Ora dico la mia. L’argomento mi stuzzica e non solo me…sia
chiaro!
Lo faccio per dettagliare meglio e anche per dare un
contributo alla completezza di una specie di tesi dell’amore. Se ci fate caso,
io non ho parlato in termini di sesso ma
di…”far l’amore al telefono.”
Punto uno. Verissimo, in presenza di problemi, non si può
far l’amore “full contact” si può “umanamente e comprensibilmente” farlo in
altro modo. Come, direte voi?
COMUNICANDO, ma
sono convinto che molti l’avranno già immaginato: appunto “per via telefonica”.
Vi pare impossibile, ignominioso, squallido…che possa recare sensi di colpa:
invece no perché riflette un desiderio
d’amore e un aspetto fisiologico.
Vi pare?
Veniamo al punto due.
Fare l’amore – ricordate sempre …non sesso – richiede:
a-
che due partner si conoscano e che ci sia un
particolare feeling tra loro due;
b-
l’atmosfera giusta: silenzio o musica di
sottofondo;
c-
una penombra o pseudo oscurità: personalmente
preferisco e suggerisco un’adeguata penombra;
d-
una “lingerie” che mostra e nasconda;
e-
e la
“COMUNICAZIONE”.
E qui occorre che io dettagli il
termine, La comunicazione rappresenta la fase cruciale dell’atto
d’amore sublime per arrivare al “culmine
dell’estasi” in tutto il suo fulgore. Orbene, la capacità di concepire
pensieri complessi, comunicandoli poi con efficacia, è una componente basilare
per far bene l’amore.
La comunicazione riguarda diverse attività:
-
conversare
con il vostro partner;
-
persuaderlo
a fare qualcosa;
-
insegnare,
cioè informarlo su determinati concetti o fatti;
-
negoziare,
cioè trattare, condurre trattative, un affare, eccetera.
Ma sia che esprimiate il
desiderio di una granita o un caffè o disapprovazione per qualche cosa, non è
il contenuto che conta ma “IL MODO” in
cui lo comunichiate. Comunicare fa
muovere le cose. Non avendo la persona fisica “a contatto” potete solo vederla,
“visualizzarla” e suggerire, come in un accordo la postura, con indosso il suo “intimo” o anche senza di
esso.
Comunicare significa non
gridare, non sghignazzare, non fare smorfie ma parlare
sottovoce, bisbigliare, sussurrare…”senza
fretta”, significa anche comunicare “sussurrando” “con delle pause intermittenti”; comunicare
vuol dire mettervi in ascolto
delle reazioni emotive della persona che amate quali, il suo respiro, i suoi
miagolii, i suoi fremiti, se si verificano, se sono espressi.
SAPETE PERCHE’?
Perché anche Lei - o lui - deve
“sentire”, “ascoltare”, partecipare, cioè stare
psicologicamente/fisiologicamente/ ed emotivamente in crescente “sintonia” con
il partner. Sappiate che c’è una regola
fondamentale in amore sia se fatto realmente sia telefonicamente: ed è la seguente:
“Quando un partner sente che il piacere dell’altro aumenta, cresce
anche il proprio godimento, in altre parole, più si accende LEI e più si
accende LUI e viceversa…l’accensione reciproca in sinergia trascende all’estasi finale
con i suoi fuochi d’artificio, come io uso dire, e permettetemi di concludere
con un altro pensiero: L’AMORE, NON IL SESSO, COMUNQUE SIA FATTO, E’ SEMPRE UN ATTO DI DONAZIONE…D’AMORE, In
una mia poesia ebbi modo di scrivere:
“Lascia i miei desideri che danzino” e
voi lasciate danzare i vostri…anche al
telefono!
ENZO
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