsi di eroismo, cerca di lacerare il manto nero della
disperazione che sembra voler soffocare il nostro futuro.
Forse non posso offrire a tutti una coppa di spumante
beneaugurante, ma almeno un bicchiere ve lo offro . . .
MEZZO PIENO . . . non . . . mezzo vuoto !
MARIA... a dopo