segue la prima parte del 30-dicembre-2010
ENZO: Duckino, su, continuiamo con l’amore che scompare?
DUCKY: Smettila, ti ho già detto di non chiamarmi più Duckino!
ENZO: Dai, mi piace chiamarti così…o meglio ti piace Duckinuzzo…o Duckinuccio? Ecco ecco, Duckinello, che ne dici?
DUCKY: Un attacco di “cretinite”? un calo di zuccheri? Sicuro di star bene? Sai bene che Duckino è il nome del mio canarino.
ENZO: Scherzavo, certo che lo so. Torniamo seri, su. Ti chiedo in quale altro modo può morire l’amore?
DUCKY: Può morire per un’eccessiva ed esasperata conflittualità.
ENZO: Padelle contro mattarelli, volo di piatti e reazioni a base di oggetti casalinghi vari.
DUCKY: Non sempre. A volte può avvenire in modo meno violento…insomma le reazioni possono venire in tanti modi.
ENZO: A volte, l’amore muore, perché la coppia litiga troppo e male, ad esempio, portandosi astio e rancore. In effetti, si tratta di due persone con un carattere troppo diverso, di un matrimonio che non si doveva proprio fare. Forse, si andava d’accordo all’inizio, nei primi mesi o anni di matrimonio o durante il fidanzamento, ma poi le difficoltà della vita hanno fatto emergere la diversità dei caratteri e la coppia non è riuscita più ad andare d’accordo.
DUCKY: Esatto,,,proprio così. Se si litiga per ogni cosa e dalla mattina alla sera, si creano asti, rancori, spesso disprezzo, prima o poi l’amore muore, lentamente, ma muore; perché l’amore vivere ha bisogno anche di affettuosità, di attenzioni, di piccole cose, Perciò, è importante riappacificarsi dopo ogni litigio, che il sereno interrompa i giorni di tempesta e che quando si sta a lungo bisticciati segua, poi, un periodo di affettuosità. Se invece, i contrasti non spariscono, allora per “la bella creatura”, l’amore, è la fine definitiva.
ENZO: Lo credo anch’io…altri killer, Duc?
DUCKY: Indovina un po’!
ENZO: Non saprei…dì tu!
DUCKY: La noia…Enzo, la noiaaa!
ENZO: Stai esagerando…!
DUCKY: Immagina che un lui e una lei passeggiano svogliati l’uno accanto all’altro, senza dirsi nulla, scocciati ed abulici. Il loro è un rapporto fatto di azioni abitudinarie, delle solite frasi, delle stesse cose, tutti i santi giorni.
ENZO: Capito capito. Lei prepara la cena, lui legge il giornale o guarda la TV, poche parole sempre le stesse e sempre le stesse risposte.
DUCKY: Preciso, come un copione scritto anni fa e poi replicato ogni giorno con un numero di puntate infinite. Spesso non c’è bisogno neanche di parlare, ognuno conosce la propria parte a memoria. Ma l’amore per sopravvivere ha bisogno di essere nutrito, di nuovi stimoli, di frasi carine, di mille attenzioni. C’è bisogno di condividere emozioni, eventi della vita: andare al teatro, andare al cinema, fare un gita, passare una serata al ristorante o in pizzeria, in due o con gli amici ecc. Invece, la maggioranza delle persone una volta sposate si lasciano andare, ritengono che i “giochi sono fatti”, che la moglie, ormai, appartiene loro come un frigo o la mobilia. Caro Enzo, si sbagliano. L’Amore, per restare vivo, ha bisogno di essere nutrito con frasi, piccoli gesti, emozioni vissute insieme. Il corteggiamento non deve esaurirsi con la cerimonia nuziale, deve continuare anche dopo il matrimonio.
L’unica cosa che riesce a scuotere adeguatamente questi matrimoni
È la nascita di un bebé.
ENZO: Un evento veramente felice. Duc, non è finita, vero? Altro killer?
DUCKY: Sì, mancanza di comunicazione! I due non comunicano, si parlano poco; dicono sempre le stesse frasi abitudinarie; la verità è che ormai non riescono più a comunicare. L’amore è anche condividere emozioni, nuove esperienze, impressioni, in parole povere…occorre raccontarsi le cose che accadono, lavoro, incontri, ecc. Seinvece, si preferisce tacere, tenere tutto per sé, dire il minimo indispensabile o parlare solo di cose banali, come il tempo atmosferico, significa che non c’è più dialogo, comunione emotiva. L’altro è ormai diventato un conoscente, un familiare, qualcuno con cui si divide lo stesso tetto. Più che un matrimonio è una società di tipo economico, in cui ognuno adempie i suoi impegni e poi se ne sta per i “fatti suoi”.
ENZO: Eh, già.
DUCKY: Altre volte c’è una falsa comunicabilità. Si grida, si fanno scenate, si
Rompono piatti ecc., ma non si dice niente. Si parla solo per accusare l’altro, per ribadire le proprie ragioni, per ingiuriarsi, per offendersi, ma non si ascolta o si cerca di capire l’altro. Sembra che esista una comunicazione, ma in realtà è un dialogo tra sordi. Ognuno non fa che gridare le proprie ragioni e basta.
ENZO: Però, ce ne sono di situazioni diciamo negative…insomma questi killer sono numerosi!
DUCKY: Pensa che la coppia a letto “non brilla”.
ENZO: Stavo in pensiero, sai.
DUCKY: Ahhh, l’avevo immaginato. E’ un elemento molto velenoso, è un problema veramente molto “tossico” per l’armonia di coppia. Sono esagerato?
ENZO: Sinceramente, no. Ti conosco fin troppo bene in merito. Vorrei proprio vedere te, se ti capitasse una donna che fa l’amore solo al buio, prima di farlo si fa tre volte il segno della croce, chiede perdono tre volte del suo peccato, sessuale s’intende, e quando, finalmente ci sta, si comporta come un manichino. L’amore, l’ho già detto, si nutre anche di passione fisica, di attrazione sessuale, di erotismo. Non dimenticare che il motivo principale per cui l’uomo è dotato di una sessualità continua è perché questa favorisce i comportamenti affettivi. Il piacere sessuale crea affetto, intimità,complicità, in parole povere accresce e rinnova l’amore spirituale. I coniugi che provano una forte attrazione l’uno per l’altro e che hanno una vita sessuale molto appagante più difficilmente smettono di amarsi.
L’insoddisfazione sessuale può provocare la morte dell’amore per due motivi:
a) Perché viene a mancare una delle componenti essenziale dell’amore: LA PASSIONE;
b) Perché l’altro CI DELUDE sul piano sessuale.
DUCKY: E bravo, il mio gemello, il mio alter-ego…hai capito…ti sei sostituito a me nella docenza…congratulazioni. Allora, facciamo una cosa: concludi tu: io domando a te…qual è il rimedio…in questo ”problema di talamo?
ENZO: Semplice: è che bisogna imparare bene a fare l’amore “bene”!
Vai avanti tu, ora.
DUCKY: Bene! Altro killer dell’amore?
ENZO: Che aspetti, parla!
DUCKY: Si uccide l’amore perché la coppia si evolve in modo divergente!
ENZO: Sii chiaro, Duc, anzi molto chiaro.
DUCKY: Lo sarò. E’ il caso di quelle persone che durante la loro relazione, per un motivo o per un altro, hanno una “maturazione” diversa.
ENZO: Per esempio…!
DUCKY: Per esempio, uno dei due cresce e si emancipa, l’altro resta allo stesso livello. E’ chiaro che tra i due si viene subito a creare una situazione di squilibrio. Il partner che si è evoluto incomincia a essere insoddisfatto dell’altro. Accade, ad esempio, se uno dei due diventa un professionista o un personaggio famoso o ha successo nel lavoro. Allora comincia a frequentare un ambiente più raffinato, a partecipare a congressi internazionali, a farsi amicizie ad alto livello, crescono gli stimoli intellettuali e le possibilità di migliorarsi.
Dopo un po’ i due non si ritrovano più, incominciano a diventare due estranei, preferiscono frequentare gli amici, anziché la moglie o il marito. Lamore, a questo punto, in silenzio si spegne lentamente. E’ finita quella comunione di idee e di intenti, la complicità e l’amicizia, che erano alla base del loro rapporto.
ENZO: Chiarissimo…e allora?
DUCKY: Allora, è importante che nella coppia ci sia evoluzione parallela, se uno progredisce, anche l’altro deve fare dei passi avanti per stargli alla pari. Non diciamo che deve diventare famoso anche lui, ma solo che deve evolversi interiormente, per capire le nuove esigenze intellettuali del suo partner.
ENZO: Concordo perfettamente. Non è una cosa facile ma la “rimonta” o la “rincorsa” verso il partner la ritengo necessaria. Abbiamo finito?
DUCKY: Non ancora, siamo all’ultimo “killer”: il rifiuto dell’amore!
ENZO: C’è anche chi lo rifiuta, lo so anc’io. E allora, sfoghiamoci…seriamente.
DUCKY: Non esistono solo cause spontanee, a volte l’amore viene ucciso volontariamente e coscientemente.
ENZO: Un vero e proprio infanticidio!
DUCKY: Sì, qualche volta è suggerito da ottime ragioni, ad es. la persona di cui ci siamo innamorati è uno sbandato, un fallito o un don giovanni incallito che ci darebbe solo delusioni e lacrime.
ENZO: Parli al maschile?!
DUCKY: No, caro, ad ambedue i partner…sia chiaro! Più spesso è un rifiuto dell’amore dettato da motivi inconsci, cioè:
- dalla paura di amare
- di lasciarsi andare
- di mettere il proprio destino nelle mani di un altro,
- dal timore di soffrire
e allora siamo davanti ad un vero e proprio atto di vigliaccheria, si ha paura dell’amore o del partner.
A volte, ci vuole coraggio anche per amare. I codardi e le codarde scappano, hanno paura di rischiare. Soffocano questo sentimento, che sta nascendo dentro di loro, evitano di vedere l’altro, di chiamarlo, di telefonarlo o, se vengono chiamati, o chiamate, si rifiutano al telefono. Non se la sentono di decidere né di scegliere.
ENZO: Ti sto seguendo con attenzione, Duc.
DUCKY: Bravo…dunque dico che se non c’è un’ottima ragione per farlo, è sempre un peccato rifiutare l’Amore, impedirgli di crescere. Il vero amore è una perla così rara, che è un vero peccato buttarla via. La maggior parte delle volte il destino punisce severamente queste persone,; quando, poi, un giorno cercheranno l’amore con tutto se stessi, non lo troveranno più. Per fortuna non sempre riescono in questo loro proposito infanticida…e mi riferisco sempre alla “piccola creatura” dell’AMORE; spesso l’amore è più forte di tutto, travolge ogni loro resistenza e li costringe ad accettare la nuova situazione. Non si dice forse:
“Al cuor…”
ENZO: “…non si comanda”.
DUCKY: Ci mancava la telepatia…mi leggi nel pensiero. Di me sai tutto, proprio tutto.
ENZO: Non posso negarlo, come tu di me sai cosa ho nella “mente” e cosa ho nello “scrigno”,,,cioè…
DUCKY: Scrigno…non c’è bisogno che me lo spieghi…so bene cos’è! E’ tempo di concludere, Enzo. Quasi sempre non i killer dell’amore non si presentano da soli, più spesso si sommano ed interagiscono l’uno con l’altro. Ricorda, Amico Lettore, quest’ultimo pensiero:
“La morte di un amore, infatti, raramente è determinata da una sola causa, più spesso è un complesso di fattori ad ucciderlo.”
Fine della 2^ e ultima parte.
Enzo
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