venerdì 6 dicembre 2013

A PROPOSITO DELL'AMORE AL TELEFONO...


 Non avevo dubbi ,Enzo, che avresti detto la tua a proposito dell'argomento  pubblicato il 24-11-2013 "Sesso al telefono"


Ora dico la mia. L’argomento mi stuzzica e non solo me…sia chiaro!
Lo faccio per dettagliare meglio e anche per dare un contributo alla completezza di una specie di tesi dell’amore. Se ci fate caso, io non ho parlato in termini di sesso  ma di…”far l’amore al telefono.”

Punto uno. Verissimo, in presenza di problemi, non si può far l’amore “full contact” si può “umanamente e comprensibilmente” farlo in altro modo. Come, direte voi?

COMUNICANDO, ma sono convinto che molti l’avranno già immaginato: appunto “per via telefonica”. Vi pare impossibile, ignominioso, squallido…che possa recare sensi di colpa: invece no perché riflette un desiderio d’amore e un aspetto fisiologico. Vi pare?

Veniamo al punto due.
Fare l’amore – ricordate sempre …non sesso – richiede:
a-     che due partner si conoscano e che ci sia un particolare feeling tra loro due;
b-     l’atmosfera giusta: silenzio o musica di sottofondo;
c-     una penombra o pseudo oscurità: personalmente preferisco e suggerisco un’adeguata penombra;
d-     una “lingerie” che mostra e nasconda;
e-     e la “COMUNICAZIONE”.

E qui occorre che io dettagli il termine,  La comunicazione rappresenta la fase cruciale dell’atto d’amore sublime per arrivare al “culmine dell’estasi” in tutto il suo fulgore. Orbene, la capacità di concepire pensieri complessi, comunicandoli poi con efficacia, è una componente basilare per far bene l’amore.

La comunicazione riguarda diverse attività:
-       conversare con il vostro partner;
-       persuaderlo a fare qualcosa;
-       insegnare, cioè informarlo su determinati concetti o fatti;
-       negoziare, cioè trattare, condurre trattative, un affare, eccetera.

Ma sia che esprimiate il desiderio di una granita o un caffè o disapprovazione per qualche cosa, non è il contenuto che conta ma “IL MODO” in cui lo comunichiate. Comunicare fa muovere le cose. Non avendo la persona fisica “a contatto” potete solo vederla, “visualizzarla” e suggerire, come in un accordo la postura,  con indosso il suo “intimo” o anche senza di esso.


Comunicare significa non gridare, non sghignazzare, non fare smorfie ma parlare sottovoce, bisbigliare, sussurrare…”senza fretta”, significa anche comunicare “sussurrando” “con delle pause intermittenti”; comunicare vuol dire mettervi in ascolto delle reazioni emotive della persona che amate quali, il suo respiro, i suoi miagolii, i suoi fremiti, se si verificano, se sono espressi.
  SAPETE PERCHE’?
Perché anche Lei - o lui - deve “sentire”, “ascoltare”, partecipare, cioè stare psicologicamente/fisiologicamente/ ed emotivamente in crescente “sintonia” con il partner.  Sappiate che c’è una regola fondamentale in amore sia se fatto realmente sia telefonicamente: ed è la seguente:
“Quando un partner sente che il piacere dell’altro aumenta, cresce anche il proprio godimento, in altre parole, più si accende LEI e più si accende LUI e viceversa…l’accensione reciproca  in sinergia trascende all’estasi finale con i suoi fuochi d’artificio, come io uso dire, e permettetemi di concludere con un altro pensiero: L’AMORE, NON IL SESSO, COMUNQUE SIA FATTO,  E’ SEMPRE UN ATTO DI DONAZIONE…D’AMORE, In una mia poesia ebbi modo di scrivere:
“Lascia i miei desideri che danzino” e voi lasciate  danzare i vostri…anche al telefono!


ENZO

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