giovedì 28 ottobre 2010

NONNA ANNARELLA , LA PASIONARIA DE ROMA


Se la nominassero portavoce ufficiale di Bersani la sinistra aumenterebbe consensi ... meditate, sinistra di intellettuali astrusi.

Ve l’immaginate un’ottantaquattrenne pasionaria che tutti i giorni si piazza davanti a Montecitorio per dirne quattro ai politici italiani?
 Nonna Annarella esiste, ed ha più rabbia e più energia in corpo di trenta neo-ventenni messi insieme.
Sono in molti ad aver provato -negli ultimi giorni- a rubare qualche dichiarazione alla signora Annarella, qualcuno ci è riuscito, ed ora i video che la vedono protagonista impazzano su Facebook e Youtube, tanto che anche Striscia la Notizia ha dedicato un servizio alle gesta della nonnina badass.
La signora Annarella è romana de Roma, e già all’età di 12 anni si occupava di politica, accompagnando il padre nelle campagne a far propaganda anti-fascista.
Gli anni delle purghe -lei- non li ha dimenticati e, dopo aver tanto sofferto, dopo aver vissuto l’illusione di un risorgimento, ora non ci sta a star zitta in un angolo o a lamentarsi sottovoce di tutto quello che non va nel nostro paese.
Ecco perché -tutti i giorni- Annarella si apposta di fronte al parlamento nell’attesa di incontrare qualche politico a cui cantarne quattro, e ne ha incontrati davvero tanti nella sua lunga vita, qualcuno -a suo dire- addirittura si nasconde per non dover affrontare la sua ira.
Ora -al di là delle opinioni politiche espresse dalla signora Annarella che molti possono non condividere- la sua oratoria e la sua rabbia sono d’esempio per tutti, per gli indifferenti, ma -ancor di più- per i rassegnati, per quelli che credono che il sogno di un’Italia diversa sia impossibile da realizzare.
Provate a dirlo a lei! A lei che -ad ottantaquattro anni suonati- ancora si batte per avere una vita più dignitosa ed un mondo più giusto, un mondo che -forse- lei non farà in tempo a conoscere, ma per il quale sente di dover offrire il suo contributo.

da ciaoblog 

Caterina e Annamaria

1 commento:

  1. Complimenti, signora Annarella. Sono orgoglioso di lei.

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