Sentite cosa dice LAO-TZU
(VI secolo A.C.)
Filosofo cinese, Lao-Tzu scrisse il Tao Te Ching,
che significa La via, e che è alla base della pratica religiosa
del taoismo.
Non sapete che cos’è il
Taoismo?
E’ la dottrina filosofica
e religiosa dei Cinesi. Il Tao Te Ching è il testo (fatto di tavolette) cinese
di soli 5000 caratteri e 81 capitoletti, che rappresenta un segno tangibile
della saggezza cinese: insomma e’ il fondamento del Taoismo.
Considerata la drammatica
situazione che stiamo vivendo, a causa della cattiva gestione
politica-economica e finanziaria, di vari governi, vi prego di seguirmi perché vi parlerò appunto
di “capi”, e di come dovrebbero essere,
con l’aiuto del pensiero del saggio LAO-TZU.
Prima eccovi una poesia:
leggetela con attenzione.
AGIRE SEMPLICEMENTE
I veri capi
a malapena
sono riconosciuti dai loro seguaci
Dopo di loro vengono i capi
Che il popolo conosce e ammira:
dopo di loro, quelli che il popolo
teme;
dopo di loro, quelli che il
popolo disprezza.
Non dare fiducia
Significa non ricevere fiducia.
Quando il lavoro è fatto bene,
senza chiasso né clamore
la gente comune dice:
“Oh l’abbiamo fatto noi.”
“oh l’abbiamo fatto noi”
sta a significare che abbiamo scelto il capo “giusto e capace.”
Detto questo, abbiate la pazienza e la curiosità di
continuare la lettura.
Spesso mi stupisco di quanti siano i
politici contemporanei che parlano di se stessi come dei “leader” solo perché
occupano una carica politica. La storia insegna che molto raramente le persone
che rivestono cariche pubbliche sono i veri leader che provocano l’evoluzione
della storia. Ad esempio, chi furono i capi del Rinascimento? Furono forse i
governanti? Furono i capi politici, i sindaci, i governatori, i presidenti di
capitali europei? No di certo.
I capi del Rinascimento
furono gli artisti, gli scrittori e i musicisti che diedero ascolto ai loro
cuori, alle loro anime ed espressero
quello che ascoltarono, conducendo gli altri a scoprire la voce che risuonava dentro
di loro. Tutto il mondo diede loro ascolto con una nuova consapevolezza che
portò al trionfo della dignità umana sulla tirannia. Insomma, anche in quel
caso i veri capi non furono affatto le autorità cui ci si rivolge utilizzando
un titolo onorifico.
Considerate gli
appellativi, i titoli con cui siete conosciuti e come cercate di vivere in
relazione a essi. Potreste avere il titolo di madre o di padre – e ciò vi
attribuisce una straordinaria responsabilità. Quando il vostro parere viene
seguito perché i vostri figli vi considerano il capo famiglia, non dimenticate
che quel che davvero vorreste che essi dicessero è: “L’ho fatto da me, e non che dessero a voi il merito delle loro
scelte. Cercate di affermare le vostre doti di guida badando attentamente a non
commettere l’errore di credere che sia il vostro titolo a fare di voi un capo. I veri capi non si riconoscono dai titoli.
E’ l’ego che ama i
titoli.
Aiutare gli altri a
diventare a loro volta capi mentre si esercita il comando significa lavorare
duro per sospendere l’influenza del proprio egoismo. I veri capi godono della
fiducia degli altri, cosa che è ben diversa dal godere delle prerogative, delle
lusinghe e del potere che l’egoismo insiste a scambiare per i veri segni del
primato. Dovete dare fiducia agli altri, ai cittadini, se volete ricevere la
loro fiducia.
Fate caso a quante volte
siete tentati di insistere che gli altri facciano a modo vostro. Lao-tzu ci dice, che il capo che ha
inclinazioni di questo tipo, è anche il
più disprezzato. Il vostro stile tende a creare panico con affermazioni del
tipo: “Vi punirò se non fate a modo mio”. Lao-tzu
ci dice che i capi che basano il loro potere sulla paura sono poco adatti al
comando. Anche il capo la cui motivazione principale risieda nel crogiolarsi
nell’ammirazione di tutti, secondo Lao-tzu, non è ancora un maestro nel
comando. Il suo stile si condensa nel dire: “Vi ricompenserò se farete a modo
mio.” Ma il vero capo agisce in modo che
la sua influenza si nota a malapena. Questo capo sa offrire fiducia,
incoraggiamento e gratificazione agli altri perché essi trovino la loro strada.
Non perché facciamo a modo suo.
Quando i nostri
legislatori pretendono di dirci ciò di cui abbiamo bisogno, o utilizzano
tattiche intimidatorie per convincerci, come, per esempio, prevedere conseguenze disastrose: nel caso in
cui noi non li seguiamo, non votandoli, o cercano di indurci ad agire agendo
sull’ammirazione che proviamo per la loro autorevolezza, non si comportano come veri leader.
Per qualificarsi come veri leader dovrebbero mettere a tacere il proprio
ego e mettersi in ascolto del popolo che dice: “Sì, siamo stati noi, come
popolo, a creare questo grande sviluppo economico, perché avete attuato “coi
fatti” le riforme che il Paese aveva bisogno.”
E questo vale anche per
voi. Per essere un vero capo nella vostra vita e nella vita degli altri,
abituatevi a resistere al bisogno di avere dei riconoscimenti. Governate senza essere invadenti, mostrando
fiducia negli altri tutte le volte che potete. Sorridete al tentativo del
vostro ego di prendersi dei meriti e riconoscete in silenzio la vostra stessa
autorevolezza sentendo gli altri che dicono: “Oh, sì, l’abbiamo fatto da
soli”…con un vero capo autorevole, giusto, coraggioso e competente.
Ed ecco un suggerimento per
applicare la saggezza di Lao-tzu.
“Rendetevi conto che è la parte
egoistica di voi stessi a suggerirvi che state fallendo. Piuttosto che considerarvi un fallimento
quando non ricevete “adeguati riconoscimenti” , rammentate a voi stessi che
avete avuto successo come leader e con naturalezza fate sapere al vostro ego
che non aspirando ad arraffare euro che si può diventare capi veramente di
successo.”
Cari Lettori, se siete
arrivati a leggere fin qui, avete allargato il vostro orizzonte intellettuale,
anche se di poco, grazie anche ai principi di Lao-tzu. A noi, attualmente
bistrattati cittadini, non resta che sperare di essere governati da un Capo vero che governi veramente.
Enzo
FONTE: Wayne W. Dyer – Superbur.
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